Anno 2010 - 2011 - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti

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10.07.2015 Views

Diocesi diAltamuraGravinaACquaviva delle FontiPorsi tali domande impegna parecchio: non è un fatto semplice e non può essere datonulla per scontato. Molte volte le persone cercano senza sapere chi o cosa. Per non caderenella trappola di una ricerca senza meta, occorre porsi, sin dall’inizio del cammino,la domanda fondamentale: chi cerco?Anche per il seminarista, la risposta richiede una scelta fra due possibilità alternative,ciascuna delle quali è correlata a specifiche e differenti conseguenze:1. impegnarsi a cercare se stesso, escludendo gli altri ed isolandosi come in una “gabbia”.Così facendo, vive in un apparente ed illusorio stato di soddisfazione; di fatto, invece,rimane povero “dentro” ed avverte il bisogno incessante di compensarsi, “muovendosi”senza avere una meta ed agendo senza avvertire e gustare il piacere dell’azione compiuta;2. impegnarsi a cercare Cristo e, entrando in sintonia con Lui, scoprire, provare e gustarela gioia di essere e di essere insieme.3. Con chi cercare?Se si riflette bene, si scopre che il vivere di ciascuno è un vivere insieme, un viverein relazione. E’ un’illusione pensare di poter fare a meno degli altri. Più che un’opzione,l’essere insieme agli altri è un’esigenza fondamentale che l’uomo comincia ad avvertiree a soddisfare sempre, comunque ed ovunque, dal momento della nascita a quello dellamorte.Ciò vale anche per il seminarista. A lui è chiesto di scoprire che, nel suo cammino diricerca e di formazione, non è mai solo. E’ importante per lui sapere che sempre, anchenei momenti di difficoltà e di solitudine, c’è un’intera comunità (famiglia, amici, parrocchia,seminario, diocesi) impegnata a “correre” con lui e ad aiutarlo a “correre”, a cercareinsieme e a sostenerlo durante il viaggio. Ed è altrettanto importante per lui scoprire chela sua vocazione è un grande dono, così come è rassicurante sapere che lo Spirito del SignoreGesù accompagna i passi incerti di coloro che lo cercano.“Correvano insieme tutti e due”.Con tali premesse, il seminarista è certo che quel “tutti e due” può diventare “tuttie tre, quattro,…”. E, di fronte alla naturale, ed a volte ricorrente, domanda che si pone,“sarò all’altezza?”, non avverte sgomento e paura, né è preso dalla voglia di fuggire,abbandonando il “tratto di strada” percorso. Al contrario, comincia a sperimentare glieffetti del “coraggio dell’affidamento” e ad assumere, gradualmente, tale esperienza comecomponente essenziale del proprio stile di vita.54

EMINARIO DIOCESANO ANNUARIO 2010.20114. Come cercare?Tre sembrano essere le modalità essenziali e portanti di un cammino di ricerca: libertà,desiderio, pazienza.Con libertàCercare come MARIA di Magdala (Gv 20,1): liberamente, senza stancarsi, con moltoaffetto, con sollecitudine, con fede. Ciò vuol dire non ricorrere solo alle risorse personali,non spaventarsi di fronte alle difficoltà ed imprevisti. Non aver paura di fronte alle scelteda fare. Maria ama Colui che cerca e rimane lì, al sepolcro, anche quando gli altri tornanoa casa. Ed ecco che avviene l’incontro. Vieni, Spirito creatore riempimi della tua forza,crea in me un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.Con il desiderioCercare come Giovanni, invocando il dono dell’intuizione spirituale ed il gusto dellacomprensione della Parola di Dio.Ciò impegna a:- coltivare il desiderio di scoprire i segni della presenza di Dio nella vita di ciascunapersona;- coltivare la fede anche con l’intelligenza, con la conoscenza della storia e con capacitàdi discernimento.La tensione a tali impegni apre il cuore, alimenta la speranza e dà senso autentico eforte all’invocazione: “Vieni, Spirito di sapienza, di timore, di fortezza. Donami la capacitàdi comprendere la parola del Signore. Donami la capacità di saper scegliere”.Con pazienzaCercare come Pietro. Cercare con la pazienza pratica di Pietro.Ciò impegna a non avere fretta e a fare un profondo lavoro di riflessione e di meditazioneper maturare la saggezza e la prudenza, la determinazione e la serenità. Il seminaristadeve essere aiutato a scoprire che, di fronte a situazioni complesse, occorre valutarecon pazienza, decidere con competenza , amare con vera pietà.In tale prospettiva, risulta importante e necessario invocare lo Spirito dicendo: “Vieni,Spirito di santità. Aiutami ad attraversare la storia. Sii Tu Colui che mi guida, misostiene e mi illumina per non fare errori”.55PROGETTO FORMATIVO

<strong>Diocesi</strong> di<strong>Altamura</strong><strong>Gravina</strong>ACquaviva <strong>delle</strong> <strong>Fonti</strong>Porsi tali domande impegna parecchio: non è un fatto semplice e non può essere datonulla per scontato. Molte volte le persone cercano senza sapere chi o cosa. Per non caderenella trappola di una ricerca senza meta, occorre porsi, sin dall’inizio del cammino,la domanda fondamentale: chi cerco?Anche per il seminarista, la risposta richiede una scelta fra due possibilità alternative,ciascuna <strong>delle</strong> quali è correlata a specifiche e differenti conseguenze:1. impegnarsi a cercare se stesso, escludendo gli altri ed isolandosi come in una “gabbia”.Così facendo, vive in un apparente ed illusorio stato di soddisfazione; di fatto, invece,rimane povero “dentro” ed avverte il bisogno incessante di compensarsi, “muovendosi”senza avere una meta ed agendo senza avvertire e gustare il piacere dell’azione compiuta;2. impegnarsi a cercare Cristo e, entrando in sintonia con Lui, scoprire, provare e gustarela gioia di essere e di essere insieme.3. Con chi cercare?Se si riflette bene, si scopre che il vivere di ciascuno è un vivere insieme, un viverein relazione. E’ un’illusione pensare di poter fare a meno degli altri. Più che un’opzione,l’essere insieme agli altri è un’esigenza fondamentale che l’uomo comincia ad avvertiree a soddisfare sempre, comunque ed ovunque, dal momento della nascita a quello dellamorte.Ciò vale anche per il seminarista. A lui è chiesto di scoprire che, nel suo cammino diricerca e di formazione, non è mai solo. E’ importante per lui sapere che sempre, anchenei momenti di difficoltà e di solitudine, c’è un’intera comunità (famiglia, amici, parrocchia,seminario, diocesi) impegnata a “correre” con lui e ad aiutarlo a “correre”, a cercareinsieme e a sostenerlo durante il viaggio. Ed è altrettanto importante per lui scoprire chela sua vocazione è un grande dono, così come è rassicurante sapere che lo Spirito del SignoreGesù accompagna i passi incerti di coloro che lo cercano.“Correvano insieme tutti e due”.Con tali premesse, il seminarista è certo che quel “tutti e due” può diventare “tuttie tre, quattro,…”. E, di fronte alla naturale, ed a volte ricorrente, domanda che si pone,“sarò all’altezza?”, non avverte sgomento e paura, né è preso dalla voglia di fuggire,abbandonando il “tratto di strada” percorso. Al contrario, comincia a sperimentare glieffetti del “coraggio dell’affidamento” e ad assumere, gradualmente, tale esperienza comecomponente essenziale del proprio stile di vita.54

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