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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII/XIV ...

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sulla sabbia del Kalahari,e il tuo ricordosarà il mio castigo.Se tornerai,un giornochiamami da lontano,ascolterò in silenzioe non sarà per caso.CANTO DEI VINTIPagasti a caro prezzol'essere nato uomo,chiamato da una guerrache non è mai dei giusti.Si prese con la forza i tuoi vent'anni,colmando di lusinghele sterili speranze.Come una sposa antica attesela donna a te più cara,tessendo nella luce fiocaveli di immacolata seta,disfatti dopo un'ora.Non ritornasti alla tua amata terra,nessuno accarezzò le tristi spoglie.E chi ti tolse tuttocadde un attimo dopo,come altri cento sulle barricate.Il ventò portò l'eco di un lamento,e nel chiarore dolce della prima lucecoprì i tuoi occhi un velo,di pura seta bianca.Roberto Minardi — Camisa (Rg)PAZZOtroppo uniforme,per questo la valle sembravapiù bella. credeva nella vitacosì tanto da volerlaricominciare sùbito da capo.Alessandro Monticelli — Sulmona (Aq)Non aspettarmi.Inselvatichito da parole che affaticano il pettoMi addormenterò in un nido segretoFatto di carne e supplicante desiderio.Non preoccuparti.Questo è un dolore che si dimentica subitoCome labbra appena nate che succhiano dai seni.Come bacio ardente che illumina la pelleDi labbra mute semplici e sconosciute.Non aspettarmi.Perché ieri ho voluto tutto il mare in una fonteEd oggi mi perdo in un bicchiere d’acqua.(…mi bagno a malapena le labbra).BELVEDERE O PASSAGGIOLavavetri inconsapevoliTuristi in sandali e calziniUna piscina condominiale piena di foglie.E tu che scrivi sul cristalloAppannato dal fiatoUn “per sempre”Che venti secondi è durato.Al secondino non importase sei un parente strano.e gli altri sono già seduti,i loro occhi nel fondo di una tazza;dalla finestra una luce si allunga,mette in risalto il pulviscolo… a teviene da ridere. Ridi.nell’ora del giardinoun’orchidea ti ha visto;annusala, cammina avanti e indietro,in cerchio, come ti va di fare.COME SE NON BASTASSEquel vento così gentileche dà l'ideadi un essere supremo che carezza,non avrà fatto altroche accompagnare il suo sguardomentre dall'orlo si perdeva. così,avrà maledetto ogni sua piuma,convintodi non saper far altroche svolazzare. sparireera il suo sogno. il cielo eraIvan Pozzoni — Villasanta (Mi)LATHIKADAS?Tu, Lathikadas,sei ghiaccio sprayad effetto istantaneosulle mie feritesanguinanti;riesci ad esserecosì importanteche“mi manchianche se sei qui”,sorridente,tra le mie braccia.BARATTANDO SACHERMa la vodka scende,e riscalda cuori ibernati,mischiata a lattine di red bull.Per non dormire,e non scacciare i dolori,di una condanna(da Underground)<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>ANNO</strong> <strong>XIII</strong>/<strong>XIV</strong> – NN. 71/72 NOV.-DIC./GENN.-FEBBR. 2009/20107

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