Anno 2010 - 2011 - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti

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10.07.2015 Views

Diocesi diAltamuraGravinaACquaviva delle FontiIl tempo vissuto dal seminarista nella parrocchia è parte integrante della formazione.La presenza della parrocchia è finalizzata a far crescere, sia pur gradualmente, la capacitàdi partecipazione, un certo spirito di protagonismo, ma soprattutto la dimensione apostolica,che poi trova la sua piena espressione in una vocazione ben precisata.Perché ci sia una più facile integrazione nel gruppo dei coetanei e nella comunità è preziosoda parte del seminarista un rapporto positivo e aperto con il parroco: con lui si confrontanelle scelte e lo sente accanto, come presenza educativa, alla stregua degli educatoridel Seminario. Importante perciò è la collaborazione dei parroci nel cammino educativo.Di grande efficacia risultano gli incontri periodici dell’equipé educativa con i parroci.c. La scuolaLa scuola va accolta e vissuta come parte integrante della formazione.In rapporto alla scuola i seminaristi devono evitare due rischi: sottovalutare la scuolain nome di altri impegni che possono compromettere e ridurre lo studio e la concentrazionesui doveri dell’itinerario scolastico; identificare la propria formazione umana e culturalesolo con la scuola a scapito di altri luoghi, esperienze e strumenti altrettanto utilialla crescita culturale (lettura personale di riviste, libri, giornali, cineforum, discoforum,dialogo, attenzione ai problemi umani della storia, ecc…).La scelta di questi mezzi formativi deve essere coerente con tutto il progetto educativoe verificata con gli animatori responsabili. Il contatto con i docenti è periodicamentemantenuto sia dagli educatori che dalle famiglie. Fondamentale è anche la collaborazionecon i docenti di religione. I ragazzi sono sollecitati a sentirsi parte viva ed integrante dellacomunità scolastica: partecipano, compatibilmente con gli impegni del seminario, alleattività extrascolastiche della scuola.3. Terzo pilastro: Le proposte formative e gli aspetti organizzativi della esperienzadi vita nel seminario sono in linea con ogni dimensione dello sviluppo dei ragazzi(cognitiva, emotiva, affettiva, morale, sociale, religiosa, psicomotoria, fisica).Le attività proposte e realizzate nel seminario e l’organizzazione della vita comunitariasono funzionali allo sviluppo integrale di ciascuna persona.3.1 I ragazzi che vivono l’esperienza del seminarioI ragazzi sono i primi e veri protagonisti del cammino di discernimento vocazionale.Essi, comunque, devono crescere nella consapevolezza che il protagonista per antonoma-44

EMINARIO DIOCESANO ANNUARIO 2010.2011sia della formazione di ciascuno è lo Spirito Santo che, con il dono del cuore nuovo, configurae assimila a Gesù Cristo buon pastore 11 .3.2 I bisogni dello sviluppoI ragazzi del seminario hanno un’età compresa fra gli 11 e i 18 anni, sono preadolescentie adolescenti. E’ importante soddisfare i bisogni di sviluppo perché quanto più raggiungonola maturità in quanto adolescenti, tanto più saranno capaci di avvertire e giustificarea sé e agli altri la vocazione, cioè compiere il discernimento e consapevolmentedecidere. I bisogni di sviluppo in realtà sono due: conquista dell’autonomia (la cui formapiù elevata è l’autonomia nella decisione); la costruzione della propria identità personalee sociale (rispondere alle domande: chi sono io? Come mi devo comportare per essereapprezzato e accettato dal mondo in cui vivo?) attraverso la sperimentazione dei diversiruoli (figlio, studente, amico, membro di una comunità ecc…).a. La vita di comunità“Una vita comunitaria ben ordinata deve favorire la crescita di quella maturità umanatanto raccomandata dal concilio a tutti i cristiani e ai presbiteri. Il seminario minore dovràcreare un clima comunitario sereno, ma anche esigente, in grado di educare “alla generositàsenza riserve, alla capacità di essere responsabili, alla difficile arte di comporre lasincerità e la saggezza, l’onestà e la prudenza, la tolleranza e la chiarezza”. L’esercizio diqueste virtù e l’esempio che ne offrono gli educatori porteranno l’alunno a quella maturitàumana, che oggi soprattutto è indispensabile per meglio testimoniare il Vangelo di Cristo eper dialogare con i credenti” 12 .Ogni giorno è caratterizzato da un aspetto importante per la formazione di ogni seminarista.La descrizione non è assolutamente esaustiva, ma tenta di dare un’idea dell’impostazionesettimanale della vita di comunità. La comunità del seminario vive una verificaperiodica, condotta sulla base di un discernimento vigile e attento, sull’attuazione concretadelle linee programmatiche. Anche se ogni giorno viene accentuato un ambito formativol’attenzione quotidiana è sull’unitarietà della proposta formativa.La vita comunitaria prevede impegni su almeno cinque piani:11Pastores Dabo Vobis, n. 69.12CEI, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, nn. 66-70.45PROGETTO FORMATIVO

EMINARIO DIOCESANO ANNUARIO <strong>2010</strong>.<strong>2011</strong>sia della formazione di ciascuno è lo Spirito Santo che, con il dono del cuore nuovo, configurae assimila a Gesù Cristo buon pastore 11 .3.2 I bisogni dello sviluppoI ragazzi del seminario hanno un’età compresa fra gli 11 e i 18 anni, sono preadolescentie adolescenti. E’ importante soddisfare i bisogni di sviluppo perché quanto più raggiungonola maturità in quanto adolescenti, tanto più saranno capaci di avvertire e giustificarea sé e agli altri la vocazione, cioè compiere il discernimento e consapevolmentedecidere. I bisogni di sviluppo in realtà sono due: conquista dell’autonomia (la cui formapiù elevata è l’autonomia nella decisione); la costruzione della propria identità personalee sociale (rispondere alle domande: chi sono io? Come mi devo comportare per essereapprezzato e accettato dal mondo in cui vivo?) attraverso la sperimentazione dei diversiruoli (figlio, studente, amico, membro di una comunità ecc…).a. La vita di comunità“Una vita comunitaria ben ordinata deve favorire la crescita di quella maturità umanatanto raccomandata dal concilio a tutti i cristiani e ai presbiteri. Il seminario minore dovràcreare un clima comunitario sereno, ma anche esigente, in grado di educare “alla generositàsenza riserve, alla capacità di essere responsabili, alla difficile arte di comporre lasincerità e la saggezza, l’onestà e la prudenza, la tolleranza e la chiarezza”. L’esercizio diqueste virtù e l’esempio che ne offrono gli educatori porteranno l’alunno a quella maturitàumana, che oggi soprattutto è indispensabile per meglio testimoniare il Vangelo di Cristo eper dialogare con i credenti” 12 .Ogni giorno è caratterizzato da un aspetto importante per la formazione di ogni seminarista.La descrizione non è assolutamente esaustiva, ma tenta di dare un’idea dell’impostazionesettimanale della vita di comunità. La comunità del seminario vive una verificaperiodica, condotta sulla base di un discernimento vigile e attento, sull’attuazione concreta<strong>delle</strong> linee programmatiche. Anche se ogni giorno viene accentuato un ambito formativol’attenzione quotidiana è sull’unitarietà della proposta formativa.La vita comunitaria prevede impegni su almeno cinque piani:11Pastores Dabo Vobis, n. 69.12CEI, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, nn. 66-70.45PROGETTO FORMATIVO

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