10.07.2015 Views

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII/XIV ...

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII/XIV ...

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII/XIV ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

l’irredentismo – evidenziando esclusivamente le sueparole critiche espresse nel suo diario – che può essereconsiderato un saggio storico – nei confronti deitraditori magiari o non [cioè personaggi appartenentialle altre etnie tra cui in maggioranza agli ebrei] dellaPatria. Perché in questo documento storico ha descritto,testimoniando in prima persona, gli orrori e il verovolto del comunismo, della Repubblica SovieticaUngherese. Tutto quello che si legge in questo grossodiario allora di due volumi, ora è un unico volume da496 pagine, è sostenuto dagli autori de «Libro nero delcomunismo» edito da Mondadori nel 1998. Non sidimentichi che nessuna nazione ha subìtoun’amputazione così grave, così come i potenti vincitoridella prima guerra mondiale hanno deciso di fare conl’Ungheria storica strappando due terzi dal suomillenario territorio. Cécile Tormay fu preoccupatissimaper l’integrità del territorio millenario dell’Ungheria:l’Ungheria storica, la cosiddetta Grande Ungheriaappartenne alla Monarchia degli Asburgo, fu – come hosopra accennato – Austria-Ungheria. Vedendo icomportamenti dei responsabili traditori e di tutti quelliche furono complici temeva la perdita dei territori dellasua fortemente amata Patria che, purtroppo, accadevail 4 giugno 1920 con il Trattato di pace di Trianon e,questa, è una tragedia nazionale: Dal punto di vistaeconomico, il 61,4% della terra arabile, l'88% deiboschi, il 62,2% delle ferrovie, il 64,5% delle stradebattute, l'83,1% della produzione di ghisa, il 55,7%degli impianti industriali e il 67% degli istituti bancari edi credito dell'ex Regno di Ungheria, divennero parte dialtre nazioni. Romania e Jugoslavia dovettero assumersiparte degli obblighi finanziari dell'Ungheria, per via delterritorio posto sotto la loro sovranità. Per quantoriguarda gli abitanti, rispetto a quella del Regno diUngheria, la popolazione dell'Ungheria post-Trianonvenne ridotta da 19 milioni a 7 milioni, mentre lasuperficie territoriale venne ridotta di due terzi. Dopo il1918, l'Ungheria non ebbe più accesso al mare, cheinvece il Regno di Ungheria aveva avuto, attraverso iterritori dell'odierna Croazia, per oltre 800 anni.Dr. Ottó Légrády nel suo «IgazságotMagyarországnak» [«Giustizia per l’Ungheria»],pubblicato nel 1930 scrisse: «Megnyomorították anémetet, a bolgárt és törököt is. De... azoknak levágtákegy-egy ujját, a magyarnak pedig kezét, lábát», cioé:«Hanno storpiato i tedeschi, i bulgari ed anche i turchi.Ma... ad essi hanno tagliato soltanto un dito, ma deimagiari le mani e le gambe.»:Di tutto ciò e dello sfondo storico, politico e socialeparlerò nel saggio a lei dedicato.4Dal 1945 era proibito pubblicare tutte le sue opere –non soltanto il suo diario intitolato «Il libro proscritto»,–, non si potevano trovare i suoi libri nelle biblioteche,archivi, non si poteva nominarla altrimenti venivanoseveramente puniti i trasgressori non soltanto con unaalta somma di denaro, ma addirittura anche con laprigione. Chiunque teneva in casa il suo diario rischiavaanche l’esecuzione con la forca... Dopo cinquant’anni disilenzio forzato, due case editrici hanno ripubblicato isuoi romanzi e le opere dello storico letterario,professore universitario di fama mondiale Hankiss aseguito del 70° anniversario della morte della scrittrice,organizzando una serie di conferenze al riguardo. Suinternet, sia le opere della Tormay, sia le relazioni delleconferenze sono consultabili. Però questaripresentazione ha causato diverse reazioni: ci sonocoloro che l’hanno accolta con gioia, ma ci sono anchegruppi di persone che hanno reagito con polemicheastiose nei suoi confronti. Ma perché? Di questo sisaprà nel servizio dedicato alla scrittrice e in cui JánosHankiss all’epoca – prima della scrittura e pubblicazionedei volumi monografici dedicati a lei pure scomparsi,poi recentemente riapparsi – così presentòsommariamente la scrittrice Cécile Tormay:Cécile Tormay compose irreprensibili capolavori, la cuiperfezione artistica potrebbe dar compiacenza a unTeofilo Gautier; essi trattano avvenimenti umani chepenetrano nel cuore della vita. La scrittrice è legataall'Italia come nessun altro fra i suoi contemporanei.Prima della guerra ogni anno passò lunghi periodi ditempo in Italia, soprattutto a Firenze. E appunto neisalotti di Firenze incontrò D'Annunzio che notoriamentedetestava le scrittrici e che, per la prima volta in vitasua, si decise a tradurre: tradusse in italiano le prime«fiabe» della Tormay, «II flauto e la dramma», e il verocapolavoro «Nostra Donna in Arcadia» in cui il soggettogreco e il sentimento cristiano si uniscono audacementein un tutto saldissimo. Ogni donna, ogni madre è in«Nostra Donna»; il cristianesimo non è venuto percancellare le ingenue devozioni, ma per completarle eavvalorarle.Nel 1913 sulle pagine della «Revue de Paris» fupubblicato il primo romanzo della Tormay: «Cuori fra lepietre», e con questa pubblicazione la scrittrices'assicurò una fama mondiale. Ogni viaggio in Italia lacondusse attraverso l'inferno roccioso del Carso.Quest'ambiente dà al suo romanzo l'atmosfera dispasimo e di sofferenza in cui si svolge la sorte di unacroata che da creatura selvatica si fa donna, arded'amore folle per un giovane ferroviere ungherese einfine si uccide. Il cozzo di due mondi, anzi di duepaesaggi diversi è un dramma ove sopra la tragicaroccia crescono i fiori della bellezza e della realtà.Nel capolavoro della Tormay tradotto quasi in tutte lelingue colte, «La vecchia casa» (1914), s'incontrano sulcampo di battaglia della vita intere civiltà in cui «vecchiacasa», una casa antica di patrizi, è una delle fortezzemorali e sentimentali della borghesia di linguatedesca di Buda e di Pest, la quale nel 1848 èconquistata dalla patria e dalla lingua ungherese. Lavecchia casa viene demolita, la città ringiovanisce e sistende sulle due rive del Danubio. In questa battagliapacifica la etnia magiara è vittoriosa perché ha dallasua parte la verità, la gioventù e la forza d'attrazione.<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>ANNO</strong> <strong>XIII</strong>/<strong>XIV</strong> – NN. 71/72 NOV.-DIC./GENN.-FEBBR. 2009/2010

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!