46. Emile Bertaux. Planimetria della chiesa di Càlena.
DOC. 1CÀLENA NELLA DESCRIZIONE <strong>DI</strong> EMILE BERTAUXTratto da L’art dans l’Italie Mèridionale, cit., traduzione di Raffaella dell’AnnoLe forme di scultura e architettura stranierache sono stati riprodotti agli inizi delXIII secolo dagli artisti pugliesi non trovanoconferma nel ricordo perenne dei rari monumentidi stile francese che sono stati costruitinell’Italia meridionale sotto la dominazionenormanna. La chiesa San Nicola di Bari,che aveva fatto da modello per le cattedralicircostanti e che fu anche fonte di ispirazioneper i costruttori delle chiese di Bitonto(Ba) e Ruvo (Ba), era sicuramente imparentatacon le antiche chiese di Caen; ma le riproduzionisuccessive di questo edificio, giàdel tutto pugliese nei dettagli, sono tra leopere più ardite e originali dell’architetturaitaliana. Quanto alle chiese monastiche delXII secolo, che avevano diffuso il modello dicostruzione francese in Basilicata, in Campaniao negli Abruzzi, la maggior parte è rimastatra gli unici esempi di tale stile e sonoquasi sconosciute nel paese straniero dovesono state trapiantate. D’altronde, né le chiesea deambulatorio di Venosa e di Aversa, néil vestibolo di San Clemente a Casauria off r i-vano agli artisti locali il tipo di capitelli di cuiAlfano da Termoli ha scolpito i “crochets”(ornamento a forma di foglia ricurva) e i biscioni,né i profili delle ogive che degli architettisconosciuti hanno inserito sulle navatelaterali della cattedrale di Barletta e sul sacrariodella cattedrale di Troia. Il lavoro didue o tre generazioni aveva trasformato l’artedel nord; per far conoscere questa arte inItalia, così com’era all’inizio del XIII secolo,c’era bisogno di una nuova importazione.In effetti, dopo i monumenti di arte stranieracostruiti durante il XII secolo, nell’Italiameridionale comparve una nuova generazionedi edifici di stile francese.Il ruolo dell’Ordine cluniacense nellastoria dell’architettura era terminato primadella fine del XII secolo; i monaci che appartenevanoa questo ordine avevano costruito,fuori dalla Francia, solo monumentisparsi, di cui le abbaziali di Venosa e di Sant’Antimosono in Italia gli esempi più notevoli.L’Ordine cistercense, che aveva sostituitol’antico ordine benedettino da cui traevale origini, esercitò un’influenza molto piùestesa e prolungata nel campo dell’arte. Imonaci di Citeaux ebbero un’architetturapropria, severa e spoglia, proprio come esigevala loro regola; applicando il sistemadella volta ogivale a delle piante arcaiche,combinarono le nuove invenzioni con la tradizioneborgognona e, rifiutando tutte le decorazionipolicrome e le figure scolpite, cercaronola bellezza solo nella semplicità e solidità.Questa architettura spoglia, di cui laserietà arcaica ignorava le libere audaciedelle cattedrali, era di facile riproduzioneovunque. I Cistercensi portarono con loro lepiante da un capo all’altro dell’Europa occidentale.Tutti i loro insediamenti, dalla Spagnaal Portogallo e fino all’Inghilterra, allaGermania e ai paesi scandinavi ebbero, oltreagli stessi dormitori e agli stessi chiostri, lestesse chiese di stile francese, uniformi edalle linee regolari come un abito monastico,un saio grigio.APPEN<strong>DI</strong>CE