Anno 2010 - 2011 - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti

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10.07.2015 Views

Diocesi diAltamuraGravinaACquaviva delle FontiLa comunità educativa del seminario, presieduta dal Vescovo, si articola attorno a diversiformatori: il rettore, il direttore o padre spirituale, gli educatori, i collaboratori:“Questi devono sentirsi profondamente uniti al Vescovo, che a diverso titoloe modo lo rappresentano, e devono essere tra loro in convinta e cordiale comunione ecollaborazione” 5 .Della crescita dei seminaristi sono particolarmente responsabili coloro che sono chiamatia vivere il servizio di educatori, padri spirituali e collaboratori laici che, a secondadei carismi e competenze, offrono un aiuto all’opera formativa.Il rettore coordina il lavoro e l’impegno di tutti, confronta l’opera educativa con il Vescovo,incontra periodicamente l’équipe educativa, i padri spirituali e i vari collaboratori(educatrici, professori, suore, personale). Incontra singolarmente i ragazzi almeno duevolte all’anno, e periodicamente i genitori e i parroci. Con gli educatori si rende presentenella scuola. Gli educatori in modo particolare sono i più stretti collaboratori del rettore.Con lui condividono l’azione educativa e guidano gli incontri di formazione, di verificae di revisione di vita. Della comunità educativa fanno parte alcuni laici, religiosi e consacrati,che, in vario modo, collaborano alla formazione dei seminaristi.I padri spirituali provvedono “sia ad animare la vita di preghiera e le catechesi della comunità,sia a seguire ogni seminarista nella sua maturazione cristiana e vocazionale 6 ”.“Chiedi il parere a ogni persona che sia saggia e non disprezzare nessun buon consiglio”(Tb 4,18).L’azione qualificante, essenziale ed insostituibile di tutto il percorso formativo è l’incontropersonale dell’equipé educativa (rettore, educatori, padri spirituali) con i seminaristi:è l’occasione fondamentale per offrire indicazioni e suggerimenti, per incoraggiaree stimolare, per verificare il cammino cristiano e vocazionale 7 e per aiutare a discernerela volontà di Dio.Altrettanto qualificante, essenziale ed insostituibile è la verifica, da realizzare a scadenzasistematica da parte dell’equipé educativa per valutare gli effetti del cammino fattodai seminaristi e per concordare sia gli eventuali interventi di “aggiustamento di rotta”, inpresenza di difficoltà registrate, e sia le ulteriori proposte necessarie per attuare il PF.5Pastores Dabo Vobis, n. 66.6CEI, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, n. 59.7Idem, n. 59.42

EMINARIO DIOCESANO ANNUARIO 2010.20112.2 Le istituzioni che operano ad extraa. La famigliaLa famiglia: i genitori cristiani, come anche i fratelli e le sorelle e gli altri membri delnucleo familiare, animati dal medesimo proposito di “compiere la volontà di Dio”, sonochiamati ad accompagnare il cammino formativo con la preghiera, il rispetto, il buonesempio delle virtù domestiche e l’aiuto spirituale e materiale, soprattutto nei momentidifficili. L’esperienza insegna che, in tanti casi, questo aiuto molteplice si è rivelato decisivoper la formazione.Anche nel caso di genitori e familiari indifferenti o contrari alla scelta vocazionale delproprio congiunto, il confronto chiaro e sereno con la loro posizione e gli stimoli che nederivano possono essere di grande aiuto, perché la vocazione sacerdotale maturi in modopiù consapevole e determinato 8 .In tal senso risultano fondamentali gli incontri degli educatori con ogni famiglia deiseminaristi e gli incontri con tutte le famiglie: possono essere l’occasione per maturare edalimentare una comune sintonia e per favorire lo scambio ed il dialogo educativo.b. La parrocchia“Le comunità da cui proviene il candidato al sacerdozio, pur con il necessario distaccoche la scelta vocazionale comporta, continuano a esercitare un influsso non indifferentesulla formazione del futuro sacerdote. Devono allora essere coscienti della loro specificaparte di responsabilità” 9 .In profondo collegamento con le famiglie dei seminaristi sta la comunità parrocchiale;entrambe si integrano sul piano dell’educazione alla fede. La parrocchia poi, con una specificapastorale giovanile e vocazionale, esercita un ruolo complementare, ed a volte di supplenzacon la famiglia. Soprattutto, in quanto realizzazione locale più immediata del misterodella chiesa, la parrocchia, attraverso il parroco e i suoi più stretti collaboratori, offreun contributo originale e particolarmente prezioso alla formazione del seminarista.“La comunità parrocchiale deve continuare a sentire come parte viva di sé il giovane incammino verso il sacerdozio, lo deve accompagnare con la preghiera, accogliere cordialmentenei periodi di vacanza, rispettare e favorire nel formarsi della sua identità” 10 .8Pastores Dabo Vobis, n. 68.9Idem.10Pastores Dabo Vobis, n. 68.43PROGETTO FORMATIVO

EMINARIO DIOCESANO ANNUARIO <strong>2010</strong>.<strong>2011</strong>2.2 Le istituzioni che operano ad extraa. La famigliaLa famiglia: i genitori cristiani, come anche i fratelli e le sorelle e gli altri membri delnucleo familiare, animati dal medesimo proposito di “compiere la volontà di Dio”, sonochiamati ad accompagnare il cammino formativo con la preghiera, il rispetto, il buonesempio <strong>delle</strong> virtù domestiche e l’aiuto spirituale e materiale, soprattutto nei momentidifficili. L’esperienza insegna che, in tanti casi, questo aiuto molteplice si è rivelato decisivoper la formazione.Anche nel caso di genitori e familiari indifferenti o contrari alla scelta vocazionale delproprio congiunto, il confronto chiaro e sereno con la loro posizione e gli stimoli che nederivano possono essere di grande aiuto, perché la vocazione sacerdotale maturi in modopiù consapevole e determinato 8 .In tal senso risultano fondamentali gli incontri degli educatori con ogni famiglia deiseminaristi e gli incontri con tutte le famiglie: possono essere l’occasione per maturare edalimentare una comune sintonia e per favorire lo scambio ed il dialogo educativo.b. La parrocchia“Le comunità da cui proviene il candidato al sacerdozio, pur con il necessario distaccoche la scelta vocazionale comporta, continuano a esercitare un influsso non indifferentesulla formazione del futuro sacerdote. Devono allora essere coscienti della loro specificaparte di responsabilità” 9 .In profondo collegamento con le famiglie dei seminaristi sta la comunità parrocchiale;entrambe si integrano sul piano dell’educazione alla fede. La parrocchia poi, con una specificapastorale giovanile e vocazionale, esercita un ruolo complementare, ed a volte di supplenzacon la famiglia. Soprattutto, in quanto realizzazione locale più immediata del misterodella chiesa, la parrocchia, attraverso il parroco e i suoi più stretti collaboratori, offreun contributo originale e particolarmente prezioso alla formazione del seminarista.“La comunità parrocchiale deve continuare a sentire come parte viva di sé il giovane incammino verso il sacerdozio, lo deve accompagnare con la preghiera, accogliere cordialmentenei periodi di vacanza, rispettare e favorire nel formarsi della sua identità” 10 .8Pastores Dabo Vobis, n. 68.9Idem.10Pastores Dabo Vobis, n. 68.43PROGETTO FORMATIVO

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