<strong>Diocesi</strong> di<strong>Altamura</strong><strong>Gravina</strong>ACquaviva <strong>delle</strong> <strong>Fonti</strong>Durante la preadolescenza il ragazzo può avere una qualche intuizione della propriavocazione sacerdotale: percezione <strong>delle</strong> “cose” di Dio; simpatia per il modello; desideriodi donarsi al Signore e ai fratelli; scelta del Seminario come luogo particolare e qualificatoper il discernimento e per lo sviluppo <strong>delle</strong> proprie esigenze umane e spirituali.“La Funzione “pastorale” del seminario minore è quella di tenere alta la memoria dellavita cristiana come chiamata alla santità, al servizio, alla testimonianza, alla sequela,allascoperta del proprio stato di vita, integrando e non sostituendo l’opera della famiglia, dellascuola e della parrocchia nei loro compiti educativi propri. Gli educatori non sostituisconole figure dei genitori, anzi, ne aiuteranno presso i ragazzi la più profonda riscoperta e favorirannouna più intensa relazione fra loro nell’ascolto attento e riconoscente dei disegni diDio. Tutto ciò si traduce in uno stile di coinvolgimento effettivo <strong>delle</strong> famiglie nella vicendaeducativa e nei momenti più importanti della vita del Seminario” 2Il seminario minore, quindi, è il luogo in cui i ragazzi fanno un cammino formativospecificamente finalizzato allo sviluppo personale ed all’orientamento vocazionale.“Il Seminario minore rappresenta(…) l’immagine più adeguata e completa di comunitàeducativa per il discernimento e l’iniziale formazione <strong>delle</strong> vocazioni al presbiterato. Alseminario andranno orientate con fiducia e tempestività le vocazioni non appena si verificherannole condizioni opportune. Il Seminario minore propone un’ intensa esperienza divita comunitaria, capace di valorizzare sapientemente l’apporto della famiglia e della parrocchiacon strumenti educativi aggiornati ed efficaci.” 3Il seminario minore, ancora oggi, collaborando con le altre istituzioni educative (famiglie,parrocchie, oratori, scuole, ecc…) e proponendo una singolare esperienza di comunità,può far cogliere la relazione profonda tra i cammini personalizzati della fede e la domandavocazionale del credente. Può, inoltre, sollecitare ciascun ragazzo a sperimentareed acquisire alcuni valori che caratterizzano la maggior parte <strong>delle</strong> famiglie del nostro territorio(fiducia in sé e negli altri, lealtà nei rapporti familiari ed amicali, impegno ad offriregratuitamente un aiuto, capacità di condividere gioie e dolori di chi è vicino, ecc…).Sapendo che il Signore chiama ciascuno, i ragazzi possono sentirsi adeguatamente motivatia considerare la ricerca come gioioso impegno e non come pesante fardello. Condividendo,infine, con gli altri ogni momento della giornata, possono sperimentare quantosiano importanti, all’interno di ogni organizzazione istituzionale, le regole di vita da rispettarepiù per scelta che non per costrizione.2CEI, La formazione dei presbiteri nella Chiesa Italiana, n. 25.3Ibidem, n. 39.40
EMINARIO DIOCESANO ANNUARIO <strong>2010</strong>.<strong>2011</strong>Vivendo, poi, l’esperienza di gruppo in modo sistematico possono con maggiore consapevolezzaaprirsi all’intera comunità.2. Secondo pilastro: Anche le singole componenti della comunità Diocesana, ognunanel proprio ambito e con modalità che la caratterizza, collabora alla realizzazionedel PF proposto dal Seminario.La responsabilità del processo formativo dei seminaristi è dell’intera <strong>Diocesi</strong> (Vescovo,sacerdoti, famiglie, parrocchie, scuola, ecc…) e non solo di coloro che vivono ed operanonel Seminario. Tutti, con modalità e forme differenti, sono chiamati a sentirsi parte attivadel lavoro formativo.2.1 Le persone che operano ad intraa. Il VescovoUn cuore palpita in un corpo; essendo il Seminario “cuore della <strong>Diocesi</strong>”, la diocesi èil corpo del Seminario. Il vescovo, i sacerdoti, i laici sono tutte “arterie” che fanno battere,attraverso il proprio contributo, il cuore.Primo rappresentante di Cristo nella formazione dei seminaristi è il vescovo. La presenzadel vescovo ha un valore particolare. La nuova sede del Seminario, restaurata perl’accoglienza della comunità è il dono che Mons. Mario Paciello ha generosamente offertoalla diocesi perché diventi “culla e palestra dei costruttori della città di Dio tra gli uomini,vigna feconda di uomini veri e di apostoli santi”. L’accompagnamento paterno e costanteda parte del Vescovo è motivo di gioia e di sostegno sia per gli educatori, sia per le famiglie,sia per i ragazzi ed è segno visibile dell’amore del Padre per i suoi figli. Il Vescovoè il primo responsabile <strong>delle</strong> vocazioni e, a maggior ragione, di quei ragazzi che “sin dallatenera età” cercano di rispondere alla chiamata del Signore.b. L’equipé educativa“L’efficacia della comunità educativa del seminario minore dipende dalla presenza diuna équipe formativa stabile, equilibrata e ben preparata ad affrontare i problemi dell’adolescenza,creando un contesto sereno e familiare, dotato di autorevolezza e scioltezza adatteall’età dei ragazzi” 4 .4CEI, Linee comuni per la vita dei nostri seminari n. 25.41PROGETTO FORMATIVO