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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l'Altrove ANNO XIII/XIV ...

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periodo umbertino, nelle uniformi storiche di alcuneaccademie e scuole militari, o di polizia. Un’eccezione ècostituito dal reggimento di artiglieria a cavallo “Voloire” che,unico esempio nazionale, conserva anche nell’uniformeordinaria il caratteristico kepì con pennacchio di crine. (Fonte:Wikipedia)3La ricca di famosa famiglia Grassalkovich nel territorio dellaMonarchia Austro-Ungarica costruì più palazzi tra cui piùfamosi si trovano a Gödöllő (il Castello Reale che è unagrande, monumentale residenza) ed a Vienna, nel quartiere IIil palazzo estivo.«Uno dei gruppi monumentali di maggior rilievo in Ungheriaè composto dal Palazzo Grassalkovich, con la sua superficiecomplessiva, assieme agli edifici di dipendenza, di 17 milametri quadrati e con l’adiacente parco dell’estensione di 28ettari; vecchio di 250 anni, questo capolavoro dell’architetturaè il più grande castello barocco del Paese. A circa mezz’ora diauto da Budapest, il Palazzo Reale deve la sua fama alricchissimo passato storico ed alle soluzioni architettonicheutilizzate che diedero inizio ad un nuovo stile ‘alla Gödöllő’,usato per la progettazione di vari castelli ungheresi.Il castello, edificato al centro del latifondo di Gödöllő , conla sala principale decorata in bianco e oro, gli affreschi dellestanze, i bagni ricoperti di marmo, la serra botanica, l’ampiascuderia, il teatro e il vasto parco, era l’autentico modellorappresentante il modo di vivere della nobiltà dell’epoca. Ilconte Antal I Grassalkovich, uno degli aristocratici piùautorevoli dell’Ungheria settecentesca, nonché confidentedella regina Maria Teresa, iniziò a far costruire il castello neglianni intorno al 1730. Il complesso, diverse volte modificatofino alla definitiva forma a doppia U, fu progettatodall’architetto András Mayerhoffer. Acquistato dallo statoungherese, il castello divenne, dal 1867 al 1916, la residenzadi riposo dell’imperatore Francesco Giuseppe I e della moglieElisabetta e successivamente, dal 1920 al 1944, la dimoraestiva del governatore d’Ungheria Miklós Horthy. Dopo la IIGuerra Mondiale, a seguito delle inadeguate forme di utilizzo,per il castello iniziò un lento degrado che durò per quasimezzo secolo. La lenta rinascita cominciò nel 1985 grazieall’opera di ristrutturazione della Società di Utilità Pubblica peril Palazzo Reale di Gödöllő . Grazie ai lavori di restauro, nel1996, ha potuto aprire le porte il Museo del Castello nel corpocentrale dell’edificio. Gli interni, arredati secondo le fonti, dauna parte rievocano i Grassalkovich e l’epoca barocca delcastello, dall’altra presentano la vita quotidiana della famigliareale, dando una panoramica dell’Ungheria ai tempi dellamonarchia.Al pianterreno si trovano, oltre all’elegante caffè, alnegozio di articoli da regalo e al laboratorio fotografico, lestanze segrete della regina Elisabetta, decorate da specchi,lampadari di cristallo e da sontuosi stucchi al soffitto; la salaBarocca, con il soffitto a volta, le pareti dipinte el’arredamento d’epoca; le quattro sale utilizzate per iricevimenti: la sala Lónyay, con i ritratti dei membri della Casad’Asburgo, quella del cavallo, con le incisioni a coloriraffiguranti scene di cacce all’inglese, quella di caccia, piena ditrofei e fotografie di argomento venatorio, la sala con ilsoffitto dipinto e con le riproduzioni illustranti l’orangeria diuna volta. Lo scalone, con i parapetti in pietra traforati eintrecciati, conduce al piano nobile. Nelle sale che ricordano iGrassalkovich, oltre ai ritratti della regina Maria Teresa, tuttauna serie di documenti e ricordi materiali legati ad Antal I e aisuoi discendenti che evocano la grandezza di questaimportante famiglia comitale ungherese. Costruito intorno al1758, il Salone d’onore è il più grande ambiente dirappresentanza del castello; le pareti hanno un rivestimentomarmoreo, il soffitto è decorato di stucchi di ghirlande dorate.Tra le altre stanze: la saletta con il grande dipintodell’Incoronazione, lo studio di Francesco Giuseppe, con iritratti dei sovrani e dei principi asburgici, il salotto diElisabetta, con immagini a lei dedicate, le tre stanzetinteggiate in stile barocco, la camera di Maria Teresa, inmarmo rosso e con una ricca doratura. Ed infine gli ambientidedicati all’esposizione commemorativa della reginaElisabetta, ove spicca, tra le pitture favorite e i ritratti delledamigelle, il suo busto di marmo bianco.Il teatro del Castello Reale di Gödöllő venne costruito tra il1782 e il 1785, per ordine dei Grassalkovich, nell’alameridionale del complesso, dove prima si trovavano gliappartamenti del conte Kristóf Migazzi, vescovo di Vác ecardinale di Vienna. Questo, che è stato il primo teatro dipietra dell’Ungheria, poteva ospitare fino a 100 persone edera in funzione quando la corte soggiornava nel maniero. Imuri interni erano decorati da affreschi tardobarocchi, oggiriportati al loro aspetto originale. I lavori di ristrutturazionedel teatro, che oggi è possibile ammirare nella sua bellezzaoriginale, si sono conclusi nel 2003.Chiuso tra le ali del castello, il cortile interno dà una vistasul parco, una volta coperto di bosco e poi provvisto di raritàbotaniche, che era teatro delle cavalcate della reginaElisabetta. È stata recentemente ultimata la ristrutturazionedello storico gazebo, il padiglione esagonale fatto costruire nel1760 da Antal Grassalkovich. L’interno, ricoperto di legno edecorato da ritratti in olio, raffigurava i personaggi storicidell’Ungheria; purtroppo una parte dei dipinti si perse nelcorso degli anni. Un lavoro di restauro, realizzato attenendosia fotografie riproducenti le caratteristiche originarie delgazebo, gli ha ridato l’antico splendore.» (Fonte :http://www.newsy.it)Nei seguenti luoghi si trovano ancora palazzi/castelli deiGrassalkovich: Pozsony (Bratislava), Baja, Gyöngyös, Hatvan,Kompolt, Nyitraivánka, Sülysáp, Zombor.4Cristoforo5Bratislava nell’attuale Slovacchia6Sebastiano7 Giovanni Uberto8Floriano9 Agostino10Palatino11 Giorgio Martino12CristinaN.d.R.: Il testo originale si legge nella rubrica «Appendice».Traduzione riveduta e note © di Melinda B. Tamás-TarrRóbert HászPASSEGGIATA SETTEMBRINATitolo originale: Szeptemberi séta1) ContinuaTratto dal volume “Sok vizeknek zúgása”, Kortárs kiadó,Budapest, 2008Le giornate estive si accorciano, l’autunno arriva instrada furtivo, zoppo e rasente il muro come unvecchio scaltro, e come sempre, in questo periododell’anno mi sento addosso lo sguardo del tempo.Quando il mondo rallenta per un po’, le particellesentono freddo e si restringono, i fuochi si smorzanofino a diventare brace e bruciano appena, i fluidicircolano più lentamente nei propri canali e il Potere,questa Entità Superiore a volte cinica, ma tuttosommato indifferente, si toglie un attimo la maschera –come una vedova che per un istante alza il velo pertergere le lacrime con il fazzoletto.Quanto detesto questo suo gioco con i mortali!<strong>OSSERVATORIO</strong> <strong>LETTERARIO</strong> <strong>Ferrara</strong> e l’Altrove <strong>ANNO</strong> <strong>XIII</strong>/<strong>XIV</strong> – NN. 71/72 NOV.-DIC./GENN.-FEBBR. 2009/2010 23

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