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Camminare Insieme Anno 2011 - Diocesi Altamura - Gravina ...

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BOLLETTINO PERIODICO DELLA DIOCESIDI ALTAMURA • GRAVINAACQUAVIVA DELLE FONTIUFFICIALE PER GLI ATTIDEL VESCOVO E DELLA CURIANuova Serie • <strong>Anno</strong> XVII • <strong>2011</strong>


CAMMINARE INSIEMERivista della <strong>Diocesi</strong>di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fontiufficiale per gli atti del Vescovo e della CuriaNuova Serie - <strong>Anno</strong> XVII - <strong>2011</strong>Registrazione Tribunale di Bari n. 1384 del 06.08.1998Direttore Responsabile: Nunzio FalcicchioRedazione: Vincenzo PanaroAnna Garziano - Marisa PiazzaAmministrazione:Curia Diocesana di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle FontiArco Duomo, 1 - 70022 <strong>Altamura</strong> (BA)Tel. e Fax 080/3117024 - e-mail: curiadiocesana@libero.itwww.diocesidialtamura.itFotografie: Ufficio Diocesano dei Beni CulturaliImpianti e Stampa:Grafiche Grilli srlVia Manfredonia Km 2.200 - 71121 FoggiaTel. 0881/568034-568040 - Fax 0881/755525


Benedetto XVI


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


5Messaggioal Presidente della Repubblica Italianain occasione dei centocinquant’annidell’Unità politica d’Italia17 marzo <strong>2011</strong>Illustrissimo SignoreOn. Giorgio NapolitanoPresidente della Repubblica ItalianaIl 150° anniversario dell’unificazione politica dell’Italia mi offre lafelice occasione per riflettere sulla storia di questo amato Paese, la cuiCapitale è Roma, città in cui la divina Provvidenza ha posto la Sede delSuccessore dell’Apostolo Pietro. Pertanto, nel formulare a Lei e all’interaNazione i miei più fervidi voti augurali, sono lieto di parteciparLe, insegno dei profondi vincoli di amicizia e di collaborazione che legano l’Italiae la Santa Sede, queste mie considerazioni.Il processo di unificazione avvenuto in Italia nel corso del XIX secoloe passato alla storia con il nome di Risorgimento, costituì il naturalesbocco di uno sviluppo identitario nazionale iniziato molto tempo prima.In effetti, la nazione italiana, come comunità di persone unite dallalingua, dalla cultura, dai sentimenti di una medesima appartenenza, seppurenella pluralità di comunità politiche articolate sulla penisola, cominciaa formarsi nell’età medievale. Il Cristianesimo ha contribuito inmaniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraversol’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissandomodelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapportisociali; ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura,la pittura, la scultura, l’architettura, la musica. Dante, Giotto, Petrarca,Michelangelo, Raffaello, Pierluigi da Palestrina, Caravaggio, Scarlatti,Bernini e Borromini sono solo alcuni nomi di una filiera di grandiartisti che, nei secoli, hanno dato un apporto fondamentale alla formazionedell’identità italiana. Anche le esperienze di santità, che numerosehanno costellato la storia dell’Italia, contribuirono fortemente a costruiretale identità, non solo sotto lo specifico profilo di una peculiare realiz-


6zazione del messaggio evangelico, che ha marcato nel tempo l’esperienzareligiosa e la spiritualità degli italiani (si pensi alle grandi e moltepliciespressioni della pietà popolare), ma pure sotto il profilo culturale epersino politico. San Francesco di Assisi, ad esempio, si segnala ancheper il contributo a forgiare la lingua nazionale; santa Caterina da Sienaoffre, seppure semplice popolana, uno stimolo formidabile alla elaborazionedi un pensiero politico e giuridico italiano. L’apporto della Chiesae dei credenti al processo di formazione e di consolidamento dell’identitànazionale continua nell’età moderna e contemporanea. Anche quandoparti della penisola furono assoggettate alla sovranità di potenze straniere,fu proprio grazie a tale identità ormai netta e forte che, nonostanteil perdurare nel tempo della frammentazione geopolitica, la nazione italianapoté continuare a sussistere e ad essere consapevole di sé. Perciò,l’unità d’Italia, realizzatasi nella seconda metà dell’Ottocento, ha potutoaver luogo non come artificiosa costruzione politica di identità diverse,ma come naturale sbocco politico di una identità nazionale forte e radicata,sussistente da tempo. La comunità politica unitaria nascente a conclusionedel ciclo risorgimentale ha avuto, in definitiva, come collanteche teneva unite le pur sussistenti diversità locali, proprio la preesistenteidentità nazionale, al cui modellamento il Cristianesimo e la Chiesa hannodato un contributo fondamentale.Per ragioni storiche, culturali e politiche complesse, il Risorgimentoè passato come un moto contrario alla Chiesa, al Cattolicesimo, taloraanche alla religione in generale. Senza negare il ruolo di tradizioni dipensiero diverse, alcune marcate da venature giurisdizionaliste o laiciste,non si può sottacere l’apporto di pensiero – e talora di azione – deicattolici alla formazione dello Stato unitario. Dal punto di vista del pensieropolitico basterebbe ricordare tutta la vicenda del neoguelfismo checonobbe in Vincenzo Gioberti un illustre rappresentante; ovvero pensareagli orientamenti cattolico-liberali di Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio,Raffaele Lambruschini. Per il pensiero filosofico, politico ed anchegiuridico risalta la grande figura di Antonio Rosmini, la cui influenza siè dispiegata nel tempo, fino ad informare punti significativi della vigenteCostituzione italiana. E per quella letteratura che tanto ha contribuitoa “fare gli italiani”, cioè a dare loro il senso dell’appartenenza alla nuovacomunità politica che il processo risorgimentale veniva plasmando, comenon ricordare Alessandro Manzoni, fedele interprete della fede e del-


la morale cattolica; o Silvio Pellico, che con la sua opera autobiograficasulle dolorose vicissitudini di un patriota seppe testimoniare la conciliabilitàdell’amor di Patria con una fede adamantina. E di nuovo figure disanti, come san Giovanni Bosco, spinto dalla preoccupazione pedagogicaa comporre manuali di storia Patria, che modellò l’appartenenza all’istitutoda lui fondato su un paradigma coerente con una sana concezioneliberale: “cittadini di fronte allo Stato e religiosi di fronte alla Chiesa”.La costruzione politico-istituzionale dello Stato unitario coinvolsediverse personalità del mondo politico, diplomatico e militare, tra cuianche esponenti del mondo cattolico. Questo processo, in quanto dovetteinevitabilmente misurarsi col problema della sovranità temporale deiPapi (ma anche perché portava ad estendere ai territori via via acquisitiuna legislazione in materia ecclesiastica di orientamento fortemente laicista),ebbe effetti dilaceranti nella coscienza individuale e collettiva deicattolici italiani, divisi tra gli opposti sentimenti di fedeltà nascenti dallacittadinanza da un lato e dall’appartenenza ecclesiale dall’altro. Ma sideve riconoscere che, se fu il processo di unificazione politico-istituzionalea produrre quel conflitto tra Stato e Chiesa che è passato alla storiacol nome di “Questione Romana”, suscitando di conseguenza l’aspettativadi una formale “Conciliazione”, nessun conflitto si verificò nel corposociale, segnato da una profonda amicizia tra comunità civile e comunitàecclesiale. L’identità nazionale degli italiani, così fortemente radicatanelle tradizioni cattoliche, costituì in verità la base più solida dellaconquistata unità politica. In definitiva, la Conciliazione doveva avvenirefra le Istituzioni, non nel corpo sociale, dove fede e cittadinanza nonerano in conflitto. Anche negli anni della dilacerazione i cattolici hannolavorato all’unità del Paese. L’astensione dalla vita politica, seguenteil “non expedit”, rivolse le realtà del mondo cattolico verso una grandeassunzione di responsabilità nel sociale: educazione, istruzione, assistenza,sanità, cooperazione, economia sociale, furono ambiti di impegnoche fecero crescere una società solidale e fortemente coesa. La vertenza,apertasi tra Stato e Chiesa con la proclamazione di Roma capitaled’Italia e con la fine dello Stato Pontificio, era particolarmente complessa.Si trattava indubbiamente di un caso tutto italiano, nella misura in cuisolo l’Italia ha la singolarità di ospitare la sede del Papato. D’altra parte,la questione aveva una indubbia rilevanza anche internazionale. Si devenotare che, finito il potere temporale, la Santa Sede, pur reclamando7


8la più piena libertà e la sovranità che le spetta nell’ordine suo, ha semprerifiutato la possibilità di una soluzione della “Questione Romana” attraversoimposizioni dall’esterno, confidando nei sentimenti del popoloitaliano e nel senso di responsabilità e giustizia dello Stato italiano. Lafirma dei Patti lateranensi, l’11 febbraio 1929, segnò la definitiva soluzionedel problema. A proposito della fine degli Stati pontifici, nel ricordodel beato Papa Pio IX e dei Successori, riprendo le parole del CardinaleGiovanni Battista Montini, nel suo discorso tenuto in Campidoglioil 10 ottobre 1962: “Il papato riprese con inusitato vigore le sue funzionidi maestro di vita e di testimonio del Vangelo, così da salire a tanta altezzanel governo spirituale della Chiesa e nell’irradiazione sul mondo, comeprima non mai”.L’apporto fondamentale dei cattolici italiani alla elaborazione dellaCostituzione repubblicana del 1947 è ben noto. Se il testo costituzionalefu il positivo frutto di un incontro e di una collaborazione tra diversetradizioni di pensiero, non c’è alcun dubbio che solo i costituenti cattolicisi presentarono allo storico appuntamento con un preciso progettosulla legge fondamentale del nuovo Stato italiano; un progetto maturatoall’interno dell’Azione Cattolica, in particolare della FUCI e del MovimentoLaureati, e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ed oggettodi riflessione e di elaborazione nel Codice di Camaldoli del 1945 e nellaXIX Settimana Sociale dei Cattolici Italiani dello stesso anno, dedicataal tema “Costituzione e Costituente”. Da lì prese l’avvio un impegnomolto significativo dei cattolici italiani nella politica, nell’attività sindacale,nelle istituzioni pubbliche, nelle realtà economiche, nelle espressionidella società civile, offrendo così un contributo assai rilevante allacrescita del Paese, con dimostrazione di assoluta fedeltà allo Stato edi dedizione al bene comune e collocando l’Italia in proiezione europea.Negli anni dolorosi ed oscuri del terrorismo, poi, i cattolici hanno datola loro testimonianza di sangue: come non ricordare, tra le varie figure,quelle dell’On. Aldo Moro e del Prof. Vittorio Bachelet? Dal canto suola Chiesa, grazie anche alla larga libertà assicuratale dal Concordato lateranensedel 1929, ha continuato, con le proprie istituzioni ed attività, afornire un fattivo contributo al bene comune, intervenendo in particolarea sostegno delle persone più emarginate e sofferenti, e soprattutto proseguendoad alimentare il corpo sociale di quei valori morali che sono essenzialiper la vita di una società democratica, giusta, ordinata. Il bene


del Paese, integralmente inteso, è stato sempre perseguito e particolarmenteespresso in momenti di alto significato, come nella “grande preghieraper l’Italia” indetta dal Venerabile Giovanni Paolo II il 10 gennaio1994.La conclusione dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense,firmato il 18 febbraio 1984, ha segnato il passaggio ad una nuova fasedei rapporti tra Chiesa e Stato in Italia. Tale passaggio fu chiaramenteavvertito dal mio Predecessore, il quale, nel discorso pronunciato il 3giugno 1985, all’atto dello scambio degli strumenti di ratifica dell’Accordo,notava che, come “strumento di concordia e collaborazione, ilConcordato si situa ora in una società caratterizzata dalla libera competizionedelle idee e dalla pluralistica articolazione delle diverse componentisociali: esso può e deve costituire un fattore di promozione e dicrescita, favorendo la profonda unità di ideali e di sentimenti, per la qualetutti gli italiani si sentono fratelli in una stessa Patria”. Ed aggiungevache nell’esercizio della sua diaconia per l’uomo “la Chiesa intende operarenel pieno rispetto dell’autonomia dell’ordine politico e della sovranitàdello Stato. Parimenti, essa è attenta alla salvaguardia della libertàdi tutti, condizione indispensabile alla costruzione di un mondo degnodell’uomo, che solo nella libertà può ricercare con pienezza la veritàe aderirvi sinceramente, trovandovi motivo ed ispirazione per l’impegnosolidale ed unitario al bene comune”. L’Accordo, che ha contribuitolargamente alla delineazione di quella sana laicità che denota lo Statoitaliano ed il suo ordinamento giuridico, ha evidenziato i due principisupremi che sono chiamati a presiedere alle relazioni fra Chiesa e comunitàpolitica: quello della distinzione di ambiti e quello della collaborazione.Una collaborazione motivata dal fatto che, come ha insegnatoil Concilio Vaticano II, entrambe, cioè la Chiesa e la comunità politica,“anche se a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personalee sociale delle stesse persone umane” (Cost. Gaudium et spes, 76). L’esperienzamaturata negli anni di vigenza delle nuove disposizioni pattizieha visto, ancora una volta, la Chiesa ed i cattolici impegnati in variomodo a favore di quella “promozione dell’uomo e del bene del Paese”che, nel rispetto della reciproca indipendenza e sovranità, costituisceprincipio ispiratore ed orientante del Concordato in vigore (art. 1).La Chiesa è consapevole non solo del contributo che essa offre alla societàcivile per il bene comune, ma anche di ciò che riceve dalla società9


10civile, come afferma il Concilio Vaticano II: “chiunque promuove la comunitàumana nel campo della famiglia, della cultura, della vita economicae sociale, come pure della politica, sia nazionale che internazionale,porta anche un non piccolo aiuto, secondo la volontà di Dio, alla comunitàecclesiale, nelle cose in cui essa dipende da fattori esterni” (Cost.Gaudium et spes, 44).Nel guardare al lungo divenire della storia, bisogna riconoscere chela nazione italiana ha sempre avvertito l’onere ma al tempo stesso il singolareprivilegio dato dalla situazione peculiare per la quale è in Italia,a Roma, la sede del successore di Pietro e quindi il centro della cattolicità.E la comunità nazionale ha sempre risposto a questa consapevolezzaesprimendo vicinanza affettiva, solidarietà, aiuto alla Sede Apostolicaper la sua libertà e per assecondare la realizzazione delle condizionifavorevoli all’esercizio del ministero spirituale nel mondo da partedel successore di Pietro, che è Vescovo di Roma e Primate d’Italia. Passatele turbolenze causate dalla “questione romana”, giunti all’auspicataConciliazione, anche lo Stato Italiano ha offerto e continua ad offrireuna collaborazione preziosa, di cui la Santa Sede fruisce e di cui è consapevolmentegrata.Nel presentare a Lei, Signor Presidente, queste riflessioni, invocodi cuore sul popolo italiano l’abbondanza dei doni celesti, affinché siasempre guidato dalla luce della fede, sorgente di speranza e di perseveranteimpegno per la libertà, la giustizia e la pace.Dal Vaticano, 17 marzo <strong>2011</strong>BENEDETTO XVI


11Messaggioai partecipanti alla XIV Assemblea Generaledell’Azione Cattolica ItalianaRoma, Domus Pacis, 6-8 maggio <strong>2011</strong>Cari amici dell’Azione Cattolica Italiana!Siete riuniti nella vostra Assemblea generale sul tema: Vivere la fede,amare la vita. L’impegno educativo dell’Azione Cattolica, per ribadire ilvostro amore a Cristo e alla Chiesa e rinnovare il cammino della vostraAssociazione, con l’impegno di assumervi pienamente la vostra responsabilitàlaicale a servizio del Vangelo. Siete ragazzi, giovani e adulti chesi mettono a disposizione del Signore nella Chiesa con un impegno solenne,pubblico, in comunione con i Pastori, per dare buona testimonianzain ogni ambito della vita. La vostra presenza è capillare nelle parrocchie,nelle famiglie, nei quartieri, negli ambienti sociali: una presenzache vivete nella quotidianità e nell’aspirazione alla santità. I vostri bambinie ragazzi, adolescenti e giovani vogliono essere vivaci e felici, generosie coraggiosi, come il beato Pier Giorgio Frassati. Avete slancio didedizione alla costruzione della città di tutti e coraggio di servizio nelleistituzioni, come Vittorio Bachelet, come il beato Alberto Marvelli, comeGiuseppe Toniolo, che presto sarà proclamato beato. Nel vostro progettodi formazione umana e cristiana volete essere amici fedeli di Cristo,come le beate Pierina Morosini e Antonia Mesina, come la venerabileArmida Barelli. Volete ravvivare le nostre comunità con bambini affascinantiper la purezza del loro cuore, come Antonietta Meo, capaci diattirare anche i genitori a Gesù. Quando accolgo i vostri ragazzi in occasionedel Natale o del mese della pace resto sempre ammirato della genuinitàcon cui comunicano la gioia del Signore.Ho incontrato l’anno scorso in ottobre i vostri adolescenti e giovani,impegnati e festosi, amanti della libertà vera che li orienta a una vitagenerosa, a un apostolato diretto. Essi hanno davanti a sé l’esempio diuomini e donne contenti della loro fede, che vogliono accompagnare lenuove generazioni con amore, con saggezza e con la preghiera, che intendonocostruire con pazienza tessuti di vita comunitaria e affrontare iproblemi più scottanti della vita quotidiana della famiglia: la difesa della


12vita, la sofferenza delle separazioni e dell’abbandono, la solidarietà nelledisgrazie, l’accoglienza dei poveri e dei senza patria. Vi seguono presbiteriassistenti che sanno bene che cosa significa educare alla santità.Nelle diocesi siete chiamati a collaborare con i vostri Vescovi, in manieracostante, fedele e diretta, alla vita e alla missione della Chiesa. Tuttoquesto non nasce spontaneamente, ma con una risposta generosa allachiamata di Dio a vivere con piena responsabilità il Battesimo, la dignitàdell’essere cristiani. Perciò vi stabilite in associazione con ideali e qualitàprecisi come li indica il Concilio Ecumenico Vaticano II: un’associazioneche ha il fine apostolico della Chiesa, che collabora con la gerarchia,che si manifesta come corpo organico e che dalla Chiesa riceve unmandato esplicito (cfr Decr. Apostolicam actuositatem, 20). Sulla basedi ciò che voi siete vorrei, cari amici, sulla scia dei miei venerati Predecessori,affidarvi alcune indicazioni di impegno.1. La prospettiva educativaNella linea tracciata dai Vescovi per le Chiese che sono in Italia, sieteparticolarmente chiamati a valorizzare la vostra vocazione educativa.L’Azione Cattolica è una forza educativa qualificata, sostenuta da buonistrumenti, da una tradizione più che centenaria. Sapete educare bambinie ragazzi con l’ACR, sapete realizzare percorsi educativi con adolescentie giovani, siete capaci di una formazione permanente per gli adulti.La vostra azione sarà maggiormente incisiva se, come già fate, lavorereteancor più fra di voi in un’ottica profondamente unitaria e favoriretecollaborazioni con le altre forze educative sia ecclesiali che civili. Pereducare occorre andare oltre l’occasione, il momento immediato, e costruirecon la collaborazione di tutti un progetto di vita cristiana fondatosul Vangelo e sul magistero della Chiesa, mettendo al centro una visioneintegrale della persona. Il vostro Progetto Formativo è valido per tanticristiani e uomini di buona volontà, soprattutto se possono vedere invoi modelli di vita cristiana, di impegno generoso e gioioso, di interioritàprofonda e di comunione ecclesiale.


132. La proposta della santitàLe vostre associazioni siano palestre di santità, in cui ci si allena aduna dedizione piena alla causa del Regno di Dio, ad una impostazionedi vita profondamente evangelica che vi caratterizza come laici credentinei luoghi del vivere quotidiano. Questo esige intensa preghiera sia comunitariache personale, ascolto continuato della Parola di Dio, assiduavita sacramentale. Occorre rendere il termine “santità” una parola comune,non eccezionale, che non designa soltanto stati eroici di vita cristiana,ma che indica nella realtà di tutti i giorni una decisa risposta e disponibilitàall’azione dello Spirito Santo.3. La formazione all’impegno culturale e politicoSantità significa per voi anche spendersi al servizio del bene comunesecondo i principi cristiani offrendo nella vita della città presenze qualificate,gratuite, rigorose nei comportamenti, fedeli al magistero ecclesialee orientate al bene di tutti. La formazione all’impegno culturale epolitico rappresenta dunque per voi un compito importante, che richiedeun pensiero plasmato dal Vangelo, capace di argomentare idee e propostevalide per i laici. È questo un impegno che si attua anzitutto a partiredalla vita quotidiana, di mamme e papà alle prese con le nuove sfidedell’educazione dei figli, di lavoratori e di studenti, di centri di culturaorientati al servizio della crescita di tutti. L’Italia ha attraversato periodistorici difficili e ne è uscita rinvigorita anche per la dedizione incondizionatadi laici cattolici, impegnati nella politica e nelle istituzioni. Oggila vita pubblica del Paese richiede un’ulteriore generosa risposta da partedei credenti, affinché mettano a disposizione di tutti le proprie capacitàe le proprie forze spirituali, intellettuali e morali.4. Una dedizione di ampio respiro nel grande sconvolgimento delmondo e del MediterraneoVi chiedo infine di essere generosi, accoglienti, solidali, e soprattuttocomunicatori della bellezza della fede. Tanti uomini, donne e giova-


14ni vengono a contatto con il nostro mondo, che conoscono superficialmente,abbagliati da immagini illusorie, e hanno bisogno di non perderela speranza, di non barattare la loro dignità. Hanno bisogno di pane, dilavoro, di libertà, di giustizia, di pace, di veder riconosciuti i propri inderogabilidiritti di figli di Dio. Hanno bisogno di fede, e noi possiamoaiutarli, nel rispetto delle loro convinzioni religiose, in uno scambio liberoe sereno, offrendo con semplicità, franchezza e zelo la nostra fedein Gesù Cristo. Nella costruzione della storia dell’Italia l’Azione Cattolica– come ho già avuto modo di scrivere al Presidente della Repubblicain occasione del 150° dell’Unità d’Italia – ha avuto una grande parte,sforzandosi di tenere assieme amore di patria e fede in Dio. Radicatain tutto il territorio nazionale, essa può contribuire anche oggi a creareuna cultura popolare, diffusa, positiva, e formare persone responsabilicapaci di mettersi al servizio del Paese, proprio come nella stagione incui fu elaborata la Carta costituzionale e si ricostruì il Paese dopo la secondaguerra mondiale. L’Azione Cattolica può aiutare l’Italia a risponderealla sua vocazione peculiare, collocata nel Mediterraneo, croceviadi culture, di aspirazioni, di tensioni che esigono una grande forza di comunione,di solidarietà e di generosità. L’Italia ha sempre offerto ai popolivicini e lontani la ricchezza della sua cultura e della sua fede, dellasua arte e del suo pensiero. Oggi voi laici cristiani siete chiamati ad offrirecon convinzione la bellezza della vostra cultura e le ragioni della vostrafede, oltre che la solidarietà fraterna, affinché l’Europa sia all’altezzadella presente sfida epocale.Nel rivolgere all’intera Assemblea il mio augurio più cordiale, salutoil Presidente, prof. Franco Miano, l’Assistente generale, Mons. DomenicoSigalini, e tutti i delegati, ed a ciascuno e alla grande famigliadell’Azione Cattolica Italiana invio una speciale Benedizione Apostolica.Dal Vaticano, 6 maggio <strong>2011</strong>Benedictus PP. XVI


15Discorsoin occasione del Santo Rosariocon i Vescovi della Conferenza Episcopale Italianae affidamento dell’Italia alla Vergine Mariain occasione del 150° anniversariodell’unità politica del PaeseBasilica di Santa Maria Maggiore - Roma26 maggio <strong>2011</strong>Venerati e cari Confratelli,siete convenuti in questa splendida Basilica – luogo nel quale spiritualitàe arte si fondono in un connubio secolare – per condividere un intensomomento di preghiera, con il quale affidare alla protezione maternadi Maria, Mater unitatis, l’intero popolo italiano, a centocinquant’annidall’unità politica del Paese. È significativo che questa iniziativa siastata preparata da analoghi incontri nelle diocesi: anche in questo modoesprimete la premura della Chiesa nel farsi prossima alle sorti di questaamata Nazione. A nostra volta, ci sentiamo in comunione con ogni comunità,anche con la più piccola, in cui rimane viva la tradizione che dedicail mese di maggio alla devozione mariana. Essa trova espressione intanti segni: santuari, chiesette, opere d’arte e, soprattutto, nella preghieradel Santo Rosario, con cui il Popolo di Dio ringrazia per il bene cheincessantemente riceve dal Signore, attraverso l’intercessione di MariaSantissima, e lo supplica per le sue molteplici necessità. La preghiera –che ha il suo vertice nella liturgia, la cui forma è custodita dalla viventetradizione della Chiesa – è sempre un fare spazio a Dio: la sua azioneci rende partecipi della storia della salvezza. Questa sera, in particolare,alla scuola di Maria siamo stati invitati a condividere i passi di Gesù: ascendere con Lui al fiume Giordano, perché lo Spirito confermi in noi lagrazia del Battesimo; a sederci al banchetto di Cana, per ricevere da Luiil “vino buono” della festa; ad entrare nella sinagoga di Nazaret, comepoveri ai quali è rivolto il lieto messaggio del Regno di Dio; ancora, a saliresul Monte Tabor, per vivere la croce nella luce pasquale; e, infine, apartecipare nel Cenacolo al nuovo ed eterno sacrificio, che, anticipandoi cieli nuovi e la terra nuova, rigenera tutta la creazione.


16Questa Basilica è la prima in Occidente dedicata alla Vergine Madredi Dio. Nell’entrarvi, il mio pensiero è tornato al primo giorno dell’anno2000, quando il Beato Giovanni Paolo II ne aprì la Porta Santa, affidandol’<strong>Anno</strong> giubilare a Maria, perché vegliasse sul cammino di quanti siriconoscevano pellegrini di grazia e di misericordia. Noi stessi oggi nonesitiamo a sentirci tali, desiderosi di varcare la soglia di quella “Porta”Santissima che è Cristo e vogliamo chiedere alla Vergine Maria di sostenereil nostro cammino ed intercedere per noi. In quanto Figlio di Dio,Cristo è forma dell’uomo: ne è la verità più profonda, la linfa che fecondauna storia altrimenti irrimediabilmente compromessa. La preghieraci aiuta a riconoscere in Lui il centro della nostra vita, a rimanere alla suapresenza, a conformare la nostra volontà alla sua, a fare “qualsiasi cosaci dica” (Gv 2, 5), certi della sua fedeltà. Questo è il compito essenzialedella Chiesa, da Lui incoronata quale mistica sposa, come la contempliamonello splendore del catino absidale. Maria ne costituisce il modello:è colei che ci porge lo specchio, in cui siamo invitati a riconoscerela nostra identità. La sua vita è un appello a ricondurre ciò che siamoall’ascolto e all’accoglienza della Parola, giungendo nella fede a magnificareil Signore, davanti al quale l’unica nostra possibile grandezza èquella che si esprime nell’obbedienza filiale: “Avvenga per me secondola tua parola” (Lc 1, 38). Maria si è fidata: lei è la “benedetta” (cfr Lc 1,42), che è tale per aver creduto (cfr Lc 1, 45), fino ad essersi così rivestitadi Cristo da entrare nel “settimo giorno”, partecipe del riposo di Dio. Ledisposizioni del suo cuore – l’ascolto, l’accoglienza, l’umiltà, la fedeltà,la lode e l’attesa – corrispondono agli atteggiamenti interiori e ai gestiche plasmano la vita cristiana. Di essi si nutre la Chiesa, consapevoleche esprimono ciò che Dio attende da lei.Sul bronzo della Porta Santa di questa Basilica è incisa la raffigurazionedel Concilio di Efeso. L’edificio stesso, risalente nel nucleo originarioal V secolo, è legato a quell’assise ecumenica, celebrata nell’anno431. A Efeso la Chiesa unita difese e confermò per Maria il titolo diTheotókos, Madre di Dio: titolo dal contenuto cristologico, che rinvia almistero dell’incarnazione ed esprime nel Figlio l’unità della natura umanacon quella divina. Del resto, è la persona e la vicenda di Gesù di Nazareta illuminare l’Antico Testamento e il volto stesso di Maria. In lei sicoglie in filigrana il disegno unitario che intreccia i due Testamenti. Nellasua vicenda personale c’è la sintesi della storia di un intero popolo,


che pone la Chiesa in continuità con l’antico Israele. All’interno di questaprospettiva ricevono senso le singole storie, a partire da quelle dellegrandi donne dell’Antica Alleanza, nella cui vita è rappresentato un popoloumiliato, sconfitto e deportato. Sono anche le stesse, però, che neimpersonano la speranza; sono il “resto santo”, segno che il progetto diDio non rimane un’idea astratta, ma trova corrispondenza in una rispostapura, in una libertà che si dona senza nulla trattenere, in un sì che èaccoglienza piena e dono perfetto. Maria ne è l’espressione più alta. Sudi lei, vergine, discende la potenza creatrice dello Spirito Santo, lo stessoche “in principio” aleggiava sull’abisso informe (cfr Gen 1, 1) e grazieal quale Dio chiamò l’essere dal nulla; lo Spirito che feconda e plasmala creazione. Aprendosi alla sua azione, Maria genera il Figlio, presenzadel Dio che viene ad abitare la storia e la apre a un nuovo e definitivoinizio, che è possibilità per ogni uomo di rinascere dall’alto, di viverenella volontà di Dio e quindi di realizzarsi pienamente.La fede, infatti, non è alienazione: sono altre le esperienze che inquinanola dignità dell’uomo e la qualità della convivenza sociale! In ognistagione storica l’incontro con la parola sempre nuova del Vangelo è statosorgente di civiltà, ha costruito ponti fra i popoli e ha arricchito il tessutodelle nostre città, esprimendosi nella cultura, nelle arti e, non da ultimo,nelle mille forme della carità. A ragione l’Italia, celebrando i centocinquant’annidella sua unità politica, può essere orgogliosa della presenzae dell’azione della Chiesa. Essa non persegue privilegi né intendesostituirsi alle responsabilità delle istituzioni politiche; rispettosa dellalegittima laicità dello Stato, è attenta a sostenere i diritti fondamentalidell’uomo. Fra questi vi sono anzitutto le istanze etiche e quindi l’aperturaalla trascendenza, che costituiscono valori previi a qualsiasi giurisdizionestatale, in quanto iscritti nella natura stessa della persona umana.In questa prospettiva, la Chiesa – forte di una riflessione collegiale edell’esperienza diretta sul territorio – continua a offrire il proprio contributoalla costruzione del bene comune, richiamando ciascuno al doveredi promuovere e tutelare la vita umana in tutte le sue fasi e di sostenerefattivamente la famiglia; questa rimane, infatti, la prima realtà nella qualepossono crescere persone libere e responsabili, formate a quei valoriprofondi che aprono alla fraternità e che consentono di affrontare anchele avversità della vita. Non ultima fra queste, c’è oggi la difficoltà ad accederead una piena e dignitosa occupazione: mi unisco, perciò, a quanti17


18chiedono alla politica e al mondo imprenditoriale di compiere ogni sforzoper superare il diffuso precariato lavorativo, che nei giovani compromettela serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno peruno sviluppo autentico e armonico della società.Cari Confratelli, l’anniversario dell’evento fondativo dello Stato unitariovi ha trovati puntuali nel richiamare i tasselli di una memoria condivisae sensibili nell’additare gli elementi di una prospettiva futura. Nonesitate a stimolare i fedeli laici a vincere ogni spirito di chiusura, distrazionee indifferenza, e a partecipare in prima persona alla vita pubblica.Incoraggiate le iniziative di formazione ispirate alla dottrina sociale dellaChiesa, affinché chi è chiamato a responsabilità politiche e amministrativenon rimanga vittima della tentazione di sfruttare la propria posizioneper interessi personali o per sete di potere. Sostenete la vasta rete di aggregazionie di associazioni che promuovono opere di carattere culturale,sociale e caritativo. Rinnovate le occasioni di incontro, nel segno dellareciprocità, tra Settentrione e Mezzogiorno. Aiutate il Nord a recuperarele motivazioni originarie di quel vasto movimento cooperativisticodi ispirazione cristiana che è stato animatore di una cultura della solidarietàe dello sviluppo economico. Similmente, provocate il Sud a metterein circolo, a beneficio di tutti, le risorse e le qualità di cui dispone e queitratti di accoglienza e di ospitalità che lo caratterizzano. Continuate a coltivareuno spirito di sincera e leale collaborazione con lo Stato, sapendoche tale relazione è benefica tanto per la Chiesa quanto per il Paese intero.La vostra parola e la vostra azione siano di incoraggiamento e di sproneper quanti sono chiamati a gestire la complessità che caratterizza il tempopresente. In una stagione, nella quale emerge con sempre maggior forzala richiesta di solidi riferimenti spirituali, sappiate porgere a tutti ciò che èpeculiare dell’esperienza cristiana: la vittoria di Dio sul male e sulla morte,quale orizzonte che getta una luce di speranza sul presente. Assumendol’educazione come filo conduttore dell’impegno pastorale di questo decennio,avete voluto esprimere la certezza che l’esistenza cristiana – la vitabuona del Vangelo – è proprio la dimostrazione di una vita realizzata.Su questa strada voi assicurate un servizio non solo religioso o ecclesiale,ma anche sociale, contribuendo a costruire la città dell’uomo. Coraggio,dunque! Nonostante tutte le difficoltà, “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37), a Colui che continua a fare “grandi cose” (Lc 1, 49) attraverso quanti,come Maria, sanno consegnarsi a lui con disponibilità incondizionata.


19Sotto la protezione della Mater unitatis poniamo tutto il popolo italiano,perché il Signore gli conceda i doni inestimabili della pace e dellafraternità e, quindi, dello sviluppo solidale. Aiuti le forze politiche avivere anche l’anniversario dell’Unità come occasione per rinsaldare ilvincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione: le diversee legittime sensibilità, esperienze e prospettive possano ricomporsiin un quadro più ampio per cercare insieme ciò che veramente giovaal bene del Paese. L’esempio di Maria apra la via a una società più giusta,matura e responsabile, capace di riscoprire i valori profondi del cuoreumano. La Madre di Dio incoraggi i giovani, sostenga le famiglie,conforti gli ammalati, implori su ciascuno una rinnovata effusione delloSpirito, aiutandoci a riconoscere e a seguire anche in questo tempo il Signore,che è il vero bene della vita, perché è la vita stessa.Di cuore benedico voi e le vostre comunità.Vergine Maria,Mater Unitatis,questa sera intendiamo specchiarci in tee porre sotto il manto della tua protezionel’amato popolo italiano.Vergine del Fiat,la tua vita celebra il primato di Dio:alimenta in noi lo stupore della fede,insegnaci a custodire nella preghieraquest’opera che restituisce unità alla vita.Vergine del servizio,donaci di comprendere a quale libertàtende un’esistenza donata,quale segreto di bellezzaè racchiuso nella verità di un incontro.Vergine della Croce,concedici di contemplarela vittoria di Cristo sul mistero del male,capaci di esprimere ragioni di speranzae presenza d’amore nelle contraddizioni del tempo.


20Vergine del Cenacolo,sollecita le nostre Chiese a cooperare tra loro,nella comunione con il Vescovo di Roma.Rendi tutti noi partecipi del destino di questo Paese,bisognoso di concordia e di sviluppo.Vergine del Magnificat,liberaci dalla rassegnazione,donaci un cuore riconciliato,suscita in noi la lode e la riconoscenza.E saremo perseveranti nella fedeltà sino alla fine.Amen.


21Udienzadel Santo Padre Benedetto XVIalla <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti2 luglio <strong>2011</strong>Prot. n. 87/10A Sua SantitàBenedetto XVIBeatissimo Padre,come umile e “indegno servo” e pastore della Chiesa di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti, desidero portare ad Limina Petri tanti fedeliquanti ne contiene la Sala “Nervi”, per far vivere al popolo di Dio, che lafiducia di Giovanni Paolo II, di venerata memoria, mi ha affidato, un incontrovivo, diretto e ravvicinato con la Santità Vostra.La <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti è e sarà in Sinodofino al dicembre <strong>2011</strong>. Tema del Sinodo è: “Cristo Via, Verità e Vita”.Un momento forte, straordinario di esperienza di comunione e di conversione,di riscoperta del proprio essere Chiesa e di presa di coscienzadi quale Chiesa essere oggi, trova il suo fondamento e la sua luce nellaparola chiara, ferma e dolce del Papa e nell’incontro con l’amabilità dellaSua Persona.Il Presbiterio e il Popolo sperano tanto che Vostra Santità possa acconsentireall’accorata richiesta del Vescovo, di essere ricevuti in udienzaspeciale, in 6000-7000 pellegrini, nella Sala “Nervi”, sabato 2 luglio<strong>2011</strong>.


22Tutta la Comunità diocesana, che è già in trepida e fiduciosa attesa,per mezzo della mia povera persona, Le chiede l’Apostolica Benedizione,mentre con devozione filiale Le bacia il Scaro Anello.<strong>Altamura</strong>, 18 ottobre 2010, Festa di San Luca EvangelistaX Mario PacielloVescovo* * *Ai Rev.di PresbiteriA tutta la Comunità DiocesanaCarissimi,con immensa gioia vi comunico che dalla Segreteria di Stato del Vaticanomi è giunta la conferma che il Santo Padre Benedetto XVI ci aspettail 2 luglio <strong>2011</strong>, nell’Aula Paolo VI, per un’udienza esclusiva concessaalla nostra <strong>Diocesi</strong>. La benevola accoglienza della nostra richiesta daparte del Papa, è un segno di immensa paternità che dobbiamo apprezzaree valorizzare, e alla quale dobbiamo rispondere con entusiasmo e plenariapartecipazione.Perché l’incontro si trasformi in un’intensa esperienza di fede e segniuna data storica nel cammino sinodale della nostra Chiesa Particolare,è necessario:affrettarsi a dare la propria adesione;diffondere la notizia tra parenti, amici, ambienti di lavoro;prepararsi spiritualmente con la preghiera, la catechesi, la partecipazioneai sacramenti della confessione e dell’Eucaristia.Non serve incontrare il Papa se l’incontro con Lui non ci porta all’incontrocon Cristo.


23Sacerdoti, Religiose, Membri Sinodali, Operatori Pastorali, Fidanzati,Fedeli laici, Associazioni, Scuole, Aziende, Enti, AmministrazioniComunali, Cresimati, Neo-comunicati, Famiglie, sono tutti invitatia partecipare.Andiamo dal Papa per onorare Pietro, per ascoltare la Sua parola, perdare al Suo cuore afflitto da tante prove, un segno di affetto filiale, di comunionedi fede e di amore, e per essere confermati e confortati nel nostrocammino.Poiché l’Aula Paolo VI può accogliere fino a settemila persone, è necessariomonitorare il numero dei partecipanti, per evitare che si restifuori, pur arrivando fino a Roma. Ci si affretti, quindi, a comunicare alpiù presto ai parroci la propria partecipazione.Con la fiduciosa certezza che l’entusiasmo e la solerzia di tutti prepareràla migliore riuscita al nostro pellegrinaggio, vi saluto e vi benedico.Dal Palazzo Vescovile, 15 maggio <strong>2011</strong>* * *note e inFoRmaZioni peR i saceRdoticirca la Visita a Benedetto XVIil 2 luglio <strong>2011</strong>X Mario, VescovoCarissimi,so che la risposta della Santa Sede è giunta in un momento molto impegnatoper tutte le Comunità, lasciandoci un tempo ristretto per l’organizzazionedella Visita al Papa.Ma la buona volontà e l’entusiasmo di Presbiteri e Laici possono superareogni ostacolo e preparare la migliore riuscita dei pellegrinaggio“ad Petri Sedem”.Per mettervi in condizione di operare e dare a tutti le risposte di cuihanno bisogno, vi allego alcune note e informazioni.


24Tenendo presente la capienza dell’Aula Paolo VI (7000 persone) ela “grandezza” numerica delle nostre Comunità parrocchiali, pensiamoche 35 parrocchie possono partecipare con 200 persone (4 pullman).Le parrocchie piccole (S. Sabino, Dolcecanto, S. Agostino e S. Luciadi Acquaviva, Poggiorsini) possono fare riferimento alle parrocchiegrandi o comunicare con quanti pullman intendono partecipare.I parroci che vogliono portare più di 200 persone, o ne possono portaremeno, devono mettersi in contatto con Don Mimmo Natale (cell.331/5260316; Tel./Fax parrocchia 080/761243; E-mail: mimmo.nat@libero.it) per consentirgli di accontentare le richieste degli uni e degli altri,per raggiungere o non superare il numero di 7000 pellegrini.Man mano che si riempie un pullman, i parroci chiedano subito a DonMimmo Natale i PASS, la cui distribuzione permette di monitorare il numerodei partecipanti, e versino le quote raccolte.Bisogna evitare di ricevere iscrizioni che non trovano posto né in pullmanné nell’Aula dell’udienza.Per ridurre al minimo il costo del viaggio e far in modo che tutti paghinolo stesso prezzo, l’Ufficio Pellegrinaggi ha incaricato un’Agenziache provvederà a mettere a nostra disposizione 140 pullman. Nessunoprenoti pullman in proprio.La quota di partecipazione di € 25,00 è comprensiva del viaggio diandata e ritorno, del cappellino, del libretto per la preghiera, di una simbolicaofferta per la carità del Papa.È previsto un “pacchetto famiglia” di € 90,00 per due adulti e dueminori fino alla terza media.I Parroci, quando chiedono i PASS all’Ufficio Pellegrinaggi, consegnanole quote di iscrizione. Si faccia attenzione che nessuno si auto-costituiscaincaricato a raccogliere quote per il pellegrinaggio.Alle persone che si iscrivono e pagano si rilasci una ricevuta, per evitareche qualcuno presuma di aver pagato.


25La “campagna iscrizioni” deve concludersi entro il 15 giugno <strong>2011</strong>.I Presbiteri ordinati e ordinandi partecipano in talare nera o clergyman.I laici, a qualunque categoria appartengano, partecipano in abiti civili(anche i neo comunicati e gli sposi novelli).L’ingresso in Aula si effettua dalle ore 9,00 alle ore 10,00 del 2 luglio<strong>2011</strong>.Dopo l’udienza, ogni parrocchia è libera di organizzarsi come crede.Ogni pullman sarà reso riconoscibile da un cartello con un numeroprogressivo e il nome della Parrocchia, stampato e consegnato dall’UfficioPellegrinaggi.I pullman potranno sostare in Piazza San Pietro, finché c’è posto peril parcheggio e purché abbiano esposto il cartello di riconoscimento.Il PASS che dà la <strong>Diocesi</strong> serve per salire sul pullman e per poter entrarenell’Aula delle Udienze: tutti facciano attenzione a non perderlo ea tenerlo a portata di mano.Con la speranza di aver dato le indicazioni necessarie, vi saluto e vibenedico.* * *X Mario, Vescovo


26Alle ore 12 di sabato 2 luglio <strong>2011</strong>, nell’Aula Paolo VI, il Santo PadreBenedetto XVI ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Pellegrinaggiodella <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti.INDIRIZZO DI SALUTO AL SANTO PADREDI S.E. MONS. MARIO PACIELLOBeatissimo Padre,nella memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, questa moltitudine,benevolmente accolta nella Sua casa, vuole essere eco e riverberodei voti e delle preghiere che da tutta la Chiesa si sono elevate al Signoreper il 60° anniversario della sua ordinazione presbiterale.Auguri devoti e filiali, Santità.Questa splendida Aula, nonostante la sua immensità, ci ha costrettia contenere il numero di quanti avrebbero voluto incontrarla, ma nullapuò per limitare l’espressione della gioia, dell’entusiasmo, della gratitudine,della felicità della Chiesa che è in <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti, per aver avuto il dono immenso di essere alla Sua augustae paterna presenza.Grazie, Beatissimo Padre, per averci chiamati e accolti!Santità, siamo qui per professare la nostra fede, la nostra obbedienza,il nostro amore, il nostro attaccamento al Successore di Pietro, a questoSuccessore di Pietro, alla Sua amabilissima persona.Siamo qui per manifestarle la gratitudine dell’intera <strong>Diocesi</strong> per laSua guida illuminata, sicura, forte della Chiesa, in un mare burrascosoma dagli orizzonti splendidi e ricchi di promesse.Il Suo richiamo ad essere testimoni della Carità Divina da cui siamoamati, e della Speranza in Colui che ci ha salvati, è per noi bussola e viaticonell’impegno quotidiano di incarnare nelle opere la Verità della fedeche professiamo.Il Suo Amore alla Verità, la limpidezza con cui la espone, la fortezzacon cui la difende, l’amore con cui la vive e la testimonia, sono per il Popolodi Dio, e particolarmente per i suoi pastori, motivo di conforto, diriferimento sicuro, fra le mille voci fatue e le ingannevoli pseudo-verità


27che allettano e tradiscono gli uomini e le donne del nostro tempo, tentandodi penetrare perfino nei recinti del tempio.Le siamo immensamente grati, Padre amatissimo, per la sollecitudine,l’amore, la chiarezza con cui si prende cura della santità dei presbiterie della formazione dei candidati al sacerdozio.Il Suo instancabile impegno ci incoraggia a non lasciare nulla di intentatoper aiutare i presbiteri ad essere pastori secondo il cuore di Dio.Beatissimo Padre, abbiamo desiderato ardentemente, vivere quest’oracon Vostra Santità, perché siamo nel cuore dell’anno del Primo SinodoPastorale Diocesano, e vogliamo porre a fondamento del camminoche lo Spirito Santo e noi stiamo disegnando, le esortazioni magisterialiche Vostra Santità ci vorrà consegnare.Il sette dicembre, il Sinodo si concluderà per aprire le porte all’<strong>Anno</strong>Eucaristico e al Congresso Eucaristico Diocesano, che avrà come iconala Parola: “Io sono il Pane di Vita” (Gv 6, 35) e come Tema: “La Parrocchia:comunità eucaristica”.Santità, legga nel cuore, negli occhi e nelle mani rumorose di questopopolo un desiderio profondo che soltanto la confidenza di figli dà loroil coraggio di esprimere: dedichi, appena possibile, uno dei Suoi viaggiapostolici nel Sud d’Italia, alla nostra <strong>Diocesi</strong>, alla <strong>Diocesi</strong> che ha dato inatali a due suoi illustri, coraggiosi e santi predecessori: Innocenzo XIIe Benedetto XIII.Incontrerà una Chiesa viva e in cammino alla ricerca costante di rinnovamentoe di unità, che, pur nella esperienza della fragilità e della debolezza,punta sulla evangelizzazione e la formazione, mettendo al centrodelle scelte prioritarie i giovani e la famiglia.La <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti è una Chiesache ha privilegiato come metodologia pastorale la formazione all’unitàe la costituzione delle unità pastorali; è una Chiesa cosciente di doverfar scaturire dalla cura e dall’amore alla liturgia, gesti di carità, di accoglienza,di solidarietà verso i poveri, gli immigrati, le famiglie in condizionidi fragilità, le ragazze in situazioni di disagio.Un fiore all’occhiello della testimonianza della carità attraverso lacura dei malati è l’Ente Ecclesiastico Ospedale “Francesco Miulli” diAcquaviva, di cui il Vescovo è primo ed unico responsabile. Il “Miulli”


28è una struttura sanitaria modernissima con 700 posti letto, attrezzaturetecnologicamente avanzate ed un’èquipe di medici e infermieri che offronoun’assistenza sanitaria di eccellenza, nonostante le gravissime difficoltàeconomiche in cui versano gli ospedali ecclesiastici equiparati alpubblico, ma non trattati da Governo e Regioni alla pari degli ospedalipubblici. Il nostro ospedale, inoltre, ha l’onore di essere l’unico ospedalein Italia al quale è stata affidata la cura dei pazienti affetti dal “morbodi Hansen”.Beatissimo Padre, vorremmo raccontarle tante altre cose che certamenterecherebbero gioia al Suo cuore; ma non possiamo e non vogliamoabusare della Sua benignità.Le presento solo l’assemblea qui riunita: ci sono i Sacerdoti, i Religiosi,i Diaconi, i Seminaristi, i Membri Sinodali, Autorità Civili e Militari,gli Operatori Pastorali, i Ministri Istituiti e Straordinari, i neo Comunicatie Cresimati, Docenti, Medici e Infermieri dell’ospedale Miulli,Azione Cattolica, Movimenti e Gruppi Ecclesiali; ma soprattutto ci sonole famiglie con i giovani, i bambini e le membra doloranti dei diversamenteabili.Tutti sin da questa notte, ci siamo preparati a questo incontro in preghiera,come gli apostoli in attesa dello Spirito, come la Comunità diGerusalemme in attesa di rivedere Pietro, per vivere quest’ora come forteesperienza di Chiesa, come momento fondante del cammino nuovoche il Sinodo ci sta prospettando.Ci conforti con la Sua parola, Santità, e benedica questo popolo, piccolarappresentanza di una Chiesa Particolare che la ama, prega incessantementeper Lei ed è fiera e felice di averla come Sommo Pontefice.


29DISCORSODEL SANTO PADRE BENEDETTO XVIEccellenza,Cari fratelli e sorelle!Sono realmente lieto di accogliervi così numerosi e pieni dell’entusiasmodella fede. Grazie a voi! Ringrazio il Vescovo Mons. Mario Pacielloper le parole che mi ha rivolto a nome di tutti. Saluto le Autorità civili,i Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose, i Seminaristi e ciascuno di voi,estendendo il mio pensiero e il mio affetto alla vostra Comunità diocesana,in particolare a coloro che vivono situazioni di sofferenza e di disagio.Sono grato al Signore perché la vostra visita mi offre la possibilitàdi condividere un momento del cammino sinodale della Chiesa che è in<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti. Il Sinodo è un evento che favivere concretamente l’esperienza di essere “Popolo di Dio” in cammino,di essere Chiesa, comunità pellegrina nella storia verso il suo compimentoescatologico in Dio. Questo significa riconoscere che la Chiesanon possiede in se stessa il principio vitale, ma dipende da Cristo, dicui è segno e strumento efficace. Nella relazione con il Signore Gesù essatrova la propria identità più profonda: essere dono di Dio all’umanità,prolungando la presenza e l’opera di salvezza del Figlio di Dio per mezzodello Spirito Santo. In quest’orizzonte comprendiamo che la Chiesa èessenzialmente un mistero d’amore a servizio dell’umanità in vista dellasua santificazione. Il Concilio Vaticano II ha affermato su questo punto:“Piacque a Dio di santificare e salvare gli uomini non individualmentee senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo,che lo riconoscesse nella verità e santamente lo servisse” (Lumen gentiumn. 9). Vediamo qui che realmente la Parola di Dio ha creato un popolo,una comunità, ha creato una comune gioia, un pellegrinaggio comuneverso il Signore. L’essere Chiesa quindi non viene solo da una forzaorganizzativa nostra, umana, ma trova la sua sorgente e il suo vero significatonella comunione d’amore del Padre, del Figlio e dello SpiritoSanto: questo amore eterno è la fonte dalla quale viene la Chiesa e la TrinitàSantissima è il modello di unità nella diversità e genera e plasma laChiesa come mistero di comunione.


30È necessario ripartire sempre e in modo nuovo da questa verità percomprendere e vivere più intensamente l’essere Chiesa, “Popolo diDio”, “Corpo di Cristo”, “Comunione”. Altrimenti si corre il rischio diridurre il tutto ad una dimensione orizzontale, che snatura l’identità dellaChiesa e l’annuncio della fede e farebbe più povera la nostra vita e lavita della Chiesa. È importante sottolineare che la Chiesa non è un’organizzazionesociale, filantropica, come ve ne sono molte: essa è la Comunitàdi Dio, è la Comunità che crede, che ama, che adora il Signore Gesùe apre le “vele” al soffio dello Spirito Santo, e per questo è una Comunitàcapace di evangelizzare e di umanizzare. La relazione profondacon Cristo, vissuta e alimentata dalla Parola e dall’Eucaristia, rende efficacel’annuncio, motiva l’impegno per la catechesi e anima la testimonianzadella carità. Molti uomini e donne del nostro tempo hanno bisognodi incontrare il Dio, di incontrare Cristo o di riscoprire la bellezzadel Dio vicino, del Dio che in Gesù Cristo ha mostrato il suo volto di Padree chiama a riconoscere il senso e il valore dell’esistenza. Far capireche è bene vivere da uomo. L’attuale momento storico è segnato, lo sappiamo,da luci e ombre. Assistiamo ad atteggiamenti complessi: ripiegamentosu se stessi, narcisismo, desiderio di possesso e di consumo, sentimentie affetti slegati dalla responsabilità. Tante sono le cause di questodisorientamento, che si manifesta in un profondo disagio esistenziale,ma al fondo di tutto si può intravedere la negazione della dimensionetrascendente dell’uomo e della relazione fondante con Dio. Per questo èdecisivo che le comunità cristiane promuovano percorsi validi e impegnatividi fede.Cari amici, particolare attenzione va posta al modo di considerare l’educazionealla vita cristiana, affinché ogni persona possa compiere unautentico cammino di fede, attraverso le diverse età della vita; un camminonel quale – come la Vergine Maria – la persona accoglie profondamentela Parola di Dio e la mette in pratica, diventando testimone delVangelo. Il Concilio Vaticano II, nella Dichiarazione Gravissimum educationis,afferma: “L’educazione cristiana tende soprattutto a far sì chei battezzati, iniziati gradualmente alla conoscenza del mistero della salvezza,prendano sempre maggiore coscienza del dono della fede, chehanno ricevuto … si preparino a vivere la propria vita secondo l’uomonuovo, nella giustizia e nella santità della verità” (n. 2). In questo impegnoeducativo la famiglia resta la prima responsabile. Cari genitori, siate


i primi testimoni della fede! Non abbiate paura delle difficoltà in mezzoalle quali siete chiamati a realizzare la vostra missione. Non siete soli!La comunità cristiana vi sta vicino e vi sostiene. La catechesi accompagnai vostri figli nella loro crescita umana e spirituale, ma essa va consideratacome una formazione permanente, non limitata alla preparazioneper ricevere i Sacramenti; dobbiamo in tutta la nostra vita crescere nellaconoscenza di Dio, così nella conoscenza di che cosa significhi essereun uomo. Sappiate attingere sempre forza e luce dalla Liturgia: la partecipazionealla Celebrazione eucaristica nel Giorno del Signore è decisivaper la famiglia, per l’intera Comunità, è la struttura del nostro tempo.Ricordiamo sempre che nei Sacramenti, soprattutto nell’Eucaristia,il Signore Gesù opera per la trasformazione degli uomini assimilandocia Sé. È proprio grazie all’incontro con Cristo, alla comunione con Lui,che la comunità cristiana può testimoniare la comunione, aprendosi alservizio, accogliendo i poveri e gli ultimi, riconoscendo il volto di Dionell’ammalato e in ogni bisognoso. Vi invito, quindi, partendo dal contattocon il Signore nella preghiera quotidiana e soprattutto nell’Eucaristia,a valorizzare in modo adeguato le proposte educative e i percorsidi volontariato esistenti in diocesi, per formare persone solidali, apertee attente alle situazioni di disagio spirituale e materiale. In definitiva,l’azione pastorale deve mirare a formare persone mature nella fede, pervivere in contesti nei quali spesso Dio viene ignorato; persone coerenticon la fede, perché si porti in tutti gli ambienti la luce di Cristo; personeche vivono con gioia la fede, per trasmettere la bellezza di essere cristiani.Un pensiero speciale desidero rivolgerlo infine a voi, cari sacerdoti.Siate sempre riconoscenti del dono ricevuto, perché possiate servire,con amore e dedizione, il Popolo di Dio affidato alle vostre cure. Annunciatecon coraggio e fedeltà il Vangelo, siate testimoni della misericordiadi Dio e, guidati dallo Spirito Santo, sappiate indicare la verità, nontemendo il dialogo con la cultura e con coloro che sono in ricerca di Dio.Cari fratelli e sorelle, affidiamo il cammino della vostra Comunitàdiocesana a Maria Santissima, Madre del Signore e Madre della Chiesa,Madre nostra. In lei contempliamo quello che la Chiesa è ed è chiamataad essere. Con il suo “sì” ha dato al mondo Gesù ed ora partecipa pienamentedella gloria di Dio. Anche noi siamo chiamati a donare il SignoreGesù all’umanità, non dimenticando di essere sempre suoi discepoli. Vi31


32ringrazio ancora molto della vostra bella visita e di tutto cuore vi ringraziodella vostra fede e vi accompagno con la preghiera e imparto a tuttivoi e all’intera <strong>Diocesi</strong> la Benedizione Apostolica.* * *A Sua SantitàBenedetto XVI00120 - cittÀ del vaticanoBeatissimo Padre,attraverso la mia umile voce le giunge l’espressione della più filiale ecommossa gratitudine della Chiesa che è in <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti, per essere stata accolta con paterno affetto da VostraSantità, nell’Udienza speciale del 2 luglio <strong>2011</strong>.Grazie, Santità, per aver fatto vivere a circa ottomila persone una fortissimaesperienza di Chiesa, di Popolo radunato nel nome della SantissimaTrinità, alla presenza fisica del Successore di Pietro, fondamentoindispensabile e visibile di unità.Questo grande evento di fede e di Chiesa, lascerà, come il Sinodo,un’orma indelebile nel cammino della <strong>Diocesi</strong>, grazie anche ai preziosimessaggi che ci ha donato, percorrendo le tappe del Sinodo: li metteremoa fondamento delle proposizioni finali e ne faremo oggetto sin d’oradi approfondimento personale e comunitario, sognando di poterLe dire,fra un anno in <strong>Altamura</strong>: «Santità, stiamo camminando alla luce dellaSua parola”.Nel rinnovarle la viva riconoscenza dell’intera <strong>Diocesi</strong> per il privilegioricevuto, le assicuriamo la preghiera incessante per Vostra Santità ele formuliamo voti filiali di salute, di gioie apostoliche, di progresso dellaChiesa, di dilatazione del Regno di Dio.


33Prostrato al bacio del sacro anello, Le chiedo umilmente di benedirmicon i Presbiteri e il Popolo di Dio affidati alle mie cure.Dal Palazzo Vescovile, 5 luglio <strong>2011</strong>Carissimi,* * *di Vostra Santità,dev.mo X Mario PacielloVescovoAi Rev.di Presbiterie al Popolo di Diodella <strong>Diocesi</strong>dopo l’incontro col Santo Padre, ho avuto da voi, in tanti modi, segni etestimonianze di ringraziamento.In verità, sono io che devo esprimere a voi un grazie sonoro, sentito,sincero, profondo e commosso.Grazie per aver risposto all’invito del Papa e mio; grazie per aver affrontatoi sacrifici del viaggio e della lunga attesa, dovuta alla necessitàimprevista di reperire altro personale, gendarmi e guardie svizzere pergarantire la massima sicurezza del Papa e dei numerosissimi pellegrini;grazie per aver letteralmente colmato la Sala “Nervi”; grazie per esserestati “Chiesa in preghiera”, resi “un cuor solo e un’anima sola” dallaforza unificante dello Spirito e dall’amore al Santo Padre.Sono certo che quanti avete vissuto la straordinaria, emozionanteesperienza dell’incontro esclusivo col Santo Padre, avete ancora il cuoree la mente pieni di immagini, di emozioni, di ricordi, che avete bisognodi raccontare.Voi avete visto la mia commozione, ma io ho “sentito” la vostra, e tuttiinsieme abbiamo visto la commozione del Santo Padre.In realtà abbiamo vissuto l’evento unico di Chiesa, di fede, di unità,di comunione, di ascolto magisteriale “personalizzato” di cui avevamo


34bisogno, per metterlo a fondamento del Sinodo, e soprattutto per inciderenel cuore di ognuno un forte bisogno di cammino nuovo di unità, dicomunione, di imitazione del Cristo.Nell’Aula Paolo VI il Signore ci ha fatto sperimentare come è bellopregare insieme, camminare insieme verso la stessa méta, stare da fratellie sorelle uno accanto all’altra, ascoltare insieme la stessa voce e glistessi insegnamenti, avere bisogno di altre ottomila persone per trasformarel’Aula Nervi in un immenso giardino di fiori bianchi e gialli che,col profumo della loro gioia, del loro entusiasmo hanno commosso ilSanto Padre e colpito la Sua attenzione.Ora cerchiamo di conservare il ricordo, non solo attraverso foto e video:leggiamo, rileggiamo e meditiamo la catechesi che il Santo Padre ciha consegnato per confermare la nostra fede e conformare la nostra vitaa Cristo.Prima di concludere ho bisogno di ringraziare a nome di tutti e miopersonale i Sindaci della <strong>Diocesi</strong>, le personalità civili e militari che hannopartecipato all’udienza, i Sacerdoti e tutti coloro che si sono impegnatia pubblicizzare, organizzare, guidare, animare il pellegrinaggio.Tutti, certamente, avreste desiderato vedere il Papa da vicino almenoper un istante; purtroppo, inderogabili norme di protocollo non lo hannopermesso; è stato possibile solo ai Sindaci, alla Segreteria del Sinodo, adalcuni infermi e rappresentanti di categoria, nel rigido numero di trenta,accostarsi al Santo Padre.Credo tuttavia che il senso dell’evento e di questo momento conclusivo,vissuto da tutti attraverso lo schermo, sia stato colto e manifestatocon angelico candore da Valentina, la bimba non vedente baciata dalSanto Padre: “Se il Papa rappresenta Gesù, io baciando la mano al Papa,bacio Gesù”.A nome di tutti ho già ringraziato il Santo Padre per la Sua benevola epaterna accoglienza; ora auguro a voi un sereno periodo di riposo e di ripresafisica.Vi saluto e vi benedico.Dal Palazzo Vescovile, 5 luglio <strong>2011</strong>X Mario PacielloVescovo


35SEGRETERIA DI STATO__________PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALIN. 171.483Dal Vaticano, 11 luglio <strong>2011</strong>Eccellenza Reverendissima,in occasione dell’Udienza Speciale concessa a codesta <strong>Diocesi</strong> il 2 lugliocorrente, Ella ha consegnato a Sua Santità la somma di € 10.000,00,quale offerta per opere della Sua carità.Il Santo Padre, Che conserva un gradito ricordo del recente evento,ringrazia per il generoso dono, frutto della partecipazione di tutta la comunitàdiocesana. Egli esorta ciascuno a contemplare il Volto di Cristo ea testimoniare la gioia che rifiorisce dall’incontro con Lui e, mentre assicurala Sua preghiera, è lieto di rinnovare all’Eccellenza Vostra Reverendissimae a quanti sono affidati alle sue cure pastorali la BenedizioneApostolica.Profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequiodell’Eccellenza Vostra Rev.madev.moX Angelo BecciuSostituto____________________________A Sua Eccellenza ReverendissimaMons. Mario PACIELLOVescovo di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle FontiArco Duomo, 170022 - ALTAMURA (BA)


36SEGRETERIA DI STATO__________PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALIDal Vaticano, 28 luglio <strong>2011</strong>Eccellenza Reverendissima,in occasione dell’Udienza speciale del 2 luglio corrente, sono stati offertial Santo Padre i seguenti doni: dall’INAIL - sez. di <strong>Altamura</strong> un cascoda lavoro di colore giallo; dalla Ditta Botromagno S.R.L. di <strong>Gravina</strong>,venti boccioni di vino; dalla <strong>Diocesi</strong> un quadro, stampa su tela, raffigurantela “Madonna del Popolo; dal Comune di Spinazzola un cesto diprodotti tipici per la Sua mensa e dall’Ospedale Generale Regionale “F.Miulli”, di Acquaviva delle Fonti (BA), un volume che ne illustra l’attività.Sua Santità, il Quale ha apprezzato il significativo atto di omaggio e isentimenti che l’hanno ispirato, La incarica di far pervenire ai gentili offerentil’espressione della Sua viva riconoscenza e di partecipare Loro laBenedizione Apostolica, che volentieri estende alle persone care, qualepegno di ogni desiderato bene nel Signore.RingraziandoLa per la cortese collaborazione, profitto della circostanzaper confermarmi con sensi di distinto ossequiodell’Eccellenza Vostra Reverendissimadev.mo_________________________A Sua Eccellenza ReverendissimaMons. Mario PACIELLOVescovo di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle FontiArco Duomo, 170022 ALTAMURA (BA)X Angelo BecciuSostituto


37Lettera Apostolicain forma di «Motu proprio»Porta fideicon la quale si indice l’<strong>Anno</strong> della fede1. La “porta della fede” (cfr At 14, 27) che introduce alla vita di comunionecon Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta pernoi. È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio vieneannunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversarequella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta lavita. Esso inizia con il Battesimo (cfr Rm 6, 4), mediante il quale possiamochiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraversola morte alla vita eterna, frutto della risurrezione del Signore Gesùche, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella suastessa gloria quanti credono in Lui (cfr Gv 17, 22). Professare la fede nellaTrinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – equivale a credere in un solo Dioche è Amore (cfr 1Gv 4, 8): il Padre, che nella pienezza del tempo ha inviatosuo Figlio per la nostra salvezza; Gesù Cristo, che nel mistero dellasua morte e risurrezione ha redento il mondo; lo Spirito Santo, che conducela Chiesa attraverso i secoli nell’attesa del ritorno glorioso del Signore.2. Fin dall’inizio del mio ministero come Successore di Pietro ho ricordatol’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in lucecon sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmodell’incontro con Cristo. Nell’Omelia della santa Messa per l’inizio delpontificato dicevo: “La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, comeCristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuoridal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio diDio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza” 1 . Capita ormainon di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenzesociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando apensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti,questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfi-1Omelia per l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma (24 aprile 2005):AAS 97 (2005), 710.


38no negato 2 . Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturaleunitario, largamente accolto nel suo richiamo ai contenuti dellafede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandisettori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccatomolte persone.3. Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenutanascosta (cfr Mt 5, 13-16). Anche l’uomo di oggi può sentire dinuovo il bisogno di recarsi come la samaritana al pozzo per ascoltareGesù, che invita a credere in Lui e ad attingere alla sua sorgente, zampillantedi acqua viva (cfr Gv 4, 14). Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrircidella Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e del Panedella vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli (cfr Gv 6, 51).L’insegnamento di Gesù, infatti, risuona ancora ai nostri giorni con lastessa forza: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il ciboche rimane per la via eterna” (Gv 6, 27). L’interrogativo posto da quantilo ascoltavano è lo stesso anche per noi oggi: “Che cosa dobbiamo compiereper fare le opere di Dio?” (Gv 6, 28). Conosciamo la risposta di Gesù:“Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”(Gv 6, 29). Credere in Gesù Cristo, dunque, è la via per poter giungere inmodo definitivo alla salvezza.4. Alla luce di tutto questo ho deciso di indire un <strong>Anno</strong> della fede. Essoavrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’aperturadel Concilio Vaticano II, e terminerà nella solennità di Nostro SignoreGesù Cristo Re dell’Universo, il 24 novembre 2013. Nella datadell’11 ottobre 2012, ricorreranno anche i vent’anni dalla pubblicazionedel Catechismo della Chiesa Cattolica, testo promulgato dal mio Predecessore,il Beato Papa Giovanni Paolo II 3 , allo scopo di illustrare a tutti ifedeli la forza e la bellezza della fede. Questo documento, autentico fruttodel Concilio Vaticano II, fu auspicato dal Sinodo Straordinario dei Vescovidel 1985 come strumento al servizio della catechesi 4 e venne rea-2Cfr Benedetto XVI, Omelia S. Messa al Terreiro do Paço, Lisbona (11 maggio2010): Insegnamenti VI, 1 (2010), 673.3Cfr Giovanni paolo II, Cost. ap. Fidei depositum (11 ottobre 1992): AAS 86(1994), 113-118.4Cfr Rapporto fi nale del Secondo Sinodo Straordinario dei Vescovi (7 dicembre1985), II, B, a, 4: in Enchiridion Vaticanum, vol. 9, n. 1797.


39lizzato mediante la collaborazione di tutto l’Episcopato della Chiesa cattolica.E proprio l’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi è stata dame convocata, nel mese di ottobre del 2012, sul tema de La nuova evangelizzazioneper la trasmissione della fede cristiana. Sarà quella un’occasionepropizia per introdurre l’intera compagine ecclesiale ad un tempodi particolare riflessione e riscoperta della fede. Non è la prima voltache la Chiesa è chiamata a celebrare un <strong>Anno</strong> della fede. Il mio veneratoPredecessore il Servo di Dio Paolo VI ne indisse uno simile nel 1967,per fare memoria del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo nel diciannovesimocentenario della loro testimonianza suprema. Lo pensò come unmomento solenne perché in tutta la Chiesa vi fosse “un’autentica e sinceraprofessione della medesima fede”; egli, inoltre, volle che questa venisseconfermata in maniera “individuale e collettiva, libera e cosciente, interioreed esteriore, umile e franca” 5 . Pensava che in tal modo la Chiesaintera potesse riprendere “esatta coscienza della sua fede, per ravvivarla,per purificarla, per confermarla, per confessarla” 6 . I grandi sconvolgimentiche si verificarono in quell’<strong>Anno</strong>, resero ancora più evidente la necessitàdi una simile celebrazione. Essa si concluse con la Professione difede del Popolo di Dio 7 , per attestare quanto i contenuti essenziali che dasecoli costituiscono il patrimonio di tutti i credenti hanno bisogno di essereconfermati, compresi e approfonditi in maniera sempre nuova al finedi dare testimonianza coerente in condizioni storiche diverse dal passato.5. Per alcuni aspetti, il mio venerato Predecessore vide questo <strong>Anno</strong>come una “conseguenza ed esigenza postconciliare” 8 , ben coscientedelle gravi difficoltà del tempo, soprattutto riguardo alla professionedella vera fede e alla sua retta interpretazione. Ho ritenuto che far iniziarel’<strong>Anno</strong> della fede in coincidenza con il cinquantesimo anniversariodell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere un’occasione propiziaper comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari, se-5Paolo VI, Esort. ap. Petrum et Paulum Apostolos, nel XIX centenario del martiriodei Santi Apostoli Pietro e Paolo (22 febbraio 1967): AAS 59 (1967), 196.6Ibid., 198.7Paolo VI, Solenne Professione di fede, Omelia per la Concelebrazione nel XIXcentenario del martirio dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, a conclusione dell’“<strong>Anno</strong>della fede” (30 giugno 1968): AAS 60 (1968), 433-445.8id., Udienza Generale (14 giugno 1967): Insegnamenti V (1967), 801.


40condo le parole del beato Giovanni Paolo II, “non perdono il loro valorené il loro smalto. È necessario che essi vengano letti in maniera appropriata,che vengano conosciuti e assimilati come testi qualificati e normatividel Magistero, all’interno della Tradizione della Chiesa … Sentopiù che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia dicui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicurabussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre” 9 . Io pure intendoribadire con forza quanto ebbi ad affermare a proposito del Conciliopochi mesi dopo la mia elezione a Successore di Pietro: “se lo leggiamoe recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventaresempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamentodella Chiesa” 10 .6. Il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimonianzaofferta dalla vita dei credenti: con la loro stessa esistenza nelmondo i cristiani sono infatti chiamati a far risplendere la Parola di veritàche il Signore Gesù ci ha lasciato. Proprio il Concilio, nella Costituzionedogmatica Lumen gentium, affermava: “Mentre Cristo, «santo,innocente, senza macchia» (Eb 7, 26), non conobbe il peccato (cfr 2Cor5, 21) e venne solo allo scopo di espiare i peccati del popolo (cfr Eb 2,17), la Chiesa, che comprende nel suo seno peccatori ed è perciò santae insieme sempre bisognosa di purificazione, avanza continuamenteper il cammino della penitenza e del rinnovamento. La Chiesa «prosegueil suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazionidi Dio», annunziando la passione e la morte del Signore fino a che eglivenga (cfr 1Cor 11, 26). Dalla virtù del Signore risuscitato trae la forzaper vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le vengonosia dal di dentro che dal di fuori, e per svelare in mezzo al mondo,con fedeltà anche se non perfettamente, il mistero di lui, fino a che allafine dei tempi esso sarà manifestato nella pienezza della luce” 11 .L’<strong>Anno</strong> della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un’autenticae rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Nel misterodella sua morte e risurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l’Amore9Giovanni paolo II, Lett. ap. Novo millennio ineunte (6 gennaio 2001), 57: AAS 93(2001), 308.10Discorso alla Curia Romana (22 dicembre 2005): AAS 98 (2006), 52.11conc. ecum. vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 8.


41che salva e chiama gli uomini alla conversione di vita mediante la remissionedei peccati (cfr At 5, 31). Per l’apostolo Paolo, questo Amore introducel’uomo ad una nuova vita: “Per mezzo del battesimo siamo statisepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato daimorti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminarein una nuova vita” (Rm 6, 4). Grazie alla fede, questa vita nuovaplasma tutta l’esistenza umana sulla radicale novità della risurrezione.Nella misura della sua libera disponibilità, i pensieri e gli affetti, lamentalità e il comportamento dell’uomo vengono lentamente purificatie trasformati, in un cammino mai compiutamente terminato in questavita. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5, 6) diventaun nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vitadell’uomo (cfr Rm 12, 2; Col 3, 9-10; Ef 4, 20-29; 2Cor 5, 17).7. “Caritas Christi urget nos” (2Cor 5, 14): è l’amore di Cristo checolma i nostri cuori e ci spinge ad evangelizzare. Egli, oggi come allora,ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tuttii popoli della terra (cfr Mt 28, 19). Con il suo amore, Gesù Cristo attira asé gli uomini di ogni generazione: in ogni tempo Egli convoca la Chiesaaffidandole l’annuncio del Vangelo, con un mandato che è sempre nuovo.Per questo anche oggi è necessario un più convinto impegno ecclesialea favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nelcredere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede. Nella quotidianariscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionariodei credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quandoè vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicatacome esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, perchéallarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianzacapace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltanoad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parola per diventaresuoi discepoli. I credenti, attesta sant’Agostino, “si fortificanocredendo” 12 . Il santo Vescovo di Ippona aveva buone ragioni per esprimersiin questo modo. Come sappiamo, la sua vita fu una ricerca continuadella bellezza della fede fino a quando il suo cuore non trovò riposoin Dio 13 . I suoi numerosi scritti, nei quali vengono spiegate l’importan-12De utilitate credendi, 1, 2.13Cfr aGostino d’ippona, Confessioni, I, 1.


42za del credere e la verità della fede, permangono fino ai nostri giorni comeun patrimonio di ricchezza ineguagliabile e consentono ancora a tantepersone in ricerca di Dio di trovare il giusto percorso per accedere alla“porta della fede”.Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza; non c’è altra possibilitàper possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, inun crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta semprepiù grande perché ha la sua origine in Dio.8. In questa felice ricorrenza, intendo invitare i Confratelli Vescovi ditutto l’orbe perché si uniscano al Successore di Pietro, nel tempo di graziaspirituale che il Signore ci offre, per fare memoria del dono preziosodella fede. Vorremmo celebrare questo <strong>Anno</strong> in maniera degna e feconda.Dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credentiin Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesioneal Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento comequello che l’umanità sta vivendo. Avremo l’opportunità di confessarela fede nel Signore Risorto nelle nostre Cattedrali e nelle chiese di tuttoil mondo; nelle nostre case e presso le nostre famiglie, perché ognunosenta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazionifuture la fede di sempre. Le comunità religiose come quelle parrocchiali,e tutte le realtà ecclesiali antiche e nuove, troveranno il modo,in questo <strong>Anno</strong>, per rendere pubblica professione del Credo.9. Desideriamo che questo <strong>Anno</strong> susciti in ogni credente l’aspirazionea confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, confiducia e speranza. Sarà un’occasione propizia anche per intensificarela celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia,che è “il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonteda cui promana tutta la sua energia” 14 . Nel contempo, auspichiamo che latestimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità. Riscoprirei contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata 15 , e rifletteresullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente devefare proprio, soprattutto in questo <strong>Anno</strong>.14conc. ecum. vat. II, Cost. sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, 10.15Cfr Giovanni paolo II, Cost. ap. Fidei depositum (11 ottobre 1992): AAS 86(1994), 116.


43Non a caso, nei primi secoli i cristiani erano tenuti ad imparare a memoriail Credo. Questo serviva loro come preghiera quotidiana per non dimenticarel’impegno assunto con il Battesimo. Con parole dense di significato,lo ricorda sant’Agostino quando, in un’Omelia sulla redditio symboli,la consegna del Credo, dice: “Il simbolo del santo mistero che avete ricevutotutti insieme e che oggi avete reso uno per uno, sono le parole sucui è costruita con saldezza la fede della madre Chiesa sopra il fondamentostabile che è Cristo Signore … Voi dunque lo avete ricevuto e reso, manella mente e nel cuore lo dovete tenere sempre presente, lo dovete ripeterenei vostri letti, ripensarlo nelle piazze e non scordarlo durante i pasti: eanche quando dormite con il corpo, dovete vegliare in esso con il cuore” 16 .10. Vorrei, a questo punto, delineare un percorso che aiuti a comprenderein modo più profondo non solo i contenuti della fede, ma insiemea questi anche l’atto con cui decidiamo di affidarci totalmente a Dio, inpiena libertà. Esiste, infatti, un’unità profonda tra l’atto con cui si credee i contenuti a cui diamo il nostro assenso. L’apostolo Paolo permettedi entrare all’interno di questa realtà quando scrive: “Con il cuore … sicrede … e con la bocca si fa la professione di fede” (Rm 10, 10). Il cuoreindica che il primo atto con cui si viene alla fede è dono di Dio e azionedella grazia che agisce e trasforma la persona fin nel suo intimo.L’esempio di Lidia è quanto mai eloquente in proposito. Raccontasan Luca che Paolo, mentre si trovava a Filippi, andò di sabato per annunciareil Vangelo ad alcune donne; tra esse vi era Lidia e il “Signorele aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo” (At 16, 14). Il sensoracchiuso nell’espressione è importante. San Luca insegna che la conoscenzadei contenuti da credere non è sufficiente se poi il cuore, autenticosacrario della persona, non è aperto dalla grazia che consente di avereocchi per guardare in profondità e comprendere che quanto è stato annunciatoè la Parola di Dio.Professare con la bocca, a sua volta, indica che la fede implica una testimonianzaed un impegno pubblici. Il cristiano non può mai pensareche credere sia un fatto privato. La fede è decidere di stare con il Signoreper vivere con Lui. E questo “stare con Lui” introduce alla comprensionedelle ragioni per cui si crede. La fede, proprio perché è atto della li-16Sermo 215, 1.


44bertà, esige anche la responsabilità sociale di ciò che si crede. La Chiesanel giorno di Pentecoste mostra con tutta evidenza questa dimensionepubblica del credere e dell’annunciare senza timore la propria fedead ogni persona. È il dono dello Spirito Santo che abilita alla missione efortifica la nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa.La stessa professione della fede è un atto personale ed insieme comunitario.È la Chiesa, infatti, il primo soggetto della fede. Nella fede dellaComunità cristiana ognuno riceve il Battesimo, segno efficace dell’ingressonel popolo dei credenti per ottenere la salvezza. Come attesta ilCatechismo della Chiesa Cattolica: “«Io credo»; è la fede della Chiesaprofessata personalmente da ogni credente, soprattutto al momento delBattesimo. «Noi crediamo» è la fede della Chiesa confessata dai Vescoviriuniti in Concilio, o più generalmente, dall’assemblea liturgica deifedeli. «Io credo»: è anche la Chiesa nostra Madre, che risponde a Diocon la sua fede e che ci insegna a dire «Io credo», «Noi crediamo»” 17 .Come si può osservare, la conoscenza dei contenuti di fede è essenzialeper dare il proprio assenso, cioè per aderire pienamente con l’intelligenzae la volontà a quanto viene proposto dalla Chiesa. La conoscenzadella fede introduce alla totalità del mistero salvifico rivelato da Dio.L’assenso che viene prestato implica quindi che, quando si crede, si accettaliberamente tutto il mistero della fede, perché garante della sua verità èDio stesso che si rivela e permette di conoscere il suo mistero di amore 18 .D’altra parte, non possiamo dimenticare che nel nostro contesto culturaletante persone, pur non riconoscendo in sé il dono della fede, sonocomunque in una sincera ricerca del senso ultimo e della verità definitivasulla loro esistenza e sul mondo. Questa ricerca è un autentico “preambolo”alla fede, perché muove le persone sulla strada che conduce almistero di Dio. La stessa ragione dell’uomo, infatti, porta insita l’esigenzadi “ciò che vale e permane sempre” 19 . Tale esigenza costituisce uninvito permanente, inscritto indelebilmente nel cuore umano, a mettersiin cammino per trovare Colui che non cercheremmo se non ci fosse già17Catechismo della Chiesa Cattolica, 167.18Cfr conc. ecum. vat. I, Cost. dogm. sulla fede cattolica Dei Filius, cap. III: DS 3008-3009; conc. ecum. vat. II, Cost. dogm. sulla divina rivelazione Dei Verbum, 5.19Benedetto XVI, Discorso al Collège des Bernardins, Parigi (12 settembre 2008):AAS 100 (2008), 722.


45venuto incontro 20 . Proprio a questo incontro la fede ci invita e ci apre inpienezza.11. Per accedere a una conoscenza sistematica dei contenuti della fede,tutti possono trovare nel Catechismo della Chiesa Cattolica un sussidioprezioso ed indispensabile. Esso costituisce uno dei frutti più importantidel Concilio Vaticano II. Nella Costituzione Apostolica Fideidepositum, non a caso firmata nella ricorrenza del trentesimo anniversariodell’apertura del Concilio Vaticano II, il Beato Giovanni Paolo IIscriveva: “Questo Catechismo apporterà un contributo molto importantea quell’opera di rinnovamento dell’intera vita ecclesiale… Io lo riconoscocome uno strumento valido e legittimo al servizio della comunioneecclesiale e come una norma sicura per l’insegnamento della fede” 21 .È proprio in questo orizzonte che l’<strong>Anno</strong> della fede dovrà esprimereun corale impegno per la riscoperta e lo studio dei contenuti fondamentalidella fede che trovano nel Catechismo della Chiesa Cattolica la lorosintesi sistematica e organica. Qui, infatti, emerge la ricchezza di insegnamentoche la Chiesa ha accolto, custodito ed offerto nei suoi duemilaanni di storia. Dalla Sacra Scrittura ai Padri della Chiesa, dai Maestridi teologia ai Santi che hanno attraversato i secoli, il Catechismo offreuna memoria permanente dei tanti modi in cui la Chiesa ha meditatosulla fede e prodotto progresso nella dottrina per dare certezza ai credentinella loro vita di fede.Nella sua stessa struttura, il Catechismo della Chiesa Cattolica presentalo sviluppo della fede fino a toccare i grandi temi della vita quotidiana.Pagina dopo pagina si scopre che quanto viene presentato nonè una teoria, ma l’incontro con una Persona che vive nella Chiesa. Allaprofessione di fede, infatti, segue la spiegazione della vita sacramentale,nella quale Cristo è presente, operante e continua a costruire la sua Chiesa.Senza la liturgia e i Sacramenti, la professione di fede non avrebbeefficacia, perché mancherebbe della grazia che sostiene la testimonianzadei cristiani. Alla stessa stregua, l’insegnamento del Catechismo sullavita morale acquista tutto il suo significato se posto in relazione con lafede, la liturgia e la preghiera.20Cfr aGostino d’ippona, Confessioni, XIII, 1.21Giovanni paolo II, Cost. ap. Fidei depositum (11 ottobre 1992): AAS 86 (1994),115 e 117.


4612. In questo <strong>Anno</strong>, pertanto, il Catechismo della Chiesa Cattolicapotrà essere un vero strumento a sostegno della fede, soprattutto perquanti hanno a cuore la formazione dei cristiani, così determinante nelnostro contesto culturale. A tale scopo, ho invitato la Congregazione perla Dottrina della Fede, in accordo con i competenti Dicasteri della SantaSede, a redigere una Nota, con cui offrire alla Chiesa ed ai credenti alcuneindicazioni per vivere quest’<strong>Anno</strong> della fede nei modi più efficaci edappropriati, al servizio del credere e dell’evangelizzare.La fede, infatti, si trova ad essere sottoposta più che nel passato a unaserie di interrogativi che provengono da una mutata mentalità che, particolarmenteoggi, riduce l’ambito delle certezze razionali a quello delleconquiste scientifiche e tecnologiche. La Chiesa tuttavia non ha maiavuto timore di mostrare come tra fede e autentica scienza non vi possaessere alcun conflitto perché ambedue, anche se per vie diverse, tendonoalla verità 22 .13. Sarà decisivo nel corso di questo <strong>Anno</strong> ripercorrere la storia dellanostra fede, la quale vede il mistero insondabile dell’intreccio tra santitàe peccato. Mentre la prima evidenzia il grande apporto che uomini edonne hanno offerto alla crescita ed allo sviluppo della comunità con latestimonianza della loro vita, il secondo deve provocare in ognuno unasincera e permanente opera di conversione per sperimentare la misericordiadel Padre che a tutti va incontro.In questo tempo terremo fisso lo sguardo su Gesù Cristo, “colui chedà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12, 2): in lui trovacompimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano. La gioia dell’amore,la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza delperdono davanti all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuotodella morte, tutto trova compimento nel mistero della sua Incarnazione,del suo farsi uomo, del condividere con noi la debolezza umana pertrasformarla con la potenza della sua Risurrezione. In lui, morto e risortoper la nostra salvezza, trovano piena luce gli esempi di fede che hannosegnato questi duemila anni della nostra storia di salvezza.Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo e credette all’annuncioche sarebbe divenuta Madre di Dio nell’obbedienza della sua dedizione22Cfr ID., Lett. enc. Fides et ratio (14 settembre 1998), nn. 34 e106: AAS 91 (1999),31-32, 86-87.


(cfr Lc 1, 38). Visitando Elisabetta innalzò il suo canto di lode all’Altissimoper le meraviglie che compiva in quanti si affidano a Lui (cfr Lc 1,46-55). Con gioia e trepidazione diede alla luce il suo unico Figlio, mantenendointatta la verginità (cfr Lc 2, 6-7). Confidando in Giuseppe suosposo, portò Gesù in Egitto per salvarlo dalla persecuzione di Erode (cfrMt 2, 13-15). Con la stessa fede seguì il Signore nella sua predicazione erimase con Lui fin sul Golgota (cfr Gv 19, 25-27). Con fede Maria assaporòi frutti della risurrezione di Gesù e, custodendo ogni ricordo nel suocuore (cfr Lc 2, 19.51), lo trasmise ai Dodici riuniti con lei nel Cenacoloper ricevere lo Spirito Santo (cfr At 1, 14; 2, 1-4).Per fede gli Apostoli lasciarono ogni cosa per seguire il Maestro (cfrMc 10, 28). Credettero alle parole con le quali annunciava il Regno diDio presente e realizzato nella sua persona (cfr Lc 11, 20). Vissero incomunione di vita con Gesù che li istruiva con il suo insegnamento, lasciandoloro una nuova regola di vita con la quale sarebbero stati riconosciuticome suoi discepoli dopo la sua morte (cfr Gv 13, 34-35). Per fedeandarono nel mondo intero, seguendo il mandato di portare il Vangeload ogni creatura (cfr Mc 16, 15) e, senza alcun timore, annunciarono atutti la gioia della risurrezione di cui furono fedeli testimoni.Per fede i discepoli formarono la prima comunità raccolta intornoall’insegnamento degli Apostoli, nella preghiera, nella celebrazionedell’Eucaristia, mettendo in comune quanto possedevano per sovvenirealle necessità dei fratelli (cfr At 2, 42-47).Per fede i martiri donarono la loro vita, per testimoniare la verità delVangelo che li aveva trasformati e resi capaci di giungere fino al donopiù grande dell’amore con il perdono dei propri persecutori.Per fede uomini e donne hanno consacrato la loro vita a Cristo, lasciandoogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, lapovertà e la castità, segni concreti dell’attesa del Signore che non tardaa venire. Per fede tanti cristiani hanno promosso un’azione a favore dellagiustizia per rendere concreta la parola del Signore, venuto ad annunciarela liberazione dall’oppressione e un anno di grazia per tutti (cfr Lc4, 18-19).Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età, il cui nomeè scritto nel Libro della vita (cfr Ap 7, 9; 13, 8), hanno confessato labellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianzadel loro essere cristiani: nella famiglia, nella professione,47


48nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e ministeri ai quali furonochiamati.Per fede viviamo anche noi: per il riconoscimento vivo del SignoreGesù, presente nella nostra esistenza e nella storia.14. L’<strong>Anno</strong> della fede sarà anche un’occasione propizia per intensificarela testimonianza della carità. Ricorda san Paolo: “Ora dunque rimangonoqueste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grandedi tutte è la carità!” (1Cor 13, 13). Con parole ancora più forti – che dasempre impegnano i cristiani – l’apostolo Giacomo affermava: “A cheserve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quellafede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti esprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace,riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo,a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in sestessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho leopere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostreròla mia fede»” (Gc 2, 14-18).La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbeun sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda,così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. Non pochicristiani, infatti, dedicano la loro vita con amore a chi è solo, emarginatoo escluso come a colui che è il primo verso cui andare e il più importanteda sostenere, perché proprio in lui si riflette il volto stesso di Cristo. Graziealla fede possiamo riconoscere in quanti chiedono il nostro amore il voltodel Signore risorto. “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi mieifratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40): queste sue parole sonoun monito da non dimenticare ed un invito perenne a ridonare quell’amorecon cui Egli si prende cura di noi. È la fede che permette di riconoscereCristo ed è il suo stesso amore che spinge a soccorrerlo ogni volta che si fanostro prossimo nel cammino della vita. Sostenuti dalla fede, guardiamocon speranza al nostro impegno nel mondo, in attesa di “nuovi cieli e unaterra nuova, nei quali abita la giustizia” (2Pt 3, 13; cfr Ap 21, 1).15. Giunto ormai al termine della sua vita, l’apostolo Paolo chiede al discepoloTimoteo di “cercare la fede” (cfr 2Tm 2, 22) con la stessa costanzadi quando era ragazzo (cfr 2Tm 3, 15). Sentiamo questo invito rivolto a cia-


49scuno di noi, perché nessuno diventi pigro nella fede. Essa è compagna divita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie cheDio compie per noi. Intenta a cogliere i segni dei tempi nell’oggi della storia,la fede impegna ognuno di noi a diventare segno vivo della presenzadel Risorto nel mondo. Ciò di cui il mondo oggi ha particolarmente bisognoè la testimonianza credibile di quanti, illuminati nella mente e nel cuoredalla Parola del Signore, sono capaci di aprire il cuore e la mente di tantial desiderio di Dio e della vita vera, quella che non ha fine.“La Parola del Signore corra e sia glorificata” (2Ts 3, 1): possa questo<strong>Anno</strong> della fede rendere sempre più saldo il rapporto con Cristo Signore,poiché solo in Lui vi è la certezza per guardare al futuro e la garanzia diun amore autentico e duraturo. Le parole dell’apostolo Pietro gettano unultimo squarcio di luce sulla fede: “Perciò siete ricolmi di gioia, anche seora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché lavostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato aperire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onorequando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto eora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime”(1Pt 1, 6-9). La vita dei cristiani conosce l’esperienza della gioia equella della sofferenza. Quanti Santi hanno vissuto la solitudine! Quanticredenti, anche ai nostri giorni, sono provati dal silenzio di Dio mentrevorrebbero ascoltare la sua voce consolante! Le prove della vita, mentreconsentono di comprendere il mistero della Croce e di partecipare allesofferenze di Cristo (cfr Col 1, 24), sono preludio alla gioia e alla speranzacui la fede conduce: “quando sono debole, è allora che sono forte”(2Cor 12, 10). Noi crediamo con ferma certezza che il Signore Gesù hasconfitto il male e la morte. Con questa sicura fiducia ci affidiamo a Lui:Egli, presente in mezzo a noi, vince il potere del maligno (cfr Lc 11, 20)e la Chiesa, comunità visibile della sua misericordia, permane in Lui comesegno della riconciliazione definitiva con il Padre.Affidiamo alla Madre di Dio, proclamata “beata” perché “ha creduto”(Lc 1, 45), questo tempo di grazia.Dato a Roma, presso San Pietro, l’11 ottobre dell’<strong>Anno</strong> <strong>2011</strong>, settimodi Pontificato.Benedictus PP XVI


Santa Sede


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


53CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINOE LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTIDecretocirca il culto liturgicoda tributare in onoredel Beato Giovanni Paolo II, PapaUn carattere di eccezionalità, riconosciuto dall’intera Chiesa cattolicasparsa su tutta la terra, riveste la beatificazione del Venerabile GiovanniPaolo II, di felice memoria, che avverrà il 1° maggio <strong>2011</strong> pressola Basilica di San Pietro a Roma, presieduta dal Santo Padre BenedettoXVI. Attesa tale straordinarietà, a seguito di numerose richieste circa ilculto liturgico in onore del nuovo Beato, secondo i luoghi e i modi stabilitidal diritto, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplinadei Sacramenti si dà premura di comunicare quanto disposto al riguardo.Messa di ringraziamentoSi dispone che nell’arco dell’anno successivo alla beatificazione diGiovanni Paolo II, ossia fino al 1° maggio 2012, sia possibile celebrareuna santa Messa di ringraziamento a Dio in luoghi e giorni significativi.La responsabilità di stabilire il giorno o i giorni, come anche il luogo o iluoghi del raduno del popolo di Dio, compete al Vescovo diocesano perla sua diocesi. Considerate le esigenze locali e le convenienze pastorali,si concede che si possa celebrare una santa Messa in onore del nuovoBeato in una domenica durante l’anno come, altresì, in un giorno compresotra i nn. 10-13 della Tabella dei giorni liturgici.Analogamente, per le famiglie religiose compete al Superiore Generaleoffrire indicazioni circa giorni e luoghi significativi per l’intera famigliareligiosa.Per la santa Messa, con possibilità di cantare il Gloria, si prega la collettapropria in onore del Beato (vedi allegato); le altre orazioni, il prefazio,le antifone e le letture bibliche sono attinte dal Comune dei pastori,per un papa. Se ricorre una domenica durante l’anno, per le letture biblichesi potranno scegliere testi adatti dal Comune dei pastori per la primalettura, con il relativo Salmo responsoriale, e per il Vangelo.


54Iscrizione del nuovo Beato nei Calendari particolariSi dispone che nel Calendario proprio della diocesi di Roma e dellediocesi della Polonia la celebrazione del Beato Giovanni Paolo II, Papa,sia iscritta il 22 ottobre e celebrata ogni anno come memoria.Circa i testi liturgici si concedono come propri l’orazione colletta e laseconda lettura dell’Ufficio delle letture, col relativo responsorio (vediallegato). Gli altri testi si attingono dal Comune dei pastori, per un papa.Quanto agli altri Calendari propri, la richiesta di iscrizione della memoriafacoltativa del Beato Giovanni Paolo II potrà essere presentata aquesta Congregazione dalle Conferenze dei Vescovi per il loro territorio,dal Vescovo diocesano per la sua diocesi, dal Superiore Generale perla sua famiglia religiosa.Dedicazione di una chiesa a Dio in onore del nuovo BeatoLa scelta del Beato Giovanni Paolo II come titolare di una chiesa prevedel’indulto della Sede Apostolica (cfr. Ordo dedicationis ecclesiae,Praenotanda n. 4), eccetto quando la sua celebrazione sia già iscritta nelCalendario particolare: in questo caso non è richiesto l’indulto e al Beato,nella chiesa in cui è titolare, è riservato il grado di festa (cfr. Congregatiode Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, Notificatio de cultuBeatorum, 21 maggio 1999, n. 9).Nonostante qualsiasi cosa in contrario.Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti,2 aprile <strong>2011</strong>X Iosephus Augustinus Di Noia, OPArchiepiscopus a SecretisAntonius Card. Cañizares LloveraPraefectus


5522 ottobreBEATO GIOVANNI PAOLO II, PAPACarlo Giuseppe Wojtyła nacque nel 1920 a Wadowice in Polonia. Ordinatosacerdote e compiuti gli studi di teologia a Roma, al ritorno in patriaricoprì vari incarichi pastorali e universitari. Nominato Vescovo ausiliaredi Cracovia, di cui nel 1964 divenne Arcivescovo, prese parte alConcilio Ecumenico Vaticano II. Divenuto papa il 16 ottobre 1978 conil nome di Giovanni Paolo II, si contraddistinse per la straordinaria sollecitudineapostolica, in particolare per le famiglie, i giovani e i malati,che lo spinse a compiere innumerevoli visite pastorali in tutto il mondo;i frutti più significativi lasciati in eredità alla Chiesa, tra molti altri, sonoil suo ricchissimo Magistero e la promulgazione del Catechismo dellaChiesa Cattolica e dei Codici di Diritto Canonico per la Chiesa latinae le Chiese Orientali. Morì piamente a Roma il 2 aprile 2005, alla vigiliadella II domenica di Pasqua o della divina misericordia.Dal Comune dei pastori: per un papa.CollettaO Dio, ricco di misericordia,che hai chiamato il beato Giovanni Paolo II, papa,a guidare l’intera tua Chiesa,concedi a noi, forti del suo insegnamento,di aprire con fiducia i nostri cuorialla grazia salvifica di Cristo, unico Redentore dell’uomo.Egli è Dio e vive e regna con te,nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.


56PRIMA LETTURATutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.Dal libro del profeta Isaìa 52, 7-10Come sono belli sui montii piedi del messaggero che annuncia la pace,del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,insieme esultano,poiché vedono con gli occhiil ritorno del Signore a Sion.Prorompete insieme in canti di gioia,rovine di Gerusalemme,perché il Signore ha consolato il suo popolo,ha riscattato Gerusalemme.Il Signore ha snudato il suo santo bracciodavanti a tutte le nazioni;tutti i confini della terra vedrannola salvezza del nostro Dio.Parola di Dio.SALMO RESPONSORIALEDal Salmo 95 (96)R. Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.Cantate al Signore un canto nuovo,cantate al Signore, uomini di tutta la terra.Cantate al Signore, benedite il suo nome. R.Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.In mezzo alle genti narrate la sua gloria,a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.


57Date al Signore, o famiglie dei popoli,date al Signore gloria e potenza,date al Signore la gloria del suo nome. R.Dite tra le genti: «Il Signore regna!».È stabile il mondo, non potrà vacillare!Egli giudica i popoli con rettitudine. R.CANTO AL VANGELO Gv 10, 14R. Alleluia, alleluia.Io sono il buon pastore, dice il Signore,conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.R. Alleluia.VANGELOPasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.Dal Vangelo secondo Giovanni 21, 15-17In quel tempo, quando [si fu manifestato ai discepoli ed essi] ebberomangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, miami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti vogliobene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, miami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse:«Pascola le mie pecore».Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoibene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore».Parola del Signore.


58Ufficio delle lettureSeconda letturaDall’Omelia per l’inizio del pontificato del beato Giovanni Paolo II, papa.(22 ottobre 1978: A.A.S. 70 [1978], pp. 945-947)Non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo!Pietro è venuto a Roma! Cosa lo ha guidato e condotto a questa Urbe,cuore dell’Impero Romano, se non l’obbedienza all’ispirazione ricevutadal Signore? Forse questo pescatore di Galilea non avrebbe voluto venirefin qui. Forse avrebbe preferito restare là, sulle rive del lago di Genesareth,con la sua barca, con le sue reti. Ma, guidato dal Signore, obbedientealla sua ispirazione, è giunto qui!Secondo un’antica tradizione, durante la persecuzione di Nerone, Pietrovoleva abbandonare Roma. Ma il Signore è intervenuto: gli è andato incontro.Pietro si rivolse a lui chiedendo: «Quo vadis, Domine?» (Dovevai, Signore?). E il Signore gli rispose subito: «Vado a Roma per esserecrocifisso per la seconda volta». Pietro tornò a Roma ed è rimasto qui finoalla sua crocifissione.Il nostro tempo ci invita, ci spinge, ci obbliga a guardare il Signore e adimmergerci in una umile e devota meditazione del mistero della supremapotestà dello stesso Cristo.Colui che è nato dalla Vergine Maria, il Figlio del falegname – come siriteneva –, il Figlio del Dio vivente, come ha confessato Pietro, è venutoper fare di tutti noi «un regno di sacerdoti».Il Concilio Vaticano II ci ha ricordato il mistero di questa potestà e il fattoche la missione di Cristo – Sacerdote, Profeta-Maestro, Re – continuanella Chiesa. Tutti, tutto il Popolo di Dio è partecipe di questa triplicemissione. E forse in passato si deponeva sul capo del Papa il triregno,quella triplice corona, per esprimere, attraverso tale simbolo, che tuttol’ordine gerarchico della Chiesa di Cristo, tutta la sua «sacra potestà» inessa esercitata non è altro che il servizio, servizio che ha per scopo unasola cosa: che tutto il Popolo di Dio sia partecipe di questa triplice missionedi Cristo e rimanga sempre sotto la potestà del Signore, la quale


59trae le sue origini non dalle potenze di questo mondo, ma dal Padre celestee dal mistero della Croce e della Risurrezione.La potestà assoluta e pure dolce e soave del Signore risponde a tutto ilprofondo dell’uomo, alle sue più elevate aspirazioni di intelletto, di volontà,di cuore. Essa non parla con un linguaggio di forza, ma si esprimenella carità e nella verità.Il nuovo Successore di Pietro nella Sede di Roma eleva oggi una fervente,umile, fiduciosa preghiera: «O Cristo! Fa’ che io possa diventare edessere servitore della tua unica potestà! Servitore della tua dolce potestà!Servitore della tua potestà che non conosce il tramonto! Fa’ che iopossa essere un servo! Anzi, servo dei tuoi servi».Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettarela sua potestà!Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo e, con la potestà diCristo, servire l’uomo e l’umanità intera!Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla suasalvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici comequelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiatepaura! Cristo sa «cosa è dentro l’uomo». Solo lui lo sa!Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo delsuo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita suquesta terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete,quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettetea Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna.ResponsorioR. Non abbiate paura: il Redentore dell’uomo ha rivelato il potere dellacroce e ha dato per noi la vita! * Aprite, spalancate le porte a Cristo.V. Siamo chiamati nella Chiesa a partecipare alla sua potestà.R. Aprite, spalancate le porte a Cristo.OrazioneO Dio, ricco di misericordia, che hai chiamato il beato Giovanni PaoloII, papa, a guidare l’intera tua Chiesa, concedi a noi, forti del suo insegnamento,di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di Cristo,unico Redentore dell’uomo. Egli è Dio.


60PONTIFICIA COMMISSIONE ECCLESIA DEIIstruzionesull’applicazione della Lettera ApostolicaMotu Proprio data Summorum Pontificumdi S.S. Benedetto PP. XVII.Introduzione1. La Lettera Apostolica, Summorum Pontificum Motu Proprio data,del Sommo Pontefice Benedetto XVI del 7 luglio 2007, entrata in vigoreil 14 settembre 2007, ha reso più accessibile alla Chiesa universale laricchezza della Liturgia Romana.2. Con tale Motu Proprio il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha promulgatouna legge universale per la Chiesa con l’intento di dare unanuova normativa all’uso della Liturgia Romana in vigore nel 1962.3. Il Santo Padre, dopo aver richiamato la sollecitudine dei SommiPontefici nella cura per la Sacra Liturgia e nella ricognizione dei libriliturgici, riafferma il principio tradizionale, riconosciuto da tempo immemorabilee necessario da mantenere per l’avvenire, secondo il quale“ogni Chiesa particolare deve concordare con la Chiesa universale,non solo quanto alla dottrina della fede e ai segni sacramentali, maanche quanto agli usi universalmente accettati dalla ininterrotta tradizioneapostolica, che devono essere osservati non solo per evitare errori,ma anche per trasmettere l’integrità della fede, perché la legge dellapreghiera della Chiesa corrisponde alla sua legge di fede” 1 .1Benedetto XVI, Lettera Apostolica Summorum Pontifi cum Motu Proprio data,AAS 99 (2007) 777; cf. Ordinamento generale del Messale Romano, terza ed.2002, n. 397.


614. Il Sommo Pontefice ricorda inoltre i Pontefici Romani che, in modoparticolare, si sono impegnati in questo compito, specificamente SanGregorio Magno e San Pio V. Il Papa sottolinea altresì che, tra i sacri libriliturgici, particolare risalto nella storia ha avuto il Missale Romanum,che ha ricevuto nuovi aggiornamenti lungo il corso dei tempi fino al BeatoPapa Giovanni XXIII. Successivamente, in seguito alla riforma liturgicaposteriore al Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI nel 1970 approvòper la Chiesa di rito latino un nuovo Messale, poi tradotto in diverse lingue.Papa Giovanni Paolo II nell’anno 2000 ne promulgò una terza edizione.5. Diversi fedeli, formati allo spirito delle forme liturgiche precedential Concilio Vaticano II, hanno espresso il vivo desiderio di conservarela tradizione antica. Per questo motivo, Papa Giovanni Paolo II con lospeciale Indulto Quattuor abhinc annos, emanato nel 1984 dalla SacraCongregazione per il Culto Divino, concesse a determinate condizionila facoltà di riprendere l’uso del Messale Romano promulgato dal BeatoPapa Giovanni XXIII. Inoltre, Papa Giovanni Paolo II, con il Motu ProprioEcclesia Dei del 1988, esortò i Vescovi perché fossero generosi nelconcedere tale facoltà in favore di tutti i fedeli che lo richiedevano. Nellamedesima linea si pone Papa Benedetto XVI con il Motu Proprio SummorumPontificum, nel quale vengono indicati alcuni criteri essenzialiper l’Usus Antiquior del Rito Romano, che qui è opportuno ricordare.6. I testi del Messale Romano di Papa Paolo VI e di quello risalenteall’ultima edizione di Papa Giovanni XXIII, sono due forme della LiturgiaRomana, definite rispettivamente ordinaria e extraordinaria: sitratta di due usi dell’unico Rito Romano, che si pongono l’uno accantoall’altro. L’una e l’altra forma sono espressione della stessa lex orandidella Chiesa. Per il suo uso venerabile e antico, la forma extraordinariadeve essere conservata con il debito onore.7. Il Motu Proprio Summorum Pontificum è accompagnato da unaLettera del Santo Padre ai Vescovi, con la stessa data del Motu Proprio (7luglio 2007). Con essa vengono offerte ulteriori delucidazioni sull’opportunitàe sulla necessità del Motu Proprio stesso; si trattava, cioè, dicolmare una lacuna, dando una nuova normativa all’uso della Liturgia


62Romana in vigore nel 1962. Tale normativa si imponeva particolarmenteper il fatto che, al momento dell’introduzione del nuovo Messale, nonera sembrato necessario emanare disposizioni che regolassero l’uso dellaLiturgia vigente nel 1962. In ragione dell’aumento di quanti richiedonodi poter usare la forma extraordinaria, si è reso necessario dare alcunenorme in materia.Tra l’altro Papa Benedetto XVI afferma: “Non c’è nessuna contraddizionetra l’una e l’altra edizione del Messale Romano. Nella storiadella liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che perle generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, enon può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicatodannoso” 2 .8. Il Motu Proprio Summorum Pontificum costituisce una rilevanteespressione del Magistero del Romano Pontefice e del munus a Lui propriodi regolare e ordinare la Sacra Liturgia della Chiesa 3 e manifesta laSua sollecitudine di Vicario di Cristo e Pastore della Chiesa Universale 4 .Esso si propone l’obiettivo di:a) offrire a tutti i fedeli la Liturgia Romana nell’Usus Antiquior, consideratatesoro prezioso da conservare;b) garantire e assicurare realmente a quanti lo domandano, l’uso dellaforma extraordinaria, nel presupposto che l’uso della LiturgiaRomana in vigore nel 1962 sia una facoltà elargita per il bene deifedeli e pertanto vada interpretata in un senso favorevole ai fedeliche ne sono i principali destinatari;c) favorire la riconciliazione in seno alla Chiesa.2Benedetto XVI, Lettera ai Vescovi in occasione della pubblicazione della LetteraApostolica “Motu Proprio data” Summorum Pontificum sull’uso della Liturgia Romanaanteriore alla Riforma effettuata nel 1970, AAS 99 (2007) 798.3Cf. C.I.C. can. 838 §1 e §2.4Cf. C.I.C. can. 331.


63II.Compiti della Pontificia Commissione Ecclesia Dei9. Il Sommo Pontefice ha conferito alla Pontificia Commissione EcclesiaDei potestà ordinaria vicaria per la materia di sua competenza, inmodo particolare vigilando sull’osservanza e sull’applicazione delle disposizionidel Motu Proprio Summorum Pontificum (cf. art. 12).10. § 1. La Pontificia Commissione esercita tale potestà, oltre che attraversole facoltà precedentemente concesse dal Papa Giovanni PaoloII e confermate da Papa Benedetto XVI (cf. Motu Proprio SummorumPontificum, artt. 11-12), anche attraverso il potere di decidere dei ricorsiad essa legittimamente inoltrati, quale Superiore gerarchico, avverso uneventuale provvedimento amministrativo singolare dell’Ordinario chesembri contrario al Motu Proprio.§ 2. I decreti con i quali la Pontificia Commissione decide i ricorsi,potranno essere impugnati ad normam iuris presso il Supremo Tribunaledella Segnatura Apostolica.11. Spetta alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei, previa approvazioneda parte della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplinadei Sacramenti, il compito di curare l’eventuale edizione dei testi liturgicirelativi alla forma extraordinaria del Rito Romano.III.Norme specifiche12. Questa Pontificia Commissione, in forza dell’autorità che le è stataattribuita e delle facoltà di cui gode, a seguito dell’indagine compiutapresso i Vescovi di tutto il mondo, con l’animo di garantire la corretta interpretazionee la retta applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum,emana la seguente Istruzione, a norma del can. 34 del Codice diDiritto Canonico.


64La competenza dei Vescovi diocesani13. I Vescovi diocesani, secondo il Codice di Diritto Canonico, devonovigilare in materia liturgica per garantire il bene comune e perché tuttosi svolga degnamente, in pace e serenità nella loro <strong>Diocesi</strong> 5 , semprein accordo con la mens del Romano Pontefice chiaramente espressa dalMotu Proprio Summorum Pontificum 6 . In caso di controversia o di dubbiofondato circa la celebrazione nella forma extraordinaria, giudicheràla Pontificia Commissione Ecclesia Dei.14. È compito del Vescovo diocesano adottare le misure necessarieper garantire il rispetto della forma extraordinaria del Rito Romano, anorma del Motu Proprio Summorum Pontificum.Il coetus fidelium (cf. Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 5 § 1)15. Un coetus fidelium potrà dirsi stabiliter exsistens ai sensi dell’art.5 § 1 del Motu Proprio Summorum Pontificum, quando è costituito da alcunepersone di una determinata parrocchia che, anche dopo la pubblicazionedel Motu Proprio, si siano unite in ragione della loro venerazioneper la Liturgia nell’Usus Antiquior, le quali chiedono che questa siacelebrata nella chiesa parrocchiale o in un oratorio o cappella; tale coetuspuò essere anche costituito da persone che provengano da diverseparrocchie o <strong>Diocesi</strong> e che a tal fine si riuniscano in una determinatachiesa parrocchiale o in un oratorio o cappella.16. Nel caso di un sacerdote che si presenti occasionalmente in unachiesa parrocchiale o in un oratorio con alcune persone ed intenda celebrarenella forma extraordinaria, come previsto dagli artt. 2 e 4 del MotuProprio Summorum Pontificum, il parroco o il rettore di chiesa o il sacerdoteresponsabile di una chiesa, ammettano tale celebrazione, seppurnel rispetto delle esigenze di programmazione degli orari delle celebrazioniliturgiche della chiesa stessa.5Cf. C.I.C. cann. 223 § 2; 838 §1 e § 4.6Cf. Benedetto XVI, Lettera ai Vescovi in occasione della pubblicazione della LetteraApostolica “Motu Proprio data” Summorum Pontificum sull’uso della LiturgiaRomana anteriore alla Riforma effettuata nel 1970, AAS 99 (2007) 799.


6517. § 1. Per decidere in singoli casi, il parroco o il rettore, o il sacerdoteresponsabile di una chiesa, si regolerà secondo la sua prudenza, lasciandosiguidare da zelo pastorale e da uno spirito di generosa accoglienza.§ 2. Nei casi di gruppi numericamente meno consistenti, ci si rivolgeràall’Ordinario del luogo per individuare una chiesa in cui questi fedelipossano riunirsi per ivi assistere a tali celebrazioni, in modo tale da assicurareuna più facile partecipazione e una più degna celebrazione dellaSanta Messa.18. Anche nei santuari e luoghi di pellegrinaggio si offra la possibilitàdi celebrare nella forma extraordinaria ai gruppi di pellegrini che lo richiedano(cf. Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 5 § 3), se c’è unsacerdote idoneo.19. I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinarianon devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestanocontrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenticelebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come PastoreSupremo della Chiesa universale.Il sacerdos idoneus (cf. Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 5§ 4)20. In merito alla questione di quali siano i requisiti necessari, affinchéun sacerdote sia ritenuto “idoneo” a celebrare nella forma extraordinaria,si enuncia quanto segue:a) Ogni sacerdote che non sia impedito a norma del Diritto Canonicoè da ritenersi idoneo alla celebrazione della Santa Messa nella formaextraordinaria 7 .b) Per quanto riguarda l’uso della lingua latina, è necessaria una suaconoscenza basilare, che permetta di pronunciare le parole in modocorretto e di capirne il significato.c) Per quanto riguarda la conoscenza dello svolgimento del Rito, si7Cf. C.I.C. can. 900 § 2.


66presumono idonei i sacerdoti che si presentano spontaneamente acelebrare nella forma extraordinaria, e l’hanno usato precedentemente.21. Si chiede agli Ordinari di offrire al clero la possibilità di acquisireuna preparazione adeguata alle celebrazioni nella forma extraordinaria.Ciò vale anche per i Seminari, dove si dovrà provvedere alla formazioneconveniente dei futuri sacerdoti con lo studio del latino 8 e, se le esigenzepastorali lo suggeriscono, offrire la possibilità di apprendere la formaextraordinaria del Rito.22. Nelle <strong>Diocesi</strong> dove non ci siano sacerdoti idonei, i Vescovi diocesanipossono chiedere la collaborazione dei sacerdoti degli Istituti erettidalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei, sia in ordine alla celebrazione,sia in ordine all’eventuale apprendimento della stessa.23. La facoltà di celebrare la Messa sine populo (o con la partecipazionedel solo ministro) nella forma extraordinaria del Rito Romano èdata dal Motu Proprio ad ogni sacerdote sia secolare sia religioso (cf.Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 2). Pertanto in tali celebrazioni,i sacerdoti a norma del Motu Proprio Summorum Pontificum, non necessitanodi alcun permesso speciale dei loro Ordinari o superiori.La disciplina liturgica ed ecclesiastica24. I libri liturgici della forma extraordinaria vanno usati come sono.Tutti quelli che desiderano celebrare secondo la forma extraordinariadel Rito Romano devono conoscere le apposite rubriche e sono tenutiad eseguirle correttamente nelle celebrazioni.8Cf. C.I.C. can. 249; cf. conc. vat. ii, Cost. Sacrosanctum Concilium, n. 36; Dich.Optatam totius, n. 13.


6725. Nel Messale del 1962 potranno e dovranno essere inseriti nuovisanti e alcuni dei nuovi prefazi 9 , secondo la normativa che verrà indicatain seguito.26. Come prevede il Motu Proprio Summorum Pontificum all’art. 6,si precisa che le letture della Santa Messa del Messale del 1962 possonoessere proclamate o esclusivamente in lingua latina, o in lingua latina seguitadalla traduzione in lingua vernacola, ovvero, nelle Messe lette, anchesolo in lingua vernacola.27. Per quanto riguarda le norme disciplinari connesse alla celebrazione,si applica la disciplina ecclesiastica, contenuta nel vigente Codicedi Diritto Canonico.28. Inoltre, in forza del suo carattere di legge speciale, nell’ambitosuo proprio, il Motu Proprio Summorum Pontificum, deroga a quei provvedimentilegislativi, inerenti ai sacri Riti, emanati dal 1962 in poi ed incompatibilicon le rubriche dei libri liturgici in vigore nel 1962.Cresima e Ordine sacro29. La concessione di usare la formula antica per il rito della Cresimaè stata confermata dal Motu Proprio Summorum Pontificum (cf. art.9 § 2). Pertanto non è necessario utilizzare per la forma extraordinariala formula rinnovata del Rito della Confermazione promulgato da PapaPaolo VI.30. Con riguardo alla tonsura, agli ordini minori e al suddiaconato,il Motu Proprio Summorum Pontificum non introduce nessun cambiamentonella disciplina del Codice di Diritto Canonico del 1983; di conseguenza,negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di Vita Apostolicache dipendono dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei, il professocon voti perpetui oppure chi è stato incorporato definitivamente in9Cf. Benedetto XVI, Lettera ai Vescovi in occasione della pubblicazione della LetteraApostolica “Motu Proprio data” Summorum Pontificum sull’uso della LiturgiaRomana anteriore alla Riforma effettuata nel 1970, AAS 99 (2007) 797.


68una società clericale di vita apostolica, con l’ordinazione diaconale vieneincardinato come chierico nell’istituto o nella società, a norma del canone266 § 2 del Codice di Diritto Canonico.31. Soltanto negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di VitaApostolica che dipendono dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei ein quelli dove si mantiene l’uso dei libri liturgici della forma extraordinaria,è permesso l’uso del Pontificale Romanum del 1962 per il conferimentodegli ordini minori e maggiori.Breviarium Romanum32. Viene data ai chierici la facoltà di usare il Breviarium Romanumin vigore nel 1962, di cui all’art. 9 § 3 del Motu Proprio Summorum Pontificum.Esso va recitato integralmente e in lingua latina.Il Triduo sacro33. Il coetus fidelium, che aderisce alla precedente tradizione liturgica,se c’è un sacerdote idoneo, può anche celebrare il Triduo Sacro nellaforma extraordinaria. Nei casi in cui non ci sia una chiesa o oratorioprevisti esclusivamente per queste celebrazioni, il parroco o l’Ordinario,d’intesa con il sacerdote idoneo, dispongano le modalità più favorevoliper il bene delle anime, non esclusa la possibilità di ripetere le celebrazionidel Triduo Sacro nella stessa chiesa.I Riti degli Ordini Religiosi34. È permesso l’uso dei libri liturgici propri degli Ordini religiosi invigore nel 1962.


69Pontificale Romanum e Rituale Romanum35. È permesso l’uso del Pontificale Romanum e del Rituale Romanum,così come del Caeremoniale Episcoporum in vigore nel 1962, anorma del n. 28 di questa Istruzione e fermo restando quanto dispostonel n. 31 della medesima.Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, nell’ Udienza concessa il giorno8 aprile <strong>2011</strong> al sottoscritto Cardinale Presidente della Pontificia CommissioneEcclesia Dei, ha approvato la presente Istruzione e ne ha ordinatola pubblicazione.Dato a Roma, dalla Sede della Pontificia Commissione Ecclesia Dei,il 30 aprile <strong>2011</strong>, nella memoria di san Pio VMons. Guido PozzoSegretarioWilliam Cardinale LevadaPresidente


70Nota di sintesidel Direttore della Sala Stampa, P. Federico Lombardi, S.I.,dell’Istruzione Universae Ecclesiaesull’applicazione del Motu proprio Summorum PontificumL’Istruzione sull’applicazione del Motu proprio “Summorum Pontificum”(del 7 luglio 2007, entrato in vigore il 14 settembre 2007) è stataapprovata dal Papa Benedetto XVI l’8 aprile scorso e porta la data del 30aprile, memoria liturgica di San Pio V, Papa.L’Istruzione, in base alle prime parole del testo latino, viene denominata“Universae Ecclesiae” ed è della Pontificia Commissione “EcclesiaDei”, a cui il Papa aveva affidato – fra l’altro – il compito di vigilaresull’osservanza e l’applicazione del Motu proprio. Perciò essa porta lafirma del suo Presidente, Card. William Levada, e del Segretario, Mons.Guido Pozzo.Il documento è stato inviato a tutte le Conferenze Episcopali nellesettimane scorse. Ricordiamo che “le istruzioni… rendono chiare le disposizionidelle leggi e sviluppano e determinano i procedimenti nell’eseguirle”(CIC, can. 34). Come viene detto al n. 12, l’Istruzione è emanata“con l’animo di garantire la corretta interpretazione e la retta applicazione”del Motu proprio “Summorum Pontificum”.Era naturale che alla legge contenuta nel Motu proprio seguisse l’Istruzionesulla sua applicazione. Il fatto che ciò avvenga ora a più di treanni di distanza si spiega facilmente ricordando che nella Lettera con cuiil Papa accompagnava il Motu proprio diceva esplicitamente ai Vescovi:“Vi invito a scrivere alla Santa Sede, tre anni dopo l’entrata in vigoredi questo Motu proprio. Se veramente fossero venute alla luce seriedifficoltà, potranno essere cercate vie per trovare rimedio”. L’Istruzioneporta quindi in sé anche il frutto della verifica triennale dell’applicazionedella legge, che era stata prevista fin dall’inizio.Il documento presenta un linguaggio semplice e di facile lettura. Lasua Introduzione (nn. 1-8) ricorda brevemente la storia del Messale Romanofino all’ultima edizione di Giovanni XXIII, nel 1962, e al nuovoMessale approvato da Paolo VI nel 1970, a seguito della riforma liturgicadel Concilio Vaticano II, e ribadisce il principio fondamentale che sitratta di “due forme della Liturgia Romana, definite rispettivamente or-


dinaria e extraordinaria: si tratta di due usi dell’unico Rito romano, chesi pongono uno accanto all’altro. L’una e l’altra forma sono espressionedella stessa lex orandi della Chiesa. Per il suo uso venerabile e antico, laforma extraordinaria deve essere conservata con il debito onore” (n. 6).Si ribadisce anche la finalità del Motu proprio, articolandola nei seguentitre punti: a) offrire a tutti i fedeli la Liturgia Romana nell’uso piùantico, considerata tesoro prezioso da conservare; b) garantire e assicurarerealmente, a quanti lo domandano, l’uso della forma extraordinaria;c) favorire la riconciliazione in seno alla Chiesa (cfr n. 8).Una breve Sezione del documento (nn. 9-11) ricorda i compiti e i poteridella Commissione “Ecclesia Dei”, a cui il Papa “ha conferito potestàordinaria vicaria” nella materia. Ciò comporta tra l’altro due conseguenzemolto importanti. Anzitutto, essa può decidere sui ricorsi che levengano presentati contro eventuali provvedimenti di vescovi o altri ordinari,che sembrino in contrasto con le disposizioni del Motu proprio(ferma restando la possibilità di impugnare ulteriormente le decisionidella Commissione stessa presso il Tribunale supremo della SegnaturaApostolica). Inoltre, spetta alla Commissione, con l’approvazione dellaCongregazione per il Culto Divino, curare l’eventuale edizione dei testiliturgici per la forma extraordinaria del Rito romano (nel seguito deldocumento si auspica, ad esempio, l’inserimento di nuovi santi e di nuoviprefazi).La parte propriamente normativa del documento (nn. 12-35) contiene23 brevi punti su diversi argomenti.Si ribadisce la competenza dei Vescovi diocesani per l’attuazione delMotu proprio, ricordando che in caso di controversia circa la celebrazionenella forma extraordinaria giudicherà la Commissione “EcclesiaDei”.Si chiarisce il concetto di coetus fidelium (cioè “gruppo di fedeli”)stabiliter existens (“stabile”) che desidera di poter assistere alla celebrazionein forma extraordinaria. Pur lasciando alla saggia valutazionedei pastori la valutazione del numero di persone necessario per costituirlo,si precisa che esso non deve essere necessariamente costituito dapersone appartenenti a una sola parrocchia, ma può risultare da personeche confluiscono da diverse parrocchie o addirittura da diverse diocesi.Sempre tenendo conto del rispetto delle esigenze pastorali più ampie,l’Istruzione propone uno spirito di “generosa accoglienza” verso i grup-71


72pi di fedeli che richiedano la forma extraordinaria o i sacerdoti che chiedanodi celebrare occasionalmente in tal forma con alcuni fedeli.Molto importante è la precisazione (n. 19) secondo cui i fedeli chechiedono la celebrazione in forma extraordinaria “non devono in alcunmodo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestino contrari allavalidità o legittimità della forma ordinaria” e/o all’autorità del Papa comePastore Supremo della Chiesa universale. Ciò sarebbe infatti in palesecontraddizione con la finalità di “riconciliazione” del Motu propriostesso.Importanti indicazioni sono date anche circa il “sacerdote idoneo”alla celebrazione in forma extraordinaria. Naturalmente egli non deveavere impedimenti dal punto di vista canonico, deve conoscere sufficientementebene il latino e conoscere il rito da celebrare. Si incoraggianoperciò i vescovi a rendere possibile nei seminari una formazione adeguataa tal fine, e si indica la possibilità di ricorrere, se mancano altri sacerdotiidonei, alla collaborazione dei sacerdoti degli Istituti eretti dallaCommissione “Ecclesia Dei” (che usano normalmente la forma extraordinaria).L’Istruzione ribadisce come ogni sacerdote sia secolare sia religiosoabbia licenza di celebrare la Messa “senza popolo” nella forma extraordinariase lo desidera. Perciò, se non si tratta di celebrazioni con il popolo,i singoli religiosi non hanno bisogno del permesso dei superiori.Seguono – sempre per quanto riguarda la forma extraordinaria – normerelative alle regole liturgiche e all’uso di libri liturgici (come il Rituale,il Pontificale, il Cerimoniale dei vescovi), alla possibilità di usarela lingua vernacola per le letture (a complemento di quella latina, o anchein alternativa nelle “Messe lette”), alla possibilità per i chierici diusare il Breviario precedente alla riforma liturgica, alla possibilità di celebrareil Triduo Sacro nella Settimana Santa per i gruppi di fedeli chechiedono il rito antico. Per quanto riguarda le ordinazioni sacre, l’usodei libri liturgici più antichi è permesso solo negli Istituti che dipendonodalla Commissione “Ecclesia Dei”.A lettura compiuta, rimane l’impressione di un testo di grande equilibrio,che intende favorire – secondo l’intenzione del Papa – il sereno usodella liturgia precedente alla riforma da parte di sacerdoti e fedeli che nesentano il sincero desiderio per il loro bene spirituale; anzi, che intendegarantire la legittimità e l’effettività di tale uso nella misura del ragione-


volmente possibile. Allo stesso tempo il testo è animato da fiducia nellasaggezza pastorale dei vescovi, e insiste molto fortemente sullo spiritodi comunione ecclesiale che deve essere presente in tutti – fedeli, sacerdoti,vescovi – affinché la finalità di riconciliazione, così presente nelladecisione del Santo Padre, non venga ostacolata o frustrata, ma favoritae raggiunta.73


74CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDELettera circolareper aiutare le Conferenze Episcopalinel preparare Linee guidaper il trattamento dei casi di abuso sessualenei confronti di minori da parte di chiericiTra le importanti responsabilità del Vescovo diocesano al fine di assicurareil bene comune dei fedeli e, specialmente, la protezione dei bambinie dei giovani, c’è il dovere di dare una risposta adeguata ai casieventuali di abuso sessuale su minori commesso da chierici nella suadiocesi. Tale risposta comporta l’istituzione di procedure adatte ad assisterele vittime di tali abusi, nonché la formazione della comunità ecclesialein vista della protezione dei minori. Detta risposta dovrà provvedereall’applicazione del diritto canonico in materia, e, allo stesso tempo,tener conto delle disposizioni delle leggi civili.I. Aspetti generali:a) Le vittime dell’abuso sessuale:La Chiesa, nella persona del Vescovo o di un suo delegato, deve mostrarsipronta ad ascoltare le vittime ed i loro familiari e ad impegnarsiper la loro assistenza spirituale e psicologica. Nel corso dei suoi viaggiapostolici, il Santo Padre Benedetto XVI ha dato un esempio particolarmenteimportante con la sua disponibilità ad incontrare ed ascoltarele vittime di abuso sessuale. In occasione di questi incontri, il Santo Padreha voluto rivolgersi alle vittime con parole di compassione e di sostegno,come quelle contenute nella sua Lettera Pastorale ai Cattolicid’Irlanda (n. 6): “Avete sofferto tremendamente e io ne sono veramentedispiaciuto. So che nulla può cancellare il male che avete sopportato. Èstata tradita la vostra fiducia, e la vostra dignità è stata violata”.


75b) La protezione dei minori:In alcune nazioni sono stati iniziati in ambito ecclesiale programmieducativi di prevenzione, per assicurare “ambienti sicuri” per i minori.Tali programmi cercano di aiutare i genitori, nonché gli operatori pastoralio scolastici, a riconoscere i segni dell’abuso sessuale e ad adottare lemisure adeguate. I suddetti programmi spesso hanno meritato un riconoscimentocome modelli nell’impegno per eliminare i casi di abuso sessualenei confronti di minori nelle società odierne.c) La formazione di futuri sacerdoti e religiosi:Nel 2002, Papa Giovanni Paolo II disse: “Non c’è posto nel sacerdozioe nella vita religiosa per chi potrebbe far male ai giovani” (n. 3, Discorsoai Cardinali Americani, 23 aprile 2002). Queste parole richiamanoalla specifica responsabilità dei Vescovi, dei Superiori Maggiori e dicoloro che sono responsabili della formazione dei futuri sacerdoti e religiosi.Le indicazioni fornite nell’Esortazione Apostolica Pastores dabovobis, nonché le istruzioni dei Dicasteri competenti della Santa Sede,acquistano una crescente importanza in vista di un corretto discernimentovocazionale e di una sana formazione umana e spirituale dei candidati.In particolare si farà in modo che essi apprezzino la castità e il celibatoe le responsabilità della paternità spirituale da parte del chierico e possanoapprofondire la conoscenza della disciplina della Chiesa sull’argomento.Indicazioni più specifiche possono essere integrate nei programmiformativi dei seminari e delle case di formazione previste nella rispettivaRatio institutionis sacerdotalis di ciascun nazione e Istituto divita consacrata e Società di vita apostolica.Inoltre, una diligenza particolare dev’essere riservata al doverososcambio d’informazioni in merito a quei candidati al sacerdozio o allavita religiosa che si trasferiscono da un seminario all’altro, tra diocesidiverse o tra Istituti religiosi e diocesi.d) L’accompagnamento dei sacerdoti:1. Il vescovo ha il dovere di trattare tutti i suoi sacerdoti come padree fratello. Il vescovo curi, inoltre, con speciale attenzione la formazio-


76ne permanente del clero, soprattutto nei primi anni dopo la sacra Ordinazione,valorizzando l’importanza della preghiera e del mutuo sostegnonella fraternità sacerdotale. Siano edotti i sacerdoti sul danno recatoda un chierico alla vittima di abuso sessuale e sulla propria responsabilitàdi fronte alla normativa canonica e civile, come anche a riconoscerequelli che potrebbero essere i segni di eventuali abusi da chiunque compiutinei confronti dei minori;2. I vescovi assicurino ogni impegno nel trattare gli eventuali casi diabuso che fossero loro denunciati secondo la disciplina canonica e civile,nel rispetto dei diritti di tutte le parti;3. Il chierico accusato gode della presunzione di innocenza, fino aprova contraria, anche se il vescovo può cautelativamente limitarne l’eserciziodel ministero, in attesa che le accuse siano chiarite. Se del caso,si faccia di tutto per riabilitare la buona fama del chierico che sia statoaccusato ingiustamente.e) La cooperazione con le autorità civili:L’abuso sessuale di minori non è solo un delitto canonico, ma ancheun crimine perseguito dall’autorità civile. Sebbene i rapporti con le autoritàcivili differiscano nei diversi paesi, tuttavia è importante cooperarecon esse nell’ambito delle rispettive competenze. In particolare, vasempre dato seguito alle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguardail deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare ilforo interno sacramentale. Naturalmente, questa collaborazione non riguardasolo i casi di abusi commessi dai chierici, ma riguarda anche queicasi di abuso che coinvolgono il personale religioso o laico che operanelle strutture ecclesiastiche.II. Breve resoconto della legislazione canonica in vigore concernenteil delitto di abuso sessuale di minori compiuto da un chierico:Il 30 aprile 2001, Papa Giovanni Paolo II promulgò il motu proprioSacramentorum sanctitatis tutela [SST], con il quale l’abuso sessuale


di un minore di 18 anni commesso da un chierico venne inserito nell’elencodei delicta graviora riservati alla Congregazione per la Dottrinadella Fede [CDF]. La prescrizione per questo delitto venne fissata in 10anni a partire dal compimento del 18° anno di età della vittima. La normativadel motu proprio vale sia per i chierici Latini che per i chiericiOrientali, sia per il clero diocesano che per il clero religioso.Nel 2003, l’allora Prefetto della CDF, il Card. Ratzinger, ottenne daGiovanni Paolo II la concessione di alcune facoltà speciali per offriremaggiore flessibilità nelle procedure penali per i delicta graviora, fracui l’uso del processo penale amministrativo e la richiesta della dimissioneex officio nei casi più gravi. Queste facoltà vennero integrate nellarevisione del motu proprio approvata dal Santo Padre Benedetto XVIil 21 maggio 2010. Nelle nuove norme, la prescrizione è di 20 anni, chenel caso di abuso su minore, si calcolano a partire dal compimento del18° anno di età della vittima. La CDF può eventualmente derogare allaprescrizione in casi particolari. Venne anche specificato il delitto canonicodell’acquisto, detenzione o divulgazione di materiale pedopornografico.La responsabilità nel trattare i casi di abuso sessuale nei confronti diminori spetta in un primo momento ai Vescovi o ai Superiori Maggiori.Se l’accusa appare verosimile, il Vescovo, il Superiore Maggiore o illoro delegato devono condurre un’indagine preliminare secondo il can.1717 CIC, il can. 1468 CCEO e l’art. 16 SST.Se l’accusa è ritenuta credibile, si richiede che il caso venga deferitoalla CDF. Una volta studiato il caso, la CDF indicherà al Vescovo o alSuperiore Maggiore i passi ulteriori da compiere. Al contempo, la CDFoffrirà una guida per assicurare le misure appropriate, sia garantendouna procedura giusta nei confronti dei chierici accusati, nel rispetto delloro diritto fondamentale per la difesa, sia tutelando il bene della Chiesa,incluso il bene delle vittime. È utile ricordare che normalmente l’imposizionedi una pena perpetua, come la dimissio dallo stato clericale,richiede un processo penale giudiziale. Secondo il diritto canonico (cf.can. 1342 CIC) gli Ordinari non possono decretare pene perpetue permezzo di decreti extragiudiziali; a questo scopo devono rivolgersi allaCDF, alla quale spetterà il giudizio definitivo circa la colpevolezza e l’eventualeinidoneità del chierico per il ministero, nonché la conseguenteimposizione della pena perpetua (SST Art. 21, § 2).77


78Le misure canoniche applicate nei confronti di un chierico riconosciutocolpevole dell’abuso sessuale di un minorenne sono generalmentedi due tipi: 1) misure che restringono il ministero pubblico in modocompleto o almeno escludendo i contatti con minori. Tali misure possonoessere accompagnate da un precetto penale; 2) le pene ecclesiastiche,fra cui la più grave è la dimissio dallo stato clericale.In taluni casi, dietro richiesta dello stesso chierico, può essere concessapro bono Ecclesiae la dispensa dagli obblighi inerenti allo statoclericale, incluso il celibato.L’indagine preliminare e l’intero processo debbono essere svolti conil dovuto rispetto nel proteggere la riservatezza delle persone coinvolte econ la debita attenzione alla loro reputazione.A meno che ci siano gravi ragioni in contrario, il chierico accusatodeve essere informato dell’accusa presentata, per dargli la possibilità dirispondere ad essa, prima di deferire un caso alla CDF. La prudenza delVescovo o del Superiore Maggiore deciderà quale informazione debbaessere comunicata all’accusato durante l’indagine preliminare.Compete al Vescovo o al Superiore Maggiore il dovere di provvedereal bene comune determinando quali misure precauzionali previste dalcan. 1722 CIC e dal can. 1473 CCEO debbano essere imposte. Secondol’art. 19 SST, ciò deve essere fatto una volta iniziata l’indagine preliminare.Va infine ricordato che, qualora una Conferenza Episcopale, salval’approvazione della Santa Sede, intenda darsi norme specifiche, talenormativa particolare deve essere intesa come complemento alla legislazioneuniversale e non come sostituzione di quest’ultima. La normativaparticolare deve perciò essere in armonia con il CIC / CCEO nonchécon il motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela (30 aprile 2001)così come aggiornato il 21 maggio 2010. Nel caso in cui la Conferenzadecidesse di stabilire norme vincolanti sarà necessario richiedere la recognitioai competenti Dicasteri della Curia Romana.III. Indicazioni agli Ordinari sul modo di procedere:Le Linee guida preparate dalla Conferenza Episcopale dovrebberofornire orientamenti ai Vescovi diocesani e ai Superiori Maggiori nel ca-


79so fossero informati di presunti abusi sessuali nei confronti di minori,compiuti da chierici presenti sul territorio di loro giurisdizione. Tali Lineeguida tengano comunque conto delle seguenti osservazioni:a.) il concetto di “abuso sessuale su minori” deve coincidere con la definizionedel motu proprio SST art. 6 (“il delitto contro il sesto comandamentodel Decalogo commesso da un chierico con un minoredi diciotto anni”), nonché con la prassi interpretativa e la giurisprudenzadella Congregazione per la Dottrina della Fede, tenendo contodelle leggi civili del Paese;b.) la persona che denuncia il delitto deve essere trattata con rispetto.Nei casi in cui l’abuso sessuale sia collegato con un altro delittocontro la dignità del sacramento della Penitenza (SST, art. 4), il denuncianteha diritto di esigere che il suo nome non sia comunicatoal sacerdote denunciato (SST, art 24);c.) le autorità ecclesiastiche si impegnino ad offrire assistenza spiritualee psicologica alle vittime;d.) l’indagine sulle accuse sia fatta con il dovuto rispetto al principiodella privacy e della buona fama delle persone;e.) a meno che ci siano gravi ragioni in contrario, già in fase di indagineprevia, il chierico accusato sia informato delle accuse con l’opportunitàdi rispondere alle medesime;f.) gli organi consultivi di sorveglianza e di discernimento dei singolicasi, previsti in qualche luogo, non devono sostituire il discernimentoe la potestas regiminis dei singoli vescovi;g.) le Linee guida devono tener conto della legislazione del Paese dellaConferenza, in particolare per quanto attiene all’eventuale obbligodi avvisare le autorità civili;h.) in ogni momento delle procedure disciplinari o penali sia assicuratoal chierico accusato un sostentamento giusto e degno;i.) si escluda il ritorno del chierico al ministero pubblico se detto ministeroè di pericolo per i minori o di scandalo per la comunità.Conclusione:Le Linee guida preparate dalle Conferenze Episcopali mirano a proteggerei minori e ad aiutare le vittime nel trovare assistenza e riconcilia-


80zione. Esse dovranno indicare che la responsabilità nel trattare i delittidi abuso sessuale di minori da parte dei chierici appartiene in primo luogoal Vescovo diocesano. Infine, le Linee guida dovranno portare ad unorientamento comune all’interno di una Conferenza Episcopale aiutandoad armonizzare al meglio gli sforzi dei singoli Vescovi nel salvaguardarei minori.Dal Palazzo del Sant’Uffizio, 3 maggio <strong>2011</strong>X Luis F. Ladaria, S.I.Arcivescovo tit. di ThibicaSegretarioWilliam Cardinale LevadaPrefetto


81Letteradel Cardinale William Levadaper la presentazione della circolarealle Conferenze EpiscopaliCONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEIEminenza, Eccellenza,3 maggio <strong>2011</strong>Come è noto, il 21 maggio 2010, il Santo Padre Benedetto XVI promulgòuna nuova versione del motu proprio Sacramentorum sanctitatistutela che riporta le norme circa i delicta graviora, incluso il delitto diabuso sessuale di minori da parte di chierici.Al fine di facilitare la retta applicazione di dette norme e di altri aspettirelativi all’abuso di minori, sarebbe opportuno che ciascuna ConferenzaEpiscopale prepari delle Linee guida con l’intento di assistere i Vescovimembri della medesima Conferenza nel seguire procedure chiaree coordinate quando si devono trattare i casi di abuso sessuale di minori.Tali Linee guida dovrebbero prendere in considerazione le situazioniconcrete delle giurisdizioni appartenenti alla Conferenza Episcopale.Come aiuto per le Conferenze Episcopali nella preparazione di detteLinee guida, o come appoggio nella revisione di quelle già esistenti,la Congregazione per la Dottrina della Fede ha preparato una LetteraCircolare, trasmessa in allegato, che presenta alcuni temi generali perla considerazione di codesta Conferenza Episcopale. Detta Lettera Circolarerimarrà sotto embargo fino a mezzogiorno del 16 maggio <strong>2011</strong>,quando sarà resa nota dalla Sala Stampa della Santa Sede.Sarebbe inoltre molto utile coinvolgere, nel processo di redazione orevisione di dette Linee guida, anche i Superiori Maggiori degli Istitutireligiosi clericali, presenti nel territorio della Conferenza.Le sarei grato, in fine, se potesse inviare a questa Congregazione copiadelle suddette Linee guida, entro la fine del mese di maggio 2012.Questo Dicastero rimane a disposizione di codesta Conferenza Episcopalequalora emergesse la necessità di offrire chiarimenti o aiuto nellapreparazione delle suddette Linee guida. Nel caso in cui la Conferenza


82decidesse di stabilire norme vincolanti sarebbe necessario richiedere larecognitio dai Dicasteri competenti della Curia Romana.Assicurando il mio cordiale ricordo nella preghiera, mi professosinceramente Suo in CristoWilliam Card. LevadaPrefetto


83Nota di sintesia cura del Direttore della Sala Stampa,P. Federico Lombardi, S.I.,sulla Lettera circolaredella Congregazione per la Dottrina della FedeNei giorni scorsi la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviatoa tutte le Conferenze Episcopali una “Lettera circolare per aiutarele Conferenze Episcopali nel preparare Linee guida per il trattamentodei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte dichierici”.La preparazione del documento era stata annunciata nel luglio scorso,in occasione della pubblicazione delle nuove norme di attuazione delMotu proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela” (cfr Nota P. F. Lombardi,in OR, 16.7.2010, 1, e www.vatican.va, Abuso sui minori, la rispostadella Chiesa).S.Em.za il Card. William Levada, Prefetto del Dicastero, aveva poiinformato sulla preparazione in occasione della riunione dei cardinalidurante il Concistoro del novembre scorso (cfr Comunicato Sala Stampasulla Sessione pomeridiana, 19.11.2010).Il documento è accompagnato da una Lettera di presentazione, a firmadel Card. Levada, che ne illustra la natura e le finalità.In seguito all’aggiornamento delle norme sulla questione degli abusisessuali da parte di membri del clero, approvato dal Papa lo scorso anno,si ritiene “opportuno che ciascuna Conferenza Episcopale preparidelle Linee guida”, allo scopo di “assistere i Vescovi nel seguire procedurechiare e coordinate quando si devono trattare i casi di abusosessuale di minori”, tenendo conto delle situazioni concrete dellediverse regioni su cui si esercitano le giurisdizioni dei diversi episcopati.A questo fine, la Lettera Circolare “presenta alcuni temi generali”,che andranno necessariamente adattati alle diverse realtà, ma checontribuiranno a garantire – appunto grazie alle Linee guida – un orientamentocomune all’interno di una Conferenza episcopale e in certa misuraanche da parte dei diversi episcopati.Sul lavoro da compiere per la stesura delle nuove Linee guida o per larevisione di quelle già esistenti, la lettera di presentazione del Card. Le-


84vada dà anche due indicazioni operative: anzitutto di coinvolgere i SuperioriMaggiori degli istituti religiosi clericali (in modo che si tengaconto non solo del clero diocesano, ma anche di quello religioso), e poidi inviare copia delle Linee guida alla Congregazione “entro la finedel mese di maggio del 2012”.In conclusione, appaiono chiare due preoccupazioni:1. Incoraggiare ad affrontare tempestivamente ed efficacementeil problema con indicazioni chiare, organiche, adatte alle situazioni locali,compresi i rapporti con le norme e le autorità civili. La indicazionedi una data precisa e di un termine relativamente breve entro cuielaborare le Linee guida da parte di tutte le Conferenze Episcopali èevidentemente una indicazione molto forte ed eloquente.2. Rispettare la competenza fondamentale dei Vescovi diocesani(e dei Superiori maggiori religiosi) nella materia (la formulazionedella Circolare è molto attenta a ribadire questo aspetto: le Linee guidaservono ad “aiutare i Vescovi diocesani e i Superiori maggiori”).La Lettera Circolare in sé è breve, ma molto densa, e si articola intre parti.La Prima sviluppa una serie di indicazioni generali, fra cui in particolare:L’attenzione prioritaria alle vittime dell’abuso sessuale: l’ascolto el’assistenza spirituale psicologica alle vittime e ai familiari.Lo sviluppo di programmi di prevenzione per creare ambienti veramentesicuri per i minori.La formazione dei futuri sacerdoti e religiosi e lo scambio di informazionisui candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che si trasferiscono.L’accompagnamento dei sacerdoti, la loro formazione permanentee la formazione alle loro responsabilità nel campo degli abusi, il modo diseguirli quando siano accusati, di trattare secondo il diritto gli eventualicasi di abuso, la riabilitazione della buona fama di chi sia stato accusatoingiustamente.La cooperazione con le autorità civili nell’ambito delle rispettivecompetenze e l’osservanza “delle prescrizioni delle leggi civili perquanto riguarda il deferimento dei crimini alle autorità preposte, senzapregiudicare il foro interno sacramentale”. La cooperazione va attuata


85non solo per abusi da parte del clero, ma anche di personale che operi instrutture ecclesiastiche.La Seconda richiama le prescrizioni oggi vigenti della legislazionecanonica, dopo l’aggiornamento del 2010.Si richiama la competenza dei Vescovi e Superiori maggiori per l’indaginepreliminare e, in caso di accusa credibile, l’obbligo di deferimentodel caso alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che offre le indicazioniper la trattazione del caso.Si parla delle misure precauzionali da imporre e delle informazionida dare all’accusato nel corso delle indagini preliminari.Si richiamano le misure canoniche e le pene ecclesiastiche che possonoessere applicate ai colpevoli, compresa la dimissione dallo stato clericale.Si precisa infine il rapporto fra la legislazione canonica valida per tuttala Chiesa e le eventuali norme specifiche particolari aggiuntive che leConferenze Episcopali ritenessero opportune o necessarie, e la procedurada seguire in tali casi.La Terza ed ultima parte enumera una serie di osservazioni utili performulare i concreti orientamenti operativi per i Vescovi e Superiorimaggiori.Tra l’altro, si ribadisce la necessità di offrire assistenza alle vittime;di trattare con rispetto il denunciante e garantire la privacy e la buonafama delle persone; di tener nel dovuto conto le leggi civili del Paese,compreso l’eventuale obbligo di avvisare le autorità civili; di garantireall’accusato informazione sulle accuse e possibilità di rispondervi, ein ogni caso un sostentamento giusto e degno; di escludere il ritorno delchierico al ministero pubblico, in caso di pericolo per i minori o scandalodella comunità. Ancora una volta, si ribadisce la responsabilità primariadi Vescovi e Superiori maggiori, che non può essere sostituita da organidi sorveglianza o discernimento, per quanto utili o anche necessariin appoggio a tale responsabilità.La Circolare rappresenta dunque un nuovo passo molto importanteper promuovere in tutta la Chiesa la consapevolezza della necessità edell’urgenza di rispondere nel modo più efficace e lungimirante alla piagadegli abusi sessuali da parte di membri del clero, rinnovando così


86la piena credibilità della testimonianza e della missione educativa dellaChiesa, e contribuendo a creare nella società in generale quegli ambientieducativi sicuri di cui vi è urgente bisogno.


87SEGRETERIA DI STATO__________PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALIDal Vaticano, 16 dicembre <strong>2011</strong>N. 180.757Eccellenza Reverendissima,è pervenuta a quest’Ufficio la somma di € 4.000,00, che Ella, anche anome di codesta <strong>Diocesi</strong>, per il cortese tramite dell’economo diocesanoMons. Luigi Dimarno, ha inviato al Santo Padre Benedetto XVI qualeObolo di San Pietro per l’anno <strong>2011</strong>.Sua Santità, riconoscente per il premuroso gesto di comunione e peri sentimenti di spirituale affetto e di venerazione che lo hanno suggerito,mentre auspica per Lei e per quanti sono affidati alle sue cure pastoraliun fecondo cammino ecclesiale, invoca la celeste protezione della VergineMaria e di cuore imparte la propiziatrice Benedizione Apostolica.Nel significarLe che l’offerta figurerà nel Bilancio dell’Obolo perl’anno <strong>2011</strong>, profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distintoossequiodell’Eccellenza Vostra Rev.madev.mo nel SignoreX Angelo BecciuSostituto_________________________A Sua Eccellenza ReverendissimaMons. Mario PACIELLOVescovo di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle FontiArco Duomo, 170022 - ALTAMURA (BA)


ConferenzaEpiscopaleItaliana


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


91Ripartizione delle sommederivanti dall’otto per mille dell’IRPEFper l’anno <strong>2011</strong>La 63 a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale ItalianapReso atto che, sulla base delle informazioni ricevute in data 9 dicembre2009 e 14 gennaio 2010 rispettivamente dall’Agenzia delle Entratee dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la somma relativaall’8 per mille iRpeF che lo Stato è tenuto a versare alla CEI nel corsodell’anno <strong>2011</strong> risulta pari a € 1.118.677.543,49 (€ 95.156.624,73 a titolodi conguaglio per l’anno 2008 e € 1.023.520.918,76 a titolo di anticipodell’anno <strong>2011</strong>);consideRate le proposte di ripartizione e assegnazione presentatedalla Presidenza della CEI;visti i paragrafi 1 e 5 della delibera CEI n. 57,approvale seguenti determinazioni1. La somma di € 1.118.677.543,49, di cui in premessa, è così ripartitae assegnata:a) all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero:360.800.000,00;per le esigenze di culto e pastorale: 467.877.543,49 di cui:alle diocesi: 156 milioni;per l’edilizia di culto: 190 milioni (di cui 118 milioni destinati allanuova edilizia di culto, 7 milioni destinati alla costruzione di case canonichenel Sud d’Italia e 65 milioni destinati alla tutela e al restauro deibeni culturali ecclesiastici);al Fondo per la catechesi e l’educazione cristiana: 50.077.543,49;ai Tribunali Ecclesiastici Regionali: 12.000.000,00;per esigenze di culto e pastorale di rilievo nazionale: 59.800.000,00;


92c) per gli interventi caritativi: 235.000.000,00 di cui:alle diocesi: 105 milioni;per interventi nei Paesi del terzo mondo: 85 milioni;per esigenze caritative di rilievo nazionale: 45 milioni.d) per accantonamento a futura destinazione per le esigenze di cultoe pastorale e per gli interventi caritativi: 55.000.000,002. Alla voce “Fondo per la catechesi e l’educazione cristiana” è ulteriormentedestinata la somma di € 12.000.000,00, prelevandola dall’avanzodi gestione del bilancio consuntivo della Conferenza EpiscopaleItaliana per l’anno 2010.3. Eventuali variazioni in positivo o in negativo della somma di cuiin premessa derivanti dalle comunicazioni definitive dell’Amministrazionestatale competente saranno imputate al “fondo di riserva” costituitopresso la CEI.


93Rendiconto,previsto dall’art. 44 della legge 20 maggio 1985, n. 222,relativo all’utilizzazione delle sommepervenute nell’anno 2010all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Cleroe alla Conferenza Episcopale Italianain forza degli artt. 46 e 47 della medesima leggeL’articolo 44 della legge 20 maggio 1985, n. 222, dispone che la ConferenzaEpiscopale Italiana trasmetta annualmente all’autorità statalecompetente il rendiconto relativo all’effettiva utilizzazione delle sommedi cui agli articoli 46, 47 e 50, terzo comma, della stessa legge e lo pubblichisul «Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana», organo ufficialedella Conferenza medesima.In adempimento a tale disposizione, si pubblica il rendiconto relativoall’anno 2010, con alcune annotazioni illustrative, inviato dal Presidentedella CEI, Card. Angelo Bagnasco, al Ministro dell’Interno, On.Roberto Maroni, con lettera in data 27 giugno <strong>2011</strong>, prot. n. 416/<strong>2011</strong>,ai sensi dell’art. 20 del regolamento di esecuzione della legge 222/1985,approvato con dPR 13 febbraio 1987, n. 33.Nell’indicare i singoli dati si segue l’ordine delle lettere del commasecondo dell’art. 44:* Lettera a) - Numero dei sacerdoti a favore dei quali si è provvedutonell’anno 2010:- sacerdoti abili a prestare un servizio a tempo pieno in favoredelle diocesi n. 34.183- sacerdoti non abili a prestare un servizio a tempo pieno in favoredelle diocesi n. 2.959* Lettera b) - Somma stabilita dalla Conferenza Episcopale Italianaper il dignitoso sostentamento dei sacerdoti (al netto dei contributiprevidenziali dovuti al Fondo Clero dell’INPS e al lordo delle ritenutefiscali):


94- sacerdoti abili a prestare un servizio a tempo pieno:a un massimo di € 22.396,22 (€ 1.866,36 mensili x 12 mensilità)- sacerdoti non abili a prestare un servizio a tempo pieno:sacerdoti: € 16.018,56 (€ 1.334,88 mensili x 12 mensilità)Vescovi emeriti: € 19.578,24 (€ 1.631,52 mensili x 12 mensilità)* Lettera c) - Ammontare complessivo delle somme di cui agli articoli46 e 47 destinate al sostentamento del clero:- erogazioni liberali pervenute all’Istituto Centrale per il sostentamentodel clero e deducibili a termini dell’art. 46€ 14.908.152- importo destinato dalla CEI a valere sull’anticipo dell’8 permille IRPEF € 357.700.000* Lettera d) - Numero dei sacerdoti a cui è stata assicurata l’interaremunerazione: n. 194* Lettera e) - Numero dei sacerdoti a cui è stata assicurata un’integrazione:n. 31.597* Lettera f) - Ammontare delle ritenute fiscali e dei contributi previdenzialioperati ai sensi dell’art. 25:- ritenute fiscali € 74.249.434- contributi previdenziali € 27.496.656* Lettera g) - Interventi finanziari dell’Istituto Centrale a favore deisingoli Istituti per il sostentamento del clero € 369.577.459* Lettera h) - Interventi operati per le altre finalità previste dall’art.48:1. Esigenze di culto della popolazioneLa somma destinata a questa finalità è stata pari a€ 452.332.534,51.In particolare, essa è stata così ripartita:- per l’edilizia di culto: € 190.000.000;- alle diocesi, per il sostegno delle attività di cultoe pastorale: € 156.000.000;


95- per interventi di rilievo nazionale definiti dalla CEI:€ 57.300.000;- per il “fondo speciale” finalizzato alla promozione della catechesie dell’educazione cristiana: € 37.032.534,51;- per l’attività dei Tribunali ecclesiastici regionali per le causematrimoniali: € 12.000.000.2. Interventi caritativi in Italia e nei paesi del terzo mondoLa somma destinata a questa finalità è stata pari a€ 227.000.000.In particolare, essa è stata così ripartita:- alle diocesi, per interventi caritativi a favore della collettivitànazionale: € 97.000.000;- per interventi caritativi di rilievo nazionale definiti dallaCEI: € 45.000.000;- per interventi caritativi a favore di Paesi del terzo mondo:€ 85.000.000.3. Accantonamento a futura destinazione per le esigenze di culto epastorale e per gli interventi caritativi: € 30.000.000* * *ANNOTAZIONIL’art. 44 della legge 20 maggio 1985, n. 222 dispone: “la ConferenzaEpiscopale Italiana trasmette annualmente all’autorità statale competenteun rendiconto relativo alla effettiva utilizzazione delle sommedi cui agli articoli 46, 47 [e 50, terzo comma]”, e indica gli elementi che“tale rendiconto deve comunque precisare”.SOSTENTAMENTO DEL CLERO CATTOLICO1. Quanto al dato di cui alla lettera a) dell’art. 44, comma secondo:Il numero di 37.142 (34.183 + 2.959) individua i sacerdoti inseriti nelsistema di sostentamento nel corso del 2010, compresi coloro che sonodeceduti tra il 2 gennaio e il 31 dicembre dello stesso anno.


96I primi (34.183) sono coloro che hanno avuto titolo a una remunerazioneper il ministero svolto a tempo pieno in servizio delle diocesi (cf.art. 24); i secondi (2.959) sono coloro a cui si è provveduto a titolo diprevidenza integrativa (cf. art. 27, comma primo), non essendo essi piùin grado di svolgere un servizio a tempo pieno.2. Quanto ai dati di cui alla lettera b):L’esistenza di un importo minimo e di un importo massimo di remunerazioneassicurato ai sacerdoti deriva dalle scelte operate nella definizionedel sistema remunerativo.A ciascun sacerdote spetta un numero X di punti; ogni anno la CEIdetermina il valore monetario del singolo punto (per il 2010: € 12,36);la remunerazione assicurata corrisponde al prodotto del numero dei puntiper il valore del punto.Il numero dei punti varia in concreto per ciascun sacerdote, perchéa partire da un numerobase uguale per tutti (nel 2010: 80 punti mensili)sono attribuiti punti ulteriori (fino a un massimo di 151 punti mensili)al verificarsi di circostanze previste dalla normativa data dalla CEI aisensi dell’art. 75 della legge n. 222/1985 e secondo gli indirizzi del can.281 del codice di diritto canonico (oneri particolari connessi con l’eserciziodi taluni uffici; anzianità nell’esercizio del ministero sacerdotale;spese per alloggio in mancanza di casa canonica; condizioni di specialedifficoltà).3. Quanto ai dati di cui alla lettera c):Le offerte deducibili previste dall’art. 46, destinate al sostentamentodel clero cattolico nel 2010, sono state pari a € 14.908.152.Si tratta dell’importo complessivo delle erogazioni liberali versatenel corso del 2009 dai donanti sui conti correnti postale e bancari dell’IstitutoCentrale oppure presso gli Istituti diocesani per il sostentamentodel clero all’uopo delegati, del quale l’Istituto Centrale ha avuto conoscenzaesauriente soltanto dopo la chiusura dell’esercizio 2009, al ricevimentodelle rendicontazioni degli enti collettori; conseguentemen-


97te detto importo è stato destinato al sostentamento del clero nell’eserciziosuccessivo (2010).La somma di € 357.700.000 corrisponde all’importo trasmesso dallaCEI all’Istituto Centrale prelevandolo dal versamento complessivo di €1.067.032.534,51 effettuato dallo Stato nell’anno 2010 ai sensi dell’ultimocomma dell’art. 47.4. Quanto ai dati di cui alle lettere d) ed e):Come è noto, il sistema di sostentamento del clero cattolico è impostatosecondo i seguenti criteri:A. I sacerdoti che svolgono servizio in favore della diocesi “comunicanoannualmente all’Istituto diocesano per il sostentamento delclero:a) la remunerazione che, secondo le norme stabilite dal Vescovodiocesano, sentito il Consiglio presbiterale, ricevono dagli entiecclesiastici presso i quali esercitano il ministero;b) gli stipendi eventualmente ad essi corrisposti da altri soggetti”(art. 33).B. “L’Istituto verifica, per ciascun sacerdote, i dati ricevuti a normadell’art. 33. Qualora la somma dei proventi di cui al medesimo articolonon raggiunga la misura determinata dalla Conferenza EpiscopaleItaliana a norma dell’articolo 24, primo comma, l’Istitutostabilisce l’integrazione spettante, dandone comunicazione all’interessato”(art. 34, comma primo).C. “Gli Istituti diocesani per il sostentamento del clero provvedonoall’integrazione di cui all’art. 34 con i redditi del loro patrimonio.Qualora tali redditi risultino insufficienti, gli Istituti richiedonoall’Istituto Centrale la somma residua necessaria ad assicurare adogni sacerdote la remunerazione nella misura stabilita” (art. 35,commi primo e secondo).In pratica possono dunque verificarsi tre situazioni:


98• Taluni sacerdoti non ricevono alcuna remunerazione dall’ente ecclesiastico,perché questo è impossibilitato a intervenire in loro favoreper mancanza totale di mezzi; se il sacerdote non ha altre entratecomputabili, gli si deve l’intera remunerazione.I sacerdoti versanti in questa condizione sono stati 194.• Altri sacerdoti ricevono una remunerazione da enti ecclesiastici ogodono di altre entrate computabili; se con queste risorse non raggiungonola misura di remunerazione loro attribuita (cfr. quantoannotato più sopra alla lettera B), hanno diritto di ricevere una integrazionefino alla concorrenza di tale misura.I sacerdoti versanti in questa condizione sono stati 31.597.• Altri sacerdoti, infine, che ricevono una remunerazione da enti ecclesiasticio godono di altre entrate computabili, raggiungono conquesti apporti o addirittura superano la misura di remunerazione loroattribuita; in questo caso non è dovuta loro alcuna integrazione.I sacerdoti versanti in questa condizione sono stati 5.351.5. Quanto al dato di cui alla lettera f):A proposito delle ritenute fiscali è opportuno ricordare che si tratta diquelle operate dall’Istituto Centrale su due possibili componenti dellaremunerazione dei sacerdoti:- la remunerazione ricevuta da enti ecclesiastici;- la remunerazione totale o l’integrazione ricevuta dagli Istituti peril sostentamento del clero.È da sottolineare, peraltro, che il carico fiscale complessivo che è gravatosui sacerdoti nel 2010 è maggiore dell’importo indicato: quando,per esempio, a comporre la remunerazione attribuita al sacerdote concorreuno stipendio (insegnamento della religione cattolica nelle scuole,assistenza spirituale negli ospedali o nelle carceri, ecc.), le ritenutesul medesimo sono operate direttamente dallo Stato. È noto inoltre chelo Stato effettua le ritenute sulle pensioni di cui eventualmente i sacerdotigodono.


99A proposito dei contributi previdenziali si precisa che si tratta di quellidovuti, ai sensi della legge 22 dicembre 1973, n. 903, per il Fondo specialeclero costituito presso l’INPS, l’iscrizione al quale è obbligatoriaper ogni sacerdote secolare avente cittadinanza italiana e per ogni sacerdotenon avente cittadinanza italiana, ma presente sul territorio italianoal servizio di diocesi italiane.6. Quanto alla lettera g):Se si confrontano i dati relativi al primo e terzo comma del precedentepunto 3 delle presenti annotazioni (€ 372.608.152) e la somma erogatadall’Istituto Centrale ai singoli Istituti diocesani per il sostentamentodel clero (€ 369.577.459) – utilizzata per la corresponsione ai sacerdotidelle integrazioni e degli assegni di previdenza, per il versamento deicontributi previdenziali al Fondo Clero dell’INPS, per il pagamento delpremio di una polizza sanitaria integrativa in favore del clero – si constatala differenza positiva di € 3.030.693. Tale somma è stata utilizzataper le spese di gestione del sistema di sostentamento del clero sostenutedall’Istituto Centrale.7. Quanto alla lettera h):1. ESIGENZE DI CULTO DELLA POPOLAZIONEA) Una quota di € 190 milioni è stata destinata all’“edilizia di culto”.Come noto, in questa voce sono stati riuniti i fondi destinati allacostruzione e ristrutturazione di edifici di culto cattolico e dellepertinenti opere parrocchiali (€ 125 milioni) e quelli destinati allatutela e al restauro dei beni culturali ecclesiastici (€ 65 milioni).Il primo ambito di intervento (nuova edilizia di culto) è finalizzatoa rispondere alle esigenze di mobilità della popolazione sul territorionazionale, con particolare riferimento agli insediamenti abitativinelle periferie urbane, e a dotare le comunità parrocchiali diadeguate infrastrutture (per es. case canoniche, locali per la catechesi).Un apposito comitato esamina i progetti presentati, li valu-


100ta alla luce degli orientamenti dei competenti organi ecclesiastici epropone alla Segreteria Generale il contributo da assegnare, in osservanzadelle specifiche disposizioni della CEI in materia.Questi contributi si configurano come concorso nella spesa che lediocesi italiane devono affrontare per la dotazione di chiese, con lerelative nuove opere d’arte, e altri edifici per servizi religiosi allecomunità parrocchiali che ne sono sprovviste.Possono essere concessi finanziamenti con le seguenti modalità:1. come concorso erogato durante la costruzione, fino a un massimodel 75% del costo preventivo dell’opera, entro i limiti parametraliapprovati dal Consiglio Episcopale Permanente;2. come concorso erogato durante gli interventi su fabbricati esistenti:- fino a un massimo del 50% del costo preventivo dell’opera, entroi richiamati limiti parametrali, quando si tratta di trasformazioni,consolidamento statico, antisismico, adeguamento a normadegli impianti tecnologici, delle strutture e rifacimento dellecoperture;- fino a un massimo del 75% del costo preventivo dell’opera, entrogli stessi limiti parametrali, quando si tratta di interventi suedifici dichiarati strutturalmente inagibili;3. come concorso erogato durante la costruzione, l’acquisto e conseguenteadattamento di edifici da destinare a casa canonica nel sudd’Italia, nonché per gli interventi necessari per rendere abitabili lecase canoniche dichiarate strutturalmente inagibili nel sud d’Italia,fino a un massimo dell’85% del costo preventivo dell’opera,entro i citati limiti parametrali;4. come concorso erogato durante gli interventi di restauro, risanamentoconservativo e consolidamento di case canoniche nel sudd’Italia non dichiarate strutturalmente inagibili, fino a un massimodel 65% del costo preventivo dell’opera, entro i richiamati limitiparametrali;5. come contributo annuale costante, per la durata di dieci anni, nellamisura del 10% della spesa ammessa a contributo in sede di approvazionedel progetto, entro gli stessi limiti parametrali.L’istruttoria di una richiesta di finanziamento per la nuova edi-


101lizia di culto mediamente si protrae circa ventisette mesi, a causadei tempi necessari all’esame, alle eventuali integrazioni e alladefinizione della pratica sotto il profilo tecnico, amministrativo,giuridico, liturgico e artistico. Da ciò ne è derivato che la maggiorparte dei contributi assegnati nel corso dell’esercizio 2010, cheva dal 1° giugno 2010 al 31 maggio <strong>2011</strong>, sono rimasti a caricodegli stanziamenti per l’edilizia di culto effettuati negli anni precedenti.L’ammontare complessivo dei contributi assegnati dallaConferenza Episcopale Italiana nel predetto periodo è stato di euro67.865.000 per 128 progetti, dei quali:46 relativi a edifici di culto;58 relativi a case canoniche (di cui 54 nel sud d’Italia);16 relativi a locali di ministero pastorale;8 relativi a case canoniche e locali di ministero pastorale.L’intera somma destinata alla “nuova edilizia di culto” verrà comunqueerogata per i progetti approvati.Il secondo tipo di intervento è finalizzato primariamente al restauroe al consolidamento statico di edifici di culto di interesse storico-artisticoe delle loro pertinenze; in secondo luogo alla conservazionee consultazione di archivi e biblioteche diocesani e allapromozione di musei diocesani o di interesse diocesano nonchédi archivi e biblioteche appartenenti a Istituti di vita consacratae a Società di vita apostolica, all’installazione di impianti di sicurezzaper gli edifici di culto e le loro dotazioni storico-artistiche,al restauro di organi a canne. Le descritte modalità di intervento,operate in coerenza con gli indirizzi contenuti nelle Intese stipulatecon il Ministero per i beni e le attività culturali in attuazionedell’art. 12 dell’Accordo di revisione del Concordato lateranensenonché in considerazione dell’intrinseca unicità dell’edificio diculto e delle opere d’arte in esso conservate e della comune destinazioneal culto, mirano a salvaguardare il patrimonio di fede, artee storia racchiuso nelle chiese, nei monumenti sacri, negli archivi,nelle biblioteche e nei musei diocesani.I finanziamenti sono concessi con le seguenti modalità:1. come concorso erogato per il restauro e consolidamento statico di


102edifici di culto di interesse storico-artistico, fino a un massimo del50% del costo preventivo dell’opera, entro i limiti parametrali approvatidal Consiglio Episcopale Permanente;2. come concorso erogato per la conservazione e consultazione di archivie biblioteche diocesani e alla promozione di musei diocesanio di interesse diocesano, nonché l’installazione di impianti di sicurezzaper gli edifici di culto e le loro dotazioni storico-artistiche,in misura fissa per ciascun ente, a seconda della tipologia di intervento,approvata dal Consiglio Episcopale Permanente;3. come concorso erogato per il restauro di organi a canne, fino a unmassimo del 50% del costo preventivo, entro i richiamati limitiparametrali.Riguardo a questo tipo di intervento, soprattutto in riferimento alrestauro e al consolidamento statico di edifici di culto di interessestorico-artistico e delle loro pertinenze, il tempo che intercorre trail momento della presentazione dell’istanza di contributo e quellodella sua definizione sotto i profili tecnici-amministrativi varia,mediamente, da tre a otto mesi. Ciò ha determinato che la maggiorparte dei contributi assegnati nel corso dell’esercizio 2010, che vadal 1° luglio 2010 al 30 giugno <strong>2011</strong>, è rimasta a carico dello stanziamentoper i beni culturali effettuato nel 2010, mentre la parterestante è rimasta a carico degli stanziamenti effettuati negli anniprecedenti. L’ammontare complessivo dei contributi assegnatidalla Conferenza Episcopale Italiana nel predetto periodo è statodi euro 65.376.824 per 934 progetti, dei quali:434 relativi al restauro e consolidamento statico di edifici di cultoe all’adeguamento delle relative pertinenze;186 relativi alla conservazione e consultazione di archivi e bibliotechediocesani e alla promozione di musei diocesani o di interessediocesano;68 relativi alla conservazione e consultazione di archivi e bibliotechedi Istituti di vita consacrata e di Società di vita apostolica;159 relativi all’installazione di impianti di sicurezza per gli edificidi culto e le loro dotazioni storico-artistiche;87 relativi al restauro di organi a canne.L’intera somma destinata alla tutela e al restauro dei beni culturaliecclesiastici verrà comunque erogata per i progetti approvati.


103B) Una quota di € 156 milioni è stata destinata alle 226 diocesi italiane,per il sostegno delle attività di culto e di pastorale.La ripartizione della somma tra le diocesi è avvenuta secondo i seguenticriteri: una quota base (€ 352.411,89) eguale per ciascunadiocesi (per quelle aventi una popolazione inferiore ai 20 mila abitanti:€ 117.470,63), una quota variabile a seconda del numero degliabitanti (€ 1,2842 per abitante).I criteri e gli indirizzi per l’individuazione delle finalità di culto edi pastorale alle quali destinare la somma ricevuta sono contenutiin un’apposita circolare inviata dalla CEI ai Vescovi diocesani,tenendo come punto di riferimento la descrizione delle attivitàdi religione e di culto contenuta nell’art. 16, lett. a) della leggen. 222/1985: attività dirette all’esercizio del culto e alla cura delleanime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari,alla catechesi, all’educazione cristiana. Pare utile evidenziareche taluni di questi impegni (come, ad esempio, gli aiuti agli entiecclesiastici per il sostentamento dei sacerdoti addetti e il sostegnoalle iniziative in favore del clero anziano e malato) si traduconoin ulteriori interventi in favore del clero.Agli stessi criteri ci si è attenuti nel fornire ai Vescovi gli schemiper il rendiconto annuale.C) Una quota di € 57.300.000 è stata destinata a sostegno di attivitàdi culto e pastorale a rilievo nazionale, individuate in concretodalla Presidenza della CEI, sentito il Consiglio Episcopale Permanente.Anche per quest’anno si segnalano, tra gli altri e a titoloesemplificativo, contributi: alle facoltà teologiche, affidate alla direttaresponsabilità dei Vescovi italiani, per le attività di formazionedel clero e dei religiosi; alle diocesi, per il sostegno a sacerdotistranieri impegnati in corsi di studi di specializzazione che collaboranoall’attività pastorale delle parrocchie; a enti e associazionioperanti nell’ambito della catechesi, dell’educazione cristianae per scopi missionari; a istituti che assistono sacerdoti e religiosiin situazione di disagio spirituale, psicologico e vocazionale; adassociazioni di fedeli e aggregazioni laicali per progetti e attivitàspecifiche di apostolato e animazione pastorale.


104D) Una quota di € 37.032.534,51 è stata destinata al “fondo speciale”,costituito presso la CEI, finalizzato alla promozione della catechesie dell’educazione cristiana. Allo stesso “fondo speciale”,poi, è stata destinata l’ulteriore quota di € 6 milioni, prelevandoladall’avanzo di gestione del bilancio consuntivo della CEI per l’anno2009, raggiungendo in tal modo la somma complessiva di €43.032.534,51.E) Una quota di € 12.000.000 è stata destinata per l’attività dei Tribunaliecclesiastici regionali per le cause matrimoniali.2.1. Interventi caritativi a favore della collettività nazionaleA) Una quota di € 97 milioni è stata destinata alle 226 diocesi italianeper interventi caritativi a favore della collettività nazionale.La ripartizione della somma tra le diocesi è avvenuta secondo i seguenticriteri: una quota base (€ 219.635,33) uguale per ciascunadiocesi (per quelle aventi una popolazione inferiore ai 20 mila abitanti:€ 73.211,78), una quota variabile a seconda del numero degliabitanti (€ 0,7994 per abitante).B) Una quota di € 45 milioni è stata destinata per interventi caritativiin Italia aventi rilievo nazionale, individuati in concreto dallaPresidenza della CEI, sentito il Consiglio Episcopale Permanente.Anche per quest’anno si segnalano, tra gli altri e a titolo esemplificativo,contributi: per il terremoto in Abruzzo, il nubifragio in Sardegnae l’alluvione a Messina (€ 5.885.000); a monasteri di clausurafemminili che versano in condizioni di particolare necessità;alla Caritas Italiana che coordina interventi sul territorio riguardantii seguenti ambiti: il sostegno alle famiglie particolarmentedisagiate, l’accoglienza e l’assistenza degli anziani, dei senzatettoe dei rifugiati, il recupero delle vittime della tratta di esseri umani,iniziative orientate a favorire il reinserimento lavorativo, sociale ecomunitario di detenuti; contributi a fondazioni ed enti senza scopodi lucro che operano per l’assistenza ai poveri, agli emarginati eai profughi, per la prevenzione dell’usura, per il reinserimento so-


105ciale di disoccupati ed ex tossicodipendenti, per il sostegno di soggettidisabili; contributi ad associazioni e centri in difesa della vitaumana.Il criterio per l’ammissibilità delle domande è l’oggettiva rilevanzanazionale degli interventi; le persone giuridiche richiedenti devonoessere, di norma, canonicamente riconosciute e soggette allagiurisdizione ecclesiastica.2.2. Interventi caritativi a favore di paesi del terzo mondoNell’anno 2010 una quota di € 85 milioni è stata destinata agli interventicaritativi a favore del terzo mondo.Le assegnazioni vengono definite da un apposito Comitato. Relativamenteai fondi dell’anno 2010 sono pervenuti n. 585 progetti, di cui nesono stati finora approvati 179. Sono stati respinti i progetti che non rientravanonegli ambiti previsti dalla legge n. 222/1985, o la cui realizzazioneè stata giudicata meno urgente o non in linea con il Regolamentoindicante il quadro dei criteri generali di intervento e le priorità contenutistichee geografiche.I progetti finanziati promuovono la formazione in molteplici ambiti:dall’alfabetizzazione alla formazione professionale in campo sanitario,agricolo-ambientale, economico, cooperativo e delle comunicazionisociali; non si trascura il sostegno alle associazioni locali per l’acquisizionedi competenze gestionali, la formazione universitaria e la promozionedella donna. Oltre al sostegno offerto a questa tipologia di progettiprioritari, si segnalano anche taluni interventi consistenti per emergenzeche ricorrentemente insorgono nelle aree interessate all’azione del Comitato:l’entità degli stanziamenti varia nel caso di gravi calamità nazionalirispetto a interventi più mirati per emergenze locali.Di seguito si elencano taluni progetti, tra quelli maggiormente significativi,per la cui realizzazione sono stati concessi contributi.- In ambito scolastico: arredamento di due plessi scolastici e realizzazionedi una fattoria scuola nella Repubblica Democraticadel Congo; equipaggiamento scolastico di scuole diocesane nelloSwaziland; realizzazione della scuola primaria per gli Adivasiin Bangladesh; equipaggiamento di materiali per la formazio-


106ne professionale di un centro tecnico di apprendimento e perfezionamentoin Ciad; avvio di un programma per la formazione e integrazionedella famiglia nel settore indigeno di frontiera in Venezuela;avvio di un istituto professionale e tecnico per la formazionedi gioventù rurale in India; promozione socio-educativa dibambini e adolescenti in situazione di rischio sociale in Brasile;formazione professionale e avviamento al lavoro in Palestina; formazionescolastica e professionale di adolescenti detenuti in uncentro di riabilitazione in Bolivia; formazione di educatori di collegiin Perù e formazione permanente di insegnanti in Congo.- In ambito sanitario: formazione del personale paramedico e miglioramentodell’efficienza dell’ospedale San Tommaso nella diocesidi Thamarasserry e potenziamento del centro audiologico diMundamveli nella diocesi di Cochin in India; realizzazione di unarete di coordinamento dei servizi sanitari per le comunità indigenein Perù; acquisto di medicinali ed equipaggiamenti clinici e odontoiatriciper la clinica El Hermano de Asis nella diocesi di San Salvadorin El Salvador; programma di appoggio all’accesso ai servizisanitari di base nella diocesi di Niamey in Niger; realizzazionedel Centro medico Dayr El Ahmar nella diocesi di Baalbeck-Deir El-Ahmar in Libano; realizzazione di una clinica medica perpoveri nella diocesi di Yangon in Myanmar; equipaggiamento delcentro sanitario di Abitanga in Benin e del centro di salute cattolicodi Ayos in Camerun; ammodernamento del servizio di radiologiadel centro medico chirurgico Saint Damien nella diocesi diAmbanja in Madagascar.- Nel settore della promozione umana: formazione al lavoro nelladiocesi di Merida in Venezuela; formazione umana e sociale giovanilein Sudan; educazione sanitaria per malati di diabete e tubercolosinella diocesi di Tanjore in India; supporto nutrizionalea due centri terapeutici nella Repubblica Democratica del Congo;avvio di un centro di iniziazione alle tecniche agricole in Camerun;promozione e reinserimento sociale di giovani tossicodipendentinella diocesi di Montevideo in Uruguay; prevenzione dei fenomenidi prostituzione, sfruttamento minorile e rischi della stra-


107da, recupero psichico e formazione delle vittime di violenze nelladiocesi di Benin City in Nigeria; avvio di cooperative di caseificiper il sostentamento di piccoli allevatori nella diocesi di Palayamkottaiin India.Tra le emergenze e le calamità per le quali si è intervenuti nel 2010 sisegnalano:- Haiti e Cile (terremoto): € 3.000.000;- Pakistan (alluvione): € 1.000.000;- Repubblica Democratica del Congo(emergenza umanitaria) € 320.000;- Niger (emergenza alimentare) € 220.000;- Colombia e Guatemala (emergenza Niña e ciclone) € 300.000.L’intera somma destinata agli interventi caritativi verrà comunqueerogata per i progetti approvati. Si segnala, inoltre, che la somma € 85milioni destinata nell’anno 2009 è stata interamente erogata per finanziare554 dei 1.148 progetti presentati.3. ACCANTONAMENTO A FUTURA DESTINAZIONE PER LEESIGENZE DI CULTO E PASTORALE E PER GLI INTER-VENTI CARITATIVIUna quota di € 30 milioni è stata destinata all’“accantonamento”, costituitodalla Conferenza Episcopale Italiana nel 2003 in considerazionedell’eventualità che nei prossimi anni possa ridursi l’entità dei conguaglidelle somme alla stessa corrisposte in forza degli articoli 46 e 47della legge 222/1985. Resta fermo che la predetta quota verrà destinataper le finalità di culto e pastorale e per gli interventi caritativi negli annisuccessivi.


ConferenzaEpiscopalePugliese


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


111Verbaledella riunione ordinaria8-10 febbraio <strong>2011</strong>Casa “Pastor Bonus”LecceLa Conferenza Episcopale Pugliese (CEP) si è riunita nei giorni 8-9-10 febbraio <strong>2011</strong> presso la Casa “Pastor Bonus” in Lecce. Presiede lasessione S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto ePresidente CEP. L’O.d.G. è il seguente:8 febbraio: Comunicazioni di Mons. PresidenteSeminario Regionale di Molfetta9 febbraio: Facoltà Teologica PuglieseConvegno Ecclesiale Regionale sul LaicatoIncontro con i Superiori Maggiori dei Religiosipresenti in Puglia10 febbraio: Tribunale Ecclesiastico RegionaleCommissioni pastorali regionaliVarie ed eventualiSono presenti gli Ecc.mi: Cacucci (presidente); Tamburrino (vicepresidente);Papa; D’Ambrosio; Todisco; Ruppi; Talucci; Pichierri; Negro;Padovano; Paciello; Caliandro; Di Molfetta; Fragnelli; Martella;Renna; Cornacchia; Pisanello; Angiuli; Castoro (segretario).Assente: S.E. Mons. Calabro.1. Comunicazioni del PresidenteMons. Cacucci rivolge un caloroso benvenuto a tutti i Vescovi presenti,portando anche il saluto dei Confratelli emeriti che non hanno po-


112tuto prendere parte alla riunione. Per tutti gli Ecc.mi assenti il ricordo, lapreghiera e l’augurio della CEP.Mons. Cacucci passa a riferire circa alcuni punti trattati nell’ultimoConsiglio Permanente della CEI:Il Cardinale Bagnasco nella Prolusione ha messo in risalto, tra l’altro,due preoccupazioni: il comportamento morale di alcuni uomini politicie l’eccesivo uso di strumenti di indagine. L’intervento del Cardinale haavuto grande risalto nei mass-media.Per l’Assemblea CEI di maggio prossimo, il Segretario Generale haproposto come tema principale quello dell’Iniziazione cristiana, intesanel senso globale, quale modello da seguire, non solo relativamente allacatechesi. Quanto al prossimo decennio, nel primo quinquennio, l’attenzionepotrebbe essere rivolta in modo particolare alla famiglia, mentrenel secondo quinquennio potrebbe essere rivolta alla formazione socialee politica.Mons. Bassetti, Commissario uscente per i Seminari d’Italia, ha fattodelle considerazioni complessive riguardanti l’<strong>Anno</strong> propedeutico, il VI<strong>Anno</strong> ed i criteri per la scelta degli Educatori.Mons. Paciello, prima di passare agli altri punti all’OdG, chiede l’attenzionedei Vescovi pugliesi sulla situazione dell’Ospedale ecclesiastico“Miulli” di Acquaviva delle Fonti. Don Laddaga, delegato per l’Ospedale,espone la preoccupazione per il futuro del “Miulli” come anchedegli altri due Ospedali ecclesiastici di Puglia (San Giovanni Rotondoe Tricase), che devono fare i conti con tariffe incongrue e notevoli disavanzi.Nell’ampio dibattito che ne è seguito, i Vescovi hanno sottolineatola funzione pubblica di questi Ospedali, che offrono un servizio di“eccellenza” a cittadini della nostra regione e di fuori, chiedendo alle autoritàcivili competenti interventi adeguati per lo svolgimento della loromissione sanitaria e sociale. I Vescovi hanno espresso il timore che l’assettosanitario che si sta dando alla Regione Puglia, nell’attuale momentodi difficoltà finanziaria, possa risultare penalizzante per gli OspedaliEcclesiastici, auspicando l’adeguamento delle tariffe ed il conseguentetetto di spesa.


1132. Seminario Regionale di Molfettaa) <strong>Anno</strong> PropedeuticoDon Rubini, nuovo responsabile dell’<strong>Anno</strong> Propedeutico, presentauna Relazione sulla sua attività (Allegato 1), articolandola in tre punti: a)la Comunità (35 giovani); b) Considerazioni sull’esperienza; c) Esigenzeformative.Mons. Papa: bisogna insistere non tanto sugli aspetti psicologici dellaformazione quanto sulle motivazioni spirituali. È vero che l’eserciziodel ministero sacerdotale rende più umani, ma questo plus-valore diumanità non è la motivazione, ma la risultante. Ciò che caratterizza unprete è l’essere per gli altri (dimensione oblativa) e non tanto la realizzazionedi sé (dimensione soggettiva). Occorre aiutare i giovani a decentrarsida sé, ad andare verso gli altri. È opportuno operare con i candidatiun attento discernimento in diocesi prima di inviarli al Propedeutico.Mons. Renna: il sacerdozio è rinuncia, non protagonismo cultuale.Mons. Tamburrino ringrazia per la bella relazione e propone di inviarla,con piccole integrazioni, ai rettori dei Seminari minori ed ai responsabilidel discernimento nelle varie diocesi, per far conoscere ilcammino del Propedeutico. Evidenziare le motivazioni soprannaturalidella vocazione. È una ‘sequela Christi’ radicale.Mons. Di Molfetta: è opportuno avviare i giovani, fin dal Propedeutico,ad una sana formazione liturgica. Devono imparare fin da subito chela liturgia non è solo apparenza o esibizione.Mons. Martella conferma che si sta lavorando bene. Nel Propedeuticonon è da sottovalutare l’aspetto psicologico.Mons. Padovano: non dobbiamo dare per scontato che i nostri Superioridei Seminari minori sappiano impostare l’<strong>Anno</strong> zero nelle diocesi.È bene che gli Educatori di Molfetta si rendano disponibili ad aiutare coloroche sono preposti a fare discernimento nelle varie diocesi.Mons. Negro: la situazione umana dei ragazzi del Propedeutico è varia.Alcuni provengono da situazioni problematiche, perciò è importanteil pre-discernimento. La prima attenzione è verso la dimensione spirituale;prima infatti c’è l’incontro con Gesù, una esperienza forte conLui.Mons. Talucci: mi sembra buona la continuità del lavoro con quan-


114to fatto da Don Gianni Caliandro. A questa età i ragazzi devono lasciarsprigionare la gioia di una consacrazione totale.Mons. Cornacchia ringrazia e augura buon lavoro a Don Rubini. Sichiede: se diversi ragazzi provengono da famiglie disagiate, perché noninserire nel percorso formativo anche qualche bella famiglia che li aiutipositivamente?Mons. Paciello: il Vescovo deve verificare personalmente la strutturadi umanità dei ragazzi. La formazione umana oggi è fondamentale.Mons. Angiuli: tutto il percorso formativo, specie l’inizio e la fine,necessita di maggiore attenzione. Ci sono 4 tappe: 1) dall’<strong>Anno</strong> zero alPropedeutico; è auspicabile un collegamento tra i formatori del Propedeuticoe i formatori nelle diocesi; 2) biennio e triennio; 3) VI anno; 4)inserimento in diocesi e formazione permanente. Il Seminario di Molfettacrei delle opportunità per la formazione dei formatori, così da averein regione un gruppo di sacerdoti formati per questo specifico ministero.Mons. Cacucci ringrazia e augura buon lavoro a Don Rubini. Quelche è emerso in questa sede è in linea con le osservazioni fatte da Mons.Bassetti. Il Vescovo deve seguire i giovani anche attraverso la valutazionedei sacerdoti preposti al discernimento. Importante, nella formazione,è anche l’esperienza di carità.Don Rubini: i giovani dei Propedeutico due volte a settimana si recanoin strutture caritative a Carbonara, a Bisceglie e a Bari. Il tentativo èdi partire dall’umano, dalle relazioni per arrivare al rapporto con Cristo.Far riprendere in mano il loro vissuto e far scorgere il passaggio di Dionella loro vita.b) Comunità del SeminarioDon Renna, rettore del Seminario Regionale, presenta anch’egli unarelazione sulla vita del seminario (Allegato 2), articolandola in 5 punti:a) L’équipe formativa; b) la comunità (189 giovani); c) la vita della comunità(formazione umana, spirituale, teologica e pastorale); d) bilancioeconomico; e) problemi, prospettive e proposte. Egli informa, inoltre,che è in vendita la Casa delle suore Vincenziane, attigua al Seminario.Chiede se può interessarsi ad un eventuale acquisto per conto dellaCEP. La struttura delle suore, in buono stato, potrebbe essere una degnasede per il Propedeutico. Inoltre, presenta per il prossimo anno la ri-


115chiesta di due nuovi Padri spirituali, proponendo Don Giuseppe Favale,Vicario generale di Castellaneta, e Don Luciano Rametta, parroco inOtranto. I Vescovi invitano il Rettore a seguire le trattative per l’acquistodella Casa delle Vincenziane e rimandano la scelta dei Padri spirituali allariunione di giugno prossimo. Intanto Mons. Fragnelli e Mons. Negrosi dicono disposti a cedere rispettivamente Don Favale e Don Rametta aservizio del Seminario. Quanto alla formazione, i Vescovi invitano i Superioridel Seminario ad una maggiore vigilanza sull’uso di Internet e adun estremo tuziorismo sul comportamento morale.3. Facoltà Teologia PuglieseMons. Palese, Preside, presenta un Quadro sintetico delle iscrizioni(Allegato 3) ed espone il progetto circa la specializzazione in “TeologiaPastorale” da attivare nell’Istituto Teologico Pugliese “ReginaApuliae”, in Molfetta, con la finalità di sostenere e accompagnare, nelleChiese di Puglia, la ricerca teologico-pastorale ed il rinnovamento dellaprassi ecclesiale nell’ottica del Concilio Vaticano II (Allegato 4).Mons. Tamburrino: si tenga presente l’impostazione ecclesiologicadelle comunità, con tutte le articolazioni (consigli, commissioni, gruppiecc.).Mons. Angiuli: dare spazio ai laboratori, per favorire una interazionecon la prassi. Evitare che si tratti di teologia pratica fatta teoricamente.Fare una integrazione fra teologia generale e teologia contestuale.Mons. Talucci: scegliere dei bravi docenti per qualificare i corsi dispecializzazione.Mons. Di Molfetta: evidenziare il nesso tra Bibbia e Liturgia.Mons. Padovano: penso che questa scelta possa giovare molto al nostroSeminario Regionale. Noi abbiamo bisogno di buoni pastori. Sperosia prevista una specifica pastorale della famiglia, dei giovani, del lavoroecc.Mons. Todisco: dobbiamo puntare al meglio della Facoltà. È proprionecessario allargare l’offerta? Non è meglio qualificare quello che giàc’è?Mons. Papa: occorre riferirsi alla “Pastores dabo vobis” come documentofondativo. Diffido di un’azione pastorale che non sia orientata da


116principi di fede. In teologia pastorale si ponga la ‘santità’ come criteriofondamentale. Nel Medioevo ci si chiedeva: “utrum theologia sit scientiaspeculativa an etiam practica”. E San Bonaventura rispondeva: “utiqueet practica, quia orta est ut sancti fiamus”. Lo studio della teologiadeve mirare alla santità.Mons. D’Ambrosio: una nuova specializzazione in ‘pastorale’? Perchénon in ‘pastorale liturgica’? Il presbitero ha bisogno di essere aiutatoad inserirsi nella vita della Chiesa. Tener conto anche degli Orientamentipastorali della Chiesa italiana per il prossimo decennio, sulla educazione.Mons. Renna: l’impressione sul progetto è positiva. Nel VI anno c’ègià questa problematica. Forse meglio contestualizzare la specializzazionesulla santità e sulla liturgia. Non manchi un riferimento alla vitaconsacrata.Mons. Negro: in piena sintonia con Mons. Papa. Deve essere una propostanon onni-comprensiva, ma che aiuti i futuri presbiteri a diventarecapaci di progettare una pastorale. La scelta è più che opportuna. Farein modo da contestualizzare i corsi nella nostra regione e nella nostrastoria.Mons. Fragnelli: è un passo importante. Dopo la fondazione giuridicadella nostra Facoltà, questo è il momento della fondazione culturale.Inserire un corso sulla storia della teologia pastorale in Puglia. Tenerepresenti gli orizzonti culturali delle Università di Puglia.Mons. Papa: la pastoralità deve essere la dimensione di ogni insegnamentoteologico. Nella Facoltà la pastorale acquista dignità scientifica.L’attenzione al contesto non deve essere chiusura. Ecco il contesto: qualile dinamiche culturali presenti nelle nostre comunità?Mons. Cacucci: quale la metodologia di fondo della teologia pastorale?Non correre dietro alla cultura della frammentazione. C’è un problemadi metodologia da tener presente.Mons. Palese: i suggerimenti qui espressi sono già presenti nel progetto.Il vero problema è quello del metodo. La formazione pastorale ècompito del Seminario, nel VI anno. La Facoltà deve aiutare a comprenderele dinamiche, deve educare al metodo pastorale.Mons. Cacucci riassume il ‘votum’ della CEP: positivo il giudizio dimassima sul progetto, con l’invito al Preside di continuare ad elaborarela proposta sulla base dei suggerimenti emersi.


1174. Convegno Ecclesiale Regionale sul LaicatoMons. Fragnelli distribuisce il nuovo programma del Convegno (Allegati5 e 6). In seguito all’annuncio della beatificazione di Giovanni PaoloII il 1° maggio, il Convegno avrà luogo dalla sera del 27 fino al pranzodel 30 aprile. I Vescovi approvano.5. Incontro con i ReligiosiP. Francesco Neri, presidente della CISM, presenta una relazionesull’attività dell’organismo che presiede (Allegato 7). Segue un ampioconfronto fra i Vescovi e i Superiori maggiori presenti.Mons. Renna: la nostra Chiesa di Puglia si attende molto dalla vitaconsacrata. Anche gli Orientamenti pastorali della CEI, parlando dell’educazione,fanno un riferimento alla vita consacrata come esempio dicomunione. Nella specializzazione in teologia pastorale, sarebbe opportunoinserire un corso di teologia sulla vita consacrata proprio per i futuripresbiteri diocesani, così come per i religiosi un corso di teologia sulprete diocesano.Mons. Paciello: purtroppo molti preti non conoscono il dono della vitaconsacrata. Auspica un approfondimento della teologia della vita consacrata.Mons. Pichierri: valorizzare gli Istituti secolari. Vede con favorel’anticipazione della Veglia per la vita consacrata al 1° febbraio.Mons. D’Ambrosio informa che a Lecce nei giorni scorsi è stato apertoun nuovo Monastero delle Sorelle Povere di Santa Chiara. Ci sono segnaliincoraggianti per la vita religiosa. Invita poi i Superiori dei religiosia confrontarsi con i Vescovi sulle difficoltà che possono sorgere nelleloro case. Soprattutto prima di chiudere una comunità, è opportuno sentireil Vescovo.Padre Carfagna, ofm: bisogna registrare esperienze contrastate inquesto campo. Ci sono stati anche esempi di collaborazione. La Commissionepastorale mista dovrebbe essere come un laboratorio che studiai problemi e propone indicazioni da sottoporre alla riunione dellaCEP con i Provinciali.


118Mons. Di Molfetta: bene l’anticipazione della Veglia al 1° febbraio,ma sollecitare perché siano presenti sia le religiose che i religiosi.Mons. Padovano: è bene spostare la celebrazione in paesi diversi enon solo in cattedrale, così si avrà un maggior concorso di popolo.Mons. Tamburrino: la Veglia deve essere un appuntamento diocesano.Sarebbe opportuno un messaggio del Vescovo su questo evento. Sinota un po’ di diffidenza tra i diocesani e i religiosi. Essere aperti ai carisminelle diocesi. Un’esperienza positiva di collaborazione si sta avendonella pastorale vocazionale.Mons. Negro ringrazia i religiosi per la loro presenza nelle diocesi. Civuole rispetto e collaborazione. Tenere aperti i canali della comunicazionetra i Vescovi e i Provinciali. Per esempio, sarebbe bene che il Provincialefacesse un ascolto dei Vescovi prima del Capitolo e viceversa.Mons. Talucci: occorre fare tesoro delle cose dette e auspicate e stabilirenorme precise. Vede con favore il 1° febbraio la Veglia con i religiosie il 2 la Candelora con il popolo.Mons. Cornacchia: a Lucera-Troia c’è una bella presenza del carismareligioso. Si auspica una maggiore comunione, anche con la partecipazioneagli incontri formativi.Padre Colacelli, ofm cap: sono impegnato a rimpolpare le comunità,così da avere almeno 4 frati. Trovare il giusto equilibrio fra gli impegnidiocesani e gli impegni nella provincia religiosa.Padre Ronzini, oc: individuare dei criteri per non togliere alla diocesipresenze religiose significative.Mons. Fragnelli: c’è uno sforzo di collaborazione nella pastorale giovanile.Occorre lavorare insieme per risolvere problematiche comuni,per esempio: nella pastorale vocazionale. Il prossimo Convegno ecclesialeregionale sarà un evento di Chiesa, non solo dei laici e per i laici.Anche i religiosi devono sentirlo come proprio. Stabilire dei criteri perchiudere le case religiose e per i beni che rimangono. Occorre una riflessionesui beni: una donazione alla diocesi fa fare bella figura alla Chiesa,così come il testamento di un sacerdote che dona alla Chiesa.Mons. Paciello: sarebbe bene se guardassimo proiettati in avanti pervedere cosa fare insieme, senza limitarci a parlare della chiusura di caseo del 2 febbraio.Mons. Papa: nel Centro diocesano vocazioni sarebbe bene metterequalche rappresentante della vita consacrata, come centro aperto a tut-


119te le vocazioni. Nessuna forma di vita cristiana esaurisce la pienezza diCristo.Mons. Cacucci: la figura del Vicario episcopale per la vita religiosaè determinante. Meglio lasciare il 2 febbraio come Giornata della vitaconsacrata, per motivazioni teologiche e liturgiche. Si sta consolidandola Facoltà Teologica con tre Istituti Teologici. Il clima di comunioneè buono. Attenti a non cedere alla tentazione campanilistica: purtroppo aSanta Fara il numero degli iscritti è in diminuzione perché alcune famigliereligiose hanno spostato il centro studi altrove.Padre Rocca, trinitario: la mia provincia si estende da Napoli in giù.La diminuzione all’Istituto di Santa Fara è dovuta alla carenza di vocazioni.Padre Neri, ofm cap: non sono preoccupato del futuro di Santa Fara,comunque è bene ricordare alle Famiglie religiose questo dovere. LaCommissione mista si riunisce, ma non tutti i Vicari episcopali partecipano.Per l’animazione vocazionale, integrare il CDV con presenze divita consacrata. Per il 2 febbraio, promuovere una sensibilizzazione. Ciimpegniamo come CISM a fare nostro il Convegno ecclesiale regionale.Mons. Renna: per Statuto non tutti i Vicari episcopali sono membridi diritto della Commissione mista, ma solo un Vicario per metropolia.Mons. Cacucci ringrazia Padre Neri e i Provinciali presenti per la loropartecipazione e invita i Vescovi a verificare che nei CDV ci sia una rappresentanzadi religiosi, di religiose e di istituti secolari.6. Tribunale Ecclesiastico RegionaleMons. Murolo, Vicario Giudiziale, presenta una relazione sull’attivitàdel Tribunale Ecclesiastico Regionale (Allegato 8). Egli chiede chel’Avv. Antonella ANGELILLO, dopo un anno di prova, sia nominata‘ad triennium’ (<strong>2011</strong>-2013) Patrono stabile ed il Rev.do Don Paolo OLI-VA sia nominato 3° Vicario Giudiziale aggiunto per il prossimo triennio(<strong>2011</strong>-2013). I Vescovi approvano.


1207. Relazioni delle Commissioni Regionali PastoraliI Vescovi incaricati relazionano sull’attività delle proprie Commissionipastorali (Allegati 9-11).Mons. Tamburrino chiede di lasciare la responsabilità della Commissioneper la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. A sostituirloviene scelto Mons. Vito ANGIULI. Si procede anche a sostituire il compiantoMons. De Grisantis nella guida della Commissione per l’Evangelizzazionedei popoli e la Cooperazione fra le Chiese: viene scelto Mons.Vincenzo PISANELLO.Mons. Pisanello informa che Don Gianni Caliandro, oltre ad essereparroco della Chiesa madre di Ceglie, è stato nominato anche Vicariogenerale di Oria e non potrà più dirigere il Centro Regionale Vocazioni.Come nuovo Direttore del CRV viene scelto Don Giovanni INTINI, delladiocesi di Conversano-Monopoli, attualmente Padre spirituale pressoil Seminario Teologico di Molfetta.8. Varie ed eventualiMons. Ruppi espone il suo progetto di pubblicare, nell’approssimarsidel 50° dell’apertura del Vaticano II, una serie di quaderni, formatotascabile, contenenti i vari documenti conciliari, con una presentazionedegli attuali Vescovi di Puglia. L’iniziativa sarà affidata alle Edizioni“Vivere In”. Chiede la disponibilità agli Ecc.mi Confratelli, peraltro dalui già invitati per iscritto. Mons. Fragnelli vede di buon grado l’iniziativache appare come una consegna dei Documenti del Concilio alle nuovegenerazioni. Sarebbe bene dare un taglio giovanile alla presentazione.È vero che i documenti sono gli stessi, ma sono cambiati i destinatari.I Vescovi daranno la loro adesione personalmente.Don Ciro Alabrese, responsabile dell’Ufficio regionale educazione,scuola, IRC e Università, presenta un percorso d’intesa con l’Universitàdegli Studi di Bari, denominato “Analisi delle trasposizioni didattichedell’IdR in Puglia” (Allegato 12).Mons. Fragnelli presenta il programma delle iniziative del Servizioregionale per la pastorale giovanile, per il <strong>2011</strong> (Allegato 13).Mons. Castoro informa circa una lettera di S.E. Mons. Angelo Mas-


121safra, Arcivescovo di Scutari (Albania), il quale chiede un aiuto economicoper la causa di beatificazione dei Martiri albanesi. Ogni Vescovopuò provvedere, nel modo che riterrà più opportuno.Mons. Pisanello espone alcune note illustrative dell’Istituto dellaMediazione, voluto in attuazione di una direttiva europea, con la finalitàdi offrire ai cittadini un preventivo strumento di risoluzione delle controversie(Allegato 14).Mons. Cacucci chiede di fissare i prossimi appuntamenti CEP: 27-30 aprile (Convegno Ecclesiale sul Laicato, a San Giovanni Rotondo); 6giugno (Riunione ordinaria, a Turi, diocesi di Conversano); 10-14 ottobre(Esercizi Spirituali, nella sede da stabilire); 12 dicembre (Riunioneordinaria, a Molfetta).Mons. Cacucci chiede infine quali potrebbero essere gli argomentiall’OdG della riunione CEP del 6 giugno. Si individuano i seguenti temi:1) riflessione sul Convegno ecclesiale regionale; 2) Seminario Regionaledi Molfetta; 3) Varie ed eventuali.Al termine dei lavori i Vescovi approvano un Comunicato Stampa,che viene consegnato alle varie agenzie (Allegato 15).La riunione si conclude con il pranzo del 10 febbraio, durante il qualeMons. Cacucci a nome di tutti ringrazia vivamente Mons. D’Ambrosioper la fraterna generosa ospitalità offerta ai Vescovi.X Michele Castoro, segretario


122I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggiTerzo Convegno Ecclesiale Regionale(San Giovanni Rotondo, 27-30 aprile <strong>2011</strong>)Proposizioni finaliConsegnate ai Vescovi di Puglia il 30 aprile <strong>2011</strong>1. Laici educatoriLa portata educativa della missione ecclesiale chiede alla comunitàcristiana di porre al centro della sua azione la persona da accogliere nellasua interezza, favorendone la sua crescita integrale. Gli atteggiamentida sviluppare sono l’ascolto e la disponibilità non invadente, espressionedi un amore e di un rispetto profondo dell’uomo, immagine di Dio.La difficoltà di educare nella società contemporanea è superabile soloall’interno di un progetto educativo in rete tra famiglie, parrocchia,scuola e istituzioni locali, che condividano la responsabilità della cura edella crescita delle persone affidate.È forte l’esigenza di una parrocchia a dimensione di famiglia che sappiarimodulare i propri tempi, spazi e luoghi in rapporto ai ritmi e alleesigenze dei soggetti coinvolti.Allo stesso modo è urgente che la comunità cristiana ponga al primoposto la cura delle relazioni, divenendo spazio vitale nel quale si sperimental’accoglienza senza condizioni.Solo attraverso l’esperienza di un amore incondizionato, infatti, èpossibile trasmettere la fede e suscitare il desiderio di un incontro conDio, senza cedere a facili percorsi d’indottrinamento e a sbrigativi camminidi sacramentalizzazione.Il sogno che ci attende richiede un impegno di formazione permanentefinalizzato alla edificazione di una comunità capace di riconoscere carismi,valorizzare competenze, condividere responsabilità e operare unconsapevole discernimento comunitario.


1232. Alleanza educativa e scuolaOgni cristiano è chiamato per vocazione a prendersi cura dell’altro,ad educare.Tutte le agenzie educative nel proprio specifico, per ragioni di continuitàed efficacia, possono costruire una rete di collaborazioni.I laici impegnati (in parrocchia, scuola, famiglia, aggregazioni laicalie istituzioni…), insieme ai sacerdoti e ai religiosi/e dovranno potenziareo creare luoghi di dialogo (osservatori, centri di ascolto, caffè pedagogici,incontri tematici, progetti formativi…) per realizzare una propostaunitaria (o patto educativo) che poggi sui valori condivisi e proponibili atutti per accompagnare le giovani generazioni ad una vita adulta e piena.Si propone di sostenere con particolare cura la famiglia nella riscopertae nel concreto esercizio del suo originario compito educativo, favorendoun lavoro di collaborazione senza deleghe con le istituzioni formativenel comune intento di aiutare la persona a conquistare la sua autonomiae la sua identità.La comunità cristiana deve guardare con rinnovata attenzione e fiduciaalla scuola e all’università statale: i laici cristiani possono contribuirea renderle luoghi di formazione integrale e non di mero accumulodi informazioni e competenze operative. Essa, allo stesso modo, deveguardare alla scuola e all’università cattolica considerandole un beneprezioso da promuovere con rinnovato vigore e deve riscoprirne le ragioni,a volte poco chiare anche per gli stessi credenti.3. Parrocchia, famiglia e giovaniA partire dalla consapevolezza della fragilità/risorsa di parrocchia,famiglia e giovani, riteniamo fondamentale:- il recupero della dimensione dell’amore come metodologia comune- la promozione di una apertura in termini di ricerca di significati, diascolto e narrazione di esperienze.Tutto questo va vissuto in un sogno/impegno di una parrocchia “famigliadi famiglie” che, nella corresponsabilità, curi le relazioni interpersonali,con sé e con Dio, tenendo presenti i tempi, le nuove condizionidi vita e le esigenze di tutti, soprattutto dei giovani, scegliendo i luo-


124ghi e le modalità più consoni, evitando che essa diventi solo una erogatricedi servizi, ma sia pienamente una comunità eucaristica.4. Trasmissione della fedeGesù si fece compagno di viaggio per i discepoli di Emmaus. Anche noiad imitazione del Maestro ci facciamo compagni di viaggio degli uominie delle donne del nostro tempo. Come popolo di Dio, nella diversità ministerialee vocazionale che ci caratterizza, siamo chiamati ad annunziare “lavita buona del Vangelo” come risposta ai bisogni e alle attese della gente.Le sfide che ci attendono nella trasmissione della fede, come chiesedi Puglia, sono quelle di:- rimettere al centro le Sante Scritture;- riconoscere i singoli carismi, perché la comunità cristiana sia sempreuna comunità plurale;- valorizzare le competenze e condividere le responsabilità, peroperare un consapevole discernimento.Perché tutto questo si realizzi nella corresponsabilità reciproca, sononecessari percorsi permanenti e differenziati, sia per i formatori dei formatori(aperti alla diversità dei ministeri e delle vocazioni), sia per glioperatori pastorali impegnati nell’area della catechesi e, più in generale,della trasmissione della fede. In questo senso «ci sembra importanteche la comunità sia coraggiosamente aiutata a maturare una fede adulta,“pensata”» (CVMC 50), capace di rendere conto della speranza chela abita (cf 1Pt 3, 15).Così, assumendo stili e linguaggi nuovi e comprensibili, come neldialogo ecumenico e interreligioso, per recuperare orizzonti di sensonella quotidianità, la nostra comunità ecclesiale pugliese riparte da questoterzo convegno senza indugio e con gioia, per raccontare la bellezzadella fede.5. Laici corresponsabiliLa corresponsabilità è espressione significativa e luminosa dell’ecclesiologiadi comunione riproposta dal Concilio. Si attua nella comune


125presa in carico delle istanze provenienti dal mondo e dalla stessa vita ecclesialemediante cammini condivisi.Per una crescita di corresponsabilità nelle Chiese di Puglia si auspicadi:- sperimentare itinerari di formazione tra presbiteri, religiosi e laici,attuati con una metodologia di formazione degli adulti liberamentescelti e condivisi nelle fasi di progettazione, di attuazione edi valutazione- porre attenzione ad un’autentica riattivazione del “genio cristianodel laico” in Puglia. Per dare concretezza ad un autentico “affectus”laicale occorre una rinnovata stagione di confronto e di convergenzada accogliere in un permanente cammino sinodale dellaicato pugliese, al fine di vivere in maniera corresponsabile la comunepassione evangelica- realizzare un Direttorio Diocesano per gli organismi di comunionee partecipazione, sapendo tradurre nella storia di ogni Chiesaparticolare il grande dono della “comunione” che nell’Eucaristiapone una seria ipoteca sul nostro essere personale e comunitario- valorizzare una maggiore capacità di cittadinanza attiva ponendoattenzione a tutte le risorse presenti sul territorio con cui realizzarepercorsi di corresponsabilità6. I luoghi della corresponsabilitàFormati in Cristo, accomunati dalla stessa vocazione battesimale, comemembri del popolo di Dio presente nelle Chiese di Puglia, proponiamopercorsi formativi comuni rivenienti da un discernimento comunitariocondiviso, fondato su una solida spiritualità di comunione per camminareinsieme nel servizio, in fedeltà a Dio e all’uomo.I luoghi classici della corresponsabilità pastorale (ad intra: ConsigliPastorali parrocchiali e diocesani, Consigli degli Affari Economici,Gruppi, Associazioni, Movimenti, ecc.), oltre a valorizzare e qualificareil loro specifico, possono allargare gli orizzonti ad una pastorale d’ambienteaperta al territorio e alle istanze della storia (ad extra: Amministrazionipubbliche, scuole, organismi di partecipazione civile, ecc.).


1267. Aggregazioni laicaliCon la consapevolezza di dover riscoprire la bellezza della fede inCristo, occorre prendere coscienza della profonda domanda di senso checi pervade.Il metodo è quello di prendere sul serio la realtà in cui Dio ci chiama:nel nostro caso, le Chiese e la terra di Puglia.La relazione tra ministri ordinati, religiosi e laici, pur nella diversitàdei carismi, è tuttavia segnata dalla difficoltà di comunicazione.Per superare questa difficoltà che, in grande misura, deriva dall’autoreferenzialità,è necessario che ogni aggregazione, pur nella sua propriaidentità, sia aperta alle altre per creare comunione, al fine del servizio aCristo e alla Chiesa.La strada è quella di una vera e profonda conoscenza reciproca, diuna reale fraternità fra laici e fra ministri ordinati, religiosi e laici, conlo stile familiare dell’“essere a fianco”, del “prendersi cura” gli uni deglialtri.Un ruolo importante, in questa direzione, è affidato alla Consulta delleAggregazioni Laicali.8. Itinerari di formazione condivisi fra presbiteri, religiosi e laiciLa bellezza dell’identità e della missione delle nostre Chiese pugliesiesige che tra le molteplici vocazioni e ministeri maturi un’autenticacorresponsabilità. In ogni <strong>Diocesi</strong> gli organismi di partecipazione si preoccupinodi educare al discernimento comunitario a partire dall’ascoltodella Parola di Dio e dall’«estasi» eucaristica, e di promuovere la culturadella progettualità, che qualifichi e valorizzi l’identità di ciascuno a serviziodella comunione.Pertanto si propone la costituzione, al loro interno e/o al di fuori di essi,di una commissione diocesana per la formazione, composta di ministriordinati, religiosi e laici, che possa pensare, progettare e realizzareordinariamente itinerari formativi comuni, concreti e verificabili a livellospirituale, culturale e sociale (ritiri comuni, esercizi spirituali da vivereinsieme, seminari, ecc.).


1279. Laici testimoniLa diffusa insoddisfazione sui modi attuali della politica, le deficitariemodalità di partecipazione democratica e di inclusione interculturalerendono sempre più urgente una più coraggiosa testimonianza cristiananella realtà socio-politica ed economica pugliese, nazionale e globale, alfine di conseguire più elevati livelli di giustizia sociale, di fraterna condivisioneed integrazione del “diverso”, e di un più cosciente e responsabileperseguimento del bene comune.Di fronte alle carenze del vigente modello di democrazia rappresentativa,si propone l’introduzione di forme di democrazia “deliberativa”o “inclusiva” (TM21, sondaggi deliberativi, giurie di cittadini, istituti dipartecipazione) in cui siano valorizzati i luoghi di discernimento comunitarioe in cui la società civile deliberi con effetto vincolante sulle questionipiù rilevanti a livello locale.Occorre inoltre abbandonare le prassi di separazione e di assimilazionedel “diverso”, per instaurare esperienze di dialogo e di integrazione (apartire dalla scuola) basate sul riconoscimento dei diritti inviolabili dellapersona e sull’attribuzione della cittadinanza agli stranieri e ai figli natiin Italia in tempi più brevi degli attuali.Allo scopo, si avverte l’esigenza di porre in essere una formazione integraleper il laicato, stabile e non occasionale, finalizzata ad acquisire lacapacità di sviluppare una lettura culturale e sociopolitica delle problematichedel territorio, individuandone cause ed elaborando progetti lungimiranti.10. Cittadinanza e interculturalitàConstatando la fatica a dialogare e ad accogliere l’altro, si auspica ilsuperamento della cultura dell’autosufficienza, dell’autoreferenzialità eil recupero del senso delle radici del nostro popolo.Suggeriamo a livello pratico-operativo:- il censimento delle risorse educative in ordine all’interculturalità ealla cittadinanza attiva- l’attivazione di percorsi storico-antropologici volti alla conoscenzadella propria e dell’altrui cultura


128- la creazione di una “scuola di formazione alla cittadinanza attiva”che faccia riferimento agli ISSR pugliesi. Tale scuola dovrà formareuna coscienza laicale, interagendo con le diocesi, le parrocchiee le realtà presenti nel territorio.11. Etica ed economiaL’attuale crisi economica (con la disoccupazione crescente, speciegiovanile, e l’ampliarsi del divario tra fasce più ricche e più poveredella società) evidenzia il fallimento dell’attuale modello di sviluppoe postula con forza un modello etico fondato sulla centralità dellapersona.Tale modello dovrà essere perseguito innanzitutto attraverso la valorizzazionedella risorsa fondamentale costituita dalla dottrina socialedella Chiesa- con opportuni percorsi informativi e formativi all’interno dellaprassi educativa ordinaria delle comunità ecclesiali- con prassi innovative risultanti da larghe alleanze fra soggetti eambiti educativi diversi.Tali percorsi siano improntati ad uno stile di accompagnamento autorevoleda parte degli adulti verso le nuove generazioni.È in questo ambito che i laici possono operare in termini più diretti eimmediati rispetto a quanto le irrinunciabili esigenze di prudenza ‘politica’non consentano di fare alle autorità ecclesiastiche.A tal fine sarà bene partire da una sistematica opera di mappatura e dimessa in rete delle numerosissime esperienze di economia solidale checon varie modalità (cooperazione, volontariato, progetto Policoro, finanzaetica, micro-credito, commercio equo e solidale, banca del tempo,caritas, ecc…) vedono impegnate tante comunità ecclesiali del territoriopugliese.12. Impegno socio-politicoLe chiese di Puglia, radicate in Cristo e fedeli all’uomo, attraverso undiscernimento comunitario e corresponsabile, si impegnano a formare e


a sostenere donne e uomini capaci di operare scelte, in campo socio-politico,nello stile del dono e della gratuità.Si rende quindi necessario elaborare percorsi educativi radicati nellaParola e capaci di intercettare la vita concreta delle persone, valorizzandoal meglio il patrimonio di cui dispongono.129


130Verbaledella riunione ordinaria6 giugno <strong>2011</strong>Villa MenelaoTuri (BA)La Conferenza Episcopale Pugliese si è riunita in sessione ordinarialunedì 6 giugno <strong>2011</strong> presso Villa Menelao, in Turi (diocesi di Conversano-Monopoli).La riunione è iniziata alle ore 9.30, con la recita dell’Ora media, ed èstata presieduta da S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, Presidente della CEP.Argomenti all’O.d.g.:Riflessione sul Convegno Regionale svoltosi nell’aprile scorso.Seminario Regionale di Molfetta.Varie ed eventuali.Sono presenti gli Ecc.mi: Cacucci (presidente); Tamburrino (vicepresidente);Papa; Talucci; Todisco; Pichierri; Negro; Padovano; Calabro;Paciello; Caliandro; Renna; Di Molfetta; Fragnelli; Martella; Cornacchia;Pisanello, Castoro (segretario).Assenti giustificati: Ecc.mi D’Ambrosio e Angiuli.Mons. Cacucci rivolge un pensiero commosso a Mons. Cosmo FrancescoRuppi, morto dopo lunga malattia nei giorni scorsi, ed invita aduna preghiera di suffragio per l’anima del compianto Confratello, che èstato uomo di fede e di grande dinamismo non solo come Arcivescovo diLecce, ma anche come Presidente della CEP.


131Riflessione sul Convegno Regionale dell’aprile scorsoMons. Fragnelli, Vescovo delegato per il Convegno Ecclesiale Regionale,presenta un resoconto del Convegno (Allegati 1-3), riguardanti:numero dei partecipanti, valutazione e quadro economico. Si tratta oradi dare continuità all’evento attraverso il coinvolgimento della FacoltàTeologica e il Corso biennale di formazione per formatori. Si sta già lavorandoper la pubblicazione degli Atti del Convegno. Si auspica ancheun documento finale dei Vescovi Pugliesi.Tutti i Vescovi ringraziano Mons. Fragnelli ed i Collaboratori dell’IstitutoPastorale Pugliese per la eccellente preparazione e organizzazionedell’evento, che ha visto il coinvolgimento di tutte le realtà ecclesiali.Esprimono anche apprezzamento per i relatori e i contenuti esposti.Apprezzata anche la presenza di alcuni ortodossi e di un piccolo gruppodi musulmani. Si precisa anche che i responsabili delle Comunità protestantipresenti in Puglia sono stati invitati ma non hanno aderito. I Vescoviritengono che, sulla corresponsabilità dei laici, il Convegno sia statodi qualità e non vogliono che si perda alcun frammento, per cui chiedonoche l’Istituto Pastorale si impegni a sensibilizzare la Facoltà Teologica,gli Istituti di Scienze Religiose, la Consulta Regionale del Laicato egli altri organismi interessati. Soprattutto auspicano che il Convegno abbiauna buona ricaduta nelle parrocchie, in sintonia con gli Orientamentipastorali del decennio.Due lamentele: le propositiones finali non sembrano contenere tuttala ricchezza del Convegno; il mondo giovanile poteva essere maggiormenterappresentato.Mons. Cacucci conclude ringraziando ancora gli organizzatori e chiedendoa Mons. Fragnelli di approntare una bozza di documento finale,che i Vescovi potranno esaminare nella prossima riunione CEP.Seminario Regionale di MolfettaMons. Luigi Renna, rettore, informa che Mons. Giuseppe Favale,della diocesi di Castellaneta, e Mons. Luciano Rametta, dell’arcidiocesidi Otranto, hanno accettato l’incarico di Direttori spirituali del Seminarioe ringrazia i rispettivi Vescovi. Informa anche che l’animato-


132re Don Girolamo Capita ha terminato il suo mandato e rientra nella suadiocesi di San Severo. Egli chiede allo stesso Vescovo di San Severo,Mons. Lucio Renna, di mettere a disposizione un altro sacerdote dellasua diocesi, Don Salvatore Ricci. Il Vescovo, pur dispiaciuto di perderequesto suo bravo prete, acconsente. I Vescovi approvano e ringraziano.Varie ed eventualiMons. Cacucci informa che la trattativa per l’acquisto della Casa dellesuore Vincenziane, attigua al Seminario Regionale di Molfetta, sembraavviarsi ad una buona conclusione. L’immobile, che è da destinarsiagli alunni dell’<strong>Anno</strong> Propedeutico, potrebbe essere acquistato dallaCEP per Euro 2 milioni e mezzo, da suddividere in parti uguali per le 19diocesi di Puglia. Mons. Cacucci spera di poter ottenere anche un contributostraordinario da parte della CEI per l’acquisto.I Vescovi ritengono congruo il prezzo e danno mandato a Mons. Cacuccidi concludere la trattativa.Mons. Cacucci riferisce che l’assessore regionale Barbanente avevapensato di destinare 2 milioni di Euro per il restauro di opere artisticheminori in tutta la regione. Mons. Cacucci aveva invitato l’assessoread una equa distribuzione della somma tra le 19 diocesi di Puglia. Lediocesi, a firma dei Vescovi, hanno fatto le loro proposte all’assessorato.La Regione però ha ora difficoltà ad elargire la menzionata somma, permancanza di fondi. In questi giorni sono in corso trattative tra l’assessoratoe l’ufficio regionale per i beni culturali della CEP.Mons. Lucio Renna chiede il nulla osta per l’introduzione della Causadi beatificazione del Sac. Francesco M. Vassallo, fondatore del MovimentoMissionario Cenacolisti. I Vescovi approvano.Mons. Castoro riferisce che l’Assemblea regionale degli Incaricatidiocesani della FACI, riunitasi in data 7 aprile <strong>2011</strong> in Bari, alla presenzadel Presidente Nazionale, ha proposto il Sac. Pantaleo Abbascià,dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, comeDelegato Regionale FACI per il quinquennio 2012-2016. I Vescovi approvano.Mons. Cacucci ricorda che il Corso degli Esercizi Spirituali per i Vescovied i sacerdoti di Puglia sarà predicato da P. Ermes Ronchi. Come


133sede si sceglie il Centro di Spiritualità “Madonna della Nova”, in Ostuni.La riunione si conclude con il pranzo, durante il quale Mons. Cacuccia nome di tutti ringrazia vivamente Mons. Padovano per la fraterna generosaospitalità offerta ai Vescovi.X Michele CastoroSegretario


134Verbaledella riunione ordinaria14 ottobre <strong>2011</strong>Centro di Spiritualità “Madonna della Nova”Ostuni (BR)La Conferenza Episcopale Pugliese si è riunita venerdì 14 ottobre<strong>2011</strong>, a chiusura degli Esercizi Spirituali tenuti presso il Centro di Spiritualità“Madonna della Nova” in Ostuni.La riunione è iniziata alle ore 15.30, con la preghiera di rito, ed è statapresieduta da S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto,Presidente della CEP.Argomenti all’O.d.g.:Comunicazioni dell’Ecc.mo Presidente.Preparazione del Documento conclusivo del Convegno Regionalesul Laicato.Varie ed eventuali.Sono presenti gli Ecc.mi: Cacucci (presidente); Tamburrino (vicepresidente);D’Ambrosio; Talucci; Todisco; Negro; Padovano; Caliandro;Fragnelli; Martella; Zerrillo; Pisanello, Angiuli; Castoro (segretario).Assenti giustificati: Ecc.mi Papa; Pichierri; Calabro; Paciello; DiMolfetta; Renna; Cornacchia.Comunicazioni del PresidenteMons. Cacucci riferisce che nel Consiglio Permanente della CEI, delsettembre scorso, è stata annunciata la preparazione delle Linee-guidaper trattare i casi di religiosi macchiatisi del crimine della pedofilia. Atale scopo, la CEI desidera conoscere il numero dei casi occorsi in regione,i cui procedimenti sono stati avviati a partire dal 1° gennaio 2001.


135Nel Consiglio Permanente si è parlato anche della visita che alcuni rappresentantidegli Uffici governativi della Cina stanno compiendo in Italia.Spesso chiedono di incontrare anche i Vescovi. Si raccomanda dinon partecipare a tali incontri, che possono essere strumentalizzati daquel regime.Mons. Cacucci, inoltre, informa che il 20 ottobre prossimo il Card.Ravasi inaugurerà a Bari l’<strong>Anno</strong> Accademico della Facoltà Teologicaed invita i Vescovi a partecipare alla Santa Messa in Cattedrale, alle ore8,30, e alla Cerimonia nel Teatro Petruzzelli, alle ore 10.Mons. Cacucci propone di dare un segno di riconoscenza a Mons. Palese,a Mons. Lenoci e a Don Romita, che hanno concluso il loro lungo eapprezzato servizio presso il Seminario Regionale di Molfetta e pressola Facoltà Teologica. I Vescovi concordano di chiedere per i tre benemeritisacerdoti una Onorificenza pontificia.Mons. Cacucci, inoltre, si fa portavoce di una proposta del Rettoredel Seminario di Molfetta, Mons. Luigi Renna, il quale suggerisce di nominareMons. Palese direttore dell’archivio della CEP presso il Seminariodi Molfetta. I Vescovi acconsentono ad affidare il riordino dell’Archivioa Mons. Palese, non come direttore che per Regolamento è il SegretarioCEP, ma come incaricato.Mons. Cacucci, infine, informa che la trattativa per l’acquisto dellaCasa delle suore Vincenziane attigua al Seminario Regionale di Molfettaè conclusa. La somma pattuita è di Euro 2 milioni e mezzo. La CEI ciè venuta incontro, stanziando 500.000 Euro a fondo perduto. Pertanto,la somma spettante ad ogni diocesi è di circa 108.000 Euro, da versare indue soluzioni: metà subito e l’altra metà entro giugno 2012. I Vescovi sidicono soddisfatti e ringraziano Mons. Cacucci ed il Rettore del Seminarioregionale per il risultato ottenuto.Preparazione del Documento conclusivo del Convegno RegionaleMons. Fragnelli presenta uno schema di Documento, che si articolain 6 punti. I primi tre sono ben sviluppati, gli altri sono solo abbozzati.Nell’ampia discussione che segue, i Vescovi esprimono le loro considerazioni,che sono così riassunte: ridurre nel testo la lectio biblica; ilmessaggio deve essere forte e deve cogliere il succo del Convegno; col-


136legarlo col documento sul Mezzogiorno; il genere letterario potrebbe esserequello delle esortazioni post-sinodali; non definirlo “nota pastorale”,perché deve destare interesse in tutti.Mons. Fragnelli prende nota delle osservazioni e si impegna a presentareuna bozza di documento completo per la riunione di dicembre o,al massimo, per quella di fine gennaio.Varie ed eventualiMons. Angiuli informa che l’Ufficio Catechistico Nazionale quest’annoha pensato non ad un Convegno Nazionale ma a Convegni Catechisticia livello regionale. In Puglia il Convegno si terrà ad Ostuni il 22-24giugno 2012.Mons. Fragnelli suggerisce di non pubblicare sui bollettini diocesanii Verbali delle riunioni CEP, per evitare di far conoscere gli interventi deisingoli Vescovi. Tutti si dicono d’accordo.La prossima riunione CEP si terrà il 12 dicembre a Molfetta e la sessionelunga si terrà dal 30 gennaio al 1 febbraio a Lucera.La riunione si chiude alle ore 17 con la preghiera dell’Ave Maria.X Michele CastoroSegretario


TribunaleEcclesiasticoRegionale Pugliese


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


139Relazionedell’attività del Tribunale nell’anno 2010agli Eccellentissimi Vescovidella Regione Puglia10 febbraio <strong>2011</strong>Eccellenze Reverendissime,adempio al dovere di proporre alla vostra considerazione e al vostro esamela relazione sull’attività svolta dal nostro Tribunale Regionale durantel’anno 2010. in questa relazione sono messe in evidenza il numerodelle cause, i motivi per cui i fedeli hanno chiesto la dichiarazione dinullità, sia in maniera complessiva nella nostra Regione, sia in particolarenelle singole <strong>Diocesi</strong>. Al termine del decennio appena concluso, vieneanche indicato, con un grafico, l’andamento della situazione, per averela possibilità di riflettere e orientare l’impegno pastorale per il futuroin ordine alla famiglia.1. Le cause (cfr. Allegato n. 2)A) Nel 2010 sono stati introdotti 216 nuovi libelli (5 in meno del2009)Sono state concluse con decisione 251 cause (3 in meno del 2009)con dispensa super rato 2 causene sono state archiviate 23al 31 Dicembre 2010 risultano pendenti 517 cause (al 31 Dicembre2009 risultavano pendenti 577 cause)Delle cause concluse con decisione196 si sono concluse affermativamente, cioè con la dichiarazionedi nullità del matrimonio55 si sono concluse negativamente, cioè con il riconoscimentodella validità del matrimonio.B) Le motivazioni principaliMatrimoni dichiarati nulli:


140• 82 per esclusione della indissolubilità• 69 per difetto di discrezione di giudizio e per incapacità adassumere gli obblighi coniugali per cause di natura psichica(iuxta can. 1095, n. 2 e n. 3)• 42 per esclusione della prole• 25 per simulazione totale del consenso• 13 per timore• 12 per esclusione della fedeltà• 4 per impotenza• 3 per condizione• 3 per dolo• 2 per errore di qualità della persona direttamente e principalmenteintesa (iuxta can. 1097 § 2)• 2 per esclusione del bonum coniugumC) Durata della convivenza dopo la celebrazione del matrimonio:dai 216 libelli presentati nel 2010 risulta che 179 unioni matrimonialisono durate tra 7 giorni e 10 anni (cfr. Allegato n. 5).Riflessione sul numero delle causeEcco quale è stato l’andamento della introduzione dei libelli nel decennio2001-2010:nel 2001: n. 311nel 2002: n. 266nel 2003: n. 275nel 2004: n. 244nel 2005: n. 251nel 2006: n. 264nel 2007: n. 224nel 2008: n. 232nel 2009: n. 221nel 2010: n. 216


141Dal prospetto presentato risulta che in questo decennio 2001-2010c’è stata una graduale flessione e un assestamento sui 200 libelli all’anno.Tale fenomeno si può leggere in modi diversi. Da un lato è evidenteche, anche se lentamente, qualcosa sta cambiando in meglio in ordinealla maggior consapevolezza di coloro che accedono al sacramento delmatrimonio, e si conferma la fiducia nella Chiesa alla quale si rivolgonocoloro che chiedono di chiarire la propria situazione matrimoniale recuperandoserenità e dando una svolta alla propria vita. Dall’altro si potrebbeanche purtroppo prendere atto che in un clima di secolarismo tantigiovani o non si sposano più in chiesa o preferiscono convivere e quindinon hanno bisogno di ricorrere al tribunale della Chiesa.Riflessione sui capi di nullitàPurtroppo è sempre alto il numero di matrimoni dichiarati nulliper simulazione totale o parziale (esclusione della indissolubilità,della prole, della fedeltà e del bonum coniugum) = 163per difetto di discrezione di giudizio e per incapacità psichica =69Ciò indica che, a livello pastorale, bisogna ancora insistere nella preparazioneseria dei nubendi al sacramento e va considerato il fenomenodella immaturità psicologica.Lo stesso papa Benedetto XVI nel discorso che ha tenuto al Tribunaledella Rota Romana il 22 gennaio u.s. ha evidenziato che “la dimensionecanonica della preparazione al matrimonio forse non è un elementodi immediata percezione…” aggiungendo: “…è diffusa la mentalitàsecondo cui l’esame degli sposi, le pubblicazioni matrimoniali e glialtri mezzi opportuni per compiere le necessarie investigazioni prematrimoniali,tra cui si collocano i corsi di preparazione al matrimonio,costituirebbero degli adempimenti di natura esclusivamente formale… L’obiettivo immediato di tale preparazione è quello di promuoverela libera celebrazione di un vero matrimonio … con le caratteristichedell’unità ed indissolubilità, ordinato al bene dei coniugi e alla procreazioneed educazione della prole… Tra i mezzi per accertare che il progettodei nubendi sia realmente coniugale spicca l’esame prematrimoniale.Tale esame ha uno scopo principalmente giuridico: accertare


142che nulla si opponga alla valida e lecita celebrazione delle nozze. Giuridiconon vuol dire però formalistico, come se fosse un passaggio burocraticoconsistente nel compilare un modulo sulla base di domanderituali. Si tratta invece di un’occasione pastorale unica – da valorizzarecon tutta la serietà e l’attenzione che richiede – nella quale, attraversoun dialogo pieno di rispetto e di cordialità, il pastore cerca diaiutare la persona a porsi seriamente dinanzi alla verità su se stessa esulla propria vocazione umana e cristiana al matrimonio… In questomodo, con i vari mezzi a disposizione per una accurata preparazione everifica, si può sviluppare un’efficace azione pastorale volta alla prevenzionedelle nullità matrimoniali”.Il Papa nel suo discorso ha fatto riferimento anche alla questione dellaincapacità consensuale. Ho detto prima che nel nostro Tribunale i casidi cause di nullità a motivo della incapacità sono in aumento.Proprio per riflettere su questo fenomeno, in occasione della inaugurazionedell’anno giudiziario che si terrà il 19 febbraio p.v., il prof. ToninoCantelmi, psichiatra, Presidente dell’Associazione Psichiatri e Psicologicattolici, terrà la prolusione sul tema: “L’amore nell’era digitale:dall’immaturità affettiva all’affettività liquida”.2. L’attività dei giudici (cfr. Allegato n. 1)Nell’anno 2010 sono state discusse 251 cause. Le cause pendenti(che al 31 Dicembre del 2009 erano state 577 e al 31 Dicembre del 2008erano state 633) al 31 Dicembre 2010 risultano 517.Questo risultato è da attribuire all’impegno dei giudici e degli uditoriche si sono dedicati con zelo e sacrificio, pur non trascurando le altreattività pastorali nelle rispettive diocesi. Il numero delle cause da istruiree da concludere con sentenza definitiva è sempre alto, e molte volte siavverte il disagio dei fedeli che attendono con impazienza di essere convocati.Il rispetto per tutte le persone ci obbliga all’osservanza del protocollosenza preferenza alcuna. Pertanto, in ordine ad un servizio più efficace,mi permetto ancora una volta chiedere che siano proposti per questaattività giudiziaria (che ha anch’essa una valenza pastorale) la disponibilitàdi altri sacerdoti competenti ed equilibrati. Ci vorremmo augurareche tutte le <strong>Diocesi</strong> fossero rappresentate. Durante l’anno 2010 hanno


143iniziato a rendere il loro servizio P. Giuseppe Tomiri, frate minore francescanodella provincia religiosa della Puglia-Molise e don EmanueleTupputi, dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie.L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni ha presentato don Giuseppe Pendinelli,come sacerdote disponibile per una collaborazione nel nostroTribunale. Io propongo che egli, per acquisire esperienza e competenza,prima di assumere l’ufficio di giudice, per i primi nove mesi di questoanno solare, si eserciti come uditore o difensore del vincolo sostituto.3. L’attività del nostro Tribunale come sede di appelloper il Tribunale nazionale di AlbaniaNel mese di Novembre del 2010 dal Tribunale di Albania è giunta unasola causa di nullità di matrimonio della <strong>Diocesi</strong> di Durazzo-Tirana persimulazione totale e per esclusione della dignità sacramentale da partedella convenuta. Il Collegio designato non ha ratificato con decreto lasentenza albanese, ma ha deciso il rinvio della causa all’esame ordinarioper verificare meglio tanti aspetti non chiari circa il consenso. Ciò comporteràche il giudice dovrà recarsi in Grecia, dove attualmente risultanoresidenti le parti, ed in particolare sarà necessario il riascolto della convenutache, di religione mussulmana, dopo circa un mese di catecumenato,nello stesso giorno aveva ricevuto il Battesimo, la Cresima, l’Eucarestiae il Matrimonio.Con spirito di servizio offriamo questa collaborazione alla Chiesa sorella:frequenti sono i contatti con il Vicario Giudiziale e con qualchegiudice di quel Tribunale, desiderosi di fare esperienza, tuttavia si ribadiscela necessità della presenza di altre unità nell’organico dei giudicidel nostro Tribunale.4. Difensori del vincolo e promotore di giustizia (cfr. Allegato n. 1)Il titolare dell’Ufficio di Difensore del Vincolo è Mons. Felice Posa.Egli si avvale della collaborazione di Difensori del Vincolo sostituti:2 sacerdoti e 7 laici. Mons. Posa e i suoi collaboratori si sono impegnaticon zelo e competenza. Anche nell’anno 2010 l’ufficio di Promotore


144di Giustizia è stato svolto da Mons. Felice Posa e, quando è risultato incompatibileperché impegnato come Difensore del Vincolo, l’incarico diPromotore di Giustizia è stato svolto dal Sac. Ignazio Pansini.5. Patroni stabili (cfr. Allegato n. 6)I Patroni stabili del nostro Tribunale sono l’avv. Lorusso Franca Maria,l’avv. Farinato Concetta e l’avv. Angelillo Antonella.Durante l’anno giudiziario 2010 essi hanno svolto il servizio di consulenza,ordinariamente nella sede del Tribunale, e una volta al mesenelle sedi delle <strong>Diocesi</strong> dei capoluoghi di provincia, in un ufficio dellerispettive Curie vescovili, d’intesa con i Cancellieri di Curia, così comestabilito dal nostro Regolamento. L’avv. Angelillo, designata per laprovincia BAT, svolge le consulenze un mese nella Curia di Barletta e unmese nella Curia di Andria.Mi permetto ancora una volta ricordare, perché sia noto, che tutti i fedelipossono rivolgersi ai Patroni Stabili per ottenere la consulenza canonicacirca la loro situazione matrimoniale. I fedeli che poi intendonoavvalersi del patrocinio di uno dei Patroni Stabili devono fare richiestascritta e motivata al Preside del Collegio giudicante. Questi accoglie larichiesta, tenuto conto delle ragioni addotte e delle effettive disponibilitàdi servizio.Il Patrono stabile non riceve alcun compenso dai fedeli né per la consulenza,né per il patrocinio e la rappresentanza in giudizio, in quanto allaretribuzione dei Patroni Stabili provvede il Tribunale, attingendo dallerisorse messe a disposizione a tal fine dalla C.E.I.I nostri Patroni Stabili durante l’anno 2010 hanno introdotto n. 48 libelli,così come è indicato nell’allegato n.6.Il numero delle consulenze da essi svolte è il seguente:n. 120 a Bari, n. 50 a Foggia, n. 13 a Brindisi, n. 52 a Taranto, n. 67 aLecce, n. 8 a BAT. Attualmente i nostri Patroni Stabili tra le cause introdottenel 2010 e quelle introdotte negli anni precedenti stanno seguendon. 50 l’avv. Concetta Farinato, n. 56 l’avv. Franca Maria Lorusso, n. 9l’avv. Antonella Angelillo.Mi sembra necessario e doveroso ricordare che il Patrono Stabile nonè l’avvocato d’ufficio, poiché alle situazioni di indigenza è possibile


145provvedere con la concessione del beneficio del gratuito patrocinio assicuratodai liberi professionisti iscritti all’albo del nostro Tribunale, secondoun turno determinato dal Vicario Giudiziale. L’avv. Angelillo funominata dalla Conferenza Episcopale Regionale nella sessione dell’8ottobre 2009, ad annum. Ora, a conclusione del servizio reso con impegnocompetente e dedizione nell’anno 2010, propongo che l’incarico siarinnovato fino al 2013.6. I patroni di fiducia (cfr. Allegati n. 7 e n. 8)L’elenco aggiornato degli avvocati residenti in Puglia, ammessi a patrocinarenel nostro Tribunale è opportuno che sia noto a tutti in modotale che i fedeli, i quali si rivolgono alle Curie Diocesane, ai Parroci o aiConsultori Familiari, possano ricevere esatte informazioni.L’albo è costituito dai professionisti, presentati dai Vescovi al Moderatore,i quali hanno conseguito il titolo di Avvocato Rotale, da quelliche sono Laureati in Diritto Canonico, dai Licenziati “vere periti” in DirittoCanonico e dai giovani Licenziati ammessi “ad biennium” in attesache conseguano il dottorato.Il Consiglio Permanente della C.E.I. nel mese di marzo 2010, ha stabilitoche l’onorario per i Patroni di fiducia è determinato dal Presidedel Collegio giudicante (e non dall’avvocato) tra un minimo di Euro1.575 ed un massimo di Euro 2.992 (escluso IVA e ulteriori oneri,sostenuti dal Patrono, che non possono essere compresi in tali onorari).In genere, sembra che la maggior parte dei patroni di fiducia si attengaa quanto stabilito dalla C.E.I., ma ogni tanto si avvertono delle lamenteleda parte di fedeli ai quali qualche avvocato ha chiesto più diquanto stabilito. Quando c’è stata la formale denunzia, il Moderatore èintervenuto con dei provvedimenti disciplinari.7. I costi e i tempiPer quanto riguarda i costi delle cause, perché ne siano informati iparroci e tramite loro si faccia notizia, dal mese di giugno 2010 il contributodelle parti alle spese processuali è il seguente:


146La parte attrice, che invoca il ministero del Tribunale, è tenuta aversare Euro 525,00 al momento della presentazione del libello; la parteconvenuta non è tenuta ad alcuna contribuzione, ove partecipi all’istruttoriasenza patrocinio. Nel caso in cui nomini un patrono di fiduciao ottenga di usufruire dell’assistenza di un patrono stabile, è tenuta aversare Euro 262,50.La durata delle cause, stando al numero di esse e alla disponibilitàdei giudici, è non meno di due anni.Certe volte i tempi si allungano perché quando il capo di nullità è laincapacità psichica o psicologica (e sono sempre in aumento) è necessariala perizia di un perito d’ufficio, psichiatra o psicologo. Si trova difficoltàa reperire specialisti (specialmente gli psichiatri) disponibili cheoltre alla competenza professionale, si ispirino ad una chiara antropologiacristiana.Torno a rivolgere l’appello, già rivolto lo scorso anno: sarebbe utileche dai Vescovi giungesse qualche sicura indicazione di professionisti,psichiatri o psicologi, con le caratteristiche suddette in modo tale chel’albo dei periti sia più ampio e l’incarico per le perizie possa essere distribuitoequamente e possa essere espletato in tempi più brevi.8. ConclusioneA nome di tutti gli operatori del Tribunale confermo la piena e fedelecollaborazione in questo impegno che ci è stato affidato, rinnovando lagratitudine per la fiducia riposta in noi.Bari, 10 Febbraio <strong>2011</strong>Sac. Luca MuroloVicario Giudiziale


147Allegato n. 1Organico del Tribunalenell’anno <strong>2011</strong>Moderatore S.E. Mons. Francesco Cacucci Arcivescovo diBari-BitontoVicario Giudiziale Mons. Luca Murolo (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Vicario Giudiziale emerito Mons. Luigi Stangarone (Bari-Bitonto)Vicario Giudiziale agg. Mons. Antonio Caricato (Lecce)Vicario Giudiziale agg. Sac. Pasquale Larocca (Bari-Bitonto)Giudici Mons. Angelo Altavilla (Oria)Sac. Gianfranco Aquino (Oria)Sac. Baldassarre Chiarelli (Castellaneta)Mons. Mario Cota(San Severo)Sac. Pietro De Punzio (Brindisi-Ostuni)Mons. Nicola Dileo(<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delleFonti)Sac. Agostino Divittorio (Cerignola-AscoliSatriano)Mons. Domenico Fusillo (Conversano-Monopoli)Mons. Giacomo Giampetruzzi (Bari-Bitonto)Dott. Antonio Lia(Bari-Bitonto)P. Lorenzo Lorusso o.p. (Bari-Bitonto)Sac. Massimo Mancino (Nardò-Gallipoli)Mons. Giuseppe Montanaro (Taranto)Mons. Pasquale Morelli (Taranto)Mons. Paolo Oliva(Taranto)Sac. Giuseppe Pica(Nardò-Gallipoli)Mons. Filippo Salvo (Trani-Barletta-Bisceglie)Sac. Antonio Sozzo(Lecce)


148P. Giuseppe Tomiri o.f.m. (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Sac. Emanuele Tupputi (Trani-Barletta-Bisceglie)Difensori del VincoloTitolare Mons. Felice Posa (<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delleFonti)Sostituti Mons. Giuseppe Laterza (Conversano-Monopoli)Sac. Ignazio Pansini(Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Dott. Giuseppe Albanese (Bari-Bitonto)Dott.ssa Fabiana Campa (Lecce)Dott. Damiano De Nuccio (Ugento-SantaMaria di Leuca)Dott.ssa Margherita Di Ponzio (Taranto)Dott. Vito Giannelli(Bari-Bitonto)Dott. Giuseppe Nuzzi (<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delleFonti)Dott. Paolo Stefanì(Bari-Bitonto)Promotore di GiustiziaTitolare Mons. Felice Posa (<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delleFonti)Aggiunto Sac. Ignazio Pansini (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Uditori Sac. Giovanni Pinto (Lucera-Troia)Dott.ssa Valentina Bovio (Bari-Bitonto)Dott.ssa Maria Colaluce (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Dott. Vittorio Palumbieri (Trani-Barletta-Bisceglie)


149Patroni stabili Avv. Antonella Angelillo (<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delleFonti)Avv. Concetta Farinato (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Avv. Franca M. Lorusso (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)CancelleriaCancelliere - Notaio Sac. Vito Spinelli (Bari-Bitonto)Addetti alla Cancelleria Rag. Alfonso de Leo (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Rag. Patrizio Tarantino (Bari-Bitonto)Amministrazione Prof. Benedetto Morea (Bari-Bitonto)Dott. Carlo Cassano(Bari-Bitonto)Attuari - NotaiSostituti Rag. Leonardo Amato (Bari-Bitonto)Rag. M. Antonietta Baronchelli (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Rag. Vito Colaianni(Bari-Bitonto)Rag. Antonio Iurilli(Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi)Rag. Angela Sette(Bari-Bitonto)Dott. Liborio Tridente (Trani-Barletta-Bisceglie)Rag. Rosa Zaffanella (Bari-Bitonto)Personale ausiliario Sig. De Salvatore Raffaele (Bari-Bitonto)Sig.ra Amoruso Anna (Bari-Bitonto)


150Allegato n. 2Relazione al 31.12.2010Cause introdotte 216Cause archiviate 23Rato 2Cause decise 251DeciseAffermative 196Negative 55Totale 251Capi di nullitàEsclusione dell’indissolubilità 82 affermative 47 negativeEsclusione della prole 42 affermative 42 negativeSimulazione totale del consenso 25 affermative 52 negativeIncapacità ad assumere gli obblighi coniugali 40 affermative 32 negativeDefectus discretionis iudicii 29 affermative 24 negativeTimore 13 affermative 17 negativeEsclusione della fedeltà 12 affermative 8 negativeErrore di qualità 2 affermative 11 negativeImpotenza 4 affermative 1 negativeCondizione 3 affermative 2 negativeEsclusione del bonum coniugum 2 affermative 14 negativeDolo 3 affermative 12 negativeDifetto di forma canonica 0 affermative 1 negativeLa somma dei capi ammessi o respinti non corrisponde al numerodelle sentenze affermative o negative in quanto alcune volte nella stessasentenza il Tribunale si è pronunziato su più capi, alcuni dei quali vengonoammessi e altri respinti.


151<strong>Diocesi</strong> di provenienzadelle 216 cause introdotte nell’anno 2010Allegato n. 3<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti 10Andria 6Bari-Bitonto 43Brindisi-Ostuni 15Castellaneta 4Cerignola-Ascoli Satriano 3Conversano-Monopoli 13Foggia-Bovino 8Lecce 17Lucera-Troia 2Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo 10Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi 9Nardò-Gallipoli 9Oria 7Otranto 16San Severo 5Taranto 22Trani-Barletta-Bisceglie 13Ugento-Santa Maria di Leuca 4Totale 216


152Allegato n. 4ProfessioniAttori Attrici Convenuti ConvenuteAgricoltore 2 0 4 1Artigiano 2 1 2 0Casalinga 0 18 0 22Commerciante 12 6 12 5Commessa 1 3 0 2Disoccupato 5 8 1 10Forze dell’Ordine/Militari 18 0 13 1Impiegato 22 20 18 25Imprenditore 2 1 3 0Infermiere 1 1 0 5Insegnante 2 8 0 5Libero Professionista 16 14 20 8Medico 7 0 2 1Operaio 16 8 25 6Studente 2 14 2 17Non dichiarato 3 3 3 3Totale 111 105 105 111Attori 111Attrici 105Totale parte attrice 216Convenuti 105Convenute 111Totale parte convenuta 216


153Durata della convivenza matrimonialedelle coppie che hanno introdotto il libellonell’anno 2010Allegato n. 57 giorni 115 giorni 11 mese 62 mesi 43 mesi 44 mesi 75 mesi 26 mesi 57 mesi 28 mesi 19 mesi 310 mesi 511 mesi 11 anno 1914 mesi 115 mesi 218 mesi 519 mesi 12 anni 163 anni 274 anni 225 anni 66 anni 77 anni 68 anni 99 anni 410 anni 1211 anni 112 anni 313 anni 5


15414 anni 115 anni 416 anni 317 anni 118 anni 219 anni 120 anni 121 anni 1Coppie non dichiarate 14Totale 216


155Statistiche sull’attività del Tribunalein particolare per la diocesi di<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti<strong>Anno</strong> 2010Totale cause decisenella <strong>Diocesi</strong>AFF.251 10 8 2TOTALE CAUSE DECISENEG.Capi di nullità Totale Aff. Neg. Arch.Esclusione della indissolubilità 7 4 3Esclusione della prole 3 2 1Timore 0 0 0Defectus discretionis iudicii 2 2 0Incapacità ad assumere gli obblighi coniugali 4 3 1Simulazione totale del consenso 4 2 2Errore di persona 0 0 0Errore di qualità 0 0 0Esclusione della fedeltà 1 0 1Dolo 0 0 0Impotenza 0 0 0Condizione 0 0 0Esclusione del bonum coniugum 1 0 1Difetto di forma canonica 0 0 0La somma dei capi ammessi o respinti non corrisponde al numerodelle sentenze affermative o negative in quanto alcune volte nella stessasentenza il Tribunale si è pronunziato su più capi, alcuni dei quali vengonoammessi e altri respinti.


Attidel Vescovo


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


159Progetto PastoraleDiocesano e Parrocchiale<strong>2011</strong>-2012L’ICONA BIBLICA: “IO SONO IL PANE DI VITA” (Gv 6, 35)L’anno pastorale <strong>2011</strong>-2012 sarà l’anno conclusivo del cammino sinodale,accompagnato dalle parole evangeliche “Io sono la via, la veritàe la vita” (Gv 14, 6).a. “Io sono la via” (2008-2010): dal 2008 ci siamo messi in cammino,preparando il Sinodo diocesano, coinvolgendo la diocesi in«un grande esame di coscienza individuale e collettivo, personalee comunitario circa l’incidenza del Vangelo sui singoli e sullasocietà» (m. paciello, Omelia Messa Crismale 2008). Il puntod’arrivo di questo cammino è stato sintetizzato nello Strumento dilavoro (Quaderno del Sinodo 4).b. “Io sono la verità” (anno <strong>2011</strong>): l’intero anno <strong>2011</strong> è stato dedicatoalla celebrazione del Sinodo Diocesano. Le relazioni instauratetra i 154 membri sinodali, gli approfondimenti e le esigenzeemerse in aula, le considerazioni e i contributi offerti, hanno fattofare a tutti una esperienza nuova di Cristo. Tappa significativadi questo cammino è stato l’incontro con Papa Benedetto XVI (2luglio <strong>2011</strong>), che ci ha richiamati alla verità della relazione con ilmistero Trinitario di Dio: «È necessario ripartire sempre e in modonuovo da questa verità per comprendere e vivere più intensamentel’essere Chiesa, “Popolo di Dio”, “Corpo di Cristo”, “Comunione”».c. “Io sono la vita” (anno 2012): il 7 dicembre <strong>2011</strong> si concluderà ilSinodo Diocesano, dando inizio ad un intero anno Eucaristico, cheavrà il suo culmine nella celebrazione del primo Congresso EucaristicoDiocesano (dal 30 settembre al 6 ottobre 2012). Nel CongressoEucaristico saremo chiamati a “declinare” il Sinodo Diocesanonei contenuti, negli atteggiamenti e nelle scelte pastorali. Iltema del Congresso sarà: “Io sono il Pane di vita. La parrocchia,comunità Eucaristica”.


160L’anno pastorale <strong>2011</strong>-2012 sarà anche il primo anno di un nuovocammino triennale, caratterizzato dalla valorizzazione e dalla consegnadel Sinodo diocesano a tutta la <strong>Diocesi</strong>, attraverso una prima elaborazionee realizzazione delle indicazioni sinodali.In questo orizzonte, desideriamo incamminarci attraverso tre tappeche caratterizzeranno il prossimo triennio. Perciò, ogni anno la <strong>Diocesi</strong>proporrà un tema biblico, un atteggiamento fondamentale (virtù teologale),una priorità pastorale, destinatari e ministeri “privilegiati”.a. Innanzitutto la Parola di Dio: il tema biblico proposto per il camminopastorale delle nostre comunità ci ricorderà costantemente lapriorità della Parola di Dio nella vita e nella missione.b. L’ascolto della Parola ci porta ad assumere atteggiamenti e sceltedi vita nuovi. Perciò, ogni anno sarà approfondita una delle trevirtù teologali (fede, speranza, carità), non solo nel significato teologicoe morale, ma innanzitutto come atteggiamento da valorizzarenella vita quotidiana personale e comunitaria.c. Ogni anno, inoltre, sarà caratterizzato da una scelta (individuandoun’area del Centro Pastorale) e da una priorità pastorale.d. Il cammino pastorale sarà offerto a tutta la Chiesa Diocesana ecoinvolgerà tutti i fedeli. Ogni anno, però, si individueranno alcunidestinatari e ministeri “privilegiati”, al fine di accompagnareuna comune maturazione delle fede. Questa priorità permetteràdi elaborare ogni anno un percorso di formazione permanente e dipreparazione ai ministeri.ANNOTEMABIBLICO<strong>2011</strong>/2012 «Io sono il panedi vita»(Gv 6, 35)2012/2013 «Che cosacercate?»(Gv 1, 38)ATTEGGIA-MENTODI FONDOla Fedela speRanZaPRIORITÀPASTORALE<strong>Anno</strong> dellaEucaristia<strong>Anno</strong>dellaformazioneDESTINATARI“PRIVILEGIATI”I MINISTERI“PRIVILEGIATI”La Parrocchia I sacerdoti, gliaccoliti e i ministristraordinaridella comunione,i consiglipastorali.La famigliae i giovaniI lettori e i catechisti2013/2014 «Dio ama chidona con gioia»(2Cor 9, 7)la caRitÀ<strong>Anno</strong>del servizioLa cittàI diaconi e glioperatori caritas


161In diversi tempi e modi, il Sinodo ha sottolineato l’urgenza di un annunciodella fede che si incarni in tutti gli ambiti di vita dei fedeli.Questa esigenza trova una risposta nei cinque ambiti di vita emersinel Convegno Nazionale di Verona (16-20 ottobre 2006) e ripropostidai Vescovi negli orientamenti pastorali per il decennio <strong>2011</strong>-2020,nel documento “Educare alla vita buona del Vangelo”: «Gli ambiti dellavita affettiva, del lavoro e della festa, della fragilità umana, della tradizionee della cittadinanza rappresentano un’articolazione molto utileper rileggere l’impegno educativo, al quale offrono stimoli e obiettivi”(EVBV 33).IL PROGRAMMA DELL’ANNO PASTORALE <strong>2011</strong>-20121. I temi fondamentaliPapa Benedetto XVI, in occasione del pellegrinaggio diocesano aRoma (2 luglio <strong>2011</strong>), ci ha invitati a camminare nell’orizzonte della relazionevitale con il Signore Gesù: «La Chiesa non possiede in se stessail principio vitale, ma dipende da Cristo, di cui è segno e strumento efficace.Nella relazione con il Signore Gesù essa trova la propria identitàpiù profonda: essere dono di Dio all’umanità, prolungando la presenzae l’opera di salvezza del Figlio di Dio per mezzo dello Spirito Santo.In quest’orizzonte comprendiamo che la Chiesa è essenzialmente un misterod’amore a servizio dell’umanità in vista della sua santificazione».La centralità della fede nella risurrezione e nella presenza salvificadi Cristo nella vita della Chiesa sarà il tema fondamentale del nuovo anno.Questa certezza della fede si esprime nel dono e nell’accoglienzadell’Eucaristia celebrata, vissuta e annunciata. L’Eucaristia, fonte e culminedella vita e della missione della Chiesa, richiama tutte le dimensionidella vita ecclesiale e personale.In questo intero anno, ci interrogheremo non solo sulla dimensione liturgicadell’Eucaristia, ma anche su ciò che fa di essa il culmine e la fontedi ogni iniziativa, organizzazione, missione, spiritualità.


162a. La fedeIl Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che «l’Eucaristia èil compendio e la somma della nostra fede: “Il nostro modo di pensareè conforme all’Eucaristia, e l’Eucaristia, a sua volta, si accorda conil nostro modo di pensare” (Sant’Ireneo di Lione, Adversus haereses, 4,18, 5]» (CCC 1327). Attraverso l’Eucaristia, possiamo leggere alcunedimensioni fondamentali della vita del cristiano:• La priorità della grazia di Dio• L’ascolto della Parola• L’obbedienza della fede• La comunione e partecipazione• La missioneCelebrare l’anno Eucaristico vorrà dire per noi alimentare la virtù teologaledella fede, ricordando quanto dice Papa Benedetto: «La fede dellaChiesa è essenzialmente fede eucaristica e si alimenta in modo particolarealla mensa dell’eucaristia» (Sacramentum caritatis 6).Il tessuto locale ed ecclesiale ci interroga sulle modalità di trasmissionedella fede e sulle nostre capacità di entrare in dialogo con il mondocontemporaneo. L’invito alla fede ci chiede sempre una conversione:«Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1, 15). Il cammino sinodale ciha aiutati a prendere coscienza della necessità di una pastorale che nonmiri alla semplice conservazione della fede.Questo invito ci interpella personalmente e comunitariamente:• non dando per scontata la fede in coloro che chiedono i sacramenti;• impegnandoci a risvegliare la fede in coloro che hanno abbandonatola pratica di fede;• trovando forme nuove per il primo annuncio della fede;• preoccupandoci di annunciare e vivere una fede integrata nelle variedimensioni della vita cristiana.Accoglieremo quanto detto dal Sinodo come un invito a vivere la nostratestimonianza di discepoli del Signore in questa Chiesa e in questotempo, facendo nostre le parole rivolte dai Vescovi Italiani alle nostrecomunità parrocchiali: «Occorre tornare all’essenzialità della fede, per


163cui chi incontra la parrocchia deve poter incontrare Cristo, senza troppeglosse e adattamenti. La fedeltà al Vangelo si misura sul coerente legametra fede detta, celebrata e testimoniata, sull’unità profonda concui è vissuto l’unico comandamento dell’amore di Dio e del prossimo,sulla traduzione nella vita dell’Eucaristia celebrata. Quando tutto è fattoper il Signore e solo per lui, allora l’identità del popolo di Dio in quelterritorio diventa trasparenza di Colui che ne è il Pastore» (VMP 12).b. La ParrocchiaIl tema dell’anno eucaristico sarà: “Io sono il pane di vita. La parrocchia,comunità eucaristica”. Nell’esortazione apostolica “Christifideleslaici”, Giovanni Paolo II definisce la parrocchia “comunità eucaristica”(Chfl 26). Il legame tra la parrocchia e l’Eucaristia ci aiuta riscoprire:• il profondo legame tra la parrocchia, la Chiesa Diocesana e laChiesa Universale. Un legame profondo, che ci riporta alla dimensionedel “mistero”, di cui ci parla la Lumen gentium: «In questecomunità (locali), sebbene spesso piccole e povere e disperse,è presente Cristo, per virtù del quale si costituisce la Chiesa una,santa, cattolica e apostolica. Infatti “la partecipazione del corpo edel sangue di Cristo altro non fa, se non che ci mutiamo in ciò chericeviamo”» (LG 26);• il legame tra la parrocchia, la celebrazione dell’Eucaristia e laDomenica: la parrocchia «è una comunità idonea a celebrarel’Eucaristia, nella quale stanno la radice viva del suo edificarsi eil vincolo sacramentale del suo essere in piena comunione con tuttala Chiesa» (Chfl 26). In particolare, come ci ricordano i VescoviItaliani: «La vita della parrocchia ha il suo centro nel giorno delSignore e l’Eucaristia è il cuore della domenica» (VMP 8);• la natura propria della comunità parrocchiale in quanto “comunitàdi fede” e “comunità organica, costituita dai ministri ordinatie dagli altri cristiani, nella quale il parroco – che rappresenta il Vescovodiocesano – è il vincolo gerarchico con tutta la Chiesa particolare»(Chfl 26);• l’Eucaristia come alimento della vita ecclesiale e sorgente dellamissione.


164c. I sacerdoti, gli accoliti e i ministri straordinari della comunioneIn questo anno eucaristico, sarà dedicata una cura particolare ai sacerdoti,agli accoliti e ai ministri della comunione. Questa scelta nonesclude altri ministeri o compiti nella Chiesa, ma, a partire da destinatari“privilegiati”, intende coinvolgere tutta la comunità ecclesiale. Una particolareattenzione sarà rivolta ai presbiteri, chiamati a vivere la propriaspiritualità sacerdotale come una spiritualità “intrinsecamente eucaristica”(Sacramentum caritatis 80).L’anno di preparazione al Congresso Eucaristico sarà una occasionepreziosa per riflettere non solo sulla parrocchia, ma anche sul ministerodel parroco, “chiamato ad essere il primo credente e discepolo della Paroladi Dio” (Giovanni paolo ii, Udienza ai partecipanti al Convegno“Il compito dei presbiteri nella catechesi in Europa”, 8 maggio 2003).2. Il Centro Pastorale Diocesano (CEPAD)L’esigenza di elaborare una nuova forma di collaborazione tra sacerdotie laici ha fatto maturare una nuova mentalità pastorale, che vede nelCentro Pastorale la sua espressione. Nei mesi di Settembre - Ottobre, sicelebrerà l’ultima Sessione del Sinodo, che si concluderà il 7 dicembre<strong>2011</strong>. Nell’ultima Sessione, sarà discusso e approfondito il tema dellacomunione e della corresponsabilità. Il cammino sinodale ha fatto maturarela necessità di guardare alla comunione nella diversità dei carismi edei ministeri, dando una configurazione nuova alle forme di corresponsabilitàe collaborazione. Questa esigenza trova la sua espressione nelCentro Pastorale Diocesano. Il Centro Pastorale, parte integrante dellaCuria Diocesana, offrirà alla <strong>Diocesi</strong> percorsi di progettazione, coordinamentoe formazione. Il CEPAD è strutturato in tre settori, rispettivamenteanimati da un coordinatore. Ogni ufficio è affidato ad un Direttore.L’ufficio sarà composto da sacerdoti, religiosi e laici, che collaborerannonel raggiungere le finalità proprie dell’ufficio. Qualora il Vescovolo ritenga necessario, nominerà tra i presbiteri un responsabile della formazione,che avrà il compito di collaborare con il Direttore nella formazionedei membri dell’ufficio e nella realizzazione, con la propria competenza,delle iniziative proposte dall’ufficio stesso.


165I. Catechesi - Liturgia - Sacramentia. Ufficio catechistico (Servizio diocesano catecumenato - Apostolatobiblico - Cooperazione missionaria tra le Chiese)b. Ufficio liturgicoc. Ufficio per la pastorale familiared. Servizio Diocesano per la Pastorale giovanile - vocazionale -scolasticae. Ufficio comunicazioni socialiII. Testimonianza e Caritàa. Caritas diocesanab. Ufficio per la pastorale sociale e del lavoroc. Ufficio per la pastorale tempo libero, turismo e sportd. Ufficio per la pastorale della saluteIII. Comunione e corresponsabilitàa. Tre rappresentanti del Consiglio Pastorale Diocesanob. Responsabile per la formazione del clero e Rappresentante delConsiglio Presbiteralec. Quattro rappresentanti della Consulta aggregazioni laicalid. Coordinamento unità pastoralie. Segretariato per l’ecumenismo3. Dal Sinodo Diocesano al Congresso Eucaristicoa. La conclusione del SinodoI mesi di settembre, ottobre e novembre ci vedranno impegnati nellaquarta tappa del cammino sinodale. Nei prossimi mesi, ci interrogheremosul mistero della Chiesa chiamata a vivere la comunione nella diversitàdei ministeri e carismi:23 - 24 - 26 settembre: presbiterio - vita consacrata - ministeri14 - 15 - 17 ottobre: i laici28 - 29 - 31 ottobre: l’ecumenismo e dialogo interreligioso.Il Sinodo si concluderà il 7 dicembre <strong>2011</strong>, presso la sala polifunzio-


166nale del Santuario del Buoncammino. Durante la celebrazione, il Vescovoconsegnerà ad ogni comunità parrocchiale il Libro dei Vangeli e unacopia del Libro del Sinodo.b. La consegna del Libro del Sinodo e la “Settimana di Comunionee Carità”Nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, il Libro del Sinodo saràconsegnato, in modi diversi, alla Comunità Diocesana:- ad ogni parrocchia o comunità religiosa, nel periodo di Avvento,sarà offerto un testo di riferimento per la Novena di Natale;- ai laici impegnati nella scuola, nel lavoro, nella vita politica,durante un ritiro presso il Buoncammino (17 dicembre);- ai sacerdoti, diaconi, accoliti e ministri straordinari della comunione,presso la Cattedrale di <strong>Altamura</strong>, durante la lectio cheapre la Settimana della Comunione e Carità (23 gennaio);- agli animatori caritas, liturgia e catechesi, durante gli incontricittadini (24 gennaio);- alle comunità cristiane presenti in diocesi, durante la celebrazioneecumenica (25 gennaio - <strong>Gravina</strong>);- ai membri dei consigli affari economici parrocchiali (26 gennaio- Teatro Parrocchia Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>);- ai consigli pastorali parrocchiali (27 gennaio - Santuario Buoncammino);- alle famiglie e ai giovani, durante un incontro-festa che concludela Settimana della Comunione e Carità (domenica 29 gennaio).La consegna del Libro del Sinodo e la “Settimana di Comunione eCarità”, saranno la prima tappa di preparazione al Congresso EucaristicoDiocesano e l’inizio di un intero anno dedicato all’Eucaristia.In particolare, si rifletterà sull’Eucarestia in rapporto ai diversi ambitidella vita dell’uomo (la vita affettiva - il lavoro e la festa - la fragilitàumana - la tradizione - la cittadinanza), a partire dalla vita delle comunitàparrocchiali e preparato da approfondimenti e iniziative che coinvolgerannotutte le Città, le comunità parrocchiali, le aggregazioni laicali,le comunità religiose maschili e femminili.


167c. Le Giornate Eucaristiche parrocchiali e l’adorazione perpetuaLe parrocchie saranno accompagnate durante l’anno attraverso la celebrazionedi una giornata eucaristica parrocchiale, durante la qualesi rifletterà su alcuni ambiti di vita, e saranno coinvolte categorie impegnateparticolarmente nei suddetti ambiti.La giornata eucaristica sarà celebrata ogni terzo giovedì del mese.Il Centro Pastorale offrirà ad ogni parrocchia un testo di riferimentosull’Eucarestia. Esso potrà essere utilizzato come catechesi preparatoriae come testo per la preghiera. Durante tutto l’anno, sarà offerto un itinerarioche aiuta a riscoprire i gesti e i linguaggi della liturgia eucaristicae la vita dei credenti:• 19 gennaio “Eucaristia e vita affettiva”• 16 febbraio “Eucaristia e fragilità”• 15 marzo “Eucaristia, lavoro e festa”• 19 aprile “Eucaristia e tradizione”• 17 maggio “Eucaristia e cittadinanza”Oltre ad <strong>Altamura</strong> e <strong>Gravina</strong>, anche nelle altre Città della <strong>Diocesi</strong> sivivrà l’esperienza dell’Adorazione Eucaristica Perpetua.d. La lectio divina e ritiri spiritualiIl Sinodo Diocesano ha invitato tutta la Chiesa Locale a porre al centrodella vita ecclesiale l’ascolto della Parola di Dio, anche attraverso laLectio Divina.Nell’anno Eucaristico, siamo invitati a conoscere e utilizzare la lectiodivina per l’ascolto personale e comunitario delle Sacre Scritture.In questo anno, attraverso i ritiri spirituali, tutti i sacerdoti sarannoaiutati a riflettere e utilizzare il metodo della lectio e, in ogni parrocchia,individuerà un giorno da dedicare alla lectio divina, almeno nei tempiforti.I ritiri spirituali diocesani assumeranno una nuova forma, chiedendoai presbiteri diocesani e religiosi di dedicare un tempo maggiore allariflessione e alla preghiera e coinvolgendo le comunità parrocchiali nellapreghiera e riflessione.


168• Prima forma: ogni due mesi, i sacerdoti si ritroveranno, per l’interagiornata, presso il Monastero di Picciano. Guiderà i ritiri donMichelangelo M. Tiribilli, P. Abate Generale di Monte OlivetoMaggiore. Sarà utilizzato il metodo della lectio divina per offrirea tutti i sacerdoti un comune itinerario di riflessione sulla lectio. Iltema sarà: Eucaristia e Sacerdozio:10 ottobre - 12 dicembre - 13 febbraio - 14 maggio• Seconda forma: ogni due mesi, i sacerdoti, in ogni paese, si ritroverannoin serata per vivere insieme il ritiro con le comunità parrocchiali:alla meditazione seguirà l’Adorazione Eucaristica conla celebrazione del Vespro. Nei tre ritiri si mediterà sul cap. 6 delVangelo di Giovanni:14 novembre - 9 gennaio - 12 marzoe. Le proposte formativeDurante l’anno pastorale <strong>2011</strong>/2012, saranno offerte alcune proposteformative, in particolare a coloro che vivono un ministero nella CelebrazioneEucaristica: i presbiteri, gli accoliti, i ministri straordinari dellacomunione, i ministri di fatto e i ministranti:- nella settimana della Comunione e Carità, sarà dedicato un appuntamentoper i presbiteri, gli accoliti, i ministri straordinari dellacomunione (23 gennaio);- per i presbiteri, oltre ai ritiri spirituali, il Centro Pastorale organizzeràun “Seminario di Studio” sul tema: “Il presbitero in parrocchia”(2-7 luglio 2012);- per gli accoliti, i ministri straordinari della comunione, i ministridi fatto, il Centro Pastorale proporrà un week-end formativo (16-17 giugno);- per i ministranti: giornata diocesana il 22 ottobre <strong>2011</strong>.Un appuntamento per le famiglie: dal 30 maggio al 3 giugno, ci sarà aMilano il settimo Incontro Mondiale delle Famiglie. Il tema propostoper l’incontro sarà: “Famiglia: il lavoro e la festa”.Ci prepareremo a questo appuntamento con l’incontro diocesano del29 gennaio 2012. Il Centro Pastorale, attraverso l’ufficio di pastorale


169familiare, consegnerà alle parrocchie le informazioni necessarie per lapreparazione e la partecipazione all’incontro.L’anno 2012/2013 sarà l’anno in cui si porrà al centro il tema dellaformazione, più volte emerso nelle tappe del cammino Sinodale. A conclusionedel Sinodo, il Centro Pastorale, in questo anno, accogliendole indicazioni sinodali, coinvolgerà in particolar modo i direttori e i responsabilidella formazione degli uffici e alcuni esperti, al fine di elaborarei percorsi formativi per la comunità diocesana, che saranno propostinel prossimo anno pastorale.Il Centro Pastorale si riunirà il lunedì, alle ore 19.00, presso la saladel Sinodo, nei seguenti giorni:Settembre (1 - 12 - 19), Ottobre (24), Novembre (7 - 21), Dicembre(19), Gennaio (16 - 30), Febbraio (6 - 20), Marzo (5 - 20), Aprile (16 -30), Maggio (7 - 21).Il Vicario per la pastorale e i coordinatori dei Settori si incontrerannoogni lunedì in Curia, dalle 10.30 alle 13.00, per coordinamento del CentroPastorale e la programmazione.f. La missione dei seminaristi di teologia e il Congresso EucaristicoDiocesanoIl Congresso Eucaristico sarà preceduto da una missione, che vedrà,in ogni parrocchia, la presenza dei seminaristi del Seminario Maggioredi Molfetta. La missione di terrà dal 23 al 30 settembre 2012.La missione dei seminaristi sarà coordinata dal Centro Pastorale, inparticolare dall’area della comunione e corresponsabilità.Il Congresso Eucaristico Diocesano (30 settembre - 6 ottobre 2012)coinvolgerà in particolar modo gli ambiti di vita in cui ogni cristiano vivela testimonianza della fede.Il programma prevede incontri che coinvolgono le parrocchie, le cittàe la diocesi intera.


170VADEMECUM PER LE PARROCCHIEIl programma pastorale si integra con un Vademecum, che accompagneràil cammino del Centro Pastorale e delle Comunità Parrocchiali neimesi di Settembre - Ottobre.Il Vademecum è uno strumento offerto in particolar modo ai consiglipastorali, che avranno in compito di elaborare un programma dettagliatoper ogni unità pastorale e parrocchia.Questo strumento è a servizio delle comunità parrocchiali, perché, attraversoi consigli pastorali, possano “tradurre”, in scelte operative, ilprogramma diocesano.Entro il 15 Ottobre, le parrocchie facciano pervenire, per e-mail, suggerimentie indicazioni per il Centro Pastorale (e-mail: centropastoralediocesano@gmail.com).a. La centralità della Parola di DioIl Sinodo ha ribadito, ancora una volta, la centralità della Parola diDio nella vita della Chiesa. Tra le forme con le quali è possibile ascoltarele S. Scritture, vi è il metodo della lectio divina. È bene che ogni parrocchiao unità pastorale individui una sera dedicata all’ascolto della Paroladi Dio.- Nel prossimo anno liturgico, ogni parrocchia potrebbe offrire, almenonei tempi forti, un itinerario di lectio divina sui Vangeli dellaDomenica.- A volte, nelle nostre comunità, la catechesi e la liturgia rischiano dicamminare come due rette parallele… Come possiamo far incontrarequeste dimensioni fondamentali della vita cristiana? Il consigliopastorale è un luogo in cui è possibile ritrovarsi per verificarele nostre liturgie e il rapporto con la formazione del popolo di Dio.b. Il libro del SinodoUno dei primi impegni dell’anno pastorale <strong>2011</strong>-2012 sarà quello distudiare e diffondere il Libro del Sinodo, non solo accogliendo iniziative


171del Centro Pastorale, ma realizzando attività che coinvolgano la parrocchiain tutti i suoi ambiti. Il consiglio pastorale indichi giorni, destinatarie modalità per la diffusione del Libro del Sinodo (es. nei centri di ascolto,nei gruppi di animazione, ecc).c. L’anno EucaristicoL’anno Eucaristico sarà caratterizzato dalla “Giornata EucaristicaParrocchiale”:- sarebbe opportuno individuare, con il consiglio pastorale, un teamdi responsabili che affianchi il parroco nell’organizzazione dellegiornate. Ci si chieda:· come coinvolgere le famiglie e i giovani;· con quali modalità coinvolgere le persone più fragili;· come incidere nella vita del territorio.L’anno Eucaristico coinvolge tutta la vita della comunità parrocchiale:- con i catechisti ed educatori, ci di chieda come coinvolgere le famigliedei ragazzi che riceveranno per la prima volta la comunione;- con i ministri straordinari della comunione, come rendere più significativoil loro servizio;- con il gruppo liturgico, come offrire occasioni di formazione sullaS. Messa;- con la Caritas, come sensibilizzare la comunità domenicale ai bisognidella parrocchia.d. La missione diocesanaIn preparazione al Congresso Eucaristico, le comunità parrocchialiaccoglieranno i seminaristi di Teologia per la missione.- Individuare luoghi significativi nel proprio territorio parrocchiale,situazioni e persone da visitare.- Disponibilità per il coordinamento della missione.- Famiglie per l’ospitalità dei seminaristi


172e. Appuntamenti e itinerari• SettimanaliOgni mercoledì ore 19.30 Lectio divina• 7 dicembre <strong>2011</strong>S. Messa di Conclusione del Sinodo Diocesano• 16-24 dicembre <strong>2011</strong>Novena di Natale• 17 dicembre <strong>2011</strong>Ritiro diocesano per i laici impegnati nella scuola, nel lavoro, nellavita politica (Santuario Buoncammino)• “Settimana di Comunione e Carità”(23-29 gennaio)• Giornata Eucaristica- 19 gennaio “Eucaristia e vita affettiva”- 16 febbraio “Eucaristia e fragilità”- 15 marzo “Eucaristia, lavoro e festa”- 19 aprile “Eucaristia e tradizione”- 17 maggio “Eucaristia e cittadinanza”A quale gruppo affidiamo l’organizzazione della giornata? Come?Dove?• Ritiri spirituali cittadini14 novembre - 9 gennaio - 12 marzo


173OmelieOmeliaper le Esequie di P. Enzo FiorePoggiorsini, 16 marzo <strong>2011</strong>Gesù, alle folle che gli chiedevano segni per essere certi che Lui era ilMessia promesso, il Salvatore, il Figlio di Dio, rispondeva che avrebbedato un solo segno: il segno di Giona.Il libro di Giona, nella Bibbia, racconta che il profeta Giona, duranteuna tempesta è gettato in mare, ingoiato da un cetaceo e restituito a rivadopo tre giorni.Quando palava del segno di Giona, Gesù voleva annunziare la suapermanenza nel sepolcro e la sua Risurrezione.Se Gesù fosse soltanto morto e non risorto, avrebbe dimostrato di nonessere il Figlio di Dio, e noi saremmo rimasti per sempre nel peccato enella morte.Anche noi oggi, come le folle della Galilea, siamo alla ricerca di segniche ravvivino la nostra fede, la nostra speranza e ci aiutino a sopportareun dolore così grande e un avvenimento che ci ha privati in un istantedella presenza di Padre Enzo Fiore.A noi, Gesù oggi dice di alzare lo sguardo verso il suo cuore trafittoe al suo sepolcro vuoto e glorioso, per attingere luce e forza necessarieper non restare schiacciati dal dolore, dallo smarrimento che è nel cuoredi tutti.E noi, animati da una fede in Cristo morto e risorto e nella infinita misericordiadi Dio Padre, che ha dato il proprio Figlio per la nostra salvezza,facendoci voce di Padre Enzo, abbiamo gridato al Signore, nel Salmoresponsoriale: “Pietà di me o Dio nel tuo amore; nella tua grande misericordiacancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal miopeccato rendimi puro… non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmidel tuo Santo Spirito”.La Messa esequiale è il momento sacramentale in cui la comunità cristianachiede a Cristo morto e risorto di far passare dalla morte alla vita edi accogliere nel Regno del Padre suo chi si presenta a Lui.


174È vero che Padre Enzo ha bussato alla Sua porta in una notte in cuiEgli non lo aspettava; è vero anche che nemmeno Padre Enzo aveva maipensato di essere lui a decidere il giorno del suo incontro con il Signore.Ma ci sono momenti nella vita in cui, imprevedibilmente e inspiegabilmente,la mente umana cade nel buio, la persona diventa automa, entrain un tunnel che sembra senza vie di uscita. Non possiamo non riconoscereche morire così è fare un grave torto al Signore, datore e padronedella vita; è un’appropriarsi di un diritto che no si ha.Ma questo è vero per chi ha la mente lucida, per chi è in grado di nonvolere quel che sta facendo; per chi è capace e ha la forza di vincere l’istinto.Il Signore, che sa e comprende queste cose, guarda con occhi di Dio edi Padre misericordioso chi giunge a questi gesti.Io penso che Padre Enzo, in quel momento, ha creduto più alla misericordiadi Dio che alla illiceità del suo gesto.Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci assicura che Dio, attraversole vie che Egli solo conosce, può preparare l’occasione, anche fulminea,di un salutare pentimento;per questo, la Chiesa prega per le persone cheanticipano la fine della loro vita.Che cosa dobbiamo fare?Dobbiamo pregare molto per Padre Enzo, perché, purificato dallagrazia e dalla misericordia di Dio, possa ricevere il centuplo promessoda Dio a chi lascia tutto per seguirlo.Padre Enzo, ad <strong>Altamura</strong>, a Poggiorsini e, prima, a Terlizzi, ha lavoratocon gioia e dedizione nelle comunità dove il Signore lo ha mandato.Il Signore, che è amore, che conosce il cuore dell’uomo, che vede ilbene compiuto, che è giusto e grande nell’amore, non gli negherà la gioiadel paradiso.Dobbiamo pregare per la famiglia di Padre Enzo e continuare a starloro vicini, grati per il bene ricevuto da Padre Enzo.Tutti siamo smarriti e pietrificati da quanto è avvenuto; ma possiamosolo immaginare quale immenso dolore è nel cuore dei familiari.Chiediamo per loro il conforto della fede, la speranza cristiana, lapresenza materna e confortatrice della Vergine Addolorata.Dobbiamo pregare per i sacerdoti, perché lo Spirito Santo dia tantaluce ai loro occhi, dia tanta grazia al loro cuore, perché abbiano semprechiara la consapevolezza per la loro alta missione in mezzo al popolo.


175Dobbiamo pregare per Poggiorsini. Io sento che Padre Enzo mi stachiedendo in questo momento di domandare perdono alla comunità diPoggiorsini, particolarmente ai giovani.Per il suo ultimo gesto, non giudicatelo, ma affidatelo alla misericordiadi Dio. Ricordate, invece, tutte le cose buone che ha fatto e i buoniesempi che vi ha dato.Mentre noi siamo qui a vivere nella fede, nella speranza e in preghierala consegna al Padre celeste di Padre Enzo, sono certo che egli, consapevoledi avere privato questa Chiesa del suo ministero, desideri ardentementeche altri prendano il suo posto.Prima di concludere, sento il bisogno di esprimere ancora una volta lavicinanza fraterna, mia personale e di tutto il Presbiterio, ai familiari diPadre Enzo. Li ringrazio, particolarmente il papà e la mamma, per tuttoquello che hanno fatto in questa parrocchia, specialmente rendendo abitabilela casa canonica e abitando col figlio.Colgo l’occasione per ringraziare i sacerdoti, laici, religiosi e religioseche mi hanno manifestato partecipazione al dolore mio e di tutti. Ringrazio,in modo particolare, S.E. Mons. Cornacchia, S.E. Mons. Castoro,il Presidente della Provincia Prof. Schittulli, il Sindaco di <strong>Altamura</strong>dott. Mario Stacca, le autorità civili e militari, il Sindaco dott. Di Mauroe tutta la comunità di Poggiorsini.* * *Omeliaper la Messa CrismaleSantuario Madonna del Buoncammino - <strong>Altamura</strong>, 20 aprile <strong>2011</strong>La Parola“A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il Suo sangue,che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a luila gloria e la potenza nei secoli” (Ap 1, 5-6). Questa espressione di lodee di adorazione che l’Apocalisse mette sulle nostre labbra oggi, è ancheil primo rigurgito di gioiosa gratitudine che sale dal nostro cuore, nel-


176la celebrazione liturgica in cui facciamo memoria del giorno in cui il Signorecomunicò a noi il suo sacerdozio.Ciò che Gesù dice di sé nella sinagoga di Nazaret, oggi, ognuno di noiè chiamato a ripeterlo con rinnovata consapevolezza.“Lo Spirito del Signore Dio è sopra di me; mi ha consacrato con l’unzione;mi ha mandato per portare il lieto annunzio ai poveri, per proclamareai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; e predicare un annodi grazia del Signore” (Lc 4, 17-19).Il Padre, infatti, ci ha resi partecipi della consacrazione del Figlio(Colletta), ce lo propone come modello (Prefazio), perché ci conformiamoalla sua immagine nel donare la vita per Dio e per i fratelli (Promesse).Il responsorio del Salmo: “Canterò per sempre l’amore del Signore”,ha, dunque, il valore di una risposta, di una presa di impegno; esprime lavolontà di annunciare Cristo e il suo vangelo innanzitutto con lo sforzodi conformarci a Lui, di assimilarne i sentimenti, di essere “come Lui”nel rapporto filiale verso il Padre e nella dedizione ai fratelli.Sinodo e Messa CrismaleNon possiamo celebrare l’Eucaristia della Messa Crismale del <strong>2011</strong>senza sentirla come “cuore dell’<strong>Anno</strong> del Sinodo”, e senza viverla comeprovvidenziale appello di Cristo e della nostra Chiesa a chiedere al Signore,per ognuno di noi, un cuore nuovo.La faticosa ricerca che stiamo facendo di vie nuove da percorrere perla missione, e le prospettive pastorali che la <strong>Diocesi</strong> attende, per essereuna Chiesa che risponde ai bisogni della presente generazione, cadrebberonel vuoto, resterebbero lettera morta se, contemporaneamente, innanzituttonoi ministri ordinati, non ci troveremo interiormente, mentalmente,spiritualmente, pastoralmente rinnovati.Per una Chiesa pronta a dialogare con gli uomini e le donne del XXIsecolo, occorrono apostoli che escono radicalmente trasformati e pienidi Spirito dal Cenacolo del Sinodo.La stoffa nuova e il vino nuovo del Sinodo hanno bisogno di cuorinuovi, di profeti coerenti e coraggiosi, liberati dallo Spirito di Cristo dapregiudizi, superbia, autosufficienza, individualismo e meschinità.


177Cuore nuovoBenedetto XVI, nel libro-intervista “Luce del mondo”, afferma che ilmomento attuale ha bisogno “di una svolta”, che “non può avvenire senzauna conversione interiore” (pag. 96). Il cambiamento dell’uomo “è lapiù importante condizione per un cambiamento realmente positivo delmondo” (pag. 218).“Le grandi figure che in tutta la storia hanno suscitato vere rivoluzionidi bene sono i santi che, toccati da Cristo, hanno portato nel mondonuovi impulsi” (pag. 218).“Dobbiamo vivere in modo da mostrare che l’infinito di cui l’uomoha bisogno può venire soltanto da Dio” (pag. 96).In queste parole del Papa si sente l’eco di ciò che dice il Signore perbocca del profeta Ezechiele: “Allora le genti sapranno che io sono il Signore,…quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi”.Per renderci messaggeri credibili e testimoni di salvezza, il Signore aggiunge:“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo,toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precettie vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi” (Ez 36, 18-28).Ecco, allora, i ripetuti inviti del Signore a prenderci cura del cuore,non per allungare i giorni di vita, ma per rinnovarlo nel profondo.“Convertitevi a Lui con tutto il cuore” (Is 13, 6).“Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo” (Ez 18, 31).“Santificate il vostro cuore o irresoluti” (Gc 4, 8).“Innalziamo i nostri cuori al di sopra delle mani” (Lam 3, 4).“Dedicatevi con tutto il cuore alla ricerca del Signore” (1Cor 22, 19).Ezechiele e Geremia, nell’Antico Testamento, sono stati i due grandimaestri della religione del cuore nuovo, anche se le loro promesse nonsempre sono state accolte e i loro inviti ascoltati.“Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo;camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici.Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anziprocedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invecedi rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle” (Ger 7, 23-28).


178Queste amare constatazioni il Signore le ha fatte tante volte nella storiadi Israele e della Chiesa.Questa generazione e quelle che verranno ci giudicheranno se, al donoeccezionale della profezia del Sinodo, risponderemo in modo responsabilee obbediente o se volteremo le spalle.Il Signore bussaAscoltiamo con molto timore queste parole, perché potrebbero essere,non sia mai, una radiografia dello stato di salute della nostra vita spiritualee del nostro rapporto con la Parola del Signore.Come accadeva a Israele, anche noi tendiamo ad allontanare il cuoredal Signore, pur continuando ad officiare nella Sua Casa.Paul Claudel, nella “Vita di Giovanna D’Arco”, ha un’immaginemolto appropriata per descrivere questa condizione.Dice il poeta: “Noi siamo simili a un cattivo locatario che, mantenutoper carità in una casa non sua, da lui non costruita né pagata, vi si barricadentro per non accogliere, neppure per un minuto, il legittimo padrone”.Il Signore bussa, ma la cattiva abitudine e la cattiva volontà non permettonodi aprire (In “I giorni del Signore”. EP - 163).Il Signore bussa sempre alla porta della Sua Chiesa, ma non semprechi ha il compito di aprirgli è pronto ad ascoltarlo.Nel Sinodo, Dio sta picchiando forte alla porta della nostra <strong>Diocesi</strong>.È indispensabile che innanzitutto noi sacerdoti non induriamo orecchiee cuore e prendiamo umilmente atto che abbiamo perso un po’ disensibilità nella capacità di ascoltare gli appelli di Dio e dei fratelli.“Badiamo, dunque, con maggiore attenzione, dice Origene, a quelloche facciamo, diciamo, pensiamo, e allora ci accorgeremo, se è il regnodi Dio che prevale in noi, oppure il regno del peccato” (Comm. a Lc36, 2-3).In modo ancora più esplicito: Ruperto di Deutz o.c. (Commento aOsea 14, 2-10) ci esorta: “Non dite: non abbiamo iniquità; perché mentiresteingannando voi stessi; ma dite: Togli ogni iniquità: perché le nostreiniquità sono molte”. È da questa umile e coraggiosa presa di coscienzache comincia una meravigliosa cosmesi del cuore.


179San Giovanni Crisostomo (Invito a Penitenza, 13) scrive: “Così l’uomo,che non può rendere bello il suo corpo quando è brutto, può ricondurrela sua anima, anche ridotta all’estrema bruttezza, alla più altabellezza e renderla così gradevole e amabile da attirarsi le simpatie nonsolo degli uomini, ma di Dio stesso”.Oggi, purtroppo, va di moda l’orrido anche nei giocattoli e nei cartonianimati dei bambini, nell’arte, nelle mode. Piace il brutto perché apparebello. Anche nell’agire degli uomini piace esprimersi in modo istintivo,mossi, non dal vento dello Spirito, ma da quello più piacevole della cattiveriache è nella mente e nel cuore.Dobbiamo riscoprire quel libretto di estetica spirituale scritto ventisecoli fa, ma che non passerà di moda, nemmeno quando saranno passatiil cielo e la terra.Svuotare il cuorePerché il Signore possa creare in noi un cuore nuovo, bisogna innanzituttosvuotarlo e desiderare sinceramente che si riempia della presenzadi Cristo.S. Agostino (Tract. in 1Jo. 4) (Dai trattati sulla prima lettera di Giovanni)dice che “L’intera vita di un fervente cristiano è un santo desiderio”.“Se tu devi riempire un recipiente e sai che sarà molto abbondantequanto ti verrà dato, cerchi di aumentare la capacità del sacco,dell’otre o di qualsiasi altro contenitore adottato. Ampliandolo lo rendipiù capace”.“Cerchiamo, quindi, di vivere in un clima di desiderio perché dobbiamoessere riempiti”. “Paolo ha dichiarato di essere proteso verso il futuro(cfr. Fil 3, 14) e di tendervi pienamente.Era consapevole di non essere ancora capace di ricevere ‘quelle coseche occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo’(1Cor 2, 9)”. “La nostra vita è una ginnastica del desiderio. Il santodesiderio sarà tanto più efficace, quanto più strapperemo le radici dellavanità ai nostri desideri”.“Tu devi essere riempito dal bene, e quindi devi liberarti dal male.Supponi che Dio voglia riempirti di miele. Se sei pieno di aceto, dovemetterai il miele? Bisogna liberare il vaso da quello che conteneva, anzi


180occorre pulirlo. Bisogna pulirlo magari con fatica e impegno, se occorre,perché sia idoneo a ricevere qualche cosa”.In un discorso, S. Agostino, commentando la beatitudine “Beati i puridi cuore”, dice: “facciamo un esempio fisico: come puoi desiderare l’aurora,se i tuoi occhi sono malati? Ad occhi sani la luce dona gioia, perocchi malati è un tormento. Così, senza purezza non potrai vedere ciòche possono contemplare solo i puri di cuore” (Disc. 53, 6; PL 38, 365).Che significa “cuore nuovo”? Cosa bisogna fare per avere un cuorenuovo?Per rifare il proprio cuore occorre innanzitutto un modello. Dio, cheaveva promesso di dare agli uomini pastori secondo il Suo cuore, nel FiglioSuo ci ha dato il modello unico da contemplare e imitare. BenedettoXVI, nel II Vol. del suo “Gesù di Nazaret”, parlando della lavanda deipiedi fatta da Gesù ai discepoli, si chiede: “Chi sono gli uomini dal cuorepuro che possono vedere Dio (cfr Mt 5, 8)?”. Nella risposta che egli stessodà, si leggono alcune frasi lapidarie: “La fede purifica il cuore”, “Lafede nasce, perché le persone vengono toccate interiormente dallo Spiritodi Dio, che apre il loro cuore e lo purifica”; “È la sua parola che penetrain loro, trasforma il loro pensiero e la loro volontà, il loro ‘cuore’ elo apre in modo che diventi un cuore che vede” (Gesù di Nazaret, secondaparte, pagg. 70-71).Cuore di pietraAvremo un cuore nuovo soltanto se permettiamo al Verbo fatto carnedi strapparci il cuore di pietra che tutti abbiamo e di trapiantare in noi ilsuo cuore, i suoi sentimenti, il suo amore, la sua obbedienza, il suo spiritodi oblazione, la sua umiltà.È di pietra il cuore ingombro di pensieri inutili, di giudizi cattivi, dicuriosità morbose, di pregiudizi infondati.È tombale il cuore chiuso a tutto e a tutti.È vecchio il cuore superbo, che fa comportare da stolti e mancare dirispetto verso il popolo, i confratelli, il Vescovo.È sclerotico il cuore che fa essere sempre discordi, distanti, indisponibili,disinteressati, indolenti rispetto al cammino della <strong>Diocesi</strong> e alleistanze pastorali.


181È in fibrillazione il cuore preoccupato innanzitutto dei propri interessi,del proprio tornaconto, del proprio prestigio, della propria sistemazione.È stressato il cuore che si illude di fare tutto senza Cristo e senza lacomunione col Vescovo, col presbiterio, con la comunità. È rozzo il cuoredel pastore sempre arrabbiato, intrattabile, inavvicinabile, che incutetimore e allontana.È altero, deformato e malato cronico il cuore che non sa amare.Cuore pieno di SpiritoCuore nuovo è il cuore che sempre e in ogni cosa, sull’esempio delDivin Maestro, non ama e non vuole altro che la Volontà del Padre, comunquesi manifesti.Desiderare un cuore nuovo, non in modo velleitario, ma volendolo ecercandolo fortemente e sinceramente, significa voler essere “come Gesù”in mezzo alla gente; avere Lui come unico punto di riferimento; pesaresulla bilancia del Suo esempio i propri sentimenti e le proprie azioni.Il “cuore nuovo” mostra Gesù senza saperlo.Si mantiene sempre nuovo il cuore fedele alla Liturgia delle Ore, alvero ascolto della Parola, alla interiore partecipazione al sacrificio eucaristico,alla preghiera incessante.Si conserva nuovo il cuore che non scambia lo schermo del computerper tabernacolo e mette ordine nelle ore del giorno e della notte, per esseresempre preparato e disponibile.Il Cuore nuovo vede, giudica, opera alla luce della fede e, confrontandosicon la verità eterna, assoluta e immutabile della Parola di Dio, si lasciaguidare, convertire e rinnovare ogni giorno, per non “ritardare” ilcammino della Chiesa Locale con le proprie chiusure e resistenze.È nuovo il cuore che gioisce di donarsi gratuitamente, di essere generoso,di vivere in spirito di servizio, perché solo così incarna i sentimentidi benevolenza, di misericordia, di obbedienza testimoniati da Gesù.Di preti dal cuore nuovo ha bisogno il mondo; questi preti cerca il popolodi Dio; questi preti ha sognato e disegnato Cristo; questi preti occorronospecialmente per curare le famiglie e per avvicinare i giovani;


182con questi preti si può progettare una pastorale rinnovata; solo con questipreti la nostra Chiesa può camminare sui binari del Sinodo.Se paragoniamo il Sinodo al nuovo abito che questa Chiesa, sposa diCristo, deve indossare, noi siamo il cuore che lo deve amare, rivestire epresentare nel modo più acconcio e splendente.Maria, Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli, interceda pernoi, perché lo Spirito del Figlio Suo plasmi in noi “un cuore universale,aperto al futuro, attento e sensibile alle attese del presente; un cuore chepulsa di forte passione per l’unità, la comunione, la fraternità”, perchérendiamo presente Lui, “non solo sull’altare, ma anche nel dono gratuito”di noi stessi e “nell’accoglienza gioiosa di tutti”, in modo che chi ciincontra veda Lui “e senta solo il profumo” del suo “passaggio”.* * *Omeliaper l’Ordinazione Presbiteraledi Don Vincenzo SaracinoCattedrale di Acquaviva, 25 giugno <strong>2011</strong>Solennità del Corpus DominiDt 8, 2-3.14b-16aSal 1471Cor 10, 16-17Gv 6, 51-58Con un linguaggio chiaro, esplicito, concreto, con prove alla mano,il Signore, per bocca di Mosè, fa prendere coscienza alle tribù di Israeleche, per vivere, non basta ricevere doni e favori dal Signore.Non si vive solo di beni materiali; ma l’uomo vive pienamente e veramentesolo se vive di Dio.Con questo stesso linguaggio, la liturgia della Solennità del CorpusDomini si rivolge ai cristiani di ieri, di oggi e di domani, per dire che èinutile illudersi: non si vive di solo pane!


183Anche quando abbiamo soddisfatto tutti i nostri bisogni e desiderimateriali, non possiamo dire di essere vivi, di aver raggiunto la pienezzadella vita.Le esistenze smarrite e disordinate, le depressioni e i suicidi, ne sonola prova.Come Israele nel deserto, così anche noi viviamo tra i serpenti velenosie gli scorpioni di un secolarismo arido e soffocante: abbiamo tutto enon abbiamo niente; possiamo fare tutto e non siamo nessuno; ci autogestiamoe non abbiamo identità; abbiamo abolito il confine tra il bene e ilmale, e ora stiamo diventando dei sopravvissuti di uno tsunami culturale,morale, religioso, che ci fa sentire l’impotenza di ricostruire un mondonuovo.L’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore, come il neonatovive di quanto esce dal petto e dalla bocca di sua madre; e dalla bocca delSignore, oggi, esce questa parola: “Io sono il Pane vivo disceso dal cielo.Chi mangia di questo pane vivrà in eterno. Se non lo mangiate, nonavete in voi la vita”.Quando mangiamo il Suo Corpo e beviamo il Suo Sangue, noi entriamoin comunione con Dio, veniamo coinvolti nella Sua storia, diventiamouna cosa sola con Lui, respiriamo la Sua vita, siamo abbracciati dalSuo amore.Se (come tanti cristiani pensano) ci illudiamo di non averne bisogno,di poter fare a meno di Lui, siamo vivi fuori e morti dentro; non respiriamovita eterna; nelle arterie della nostra anima non circola vita divina;non è possibile comportarsi da cristiani, non si può vivere da veri figli diDio; non è possibile sentirsi membra vive della comunità cristiana, viverela fraternità, crescere nell’unità.La Solennità del Corpus Domini:Ha, quindi, la stessa forza del richiamo esplicito di Mosè alle Tribùdi Israele, di non vivere, nei confronti di Dio e dei suoi doni, un rapportodistratto, irresponsabile, indifferente e ingrato.Ha la stessa chiarezza delle affermazioni decise e esplicite di Gesù allafolla di Cafarnao: nutrirsi o meno della Sua Parola e del Suo Corpo è,per ognuno, questione di vita o di morte spirituale.Vuole far prendere coscienza a noi, come Paolo ai cristiani di Corin-


184to, delle conseguenze meravigliose e, nello stesso tempo, stringenti delcomunicare al Corpo e al Sangue di Cristo: diventando una cosa sola conLui, non possiamo essere divisi tra di noi.Caro don Vincenzo, fra poco ti chiederò se, diventato presbitero, vuoi“celebrare” con devozione il sacrificio eucaristico, e, nella preghiera diordinazione, chiederò al Signore che tu sia fedele dispensatore dei suoimisteri, perché il suo popolo sia nutrito alla mensa dell’altare.Il tuo sacerdozio nasce, non solo (come sempre) nell’ambito di unacelebrazione eucaristica, ma anche nella Solennità del Corpus Domini,alla vigilia dell’imminente Congresso Eucaristico Nazionale e primadell’<strong>Anno</strong> Eucaristico Diocesano.Credo che questo contesto tu debba prenderlo come un segno, comeuna chiamata a vivere un sacerdozio eucaristico, ad essere un sacerdotedalla spiccata spiritualità eucaristica.Per assumere una forma eucaristica, cioè per vivere in modo alto ilsacerdozio, per condividere gli stessi sentimenti che sono in Cristo Gesù,per progredire asceticamente, per crescere nella virtù, bisogna mettereal centro, a fondamento e al culmine della propria vita e del proprioministero il rapporto personale, intimo, coinvolgente con l’Eucaristia.Eucaristia autentica non è solo quella che, per l’azione dello SpiritoSanto, dona ai fedeli il Corpo e il Sangue di Cristo, ma quella che celebrala vita del sacerdote e dell’assemblea.È il Cristo totale, il Capo e le membra, Gesù e la Chiesa che rendonovera, efficace, completa la celebrazione eucaristica.Don Vincenzo, perché nella tua giornata traspaia il mistero celebratoo da celebrare, e la Messa diventi una celebrazione senza fine, è necessarioche in ogni messa entri la tua vita: preghiera, ministero, sofferenze,difficoltà, fatiche, amicizie, sforzi, …tutto.Solo partecipando così all’Eucaristia, possiamo dimostrare al mondo,particolarmente ai giovani, che è Lui la nostra vita, che non abbiamobisogno di altro.Siamo nel decennio dedicato all’urgenza educativa delle nuove generazioni.Tu diventi sacerdote nel cuore di questo decennio, e mentre il Sinodoci sta richiamando a un rinnovato impegno per una nuova evangelizzazionee più accurata formazione.


185Giovanni Paolo II (NMI, 9) definisce i giovani: “Un talento che il Signoreci ha messo nelle mani, perché lo facciamo fruttificare”.Trasmetti loro il gusto della liturgia, la bellezza e la necessità dellostare davanti a Cristo Parola e Pane, il bisogno di una solida vita sacramentalee spirituale. Solo così si è davvero giovani; solo così si restasempre giovani; solo così si è veri discepoli del Cristo.Tutto questo è possibile se tu per primo vivi di ogni parola che escedalla bocca di Dio, se eviterai di celebrare con superficialità, per abitudine,in modo ripetitivo, per pura necessità del popolo di Dio.L’Esortazione post-sinodale “Sacramentum Caritatis” dice che “lamigliore catechesi sull’Eucaristia è la stessa Eucaristia ben celebrata”.Parla dell’Eucaristia con quello che celebri, celebra con quello che vivi.Del culto, non essere solo “servitore”, ma “concelebrante con Cristo”:la Sua offerta e la tua offerta, il Suo sacrificio e il tuo sacrificio, ilSuo amore e la Sua obbedienza e il tuo amore e la tua obbedienza, perchési formi in te l’uomo di Dio, il pastore zelante, l’apostolo generosodi cui la Chiesa ha bisogno.Maria, Donna Eucaristica, ti renda un segno vivo di speranza perquanti, morsi dai serpenti velenosi del deserto del nostro tempo, cercanoColui che è Autore della vita che non ha fine.* * *Omeliaper l’Ordinazione Presbiteraledi Don Antonio ScaramuzziSanteramo in Colle, 15 settembre <strong>2011</strong>Memoria della Beata Maria Vergine AddolorataEb 5, 7-9Rm 12, 9-21;Gv 19, 25-27Quando si contempla una grande opera d’arte, lo sguardo si ferma innanzituttosulla figura centrale del quadro, poi passa a considerare i par-


186ticolari, perché, nell’intenzione dell’autore, i particolari e le altre figuresono importanti per la lettura completa dell’opera.Ieri, abbiamo contemplato il Crocifisso, abbiamo celebrato ed esaltatola croce come strumento di salvezza e trono di gloria.Oggi, la liturgia ci invita a non distogliere lo sguardo dalla croce, comealtare sul quale Cristo, sommo sacerdote, ha offerto al Padre il sacrificioperfetto; ma ci mostra anche le persone che sono presso la croce,particolarmente Maria, la Madre di Gesù, e il discepolo che Egli amava.Volgere lo sguardo a Colui che hanno trafitto e contemplare la Madree il discepolo, è particolarmente necessario per noi, che ci siamo radunatiin solenne assemblea liturgica, per celebrare i divini misteri e per ordinarepresbitero della nostra Chiesa Locale il carissimo Don Antonio Scaramuzzi.Il breve brano della Lettera agli Ebrei, che è stato proclamato, mettein evidenza tre dimensioni del sacerdozio di Cristo, che non possonomancare a nessun sacerdote:• la preghiera, come comunione e solidarietà col Padre: “Cristo, neigiorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche”;• l’obbedienza, come solidarietà con gli uomini: “Pur essendo Figlio,imparò l’obbedienza dalle cose che patì”;• la perfezione dell’offerta di sé, come causa di salvezza per noi:“Reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloroche gli obbediscono”.Gesù prega e supplica, perché è “sacerdote misericordioso”, solidalecon il Padre nel disegno di salvezza.Si offre per obbedienza e per amore, perché non è “un sommo sacerdoteincapace di capire le nostre infermità” (Eb 4, 15), ma è pienamentesolidale con gli uomini.Solidarietà con Dio, solidarietà con gli uomini e dono di sé: tre dimensioniindispensabili per ogni sacerdote, perché sia perfetto il suo ministeroed efficace il suo apostolato.Un sacerdote, spiritualmente accreditato presso Dio, al quale mancassela solidarietà con gli uomini, non potrebbe essere loro di aiuto.Un sacerdote solidale con gli uomini, ma non gradito a Dio, non puòintervenire a loro favore in modo efficace.


187La compassione di Cristo per gli uomini non è facile commozione,sentimento superficiale, ma piena solidarietà con i propri simili, che loporta a supplicare il Padre con preghiere e lacrime e a pagare di personaper loro.I sacerdoti dell’Antico Testamento lottavano contro il peccato, uccidendoi peccatori; Gesù lotta contro il peccato, sacrificando se stesso peramore.Per questo, noi possiamo avvicinarci al trono di Dio con fiducia, perchéè diventato trono di grazia (cfr. Eb 4, 16).La liturgia di oggi ci pone davanti alla prima celebrazione dell’unicosacrificio di Cristo. Presso la croce, intimamente unita all’offerta e al doloredel Figlio, c’è Maria.Oggi, Cristo, sommo ed eterno sacerdote della nuova alleanza, daltrono della Sua gloria, la croce, affida a te, don Antonio, la Madre Sua ele chiede di essere anche la madre tua.E chiede anche a te di vivere, soprattutto come sacerdote, un rapportodi strettissima figliolanza verso Maria.A Don Vincenzo Saracino, che ho ordinato presbitero nella Solennitàdel Corpus Domini, il Signore, per mezzo della Parola, ha chiesto divivere un sacerdozio eucaristico; a te, don Antonio, che diventi sacerdotenella memoria, tanto cara ai cristiani, della Vergine Addolorata, Cristochiede di incarnare un sacerdozio mariano.Il legame che Cristo ti chiede di instaurare con Sua Madre non è di tipopuramente affettivo, ma di imitazione.Guarda a Maria come donna, come madre, come modello di spiritualitàsacerdotale.Guarda a Maria come “donna”.Conoscendola e amandola, impara a instaurare rapporti fraterni eamichevoli, limpidi e rispettosi con le donne.Giovanni Paolo II scrive che: “il celibato lascia intatte le inclinazionidell’affettività e le pulsioni dell’istinto”; per questo, il sacerdote “devesaper includere all’interno dei rapporti umani di serena amicizia e diprofonda fraternità, un grande amore, vivo e personale, nei riguardi diGesù Cristo” (PDV, 44), e di Maria, aggiungo io.E, nella “Lettera alle donne”, ha detto che: “nella vocazione al celi-


188bato, è inscritto un rapporto con l’alterità femminile con la donna vistacome sorella”.L’amicizia donna-prete è possibile se i due condividono impegno, ministero,passione per la Chiesa, amore a Cristo, cammino di perfezione.Francesco di Assisi non sarebbe stato “San Francesco” senza Chiara;Chiara degli Offreducci non sarebbe stata “S. Chiara” senza Francesco.L’uno e l’altra sarebbero stati due progetti a metà, se avessero camminatoognuno per la sua strada, se non avessero ricercato in Cristo lapropria identità.Guarda a Maria come “Madre”.Spesso avrai bisogno, nella solitudine della preghiera, di abbandonartisul suo cuore e di sentirti accolto tra le sue braccia; ma, soprattutto,non fare nulla senza invocare il suo aiuto e la sua protezione; non viverenessun momento della tua giornata sacerdotale, senza affidarti a Lei.Guarda a Maria come “modello”.Lei ha educato Gesù; ma ha anche imparato da Lui a vivere la spiritualitàsacerdotale.Impara da Lei come si accoglie il progetto di Dio nella propria vita,come si affrontano le difficoltà, come si collabora al progetto di Dio, facendolodiventare lo scopo della tua vita. Impara da Lei come si deve restarefermi nella fede davanti agli apparenti fallimenti e alle persecuzioni,alle rinunce e alle obbedienze.Ricerca nel Suo cuore e nella testimonianza della Sua vita quel corredodi virtù elencato da San Paolo, di cui un sacerdote non può fare ameno.Impara da Maria:ad amare tutti con affetto fraterno,a gareggiare nella stima verso tutti,a non essere pigro nel bene,a essere fervente nello Spirito,a servire il Signore nei fratelli,a essere forte nella tribolazione e perseverante nella preghiera,a non nutrire desideri di grandezza,a volgerti a ciò che è umile,


189a non stimarti sapiente da te stesso: solo l’amore rende sapiente l’uomo,a essere premuroso nell’ospitalità, aperto alla comunione.Essere prete così, significa stare costantemente presso la croce, unitoal sacrificio di Cristo, insieme con Maria.La preghiera e l’augurio di tutti noi è che Ella possa dire di te a Gesù:“Don Antonio è mio figlio”.* * *Omeliaper la Festa Patronaledi San Michele Arcangelo<strong>Gravina</strong>, 29 settembre <strong>2011</strong>Alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, il 18 agosto scorso,il Papa Benedetto XVI non ha esitato ad affermare: “Si, ci sono moltiche, credendosi degli dei, pensano di non aver bisogno di radici, né difondamenti che non siano essi stessi. Desidererebbero decidere solo dasé ciò che è verità o no, ciò che è bene o male, giusto e ingiusto; deciderechi è degno di vivere o può essere sacrificato sull’altare di altre prospettive;fare in ogni istante un passo a caso, senza una rotta prefissata, facendosiguidare dall’impulso del momento. Queste tentazioni sono semprein agguato”.Questo significa che la tentazione di farsi Dio, di mettersi al Suo posto,non fu soltanto degli angeli ribelli, ma è quanto mai attuale oggi.Ma comprendiamo anche quanto bisogno abbiamo oggi di San MicheleArcangelo e degli Angeli, perché ci ricordino che nessuno è comeDio; nessuno si può mettere al Suo posto.La Parola di DioLa Parola di Dio che è stata proclamata, ci ha parlato degli angeli edei loro compiti.


190Il profeta Daniele nella prima lettura, e Gesù nel Vangelo di Giovanni,ci hanno parlato di schiere di angeli che sono davanti al trono di Dio eche salgono e scendono tra il cielo e la terra.San Giovanni, nell’Apocalisse, ci ha fatto vedere una donna insidiatada un drago che, tra le doglie, partorisce un figlio, e l’angelo Micheleche sconfigge il drago. Nella visione di Giovanni, la donna è la Chiesa;le doglie del parto sono le persecuzioni; il drago è satana che opera nelmondo. Tra le persecuzioni, la Chiesa, sostenuta e difesa dal Signore permezzo dei suoi angeli, genera Cristo nel cuore degli uomini.Origene, grande teologo del IV secolo, dice che gli angeli “salgonoper portare le preghiere degli uomini nelle più pure regioni celesti. Poine discendono per portare a ciascuno, secondo i suoi meriti, ciò che Dioli incarica di dispensare a quanti ricevono la sua grazia…Perché i santi angeli di Dio ci siano propizi e compiano tutto ciò cheè per il nostro bene, basta che … noi imitiamo … l’attitudine per cui essisono imitatori di Dio” (Contro Celso, 5, 4.5).Gli angeli, dunque, sono spiriti a nostro servizio:hanno il compito di trasmettere la volontà di Dio agli uomini;ci assicurano la presenza di Dio accanto a ognuno di noi;ci custodiscono e ci difendono.Ogni persona ha il suo angelo custode, ogni comunità umana ha il suoangelo tutelare. I nostri padri hanno scelto San Michele Arcangelo comepatrono della Comunità Civile ed Ecclesiale di <strong>Gravina</strong>.La festa patronale per la Comunità CivileLa festa patronale è un evento religioso, non solo della Comunità Ecclesiale,ma soprattutto della Comunità Civile con tutte le sue Istituzioni.La festa patronale è una pubblica ammissione che, per far crescere,progredire, prosperare una città; per governarla nella giustizia e nel diritto;per farla camminare nella concordia e nella pace, non bastano lesole risorse umane.Benedetto XVI, ai giovani della GMG di Madrid, ha detto: “Quandonon si cammina al fianco di Cristo, che ci guida, noi ci disperdiamo peraltri sentieri … che lusingano ma … lasciano il vuoto e la frustrazionedietro di sé”.


191In Germania, lo stesso Pontefice, il 22 settembre <strong>2011</strong>, nell’incontrocon i Rappresentanti della Comunità Ebraica, ha affermato: “Con il rifiutodel rispetto per questo Dio unico, si perde sempre anche il rispettoper la dignità dell’uomo”.E lo stesso giorno, al Parlamento Federale di Berlino, in modo piùesplicito ha detto: “La politica deve essere un impegno per la giustizia ecreare così le condizioni di fondo per la pace. Servire il diritto e combattereil dominio dell’ingiustizia è e rimane il compito fondamentale delpolitico”. E qui il Papa cita una frase di Sant’Agostino (De Civitate Dei,IV, 4,1): “Togli il diritto, e allora cosa distingue lo Stato da una grossabanda di ladri?”. Quando “è in gioco la dignità dell’uomo e dell’umanità,il principio del maggioritario non basta”.La festa patronale per la Comunità EcclesialeMa la festa patronale è anche un momento forte per la vita della ComunitàEcclesiale. È un’occasione per riconoscere che “I Santi cambianoil mondo in ogni tempo” (Benedetto XVI, Omelia a Herfurt,24.09.<strong>2011</strong>).Come Comunità Ecclesiale, dobbiamo prendere coscienza che, nelcontesto sociale, culturale, morale in cui viviamo, abbiamo delle grandissimeresponsabilità nei confronti di tutto e di tutti.Purtroppo, è vero anche per noi ciò che il Papa ha detto a Friburgo(25.09.<strong>2011</strong>) ai cattolici impegnati nella Chiesa e nella società: “La veracrisi della Chiesa nel mondo occidentale è una crisi di fede. Se non arriveremoa un vero rinnovamento nella fede, tutta la riforma strutturaleresterà inefficace”.San Michele è l’angelo del coraggio della verità; è l’angelo campionedi umiltà; è l’angelo che ha difeso l’unità; è l’angelo che ha lottato perla fedeltà.Se vogliamo celebrare nella verità questa festa, ascoltiamo cosa ha dadire il nostro Protettore alla Comunità Civile ed Ecclesiale, ai Politici, aiPastori delle Comunità, ai Responsabili delle Istituzioni, a tutti i Cittadini.


192Il messaggioIn una società senza Dio, non c’è servizio all’uomo.In una Chiesa senza spirito di fede, strutture e programmi non servonoa niente.In ogni cosa, nella società civile e nella comunità cristiana, al primoposto deve esserci sempre il bene comune.Nella comunità cristiana e presbiterale, se non c’è obbedienza, si dàcontro testimonianza e si distrugge, invece di costruire.Senza unità di intenti, non si edifica nulla, né sul piano civile, né suquello ecclesiale.Dobbiamo avere tutti più attenzione, rispetto, cura della città: ci siamoabituati a convivere col degrado.Le Comunità parrocchiali devono formare i giovani alla cittadinanzaresponsabile, spingendoli a studiare e a prepararsi sul piano sociale e politico,per mettersi al servizio della città o della cosa pubblica.Gli sbarchi di Lampedusa hanno fatto giungere a <strong>Gravina</strong> uomini edonne che portano nel cuore e negli occhi ricordi e immagini di drammie tragedie incredibili. La loro presenza ha messo in movimento tanta solidarietà,ma non sono mancati segni di chiusura o di attenzione a interessidi altro tipo.Quanti si riconoscono credenti in Cristo difendano volentieri,nell’ambiente di vita e di lavoro, la fede che professano e la Chiesa di cuisono membra.I giovani si aprano a Cristo, si alzino dall’indifferenza, si impegninoper gli altri.La Comunità GravineseLa Comunità Gravinese ha tanti valori, molte potenzialità, un grandepatrimonio artistico e storico, un’origine millenaria, un passato glorioso,grande creatività culturale; si è mostrata sempre sensibile ai bisognidei poveri e alle iniziative di solidarietà; …ma in questi ultimi decenni èstata ostacolata nel cammino da ideologie e mentalità che le rendono faticoso,ma non impossibile, un grande salto di qualità.Come in ogni agglomerato umano, anche a <strong>Gravina</strong> c’è la mela mar-


193cia del male in tutte le sue espressioni; c’è la piaga della calunnia, dellelettere anonime, delle denunce diffamanti, delle minacce che offendonoe fanno soffrire non solo le vittime, ma tutta la comunità gravinese, chenon si riconosce in questa veste e non merita di essere conosciuta comecittà dell’omertà e della diffamazione.Non chiediamo ai Santi di darci quella pace e quella concordia socialeche distruggiamo con le nostre mani.In questa Messa e nella Processione, mettiamo nelle mani di San Michelela Polizia di Stato e le Forze dell’Ordine, le Famiglie divise o senzalavoro; tutti coloro che sono tentati di disperazione e di allontanamentoda Dio e dalla Chiesa; i Giovani e il loro futuro; i problemi di questaCittà e i suoi Amministratori; le Comunità Parrocchiali e il camminodel Sinodo; i Sacerdoti, il Seminario, i Religiosi, i Malati, gli Immigrati.San Michele interceda per tutti presso il trono di Dio.* * *Omeliaper l’Ordinazione Presbiteraledi Don Francesco GranieriParrocchia Spirito Santo - <strong>Gravina</strong>, 7 ottobre <strong>2011</strong>Memoria della Beata Vergine Maria del RosarioAt 1, 12-141Cor 6, 16-19.22-23Lc 1, 26-38Quegli undici discepoli che, insieme a Maria, la Madre di Gesù, ad alcunedonne e ai fratelli, dopo l’Ascensione, salirono nella stanza al pianosuperiore dove erano soliti riunirsi, per perseverare nella preghiera enella carità del Cristo, oggi formano questa assemblea che, nella memoriadella Beata Maria Vergine del Rosario, è stata convocata per partecipareall’Ordinazione Presbiterale di Don Francesco.La risposta piena di fede e di abbandono, ma umile e pronta, pronun-


194ciata da Maria a Nazaret: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondola tua Parola”, risuonerà fra poco sulla bocca di Francesco; mentreSan Paolo, parlando di sé, ci aiuterà a entrare nel cuore di quanto stiamocelebrando per comprenderne il senso, il “come è possibile?”.Maria e GesùLa scelta del 7 ottobre non è stata casuale. La festa della Beata MariaVergine del Rosario annuncia e dimostra che il “contenuto” della vita diMaria è stato Gesù. Nel Rosario, infatti, “si contempla il Signore e la vitadi Gesù, ma attraverso Maria: da Lei veduto, da Lei sentito e serbatoin cuore” (Romano Guardini, Il Rosario della Madonna, Brescia 1959).San Bernardo, contemplando il mistero dell’Annunciazione, dice: “IlVerbo, o Vergine santa, si farà carne per mezzo tuo, e Colui che dice: «Iosono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 10, 38), dirà anche: «Sono uscitodal Padre e sono venuto nel mondo» (Gv 16, 28)”.Maria è stata la “Portatrice” di Gesù nel mondo, perché Gesù è statoil contenuto della vita di Maria, la pienezza di Maria. Gesù è il “Perché”di Maria.Noi abbiamo incontrato quel Gesù che Maria ci ha dato, dopo averloveduto, contemplato, serbato nel suo cuore.Paolo e GesùCiò che diciamo di Maria, lo ha affermato Paolo, parlando di sestesso.Francesco, tu hai voluto mettere al centro della proclamazione dellaParola la testimonianza di Paolo, perché sia icona del tuo ministero sacerdotale,parametro di confronto della tenuta della tua fedeltà.Paolo ha detto di sé: non annuncio il Vangelo per hobby, per interessepersonale, per ricavarne un beneficio, per suscitare simpatia e ammirazione,per crearmi dei seguaci. Non annunzio me stesso, ma Gesù Cristo,un Cristo scomodo, che scandalizza Ebrei e Gentili.Tuttavia, non posso fare a meno di manifestarlo, di rivelarlo, di farlovedere in me, perché me lo ha chiesto Lui; perché è dentro di me, mi ha


195afferrato, si è preso i miei sentimenti, i miei pensieri, la mia vita; ha annullatotutto quello che per me era importante; ha capovolto i miei progetti.Paolo, dopo tutto quello che è avvenuto in lui a seguito dell’incontrocon Gesù, sente che non sarebbe più se stesso se non annunziasse il Vangelo.Si è fatto schiavo per amore, per servire Cristo e i fratelli con assolutagratuità.L’unica ricompensa, a cui non vuole rinunciare, è vedere Gesù seguito,vissuto, imitato dai cristiani. Per questo, ritiene di non accumulare némeriti né diritti a causa dell’esercizio difficile, faticoso del suo ministero.Un esempio e un monito che in teoria conosciamo, ma che ci è difficilemettere in pratica! Non è facile convincersi che nemmeno l’adempimentofedele, onorato e prolungato del nostro ministero ci dà dirittodi accampare pretese di meriti, di vantaggi, di precedenze, di riconoscimentie di possesso.Il Presbitero e GesùIo credo che questa Ordinazione Presbiterale, in questa cornice liturgicamariana e davanti alla testimonianza di Paolo, ci chieda di fermarcia riflettere sul rapporto personale, intimo che il presbitero deve viverecon Gesù, per adempiere la missione che il Signore gli affida.Nel dialogo con cui ha inizio il rito di ordinazione, la domanda piùimportante che il Vescovo fa all’ordinando è l’ultima. Francesco, ti chiederòse “vuoi essere sempre più strettamente unito a Cristo sommo sacerdote”.In forma di domanda, ti ricorderò una verità “fondamentale” per tuttele stagioni della tua esistenza sacerdotale: il “perché” del presbitero èGesù!Gesù sommo sacerdote è alla fonte del tuo sacerdozio, al centro dellatua vita, al culmine del tuo ministero.Giovanni Paolo II, nella Esortazione apostolica “Pastores dabo vobis”,dice: “Come Gesù ha una missione che gli viene direttamente daDio… così gli apostoli hanno una missione che viene loro da Gesù. Ecome «il Figlio non può fare nulla da se stesso» (Gv 5, 19)… così agli


196apostoli Gesù dice: «senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 5)” (n.14).Cioè, il sacerdote, se non è pieno di Gesù, non è nessuno e non servea nulla. Non è un’affermazione mia, ma dei Padri del Concilio VaticanoII che, nel Decreto “Presbyterorum Ordinis”, hanno scritto che i presbiterinon devono mai dimenticare che “è il Signore ad aprire i cuori e chel’efficacia non proviene da essi, ma dalla potenza di Dio” (n. 13b).Per questo, particolarmente noi sacerdoti e consacrati, dobbiamochiederci spesso: chi è il mio “perché”? Per chi vivo? Per chi opero? Domandandoceloogni giorno, evitiamo che il nostro “perché” sia la stoltezza,la superficialità, l’egoismo, l’orgoglio.Evangelizzatori come PaoloLa crisi culturale che il mondo industrializzato e tecnologico sta vivendo,e tutti i danni che l’uso irresponsabile della comunicazione mediaticasta producendo, fino a fare di tanti di noi, non degli “schiavi delVangelo”, ma degli schiavi informatici e informatizzati, hanno bisognodi evangelizzatori come Paolo, di pastori che cercano di parlare con laParola che incarnano nella loro vita.Ai cattolici tedeschi, Benedetto XVI ha detto che oggi il relativismopenetra in tutti gli ambiti della vita; c’è carenza di esperienza della bontàdi Dio; nel mondo occidentale, la crisi più grave è la crisi di fede.In questo contesto di qualunquismo inquieto, c’è bisogno di testimoniche possano dire con Agostino: “Egli è più intimo a me di me stesso”(cfr. Confessioni 36, 11). Egli, che è infinitamente al di sopra di me, ètuttavia talmente in me stesso da essere la mia vera interiorità” (cfr. BenedettoXVI, Discorso a Friburgo, 25 settembre <strong>2011</strong>).Essere “prolungamento” della “presenza di Cristo”, “attualizzando ilsuo stile di vita e facendosi quasi sua trasparenza in mezzo al gregge loroaffidato”, è la méta che Giovanni Paolo II ha additato ai candidati alsacerdozio nella “Pastores Dabo Vobis” (cfr. n. 15).Francesco, in agosto tu eri uno del milione di giovani che hanno incontratoBenedetto XVI, e hai sentito direttamente dalla voce del Papache la Parola di Gesù deve “giungere al cuore, radicarsi in esso e forgiaretutta la vita”; la Parola di Gesù deve diventare criterio di condot-


197ta, roccia ferma per dare stabilità e solidità alla vita e per proiettare luceall’intorno (cfr. Discorso in Plaza de Cibeles - Madrid, 18 agosto <strong>2011</strong>).Ora sarai, non solo giovane, ma anche sacerdote: questo monito delPapa deve avere un peso maggiore per te.Tutto per il VangeloIl motto di Paolo: “Tutto faccio per il Vangelo” (1Cor 9, 23), diventiil tuo motto: tutto faccio, mosso dal Vangelo, partendo dal Vangelo, invista del Vangelo. Faccio tutto e solo quello che serve per annunciare ilVangelo. Cioè, voglio essere in costante atteggiamento di annunzio, perparlare di Gesù 24 ore al giorno con pensieri, sentimenti, parole, azioni,comportamenti; voglio annunziarlo quando prego, converso, servo,ascolto, rispondo; quando soffro e quando gioisco; quando costa e quandoè bello servire e obbedire.Partire e ripartire da GesùPerché Gesù diventi il baricentro del tuo equilibrio interiore, il norddella tua bussola, il fondamento della tua stabilità, la luce dei tuoi occhi,l’amministratore unico del tuo sacerdozio, il modello per tutti gli annidella tua esistenza sacerdotale, è necessaria la fedeltà alla preghiera, allalectio, alla partecipazione intima all’Eucaristia, al tu per tu con Gesù, allaconfessione, all’esame di coscienza quotidiano, alla devozione filialea Maria, al confronto con la testimonianza dei santi.Il profumo dell’incontroDa questa ricerca di Gesù, come Maddalena al sepolcro, come Mariadi Betania in ascolto, come Maria, la Madre, accanto a Gesù, deriva escaturisce tutta la tua formazione umana e la tua santità, la prontezza dellatua obbedienza, la cordiale fraternità dei tuoi rapporti, la tua capacitàdi intenerirti davanti ai bisogni e alle lacrime di chi soffre, la generosadisponibilità nel servizio, la fortezza serena ed equilibrata nel momen-


198to delle difficoltà, delle prove, delle incomprensioni e della sofferenza; lagioia di spenderti con radicale gratuità perché Cristo sia annunziato.La Vergine del Rosario, la “Piena di Gesù”, ti sia esempio e sostegnonel tuo “si” quotidiano, e questa comunità, che oggi è un cuor solo con tenella gioia e nella preghiera, possa magnificare sempre il Signore a causadella luminosità della tua testimonianza.Il Signore ti benedica.* * *Omeliaper le Esequie di Carlo e Rosa MasielloCattedrale di <strong>Altamura</strong>, 13 novembre <strong>2011</strong>Davanti alle bare di un padre e di una figlia, periti tragicamente, sicomprende ancora meglio il senso dell’orazione che abbiamo fatto all’iniziodella Messa: “O Padre… rendici sempre operosi e vigilanti in attesadel tuo ritorno, nella speranza di sentirci chiamare servi buoni e fedeli,e così entrare nella gioia del tuo Regno”.Abbiamo bisogno di pregare così, perché ci sono avvenimenti nellavita degli uomini, così pregni di dolore, che fanno diventare muti.L’espressione più forte del dolore e della condivisione del dolore è ilsilenzio.Le parole umane possono dire poco o nulla; possono testimoniare affetto,vicinanza, amicizia; ma non possono dare risposte; non possonocolmare le voragini che si aprono con la perdita di persone care.Solo la fede ci porta a una visione nuova, a un giudizio diverso dal comunemodo di pensare degli uomini.Solo dalla fede attingiamo la luce e la forza per metterci in atteggiamentidi accoglienza, di accettazione, di obbedienza davanti al dolore.La liturgia di oggi parla di talenti: uno dei talenti più preziosi che ilSignore ci ha affidati è la Sua Parola.Alla luce della Sua Parola, anche il dolore umano e la morte si presentanocon un volto nuovo.


San Paolo, nella seconda lettura, ci ha richiamato un insegnamento diGesù: il giorno in cui il Signore ci chiama viene come “un ladro di notte”;ma noi non siamo della notte, né delle tenebre, perché siamo figlidella luce e figli del giorno.I momenti strazianti, terribili, di vedersi trascinati e ingoiati da unfiume di fango resteranno indelebili nella nostra immaginazione; ma perCarlo e Rosa, che li hanno vissuti in prima persona, sono ormai cose passate,appartenenti al loro passaggio sulla terra. Essi sono ora nelle manidel Signore.Rosa e Carlo, con Giobbe, ci stanno dicendo: ora che questa nostrapelle è distrutta, vediamo Dio, i nostri occhi lo contemplano non da stranieri(cfr. Gb 19, 23-27).La visione dell’apostolo Giovanni nell’Apocalisse, per Carlo e Rosaè una realtà che stanno vivendo: il cielo e la terra di prima sono scomparsi.Non c’è più morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose diprima sono passate (cfr. Ap 21, 1-4).Nel libro della Sapienza (Sap 3, 1-9), il Signore ci avverte che la mortedi Rosa e Carlo, ai nostri occhi appare una sciagura, la loro partenzauna rovina, “ma essi sono nella pace,… perché coloro che gli sono fedeli,vivranno preso di Lui nell’amore, perché grazia e misericordia sonoriservate ai suoi eletti”.Quanti hanno conosciuto Rosa, sanno che era una donna che conoscevail patire. La sua giovane vita ha percorso le vie aspre della sofferenzae della malattia; ma questo non le ha tolto la gioia di vivere; né leha impedito di essere catechista e di impegnarsi col marito in un Gruppofamiglia e nel sociale. Rosa lascia dietro di sé una scia luminosa di donnae di sposa esemplare.Col suo sposo Saverio, ha dato testimonianza di vita cristiana praticatacon fedeltà e convinzione.Saverio e Rosa non hanno avuto la gioia dei figli; ma il loro cuore si èaperto per dare amore ai bambini degli altri. Credo che anche nell’incidentemortale abbia collaborato con Saverio per salvare le due bambine,a costo della sua vita.Ora, Rosa e Carlo stanno verificando quello che ha scritto l’apostoloPaolo nella Lettera ai Romani: “le sofferenze del momento presente nonsono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi”(Rm 8, 18).199


200…E se la nostra sofferenza è immane, quanto infinitamente più immensaè la gioia del paradiso.Non ci è difficile, allora, pensare che, mentre noi celebriamo questaEucaristia per Rosa e Carlo, il Signore, secondo la promessa del profetaIsaia (25, 6-9), sta asciugando le loro lacrime e sta passando a servirli albanchetto celeste che ha preparato per loro.Per Rosa e Carlo oggi si adempie la promessa di Gesù: a voi che avetecreduto in me, do la vita eterna e vi risusciterò nell’ultimo giorno, perchéper questo sono disceso dal cielo, e questa è la volontà del Padre mio(cfr. Gv 6, 37-40).Saverio, marito di Rosa, i familiari di Carlo e Rosa, tutti noi, oggi abbiamobisogno di fare nostra la seconda beatitudine: “beati quelli chesono nel pianto, perché saranno consolati”.Beati noi se, aggrappandoci con fede alla parola di verità di Gesù, allasperanza che non delude, sapremo fare di questo evento doloroso un momentodi salvezza per tutti.Ringrazio il signor Sindaco, perché, avendo colto la risonanza di doloredi tutta la Comunità altamurana, ha proclamato il lutto cittadino.Apprezzo e ringrazio, a nome di tutti, i Vigili del Fuoco e tutte le Forzedell’Ordine, per la tenacia, i sacrifici e la generosità con cui si sonoimpegnati per dare a Carlo e Rosa e ai loro familiari il conforto di unadegna sepoltura. Il Signore ricompensi tutti.* * *Omeliaper la chiusura del Primo Sinodo Pastorale Diocesano,la consegna del Libro del Sinodo,l’apertura dell’<strong>Anno</strong> Eucaristicoe l’indizione del Congresso Eucaristico DiocesanoSantuario Maria SS. del Buoncammino - <strong>Altamura</strong>7 dicembre <strong>2011</strong>“Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie”.


Così la liturgia ci invita ad esprimere il giubilo del cuore, contemplandolo splendore della concezione immacolata della Vergine Maria.Sembra che la Chiesa non trovi parole più appropriate per manifestarela sua esultanza per le meraviglie che il Signore ha compiuto in Maria.Tutto ciò che ammiriamo nella Vergine Immacolata è opera dellaSantissima Trinità; lodando Maria, glorifichiamo le Tre Persone Divineche l’hanno plasmata, santificata e destinata ad essere Madre di Dio,Sposa dello Spirito, Icona purissima della Chiesa.La gioia di questa <strong>Diocesi</strong> per la solennità dell’Immacolata è resa piùprofonda dall’evento che in questa festa si compie: mentre esultiamo perl’aurora di grazia e di salvezza apparsa al mondo con la Vergine Maria,inneggiamo alla Santissima Trinità, per aver posto, col Sinodo, un indelebilesigillo di amore sul cuore e nella storia di salvezza di questa ChiesaLocale.Questo primo Sinodo, 25 anni dopo la nascita della <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti, nel suo cammino di fede, è come unadi quelle pietre sacre che i patriarchi, Mosè, Giosuè erigevano per segnarele grandi tappe del cammino della salvezza, gli interventi rivelatori diDio nella storia del suo popolo (cfr. Gn 22, 9; 28, 18; Es 24, 18; Gs 8, 30).Col dono del Sinodo, lo Spirito Santo ha operato grandi cose per noi.Ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale; ci ha ricordato la nostravocazione e la nostra elezione, la nostra dignità e il nostro destino(cfr. Ef 1, 3ss). Per questo, sentiamo il bisogno prorompente di cantareun canto nuovo, come ha fatto Maria. Dopo l’ascolto dell’Annuncio, hacantato il suo magnificat, mettendosi in cammino per servire la carità, epoi facendo esplodere la pienezza di gaudio del suo cuore presso la cuginaElisabetta (cfr. Lc 1, 46ss).Fino ad oggi, lo Spirito Santo e noi abbiamo celebrato il Sinodo.Ora il Sinodo, con la grazia dello Spirito e la nostra disponibilità, devecelebrare la nostra vita nuova.Lo Spirito Santo, nel 50° anniversario dell’indizione del Concilio VaticanoII, con le pagine delle Costituzioni e dei Decreti Conciliari, permezzo del Sinodo, ha confezionato un abito nuziale per questa Chiesa,per rinnovarla nella fedeltà. Ora dobbiamo indossare questa veste, mettendodecisamente da parte gli abiti vecchi dei nostri modi personali dipensare, le gramaglie di mentalità legate a un passato che non esiste piùe che, se rimpianto, ostacola il cammino che è davanti a noi.201


202Il Libro del SinodoOggi il Vescovo consegna il Libro del Primo Sinodo Pastorale alle40 Parrocchie della <strong>Diocesi</strong>. Il Libro del Sinodo non sostituisce le SacreScritture, né il Magistero solenne o ufficiale della Chiesa, né il DirittoCanonico; ma porta nelle nostre mani e nelle Comunità la verità rivelatache è nella Sacra Scrittura, il Magistero dei Pontefici e dei Vescovi, leleggi universali della Chiesa, che fanno di ogni battezzato e di ogni comunitàcristiana una cellula viva del Corpo Mistico di Cristo. Accogliamolo,perciò, come un dono prezioso che ci fa il Signore per l’animazionecristiana di una società sempre più incline all’agnosticismo e all’ateismopratico.Facciamo del Libro del Sinodo il “vademecum” di una missione continuain tutti gli ambiti di vita e in tutti gli ambienti della società.Valorizziamolo come strumento di evangelizzazione fuori dei localiparrocchiali. Facciamone la più ampia diffusione, perché è quasi un catechismodiocesano per tutti i contesti ecclesiali e culturali.Le tre prioritàIl Sinodo che oggi si conclude, essendo il primo, dopo la costituzionedella <strong>Diocesi</strong>, doveva necessariamente alzare lo sguardo per avere unavisione panoramica di tutti i problemi, le realtà, le attese delle 40 Comunitàparrocchiali e di tutte le realtà ecclesiali.Ma, se scremiamo al massimo l’essenza dei 532 articoli del Libro delSinodo; se andiamo alla ricerca del suo DNA, emergono tre parole, treistanze martellanti risuonate lungo le 36 riunioni assembleari: evangelizzazione- formazione - comunione.Evangelizzazione, formazione e comunione sono le tre consegne, itre talenti da trafficare, il triplice mandato che lo Spirito ci affida e chenessuno può esimersi di accogliere.In questo momento, siamo come gli undici discepoli sul Monte degliUlivi. Consegnandoci il Libro del Sinodo, Cristo ci affida la missione diannunciare il Suo Vangelo, di formare la Chiesa, di fare di tutti gli uominiun solo gregge (Mt 28, 18).Solo attraverso un annuncio instancabile, una formazione continua,


203una comunione solida e dinamica, possono svilupparsi in questa porzionedel Popolo di Dio la fede, la speranza, la carità; le tre virtù teologalinecessarie perché la luce di questa Chiesa possa risplendere all’intorno,senza che nessuno ne parli (cfr 2Ts 1, 4).EvangelizzazioneAnnuncio, formazione e comunione hanno caratterizzato la Chiesadegli Apostoli e portato il messaggio rivoluzionario del Vangelo nelcuore del paganesimo.L’annuncio è stata la prima, incontenibile risposta degli Apostoli aldono dello Spirito di Pentecoste (cfr. At 2, 4).Una risposta entusiasta, generosa e fedele, nonostante i limiti, la pochezzadegli evangelizzatori, l’ostilità del mondo giudaico, la reazioneassurda e violenta delle strutture pagane.Le mutazioni culturali susseguitesi nei secoli hanno fatto passare insecondo ordine la primarietà dell’annuncio. Illudendoci di operare in uncontesto cristiano, abbiamo privilegiato la sacramentalizzazione, e oggifacciamo fatica a prendere coscienza dell’urgenza di rievangelizzare lasocietà che crede di essere cristiana.È ora di uscire, non solo dal chiuso del cenacolo, ma anche dalle muradi Gerusalemme, e portare l’annuncio del Cristo morto e risorto a credentie non credenti (cfr. At 15).Gli aspetti che caratterizzano la cultura di oggi: l’ateismo pratico,l’indifferenza, l’abbandono della fede e della pratica cristiana, i pregiudizie le riserve verso la Chiesa, non sono ostacoli che rendono impossibilel’evangelizzazione, ma ragioni che la rendono più urgente.Rispetto a un passato remoto e recente, molti contesti dell’annunciosono cambiati; la “nuova” evangelizzazione deve abbattere i cumuli dipregiudizi, di critica, di scandali per le divisioni di Chiese, le guerre direligione.Evangelizzare oggi significa tirare fuori dalla noia, dal non senso,dallo smarrimento, dalla disperazione, dalla paura della morte una societàche non fa alcun riferimento ai valori cristiani e religiosi.Questo mondo così fatto ha bisogno di sentirsi annunziare che Dioama l’uomo, che Cristo lo ha salvato, che il destino dell’uomo è entrare


204nella comunione della Trinità; e non lo saprà, se noi non lo gridiamo daitetti, a tempo opportuno e importuno (cfr. Mt 10, 27; 2Tm 4, 2).Ma chi può gridare a squarciagola, come i profeti di Israele? (cfr. Is58, 1).Chi assimila nella mente, nel cuore, nella vita lo spirito del Vangelo!L’evangelizzazione, infatti, è una irradiazione naturale, come lo è peruna fonte di luce. Tutti hanno diritto e necessità di essere investiti dallaluce di Cristo.Tutti: sacerdoti, religiosi, laici, nell’ambito familiare, ecclesiale, religioso,professionale, sociale, irradiando serenità, accoglienza, fraternità,solidarietà, spirito di servizio, carità, siamo chiamati ad annunziareche solo in Cristo la vita ha un senso; che il Vangelo è fonte di pace, dionestà, di gioia, di salvezza.FormazioneGesù ha detto che il vino nuovo deve necessariamente essere messoin otri nuovi (cfr. Mt 9, 17).Prima di versare il vino, bisogna rinnovare gli otri.Per questo motivo, il Libro del Sinodo richiama costantemente la necessitàdella formazione.Il Sinodo ci ricorda, innanzitutto, che i primi ad avere bisogno di formazionesono i genitori, i docenti di religione, i catechisti, gli educatori,i sacerdoti, i laici impegnati in politica e nel sociale, i responsabilidi gruppi e movimenti, quanti sono preposti all’accompagnamento spiritualee al discernimento vocazionale dei giovani, i laici impegnati inqualunque settore pastorale.Ma tutto il popolo di Dio è chiamato a formarsi e a formare.Credo sia impossibile elencare in modo esaustivo tutti gli ambiti incui fare opera educativa e tutti i valori a cui formare.Formare una personalità umana e cristiana equilibrata e matura nonè impresa facile, e inculcare valori umani e religiosi in una comunitàesposta a voci più allettanti e contrastanti appare quasi un impegno perdente.Ma è proprio questo contesto critico che interpella vescovo, presbiteri,consacrati, educatori, fedeli laici, genitori a mettere il massimo im-


205pegno per formare i giovani all’amore, all’amicizia, alla sessualità, allalegalità, al volontariato, alla solidarietà, al rispetto dell’ambiente, all’usodei mezzi di comunicazione sociale, alla fede, al senso della domenica,ai valori morali, alla partecipazione consapevole e fruttuosa ai sacramenti,alla testimonianza della carità.Senza la formazione, non germoglia né il dinamismo dell’evangelizzazione,né il bisogno e la ricerca della comunione.Il tempo e le energie spesi in formazione sono moneta preziosa perottenere risultati ottimali, minore impiego di mezzi, maggiore agilità diazione, abbondanza di frutti.ComunioneLa comunione nella Chiesa è indispensabile come il battito cardiacoper la vita della persona.Per l’unità, la comunione, la carità nella Chiesa, Cristo ha pregato edato la vita, perché, senza lo splendore dell’unità, è impossibile che ilmondo creda; e noi abbiamo il privilegio e la gravissima responsabilitàdi contribuire a portare gli uomini alla fede col nostro profumo di unità(cfr. Gv 17, 20).Chiunque è diviso e crea divisione, è nemico di Cristo, della Chiesae degli uomini. La comunione è una pianta che si alimenta con l’acquadell’umiltà e dell’obbedienza.Perché una grande cattedrale gotica possa essere contemplata nellasua svettante magnificenza, bisogna che ogni pietra stia con umiltà e ubbidienzaal suo posto. Ogni pietra non fa mostra di sé; ma la bellezza delmonumento è nella capacità di ogni pietra di stare al suo posto, insieme,accanto, sopra e sotto le altre pietre. Siamo piccole pietre fondate sullapietra angolare che è Cristo (cfr. Ef 2, 19-20).Nella Chiesa, nessuno è nemico da cui difendersi o rivale da temere;ognuno è fratello da amare, da cui essere amati, con cui amare e testimoniarecomunione.Per costruire comunione, ci vogliono uomini e donne dal cuore grande,dalle vedute aperte, dallo spirito libero da grettezze e meschinità, perfar fronte, senza cedimenti e scoraggiamenti, a tutto ciò che viene daldiavolo, cioè dalla divisione.


206Il Libro del Sinodo testimonia, non solo la forte esperienza di comunione,di reciproca accoglienza, di fedele puntualità, di gioioso spirito disacrificio, di interesse appassionato ai dibattiti, di senso di appartenenzae di responsabilità dei sinodali; ma è anche prova tangibile che la comunioneè possibile ed è indispensabile per l’edificazione di una Chiesa viva,dinamica, evangelizzatrice e feconda. Il Sinodo ci ha insegnato che,perché la “casa” della comunione diocesana non sia vista come un’utopisticaaspirazione, una illusoria chimera, sono necessari quattro pilastri:• un crescente senso di appartenenza a Cristo, al Vescovo, al Presbiterio,alla propria Comunità, alla <strong>Diocesi</strong>, alla Chiesa Universale;• il rispetto delle norme canoniche, liturgiche, sinodali, per celebrareautenticamente e fruttuosamente l’Eucaristia;• l’accoglienza e la valorizzazione del servizio di programmazione,di coordinamento e di formazione del Centro Pastorale Diocesano;• il rispetto, il riconoscimento e la valorizzazione della vera identitàdelle unità pastorali.Le unità pastorali non servono a far fronte a momenti di necessità, maa rendere possibile una comunione pastorale, che va dall’osservazionedella realtà, alla progettazione comune, alla realizzazione condivisa delleattività delle parrocchie.<strong>Anno</strong> EucaristicoLa comunione non è opera dell’uomo, ma azione dello Spirito di Cristo;è frutto del Suo corpo spezzato e del Suo sangue versato.L’evangelizzazione è possibile, perché Gesù ha detto: “Io sono convoi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20) nella Parola e nelPane.La formazione ha come unico maestro il Cristo, Pane di vita che cinutre con il Suo insegnamento, la Sua carne e il Suo sangue.Per questo, l’<strong>Anno</strong> del Sinodo ci consegna all’<strong>Anno</strong> Eucaristico.Per accogliere e affrontare le istanze sinodali dell’evangelizzazione,della formazione e della comunione, abbiamo bisogno dell’Eucaristia.Sarà lo stare per tempi più lunghi e più intensi in disparte con Cristoe in ascolto di Lui, a modellare la nostra fede e la nostra vita cristiana;


207a renderci annunciatori vivi e silenziosi del Suo Vangelo; a farci esseremembri degni di quella Chiesa unita, santa e splendente che Lui ha disegnatoai nostri occhi nel Sinodo, e che oggi ci chiede di essere, consegnandoceneil Libro.EsortazioneCari fratelli e sorelle, gioia e trepidazione, timori e speranze, gratitudinee perplessità si arrovellano nel mio animo nel consegnarvi il Librodel Sinodo. Quale sarà la sua sorte?È un dono che comporta responsabilità. Dategli autorità; fategli raggiungeregli scopi per cui è stato redatto; valorizzatelo come una grandeopportunità che viene offerta per la vostra fede, per il vostro ministero,per la vostra operatività pastorale.Il Libro del Sinodo, con le sue migliaia di copie, con la sua diffusionesul territorio, diventi vincolo di unità di tutte le comunità e le realtà ecclesiali.Da oggi, diventi fonte di formazione, di meditazione, di predicazioneper l’<strong>Anno</strong> Eucaristico.<strong>Insieme</strong> alla Parola di Dio, sia messo accanto al Tabernacolo, perchéCristo, Parola e Pane, possa rivelare a tutti che è con noi fino alla fine deitempi.


208InterventiPresentazioneal Sussidio: “Alzati, la tua fede ti ha salvato” (Lc 17, 19).La grazia speciale dei sacramenti della guarigione* 1Venti anni fa il Beato Papa Giovanni Paolo II istituiva la GiornataMondiale del Malato con l’intento, fra l’altro, di sensibilizzare la Comunitàecclesiale e la Società civile sul valore della salute, sul sensodella sofferenza e sull’impegno della cura dei malati. In particolare, intendeva“richiamare l’importanza della formazione spirituale e moraledegli operatori sanitari” e quella “dell’assistenza religiosa degli infermida parte dei sacerdoti e di quanti vivono ed operano accanto a chisoffre” (Cfr. “Lettera” di Giovanni Paolo II al Card. F. Angelini del 13maggio 1992).Ora, il tema di riflessione e di impegno pastorale scelto dal PontificioConsiglio per gli Operatori Sanitari per la Giornata Mondiale del Malato2012, ventesima della serie, ha per titolo: “Alzati e va’, la tua fede ti hasalvato (Lc 17, 19). La grazia speciale dei Sacramenti della guarigione”,si ispira alla narrazione evangelica della guarigione di 10 lebbrosida parte di Gesù (Lc 17, 11-19) e si concentra sui Sacramenti di guarigionenella pratica della vita cristiana: la riconciliazione e l’unzione degliinfermi.Per aiutare le diocesi, le parrocchie, le cappellanie ospedaliere, le associazionidi volontariato e quanti si prendono cura delle persone inferme,a vivere più consapevolmente la Giornata Mondiale del Malato,la Consulta Regionale di Pastorale della Salute delle Chiese di Pugliaha ritenuto opportuno offrire il presente Sussidio, alla realizzazionedel quale hanno dato il loro prezioso contributo di riflessione teologicae di esperienza umana e pastorale nel mondo della sanità alcuni membri*conFeRenZa episcopale puGliese. consulta ReGionale peR la pastoRale dellasalute (a cura di), in occasione della XX Giornata Mondiale del Malato - 11febbraio 2012, Edizioni SdS, San Giorgio Jonico (TA) <strong>2011</strong>, pp. 3-5.


209della stessa Consulta: sac. Filippo Urso, dott. Ornella Scaramuzzi, sac.Francesco Coluccia, p. Leonardo N. Di Taranto.Il Sussidio è diviso in tre parti:1 - Una riflessione biblica, sotto forma di “lectio” del brano evangelicodi Luca 17, 11-19, seguita da una testimonianza-attualizzazionedel tema biblico: “Salute e salvezza. Ciò che è impossibile agli uomini èpossibile a Dio” (Urso - Scaramuzzi).2 - Una relazione di carattere teologico-pastorale: “L’azione terapeuticadei Sacramenti di guarigione” (Coluccia).3 - Una relazione che riflette sul tema della Giornata Mondiale delMalato 2012 dal punto di vista ospedaliero: “I Sacramenti della guarigionenella pastorale di una cappellania ospedaliera” (Di Taranto).Mentre ringrazio di cuore i relatori per il loro impegno nell’approntarequesto utile Sussidio pastorale e per la loro passione come operatorinella Pastorale della Salute, invito caldamente a valorizzare nelle <strong>Diocesi</strong>della nostra Regione tale strumento e mi auguro che possa essere utilizzatoanche a più vasto raggio.* * *X Mario PacielloPresidente Commissione CEPper la Carità e la Salute


210L’incontro di Gesù con Zaccheo (Lc 19, 1-10)Lectio Divinain occasione dell’Assemblea Pastorale Diocesanaall’inizio dell’<strong>Anno</strong> Pastorale <strong>2011</strong>-2012Santuario Maria SS. del Buoncammino - <strong>Altamura</strong>16 settembre <strong>2011</strong>IntroduzioneUna delle istanze più frequenti e delle urgenze più pressanti che stannoemergendo dal Sinodo è la necessità di formazione spirituale, liturgicae pastorale dei ministri ordinati e dei laici, specialmente di tutti glioperatori pastorali.La formazione non può non partire dall’ascolto della Parola di Dio.Per questo motivo, il Sinodo chiede che si inculchi e si sviluppi semprepiù la Lectio Divina. Ecco perché mi è sembrato opportuno entrarenell’<strong>Anno</strong> Pastorale <strong>2011</strong>-2012 con una Lectio su Lc 19,1-10: l’incontRodi GesÙ con ZaccHeo.Lectiovv. 1-3 “Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando,quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla,perché era piccolo di statura”.Gerico, una città vicina a Gerusalemme, era considerata una città inespugnabile;sono visibili le mura megalitiche dell’antica Gerico. Zaccheone è quasi un simbolo, perché anch’egli era ritenuto invincibile comepeccatore.Prima di “entrare”, Gesù aveva guarito un cieco; ora la attraversava,per andare a Gerusalemme.


211Di Gerico era la prostituta Raab. Quando Giosuè espugnò Gerico,Raab fu salvata, perché aveva accolto e protetto gli esploratori mandatida Mosè.Gesù, nuovo Israele, in viaggio verso Gerusalemme, è accolto daZaccheo ed Egli lo salva. Si realizza il detto di Gesù: “Pubblicani e prostitutevi precederanno nel Regno” (Mt 21, 31).“Un uomo di nome Zaccheo” ( = “il puro”, oppure “Dio ricorda”). Èil capo dei pubblicani e ricco: cioè, è arcipubblicano e arcipeccatore.Secondo la Legge, come pubblicano è escluso dalla salvezza; secondoil Vangelo, è impossibile che si salvi, perché è ricco. Dopo l’incontrocol giovane ricco, Gesù aveva detto: “Quanto è difficile per coloro chepossiedono ricchezze, entrare nel Regno di Dio” (Lc 18, 24).Zaccheo, però, desiderava “vedere” chi era Gesù. Chissà quanti tentativiaveva fatto, ma tutti inutili, a causa della eccessiva piccolezza dellasua statura.v. 4 “Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro,perché doveva passare di là”.Essendo un peccatore immondo, nessuno lo avrebbe accolto sul terrazzodi casa; sfidando vergogna e condizionamenti della folla, come ilcieco incurante di chi voleva farlo zittire, corre avanti per avere il tempodi salire sull’albero dal quale gli sarebbe venuta la salvezza.Gesù “doveva passare di là”, non solo perché non c’era altra via, maperché sull’albero c’era un uomo bisognoso di salvezza.vv. 5-6 “Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scesein fretta e lo accolse pieno di gioia”.“Quando giunse sul luogo”: richiama l’arrivo di Maria e Giuseppe aBetlemme e l’arrivo al Calvario di Gesù carico della croce: due luoghidella massima umiliazione del Figlio di Dio, due luoghi di salvezza.“Gesù alzò lo sguardo”: Gesù guarda Zaccheo dal basso; si è fatto piùpiccolo dei piccoli, per poter servire tutti: “Io sto in mezzo a voi come coluiche serve” (Lc 22, 27). Solo chi ama, considera l’altro superiore a sestesso (cfr. Fil 2, 3).


212È la prima volta che Gesù incontra Zaccheo, eppure, in segno di amicizia,come uno che si mette alla pari, lo chiama per nome.“Scendi subito”: è il momento della salvezza, e non bisogna lasciarselosfuggire; scendi subito, perché sull’albero salirà chi si è caricato deipeccati del mondo.Zaccheo scende in fretta, perché Gesù vuole fermarsi in casa sua. ComeMaria, in fretta e con gioia si mette in viaggio quando il Figlio di Dioprende dimora nel suo grembo, così Zaccheo, perché Gesù è già entratonel suo cuore; già la sua gioia è condivisa dagli angeli in cielo, perché unpeccatore si è pentito.v. 7 “Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di unpeccatore!»”.Era la caratteristica dei Farisei borbottare contro Gesù. Mormorazioneinutile, perché, se il Signore dovesse non entrare in casa di peccatori,non dovrebbe varcare nessuna soglia.Tutti viviamo di misericordia, perché tutti siamo peccatori.Gesù a Zaccheo dice che vuole entrare in casa sua, per fermarsi. Ingreco troviamo il verbo katalýo (riposare); questo verbo, o il sostantivokatàlyma (dimora), li troviamo nella deposizione del Bambino nellamangiatoia e nel racconto della cena pasquale: due luoghi dove Gesù sifa piccolo, per donarsi e salvare.v. 8 “Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io dola metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituiscoquattro volte tanto»”.Il piccoletto, schiacciato dai suoi peccati, ora si sente libero e si erge;si sente un gigante; è diventato un uomo nuovo; va ben oltre quello cheprescrive la Legge.Il Levitico (5, 24) prescriveva: il ladro “farà la restituzione per interoaggiungendo un quinto e renderà ciò al proprietario il giorno stesso incui offrirà il sacrificio di riparazione”.vv. 9-10 “Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza,perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo, infatti èvenuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»”.


213“Oggi per questa casa è venuta la salvezza”: è lo stesso annunzio delNatale: “Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore che è Cristo Signore”(Lc 2, 11).È lo stesso annunzio fatto al buon ladrone: “Oggi sarai con me nelparadiso” (Lc 23, 43).Nell’Eucaristia, cioè nell’ascolto e nella comunione col Corpo di Cristo,il Salvatore nasce nel cuore, vi rimane e lo trasforma in Lui.“Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare …”: è la spiegazionedi tutto l’incontro; è la chiave di lettura di tutta la storia di Gesù. Gesùè il Salvatore, il Signore che, nel suo passaggio, cioè nella sua Pasqua,salva. Questa sua identità la rivela a un arcipeccatore che desiderava conoscerlo.Di Zaccheo non sappiamo altro: forse ha continuato a fare l’esattore,ma da uomo nuovo, libero dalla sete di arricchirsi.MeditatioNoi, delle volte, forse ogni giorno, guardandoci intorno, vedendo icomportamenti degli uomini, gli enormi squilibri sociali, economici,culturali, morali che ci sono nel mondo, proviamo un grande senso disconforto, un tonfo al cuore; forse ci convinciamo che la salvezza è impossibile.Vedendo quante fragilità, peccati, disordini, incoerenze, cattiverie,immoralità ci sono nelle nostre città, nelle comunità, nelle famiglie, cichiediamo se non siamo degli illusi o dei pazzi nel portare avanti un SinodoPastorale, con la presunzione di mettere le premesse perché vengaun cielo nuovo e una terra nuova.In verità, non ci sbagliamo se concludiamo che l’uomo è insalvabile.È vero: l’uomo, quanto più stima di essere sapiente e potente (cfr. Rm12, 16), tanto più è lontano dalla salvezza.Ma Gesù dice che, ciò che è impossibile all’uomo, è possibile a Dio.Per questo momento di riflessione, ho pensato a Zaccheo, non per introdurvia una celebrazione penitenziale, ma per iniettare un potente antitododi fiducia, un ricostituente di speranza in ciascuno di noi e nellaChiesa Diocesana.


214Nel 2010-<strong>2011</strong>, prendendo atto della nostra piccolezza, siamo corsiavanti e siamo saliti sul sicomoro del Sinodo, per avere uno sguardo panoramicodella nostra <strong>Diocesi</strong>.Il prossimo 7 dicembre, passerà Gesù nella consegna del Libro delSinodo, e ci chiederà di scendere dall’albero, perché vuole fermarsi connoi.Ci chiederà di “scendere”, cioè di finirla di essere semplici “osservatori”,ma di adoperarci ad accogliere le istanze sinodali.Ci chiederà di “scendere” dall’alto della nostra grettezza intellettuale,di smetterla (come scrive oggi Paolo a Timoteo: 1Tm 6, 2-12) di farciaccecare dall’orgoglio, di essere maniaci di questioni oziose e discussioniinutili.Ci chiederà di “scendere” e di restituire il doppio e il quadruplo di tuttala carità e la testimonianza che abbiamo rubate con la pigrizia, gli individualismi,le chiusure, le divisioni, le “invidie, i litigi, le maldicenze, isospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità,che considerano la religione come fonte di guadagno”.Ci chiederà di “scendere” e di dare quattro volte tanto in testimonianzadi zelo, di pietà, di fede, di carità, di pazienza, di mitezza (cfr. 1Tm 6,10-12).La liturgia proclama il racconto di Zaccheo ogni volta che la Chiesasi pone come sposa che si adorna per il suo Sposo. Così, per esempio,quando si celebra la dedicazione di una Chiesa.Noi, col Sinodo, non stiamo costruendo una Chiesa di pietra, ma laChiesa viva che siamo noi; stiamo cercando di dare dignità regale, profetica,sacerdotale alla comunità diocesana.Stiamo tentando di riportare alla freschezza originale il comando delSignore di annunziare il Vangelo ad ogni creatura.Il 2012 sarà <strong>Anno</strong> Eucaristico: non Zaccheo, ma noi ci siederemo amensa col Signore, per essere trasformati da Lui in Lui.La gioia, l’entusiasmo e la responsabilità della risposta e della restituzionedel quadruplo è nel cuore e nelle mani di ognuno di noi.* * *


215“Chi dice la verità sulle cellule staminali?”Indirizzo di salutoal Convegno “Miulli dialysis day <strong>2011</strong>”Acquaviva delle Fonti, Ospedale “Miulli”22 ottobre <strong>2011</strong>Chiamare “Prolusione” il mio intervento, prima della lettura magistraledel Prof. Giuseppe Remuzzi, che saluto cordialmente insieme aquesta prestigiosa assemblea, è del tutto sproporzionato.Sulla questione delle cellule staminali, io sono un uomo della strada eil Prof. Remuzzi è un’Autorità Scientifica di altissimo livello.Tuttavia, col mio intervento da curioso lettore incompetente, potreidare ragione al titolo di questo convegno: “Chi dice la verità sulle cellulestaminali?”. Non c’è dubbio che la verità, quella scientifica, la sentiretedal Prof. Remuzzi.Se voi non foste medici e competenti in materia, mi lascerei prenderedalla presunzione di riscaldare l’uditorio, presentando l’abc delle cellulestaminali; mi limito, invece, a fare qualche personale considerazione,sull’onda messa in movimento dalla Corte Europea di Giustizia conuna sentenza di grandissima portata, il cui impatto andrà ben oltre l’UnioneEuropea.Qualche giorno fa, la Corte Europea di Giustizia ha vietato brevetti diterapie basate sulla distruzione di embrioni umani.La rubrica scientifica del TG3, “Leonardo”, ha presentato come “cattivanotizia” il verdetto di illegalità della ricerca con cellule staminaliembrionali, perché ostacola, secondo una parte di ricercatori e di opinionepubblica, il cammino della ricerca scientifica.A dimostrare che non è vero, non c’è solo una sentenza, ma il camminodella ricerca di questi ultimi sei anni.In una lunga intervista al New York Times, nel 2007, il giovane ricercatoregiapponese Shinia Yamanaka racconta: “Ero un assistente universitariodi farmacologia e lavoravo a un progetto in cui si utilizzavanoanche cellule embrionali. Un giorno un mio amico che lavorava in unaclinica di procreazione assistita mi invitò a visitarla, e mi fece guardare


216al microscopio un embrione. Quella vista cambiò la mia carriera scientifica.Quando vidi l’embrione, improvvisamente realizzai che c’era unapiccola differenza tra quello e le mie due figlie. Pensai che non potevamocontinuare a distruggere embrioni per la nostra ricerca. E che ci dovevaessere un’altra strada”.Risultato di questo impatto sconvolgente fu la scoperta rivoluzionariadella possibilità di riprogrammare cellule adulte, farle tornare indietronel tempo, farle ringiovanire e trasformarle in qualunque altro tipo dicellula umana, per rigenerare tessuti “impazziti”.È stato proprio il confine etico ad aprire l’orizzonte vastissimodell’impiego di cellule adulte; per fare scienza del futuro e ottenere risultatistraordinari nel campo della medicina rigenerativa, non è necessariomanipolare e distruggere embrioni umani.Oggi, la scelta, anche etica, di Yamanaka, sta cambiando il volto dellascienza e della medicina, e il metodo di lavoro di molti laboratori delmondo.Non spetta a me affermarlo, ma, da quanto leggo, le staminali embrionali,pur essendo capaci di trasformarsi in qualsiasi tessuto, non vengono“riconosciute” dall’organismo che le riceve; cosa che non si verificacon le cellule adulte, perché appartengono al paziente stesso.Un altro merito delle cellule riprogrammate è di essere strumentoprezioso per studiare lo sviluppo di una malattia e capire cosa accadenelle cellule, quando “impazziscono”.La sentenza della Corte Europea di Giustizia, oltre che affermare chel’embrione umano, fin dalla fecondazione, è un soggetto con piena dignitàantropologica e giuridica, costituisce anche una “spinta alla ricercasu fonti alternative” di staminali, che finora “era rimasta all’ombradella ricerca delle cellule staminali embrionali”; cioè la ricerca su staminaliadulte o provenienti dal cordone ombelicale.Consentitemi un’ultima considerazione: se tante persone a noi care,che non sono più, avessero potuto usufruire dello sviluppo e del progressooggi raggiunti dalla medicina e dalla tecnica, forse sarebbero ancoracon noi.Tuttavia, non dobbiamo lasciarci invaghire dalla tentazione prometeicadell’immortalità.Ben vengano e si finanzino tutti i progetti di ricerca. Ma, teniamo pre-


217sente che ogni tentativo terapeutico, chirurgico, tecnologico per guarire,migliorare e prolungare la vita, ha come ultimo traguardo un ALT, davantial quale, grati al Signore e alla ricerca umana per aver dato dignità,benessere, salute e longevità alla persona, bisogna accettare che giungala naturale conclusione.Lo scienziato, il medico, l’operatore sanitario, per contribuire pienamenteal benessere integrale del paziente, devono fare contemporaneamenteun trapianto costante di staminali psicologiche, culturali, spiritualiche l’aiuti a stabilire un giusto rapporto con l’accoglienza della vita econ la sua restituzione al Creatore.Non siamo immortali, ma chiamati a entrare e rimanere nell’eternità.Grazie per l’attento ascolto e auguri di proficuo lavoro.* * *Etica della spesa sanitaria.Intervento all’Assemblea Generale ARISRoma - Eur, Palazzo dei Congressi25 novembre <strong>2011</strong>Il 17 novembre <strong>2011</strong>, all’inaugurazione dell’<strong>Anno</strong> Accademicodell’Università Cattolica, il Prof. Rocco Bellantone, Preside della Facoltàdi Medicina, ha lanciato un appello alla Presidente della RegioneLazio, Renata Polverini – presente all’inaugurazione – “affinché affrontiin prima persona la situazione finanziaria del Gemelli, garantendo giustedecisioni in tempi rapidi, prima che sia troppo tardi”.“Siamo preoccupati – ha affermato il Preside – che il Gemelli diventiun facile obiettivo in quanto non di proprietà pubblica. Infatti, il mancatopagamento di quanto concordato e dovuto comprometterebbe a brevele sue capacità operative”. “In assenza di diverse notizie, in tempi brevissimisi aprono scenari preoccupanti per i lavoratori del Gemelli e c’èil rischio di dover procedere nei prossimi mesi ad un ridimensionamentodell’offerta sanitaria, che toglierebbe di colpo alla sanità del Lazio, giàdall’anno che sta per iniziare, decine di migliaia di ricoveri e prestazio-


218ni sanitarie che non riesco a prevedere chi sarà in grado di soddisfare”.Sono certo che questo grido di allarme riflette la situazione drammaticadi tutti gli ospedali classificati. Ognuno di noi ha ripetuto centinaiadi volte questi appelli, ma senza esito.La gestioneOggi, però, non parliamo di etica della spesa sanitaria per dimostrarela sproporzione tra costi e ricavi, l’ingiustizia che discrimina la sanitàequiparata e cattolica da quella pubblica, che, pur avendo gli stessiproblemi, beneficia di voci e di interventi da cui le strutture private sonoescluse; non vale la pena parlarne, anche perché mancano gli interlocutori.È di tutti il problema di una domanda di assistenza che superadi gran lunga i tetti di spesa; di adeguamenti di DRG e di rette, che nonvengono fatti; di oneri contrattuali e di diritti di equiparazione, che nonvengono riconosciuti; di tipi di assistenza che, “a priori”, sono a perdererispetto ai rimborsi. Ma non è solo in questo il punto debole dell’eticasanitaria.Non parliamo di etica della spesa sanitaria nemmeno per difendere lenostre strutture dalle retoriche accuse di truffa, di malagestione, di interesseprivato.Non è sufficiente parlare di etica della spesa sanitaria neanche in riferimentoai bilanci: della necessità che questi siano trasparenti, aderentialla realtà, non violentati, credo che siamo tutti responsabilmente convinti,anche se, stando alla cronaca, non sempre sembra ci sia questa rettitudine,coerenza professionale, consapevolezza delle proprie responsabilità,prima che lo dica un giudice, o lo diffonda nel mondo la comunicazionemediatica, più veloce della luce e degli stessi neutrini.In quest’ottica vedo con compiacimento il percorso che l’ARIS stafacendo in alcune Strutture, con la predisposizione del bilancio redattoin modo partecipato, detto anche sociale.Non siamo qui per chiederci se è giusto spendere meno o spendere dipiù; se è morale avere attrezzature obsolete o di ultima generazione dalpunto di vista tecnologico.


219Economia eticaCon questo lungo preambolo, voglio solo dire che il valore etico dellaspesa sanitaria non è tutto nel rispetto delle leggi, o peggio, nel pareggiotra costi e ricavi, perché la sfera economica “appartiene all’attivitàdell’uomo e, proprio perché umana, deve essere strutturata e istituzionalizzataeticamente” (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 36).Prof. Carlos Romero, Presidente dell’Associazione Cattolica dei Propagandistas,Rettore di 3 Università Cattoliche in Spagna, intervistatoda Avvenire (Michela Coricelli), alla domanda, se alle votazioni del 20novembre <strong>2011</strong> si sarebbe votato solo tenendo presente il fattore economico,ha risposto: “No, no. L’economia è importante, certo; lo dimostrala crisi in corso. Ma c’è un problema di fondo ed è la crisi morale,la perdita dei valori, il relativismo”.I risultati gli hanno dato ragione.Allora, parlare di etica della spesa è parlare delle persone che spendono;è chiedersi in quale contesto umano viene fatta la spesa di risorsemateriali; attraverso quale stile di comportamento e di assistenza essapassa, quali sono le altre risorse che corredano, supportano e giustificanola spesa finanziaria.Le personeLa prima risorsa dell’azienda ospedaliera è la persona umana: sono lepersone che, a qualunque titolo, operano nel variegato mondo della sanità.Ciò che è chiamato ad essere eticamente positivo non è l’Euro, ma lepersone, il loro operato, la loro organizzazione per il migliore impiegodelle ore di servizio e il più salutare approccio al malato.È questa una risorsa di grande valore che le Regioni non passano, mache, “investita” bene, ottiene risultati impensabili.L’eticità della Sanità è nelle menti e nei cuori; attraversa le relazionitra tutte le persone (amministratori, medici, tecnici, infermieri, operatorisanitari, volontari) che costituiscono il cervello pensante, il laboratoriodi progetti, il generatore di creatività, l’ingranaggio costantemente verificatoper garantire: 1) all’ospedale, una ricchezza di risorse umane, morali,psicologiche, comportamentali, che nessuna convenzione regiona-


220le può dare né calcolare; 2) ai pazienti, una cornucopia di disponibilità,di prontezza, di sorriso, di sostegno psicologico, di amore, di delicatezza,di accoglienza, di interessamento, di attenzione.La conversionePer ottenere questi risultati, occorre un’intesa e un lavoro di squadracon obiettivi individuati e condivisi; anche se qualche volta i collaboratori,nei confronti della gestione, sono in un rapporto di solo dare-avere,o, addirittura, conflittuale. Ma va anche dato atto che mediamente stacrescendo un clima di comprensione e di collaborazione.Occorre una vera e propria conversione (cosa che, in un ospedale diispirazione cristiana o eticamente orientato, non dovrebbe troppo sorprendere).È necessario un impegno costante di rinnovamento, per evitareche un clima aziendale diverso si riversi in disinteresse verso i progettie i problemi della struttura ospedaliera; si traduca in un uso non rispettosodelle cose dell’ospedale, in un trattamento dei pazienti privo diumanità; si ingeneri, anche inavvertitamente, un atteggiamento passivo,una pigra creatività, un senso di irresponsabilità o di non coinvolgimentonella ricerca di futuro.La crisiSiamo in tempo di crisi. Non possiamo ignorarlo, far finta di niente.Finora ne abbiamo parlato solo per cercare gli untori, ma forse, in realtà,non ci credevamo.La crisi c’è, forse è più grave di quanto possiamo immaginare; manon per questo siamo autorizzati a subirla, a incrociare le braccia, a giustificarela nostra rassegnazione. La crisi c’è da prima che ci fosse la crisi.La crisi monetaria è il portafoglio vuoto di chi ha speso o spende male.La crisi non è causa: è effetto.Il sociologo Giuseppe De Rita, fondatore del CENSIS, parla degliItaliani di oggi come di “imborghesiti nei consumi, ma non borghesi”,di “castrazione dei desideri per l’offerta consumistica”, di “mancanzadi desiderio”.


221Il Direttore de La Stampa, Marco Calabresi, parla di Paese che non hapiù fame di futuro. Una fame che spesso si trova nei figli degli immigrati,che eccellono a scuola e sognano di diventare professionisti affermati.Amal Sadki, 13 anni, marocchina, scelta per rappresentare la Liguriaalle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia in Parlamento, ha detto:“Voi Italiani sognate col freno a mano tirato; avete la pancia piena e viaddormentate sul divano”.La formazioneForse, questa tiratina di orecchio ce la meritiamo.Abbiamo, infatti, una risorsa alla quale non diamo molta importanza,se non nei casi isolati di mala sanità o di assistenza deontologicamentescorretta: questa risorsa è il rapporto umano con i pazienti, con i colleghi,con l’adempimento del proprio dovere. Gli interventi episodicidell’Autorità, in queste circostanze, non bastano a soddisfare il doveredi formare alla dimensione etica dell’assistenza sanitaria.È necessario investire in formazione delle risorse umane, perché ognioperatore stia bene con se stesso, col gruppo, in tutta l’organizzazioneospedaliera.Con uomini e donne nuovi, tanti problemi di efficienza, di qualità, diuso responsabile delle risorse, di cura integrale dei pazienti si risolvono.Gratuità e solidarietàBenedetto XVI, in Caritas in veritate (21), scrive che “gli aspetti dellacrisi e delle sue soluzioni richiedono nuovi sforzi di comprensioneunitaria e una nuova sintesi umanistica.[…] Dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuoveresponsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisognodi un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valoridi fondo su cui costruire un futuro migliore”.E, più avanti, il Papa afferma, con lapidaria incisività: “La crisi diventacosì occasione di discernimento e di una nuova progettualità. Inquesta chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare ledifficoltà del momento presente”.


222Dunque, l’innegabile emergenza critica e negativa che stiamo attraversandopuò determinare un rilancio etico verso sbocchi che vale la penatentare.Al di là di tutte le paure, è possibile e necessario ravvivare l’anelitosegreto di rinascita che è in tutti e in cui non è ingenuo credere.La crisi è una opportunità, perché costringe a rendersi conto della necessitàe del valore di cose a cui non si pensa finché non vengono meno.Bisogna puntare su una capacità di cambiamento, che apra la strada aun cammino nuovo.Benedetto XVI, in “Caritas in veritate”, scrive che la grande sfida,resa ancor più esigente dalla crisi economico finanziaria, “è di mostrare,a livello sia di pensiero sia di comportamenti, che non solo i tradizionaliprincipi dell’etica sociale, quali la trasparenza, l’onestà e la responsabilitànon possono venire trascurati o attenuati, ma anche che nei rapportimercantili il principio di gratuità e la logica del dono come espressionedella fraternità possono e devono trovare posto entro la normaleattività economica” (n. 36).E, in altri passi dell’Enciclica, afferma che: “L’essere umano è fattoper il dono” (34).“La logica del dono non esclude la giustizia e non si giustappone adessa in un secondo momento” (34).“La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti” (38).“Senza la gratuità non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia”(38).Sul dono, sulla gratuità, sulla solidarietà hanno fatto leva i vostri SantiFondatori. La loro unica risorsa era la carità. In tempi in cui tutto eraincerto o inesistente, c’era la certezza risanatrice e la forza risolutricedell’amore.TestimonianzeOggi, tracce di elementi positivi, di testimonianze di dono, di impegnopersonale gratuito, non ne mancano.Persone che, anche a costo di sacrifici personali, vanno contro vento,e nella speranza di poter contribuire a risolvere i problemi, cercano dicambiare se stessi, ce ne sono.


223La crisi, la buona volontà e la speranza devono stimolare il bisognodi conoscere, creare, costruire, impegnarsi e soprattutto di aggregarsi, difare squadra, di essere corpo, per cercare risposte pratiche alle difficoltà.È questo il taglio che sta caratterizzando l’impegno di don Andrea Mantonell’ambito dell’Ufficio Nazionale e della Commissione Episcopaleper la Pastorale della Sanità.Futuro possibileNell’attesa e nella speranza che i vari spread scendano e la crisi deimercati sia superata o che gli indici delle Borse siano stabilmente di segnopositivo, guardiamo la crisi come una provvidenziale opportunità,una brusca sveglia da un lungo torpore.Jaques Attali, un sociologo francese, in “Breve storia del futuro” (FaziEditore, pp. 208-209), scrive: “Quando un convoglio è in cammino,l’avanguardia conta molto di più dei generali. […] La storia si biforcasolo quando esseri avventurosi, preoccupati della salvaguardia dellapropria libertà e della difesa dei propri valori, fanno avanzare – generalmentecon loro grandissima disgrazia – […] la causa degli uomini”.Attali prosegue, affermando che gli individui particolarmente sensibilial futuro comprenderanno “che la loro felicità dipende da quella deglialtri”. Diventeranno “interessati alla storia del futuro, coscienti chela sorte dei contemporanei e dei discendenti li riguarda personalmente,preoccupati di dare aiuto, di comprendere, di lasciare dopo di loroun mondo migliore”. Attali è certo che per gli individui sensibili al futuro“la ribellione contro l’ineluttabile sarà la regola, l’insolenza dell’ottimismosarà la morale, la solidarietà servirà da ambizione. Troverannola propria felicità nella gioia di procurare gioia […]. Impareranno dinuovo che trasmettere è l’elemento distintivo dell’uomo”.Sviluppando il suo pensiero, questo sociologo scrive che nell’economiadi mercato l’altro è un rivale; nell’economia dell’altruismo, l’altro“permetterà di parlare, di trasmettere, di mostrarsi generoso, amorevole,di superarsi, di creare più di quanto abbia bisogno e più di quanto siritenga capace di fare. L’altro gli consentirà di comprendere che l’amoreper gli altri, e quindi per se stesso, è la condizione per la sopravvivenzadell’umanità”.


224Saranno gli individui sensibili al futuro che metteranno su un’economia“della disponibilità gratuita, del dono reciproco, del servizio pubblico,dell’interesse generale. Questa economia, ‘relazionale’, non obbediràalle leggi della scarsità, […] perché più si dona, più si riceve. Epiù si dona, più si hanno il desiderio e i mezzi per donare. Lavorare diventerà,anche nell’economia re-lazionale, un piacere privo di obblighi”.La caritàIn queste riflessioni di Attali è descritta, in modo laico, la carità intesanel più ampio senso giovanneo e paolino; c’è il pensiero di BenedettoXVI, emerge la figura del Buon Samaritano.Il viandante malcapitato sulla strada di Gerico non è una figura simbolicadi una parabola di 2000 anni fa. E il samaritano che ci rimette vino,olio, bende, denaro, giumenta, tempo, notte, rinvio dei propri affari,attenzione, cura, sollecitudine, condivisione è l’unica persona che oggipuò dire una parola vera, autorevole e salvifica alla società dei consumi;è l’unica persona fisica o morale che può dare speranza al mondo.La speranza più grandeSe ci assale la tentazione di pensare che è un’impresa impossibile, ciconvinca Don Tonino Bello: “Dai a questi miei amici e fratelli la forzadi osare di più, la capacità di inventarsi, la gioia di prendere il largo, ilfremito di speranze nuove. Il bisogno di sicurezze li ha inchiodati a unmondo vecchio. Dà ad essi, Signore, la volontà decisa di rompere gli ormeggi,per liberarsi da soggezioni antiche e nuove”.E ci incoraggi la parola confortatrice di Benedetto XVI: “L’amore diDio ci chiama ad uscire da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il coraggiodi operare e di proseguire nella ricerca del bene di tutti, anchese non si realizza immediatamente, anche se quello che riusciamo ad attuare,… è sempre meno di ciò a cui aneliamo. Dio ci dà la forza di lottaree di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto,la nostra speranza più grande” (Caritas in veritate, 78).


225ArticoliEducare.La Chiesa italiana sceglie l’educazionecome impegno e sfida prioritariaper il prossimo decennio* 1L’arte di educareEducare un uomo o una donna è l’opera d’arte più difficile che si possarealizzare. Accompagnare con amore una creatura nel suo camminodi sviluppo psichico, affettivo, intellettuale, relazionale, spirituale, rispettandola verità e la libertà della persona, è la più preziosa eredità chesi possa lasciare alla società e alla storia.L’educatore è un artista in costante ricerca di formazione e di perfezionamentodi se stesso, nella difficoltà di poter sapere quali sono, oggi,i canoni della bellezza. Ma è proprio il calo di certezze essenziali, ladiffusa cultura individualistica e relativistica a determinare l’urgenzadell’impegno educativo e la domanda di un’efficace e chiara offerta pedagogicada parte dei genitori, degli insegnanti, delle istituzioni.L’educazione dei giovani è stata un’impresa difficile in tutti i tempi.Oggi, pur potendo usufruire del grande sviluppo e della ricchezza delleconoscenze delle scienze umane, l’opera educativa sembra ancora piùcomplessa o addirittura inutile. Insuccessi, delusioni, sordità degli educandi,diversità di linguaggio possono portare ad atteggiamenti rinunciatario rassegnati. La colpa di questo stato di cose non è dei giovani, nédegli adulti o degli educatori, ma della diffusa atmosfera che tutti respiriamo.Purtroppo, nel comune modo di pensare ci sono fenomeni di “riduzione”che le cronache presentano come segni e fattori di sviluppo dellacoscienza. C’è, infatti, la tendenza a ridurre la verità a opinione soggettiva;il bene all’utile; il bello a sensazione emotiva: è bello ciò chepiace.*Pubblicato in Milizia mariana, <strong>Anno</strong> LXV, n. 1 - Gennaio <strong>2011</strong>, pp. 4-5.


226In questo diffuso smarrimento, proliferano l’autodeterminazione assoluta,il livellamento in basso degli obiettivi formativi, lo scadimentodella vita sociale, il rifiuto del dialogo educativo, l’individualismo chiusoa ogni relazione o dovere, l’incapacità o l’indisponibilità a “pensare”,il rigetto a scatola chiusa di tutto ciò che viene dal passato, l’accoglienzaacritica dei messaggi invasivi e persuasivi dei media, la libertà intesanon come dono da usare con saggezza, ma come espressione dell’io chenon deve rendere conto a nessuno del proprio agire.<strong>Insieme</strong>, nella verità e nella speranzaIn questo ciclone gli educatori non possono restare soli. È necessarioche la famiglia ravvivi la passione per l’impegno educativo, favorisca lacultura dell’incontro, recuperi l’ascolto personale dei figli, trasmetta loroi valori del passato senza avere paura del nuovo; inculchi nei giovanila fatica di pensare; faccia prendere loro coscienza che educazione e formazionenon è solo apprendimento; che “culturale” e“spirituale” non sicontrappongono, perché fede e ragione si illuminano a vicenda.Tutto questo può sembrare utopistico: non è così! Superiamo la tendenzaall’autoreferenzialità; investiamo tempo e interesse per la formazionedegli educatori; facciamo al mondo giovanile proposte alte e degne;chiamiamo ogni cosa col proprio nome, senza ipocrisia e secondoverità; educhiamo con ciò che siamo più che con quello che diciamo, eimprimeremo orme di verità e di libertà nelle nuove generazioni.Famiglia, Chiesa, Scuola, Associazioni culturali o interessate all’infanziae ai ragazzi, insieme possono alzare la voce contro chi diseduca igiovani per interessi consumistici o economici, e progettare nuovi luoghi,mezzi, forme di espressione, di incontro, di divertimento, di vita, diimpegno.La nostra ricchezzaI giovani sono un potenziale di valore incalcolabile di cui essi stessinon hanno coscienza. Corrono il rischio di vivere di espedienti, di sensazioni,di attimi fuggenti, solo perché non hanno idea di quale teso-


227ro sprecano per cose futili e senza senso. Alcool, droga, sesso, violenza,malavita, infatuazioni per rock star, non sono la causa della rovina di unagran parte dei giovani, ma segno di un vuoto non riempito da valori veri;rifugio di una solitudine alla quale non diamo importanza; tentativoallettante di fuggire da malesseri interiori, familiari o sociali; fruizionepiacevole di opportunità offerte da una società permissiva.Ma i giovani non sono tutti smarriti: politecnici, centri di ricerca, accademie,seminari, parrocchie, associazioni di volontariato, conservatori,oratori, posti di alto impegno e di grande responsabilità, monasteri,centri di spiritualità, luoghi di studio e di lavoro, famiglie sane pullulanodi adolescenti e di giovani che danno il meglio di sé nel sapere, nellascienza, nell’arte, nella ricerca, nella formazione, nel servizio all’uomo,nell’adempimento del dovere. È compito degli educatori e delle Agenzieeducative promuovere e additare questi modelli perché suscitino l’emulazionedei loro coetanei.Per conseguire risultati così importanti e difficili è necessario che l’educatoremetta a fondamento della relazione educativa: vicinanza, fiducia,amore verso ogni educando, gratuità e sollecitudine nella propria disponibilità,autorevolezza, frutto di esperienza, competenza e coerenzadi vita. Solo educatori autorevoli non cadono in pericolose deviazioniautoritaristiche o permissivistiche; educano giovani veramente liberi,consapevoli che senza regole non si forma nessun carattere, né si diventacapaci di scelte responsabili.Non partiamo, dunque, con la sconfitta in tasca e con la rassegnazionein testa. L’amore ai giovani, la responsabilità della formazione degliuomini e delle donne di un domani prossimo, la bellezza della missioneeducativa ci interpellano.X Mario PacielloVescovo di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti* * *


228La liturgia educa alla fede* 2La celebrazioneLa Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II affermache: «Ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdotee del suo Corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza» (SC7). «Per questo motivo – continua lo stesso documento – prima che gliuomini possano accostarsi alla liturgia, bisogna che siano chiamati allafede e si convertano» (SC 9). Ma poco dopo i Padri Conciliari precisanoche: «A sua volta, la liturgia spinge i fedeli, nutriti dai sacramentipasquali, a vivere in perfetta unione, e domanda che esprimano nellavita quanto hanno ricevuto mediante la fede» (SC 10). La liturgia, dunque,presuppone la fede, celebra la fede, accresce la fede, educa a viveredi fede.In verità, il discorso sul rapporto tra liturgia e fede è oggetto di dibattitoteologico antico e recente e va affrontato con serietà e competenzaper presentano in modo compiuto. Non essendo liturgista, ma pastore interessatoa che il popolo di Dio celebri in modo consapevole la fede cheprofessa e si lasci educare dalla partecipazione ai Divini Misteri, mi limitoa fare alcune riflessioni per aiutare i lettori a vivere più consapevolmentela partecipazione alle celebrazioni liturgiche e coglierne fruttipiù abbondanti, per offrire con la propria vita il culto spirituale graditoa Dio.L’assemblea liturgicaNell’Antico Testamento troviamo la descrizione di tre grandi assembleeliturgiche. La prima, presso il Monte Sinai, convocata da Mosè, dopola promulgazione della Legge (Es 24); la seconda, presso Sichem,voluta da Giosuè dopo la conquista di Canaan (Gs 24); la terza, a Gerusalemme,al ritorno dall’esilio babilonese, organizzata da Esdra e Neemiadopo la ricostruzione del tempio (Ne 8). Queste grandi assemblee,*Pubblicato in Milizia mariana, <strong>Anno</strong> LXV, n. 10 - Dicembre <strong>2011</strong>, pp. 4-5.


229convocate per celebrare o rinnovare l’Alleanza con Jahvé, consistevanonell’annuncio della Parola, nella professione corale di fede, nell’adesionealle esigenze che scaturivano dall’ascolto di quanto aveva fatto il Signoreper amore del suo popolo.Anche le feste dell’anno liturgico, il Salterio, lo “Shemà Israel”, ilculto del tempio, il sabato in sinagoga erano per Israele una confessio fidei,una corale professione del credo ebraico.La liturgia della Nuova Alleanza, iniziata da Cristo col sacrificio delsuo Corpo e del suo Sangue, è uno dei modi fondamentali di comunicarela fede nell’oggi della Chiesa: attraverso la parola di Dio, la parola dellaChiesa, i simboli, i segni, i gesti, il silenzio, i riti, il canto, Dio rivelase stesso e il suo amore per la nostra trasformazione in Lui. Consapevolidi questo, coloro a cui è stata affidata la revisione post-conciliare deilibri liturgici, sono stati attenti a curare la dimensione catechetica dei riti,proprio per renderli momenti di reale alimento della fede dei credenti.Le stesse preghiere eucaristiche, con testi diversi, sin dall’antichitàsono luogo privilegiato di una proclamazione ampia della fede dellaChiesa, pur avendo lo scopo primario non di annunziarla, ma di celebrarlae di farla vivere nella quotidianità della vita.Anche l’anno liturgico è strutturato in modo da offrire «un’educazionepermanente alla fede, quasi un itinerario pedagogico alla fede, luogodella corale professione di fede del popolo di Dio» (F. Brovelli, Fede eLiturgia, in «Nuovo Dizionario di Liturgia», Edizioni Paoline, p. 551).Luogo dell’incontroIn che modo la liturgia educa alla fede? Per rispondere a questa domanda,bisogna precisare innanzitutto che cosa è fede. Risposte limpidee immediate ce le dà Benedetto XVI. Nell’Enciclica Deus Caritas est ilPapa scrive: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione eticao una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una persona,che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva»(n. 1).Nell’Esortazione post-sinodale Verbum Domini dice: «Con Lui la fedeprende la forma dell’incontro con una persona alla quale si affida lapropria vita» (n. 25). E al milione di giovani dei cinque Continenti della


230Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid ha affermato in diversi modiche: «La fede… suppone una relazione personale con Lui, l’adesionedi tutta la persona, con la propria intelligenza, volontà e sentimenti allamanifestazione che Dio fa di se stesso» (Omelia del 21 agosto <strong>2011</strong>).Credere, dunque, è essere cercati da Cristo, essere afferrati da Lui;aderire a Lui; fidarsi incondizionatamente di Lui; affidargli liberamenteil proprio passato, presente, futuro; identificarsi in Lui, vivere di Luie per Lui.Il luogo privilegiato di questo incontro di Cristo Parola e Pane con ilsuo Corpo, che è la Chiesa, è la liturgia. Il primo luogo dell’incontro è laproclamazione della Parola, perché, «è Cristo che parla quando in chiesasi proclamano le Scritture» (SC 7). Ma tutto, nella liturgia, dal radunarsidell’assemblea all’invio, dall’epiclesi alla dossologia, dall’offertorio allafractio panis, dall’anafora alla comunione, è luogo dell’incontro dellaSposa col suo Sposo, cioè è evento in cui si «attualizza sacramentalmenteil dono che Gesù ha fatto della propria vita sulla croce per noi e per ilmondo intero» (Sacramentum caritatis, 88).Tutto l’impegno nella cura dei segni, dei riti, dei canti, dei gesti, delrispetto delle norme, del decoro dell’arredo, della suppellettile, dell’abbigliamento,delle cerimonie, non è ricerca di puro estetismo formale,ma bisogno di far sprigionare dalla liturgia la bellezza e la ricchezza checontiene: la bellezza del Padre che manifesta il suo amore nel Figlio; laricchezza della grazia che il Figlio ci dona. Di qui la necessità che ognicelebrazione sia evento, esperienza in cui si è immersi e dalla quale siesce, non emotivamente soddisfatti, ma interiormente trasformati. L’Eucaristiaè completa quando trasforma, non solo il pane e il vino, ma anchel’assemblea in Corpo di Cristo.La liturgia deve essere celebrata in modo alto, perché, mentre manifestal’intrinseca bellezza della fede, fa prendere coscienza della propriacondizione morale, opera un salutare sconvolgimento interiore; arricchiscedi doni di grazia (cfr. 1Cor 1, 5-9); porta a condividere gli stessisentimenti che furono in Cristo Gesù (cfr. Fil 2, 5); insegna a riconoscerlonei fratelli; spinge a conversione e scelte radicali di vita; fonda, accrescee fortifica la comunione e l’unità della Chiesa.Quando, di liturgia in liturgia, si comprende sempre più il linguaggiodei segni, man mano, la vita del credente diventa un atto di culto e laChiesa si prepara per il suo incontro definitivo con il suo Sposo. Si veri-


231fica ciò che Paolo diceva di sé ai Galati: «Sono stato crocifisso con Cristo,e non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2, 19-20).X Mario PacielloVescovo di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti


232MessaggiMessaggio auguralein occasione della Santa Pasqua <strong>2011</strong>Un dì nel caldo grembod’una Madre VergineTu, Verbo Eterno,entrasti nella carne,perché la carnein Dio s’immergesse.Or nel gelido grembodi sepolcro nuovoTu, Carne Immolata,entri nella pietra,perché la pietradiventi carne.Ed ecco, atterrato,il masso immensodel peccato del mondoche ti ha sepoltoora, riverso,annunzia alla storiache Tu hai vinto.La dura pietrache esangue ti accolsee ignara reggevale spoglie del Santo,ora mostra felicei candidi linidi Colui che è vivo.


233La spessa tenebra,icona di morte,che ti opprimevanel tetro anfratto,fugge fulminea,vinta per sempredal pasquale bagliore.Son io quel masso,son io la pietra,son io tenebra e sepolcro;son io quell’uomo:per me sei morto.Se la Tua gloriail mio cuor non disigilla,nessun mai sapràche Tu sei il Risorto.* * *“Rispondere all’amore si può”.Messaggio ai giovaniper la Giornata del Seminario8 dicembre <strong>2011</strong>X Mario PacielloEhi, giovane!Lo so che non ami leggere, specialmente pagine fitte, barbose e campatein aria; ma voglio parlare con te di amore.…Come? …Ne sai più di me?È vero! Ma a modo tuo.Tuttavia, se non vuoi parlare di amore, apro un altro “file”.Non temo di invadere la tua privacy, perché non voglio risposte: ledevi dare a te stesso, non a me.


234Fermati! Chiudi gli occhi e chiediti: “Io, che voglio dalla vita? Checerco?”.Forse non lo sai, perché non te lo sei mai chiesto; e ti meravigli che iote lo chieda.È semplice: il tuo cuore è inquieto, insoddisfatto.Tu stai male, anche se lo neghi o non te ne accorgi.Se hai il coraggio di essere sincero con te stesso, almeno quando nonti vede e non ti sente nessuno; quando non sei condizionato dal gruppo;quando sei sotto le coperte, poniti questa domanda: “Io che cosa voglio?”.Ti accorgerai che sono talmente tante le cose che desideri che ti è impossibilefare un elenco completo, e alla fine sentirti pienamente soddisfatto.Non so se hai o non hai le cose che cerchi.So, però, che, anche se avessi tutto e potessi soddisfare tutti i capricciche ti vengono in mente, ti mancherebbe ugualmente qualcosa.C’è un angolo vuoto del tuo cuore che nessuna cosa può riempire.Sai cosa ti manca?Ti manca tutto quello che puoi dare e non lo dai, perché lo hai chiusonel forziere dell’egoismo e hai buttato la chiave.Ti manca proprio quella cosa di cui ti senti esperto.Ti manca l’amore.Infatti, se conoscessi l’amore, saresti felice. Facci caso: i tuoi giornipiù bui, uggiosi, tristi, i giorni in cui non sopporti nemmeno te stesso,sono quelli in cui ti accartocci su te stesso, te ne infischi di tutto e di tutti,e pretendi che il mondo intero, a cominciare dai tuoi genitori, si mettaai tuoi piedi.Devi sapere che la parola amore ha un solo sinonimo: “dono”; e ilverbo “amare” si spiega con un solo verbo: “donare”.Non precipitarti a dirmi che lo sapevi già.Se pensi che in fatto di amore la sai lunga, perché “prendi”, perché“possiedi”, perché “conquisti”, perché “attiri”, perché “ti piace”, seicompletamente fuori strada, sei un analfabeta presuntuoso dell’amore.In fatto di amore, devi ancora imparare ad accendere il computer, perchéil piacere di vivere non ha nulla in comune con la gioia di amare.Lo so che ti sto provocando, ma non ho intenzione di offenderti.Rifletti, piuttosto!…


Hai mai provato a dare un calcio a quel pachiderma che è il tuo “io”,che sei tu, e che ti impedisce anche soltanto di vedere chi c’è davanti a tee intorno a te?Hai mai provato a trascorrere alcune ore del tuo sabato notte, anziché indiscoteca o al pub, in un luogo di silenzio, di riflessione, di preghiera?…No? …Allora non sei mai sceso dentro di te!Tu sei uno sconosciuto a te stesso!Che desolazione, essere estranei a se stessi; vivere fuori di sé; chiederel’elemosina, perché non si conosce la propria ricchezza!Hai mai varcato la soglia di una mensa della carità, di un oratorio, diun centro di ascolto, di un ospedale?…No?…Allora, non conosci il meraviglioso mondo del servizio, del volontariato;non conosci la felicità di proiettarti negli altri con gesti di amore,per far fiorire la gioia e la speranza sul volto di chi è meno fortunatodi te.Ti sei mai guardato allo specchio?Certamente, sì: ci passi le migliori ore, per far colpo su qualcuno.Ma ti guardi proprio bene, fin dentro l’anima?Hai mai visto quanta bellezza ti ha dato il Signore e quanto è sfiorita,perché non ti prendi altrettanto cura della tua anima?Non ti sei ancora accorto che nella cerchia di “amici” della tua “facebook”manca il tuo “indirizzo”; parli con il mondo intero, sei in contattocon tanti sconosciuti, e non parli mai con te stesso. Quando accendi ilcomputer ed entri in internet per “chattare”, ti sembra di spalancare unbalcone sul mondo; e, invece, ti ritrovi incatenato in una prigione da cuinon sei più capace di uscire.Perdonami, ma, forse, qualcosa non va!E lo sai perché ti succede questo? Perché bevi poco o affatto l’acquaviva e tonica del Vangelo; perché non frequenti la palestra dove si tienein allenamento la volontà; perché trascuri l’estetica dello Spirito.Ti manca l’Istruttore che, con la sua Parola vera e suadente, ti plasmail cuore, lo conserva giovane e lo apre all’amore.Hai tanti amici e amiche: ti manca il primo, il più essenziale, l’Amicovero, quello che non delude mai.Come vedi, se sei sincero, devi ammettere che dell’amore conosci laparte comoda, egoistica, piacevole; cioè, quella parte che amore non è.235


236E, purtroppo, ignori e trascuri la parte vera dell’amore, perché ti fapaura.Sappi, però, che tanti tuoi coetanei, ragazzi e ragazze, sono felici diesistere, perché hanno preso la loro vita nelle mani per farne dono ognigiorno a Cristo e agli altri.Lo so che non ne sei convinto. Ma sai perché?…Perché non hai mai fatto esperienza di quello che ti ho detto…E se la felicità piena consistesse nel mettere tutta la propria esistenzaa servizio degli ultimi?……E se il godimento massimo e più fecondo dell’amore lo raggiungessinel toccare con mano ogni giorno quanto sei amato da Dio, e nel riversarlo,quasi di riflesso, sugli altri?……E se il mondo intero si conquistasse col dare te stesso, perché qualcunosi senta amato?Prova a metterti faccia a faccia con Dio, come un bambino abbandonatotra le braccia di suo padre, aprigli il cuore: qualcosa di inaspettatosuccederà.Ti avevo promesso di non fare discorsi lunghi e barbosi; ma, se hai resistitoalla tentazione di buttare via questo foglio prima di giungere allafine della lettura, permettimi di dirti un’ultima cosa.Ti voglio bene!E proprio perché ti voglio bene, vorrei dare a te ciò che Gesù ha datoa me: il privilegio impagabile di scoprire che il modo più alto, più pieno,più felice di vivere la propria esistenza è di farne un dono totale.Vorrei che i tuoi occhi si incrociassero con i Suoi, che tu vi leggessitanto amore da non saper più vivere senza seminare amore, per lasciaredietro di te solo orme indelebili di luce.Rispondere all’amore si può…ma non senza di te!Il tuo Vescovo Mario* * *


237Messaggio auguralein occasione del Santo Natale <strong>2011</strong>dell’<strong>Anno</strong> EucaristicoNasci per noi,pur sapendo da sempreche a noi non importa.Così da millenni!Ma Tu non ti arrendi,perché il Tuo amoreè più grande e più fortedella nostra stoltezza.La porta chiusadella “Casa del Pane”è profetica iconadel rifiuto dei secoli.Le assi della greppiasaran ruvida crocee la notte di Betlemsarà buio sulla terra.Pastori e Magiadorano ignarimembra innocentiche saranno straziate.Ma Tu non desistidal tornare fra noiperché “è scritto”che noi siamo Tuoi.Il Tuo Nataleè seme divino


238del Pane in cui oggiT’incarni e Ti doniper fare di noila Famiglia di Dio.Ogni giorno sull’altareTu celebri il Natalee noi, pastori e greggi,veniamo alla Tua Mensap er raccontare agli uominile meraviglie di Dio.X Mario, Vescovo


239LettereAi Rev.diPresbiteri e DiaconiDiocesani e ReligiosiCarissimi,la Messa Crismale è per tutte le fraternità presbiterali del mondo il momentomassimo della comunione per celebrare la nostra partecipazioneal Sacerdozio di Cristo.Per noi, Presbiteri e Diaconi della Chiesa che è in <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti, la Messa Crismale <strong>2011</strong> costituisce il cuoredell’<strong>Anno</strong> Sinodale, non solo perché cade a metà percorso, ma soprattuttoperché ci fa prendere coscienza della primaria responsabilità cheabbiamo di vivere e far vivere alle Comunità le decisioni sinodali.Prepariamoci a rinnovare le promesse sacerdotali, non come fatto rituale,ma con grande consapevolezza e spirito di conversione, per essereconvinti attuatori del Sinodo.La Celebrazione si svolgerà nell’Aula Polifunzionale del Santuariodel Buoncammino, non solo per comodità di partecipazione, ma ancheper vivere visivamente la memoria del Sinodo, di cui la Messa Crismaleè parte integrante.Vi aspetto tutti il 20 aprile <strong>2011</strong>, alle ore 18,00: non sono io che vi invito.È Cristo che vi convoca per mezzo mio: a Lui la risposta.In attesa dell’incontro vi saluto cordialmente.Dal Palazzo Vescovile, 5 aprile <strong>2011</strong>* * *X Mario, Vescovo


240Ai Rev.diPresbiteri e DiaconiDiocesani e ReligiosiA tutti i Fedeli laici della <strong>Diocesi</strong>Carissimi,i nostri occhi e le nostre orecchie sono ancora emotivamente pieni dellesensazioni irripetibili vissute il 2 luglio nell’Aula Paolo VI, nell’incontrocol Santo Padre Benedetto XVI.Il Papa, nel suo lapidario discorso, col quale ha percorso tutte le tappedel Sinodo, alzando la destra verso la nostra assemblea, straripante divolti e soprattutto di gioiosa commozione, ha detto: “Vediamo qui cherealmente la Parola di Dio ha creato un popolo, una comunità, ha creatouna comune gioia, un pellegrinaggio comune verso il Signore”.Questa affermazione del Santo Padre deve essere per noi specchioin cui riconoscerci, pungolo che non ci permette di fermarci, traguardoverso il quale tendere con un impegno sempre più consapevole.Il nostro “pellegrinaggio comune verso il Signore”, molto efficacementeespresso e significato dal Sinodo, riprende con il nuovo iniziodelle attività pastorali.I mesi di settembre e ottobre saranno caratterizzati da eventi straordinari:la IV sessione del Sinodo (23 settembre), le ordinazioni presbiteralidi don Antonio Scaramuzzi (15 settembre) a Santeramo, di donFrancesco Granieri (7 ottobre) a <strong>Gravina</strong>.In questi 14 anni, il cammino della nostra <strong>Diocesi</strong>, in tutte le sue componenti,è iniziato con una solenne Assemblea, ai piedi della Madre diDio Incoronata di Foggia.Quest’anno, più che mai, abbiamo bisogno che la Madre della Chiesaillumini i nostri passi, ci sostenga nella fatica di tradurre in vita gli insegnamentie le decisioni sinodali, sia con noi nel cenacolo per celebrarel’<strong>Anno</strong> Eucaristico e interceda per noi perché ci impegniamo a vivere efar vivere una nuova Pentecoste.Vi invito, pertanto, insieme a tutti i vostri collaboratori, gli operatoripastorali, i membri sinodali, le Associazioni, i Gruppi, i Movimenti, iDocenti di Religione, i giovani, a partecipare alla solenne Assemblea


241Pastorale che celebreremo venerdì 16 settembre <strong>2011</strong>, presso la SalaPolifunzionale del Santuario della Madonna del Buoncamminodi <strong>Altamura</strong>, alle ore 19.00 per la presentazione del Programma Pastorale,del nuovo assetto della Curia e dei nuovi criteri di azione pastorale,specialmente in vista di una più capillare ed efficace formazionebiblica, teologica, spirituale e pastorale. Nel primo momento dell’assembleacelebreremo solennemente i Vespri.Nell’attesa dell’incontro vi abbraccio fraternamente e vi benedico.Dal Palazzo Vescovile, 20 agosto <strong>2011</strong>, memoria di San Bernardo* * *X Mario PacielloVescovoAi Presbiteri e Diaconidiocesani e religiosiA tutta la Chiesa DiocesanaCarissimi,la Solennità di Cristo Re “sigilla” un anno liturgico e pastorale che è statoun tempo straordinario di grazia per la nostra <strong>Diocesi</strong>. Col Sinodo, abbiamoricevuto abbondanza di talenti, che, indipendentemente da comeognuno li ha accolti e trafficati, hanno arricchito la nostra Chiesa Localedi una eredità di inestimabile valore: ma dobbiamo saperla utilizzarecon grande saggezza e responsabilità.La luce e la forza di risveglio spirituale delle Domeniche di Avventoci introducono in un cammino di incontro col Signore, che culminerà nelCongresso Eucaristico Diocesano della prima settimana di ottobre 2012.Il Libro del Sinodo, che verrà consegnato a tutte le realtà ecclesialipresenti in <strong>Diocesi</strong>, nella “Settimana di Comunione e di Carità”, nelgennaio 2012, il cammino di formazione e di preghiera dell’<strong>Anno</strong> Eucaristicoe il grande impegno di rinnovamento e di coordinamento di tuttala vita pastorale della <strong>Diocesi</strong>, sono preziosi talenti donati dallo Spirito e


242dall’amore del Padre, che dobbiamo saper accogliere con stupore, gratitudine,disponibilità e responsabilità, perché il Signore possa ricevere datutti la stessa risposta generosa e obbediente di Maria: “Eccomi, sono laserva del Signore”.Nei prossimi giorni, tutte le Comunità riceveranno manifesti, preghiereeucaristiche e una lettera del Vescovo ai giovani, in occasionedella Giornata del Seminario.Dò sin d’ora appuntamento a tutta la Comunità Diocesana per il 7 dicembre<strong>2011</strong> alle ore 18.00, al Santuario della Madonna del Buoncamminoin <strong>Altamura</strong>, per la chiusura del Sinodo e l’aperturadell’<strong>Anno</strong> Eucaristico.In quella cornice di preghiera e di comunione, il Vescovo consegneràalle parrocchie un prezioso Evangelario, a ricordo del Sinodo celebrato,e il Libro del Sinodo.È molto importante che insieme ai Presbiteri, ai Diaconi, ai Ministriistituiti, ai Religiosi, ai Consacrati, agli Operatori Pastorali, siano presentile Associazioni, i Gruppi, i Movimenti e i Fedeli laici.La celebrazione sarà trasmessa per televisione per tutti coloro che sonoimpediti di partecipare e per far vivere questo momento solenne estorico a tutte le famiglie della <strong>Diocesi</strong>.In attesa dell’incontro, vi saluto caramente e vi benedico.Dal Palazzo Vescovile, 11 novembre <strong>2011</strong>, memoria di San Martinodi ToursX Mario PacielloVescovo


243PreghierePreghieradei FidanzatiDio, Creatore e Padre,Tu hai formato l’uomo e la donna,perché vivano la comunionedi amore che è in Te.Io e N. Ti ringraziamoper averci fatto incontrare;Tu aiutaci a scoprirese ci hai creatiper essere Tuo donol’uno per l’altro.Il nostro fidanzamento sia tempodi reciproca conoscenza,di confronto di idee e progetti,di scoperta di doti e di limiti,di pregi e di difetti,per accettarci in pienezza,così come siamoe amarci totalmentesenza condizioni e scadenze.Fa’ che, camminando insieme,impariamo la difficile artedi vivere a due,nonostante divergenze e fragilità,perché non venga mai menoil rispetto reciprocodella dignità e della libertà.


244La Tua Parola che illuminae la Tua Graziache perdona e fortificaci aiutino a vincerel’egoismo istintivo,per vivere e goderenella santità, nella veritàe nell’unità del matrimonio,la gioia del dono totaledi noi stessi.Il nostro amore,vivificato dalla preghierae dall’Eucaristia,sia sempre più esclusivo,delicato, profondo e definitivo,per essere, oggi e nel matrimonio,con la forza del Tuo Spirito,luce per le coppiee segno di speranzaper il domani dell’umanità.Amen.X Mario PacielloVescovo* * *Preghieraalla Vergine della Luce* 1Maria,prediletta Figlia della Luce,Madre di Dio piena di Grazia,*Immagine venerata nella Chiesa della Trasfigurazione in <strong>Altamura</strong>.


245Tempio radiosodel Verbo Incarnato,Dimora fulgidadello Spirito Santo,Santuario Immacolatodella Santa Trinità,Tu sei Madre della Chiesae madre nostra.La Bellezza Divinache in te si rifletteillumini il camminodella nostra comunità,renda luminosedi amore e di graziale nostre famiglie,rischiari gli orizzontidelle nuove generazioni,infonda speranzanel cuore di chi soffre.Donaci, o Madre, la Luceche stringi al Tuo cuore,perché anche noidiventiamo come Te,testimoni di Luceper il mondo.X Mario PacielloVescovo* * *


246Preghieraper l’<strong>Anno</strong> Eucaristico <strong>2011</strong>-2012e il Congresso Eucaristico Diocesano(30 settembre-6 ottobre 2012)Divina Eucaristia,Pane di Vitadisceso dal Cielo;Presenza vivadell’Amore del Padre;Sacrificio perennedella nostra salvezza,noi ti adoriamo!Dolcissimo Ospitedel cuore dell’uomo;Mensa e Festadella famiglia cristiana;Sorgente inesauribiledell’unità della Chiesa,noi ti benediciamo!Fonte di Graziadei puri di cuore;Amico fedeledi chi è sempre solo;Luce di speranzaper chi è sulla croce;Gioia e fortezzadei testimoni della fede,noi ti ringraziamo!Questa Tua Chiesasia sempre in camminodi conversione e di annuncio.Sedendosi al Tuo Banchetto,


247di giorno in giornosi trasformi in Te,perché sia nel mondosplendore del Tuo Volto,mentre attende nel tempol’alba radiosadell’incontro eterno con Te.Amen.X Mario Vescovo* * *Intenzioni mensili di preghieraper l’<strong>Anno</strong> Eucaristico Diocesano 2012GENNAIOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, Panedi Vita disceso dal cielo, ricevuta degnamente, con fede e in grazia, diventiprincipio di conversione, di perfezione e di comunione di tutta la<strong>Diocesi</strong>, preghiamo.FEBBRAIOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, PresenzaViva dell’amore del Padre, ci faccia comprendere la gratuità ela grandezza dell’amore di Dio per noi, per imparare ed amare Dio e ilprossimo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la forza, preghiamo.MARZOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, Sacrificioperenne della nostra salvezza, faccia comprendere a tutti i cristianiche, senza la partecipazione alla messa domenicale, non possono crescerenella fede e nella vita cristiana, preghiamo.


248APRILEPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché Gesù Eucaristia,dolcissimo ospite del cuore dell’uomo, illuminando i nostri pensieri einfiammando i nostri desideri di bene, renda ogni nostra azione riflessodella Sua Divina presenza e del Suo amore in noi, preghiamo.MAGGIOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, mensae festa della famiglia cristiana, punto di partenza e di arrivo della settimana,diventi alimento indispensabile per la fedeltà e l’amore dei coniugi,la concordia tra i figli, la testimonianza cristiana della famiglia, preghiamo.GIUGNOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, Sorgenteinesauribile dell’unità della Chiesa, devotamente celebrata e interiormentepartecipata, alimenti nel cuore dei fedeli, delle comunità edelle aggregazioni ecclesiali della <strong>Diocesi</strong> il bisogno e il dovere di diventarecostruttori di unità e di comunione, preghiamo.LUGLIOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, Fontedi grazia dei puri di cuore, faccia scoprire particolarmente ai giovani laperla preziosa della castità del corpo e del cuore e la grandezza del donodella verginità per il Regno dei cieli, preghiamo.AGOSTOPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché Gesù Eucaristia,Amico fedele di chi è sempre solo, faccia sentire agli anziani, ai malatie a quanti sono dimenticati, la Sua presenza confortatrice, riempia il lorocuore di luminosa speranza, e insegni ai giovani a essere attenti e sensibiliverso quanti hanno bisogno di amore, preghiamo.SETTEMBREPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, Lucedi speranza per chi è sulla croce, riempia della Sua pace gli occhi diquanti soffrono nel corpo e nello spirito, e infonda nel cuore di chi è


249più vicino alla soglia dell’eternità la ferma certezza della gioia dei santi,preghiamo.OTTOBREPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché l’Eucaristia, Gioiae fortezza dei testimoni della fede, conceda a tutti i credenti in Cristodi essere testimoni coraggiosi del Risorto, con la coerenza, la semplicitàe la fermezza del loro esempio, in un mondo che cerca modelli credibili,preghiamo.NOVEMBREPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché ogni fedele laico eogni comunità cristiana, sedendosi al banchetto eucaristico, si lascinotrasformare, insieme col pane e col vino, in spirituale sacrificio di lode,in cellula viva di comunione fraterna, in Chiesa missionaria aperta almondo, preghiamo.DICEMBREPreghiamo per il Congresso Eucaristico. Perché la nostra <strong>Diocesi</strong>,fondata, formata e nutrita da Cristo, Parola e Pane, risplenda della lucedel Suo volto e cammini sicura tra le vicende della storia, annunziandoal mondo la promessa divina dell’incontro glorioso con Lui, preghiamo.


250DecretiStatutodell’Istituto Diocesanoper il Sostentamento del CleroProt. n. 06/<strong>2011</strong>Io sottoscritto, Mons. Mario Paciello, Vescovo di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti,• visto il Decreto di Mons. Tarcisio Pisani, Vescovo di <strong>Gravina</strong> ePrelato di <strong>Altamura</strong> ed Acquaviva delle Fonti del 18 ottobre 1985,prot. n. 137/10/85, con il quale è stato eretto in persona giuridicacanonica pubblica l’Istituto Interdiocesano per il Sostentamentodel Clero della <strong>Diocesi</strong> di <strong>Gravina</strong> e delle Prelature di <strong>Altamura</strong>e di Acquaviva delle Fonti con sede in <strong>Gravina</strong> in Puglia, EnteEcclesiastico civilmente riconosciuto con Decreto del Ministrodell’Interno del 20 dicembre 1985, pubblicato sul S.O. alla GazzettaUfficiale n. 4 del 7 gennaio 1985;• visto il Decreto dello stesso Mons. Tarcisio Pisani, Vescovo della<strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti dell’11 giugno1987, con il quale modifica la denominazione dell’Istituto da“Interdiocesano” a “Diocesano” ed approva lo Statuto dell’IstitutoDiocesano, in seguito al Decreto della Congregazione per i Vescoviin data 30 settembre 1986 con il quale viene disposta l’unificazionedella <strong>Diocesi</strong> di <strong>Gravina</strong> e delle Prelature di <strong>Altamura</strong> edAcquaviva delle Fonti nell’unica <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti;• visto il Decreto del Ministro dell’Interno del 1 agosto 1987, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale del 14 agosto 1987, con il qualeviene conferita la qualifica di Ente Ecclesiastico civilmente riconosciutoall’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clerodella <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti, aven-


251te sede in <strong>Gravina</strong> in Puglia (BA), iscritto nel Registro delle PersoneGiuridiche tenuto presso la Prefettura - Ufficio Territoriale delGoverno di Bari in data 27 luglio 1988 al n. 537;• vista la Delibera approvata dalla 45 a Assemblea Generale dellaConferenza Episcopale Italiana, pubblicata sul Notiziario dellaC.E.I. n. 3 del 31 marzo 1999, che introduce modifiche agli articoli5 e 11 dello statuto-tipo degli Istituti Diocesani e Interdiocesaniper il Sostentamento del Clero;• vista la Delibera approvata dalla 47 a Assemblea Generale dellaConferenza Episcopale Italiana, pubblicata sul Notiziario dellaC.E.I. n. 7 del 25 agosto 2000, che modifica la lettera d) dell’articolo2 dello statuto-tipo degli Istituti Diocesani e Interdiocesaniper il Sostentamento del Clero e introduce l’articolo 2 bis;• vista la Delibera approvata dalla 61 a Assemblea Generale dellaConferenza Episcopale Italiana, pubblicata sul Notiziario dellaC.E.I. n. 6 del 6 ottobre 2010, che modifica la lettera b) dell’articolo16 dello statuto-tipo degli Istituti Diocesani e Interdiocesani peril Sostentamento del Clero;• consideRato che l’Istituto per il Sostentamento del Clero della<strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti è retto dalloStatuto allegato al Decreto di Mons. Tarcisio Pisani dell’11 giugno1987;• tenuto conto che l’Intesa tecnica interpretativa ed esecutivaall’Accordo modificativo del Concordato Lateranense del 18 febbraio1984 e del successivo Protocollo del 15 novembre 1984, entratain vigore il 30 aprile 1997 (pubblicata sul S.O. n. 210 allaGazzetta Ufficiale n. 241 del 15.10.1997), ha precisato che le modifichestatutarie non comportanti mutamenti sostanziali di cuiall’art. 19 della Legge 20.5.1985, n. 222 non necessitano di approvazioneministeriale, ma solo dell’autorità competente nell’ordinamentocanonico e hanno immediata efficacia civile, una voltaiscritte nel registro delle persone giuridiche,


252decretiamolo Statuto dell’Istituto per il Sostentamento del Clero della <strong>Diocesi</strong> di<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti è così modificato:1. la lettera d) dell’articolo 2 è modificata nel modo seguente:“d) provvedere, con l’osservanza dei criteri contenuti nell’art. 2bis, alle necessità di cui all’art. 27, comma secondo, delle Norme,che si dovessero manifestare.”;2. dopo l’articolo 2 è inserito l’articolo 2 bis, recante il seguente testo:“Art. 2 bis - Criteri per l’applicazione dell’art. 27, comma secondodelle Norme.I criteri ai quali l’Istituto deve attenersi nel disporre la sovvenzioneprevista dall’art. 27, comma secondo delle Norme sono i seguenti:1. la sovvenzione è concessa su richiesta del sacerdote interessato,corredata dalla documentazione atta a dimostrare i tentativiesperiti per la ricerca di un’occupazione e il protrarsi, ciononostante,della condizione di necessità, nonché dell’attestazionecirca l’inesistenza di altre fonti di reddito;2. la sovvenzione ha durata ordinariamente non superiore ad unanno, e cessa, in ogni caso, al venir meno della condizione dinecessità;3. la misura della sovvenzione assegnata è pari alla misura inizialeunica della remunerazione prevista dalle disposizioni vigenti inmateria di sostentamento del clero;4. su domanda dell’interessato, persistendo la condizione di necessitàla sovvenzione può essere concessa, in misura ridottadella metà, per un ulteriore periodo, di durata comunque nonsuperiore a sei mesi.In casi particolari, dopo aver consultato il Vescovo diocesano, ilPresidente dell’Istituto può disporre il versamento della sovvenzionedi cui al n. 2 in unica soluzione, a condizione che il sacerdoterichiedente rilasci una dichiarazione liberatoria.”;


2533. l’articolo 5 è modificato nel modo seguente:“Art. 5 - PatrimonioTutti i beni comunque appartenenti all’Istituto costituiscono il suopatrimonio stabile. Esso è così composto:a) dai beni appartenenti ai benefici ecclesiastici già esistenti nelladiocesi;b) da eventuali donazioni o lasciti di beni mobili e immobili;c) dalle liberalità di cui all’art. 32, comma primo, delle Norme;d) dai beni ad esso devoluti a norma del can. 1303, paragrafo secondo;e) dalle eventuali eccedenze attive di bilancio destinate con deliberadel Consiglio di amministrazione, osservato il dispostodell’art. 17, a fini incrementativi del patrimonio.”;4. la lettera b) dell’articolo 11 è modificata nel modo seguente:“b) deliberare tutti gli atti e contratti, sia di ordinaria che di straordinariaamministrazione, inerenti alle attività istituzionali, salva lanecessità di ottenere licenze o autorizzazioni previste dalla normativacanonica e civile vigente. Si considerano atti di straordinariaamministrazione, soggetti alla licenza dell’Ordinario diocesano:* l’alienazione di beni immobili di valore superiore a quello minimodeterminato dal Vescovo diocesano con il decreto dato anorma del can. 1281, § 2, seconda parte;* l’esecuzione di lavori di costruzione, ristrutturazione o straordinariamanutenzione per un valore superiore alla somma minimadefinita dalla C.E.I. in esecuzione della disposizione delcan. 1292, § 1;* l’inizio, il subentro o la partecipazione ad attività consideratecommerciali ai fini fiscali compreso l’acquisto di azioni o quotedi società, che dia diritto alla nomina di amministratori dellastessa;* la decisione circa i criteri di affidamento a terzi della gestione oamministrazione di patrimonio mobiliare superiore alla sommaminima citata;* l’assunzione di personale dipendente a tempo indeterminato”;5. la lettera b) dell’articolo 16 è modificata nel modo seguente:


254“b) entro il mese di aprile di ciascun anno, il Consiglio di Amministrazionecompila e approva il bilancio consuntivo e la relazionerelativi all’esercizio precedente e, con il visto del Vescovo diocesano,li trasmette non oltre il 31 maggio allo stesso Istituto Centraleper la definitiva approvazione; tale approvazione costituisce ilpresupposto per l’effettuazione degli eventuali conguagli e la condizioneper eventuali future integrazioni”.Lo Statuto integrato con le predette modifiche è allegato al presenteDecreto.Dal Palazzo Vescovile, 7 marzo <strong>2011</strong>Il Cancelliere VescovileSac. Vincenzo PanaroX Mario PacielloVescovo* * *aRt. 1Natura e sedeL’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della diocesi di<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti (qui di seguito più brevementedenominato «I.D.S.C.»), costituito dal Vescovo diocesano in attuazionedell’art. 21 delle Norme sugli enti e sui beni ecclesiastici approvatedalla Santa Sede e dal Governo Italiano con Protocollo del 15 novembre1984 (qui di seguito richiamate con la dizione «Norme»), è persona giuridicacanonica pubblica.L’I.D.S.C. della diocesi di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fontiha sede in <strong>Gravina</strong> in Puglia - Piazza Benedetto XIII, 32.


255aRt. 2Fini e attività dell’enteL’I.D.S.C. ha i seguenti scopi:a) provvedere, ove occorra, all’integrazione, fino al livello fissatodalla Conferenza Episcopale Italiana (di seguito più brevementedenominata C.E.I.), della remunerazione spettante al clero, chesvolge servizio a favore della diocesi, per il suo congruo e dignitososostentamento;b) svolgere eventualmente, previe intese con l’Istituto Centrale per ilSostentamento del Clero (I.C.S.C.), funzioni assistenziali e previdenzialiintegrative e autonome per il clero;c) intrattenere gli opportuni contatti con le Amministrazioni civili locali,nell’ambito delle proprie competenze;d) provvedere, con l’osservanza dei criteri contenuti nell’art. 2 bis,alle necessità di cui all’art. 27, comma secondo, delle Norme, chesi dovessero manifestare.L’I.D.S.C. può compiere tutti gli atti di natura mobiliare e immobiliarenecessari o utili tanto per la migliore realizzazione dei fini istituzionaliquanto per la organizzazione e realizzazione delle proprie strutture.Esso, inoltre, può svolgere eventuali altre funzioni che gli fossero demandateda regolamenti emanati dalla C.E.I. o che gli fossero propostedall’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, nel quadro dei suoifini istituzionali.aRt. 2 bisCriteri per l’applicazione dell’art. 27, comma secondo delle NormeI criteri ai quali l’Istituto deve attenersi nel disporre la sovvenzioneprevista dall’art. 27, comma secondo delle Norme sono i seguenti:1. la sovvenzione è concessa su richiesta scritta del sacerdote interessato,corredata dalla documentazione atta a dimostrare i tentativiesperiti per la ricerca di un’occupazione e il protrarsi, ciononostante,della condizione di necessità, nonché dall’attestazione circal’inesistenza di altre fonti di reddito;2. la sovvenzione ha durata ordinariamente non superiore ad un an-


256no, e cessa, in ogni caso, al venir meno della condizione di necessità;3. la misura della sovvenzione assegnata è pari alla misura inizialeunica della remunerazione prevista dalle disposizioni vigenti inmateria di sostentamento del clero;4. su domanda dell’interessato, persistendo la condizione di necessitàla sovvenzione può essere concessa, in misura ridotta della metà,per un ulteriore periodo, di durata comunque non superiore asei mesi.In casi particolari, dopo aver consultato il Vescovo diocesano, ilPresidente dell’Istituto può disporre il versamento della sovvenzionedi cui al n. 2 in unica soluzione, a condizione che il sacerdoterichiedente rilasci una dichiarazione liberatoria.aRt. 3Rapporti con l’Istituto Centrale per il Sostentamento del CleroL’Istituto intrattiene rapporti di collaborazione con l’I.C.S.C. nelquadro di organica connessione stabilita dalle Norme, per attuare secondocriteri di solidarietà e di perequazione il sistema di sostentamento delClero italiano.In particolare:a) favorisce lo scambio di dati e di informazioni utili al miglior funzionamentodel sistema;b) segnala esperienze ed offre suggerimenti che possono arricchire lostudio e gli indirizzi comuni in vista della razionalizzazione dellagestione del patrimonio degli Istituti ai fini della sua valorizzazione;c) si avvale, secondo l’opportunità, dell’assistenza dell’I.C.S.C. per ipropri compiti di gestione.aRt. 4DurataL’Istituto è per sua natura perpetuo. Nel caso in cui ne fosse decretatala soppressione dalla Santa Sede, o dal Vescovo diocesano in conformitàall’art. 22, comma terzo delle Norme, nel decreto di soppressione ver-


257rà designato l’ente chiamato a succedergli in tutti i rapporti attivi e passivi,ferma restando la destinazione del suo patrimonio al sostentamentodel clero.aRt. 5PatrimonioTutti i beni comunque appartenenti all’Istituto costituiscono il suopatrimonio stabile.Esso è così composto:a) dai beni appartenenti ai benefici ecclesiastici già esistenti nelladiocesi;b) da eventuali donazioni o lasciti di beni mobili e immobili;c) dalle liberalità di cui all’art. 32, comma primo, delle Norme;d) dai beni ad esso devoluti a norma del can. 1303, paragrafo secondo;e) dalle eventuali eccedenze attive di bilancio destinate con deliberadel Consiglio di amministrazione, osservato il disposto dell’art.17, a fini incrementativi del patrimonio.aRt. 6Mezzi di funzionamentoPer il raggiungimento dei propri fini l’I.D.S.C. si avvale:a) dei redditi del proprio patrimonio;b) delle eventuali integrazioni ricevute dall’I.C.S.C.;c) di ogni altra entrata.aRt. 7Consiglio di AmministrazioneL’I.D.S.C. è amministrato da un Consiglio composto da sette membri,chierici o laici, tra i quali un Presidente e un Vice Presidente, nominatidal Vescovo diocesano. Almeno un terzo di questi sono designati dalclero diocesano su base elettiva, secondo modalità stabilite dal Vescovoin conformità alle disposizioni emanate dalla C.E.I.Gli Amministratori durano in carica cinque anni e il loro mandatopuò essere rinnovato a ciascuna delle successive scadenze; per la dura-


258ta del mandato essi non possono essere revocati se non per gravi e documentatimotivi.Gli Amministratori che manchino di assistere, senza giustificato motivoa tre sedute consecutive del Consiglio di Amministrazione decadonodalla carica.Prima di iniziare l’esercizio delle loro funzioni gli Amministratoridevono prestare avanti l’Ordinario diocesano o un suo delegato il giuramentoprescritto dal can. 1283.aRt. 8IncompatibilitàLa qualità di membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istitutoè incompatibile con quella di Amministratore di altri Istituti per il sostentamentodel clero.aRt. 9Vacanza di seggi nel ConsiglioNei casi di morte, di dimissioni, di decadenza, di revoca o di permanenteincapacità all’esercizio delle funzioni di uno o più membri delConsiglio di Amministrazione, il Vescovo diocesano provvede entroquindici giorni dalla notizia dell’evento o dal provvedimento di revoca anominarne i sostituti. Qualora si tratti di sostituire membri designati dalclero, il Vescovo stesso nominerà nell’ordine i candidati che all’atto delladesignazione hanno riportato il maggior numero di voti.I Consiglieri così nominati rimangono in carica fino alla scadenza delmandato del Consiglio di Amministrazione e possono essere confermatialle successive scadenze.aRt. 10Adunanze del ConsiglioIl Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente tutte levolte che egli lo ritenga utile. In ogni caso il Consiglio deve riunirsi almenouna volta ogni trimestre. Per la validità delle adunanze è necessariala presenza della maggioranza dei Consiglieri.


259La convocazione è fatta con avvisi scritti, contenenti l’ordine del giorno,da inviarsi con lettera raccomandata, almeno dieci giorni prima delladata fissata per la riunione, a tutti i Consiglieri e ai Revisori dei Conti.Nei casi di particolare urgenza la convocazione può essere fatta senzail rispetto del preavviso di cui sopra e per le vie brevi, dandosi atto nelverbale di seduta delle ragioni dell’urgenza. Sono comunque valide leadunanze del Consiglio nelle quali sia presente la totalità dei suoi Membrie dei Revisori dei Conti.Le deliberazioni sono approvate a maggioranza assoluta di voto degliamministratori presenti; in caso di parità prevale il voto del Presidente.Delle sedute del Consiglio dovrà essere redatto il verbale, che saràtrascritto a cura del segretario di seduta in un libro dei verbali regolarmentevidimato.aRt. 11Poteri del ConsiglioIl Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per lagestione dell’Istituto. Spetta pertanto al Consiglio di Amministrazione:a) redigere l’inventario, lo stato di previsione ed il bilancio consuntivoannuali;b) deliberare tutti gli atti e contratti, sia di ordinaria che di straordinariaamministrazione, inerenti alle attività istituzionali, salva la necessitàdi ottenere licenze o autorizzazioni previste dalla normativacanonica e civile vigente. Si considerano atti di straordinariaamministrazione, soggetti alla licenza dell’Ordinario diocesano:* l’alienazione di beni immobili di valore superiore a quello minimodeterminato dal Vescovo diocesano con il decreto dato anorma del can. 1281, § 2, seconda parte;* l’esecuzione di lavori di costruzione, ristrutturazione o straordinariamanutenzione per un valore superiore alla somma minimadefinita dalla C.E.I. in esecuzione della disposizione delcan. 1292, § 1;* l’inizio, il subentro o la partecipazione ad attività consideratecommerciali ai fini fiscali compreso l’acquisto di azioni o quotedi società, che dia diritto alla nomina di amministratori dellastessa;


260* la decisione circa i criteri di affidamento a terzi della gestione oamministrazione di patrimonio mobiliare superiore alla sommaminima citata;* l’assunzione di personale dipendente a tempo indeterminato.c) compilare e, ove occorra, modificare i regolamenti interni per ilfunzionamento dei servizi, osservate le prescrizioni stabilite inproposito dalla C.E.I.;d) delegare all’occorrenza i propri poteri a uno o più componenti delConsiglio, fissando i limiti delle deleghe e la remunerazione spettanteal (o ai) delegato (i);e) nominare, ove lo ritenga opportuno, il direttore dell’Istituto stabilendonela retribuzione.aRt. 12ResponsabilitàI membri del Consiglio di Amministrazione sono responsabili versol’Istituto dell’esecuzione del loro mandato.aRt. 13Presidente del Consiglio di AmministrazioneSpetta al Presidente:a) rappresentare l’I.D.S.C., anche di fronte a qualsiasi autorità giudiziariae amministrativa, tanto canonica quanto civile;b) convocare e presiedere il Consiglio di Amministrazione;c) provvedere in caso di urgenza circa le azioni da promuovere oda sostenere in qualsiasi sede giurisdizionale e in qualsiasi statoe grado di giudizio, nonché promuovere provvedimenti di naturaconservativa o esecutiva, fermo restando in ogni caso quanto dispostodal can. 1288.aRt. 14Vice Presidente del Consiglio di AmministrazioneSpetta al Vice Presidente:a) sostituire il Presidente, assumendone tutte le funzioni previste nel


261precedente art. 13, nei casi di assenza o di impedimento di lui, dalmedesimo dichiarati con lettera inviata al Consiglio, salvo il casodi sua incapacità;b) con il consenso dell’Ordinario (oppure: del Presidente del Collegiodei Revisori), surrogarsi al Presidente, nell’ipotesi in cuiquest’ultimo non provveda alla convocazione del Consiglio diAmministrazione alla scadenza trimestrale prevista dall’art. 10 oin caso di urgenza.aRt. 15EsercizioL’esercizio annuale va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Ilprimo esercizio inizia a decorrere dal giorno dell’erezione dell’Istituto esi chiude comunque al 31 dicembre dell’anno stesso.aRt. 16Stato di previsione e consuntivoSulla base degli schemi uniformi predisposti dalla C.E.I.:a) entro il 15 settembre di ciascun anno, il Consiglio di Amministrazioneprovvede a redigere ed approvare lo stato di previsione e atrasmetterlo non oltre il 30 dello stesso mese, con il visto del Vescovodiocesano, all’I.C.S.C. per l’approvazione di competenza;tale approvazione costituisce il presupposto per l’erogazione daparte dello stesso I.C.S.C. dell’integrazione eventualmente richiesta;b) entro il mese di aprile di ciascun anno, il Consiglio di Amministrazionecompila ed approva il bilancio consuntivo e la relazione relativiall’esercizio precedente e, con il visto del Vescovo diocesano,li trasmette non oltre il 31 maggio allo stesso Istituto Centraleper la definitiva approvazione; tale approvazione costituisce ilpresupposto per l’effettuazione degli eventuali conguagli e la condizioneper eventuali future integrazioni.


262aRt. 17Avanzi di esercizioL’eventuale eccedenza attiva di bilancio, previo versamento all’IstitutoCentrale della quota stabilita dalla C.E.I., potrà essere destinata condelibera del Consiglio di Amministrazione a copertura degli oneri relativial sostentamento del clero dell’esercizio seguente, oppure essere investita,previa autorizzazione dell’Istituto Centrale, a fini incrementatividel patrimonio.Art. 18Collegio dei Revisori dei ContiLa vigilanza sull’osservanza delle norme di legge, di quelle statutariee di quelle del regolamento nell’amministrazione dell’Istituto, sullaregolare tenuta della contabilità e sulla corrispondenza del bilancio allerisultanze dei libri contabili, è di spettanza del Collegio dei Revisoridei Conti.Questo organo si compone di tre membri, chierici o laici, di cui almenouno, se possibile, iscritto nell’albo dei revisori ufficiali dei conti, nominatidal Vescovo diocesano. La designazione di uno di detti membri èriservata al clero diocesano. La presidenza del Collegio spetta al membroall’uopo designato dal Vescovo.Il loro mandato ha la durata di cinque anni ed è rinnovabile.aRt. 19Obblighi del Collegio dei RevisoriIl Collegio dei Revisori deve riunirsi, su convocazione scritta del suoPresidente, almeno una volta al trimestre per l’effettuazione della sorveglianzademandatagli.I Revisori dei Conti sono invitati ad assistere alle adunanze del Consigliodi Amministrazione.L’ingiustificata assenza a tre adunanze successive del Consiglio diAmministrazione o quella a tre successive riunioni trimestrali del Collegiocomporta l’automatica decadenza dalla carica.Al termine di ciascun esercizio il Collegio dei Revisori è tenuto a re-


263digere la relazione sul bilancio e a presentarla, non oltre il 15 marzodi ciascun anno, al Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, il qualeprovvede a trasmetterne copia al Vescovo diocesano.aRt. 20Vacanza di seggi nel Collegio dei RevisoriNei casi di morte, di dimissioni, di decadenza, di revoca o di permanenteincapacità all’esercizio delle funzioni di un componente del Collegio,il Vescovo diocesano provvede senza indugio a nominare il successore,il quale resta in carica per la residua parte del mandato del predecessore.aRt. 21Rinvio a norme generaliPer quanto non contemplato nel presente Statuto si fa riferimento allenorme di diritto canonico e a quelle di diritto civile in quanto applicabiliagli enti ecclesiastici.Dal Palazzo Vescovile, 7 marzo <strong>2011</strong>Il Cancelliere VescovileSac. Vincenzo PanaroX Mario PacielloVescovo


264Prot. n. 63/<strong>2011</strong>Decreto di promulgazionedel Primo Sinodo Pastoraledella <strong>Diocesi</strong> di<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle FontiGloria e benedizionea Dio Padre, creatore e datore di ogni dono perfetto.Gratitudine eternaallo Spirito Santo, luce, guida e santità della Chiesa.Lode, onore e ringraziamentoa Cristo, Via, Verità e Vita,da tutta la Chiesa che è in <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti,per il dono del Primo Sinodo Pastorale Diocesano.Viva riconoscenza a Maria, Madre della Chiesa,ai Santi Patroni Irene, Michele, Eustachio, Erasmo, Sebastiano,per averci protetti con la loro intercessione lungo il cammino.Il Primo Sinodo Pastorale Diocesano, annunciato nell’omelia dellaMessa Crismale, il 19 marzo 2008; indetto nella Celebrazione Diocesanadel Corpus Domini, il 22 maggio 2008; solennemente aperto nei PrimiVespri della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata VergineMaria, il 7 dicembre 2010; oggi, nella stessa Solennità mariana, definitivamentesi conclude.Frutto prezioso dell’intenso lavoro antepreparatorio, della fase preparatoriae, soprattutto, delle quattro Sessioni assembleari, è il Libro delSinodo, che oggi viene promulgato.Con sensi di viva e commossa riconoscenza, facendomi voce di tuttala Chiesa Diocesana, ringrazio il Segretario Generale, i Membri dellaSegreteria del Sinodo, i Presidenti delle Commissioni pre-sinodali e delleCommissioni della Segreteria Generale, per il poderoso e insostituibilelavoro fatto.Ringrazio le Comunità Parrocchiali e Religiose, le Aggregazioni Ecclesiali,per il contributo di riflessione e di preghiera con cui hanno preparatoe accompagnato i lavori assembleari.Un grato e profondo apprezzamento esprimo ai Delegati Sinodali,


265per la partecipazione fedele, attiva e coinvolgente alle sedute, che tantaricchezza hanno apportato alla stesura più puntuale e completa del Librodel Sinodo.Ora, dopo aver seguito personalmente, sin dalla fase antepreparatoria,tutto lo sviluppo del Sinodo, come Vescovo e Pastore di questa Chiesa,per mezzo dell’esercizio della potestà legislativa, propongo autorevolmenteil Libro del Sinodo a tutta la Comunità Diocesana.Pertanto, a norma dei cann. 8 § 2 e 466 del CJC, ed a mente dell’Istruzionesui Sinodi Diocesani della Congregazione per i Vescovi e dellaCongregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli,promulgoil Primo Sinodo Pastoraledella Chiesa che è in <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fontie dispongo che entri in vigore il 6 gennaio 2012, Solennità dell’Epifaniadel Signore.Le Costituzioni Sinodali costituiscono diritto particolare della nostraChiesa diocesana e, come tali, hanno valore per tutto il suo territorio: laloro interpretazione autentica spetta al Vescovo diocesano.Stabilisco, inoltre, che:• con l’entrata in vigore delle presenti Costituzioni, sono abrogatetutte le norme e le consuetudini contrarie;• nelle materie per le quali il Sinodo prevede l’emanazione di nuovedisposizioni e regolamenti, restano in vigore quelli esistenti, finoall’approvazione delle nuove norme;• tutto quello che è stato scritto e fatto nella fase preparatoria e lungolo svolgimento delle assemblee sinodali, poiché è raccolto epubblicato nei sette Quaderni del Sinodo, non fa parte del Librodel Sinodo;• al termine della Celebrazione di chiusura del Sinodo, il Vescovoconsegnerà ufficialmente alle Comunità parrocchiali il Libro


266del Sinodo, insieme al dono di un Evangeliario, quale ricordo dellostraordinario evento sinodale e come segno profetico che, solonell’ascolto della Parola di Dio e nel suo annuncio, è possibile rinnovare la Chiesa e farla essere luce del mondo;• il Centro Pastorale Diocesano, fiore nato sul terreno del dibattitosinodale, incontrerà nei prossimi mesi tutte le componenti dellaComunità Diocesana, per la consegna del Libro del Sinodo.Dato in <strong>Altamura</strong>, presso il Santuario di Maria Santissima del Buoncammino,il 7 dicembre <strong>2011</strong>, nei Primi Vespri della Solennità dell’ImmacolataConcezione della Beata Vergine MariaIl Cancelliere VescovileSac. Vincenzo PanaroX Mario PacielloVescovo


267Prot. n. 66/<strong>2011</strong>Ridefinizionedei confini delle Parrocchie di <strong>Altamura</strong>La Parrocchia, struttura pastorale essenziale all’interno della <strong>Diocesi</strong>,è oggetto di particolare e costante premura da parte del Vescovo, ilquale deve provvedere affinché essa svolga adeguatamente il suo compitonativo.Pertanto, resasi necessaria una più omogenea e razionale delimitazionedei confini territoriali delle Parrocchie di <strong>Altamura</strong>, a seguito del costantesviluppo edilizio e della nascita di nuovi agglomerati urbani, nonchédell’esigenza di forme unitarie di programmazione e di attività pastoralicomuni, per un migliore e più efficace servizio al popolo di Dio;dopo aver ascoltato in più occasioni il parere dei Sacerdoti di <strong>Altamura</strong>e accolto le proposte, già da me personalmente valutate durante la SecondaVisita Pastorale;ritenendo che detta ridefinizione risponde alle effettive esigenze pastoralidei fedeli, alla luce delle indicazioni emerse dal Primo SinodoDiocesano,con il presente DecretoRIDEFINISCOi confini delle Parrocchie di <strong>Altamura</strong>,così come di seguito specificato:• alla Parrocchia S. Maria Assunta (Cattedrale) viene assegnatoil territorio compreso tra Via S. Teresa (numeri pari), Piazza Matteotti,Via N. Melodia (numeri pari), Piazza Duomo, Via Già Corted’Appello (numeri dispari), Piazza Don Minzoni (lato destro), ViaFoggiali (numeri dispari), Corso Umberto I (numeri pari), PiazzaResistenza (lato destro), Via G. Garibaldi (numeri pari), Via V.Lavigna (numeri pari, fino al 14), Via Maggio 1648 (numeri pari);• alla Parrocchia S. Nicola dei Greci viene assegnato il territoriocompreso tra Via S. Teresa (numeri dispari), Piazza Matteot-


268ti, Via N. Melodia (numeri dispari), Piazza Duomo, Via Già Corted’Appello (numeri pari), Piazza Don Minzoni (lato sinistro), ViaFoggiali (numeri pari), Corso Vittorio Emanuele II (numeri pari),Piazza Unità d’Italia (lato sinistro), Via Vittorio Veneto (numeripari, fino al 72);• alla Parrocchia S. Maria della Consolazione viene assegnatoil territorio compreso tra Via Solferino (numeri dispari, dal 23 al43), Via Dei Mille (numeri pari, dall’88 al 68), Via A. da Brescia(numeri dispari, fino al 31), Via Campania (numeri pari, dal 34 al28), Via Libia (numeri dispari, fino al 25), Via Corfù (numeri dispari,dal 37 al 59), Via Fezzan (numeri dispari), Via Crotone (numeripari), Via Selva (numeri dispari, dal 49), Via Abetone (numeridispari), Via S. Gennaro (numeri dispari), Via G. D’Annunzio(numeri pari), Via Trapani (numeri pari), Via Matera (numeri pari,dal 40 al 24), Via P. Casanova (numeri dispari, fino al 29/B), Via F.Petrarca (numeri pari, dal 56 al 2), Via Milano (numeri pari), CorsoUmberto I (numeri dispari, dal 55 all’1), Piazza Resistenza (latosinistro), Via G. Garibaldi (numeri dispari), Via V. Lavigna (numeridispari, fino al 19), Via Maggio 1648 (numeri dispari, dal 163al 93);• alla Parrocchia S. Sepolcro viene assegnato il territorio compresotra Piazza S. Lorenzo (lato destro), Via Ricovero di Mendicità(numeri pari, fino al 92/B), proseguendo in linea diretta fino alla1 a Traversa Viale Traiano (numeri pari), Viale Costantino (civicon. 1), Via Carpentino (numeri pari, fino al 66), Via Varese (numeridispari), Via P. Casanova (numeri dispari, dal 115 al 31), Via F. Petrarca(numeri dispari, dal 71 all’1), Via Milano (numeri dispari),Corso Umberto I (numeri dispari, dal 57 al 123);• alla Parrocchia S. Giovanni Bosco viene assegnato il territoriocompreso tra Via Matera (numeri dispari, fino al 39/A), Via P. Casanova(numeri pari), Via Varese (numeri pari), Via Giarabub (numeripari), Via Carpentino (numeri pari, dal 66/A al 94), Via Molfetta(numeri pari), Via Cuneo (numeri dispari, fino al 5), Via Cufra(numeri pari, dal 48 al 72), Via A. Manzoni (lato dispari);


269• alla Parrocchia S. Anna viene assegnato il territorio compresotra Via A. Manzoni (numeri pari, fino al 146), Via Cufra (numeridispari, dall’81 al 45), Via Cuneo (numeri pari, dal 10/D al 30),Via Molfetta (numeri dispari), Via Carpentino (numeri dispari, finoal 47), Viale Costantino, Viale Traiano, 1 a Traversa Viale Traiano(numeri dispari), proseguendo in linea diretta fino a Via G. DiVittorio;• alla Parrocchia SS. Trinità viene assegnato il territorio compresotra Piazza S. Lorenzo (lato sinistro), Via Genova (numeri pari),Via Cassano (numeri pari), Via Ricovero (numeri dispari; numeripari, dal 94), Via Castelfidardo, fino al raccordo con Via G. DiVittorio;• alla Parrocchia S. Sabino viene assegnato il territorio rurale delleContrade “Sgarrone”, “Fornello” e “Casal Sabini”, lungo la StradaProvinciale 235 per Santeramo in Colle;• alla Parrocchia S. Agostino viene assegnato il territorio compresotra Via Genova (numeri dispari), Via Cassano (numeri dispari),Via Mura Megalitiche (lato interno), Via Bari (numeri pari), PiazzaUnità d’Italia (lato destro), Corso Vittorio Emanuele II (numeridispari);• alla Parrocchia S. Michele Arcangelo viene assegnato il territoriocompreso tra Piazza Unità d’Italia (lato sinistro), Via Bari (numeridispari, fino al 209), Via Mura Megalitiche (lato interno), Via perla Mena (lato sinistro),Viale Regina Margherita (numeri pari), proseguendoin linea diretta per la Strada Provinciale 151 per Ruvo);• alla Parrocchia S. Maria del Carmine in Parco San Giulianoviene assegnato il territorio compreso tra Via Cassano, Via MuraMegalitiche (lato esterno), Via per la Mena (lato destro);• alla Parrocchia S. Teresa viene assegnato il territorio compresotra Viale Regina Margherita, provenendo in linea diretta dallaStrada Provinciale 151 per Ruvo (numeri dispari), Via Vittorio


270Veneto (numeri dispari, fino al 51), Piazza S. Teresa, Via Maggio1648 (numeri dispari, fino al 91), Via Solferino (numeri pari), ViaDei Mille (numeri dispari, dal 79 all’1), Via Parisi (numeri pari),proseguendo per la Strada Provinciale 238 per Corato;• alla Parrocchia Sacro Cuore di Gesù viene assegnato il territoriocompreso tra Via Parisi, provenendo dalla Strada Provinciale238 per Corato (numeri dispari), Via Dei Mille (numeri pari, finoal 66), Via A. da Brescia (numeri pari), Via Campania (lato dispari),Via Libia (numeri pari), Via Corfù (lato pari), Via Cimitero(numeri pari), proseguendo in linea diretta per Via Graviscella, finoall’innesto con la Strada Statale 96 per Bari;• alla Parrocchia SS. Rosario di Pompei viene assegnato il territoriocompreso tra Via Cimitero, provenendo da Via Graviscella,dopo l’innesto con la Strada Statale 96 per Bari (numeri dispari),Via Fezzan (numeri pari), Via Crotone (numeri dispari), Via Selva(numeri pari, dal 70), Via Abetone (numeri pari), Via S. Gennaro(numeri pari), Via G. D’Annunzio (numeri dispari), Via Trapani(numeri dispari), Via Matera (numeri pari, dal 42), Strada Statale96 per Bari (lato interno);• alla Parrocchia SS. Redentore viene assegnato il territorio compresotra la Strada Statale 99 per Matera, la Strada Statale 96 perBari (lato esterno), Via Graviscella;Le indicazioni viarie sono contenute nell’allegata carta topografica,che costituisce parte integrante del presente Decreto.Dispongo, inoltre, che il presente provvedimento venga comunicatoai fedeli, nelle modalità che i Parroci riterranno opportune, ed entri in vigorea partire dal 1° gennaio 2012.Dal Palazzo Vescovile, 25 dicembre <strong>2011</strong>, Solennità del Natale delSignoreX Mario PacielloVescovoIl Cancelliere VescovileSac. Vincenzo Panaro


271Erezione canonicae Regolamentodel Museo DiocesanoProt. n. 68/<strong>2011</strong>Nell’intento di tutelare, conservare, accrescere e rendere fruibile ilpatrimonio artistico presente nella nostra <strong>Diocesi</strong>, con il presentedecretoerigo canonicamenteil Museo Diocesanocon sede in <strong>Altamura</strong>, Arco Duomo n. 1, approvando e promulgandoil relativo Regolamento, secondo il testo allegato al presente Decreto,da me firmato e sigillato.Contestualmente,NOMINODirettore del Museo Diocesanoil Rev.mo Sac. Nunzio Falcicchio.Dal Palazzo Vescovile, 30 dicembre <strong>2011</strong>Il Cancelliere VescovileSac. Vincenzo Panaro* * *X Mario PacielloVescovo


272ProemioA partire dal Concilio Vaticano II, l’attività di inventariazione dei beniartistici e storici svolta nelle diocesi italiane ha portato alla luce l’ampio,variegato e stratificato patrimonio culturale ecclesiastico, e in questomodo ha consentito a numerose Comunità cristiane di riscoprire lapropria fisionomia storica. È cresciuta, di conseguenza, la convinzioneche è necessario ed è anche possibile un più deciso e organico impegno afavore della conoscenza, conservazione, valorizzazione e pubblica fruizionedel patrimonio storico-artistico ecclesiale per un duplice scopo:aiutare le Comunità cristiane a prendere sempre più coscienza della propriaidentità storica e promuovere il dialogo con la società contemporaneanelle sue diverse espressioni individuali e istituzionali. La riscopertadella propria identità storica, espressa nel patrimonio culturale, costituisceil migliore alleato dell’attività di tutela di tale patrimonio che, a suavolta, richiede un impegno continuo.Da sempre, peraltro, la Chiesa, che situa nella memoria la propria forzavitale, testimonia e annunzia Colui che era, che è e che viene e, sin dalsuo nascere, conserva religiosamente le reliquie dei martiri e dei santi,quali pegno e caparra delle realtà future, manifestando intensa venerazioneper i luoghi del culto, le sacre immagini e gli oggetti utilizzati perla celebrazione dell’Eucaristia e dei sacri riti.Nel corso dei secoli, più volte la Santa Sede ha pubblicato documentiper favorire la tutela e la conservazione del patrimonio culturale, delleantichità e delle opere d’arte, ha emanato disposizioni e ha promosso l’istituzionedi archivi, biblioteche e musei. Nel secolo XX, poi, ha sollecitatoa più riprese le diocesi italiane, perché istituissero musei diocesani.Infine, il 15 agosto 2001, la Pontificia Commissione per i Beni Culturalidella Chiesa ha pubblicato la Lettera circolare sulla funzione pastoraledei musei ecclesiastici.Anche la Conferenza Episcopale Italiana, con le Norme per la tutelae la conservazione del patrimonio storico-artistico della Chiesa in Italia(14 giugno 1974), con il documento I beni culturali della Chiesa in Italia.Orientamenti (9 dicembre 1992), e mediante iniziative formative e di sostegnoeconomico, ha contribuito a far crescere quella sensibilità che haconsentito l’istituzione di numerosi musei diocesani, promuovendo e sostenendonel contempo la creazione e la gestione di biblioteche e archivi.


273Alla luce delle direttive della Santa Sede, degli orientamenti dellaC.E.I. e nel contesto degli sviluppi avvenuti nell’ambito istituzionale,normativo e della museologia contemporanea in Italia, il museo ecclesiasticoha assunto una sua precisa identità: esso viene oggi concepitoquale istituzione culturale dedicata alla conservazione, allo studio, allaricerca e alla divulgazione dei beni culturali, in un contesto ecclesialeche ha espresso ed esprime, anche attraverso le opere dell’arte, il culto,l’annuncio, la carità e la propria cultura. Il museo diocesano, in particolare,«si pone quale strumento di evangelizzazione cristiana, di elevazionespirituale, di dialogo con i lontani, di formazione culturale, di fruizioneartistica, di conoscenza storica» 1 .Il patrimonio artistico, infatti, è tanto più eloquente quanto più rimaneinserito nel proprio contesto, collegato al territorio e all’ambito socialeed ecclesiale di provenienza, di cui costituisce una sintesi peculiare.Nello stesso tempo, il museo ecclesiastico si deve considerare come una“istituzione ecclesiale”, con compiti di vero e proprio annuncio evangelico,non solo come una istituzione museale con specifici compiti conservativie di ricerca.Il museo non si identifica con un’unica tipologia espositiva: la Chiesa,infatti, ha dato vita a molteplici e differenziate tipologie espositive –tesori, collezioni, sacrestie aperte, esposizioni permanenti – sia all’internodi chiese e oratori, sia in edifici e spazi specificamente dedicati.Mentre le tipologie espositive appena ricordate hanno soprattutto finalitàconservative, il museo si qualifica per l’impegno nella ricerca scientifica,la rilettura del territorio, della società e della Chiesa locale, la qualitàe il pregio delle opere esposte e degli spazi espositivi, la capacità illustrativae pedagogica dei percorsi proposti e del personale qualificato,la rigorosa osservanza delle leggi canoniche e civili riguardanti i musei,comprese le disposizioni riguardanti gli standard.Anche il museo ecclesiastico, come ogni altro museo, ha funzioneprecipua di conservazione e, allo stesso tempo, di esposizione, cioè difruizione didattica, scientifica e culturale, scopi che lo rendono strumentoprivilegiato di cultura e di annuncio; inoltre, viene «eretto con decretovescovile e va possibilmente dotato di uno statuto e regolamento» 1 ; lostatuto, in realtà, è proprio dell’ente affidatario del museo (configurabile1PONTIFICIA COMMISSIONE PER I BENI CULTURALI DELLA CHIESA, Lettera circolaresulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici, cit., 2.1.1.


274come fondazione di religione), mentre il regolamento ne disciplina l’organizzazionee la funzionalità, offrendo precise indicazioni riguardo allastruttura, alla sicurezza e alla gestione dello stesso. Spetta anche al museoproporre iniziative per la formazione e la comunicazione, a partiredall’attuale vissuto ecclesiale, a favore delle diverse comunità e istituzionireligiose, civili, scolastiche e culturali e in collaborazione con esse.Il regolamento del Museo Diocesano intende essere uno strumentoconcreto per la tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio storico-artisticoecclesiale, per corrispondere alle sollecitazioni più volteespresse dalla Chiesa Diocesana.TITOLO INATURA E MISSIONEArt. 1Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al serviziodella società e del suo sviluppo; è aperto al pubblico e compie ricercheche riguardano le testimonianze materiali dell’umanità e del suoambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le esponea fini di studio, educazione e diletto 2 . Il fine primario del museo diocesano[= museo] è la salvaguardia, la fruibilità e la valorizzazione dellecollezione in esso presenti, nel contesto del patrimonio storico, culturalee artistico della <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti.Il museo, oltre ad avere la responsabilità del patrimonio che costituiscele sue raccolte, collabora con gli altri organismi e le istituzioni ecclesiastichecompetenti della <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delleFonti per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artisticodiocesano.2Estratto dallo Statuto dell’ICOM (Articolo 2. Definizioni), adottato dalla 16 a Assembleagenerale dell’ICOM (L’Aja, Paesi Bassi, 5 settembre 1989) e modificatodalla 18 a Assemblea generale dell’ICOM (Stavanger, Norvegia, 7 luglio 1995),nonché dalla 20 a Assemblea generale (Barcellona, Spagna, 6 luglio 2001).


275Art. 2Il Museo Diocesano di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti hatre sedi: <strong>Altamura</strong>, <strong>Gravina</strong>, Acquaviva delle Fonti. Al mantenimento edal funzionamento delle tre sedi del Museo, provvede, secondo le normedel presente Regolamento, l’Ordinario Diocesano e i rispettivi CapitoliCattedrali con mezzi propri e con il contributo da parte dello Stato, dienti civili ed ecclesiastici, di privati. Ogni sede del Museo presenta ognianno il proprio bilancio economico-amministrativo al Direttore Diocesano,che lo presenta poi all’Economo Diocesano; entro il 31 gennaio,dovranno essere presentati rendiconto e bilancio di previsione.In base alle convenzioni allegate al presente Regolamento (AllegatoA), il Museo ha la responsabilità anche della gestione e delle collezionipresenti sul territorio diocesano.TITOLO IIORDINAMENTO INTERNO DEL MUSEOCapitolo IGovernoArt. 3Il Museo, eretto con Decreto vescovile in data 30.12.<strong>2011</strong>, per disposizionedello stesso Decreto è affidato per la sua gestione all’Ente <strong>Diocesi</strong>di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti.Il Museo Diocesano di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti hala propria sede legale in <strong>Altamura</strong>, Arco Duomo 1.Art. 4La direzione del Museo è affidata al Direttore, la cui nomina spettaall’Ordinario Diocesano. Il Direttore dura in carica 5 anni e può essererinnovato senza limiti di mandato. Il Direttore è affiancato da tre Coordinatori,uno per ogni sede, nominati dal Vescovo diocesano su proposta


276del Capitolo Cattedrale di ogni paese. Il Coordinatore proposto, non necessariamentedeve essere membro del Capitolo. Il Direttore del Museoarmonizza il lavoro dei tre Coordinatori che, con il Direttore, formerannoil Comitato Direttivo del Museo Diocesano. Il Direttore può assumereanche il coordinamento diretto di una sede. Il Direttore del Museo puòeffettuare tutti gli atti di ordinaria amministrazione e, nei limiti di spesadeterminati dal Consiglio Diocesano per gli Affari Economici, è autorizzatoa compiere acquisti, operando attraverso un apposito fondo di dotazionedel Museo, del quale dovrà periodicamente rendere conto.Il Direttore, per una corretta gestione del Museo, può avvalersi deicollaboratori che ritiene utili, scelti per specifica preparazione culturale,previa approvazione da parte dell’Ordinario Diocesano, senza onerieconomici a carico del Museo. È compito del Direttore segnalare sollecitamentealla competente Soprintendenza eventuali restauri. Il Direttoredel Museo, direttamente o mediante un proprio rappresentante, partecipaalle attività promosse dall’A.M.E.I.Il Direttore del Museo presta attenzione alle iniziative proposte dagliEnti locali, dalla Regione e dal Ministero competente, ricercando uncostruttivo rapporto di collaborazione, in conformità con le disposizionicanoniche e civili vigenti, e in ogni caso, nel rispetto e secondo le indicazionidell’Ente gestore.Art. 5Spetta al Coordinatore di ogni sede la gestione ordinaria del Museo el’attuazione delle attività e delle iniziative, in collaborazione con il Direttore.Il Coordinatore è consegnatario della sede, delle raccolte, dei materialie delle attrezzature e ne è personalmente responsabile nei confrontidell’Ente gestore.Il Coordinatore tiene il registro di carico e scarico dei materiali e deibeni artistici, il registro e le schede dei restauri, custodisce gli inventarie ogni altra cosa pertinente all’organizzazione del Museo. In particolare,spetta al Coordinatore sovraintendere alla sistemazione dei locali, autorizzaregli spostamenti o la rimozione dei beni all’interno del Museo, curarel’ordinamento e l’incremento delle raccolte, la costituzione e l’ag-


277giornamento degli inventari, la predisposizione di guide e cataloghi illustratividel Museo, tenere i rapporti con il personale dipendente e i collaboratori,coordinare gli eventuali volontari [di norma facenti parte dispecifiche organizzazioni di volontariato], definire gli orari di visita delpubblico e quelli per la consultazione del materiale da parte degli studiosi,curare i rapporti con il pubblico. È, inoltre, compito del Coordinatoresegnalare al Direttore opere e oggetti appartenenti alle raccolte del Museobisognose di interventi, così da poter avviare consultazioni al fine direalizzare eventuali restauri. Il Direttore, nell’ambito dell’amministrazioneordinaria, e comunque nei limiti stabiliti dall’Ente gestore, è legittimatoa stipulare contratti inerenti le attività dell’Ente stesso.Art. 6Comitato scientificoIl Comitato scientifico è organo consultivo dell’Ente gestore del Museo.Esso è composto dal Direttore del Museo, dai tre Coordinatori e dadue a sei membri, nominati, su proposta del Direttore, dall’OrdinarioDiocesano, scelti secondo criteri di specifica competenza ed esperienza,per esempio, in ambito culturale-scientifico, didattico, economicofinanziario.Sulla durata in carica, valgono le medesime disposizioni stabilite peril Direttore del Museo.Il Comitato scientifico è presieduto dal Direttore del Museo e, in casodi sua assenza, dal componente anziano; viene convocato dal Direttoreogni qualvolta uno dei componenti ne ravvisi l’esigenza o quando nefacciano richiesta la maggioranza dei componenti del Comitato stesso.Le riunioni sono valide in presenza della maggioranza dei componenti.Con la stessa maggioranza sono adottate le decisioni; a parità di voti,prevale il voto di chi presiede la riunione.Il Comitato scientifico esprime pareri in merito:• agli indirizzi scientifici e culturali del Museo;• ai criteri di gestione e sviluppo delle collezioni;• all’acquisizione delle opere d’arte;


278• al prestito delle opere;• a iniziative e progetti per la valorizzazione didattica e catecheticadel Museo;• a interventi per il reperimento di risorse finanziare da destinare alMuseo.La carica di membro del Comitato scientifico è gratuita e non comportaoneri da parte del Museo.Art. 7Gestione e formazione del personaleIl personale svolge i compiti affidatigli dal Coordinatore del Museo.Durante la pulizia delle sale, gli accessi dei Musei sono chiusi ed è vietatol’ingresso di estranei. Nelle ore di visita, ogni custode deve manteneredi continuo la vigilanza sulle cose esposte e sui visitatori, impedendo che ilpubblico abbia a toccare le cose stesse e a metterne in pericolo l’incolumità.Tutto il personale di custodia, dotato di tesserino di riconoscimento, durantele ore di servizio deve vestire la divisa e portarla con decoro. Può indossareil camice, solo quando fa la pulizia o compie lavori di fatica. È rigorosamentevietato al personale di ricevere direttamente mance o compensi,sotto qualsiasi forme, da visitatori, fotografi, copisti, ecc., di fungereda guida, di fumare all’interno dei Musei e dei depositi, di accedere e diaccompagnare estranei in locali normalmente chiusi o vietati al pubblico.Il Coordinatore del Museo promuove iniziative specifiche per la formazionee l’aggiornamento del personale, al fine di garantirne un idoneolivello di preparazione.Capitolo IIArt. 8Le struttureIl Museo è organizzato in base a specifici criteri museologici e museografici,ispirati al suo carattere ecclesiale. Responsabile diretto dell’organizzazioneè il Coordinatore del Museo.


279In particolare, il Museo contestualizza le opere esposte, sia in riferimentoal loro originario luogo di custodia e alla destinazione d’uso, siain relazione all’edificio che li ospita. I criteri e gli strumenti espositivihanno come scopo primario di consentire ai visitatori di apprezzare congiuntamenteil significato storico-artistico e quello teologico e liturgicodelle opere esposte.Nel Museo, infine, vengono applicate le misure necessarie a garantirel’accesso e la frequentazione dei disabili, nel rispetto delle vigenti indicazionilegislative.TITOLO IIILE COLLEZIONICapitolo ILa gestione e la cura delle collezioni musealiArt. 9Ogni opera e ogni oggetto che entra del Museo per acquisto, dono,deposito, legato o per qualsiasi altra causa, viene immediatamente registratocon i principali dati di riconoscimento (materia, dimensioni, tecnica,soggetto, epoca, provenienza e, se possibile, autore) nel registro generaledi entrata, e quindi trascritto, con i dati suddetti e con il presuntovalore di stima, nell’inventario delle raccolte.Oltre all’inventariazione, il Coordinatore del Museo provvede allacatalogazione dei beni, che si articola nelle seguenti funzioni:• identificazione e descrizione tecnica e storico-artistica di ciascunbene, attraverso una scheda, utilizzando a tale scopo i programmipredisposti dalla C.E.I.; la compilazione delle schede viene effettuatada personale dotato di titoli specifici, in relazione ai beni oggettodi catalogazione. Nell’ambito dell’attività di catalogazione,il Coordinatore del Museo provvede inoltre:• all’aggiornamento e alla revisione periodica delle schede, al finedi una corretta conoscenza del patrimonio museale;• alla definizione di linee procedurali di valutazione dei tempi e deiprogrammi; alla verifica scientifica a cura di un responsabile internoo delegato di comprovata affidabilità scientifica.


280• tutti i beni vengono fotografati. Il Coordinatore del Museo producee conserva gli allegati fotografici e/o grafici, cartacei, in digitaleo in formato multimediale, sulla base degli standard adottatati.Capitolo IIIncremento e inalienabilità delle collezioniArt. 10Il Coordinatore del Museo può proporre all’Ente gestore, sentito ilDirettore, di acquistare, accettare in dono per atto tra vivi o mortis causa,o di ricevere in deposito temporaneo produzioni artistiche.L’Ente proprietario del materiale artistico depositato presso il Museoconserva la proprietà degli oggetti depositati. I depositi di materiale artisticonel Museo Diocesano, secondo le norme della Pontificia CommissioneCentrale dell’Arte Sacra in Italia, sono obbligatori da parte dellechiese parrocchiali e non parrocchiali della <strong>Diocesi</strong>, quando si trattadi oggetti (sculture, quadri, dipinti, documenti di valore storico, suppellettilesacra, ecc.) che non hanno più, ai fini del culto e della vita parrocchialee religiosa, una propria funzionalità e corrono, invece, il pericolodi essere manomessi e lasciati in abbandono 3 .Le condizioni del deposito vengono regolate mediante apposite convenzioni(contratti di deposito) stipulate tra il Direttore del Museo el’Ente proprietario. Tali convenzioni devono essere preventivamente esingolarmente approvate dall’Ordinario Diocesano del Museo.Spetta al Museo promuovere la raccolta ed il deposito presso di sé dimateriale artistico (sculture, quadri, dipinti, opere di alto artigianato odocumenti di valore storico) proveniente dalle chiese parrocchiali e nonparrocchiali della <strong>Diocesi</strong>, in particolare quando si tratti di beni che non3cfr. S. CONGREGAZIONE DEL CONCILIO, Disposizioni per la custodia e conservazionedegli oggetti di storia ed arte sacra in Italia, Lettera circolare 24.5.1939, n. 664/39,in «Acta Apostolicae Sedis» 1939, pp. 226ss; PONTIFICIA COMMISSIONE DI ARTE SA-CRA, Schema di Regolamento per i Musei Diocesani, in Tutela e conservazione delpatrimonio storico e artistico della Chiesa in Italia, Roma 1974, p. 227; CONFE-RENZA EPISCOPALE ITALIANA, Norme per la tutela e la conservazione del patrimoniostorico-artistico della Chiesa in Italia, 14 giugno 1974.


281hanno più una propria funzionalità liturgica e corrono il rischio di deperire,essere manomessi o asportati.Non è consentita l’alienazione delle collezioni o di parti di esse.In caso di chiusura del Museo, l’Ordinario Diocesano, in accordo conle competenti Soprintendenze, designa il luogo adatto per la custodia deimanufatti.Capitolo IIIEsposizione permanente e/o a rotazioneArt. 11Il Coordinatore del Museo, sentito il Direttore e il Comitato scientifico,definisce e verifica periodicamente i criteri che regolano sia l’esposizionepermanente e temporanea degli oggetti, sia la loro conservazione econsultazione nei depositi, in rapporto alle esigenze di:• disponibilità e sicurezza degli spazi;• conservazione e fruizione delle collezioni;• storia e missione del Museo.L’ordinamento degli oggetti destinati al deposito garantisce lo sfruttamentorazionale degli spazi e adeguate condizioni di conservazione esicurezza delle opere, consentendone comunque la fruizione. Le esposizionitemporanee vengono accuratamente progettate, sotto il profiloscientifico e organizzativo. Esse vengono decise dal Coordinatore, sentitoil Direttore e il Comitato scientifico. Nell’ambito dell’attività espositiva,è possibile prevedere la rotazione degli oggetti, in modo da consentirela visibilità anche dei manufatti in deposito.Capitolo IVConservazione, sicurezza e restauro dei beniArt. 12Il Direttore del Museo si impegna affinché siano visibili e consultabilitutte le raccolte, comprese quelle di particolare pregio e delicatezza ofragilità e quelle conservate nei depositi.


282Tutte le opere e gli oggetti esposti vengono corredati di cartelli esplicativiche ne illustrano l’uso e il significato. Le didascalie riportano i datirelativi all’autore, al soggetto, alla datazione, alla provenienza e, nelcaso di doni o depositi, l’indicazione del donatore o del depositante.La gestione delle collezioni avviene in modo da prevenire i rischi didegrado. Ai fini della programmazione degli interventi di restauro e delladefinizione delle modalità di esposizione, immagazzinamento e movimentazione,il Museo si dota di una scheda conservativa, contenenteinformazioni specifiche su materiali costitutivi, procedimenti esecutivie stato di conservazione dei manufatti, e di una scheda tecnica ambientale,contenente informazioni sulle condizioni ambientali rilevate e sullemisure da adottare per il raggiungimento delle condizioni ritenute ottimaliper la conservazione. Il Direttore del Museo, sentito il Comitatoscientifico, programma gli interventi di manutenzione, conservazione erestauro sulla base degli elementi conoscitivi e delle priorità emerse dallaschedatura conservativa. Gli interventi vengono eseguiti da restauratoriprofessionisti con l’apporto di definite competenze storico-artistichee scientifiche, e secondo procedure conformi alla normativa vigente.TITOLO IVSERVIZICapitolo IRiproduzioniRegolamento prestitiRapporti con altre istituzioniSistemi di sicurezzaAccessibilità e comunicazioneArt. 13§ 1. In seguito a specifica richiesta e fatti salvi i diritti di autore, il Coordinatore,sentito il Direttore, può rilasciare permessi per fotografare,copiare, riprodurre o filmare opere e oggetti del Museo. Gli interessatidevono rivolgere domanda, indicando le opere e gli oggetti che intendonofotografare, copiare o riprodurre, comunicando il motivo della ri-


283chiesta e comprovando, nel caso di copia o riproduzione, la loro periziaa compiere il lavoro. Per questo paragrafo si fa riferimento alle Normediocesane per il prestito e la riproduzione dei beni culturali di proprietàecclesiastica. La persona o l’Ente che ha ottenuto l’autorizzazione a realizzarele riproduzioni si assume ogni responsabilità derivante dal lorouso illecito, operato anche da terzi.§ 2. Le copie e le riproduzioni di opere di pittura dovranno avere dimensioninotevolmente diverse da quelle dell’originale ed essere contrassegnatecon la parola “copia” impressa con apposito bollo indelebilesul rovescio della copia stessa. Agli ammessi a copiare è proibito di rimuoveregli originali dal loro posto, trarne lucidi, applicature reticolari,accostare spatole e pennelli per mettere a confronto le tinte, ecc. Chicommettesse tali atti, oltre al risarcimento degli eventuali danni, potràessere perseguito penalmente nei casi più gravi.§ 3. I calchi sono vietati, salvo casi eccezionali che dovranno essereautorizzati volta per volta dal Coordinatore e previa autorizzazione dellaSoprintendenza, ai sensi delle leggi civili vigenti.§ 4. Il Coordinatore può autorizzare la consultazione degli archivi fotograficie concedere agli studiosi che ne facciano motivata richiesta dieseguire copie delle immagini conservate negli archivi. Nel caso di richiestada parte di case editrici o per pubblicazioni commerciali, è stabilitoun diritto fisso. Delle fotografie di opere e di oggetti non di proprietàdel Museo, eseguite in occasione di mostre temporanee o per altrimotivi, la direzione può concedere la riproduzione solo su autorizzazionescritta dei proprietari. L’uso delle sale del Museo è riservato a mostree manifestazioni preventivamente autorizzate dal Coordinatore. Le saledestinate a conferenze sono riservate alle manifestazioni d’arte e di culturapromosse e organizzate dal Museo. Il Coordinatore potrà concederlea Enti e Associazioni per conferenze e dibattiti riguardanti argomentidi arte e di cultura.


284Art. 14Il Coordinatore del Museo può concedere in prestito opere che fannoparte delle raccolte del Museo, nel rispetto delle norme canoniche e civilivigenti, con il consenso dell’Ente gestore, sentito il Comitato scientifico,gli eventuali proprietari e la Soprintendenza competente.Le opere e gli oggetti concessi in prestito devono essere assicurati acura e a carico degli enti richiedenti per il valore stabilito dal Museo econ la formula “da chiodo a chiodo”; la spedizione può aver luogo dopola consegna al Coordinatore del Museo della relativa polizza di assicurazione.Le modalità di restituzione di opere concesse in prestito devono esserepreventivamente concordate tra gli interessati ed eventuali proroghedevono essere motivate e accuratamente vagliate.Capitolo IIRapporti con il pubblicoArt. 15Il Museo si impegna a garantire adeguati livelli di servizi al pubblico.In particolare, si impegna ad assicurare:• l’accesso agli spazi espositivi e la più ampia informazione sui materialiesposti;• la consultazione della documentazione esistente presso il Museo;• la fruizione delle attività scientifiche e culturali del Museo;• l’informazione per la migliore fruizione dei servizi stessi.Il Museo si propone poi di offrire ai visitatori informazioni orientativedi tipo storico, antropologico, storico-artistico, iconografico, teologicoe liturgico, onde inserire nel percorso o nei percorsi di visita occasionidi arricchimento e di esperienza culturale più ampi.Infine, il Museo si impegna a rendere disponibili, mediante strumentiinformatici e telematici, le più ampie informazioni che favoriscano lavisita, adeguati approfondimenti scientifici e culturali, percorsi virtualie tutto quanto possa favorire la fruizione del Museo.


285TITOLO VCOLLABORAZIONI, INIZIATIVE E FINANZIAMENTICapitolo ILa produzione di pubblicazioni, scientifiche o divulgativeArt. 16Il Direttore del Museo collabora con l’Incaricato diocesano per i BeniCulturali e con gli altri responsabili degli organismi culturali diocesani,affinché il patrimonio affidato alle sue cure venga adeguatamente conservatoe valorizzato.Art. 17Il Museo promuove periodicamente, compatibilmente con le risorsedisponibili, manifestazioni (mostre, conferenze, seminari, ecc.) finalizzatea far conoscere il proprio patrimonio, nonché dirette a presentare tematicheparticolari documentabili attraverso il materiale conservato nelMuseo. Il Museo collabora, inoltre, con le iniziative culturali e pastoralipromosse dalla Chiesa locale e con le attività programmate dalle istituzioniculturali e scientifiche presenti sul territorio.Art. 18Il Museo forma, con gli altri Musei ecclesiastici presenti sul territoriodiocesano e nella Regione Ecclesiastica, un sistema museale autonomo;nell’ambito e unitamente a tale sistema, collabora con i Musei di Entipubblici e privati esistenti sul territorio locale e regionale e con i relativisistemi museali, nel rispetto e secondo le indicazioni dell’Ente gestore.


286Art. 19La <strong>Diocesi</strong> destina adeguate risorse per il suo funzionamento e per laconservazione e custodia del patrimonio artistico, avvalendosi anche deicontributi disposti dalla Conferenza Episcopale Italiana, dagli Enti locali,dalla Regione e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonchédei proventi ricavati dai biglietti d’ingresso, dai diritti di riproduzione eda ogni altra fonte.Art. 20Il Museo può promuove gruppi e associazioni di sensibilizzazione,anche allo scopo di favorire donazioni ed elargizioni liberali da parte diprivati per finanziare specifiche iniziative (come il restauro e l’acquistodi oggetti d’arte o l’organizzazione di particolari eventi).Capitolo IIL’attività educativa e didatticaArt. 21Accanto alle sale espositive, permanenti o temporanee, il Museo predisporràuna sala didattico-culturale, per la valorizzazione teologico-ecclesialedel patrimonio museale, al fine di promuovere sia iniziative didialogo interculturale, che proposte di evangelizzazione e catechesi attraversol’arte.


287TITOLO VIRAPPORTI CON IL TERRITORIOArt. 22In riferimento al territorio, il Museo assolve una duplice funzione:• “conservativa” di quanto non può più essere mantenuto in loco permotivi di sicurezza e di conservazione;• “valorizzativa”, in quanto mantiene vivi, dal punto di vista culturale,sociale e celebrativo, i legami tra le opere che conserva e i rispettiviluoghi di provenienza.In tal modo, il Museo si qualifica come un’istituzione integrata con ilterritorio e, a suo modo, diffusa in esso.A tale scopo, il Museo promuove, in collaborazione con l’UfficioDiocesano per i Beni Culturali, molteplici iniziative, tra le quali:• azioni di ricognizione dei beni culturali presenti sul territorio diocesano;• occasioni di incontro tra credenti e non credenti, fedeli e pastori,fruitori e artisti;• strumenti didattici diretti alle famiglie per una introduzione all’artecristiana e alla comprensione dei valori da essa trasmessi;• convegni di studio proposti in particolare ai giovani al fine di coltivarela memoria e la storia del cristianesimo.Dal Palazzo Vescovile, 30 dicembre <strong>2011</strong>Il Cancelliere VescovileSac. Vincenzo PanaroX Mario PacielloVescovo


288IncardinazioneMons. Vescovo, con Decreto in data 15 agosto <strong>2011</strong> (Prot. 43/<strong>2011</strong>),previo Decreto di escardinazione in data 8 luglio <strong>2011</strong> a firma di S.E.Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo di L’Aquila, ha incardinato nellanostra <strong>Diocesi</strong> il Sac. Francesco Colamonaco, attualmente Parroco“in solidum” non moderatore delle Parrocchie di S. Eustachio, S. Agostinoe S. Lucia in Acquaviva delle Fonti.Mons. Vescovo ha nominato:Nomine13 gennaio <strong>2011</strong> il Sac. Tommaso Lerario, Assistente Ecclesiasticodell’Associazione Medici Cattolici Italiani(A.M.C.I.) (Prot. n. 03/<strong>2011</strong>).19 marzo <strong>2011</strong> il Diac. Francesco Granieri, Collaboratore parrocchialedella Parrocchia di S. Maria della Consolazionein <strong>Altamura</strong> (Prot. n. 07/<strong>2011</strong>);il Diac. Antonio Scaramuzzi, Educatore del SeminarioDiocesano (Prot. n. 08/<strong>2011</strong>).24 marzo <strong>2011</strong> il Sac. Michele Lombardi, Amministratore parrocchialedella Parrocchia di Maria SS. Addolorata inPoggiorsini (Prot. n. 09/<strong>2011</strong>).24 aprile <strong>2011</strong> l’Avv. Vito Spano, Presidente Diocesano di AzioneCattolica per il triennio <strong>2011</strong>-2014 (Prot. n.12/<strong>2011</strong>);P. Ezequiel Faria, della <strong>Diocesi</strong> di Benguela (Angola),Vicario parrocchiale delle Parrocchie unite “insolidum” dei SS. Pietro e Paolo e dello Spirito Santoin <strong>Gravina</strong> (Prot. n. 13/<strong>2011</strong>).


2891 giugno <strong>2011</strong> il Consiglio di Amministrazione della “Pia FondazioneGiovanni Tota”, con sede in <strong>Gravina</strong>: Sac.Giacomo Lorusso: Presidente e Legale rappresentante;Avv. Nunzio Langiulli, Avv. Massimo Marvulli,Dott.ssa Annafranca Paterno, Rag. Giuseppe Battista:Membri (Prot. n. 37/<strong>2011</strong>).4 agosto <strong>2011</strong> il Sac. Vincenzo Saracino, Educatore del SeminarioDiocesano (Prot. n. 42/<strong>2011</strong>).11 settembre <strong>2011</strong> Mons. Felice Posa e P. Pasquale Cenciarelli,cmf, Parroci consultori, ex can. 1742 § 1 (Prot. n.45/<strong>2011</strong>).Con Decreto in data 16 settembre <strong>2011</strong> (Prot. n. 46/<strong>2011</strong>), a seguitodel nuovo assetto della Curia Diocesana, Mons. Vescovo ha nominato:- il Sac. Vito Colonna, Vicario Generale e Moderatore di Curia;- il Sac. Nunzio Falcicchio, Segretario della Curia Diocesana, Direttoredell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia diCulto, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, Responsabileper i Seminaristi di Teologia e l’<strong>Anno</strong> Propedeutico;- l’Avv. Massimo Marvulli, l’Ins. Anna Garziano, fmm e l’Ins.Marisa Piazza, fmm, Collaboratori della Segreteria della CuriaDiocesana;- il Sac. Vincenzo Panaro, Cancelliere Vescovile e Notaio del TribunaleEcclesiastico Diocesano;- il Sac. Vito Incampo, Direttore dell’Archivio corrente della CuriaDiocesana e Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute;- il Sac. Giacomo Lorusso, Direttore dell’Archivio storico e dellaBiblioteca Diocesana;- Mons. Diego Carlucci, Notaio dell’Ufficio di Curia di <strong>Altamura</strong>;- Mons. Saverio Paternoster, Notaio dell’Ufficio di Curia di <strong>Gravina</strong>;- Mons. Felice Posa, Notaio dell’Ufficio di Curia di Acquaviva delleFonti e Vicario Giudiziale;- Mons. Luigi Dimarno, Economo diocesano;


290- la Rag. Donata Ceglie, Collaboratrice dell’Economo diocesano;- il Sac. Giuseppe Creanza, Incaricato del Servizio per la Promozionedel Sostegno economico alla Chiesa Cattolica e Coordinatoredelle Unità Pastorali di <strong>Altamura</strong>;- il Sac. Giovanni Giove, Promotore di giustizia e Difensore delvincolo del Tribunale Ecclesiastico Diocesano e Direttore dell’Ufficioper i problemi giuridici e Osservatorio Legislativo;- il Sac. Domenico Giannuzzi, Vicario per la Pastorale;- il Sac. Alessandro Amapani, Coordinatore del Settore “Catechesi-Liturgia-Sacramenti”del Centro Pastorale Diocesano e Direttoredell’Ufficio Liturgico;- il Sac. Vincenzo Lopano, Direttore dell’Ufficio Catechistico;- l’Ins. Maria Cagnazzi, Referente per il Servizio Diocesano per ilCatecumenato;- P. Ezechiele Faria, Referente per la Cooperazione missionariatra le Chiese;- Giuseppe Loizzo, Delegato per le Pontificie Opere Missionarie;- il Dott. Filippo Giordano, Responsabile per la Musica Sacra;- Filippo Buonamassa, Responsabile per le Celebrazioni Diocesane;- i Coniugi Lorenzo Lorusso e Mariolina Tirelli, Direttoridell’Ufficio per la Pastorale Familiare;- il Sac. Angelantonio Cianciotta, Responsabile per la formazionenell’Ufficio per la Pastorale Familiare;- il Prof. Michele Loglisci, Direttore del Servizio per la PastoraleGiovanile;- il Sac. Vincenzo Saracino, Referente per la Pastorale Vocazionale;- Don Francesco Granieri, Referente per la Pastorale Oratori;- il Diac. Leonardo Ferrulli, Referente per la Pastorale Scolasticae IRC;- il Per. Ind. Salvatore Trotta, Web master del sito diocesano;- il Prof. Pasquale Castellano, Referente per il Progetto Culturale;- il Sac. Giuseppe Loviglio, Coordinatore del Settore “Testimonianzae carità” del Centro Pastorale Diocesano, Vice Direttoredella Caritas Diocesana e Coordinatore delle Caritas parrocchiali;


- il Sac. Vito Cassese, Direttore della Caritas Diocesana;- Silvana Spano, Op. Samaritano, Referente per i Centri di ascolto;- il Sac. Giuseppe Chironna, Referente per i Migranti;- il Sac. F. Saverio Colonna, Referente per la Pastorale carceraria;- l’Avv. Raffaele Nicoletti, Direttore dell’Ufficio per la PastoraleSociale e del Lavoro;- il Sac. Domenico Natale, Responsabile per la formazione nell’Ufficioper la Pastorale Sociale e del Lavoro;- il Prof. Michele Genco, Responsabile per la Scuola di FormazioneSocio Politica;- il Diac. Giuseppe Nuzzolese, Direttore dell’Ufficio per la Pastoraledel Tempo libero, Turismo e Sport;- Carlo Moramarco, Responsabile per la logistica;- il Sac. Giuseppe Logruosso, Responsabile per la formazionenell’Ufficio per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport;- il Sac. Tommaso Lerario, Referente per le Cappellanie Ospedaliere;- la Prof.ssa Anna Bosco, Coordinatore del Settore “Comunione ecorresponsabilità” del Centro Pastorale Diocesano e Presidentedella Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali;- il Sac. Giuseppe Manfredi, Responsabile per i Presbiteri;- il Sac. Giuseppe Pietroforte, Responsabile per il Diaconato Permanentee i Ministeri;- P. Mario Marino, ofmConv., Responsabile per la Vita Consacrata;- il Sac. Giovanni Monitillo, Delegato per le Confraternite;- il Sac. Giovanni Bruno, Coordinatore delle Unità Pastorali di<strong>Gravina</strong>;- il Sac. Andrea Wisniewski, Coordinatore dell’Unità Pastorale diAcquaviva delle Fonti;- il Sac. Rocco Scalera, Coordinatore dell’Unità Pastorale di Santeramoe Responsabile per la formazione nel Segretariato per l’Ecumenismoe il Dialogo;- il Sac. Michele Lombardi, Coordinatore dell’Unità Pastorale diSpinazzola e Poggiorsini;291


292- l’Avv. Nunzio Langiulli, Incaricato del Segretariato per l’Ecumenismoe il Dialogo;- Nicola Casiello, Referente per le Nuove Comunità Cattoliche edEvangeliche1 ottobre <strong>2011</strong> Presidenti parrocchiali di Azione Cattolica, per iltriennio <strong>2011</strong>-2014 (Prot. n. 48/<strong>2011</strong>), i Signori:Adorante Grazia, Parrocchia S. Maria Assunta(Cattedrale) in <strong>Altamura</strong>;Ladisa Francesca, Parrocchia Sacro Cuore in <strong>Altamura</strong>;Ciccimarra Maria, Parrocchia S. Agostino in <strong>Altamura</strong>;Cenisio Maria Angela, Parrocchia S. Anna in <strong>Altamura</strong>;Giannoccaro Adele, Parrocchia S. Giovanni Boscoin <strong>Altamura</strong>;Diprimo Palma, Parrocchia S. Maria della Consolazionein <strong>Altamura</strong>;Clemente Gennaro, Parrocchia S. Michele Arcangeloin <strong>Altamura</strong>;Farella Antonio, Parrocchia S. Nicola dei Greci in<strong>Altamura</strong>;Lorusso Maria, Parrocchia SS. Rosario di Pompeiin <strong>Altamura</strong>;Grimaldi Francesco, Parrocchia S. Sepolcro in <strong>Altamura</strong>;Centoducati Lucia, Parrocchia S. Teresa in <strong>Altamura</strong>;Basile Ippolita, Parrocchia SS. Trinità in <strong>Altamura</strong>;Cirilli Beniamino, Parrocchia Gesù Buon Pastore in<strong>Gravina</strong>;Meliddo Vincenzo, Parrocchia Madonna delle Graziein <strong>Gravina</strong>;D’Erario Vincenzo, Parrocchia Mater Ecclesiae in<strong>Gravina</strong>;Desiante Vito, Parrocchia S. Domenico in <strong>Gravina</strong>;Fiore Rosa, Parrocchia S. Giovanni Battista in <strong>Gravina</strong>;


293Marino Maria Donatella, Parrocchia S. GiovanniEvangelista in <strong>Gravina</strong>;Vicino Giovanni, Parrocchia Santi Nicola e Ceciliain <strong>Gravina</strong>;Petrafesa Nicola, Parrocchia Spirito Santo in <strong>Gravina</strong>;Balestra Filomena, Parrocchia SS. Crocifisso in<strong>Gravina</strong>;Girardi Antonio, Parrocchia S. Eustachio in Acquavivadelle Fonti;Tisci Rosita, Parrocchia S. Domenico in Acquavivadelle Fonti;Lucarelli Antonia, Parrocchia S. Francesco in Acquavivadelle Fonti;Labarile Rosa, Parrocchia S. Maria Maggiore inAcquaviva delle Fonti;Gaio Giuseppe, Parrocchia S. Erasmo in Santeramoin Colle;D’Ambrosio Michele, Parrocchia Sacro Cuore inSanteramo in Colle;Ciccarone Clara, Parrocchia SS. Crocifisso in Santeramoin Colle;Patruno Giuseppe, Parrocchia S. Pietro Apostolo inSpinazzola;Carbone Adriano, Parrocchia Maria SS. Annunziatain Spinazzola;Caputo Savino, Parrocchia Maria SS. Addolorata inPoggiorsini1 ottobre <strong>2011</strong> il Sac. Nicola Chiarulli, Vice Assistente Diocesanodi Azione Cattolica per il Settore Adulti (Prot. n.49/<strong>2011</strong>);il Sac. Stefano Nacucchi, Vice Assistente Diocesanodi Azione Cattolica per il Settore Giovani (Prot. n.50/<strong>2011</strong>);


294il Sac. Francesco Granieri, Vice Assistente Diocesanodi Azione Cattolica per il Settore A.C.R. (Prot.n. 51/<strong>2011</strong>).4 ottobre <strong>2011</strong> il Sac. Giuseppe Logruosso, Assistente Ecclesiasticodel Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. “<strong>Gravina</strong> 1” (Prot.n. 52/<strong>2011</strong>).28 ottobre <strong>2011</strong> il Sac. Nicola Lorusso, Delegato Vescovile per leAggregazioni Laicali, Direttore Diocesano dell’Apostolatodella Preghiera, Collaboratore presso laParrocchia del SS. Crocifisso in <strong>Gravina</strong> (Prot. n.54/<strong>2011</strong>).13 novembre <strong>2011</strong> il Sac. Giovanni Bruno, Amministratore parrocchialedella Parrocchia di Gesù Buon Pastore in<strong>Gravina</strong> (Prot. n. 56/<strong>2011</strong>).27 novembre <strong>2011</strong> il Sac. Francesco Granieri, Vicario parrocchialedella Parrocchia di S. Maria della Consolazione in<strong>Altamura</strong> (Prot. n. 57/<strong>2011</strong>);P. Giovanni Volmir Dos Santos, pf, Vicario parrocchialedella Parrocchia di Maria SS. Addolorata inPoggiorsini (Prot. n. 58/<strong>2011</strong>);P. Giovanni Volmir Dos Santos, pf, Collaboratoreparrocchiale della Parrocchia della Madonna delleGrazie in <strong>Gravina</strong> (Prot. n. 59/<strong>2011</strong>).6 dicembre <strong>2011</strong> i Signori Marvulli Antonio e Garziano Anna, Commissaristraordinari dell’Associazione “S. Rita”, consede in <strong>Altamura</strong>, presso la Parrocchia di S. Agostino(Prot. n. 60/<strong>2011</strong>);il Sac. Giacomo Fiore, Assistente Spirituale del SerraInternational pro vocazioni sacerdotali, 73° Di-


295stretto, Club n. 857 <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquavivadelle Fonti (Prot. n. 62/<strong>2011</strong>).30 dicembre <strong>2011</strong> il Sac. Nunzio Falcicchio, Direttore del Museo Diocesano(Prot. n. 68/<strong>2011</strong>).Mons. Vescovo ha confermato:Conferme7 gennaio <strong>2011</strong> il Sac. Vito Colonna, Presidente del Capitolo Cattedraledi <strong>Altamura</strong> (Prot. n. 01/<strong>2011</strong>).2 febbraio <strong>2011</strong> il Signor Crapuzzo Nicola, Priore della Confraternitadel SS. Sacramento, con sede in <strong>Altamura</strong> (Prot.n. 04/<strong>2011</strong>);il Signor Ventricelli Vincenzo, Priore della ConfraternitaMaria SS. Immacolata, con sede in <strong>Altamura</strong>(Prot. n. 05/<strong>2011</strong>).11 giugno <strong>2011</strong> il Comitato Feste in onore di Maria SS. del Boscoin Spinazzola per l’anno <strong>2011</strong> (Prot. 38/<strong>2011</strong>).11 luglio <strong>2011</strong> il Comitato Feste in onore di Maria SS. del Buoncamminoin <strong>Altamura</strong> per l’anno <strong>2011</strong> (Prot.40/<strong>2011</strong>).29 agosto <strong>2011</strong> il Signor Maiullari Giovanni, Priore della ConfraternitaMaria SS. Annunziata, con sede in Santeramoin Colle (Prot. n. 44/<strong>2011</strong>).6 dicembre <strong>2011</strong> il Signor Alloggio Vito, Priore della ConfraternitaPio Sodalizio Maria SS. del Carmelo, con sede in<strong>Gravina</strong> (Prot. n. 61/<strong>2011</strong>).


29612 dicembre <strong>2011</strong> il Signor Sampaolo Michele, Priore della Confraternitadel SS. Crocifisso, con sede in Santeramo inColle (Prot. n. 65/<strong>2011</strong>).Mons. Vescovo ha autorizzato:Autorizzazioni24 gennaio <strong>2011</strong> il Sac. Vito Cassese, Parroco della Parrocchia delloSpirito Santo in <strong>Gravina</strong>, ad intervenire in atto pubblico,al fine di procedere alla costituzione dei vincoliurbanistici e di destinazione d’uso necessari circal’immobile del nuovo complesso parrocchiale (Prot.n. 02/<strong>2011</strong>).16 aprile <strong>2011</strong> il Sac. Vito Cassese, Parroco della Parrocchia delloSpirito Santo in <strong>Gravina</strong>, a stipulare un contratto dimutuo di € 300.000,00, della durata di quindici anni,presso l’Istituto Bancario “Banca Etica”, al fine dicoprire la spesa affrontata dalla suddetta Parrocchiaper completare la nuova chiesa parrocchiale, mettendoa garanzia gli stessi locali parrocchiali dati in fittoalla Scuola Materna “Crescere insieme” (Prot. n.11/<strong>2011</strong>).3 novembre <strong>2011</strong> il Sac. Michele Lombardi, Amministratore parrocchialedella Parrocchia Maria SS. Addolorata inPoggiorsini, ad acquistare un immobile di nuova costruzioneda destinare a Casa canonica e locali di ministeropastorale, ubicato nel Comune di Poggiorsini,Via G. Galilei angolo Via Napoli (Prot. n. 55/<strong>2011</strong>).


297LicenzeMons. Vescovo ha concesso la licenza:16 maggio <strong>2011</strong> a Mons. Giuseppe Lofrese, Presidente e legale rappresentantedel Capitolo della Basilica Cattedraledi <strong>Gravina</strong>, per affrancare i livelli “oneri direttario”gravanti su un immobile ubicato nel Comune di<strong>Gravina</strong> in Puglia, Via S. Sebastiano n. 14 (Prot. n.14/<strong>2011</strong>);a Mons. Giuseppe Lofrese, Presidente e legale rappresentantedel Capitolo della Basilica Cattedrale di<strong>Gravina</strong>, per affrancare i livelli enfiteutici gravantisu un immobile ubicato nel Comune di <strong>Gravina</strong> inPuglia, Via Figuli n. 29 (Prot. n. 15/<strong>2011</strong>);a Mons. Giuseppe Lofrese, Presidente e legale rappresentantedell’Istituto Diocesano per il Sostentamentodel Clero, per alienare il diritto di livello enfiteuticogravante su un fondo rustico sito in agro di<strong>Gravina</strong> in Puglia, Contrada “Botromagno” (Prot. n.16/<strong>2011</strong>).4 luglio <strong>2011</strong> al Sac. Vito Cassese, Parroco “in solidum” moderatoredella Parrocchia dei Santi Pietro e Paoloin <strong>Gravina</strong>, per alienare ai Signori Terlizzi Michelee Serangelo Filippo un fondo rustico sito in agrodi <strong>Gravina</strong> in Puglia, Contrada “Murgetta” (Prot. n.39/<strong>2011</strong>).21 luglio <strong>2011</strong> al Sac. Nunzio Falcicchio, Rettore e legale rappresentantedel Seminario Diocesano, per compariredavanti alla Corte d’Appello di Bari nel giudizio disecondo grado promosso dalla Signora CapodiferroStella, al fine di impugnare la sentenza di primo gradon. 915/10 pronunziata dal Tribunale di Bari, ter-


298za Sezione Civile, l’8 marzo 2010 nella causa civileiscritta al n. 3868/1994 (Prot. n. 41/<strong>2011</strong>).26 settembre <strong>2011</strong> a Mons. Giuseppe Lofrese, Presidente e legale rappresentantedel Capitolo della Basilica Cattedrale di<strong>Gravina</strong>, per alienare un immobile ubicato nel Comunedi <strong>Gravina</strong> in Puglia, Vico S. Luca (ex Vico S.Giovanni Evangelista) (Prot. n. 47/<strong>2011</strong>).8 dicembre <strong>2011</strong> a S.E. Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-SanGiovanni Rotondo, per conferireil Ministero dell’Accolitato al Seminarista MicheleLorusso, alunno del Pontificio Seminario Regionale“Pio XI” di Molfetta (Prot. n. 64/<strong>2011</strong>).Idoneità all’Insegnamento della Religione Cattolica16 maggio <strong>2011</strong> Mons. Vescovo ha rilasciato il Decreto di idoneitàall’insegnamento della Religione Cattolica nelleScuole Statali di ogni ordine e grado ai seguenti Insegnanti:Angelillo Antonella (Prot. n. 17/<strong>2011</strong>), Battista Maddalena(Prot. n. 18/<strong>2011</strong>), Bilotta Antonietta (Prot. n.19/<strong>2011</strong>), Caggiano Perna (Prot. n. 20/<strong>2011</strong>), CaporussoFilippo (Prot. n. 21/<strong>2011</strong>), D’Alò Pamela (Prot.n. 22/<strong>2011</strong>), Debernardis Vita (Prot. n. 23/<strong>2011</strong>), DePalo Mariagrazia (Prot. n. 24/<strong>2011</strong>), Genco Michele(Prot. n. 25/<strong>2011</strong>), Gramegna Berloco Maria (Prot.n. 26/<strong>2011</strong>), Lella Angelo Vito (Prot. n. 27/<strong>2011</strong>),Leone M. Felicia (Prot. n. 28/<strong>2011</strong>), Loglisci Rosanna(Prot. n. 29/<strong>2011</strong>), Loiudice Felicia (Prot. n.30/<strong>2011</strong>), Lorusso Angela (Prot. n. 31/<strong>2011</strong>), LorussoVita Patrizia (Prot. n. 32/<strong>2011</strong>), Macaione Annalisa(Prot. n. 33/<strong>2011</strong>), Palasciano Cecilia (Prot. n.34/<strong>2011</strong>), Piazza Marisa (Prot. n. 35/<strong>2011</strong>), QuattrominiElisabetta (Prot. n. 36/<strong>2011</strong>).


299Convenzione23 ottobre <strong>2011</strong> Mons. Vescovo ha sottoscritto una Convenzione conla Superiora Generale delle Suore “Bene-Tereziya”di Gitega (Burundi), al fine di regolare l’attività delleSuore appartenenti alla suddetta Congregazione Religiosapresenti in <strong>Altamura</strong>, in ordine alla custodia ealla cura della Chiesa di S. Michele al Corso in <strong>Altamura</strong>,nella quale ha luogo quotidianamente l’AdorazioneEucaristica prolungata (Prot. n. 53/<strong>2011</strong>).Sinodo DiocesanoMons. Vescovo, a norma del Regolamento del Sinodo Diocesano, hainvitato a partecipare alle Sedute Sinodali, in qualità di “Uditori”:13 gennaio <strong>2011</strong> Vitantonio Petronella (Prot. Sin.le n. 46/2-<strong>2011</strong>),Vito Antonio Perrone (Prot. Sin.le n. 46/3-<strong>2011</strong>),Cornelia Cardinale (Prot. Sin.le n. 46/4-<strong>2011</strong>);14 gennaio <strong>2011</strong> Rosa Scarimbolo (Prot. Sin.le n. 46/5-<strong>2011</strong>).24 febbraio <strong>2011</strong> Stella Pirrazzo (Prot. Sin.le n. 46/6-<strong>2011</strong>), FilippoGiordano (Prot. Sin.le n. 46/7-<strong>2011</strong>), RossellaPerrone (Prot. Sin.le n. 46/8-<strong>2011</strong>), Michele Moramarco(Prot. Sin.le n. 46/9-<strong>2011</strong>), Fabrizio Pacifico(Prot. Sin.le n. 46/10-<strong>2011</strong>), Paolo Dantile (Prot.Sin.le n. 46/11-<strong>2011</strong>).11 marzo <strong>2011</strong> Giacinto Rinaldi (Prot. Sin.le n. 46/12-<strong>2011</strong>).24 marzo <strong>2011</strong> Donato Clemente (Prot. Sin.le n. 46/13-<strong>2011</strong>).4 maggio <strong>2011</strong> P. Leonardo Di Taranto (Prot. Sin.le n. 46/14-<strong>2011</strong>), Ornella Scaramuzzi (Prot. Sin.le n. 46/15-<strong>2011</strong>).


3006 maggio <strong>2011</strong> P. Ezechiele Faria (Prot. Sin.le n. 46/16-<strong>2011</strong>), AntonioAngelastri (Prot. Sin.le n. 46/17-<strong>2011</strong>), CeciliaPalasciano (Prot. Sin.le n. 46/18-<strong>2011</strong>), GiacintoPopolizio (Prot. Sin.le n. 46/19-<strong>2011</strong>).13 maggio <strong>2011</strong> Loreto Destefano (Prot. Sin.le n. 46/20-<strong>2011</strong>).Tribunale Ecclesiastico Regionale PuglieseLa Conferenza Episcopale Pugliese, nella Sessione ordinaria del 10febbraio <strong>2011</strong>, ha confermato “ad triennium” l’Avv. Antonella Angelillo,Patrono Stabile del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese.OnorificenzeCon Biglietti della Segreteria di Stato in data 24 novembre <strong>2011</strong>, ilSanto Padre Benedetto XVI ha nominato:- il Rev.do Sac. Vito Colonna - Prelato d’Onore di Sua Santità- il Rev.do Sac. Domenico Giannuzzi - Cappellano di Sua Santità- il Rev.do Sac. Domenico Laddaga - Cappellano di Sua Santità


301OrdinazioniIl 19 marzo <strong>2011</strong>, nel Santuario Maria SS. del Buoncammino in <strong>Altamura</strong>,Mons. Vescovo ha conferito l’Ordine del Diaconato ai SeminaristiFrancesco Granieri, della Comunità parrocchiale del SS. Crocifissoin <strong>Gravina</strong>, e Antonio Scaramuzzi, della Comunità parrocchiale delSS. Crocifisso in Santeramo in Colle, incardinandoli nel Clero diocesano.Il 18 giugno <strong>2011</strong>, presso l’Oratorio Salesiano in Santeramo in Colle,Mons. Vescovo, munito delle lettere dimissorie dei rispettivi SuperioriMaggiori, ha conferito l’Ordine del Presbiterato al Diacono GiovanniCampanella, sdb, dell’Ispettoria Salesiana Maria Ausiliatrice in Torino,e l’Ordine del Diaconato all’Accolito Donato Bosco, sdb, dell’IspettoriaSalesiana Meridionale Beato Michele Rua in Napoli.Il 25 giugno <strong>2011</strong>, nella Concattedrale di Acquaviva delle Fonti,Mons. Vescovo ha conferito l’Ordine del Presbiterato al Diacono VincenzoSaracino, del Clero diocesano.Il 15 settembre <strong>2011</strong>, presso la Chiesa parrocchiale di S. Erasmo inSanteramo in Colle, Mons. Vescovo ha conferito l’Ordine del Presbiteratoal Diacono Antonio Scaramuzzi, del Clero diocesano.Il 7 ottobre <strong>2011</strong>, nella Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo in<strong>Gravina</strong>, Mons. Vescovo ha conferito l’Ordine del Presbiterato al DiaconoFrancesco Granieri, del Clero diocesano.Il 19 novembre <strong>2011</strong>, nella Chiesa parrocchiale dello Spirito Santoin <strong>Gravina</strong>, Mons. Vescovo, munito delle lettere dimissorie del legittimoSuperiore Maggiore, ha conferito l’Ordine del Presbiterato al Diaconofra Fabio Paciello, ofmConv., della Provincia di Puglia dei SantiNicola e Angelo.


302MinisteriIl 26 giugno <strong>2011</strong>, durante la Celebrazione del Corpus Domini inPoggiorsini, Mons. Vescovo ha istituito Ministri straordinari dellaComunione i Signori:- Caggiano Anna, Ciccimarra Anna Maria, Disabato Lucia, GalloLucia, Lospalluto Annunziata, Milano Margherita (Parrocchia S.Maria della Consolazione in <strong>Altamura</strong>);- Cornacchia Maria, Farella Vittoria, Filomeno Irene, FraccalvieriMaria Pia, Gesualdo Maria, Giorgio Anna, Messina Rosa, NivelliRosa, Ventricelli Paolo (Parrocchia S. Michele Arcangelo in <strong>Altamura</strong>)- Acquaviva Domenico, Montemurro Angela (Parrocchia SS. Redentorein <strong>Altamura</strong>)- Tedeschi Vita (Parrocchia S. Sabino in <strong>Altamura</strong>)- Cannito Saverio, Maffei Giuseppe (Parrocchia SS. Trinità in <strong>Altamura</strong>)- Buonamassa Maria Giovanna, Desiante Grazia (Parrocchia S.Giovanni Battista in <strong>Gravina</strong>)- Burdo Mimma, Calendano Michele, Caruso Giovanni, CiaciulliNicola, Colangelo Giovanni, Gramegna Grazia, Laterza Lorenzina,Lorusso Margherita, Petrafesa Nicola, Tavani Antonio, VulpioPina (Parrocchia Spirito Santo in <strong>Gravina</strong>)- Colangiulo Tonia, Girardi Vito Nicola (Parrocchia Sacro Cuorein Acquaviva delle Fonti)- Deluca Franco, Iacobellis Angela Giovanna, Izzo Giovanna, MusciEfrem, Razanamanana Sr. Jeanne D’Arc, Tisci Rosa Alba,Ventura Edvige (Ospedale “F. Miulli” in Acquaviva delle Fonti)


303Il 10 dicembre <strong>2011</strong>, nella Chiesa parrocchiale di Maria SS. Addoloratain Poggiorsini, Mons. Vescovo ha conferito il Ministero dell’Accolitatoal Seminarista Giuseppe Loizzo, della Comunità parrocchiale diS. Sepolcro in <strong>Altamura</strong>, attualmente in servizio pastorale presso l’UnitàPastorale di Spinazzola e Poggiorsini.L’11 dicembre <strong>2011</strong>, nella Cappella Maggiore del Pontificio SeminarioRegionale “Pio XI” di Molfetta, S.E. Mons. Michele Castoro, Arcivescovodi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, previe letteredimissorie del Vescovo diocesano, ha conferito il Ministero dell’Accolitatoal Seminarista Michele Lorusso, della Comunità parrocchiale deiSanti Nicola e Cecilia in <strong>Gravina</strong>.Ammissione agli OrdiniIl 16 aprile <strong>2011</strong>, nella Parrocchia di Gesù Buon Pastore in <strong>Gravina</strong>,Mons. Vescovo ha ammesso tra i candidati agli Ordini Sacri il SeminaristaRenato de Souza, dei Piccoli Fratelli del Sacramento.


Attidella Curia


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


307Rendicontorelativo alla erogazionedelle somme derivanti dall’otto per mille dell’IRPEFper l’esercizio 2010I. PER ESIGENZE DI CULTO E PASTORALEA. Esercizio del culto:1. Nuovi complessi parrocchiali 30.000,002. Conservazione o restauro edifici di culto già esistenti7.789,80o altri beni culturali ecclesiastici3. Sussidi liturgici 16.116,004. Centro Giovanile 20.000,0073.905,80B. Esercizio e cura delle anime:1. Attività pastorali straordinarie 8.924,002. Curia diocesana e centri pastorali diocesani 60.000,003. Mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale 30.895,404. Archivi e biblioteche di enti ecclesiastici 5.000,005. Manutenzione straordinaria di case canonichee/o locali di ministero pastorale 41.442,676. Parrocchie in condizioni di straordinaria necessità 19.000,007. Rimborso collaboratori 781,50166.043,57C. Formazione del clero:1. Seminario diocesano, interdiocesano, regionale 64.163,172. Rette di seminaristi e sacerdoti studenti a Romao presso altre facoltà ecclesiastiche 1.000,003. Formazione permanente del clero 5.680,004. Restauro Seminario 160.000,00230.843,17


308D. Scopi missionari:0,00E. Catechesi ed educazione cristiana:1. Istituzioni Regionali 1.600,001.600,00F. Contributo al servizio diocesano per la promozione delsostegno economico alla Chiesa:0,00G. Altre erogazioni:1. Manutenzione Casa di accoglienza “Mastrogiacomo” 4.000,004.000,00Riepilogoa) TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATE NEL 2010 476.392,54- TOTALE DELLE SOMME DA EROGARE PER L’ANNO 2010 1.277.901,41- A DEDURRE TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATENELL’ANNO 2010 (fino al 31 marzo <strong>2011</strong>) 476.392,54- DIFFERENZA 801.508,87L’importo “differenza” è così suddiviso:* Fondo diocesano di garanzia(fino al 10% del contributo dell’anno 2010) 50.000,00* Fondo diocesano di garanzia relativo agliesercizi precedenti 450.000,00Totale fondo diocesano di garanzia(da riportare nel rendiconto assegnazioni <strong>2011</strong>) 500.000,00* Altre somme assegnate nell’esercizio 2010 enon erogate al 31.03.<strong>2011</strong>(da riportare nel rendiconto assegnazioni <strong>2011</strong>) 358.754,16- INTERESSI NETTI del 30/09/10; 31/12/10 e 31/03/11 9.615,94


309- ASSEGNI EMESSI O BONIFICI EFFETTUATIMA NON ANCORA CONTABILIZZATI NELL’E/CSALDO CONTO CORRENTE E/O DEPOSITO TITOLIAL 31 MARZO <strong>2011</strong>868.370,10II. PER INTERVENTI CARITATIVIA. Distribuzione a persone bisognose:1. Da parte della diocesi 58.950,002. Da parte delle parrocchie 30.000,003. Da parte di altri enti ecclesiastici 22.460,00111.410,00B. Opere caritative diocesane:1. In favore di extracomunitari 10.500,002. In favore di tossicodipendenti 50.000,003. In favore di anziani 20.000,004. In favore di portatori di handicap 50.000,005. In favore di altri bisognosi 18.400,00148.900,00C. Opere caritative parrocchiali:1. In favore di altri bisognosi 12.000,002. Emergenze 8.000,0020.000,00D. Opere caritative di altri enti ecclesiastici:1. Fondazione Benedetto XIII 20.000,002. Opere caritative 27.000,003. Casa di accoglienza “Loglisci” 9.000,0056.000,00


310E. Altre erogazioni:1. Opere caritative missionarie 1.750,001.750,00b) TOTALE DELLE EROGAZIONI 338.060,00Riepilogo- TOTALE DELLE SOMME DA EROGARE PER L’ANNO 2010 484.202,29- A DEDURRE TOTALE DELLE EROGAZIONI EFFETTUATENELL’ANNO 2010 (fino al 31 marzo <strong>2011</strong>) 338.060,00- DIFFERENZA 146.142,29L’importo “differenza” è così suddiviso:* Altre somme assegnate nell’esercizio 2010 enon erogate al 31.03.<strong>2011</strong>(da riportare nel rendiconto assegnazioni <strong>2011</strong>) 175.679,47- INTERESSI NETTI del 30/09/10; 31/12/10 e 31/03/11 1.433,53- ASSEGNI EMESSI O BONIFICI EFFETTUATIMA NON ANCORA CONTABILIZZATI NELL’E/C 7.500,00SALDO CONTO CORRENTE E/O DEPOSITO TITOLI AL 31 MARZO <strong>2011</strong> 184.613,62Si allegano:- relazione esplicativa del rendiconto relativo alle somme erogate;- fotocopia delle pagine di tutti gli estratti conto bancari dal01.04.2010 al 31.03.<strong>2011</strong>;- documentazione dei depositi amministrati o della gestione patrimonialenel caso in cui le disponibilità siano state temporaneamenteinvestite.Si attesta che:- il presente “Rendiconto” è stato sottoposto alla verifica del ConsiglioDiocesano per gli affari economici;- il “Rendiconto” è pubblicato nel bollettino ufficiale della diocesin. 1, in data <strong>2011</strong>.<strong>Altamura</strong>, 14 giugno <strong>2011</strong>l’economo diocesanoSac. Luigi DimarnoIL VESCOVO DIOCESANOX Mario Paciello


311VICARIO GENERALEIndirizzo di salutoa S.E. Mons. Vescovoin occasione dell’Assemblea Pastorale DiocesanaSantuario Maria SS. del Buoncammino - <strong>Altamura</strong>16 settembre <strong>2011</strong>Eccellenza Reverendissima,Le porgo il saluto deferente della comunità diocesana qui convenutaper condividere un momento di Chiesa orante e in ascolto.Il 1° Sinodo Diocesano sta giungendo al termine; i lavori puntualidelle parrocchie, dei delegati e delle commissioni hanno prodotto interessantispunti di riflessione e molteplici proposte concrete per santificarela vita della nostra Chiesa locale e di ogni singolo fedele, promuovendopercorsi validi e impegnativi di fede.Come ci ha detto il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, nella festosaUdienza a Roma, sabato 2 luglio u.s., «il Sinodo fa vivere concretamentel’esperienza di essere popolo di Dio in cammino… comunità pellegrinanella storia verso il suo compimento escatologico in Dio”.L’<strong>Anno</strong> Pastorale, cui questa sera abbiamo dato solenne inizio, saràorientato verso due grandi appuntamenti: il primo, il 7 dicembre p.v., lacelebrazione di chiusura del Sinodo; il secondo, la prima settimana di ottobre2012, il Congresso Eucaristico Diocesano.L’Eucaristia, è stato più volte sottolineato nel Congresso EucaristicoNazionale di Ancona appena concluso, Pane feriale del cristiano e dellaChiesa, è sacramento della passione di Dio per ogni uomo, rinnova l’amoreed è sorgente di misericordia e di ospitalità.Ricordando il tema del Congresso Eucaristico di Bari del 2006, noicristiani «senza la domenica non possiamo vivere», senza il nutrimentodel Pane per il cammino quotidiano non abbiamo la forza di proseguiresulla strada del Regno. Con Pietro, anche noi diciamo: «Signore, da chiandremo? Tu solo hai parole di vita eterna».


312Carissimo Padre,abbiamo ancora bisogno di essere educati e incoraggiati, corretti quandosbagliamo, accolti amorevolmente da Dio, che desidera solo essere ricambiatocon disponibilità e generosità.La fragilità peccatrice, insita in ogni uomo, Le sta procurando tristezzae sofferenza: penso ai recenti e ripetuti attacchi alla Sua persona e alSuo operato ecclesiale; noi tutti Le siamo vicini con affetto nella lottacontro l’ipocrisia e la maldicenza, e La sosteniamo con la preghiera, nellafermezza della fede, nell’attenzione all’errante e nella difesa della veritàcon carità fraterna.Carissimo don Mario,concludo, rivolgendo a Lei un augurio di cuore per le imminenti ricorrenzepersonali; e per tutti noi, chiediamo al Signore Gesù che ci aiuti adincarnare il Sinodo nel nostro vivere quotidiano, nelle future programmazionidiocesane e parrocchiali, e che ci trasformi interiormente, assimilandocia Sé, per attirare nuovi fratelli con le nostre esistenze eucaristiche.La Madre del Buoncammino ci protegga e ci assista. Amen.Auguri infiniti, Eccellenza!Sac. Vito ColonnaVicario Generale


313Rendicontorelativo alla assegnazionedelle somme attribuite alla <strong>Diocesi</strong>dalla Conferenza Episcopale Italianaex art. 47 della legge 222/1985per l’anno <strong>2011</strong>I. PER ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE- contRiButo Ricevuto dalla c.e.i. nel <strong>2011</strong> 569.334,74- inteRessi netti matuRati sui depositi BancaRi e suGli investimenti:al 30.09.2010 2.824,37al 31.12.2010 4.045,06al 31.03.<strong>2011</strong> 2.647,36al 30.06.<strong>2011</strong> 623,4910.140,28- Fondo diocesano di GaRanZia RelativoaGli eseRciZi pRecedenti500.000,00- somme impeGnate peR iniZiative pluRiennalieseRciZi pRecedenti0,00- somme asseGnate nell’eseRciZio 2010e non eRoGate al 31.03.<strong>2011</strong>297.194,39a) TOTALE DELLE SOMME DA ASSEGNARE PER L’ANNO <strong>2011</strong> 1.376.669,41A. Esercizio del culto:1. Nuovi complessi parrocchiali 313.438,562. Conservazione o restauro edifici di culto già esistentio altri beni culturali ecclesiastici 30.000,003. Arredi sacri delle nuove parrocchie 40.000,004. Sussidi liturgici 22.014,105. Centro Giovanile 10.000,00415.452,66


314B. Esercizio e cura delle anime:1. Attività pastorali straordinarie 20.000,002. Curia diocesana e centri pastorali diocesani 60.000,003. Mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale 74.326,004. Manutenzione straordinaria di case canoniche e/o localidi ministero pastorale 39.251,495. Enti ecclesiastici per il sostentamento dei sacerdoti addetti 1.150,006. Clero anziano e malato 1.820,007. Rimborsi collaboratori 7.781,08204.328,57C. Formazione del clero:1. Seminario diocesano, interdiocesano, regionale 86.000,002. Formazione permanente del clero 15.675,003. Restauro Seminario diocesano 150.000,00251.675,00D. Scopi missionari:1. Centro missionario diocesano e animazione missionaria 1.000,002. Cura pastorale degli immigrati presenti in diocesi 2.213,183.213,18E. Catechesi ed educazione cristiana:1. Istituzioni Regionali 2.000,002.000,00F. Contributo al servizio diocesano per la promozionedel sostegno economico alla Chiesa 0,000,00G. Altre assegnazioni:1. Casa San Lorenzo 0,002. Manutenzione Casa Mastrogiacomo 0,000,00


315H. Somme impegnate per iniziative pluriennali:1. Fondo diocesano di garanzia(fino al 10% del contributo dell’anno <strong>2011</strong>) 0,002. Fondo diocesano di garanzia relativo agli esercizi precedenti 500.000,00500.000,00b) TOTALE DELLE ASSEGNAZIONI 1.376.669,41II. PER INTERVENTI CARITATIVI- contRiButo Ricevuto dalla c.e.i. nel <strong>2011</strong> 384.098,97- inteRessi netti matuRati sui depositi BancaRi e suGli investimenti:al 30.09.2010 483,72al 31.12.2010 555,72al 31.03.<strong>2011</strong> 422,84al 30.06.<strong>2011</strong> 283,061.745,34- somme impeGnate peR iniZiative pluRiennalieseRciZi pRecedenti- somme asseGnate nell’eseRciZio 2010 e non eRoGateal 31.03.<strong>2011</strong>a) TOTALE DELLE SOMME DA ASSEGNAREPER L’ANNO <strong>2011</strong>0,00125.591,69511.436,00A. Distribuzione a persone bisognose:1. Da parte della diocesi 42.945,342. Da parte delle parrocchie 50.000,003. Da parte di altri enti ecclesiastici 35.000,00127.945,34


316B. Opere caritative diocesane:1. In favore di extracomunitari 30.000,002. In favore di tossicodipendenti 11.690,663. In favore di anziani 30.000,004. In favore di portatori di handicap 20.000,005. In favore di altri bisognosi 60.000,006. Fondo antiusura (diocesano o regionale) 20.000,00C. Opere caritative parrocchiali:171.690,661. In favore di extracomunitari 9.750,002. In favore di tossicodipendenti 2.000,003. In favore di anziani 2.000,004. In favore di portatori di handicap 2.050,005. In favore di altri bisognosi 19.000,006. In favore di emergenze lavorative 40.000,00D. Opere caritative di altri enti ecclesiastici:74.800,001. In favore di extracomunitari 10.000,002. In favore di anziani 10.000,003. In favore di altri bisognosi 30.000,004. Fondazione Benedetto XIII 20.000,005. Opere caritative religiose 30.000,006. Casa di Accoglienza Loglisci 12.000,00E. Altre assegnazioni:112.000,001. Opere caritative missionarie 10.000,002. Gemellaggio Awasa 15.000,0025.000,00b) TOTALE DELLE ASSEGNAZIONI 511.436,00


317il parere del Consiglio diocesano per gli affari economici è statoespresso nella riunione tenutasi in data 23 novembre <strong>2011</strong>Il parere del Collegio dei Consultori è stato espresso nella riunionetenutasi in data 23 novembre <strong>2011</strong>L’incaricato diocesano per la promozione del sostegno economico allaChiesa è stato sentito dal Vescovo in data 23 novembre <strong>2011</strong>Il direttore della Caritas diocesana è stato sentito dal Vescovo in meritoagli interventi caritativi in data 23 novembre <strong>2011</strong><strong>Altamura</strong>, 26 novembre <strong>2011</strong>il vescovo diocesanoX Mario Paciello


318Rendiconto delle Colletteper le Giornate obbligatorie<strong>2011</strong>ALTAMURAInfanziamissionariaLebbrosiLuoghiSantiUniversitàCattolicaCaritàdel PapaMigrantiGiornatamissionariaSeminarioCattedrale 250,00 50,00 150,00 100,00 350,00 450,00Sacro Cuore 70,00 50,00 55,00 50,00 500,00 400,00S. Agostino 200,00 20,00 50,00 50,00 250,00 300,00S. Anna 150,00 100,00 100,00 100,00 100,00 540,00 200,00S. Giovanni Bosco 200,00 150,00 150,00 200,00 700,00 1.200,00S. Maria del Carmine70,00 30,00 100,00 110,00 300,00 200,00(nuovo)S. Maria della 200,00 250,00 50,00 50,00 50,00 400,00 300,00ConsolazioneS. Michele250,00 200,00 50,00 80,00 30,00 120,00 200,00ArcangeloS. Nicola dei Greci 50,00 30,00 50,00 50,00 50,00 50,00SS. Redentore 50,00 50,00 50,00 35,00 50,00 50,00 50,00SS. Rosario di 600,00 100,00 200,00 100,00 200,00 100,00 800,00 700,00PompeiS. Sabino 150,00 40,00 40,00 60,00 180,00 60,00S. Sepolcro 620,00 800,00 500,00 500,00 400,00 500,00 860,00S. Teresa 350,00 230,00 200,00 140,00 140,00 150,00 600,00 400,00SS. Trinità(Trasfigurazione)190,00 50,00 50,00 50,00 150,00 200,00Ancelle“Volpicelli”Maria SS. del100,00 195,00 210,00 210,00 520,00 225,00BuoncamminoCimitero 100,00Madonna della 20,00 30,00 20,00 17,00 25,00 40,00 30,00CroceOspedale 200,00 145,00 135,00 140,00 180,00 445,00 380,00S. Antonio 35,00 35,00SS. Trinità (chiesa) 50,00S. DomenicoS. Francesco 18,00 25,00 200,00


319S. Maria del Carmine50,00 40,00 65,00 20,00 50,00 35,00 200,00 44,00(chiesa)S. Lucia 65,00 50,00 45,00 20,00 100,00 30,00 240,00 111,00SS. Annunziata 15,00 20,00 15,00 30,00 50,00 20,002.570,00 450,00 3.335,00 1.838,00 2.307,00 2.060,00 7.170,00 6.615,00GRAVINAGesù Buon Pastore 200,00Madonna delle150,00 50,00 65,00 895,00 565,00GrazieMater Ecclesiae 200,00 50,00 335,00 50,00 1.200,00 800,00S. Domenico 680,00 200,00 80,00 170,00 70,00 3.133,00 1.050,00S. Francesco 160,00 110,00 150,00 300,00 25,00 700,00 650,00S. Giovanni25,00 75,00 40,00 120,00 130,00BattistaS. GiovanniEvangelistaSanti Nicola eCeciliaSanti Pietro e Paolo 147,00 30,00 40,00 70,00 102,00 107,00 150,00Spirito Santo 300,00SS. Crocifisso 265,00 200,00 100,00 200,00 350,00 398,00SS. Nome di GesùCattedraleOspedaleS. EmidioS. FeliceS. GiuseppeS. MariaS. SofiaS. TeresaUSMI 100,00Suore S. CeciliaSuore Sacro120,00 120,00Costato1.252,00 715,00 570,00 1.115,00 487,00 6.825,00 4.263,00ACQUAVIVAS. Eustachio 160,00 196,00 70,00 100,00 630,00 600,00S. Agostino 160,00 196,00 66,00 100,00 400,00 150,00


320Sacro Cuore 90,00 110,00 150,00 100,00 1.245,00 400,00S. Domenico 900,00 200,00 100,00 100,00 50,00 1.500,00 700,00S. Francesco 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 150,00 150,00S. Lucia 100,00 50,00 50,00 50,00 100,00 170,00S. Maria Maggiore 200,00 150,00 150,00 100,00 125,00 300,00 600,00AddolorataImmacolataOspedale “Collone”Ospedale “Miulli”S. AnnaS. BenedettoS. ChiaraSuore “Cirielli” 80,00 600,001.150,00 910,00 852,00 666,00 575,00 4.925,00 2.770,00SANTERAMOS. Erasmo 50,00 120,00 100,00 100,00 50,00 891,00Sacro Cuore 300,00 250,00 105,00 200,00 580,00SS. Crocifisso 100,00 100,00 100,00 150,00 382,00Annunziata 50,00Carmine 200,00Monfortani 157,00 130,00 100,00OspedalePietàS. Giuseppe 50,00S. LuciaSalesiani 500,00Confr.50,00SS. Sacramento50,00 520,00 450,00 462,00 530,00 2.803,00SPINAZZOLAS. Pietro Apostolo 100,00 50,00 100,00 100,00 100,00 150,00SS. Annunziata 550,00 500,00 150,00 170,00 200,00 130,00 1.300,00 230,00650,00 500,00 200,00 270,00 300,00 230,00 1.450,00 230,00


321POGGIORSINIMaria SS.Addolorata40,00 50,00 50,00 50,00 50,00 120,00 80,0040,00 50,00 50,00 50,00 50,00 120,00 80,00TOTALE 5.712,00 950,00 5.730,00 4.030,00 4.900,00 3.932,00 23.293,00 13.958,00aggiornato al 27 agosto 2012


Necrologio


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


325In pace DominiÈ venuto a mancare il 14 marzo <strong>2011</strong>, all’età di 43 anni, P. OronzioFIORE, della Fraternità Francescana di Betania, Amministratore parrocchialedi Maria SS. Addolorata in Poggiorsini.Nato ad <strong>Altamura</strong> il 23 febbraio 1968, era stato ammesso nella Fraternitàdi Betania il 28 maggio 1995 ed ordinato Sacerdote il 16 marzo2002.Già Cappellano dell’Ospedale di Terlizzi, il 18 novembre 2008 avevachiesto l’Indulto di secolarizzazione per passare al Clero Diocesano.Accolto in <strong>Diocesi</strong> “in prova” per due anni, l’11 gennaio 2009 fu nominatoVicario parrocchiale di S. Teresa in <strong>Altamura</strong>, e il 29 novembredello stesso anno Assistente Spirituale del Serra Club.Il 1 settembre 2010 era stato nominato Amministratore parrocchialedi Maria SS. Addolorata in Poggiorsini. L’11 marzo <strong>2011</strong>, appena tregiorni prima della sua tragica ed imprevista morte, il Consiglio Presbiteraleaveva espresso parere favorevole circa la sua definitiva incardinazionenel Clero della nostra <strong>Diocesi</strong>.* * *Si è spento l’8 ottobre <strong>2011</strong>, all’età di 87 anni, Mons. Francesco PaoloCOLONNA, Cappellano di Sua Santità, Canonico del Capitolo Cattedraledi <strong>Altamura</strong> e Rettore della Chiesa di S. Michele al Corso in <strong>Altamura</strong>.Nato ad <strong>Altamura</strong> il 16 agosto 1924, dopo aver frequentato il Ginnasionel Seminario di Ferentino (FR), aveva completato gli studi liceali eteologici presso il Seminario Regionale di Molfetta.Ordinato Sacerdote il 1 agosto 1948 da Mons. Salvatore Rotolo nellaParrocchia di S. Teresa in <strong>Altamura</strong>, fu subito nominato Vice Parrocodella SS. Trinità in <strong>Altamura</strong>, dove rimase solo qualche mese, perché il6 gennaio 1949 fu nominato Vice Parroco della sua Parrocchia di origineS. Teresa.Nel contempo, svolse anche gli incarichi di Vice Assistente diocesanodella GIAC (1950-1958), Cappellano del Carcere di <strong>Altamura</strong> (1950-1960), Assistente del CSI (1953-1958).


326Nel 1954 fondò la Sottosezione di <strong>Altamura</strong> dell’UNITALSI, dellaquale è stato zelante Assistente Ecclesiastico fino alla morte.Già Cappellano dell’Ospedale di <strong>Altamura</strong> (1960-1963), Mansionariodel Capitolo Cattedrale di <strong>Altamura</strong> (dal 1962) e Cappellano dell’AssociazioneNazionale per l’Assistenza agli Spastici - Sezione di <strong>Altamura</strong>(dal 1964), il 1 gennaio 1965, a motivo delle precarie condizioni di salutedel Parroco Don Saverio Massaro, fu nominato Vicario Economo diS. Teresa, divenendone Parroco il 22 agosto 1965.Anche da Parroco, ha svolto incarichi diocesani, quale Direttoredell’Ufficio Liturgico (dal 1971 al 1987) e Presidente della Consulta diPastorale Sanitaria (dal 1990 al 1995). È stato, inoltre, Insegnante diReligione in <strong>Altamura</strong>, prima presso la Scuola di Avviamento Professionalee poi presso la Scuola Media Statale “Ottavio Serena”.Il 31 gennaio 2001 fu insignito del titolo di Monsignore (Cappellanodi Sua Santità), mentre il 29 settembre 2004 di quello di Cappellano d’onoredell’Insigne Basilica di Lourdes.A seguito delle dimissioni dall’ufficio di Parroco di S. Teresa per raggiuntilimiti di età, il 25 settembre 2005 è stato nominato Canonico delCapitolo Cattedrale e Rettore della Chiesa di S. Michele al Corso in <strong>Altamura</strong>,dove, fino al momento della morte, ha svolto il suo ministero sacerdotalecon encomiabile costanza, rendendosi disponibile soprattuttoper le confessioni e la direzioni spirituale di quanti frequentavano quellaChiesa per l’Adorazione Eucaristica Perpetua.


Diariodel Vescovo


Concatteattedrale di <strong>Gravina</strong> (particolare)


329GENNAIO <strong>2011</strong>Lun. 3 Visita al cantiere del SS. Redentore – <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Mar. 4 Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con l’Ufficio Pastorale Scolastico – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Mer. 5Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i tecnici per il progetto del Carmine – <strong>Altamura</strong>;Incontro con l’Ufficio di Pastorale Sanitaria;Ven. 7 Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita a sacerdoti ammalati;Sab. 8Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Incontro con il Centro Sportivo Italiano – MonasteroSoccorso - <strong>Altamura</strong>;Dom. 9 Celebrazione Eucaristica ore 11,30 con Battesimi –Cattedrale - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita Mostra dei Presepi – <strong>Gravina</strong>;Lun. 10Mar. 11Mer. 12Visita al cantiere della Parrocchia del Redentore – <strong>Altamura</strong>;Catechesi diocesana sulla famiglia - ore 19.00 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita al cantiere della Parrocchia dello SpiritoSanto – <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;


330Visita ai laboratori per le opere d’arte delle nuove parrocchie- Benevento;Gio. 13Ven. 14Sab. 15Lun. 17Mar. 18Merc. 19Giov. 20Ven. 21Sab. 22Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo – Trasfigurazione- <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Incontro con i Sacerdoti della Cattedrale di <strong>Gravina</strong>ore 16.30 – Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Incontro con il Consiglio Pastorale della Parrocchiadel Redentore - ore 20.00 – <strong>Altamura</strong>;Uffici di Curia ore 10.30 – Sant’Anna – <strong>Altamura</strong>;Visita al cantiere dell’Episcopio di Acquaviva ore11.00;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Ritiro del Clero ore 9.30 – Aula sinodale – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Benedizione negozio “Miryam” – ore 20.30 – <strong>Gravina</strong>;


331Dom. 23Lun. 24Mar. 25Mer. 26Gio. 27Ven. 28Sab. 29Dom. 30Lun. 31Pre-assemblea di Azione Cattolica ore 16.00 – CentroGiovanile “Benedetto XIII” – <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita al cantiere dello Spirito Santo – <strong>Gravina</strong>;Visita alla mensa dei poveri “Perfetta letizia” ore9.00 – <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.30 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Agàpe fraterna ore 13.00 presso i Salesiani – Santeramo;Partecipazione al Concerto per il giorno della memoriaore 20.00 – <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Visita la comune di <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 10.30 Salesiani – Santeramo;Celebrazione Eucaristica ore 20.00 per possesso nuovicanonici – Cattedrale – <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;


332FEBBRAIO <strong>2011</strong>Mar. 1Mer. 2Gio. 3Ven. 4Sab. 5Dom. 6Lun. 7Mar. 8/10Ven. 11Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Ospedale “Miulli” - ore 9.30 – Acquaviva;Incontro con le Commissioni del Sinodo ore 10.30 –Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Incontro con gli alunni della Scuola Media “Santomasi”ore 16.30 – <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.30 per la Vita Consacrataore 18.30 – Cattedrale – Acquaviva;Visita Pastorale all’Ospedale di <strong>Altamura</strong>;Visita Pastorale all’Ospedale di <strong>Gravina</strong>;Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Partecipazione alla marcia della pace dell’A.C.R. ore16.00 – <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 11,30 per la Giornatadella Vita – Buon Pastore – <strong>Gravina</strong>;Visita alla Parrocchia dello Spirito Santo ore 21.00 inpreparazione alla dedicazione – <strong>Gravina</strong>;Visita Pastorale all’Ospedale di Acquaviva;Lectio divina a Medici e Infermieri dell’ospedale“Miulli” – Acquaviva;C.E.P. - LecceCelebrazione Eucaristica Ospedale “Miulli”- Acquaviva;Sab. 12 Consiglio Affari Economici Diocesano – ore 10.00 –Curia - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Curia - <strong>Altamura</strong>;


333Dom. 13Lun. 14Gio. 17Ven. 18Sab. 19Dom. 20Lun. 21Mar. 22Mer. 23Gio. 24Ven. 25Festa Diocesana dei Fidanzati: Ritiro ore 10.00 e CelebrazioneEucaristica – Centro Giovanile “BenedettoXIII” - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Curia Diocesana ore 10.00 – <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i tecnici per il nuovo Carmine;Ritiro del Clero ore 9.30 – Aula Sinodale – Trasfigurazione- <strong>Altamura</strong>;Scuola di preghiera diocesana per i giovani ore 20.30– Sacro Cuore – <strong>Altamura</strong>;Dedicazione della Parrocchia dello Spirito Santo ore19.00 - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica per l’Assemblea di AzioneCattolica ore 9.30 – Centro Giovanile “BenedettoXIII” – <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita ore 10.30 alla Cattedrale di Acquaviva;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Consegna del pulmino alla Missionarie del Samaritanodalla Banca del Mezzogiorno – <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;


334Sab. 26Dom. 27Lun. 28Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica e incontro con gli Scouts di<strong>Gravina</strong> 1 2 e 3 - ore 11,30 – Cattedrale;Commissione del Sinodo ore 10.00 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;MARZO <strong>2011</strong>Mar. 1Mer. 2Gio. 3Ven. 4Sab. 5Incontro per la presentazione della Chiesa dello SpiritoSanto a un gruppo di corsisti per guide turistiche -ore 16.00 - Spirito Santo - <strong>Gravina</strong>;Visita al Monastero Santa Chiara ore 9.30 - <strong>Altamura</strong>;Incontro Commissioni del Sinodo ore 10.30 –Sant’Anna – <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Partecipazione al concerto per don Virgintini ore20.30 – Salesiani Santeramo;Ospedale “Miulli” ore 10.00 – Acquaviva;Dom. 6 Celebrazione Eucaristica ore 11.30 – San Matteo –<strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica per il Serra Club – ore 18.30– Sacro Cuore – <strong>Altamura</strong>;


335Mar. 8Mer. 9Gio. 10Ven. 11Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Ritiro ai Seminaristi del Seminario di Molfetta ore9.30 con celebrazione eucaristica – Seminario Regionale– Molfetta;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Consiglio Presbiterale ore 10.30 – Sant’Anna – <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Sab. 12 Visita alla Parrocchia della Consolazione ore 10.00 –<strong>Altamura</strong>;Udienze – Curia - <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Lun. 14Mar. 15Mer. 16Gio. 17Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Concelebrazione Eucaristica ore 20.30 – SS. Pietro ePaolo - <strong>Gravina</strong>;A Poggiorsini per morte di P. Enzo Fiore;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Esequie ore 15.30 di Padre Enzo Fiore – Maria SS.Addolorata - Poggiorsini;ABMC: inaugurazione mostra per l’Unità d’Italia ore10.00 – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica per declaratio di don FrancescoGranieri e don Antonio Scaramuzzi ore 19.00 –SS. Crocifisso – <strong>Gravina</strong>;


336Sab. 19Dom. 20Lun. 21Mar. 22Mer. 23Gio. 24Ven. 25Sab. 26Ordinazione Diaconale di don Francesco Granieri edon Antonio Scaramuzzi ore 18.30 – Sala Polifunzionale– Santuario del Buoncammino – <strong>Altamura</strong>;Intitolazione strada a Mons. Pisani ore 10.30 - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica per Elezione e Iscrizione deiCatecumeni nel Libro degli Eletti ore 11.30 – Cattedrale– <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.30 – Maria SS. Addolorata- Poggiorsini; Incontro con i giovani.Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Manifestazione per l’Unità d’Italia – <strong>Altamura</strong>;Concelebrazione Eucaristica per il 50° di Sacerdoziodi Mons. Venturo Lorusso ore 18,30 – Santuario diPicciano;Incontro con la Caritas Diocesana ore 17.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Pastorale Giovanile ore 20.00 – SacroCuore – <strong>Altamura</strong>;Incontro con i Vicari ore 10,00 – Curia – <strong>Altamura</strong>;Visita alla famiglia Ancona ore 18.00 – <strong>Gravina</strong>;Lectio Divina ore 19.30 – Cattedrale – Acquaviva;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Ritiro del Clero ore 9.30 – Aula Sinodale – Trasfigurazione- <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;


337Lun. 28Mar. 29Mer. 30Gio. 31Incontro a Bari col Presidente della Regione Puglia;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita alla Parrocchia di San Matteo ore 16.30 – <strong>Gravina</strong>;Visita Pastorale ore 10.30 al carcere di <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;APRILE <strong>2011</strong>Ven. 1Sab. 2Lun. 4Mar. 5Mer. 6Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Consulta per la Pastorale Sanitaria ore 9.30 – SantaFara - Bari;Conferenza su Benedetto XIII ore 18.00 – Aula GiovanniPaolo II – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Veglia per Giovanni Paolo II ore 21.00 - Consolazione– <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Precetto pasquale per le Forze dell’Ordine ore 11.00 –Cattedrale – <strong>Altamura</strong>;Concelebrazione Eucaristica al Seminario Regionaleper 2° anniversario della morte di Don Antonio Ladisaore 17.00 – Molfetta;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.30 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;


338Gio. 7Visita alle Carmelitane ore 9.30 – <strong>Gravina</strong>;Ven. 8 Incontro con la Caritas Diocesana – Trasfigurazione –<strong>Altamura</strong>;A Castelvenere (Bn) per celebrazione esequiale;Sab. 9Incontro con alcuni Preti giovani – Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Dom. 10 Ritiro all’Usmi Diocesana con àgape fraterna ore 9.00– Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Lun. 11Mar. 12Mer. 13Gio. 14Ven. 15Sab. 16Incontro con la Curia ore 10.00 – <strong>Altamura</strong>;Incontro con il Consiglio Episcopale ore 17.30 – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Conferenza storica sulla <strong>Diocesi</strong> del Prof. Pupillo e diDon Giacomo Lorusso ore 19.00 – Trasfigurazione -<strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Curia – S. Anna – <strong>Altamura</strong>;Visita alla Parrocchia del Buon Pastore – <strong>Gravina</strong>;Catechesi ore 20.30 – Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i preti giovani ore 10.00 – Sant’Anna –<strong>Altamura</strong>;Visita – Santeramo;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 e benedizione localirestaurati – San Domenico – Acquaviva;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro di curia ore 10.30 – Curia – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica con rito di ammissione tra i


339candidati all’ordine di Renato De Souza ore 19.00 –Buon Pastore – <strong>Gravina</strong>;Dom. 17Lun. 18Mar. 19Mer. 20Gio. 21Ven. 22Celebrazione Eucaristica e benedizione delle Palmeore 10.30 - Cattedrale – <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con l’UCID ore 19.30 – Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Messa Crismale ore 18,00 – Santuario del Buoncammino– <strong>Altamura</strong>;Messa in Coena Domini ore 19,00 – Cattedrale – Acquaviva;Azione Liturgica ore 16,00 – Parrocchia Sant’Agostino;Processione del Legno Santo ore 19,00 – <strong>Gravina</strong>;Sab. 23 Veglia Pasquale e battesimi dei Catecumeni ore 22,30– Cattedrale – <strong>Altamura</strong>;Dom. 24Mar. 26Mer. 27Gio. 28Ven. 29Pasqua di RisurrezioneCelebrazione Eucaristica ore 11.00 - Cattedrale - Acquaviva;Celebrazione Eucaristica ore 10.30 - Santuario Madonnadel Bosco - Spinazzola;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i Responsabili Incubaritas;Partecipazione al III Convegno Ecclesiale Regionale– San Giovanni Rotondo;Consiglio Affari Economici per la Colonia Hansenianaore 17.00 – Acquaviva;


340Sab. 30Visita al cantiere del SS. Redentore ore 9.30 – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19,00 per prima professionedi tre novizie delle Suore Missionarie di GesùCrocifisso – San Francesco – <strong>Gravina</strong>;MAGGIO <strong>2011</strong>Dom. 1 Inaugurazione Mostra Diocesana ore 10.30 – Curia –<strong>Altamura</strong>;benedizione statua di Giovanni Paolo II ore 20.00 –San Giovanni Bosco – <strong>Altamura</strong>;Lun. 2Mar. 3Mer. 4Gio. 5Ven. 6Sab. 7Incontro di Curia - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – Parrocchia SanCarlo Borromeo – Bari;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – SeminarioDiocesano – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita ai giovani che gareggiano nei tornei ore 11.00 –<strong>Altamura</strong>;Incontro con i tecnici dello Spirito Santo;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita ore 12,00 al Cantiere della Cattedrale – <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 19,00 con i Genitori, gli Amici del Seminarioe il Serra Club – Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Visita al cantiere San Francesco di Paola – <strong>Altamura</strong>;Udienze ore 10.00 – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – SS. Redentore –<strong>Altamura</strong>;


341Lun. 9Mar. 10Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita la cantiere ore 12.00 Sant’Agostino – Acquaviva;Presentazione del libro di Pietro Pepe ore 18.30 – SanDomenico – <strong>Altamura</strong>;Viaggio ad Ortisei per acquisto statue;Mer. 11 Celebrazione Eucaristica ore 20.00 – Spirito Santo –<strong>Gravina</strong>;Ven. 13Sab. 14Dom. 15Lun. 16Mar. 17Mer. 18Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Visita alle Suore Missionarie di Gesù Crocifisso –ore11.00 - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Kairos, ore 16,00; Incontro di preghiera ecumenicaa San Nicola; ore 18,00 Marcia della Pace; ore 20,00Celebrazione Eucaristica dell’Alleanza – Cattedrale -Bari;Consegna ore 11.00 degli oli degli infermi ai Capi saladell’Ospedale “Miulli” – Acquaviva;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Incontro con la Segreteria Generale del CongressoEucaristico ore 10,00 - Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 –Sant’Anna – <strong>Altamura</strong>;Visita all’azienda Bawer per arredo Biblioteca Finia -ore 12.30 – <strong>Altamura</strong>;


342Gio. 19Ven. 20Sab. 21Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita alla Parrocchia del Sacro Cuore ore 10.30 e allaCattedrale di Acquaviva;Udienze;Ritiro del Clero ore 9.30 – Santuario del Buoncammino– <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19,00 – Sant’Agostino –<strong>Altamura</strong>;Incontri in Curia ore 10.00 - <strong>Altamura</strong>;Dom. 22 Celebrazione Eucaristica ore 11.30 – San Matteo -<strong>Gravina</strong>;Lun. 23/26Ven. 27Sab. 28Dom. 29Assemblea Generale della C.E.I. - Roma;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Visita ore 10.00 ad aziende di <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita ore 10.30 a casa di una centenaria di <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 21.00 con il Gen Verde – Consolazione –<strong>Altamura</strong>;Lun. 30 Incontro con le Commissioni del Sinodo ore 10.30 –Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Mar. 31Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Premiazione concorso delle Scuole su Benedetto XIII


343ore 10.00 – Aula Magna del Liceo Scientifico “Tarantino”– <strong>Gravina</strong>;Concelebrazione Eucaristica ore 16.00 per esequie diS. Ecc.za Mons. Ruppi – Alberobello;GIUGNO <strong>2011</strong>Mer. 1Gio. 2Ven. 3Sab. 4Celebrazione Eucaristica per sacramento del Matrimonioore 11.00 - Paola;Celebrazione Eucaristica ore 9,00 – Festa di Sant’Erasmo- Santeramo;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Rosario meditato ore 20.00 – Consolazione – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica con i seminaristi e le famiglieore 18.00 per conclusione anno formativo – SeminarioDiocesano – <strong>Gravina</strong>;Benedizione campetto “San Sebastiano” ore 20.00 –<strong>Gravina</strong>;Partecipazione allo spettacolo dei ragazzi della scuolamedia “Ingannamorte” ore 21.00 – Centro Giovanile“Benedetto XIII” - <strong>Gravina</strong>;Dom. 5 Celebrazione Eucaristica ore 11,00 – Ss. Crocifisso -<strong>Gravina</strong>;Lun. 6Mar. 7C.E.P. – Turi;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Mer. 8 Incontro con i Vicari foranei ore 10,00 – Episcopio –<strong>Gravina</strong>;


344Gio. 9Ven. 10Sab. 11Dom. 12Lun. 13Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 11.00 – Cappellina Episcopio- <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Mar. 14 Incontro con le Commissioni del Sinodo ore 10.00 –Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Mer. 15 Incontro con le Commissioni del Sinodo ore 10.00 –Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Gio. 16 Incontro con le Commissioni del Sinodo ore 10.00 –Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Ven. 17Sab. 18Convegno Regionale Caritas – S. Cesarea Terme;Ordinazione sacerdotale e diaconale ore 19.00 di donGiovanni Campanella e Donato Bosco (salesiani) –Santeramo;Dom. 19 Celebrazione Eucaristica ore 19.00 Trasfigurazione –<strong>Altamura</strong>;Lun. 20Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i tre ordinandi presbiteri;


345Mar. 21Mer. 22Gio. 23Ven. 24Sab. 25Dom. 26Lun. 27Mar. 28Incontro con i tre ordinandi presbiteri;Celebrazione Eucaristica ore 17.00 Suore Marcelline- Foggia;C.E.I. - Roma;Visita al SS. Redentore;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 San Giovanni Battista– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Ospedale “Miulli” ore 20,00 – Family Day – Acquaviva;Conferenza stampa e consegna attestati Incubaritasore 11.00 - <strong>Gravina</strong>Celebrazione Eucaristica ore 18,00 per ordinazionesacerdotale di don Vincenzo Saracino – Cattedrale –Acquaviva;Celebrazione Eucaristica e conferimento del Ministerodella Comunione ore 18.00 – Poggiorsini;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Benedizione Parafarmacia Raguso ore 20.00 – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Mer. 29 Visita alle Suore Ospedaliere di <strong>Gravina</strong> ore 10.00;Celebrazione Eucaristica ore 11.00 – Ss. Pietro e Paolo- <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Gio. 30Visita al cantiere - Sant’Agostino ore 12.00 - Acquaviva;


346Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Intervista TV ore 20.00 – Episcopio – <strong>Gravina</strong>;LUGLIO <strong>2011</strong>Ven. 1Sab. 2Dom. 3Lun. 4Mar. 5Sab. 9Dom. 10Lun. 11Mer. 13Gio. 14Ven. 15Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienza Pontificia alla <strong>Diocesi</strong> ore 12.00 Aula Nervi– Città del Vaticano;Para-liturgia e inaugurazione Casa Teresa Orsini ore17.30 - <strong>Gravina</strong>;Roma;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Concelebrazione Eucaristica per 50° di ordinazionesacerdotale di don Cosma Capomaccio ore 17.00 –Cattedrale – Sessa Aurunca;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria Generale del Sinodo ore16,00 - Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.30 per l’Ordo Virginum– Santuario di Picciano;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – SeminarioDiocesano – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 16.30 per esequie di PaolaTritto - Cattedrale – Acquaviva;


347Sab. 16Riunione di Curia ore 8.30 - Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – SS. Crocifisso –<strong>Gravina</strong>;Lun. 17 Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – SS. Crocifisso –<strong>Gravina</strong>;Mar. 19Mer. 20Gio. 21Ven. 22Sab. 23Lun. 25/29Celebrazione Eucaristica ore 19.30 per 1° anniversariodella morte di Sabrina Loglisci – Parrocchia StellaMaris – Castellaneta;Parrocchia della Trasfigurazione ore 20.30 – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita ai Padri Conventuali di Spinazzola;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 17.00 per campo estivodei giovanissimi della parrocchia Sant’Agostino di<strong>Altamura</strong> ad Acerenza;Predicazione degli esercizi Spirituali alle Consacratee Consacrati – Oasi Santa Maria - Cassano;Merc. 27 Celebrazione Eucaristica per matrimonio ore 11.30 –Chiesa Immacolata di Lourdes – Gioia del Colle;Ven. 29Sab. 30Dom. 31Consiglio Affari Economici ore 14,00 – Ospedale“Miulli” - Acquaviva;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;


348AGOSTO <strong>2011</strong>Lun. 1Mar. 2Mer. 3Gio. 4Ven. 5Sab. 6Lun. 8Mar. 9Mer. 10Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19,00 per XX° di sacerdoziodi P. Ezechiele Faria – SS. Pietro e Paolo – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i giovani che partiranno per la GMG diMadrid ore 20.30 – Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Incontro ore 9.30 con i Sacerdoti <strong>Gravina</strong> – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Curia ore 9.30 per programmazioneanno pastorale – Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Gio. 11 Celebrazione Eucaristica ore 11,00 - Festa Patronale -M. SS. Addolorata – Poggiorsini;Celebrazione Eucaristica ore 19,00 – Monastero SantaChiara – <strong>Altamura</strong>;Sab. 13Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18,30 – Festa PatronaleMadonna del Bosco – San Pietro Apostolo (piazzale) -Spinazzola;


349Lun. 15Gio. 18Ven. 19Sab. 20Lun. 22/28Mar. 30/4 sett.Celebrazione Eucaristica ore 11.30 – Festa Patronale– Maria Ss. Assunta – Cattedrale – <strong>Altamura</strong>.Celebrazione Eucaristica ore 20.00 – CastellanetaMarina;Udienze – Curia Diocesana - <strong>Altamura</strong>;Spinazzola ore 11.00;Incontro ore 19.00 con i pellegrini del viaggio diocesanoin Russia – Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 per riaperturachiesa di sant’Agostino – Acquaviva;Viaggio Diocesano in Russia;Esercizi spirituali alle Juniores delle Suore Oblate delSacro Cuore di Gesù – Trevi nel Lazio;SETTEMBRE <strong>2011</strong>Lun. 5Mar. 6Mer. 7Celebrazione Eucaristica ore 19,00 in preparazione al25° di sacerdozio di don Vincenzo d’Ercole – ParrocchiaS. Leonardo - Cerignola;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita in ospedale “Miulli” a don Paolo Colonna –Acquaviva;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 - Festa PatronaleS. Maria di Costantinopoli - Cattedrale – Acquaviva.Ore 20.30 Processione;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19,00 per 25° di matrimonio– Cappellina Episcopio - <strong>Gravina</strong>;


350Gio. 8Ven. 9Sab. 10Dom. 11Lun. 12Mar. 13Mer. 14Gio. 15Ven. 16Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 17.30 per le Suore Ospedaliere– Cappellina Casa Orsini - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Riunione di Curia ore 10.00 – Curia Diocesana – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19,00 per inizio <strong>Anno</strong>Formativo - Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 11.00 – Madonna delBuoncammino – Cattedrale <strong>Altamura</strong>; ore 20.00 Processione;Celebrazione Eucaristica ore 11.00 – Piccolo Seminario- Foggia;Udienze – Curia Diocesana – <strong>Altamura</strong>;Riunione di Curia ore 10.30 – <strong>Altamura</strong>;Visita alla Pia Unione – <strong>Gravina</strong>;Riunione di Curia ore 19.00 – Aula Sinodo – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 9.00 con gli ordinandi sacerdoti DonFrancesco Granieri e don Antonio Scaramuzzi – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con i Capitolari di <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.00 per ordinazionesacerdotale di don Antonio Scaramuzzi – piazzaleparrocchia Sant’Erasmo – Santeramo;Assemblea Pastorale Diocesana ore 17.00 – Sala Polifunzionale– Santuario del Buoncammino – <strong>Altamura</strong>;


351Sab. 17Dom. 18Lun. 19Gio. 22Gio. 23Sab. 24Dom. 25Lun. 26Mer. 28Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze – Curia Diocesana – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 e successiva benedizionecampane – SS. Redentore - <strong>Altamura</strong>;Incontro con i Direttori degli Uffici Pastorali Diocesaniore 19.00 – Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Concelebrazione Eucaristica ore 19.00 – Unità PastoraleSpinazzola-Poggiorsini – San Pietro Apostolo –Spinazzola;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 10.00 per inizio annoscolastico Liceo Classico – Parrocchia Spirito Santo –<strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 con benedizionenuova sede presidenziale – Madonna delle Grazie –<strong>Gravina</strong>;Visita a don Paolo Colonna;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Incontro con il Vicario Generale e il Vicario per la Pastoraleore 10.00 – Curia Diocesana – <strong>Altamura</strong>;Udienze;


352Gio. 29Ven. 30Celebrazione Eucaristica festa patronale – <strong>Gravina</strong>;Processione;Incontro ore 10.00 con i sacerdoti di Acquaviva – Cattedrale;Visita a don Paolo Colonna;Udienze ore 16.30 - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;OTTOBRE <strong>2011</strong>Sab. 1Dom. 2Lun. 3Mar. 4Merc. 5Gio. 6Celebrazione Eucaristica ore 9.30 presso la ColoniaHanseniana per 75° di istituzione delle Suore di SantaTeresa di Gesù Bambino – Agape fraterna - Gioia delColle;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica per 40° dedicazione e 50°della posa della, prima pietra della parrocchia del SacroCuore – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita a don Paolo Colonna – ospedale “Miulli” – Acquaviva;Visita ore 9.30 al cantiere Chiesa San Nicola - <strong>Altamura</strong>;Incontro ore 10.00 con i Coordinatori – Curia Diocesana- <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – San Francesco –<strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Visita a don Paolo Colonna – ospedale “Miulli” – Acquaviva;


353Ven. 7Sab. 8Dom. 9Lun. 10/14Ven. 14Sab. 15Lun. 17Mer. 19Gio. 20Ven. 21Sab. 22Visita a don Paolo Colonna a casa – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.00 per ordinazionesacerdotale di don Francesco Granieri – Spirito Santo– <strong>Gravina</strong>;Incontro Regionale dei Direttori di Pastorale Sanitariaore 9.00 – San Paolo – Martina Franca;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 16.00 per esequie di donPaolo Colonna - Cattedrale – <strong>Altamura</strong>;Esercizi Spirituali dei Vescovi della Puglia – OasiSanta Maria - Cassano;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Presidenza seduta sinodale ore 17.30 – Aula del Sinodo– Trasfigurazione - <strong>Altamura</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Curia Diocesana ore 10.00 – <strong>Altamura</strong>;Partecipazione all’apertura anno accademico FacoltàTeologica ore 10.00 - BariUdienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Partecipazione al Convegno sulle cellule staminali ebreve relazione - ore 9.00 ospedale “Miulli” - Acquaviva;Curia Diocesana ore 11.00 – <strong>Altamura</strong>;Mostra ore 17.15 – San Pietro Apostolo – Spinazzola;


354Celebrazione Eucaristica ore 18.00 – Santuario Madonnadel Bosco – Conferenza ore 19.30;Dom. 23 Incontro Regionale degli Scout: ore 10.00 catechesi –celebrazione eucaristica – presso le Ancelle – <strong>Altamura</strong>;Lun. 24Mar. 25Merc. 26Giov. 27Ven. 28Sab. 29Dom. 30Incontro con la Curia Diocesana ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Incontro CEPAD – Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Partecipazione alla presentazione della tesi di donAlessandro Amapani ore 17.00 - Seminario Regionale– Molfetta;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Posa della prima pietra ANFASS ore 11.00 – <strong>Altamura</strong>;Lun. 31 Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – Sacro Cuore –Santeramo;NOVEMBRE <strong>2011</strong>Mar. 1Celebrazione Eucaristica ore 15.30 – Cimitero – <strong>Gravina</strong>;Incontro in Episcopio con la Comunità di Gesù - <strong>Gravina</strong>;


355Mer. 2Celebrazione Eucaristica ore 9,00 – Cimitero – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 11,00 – Cimitero – Acquaviva;Gio. 3 Incontro con i coordinatori ore 11.00 – Episcopio –<strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Ven. 4Sab. 5Lun. 7Mar. 8Mer. 9Giov. 10Ven. 11Sab. 12Incontro con Paola Bignardi ore 18.30 – Aula “GiovanniPaolo II – Episcopio – <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 19.00 con i cresimandi – Trasfigurazione– <strong>Altamura</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Curia Diocesana ore 17.00 per conclusione Corso Tutor– <strong>Altamura</strong>;


356Celebrazione Eucaristica ore 18.30 per il Serra Club –Santa Teresa – <strong>Altamura</strong>;Dom. 13Lun. 14Mer. 16Ven. 18Sab. 19Dom. 20Mar. 22Celebrazione Eucaristica per le esequie di una famigliadispersa per l’alluvione – ore 15.30 – Cattedrale -<strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 – Buon Pastore –<strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Ospedale “Miulli” ore 18,00 – Acquaviva;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro con la Segreteria del Sinodo ore 10.00 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica per ordinazione presbiteraledi Fra Fabio Paciello, ore 18.00 – Spirito Santo – <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18,30 – Festa Mater Purissima- Seminario Diocesano – <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Tipografia Grilli per stampa Libro del Sinodo - Foggia;Mer. 23 Consiglio affari Economici Diocesano ore 18.00 –Curia – <strong>Altamura</strong>;Ven. 25Relazione su “Etica della spesa sanitaria” al ConvegnoNazionale ARIS – Palazzo Congressi – Roma;


357Sab. 26Dom. 27Lun. 28Mar. 30Celebrazione Eucaristica ore 11.30 per l’Arma deiCarabinieri - Cattedrale – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 13,00 per i dipendentidell’ospedale “Miulli” in ritiro – Oasi Santa Maria -Cassano;Incontro con la Curia Diocesana ore 9.30 – Episcopio– <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 20.00 con la Caritas Diocesana – Sede –<strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;DICEMBRE <strong>2011</strong>Gio. 1Sab. 3Dom. 4Lun. 5Mar. 6Mer. 7Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 12.00 per l’OFS di <strong>Altamura</strong>e Molfetta;Incontro CEPAD ore 10.00 - Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Preparazione della celebrazione conclusiva del Sinodoore 10.00 – Sala Polifunzionale – Santuario Madonnadel Buoncammino – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore18,00 per Solenne Chiusuradel I° Sinodo Pastorale Diocesano e apertura <strong>Anno</strong>Eucaristico – Sala Polifunzionale - Santuario Madonnadel Buoncammino – <strong>Altamura</strong>;


358Gio. 8Ven. 9Sab. 10Dom. 11Lun. 12Mar. 13Merc. 14Ven. 16Sab. 17Lun. 19Celebrazione Eucaristica ore 11,00 con i bambini eministranti – San Michele Arcangelo - <strong>Altamura</strong>;Incontro in Cattedrale ore 10.00 con il capitolo - Acquaviva;Udienze – Curia Diocesana – <strong>Altamura</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.00 per accolitato delseminarista Giuseppe Loizzo – Maria SS. Addolorata– Poggiorsini;Benedizione nuova sede UPSA Confartigianato ore10.00 – <strong>Gravina</strong> ;C.E.P. – Molfetta;Incontro con i sinodali ore 19.00 per la consegna delLibro del Sinodo – Aula Sinodale – Trasfigurazione -<strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 9.30 – Colonia Hanseniana– Gioia del Colle;Celebrazione Eucaristica ore 19.00 per il 31° Reg. Artiglieria– Caserma – <strong>Altamura</strong>;Udienze – Curia Diocesana – <strong>Altamura</strong>;Incontro CEPAD ore 10.00 - Trasfigurazione – <strong>Altamura</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Mar. 20 Benedizione Eliporto ore 10.00 – ospedale “Miulli” –Acquaviva;Congedo dalla scuola del Dirigente Castellano ore17.00 – III Circolo Didattico – <strong>Altamura</strong>;


359Gio. 22Ven. 23Sab. 24Dom. 25Lun. 26Mar. 27Gio. 29Celebrazione Eucaristica per la Scuola Infermieri ore9,30 – Ospedale “F. Miulli” – Acquaviva; ore 16,30 –Consegna Medaglie e Concerto;Udienze per il Santo Natale – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 13.00 e pranzo con il Sem.Pre. – SeminarioDiocesano – <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 18.30 – San Domenico –<strong>Gravina</strong>;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Celebrazione Eucaristica ore 22.30 - Cattedrale - <strong>Altamura</strong>;Santo NataleCelebrazione Eucaristica ore 11.30 - Cattedrale - Acquaviva;Incontro con i Diaconi con Celebrazione Eucaristicaore 11.00 – Monastero Domenicane – <strong>Gravina</strong>;Udienze – Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Incontro ore 19.30 con il Comitato per Innocenzo XII– Spinazzola;Udienze - Episcopio - <strong>Gravina</strong>;Concelebrazione Eucaristica ore 15.00 per esequie diS. Ecc.za Mons. Scarafile – Castellaneta;


361IndiceBENEDETTO XVI- Messaggio al Presidente della Repubblica Italianain occasione dei centocinquant’anni dell’Unità politicad’Italia (17 marzo <strong>2011</strong>) 5- Messaggio ai partecipanti alla XIV Assemblea Generaledell’Azione Cattolica ItalianaRoma, Domus Pacis, 6-8 maggio <strong>2011</strong> (6 maggio <strong>2011</strong>) 11- Discorso in occasione del Santo Rosario con i Vescovidella Conferenza Episcopale Italiana e affidamentodell’Italia alla Vergine Maria in occasione del 150° anniversariodell’unità politica del Paese(Basilica di Santa Maria Maggiore - Roma, 26 maggio <strong>2011</strong>) 15- Udienza del Santo Padre Benedetto XVIalla <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti(2 luglio <strong>2011</strong>) 21- Lettera Apostolica in forma di «Motu proprio» Porta fideicon la quale si indice l’<strong>Anno</strong> della fede (11 ottobre <strong>2011</strong>) 37SANTA SEDECongregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti- Decreto circa il culto liturgico da tributare in onoredel Beato Giovanni Paolo II, Papa 53


362Pontificia Commissione Ecclesia Dei- Istruzione sull’applicazione della Lettera ApostolicaMotu Proprio data Summorum Pontificumdi S.S. Benedetto PP. XVI (30 aprile <strong>2011</strong>) 60- Nota di sintesi del Direttore della Sala Stampa,P. Federico Lombardi, S.I., dell’Istruzione UniversaeEcclesiae sull’applicazione del Motu proprioSummorum Pontificum 70Congregazione per la Dottrina della Fede- Lettera circolare per aiutare le Conferenze Episcopalinel preparare Linee guida per il trattamento dei casidi abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici(3 maggio <strong>2011</strong>) 74- Lettera del Cardinale William Levada per la presentazionedella circolare alle Conferenze Episcopali (3 maggio <strong>2011</strong>) 81- Nota di sintesi a cura del Direttore della Sala Stampa,P. Federico Lombardi, S.I., sulla Lettera circolaredella Congregazione per la Dottrina della Fede 83Segreteria di Stato 87CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA- Ripartizione delle somme derivanti dall’otto per milledell’IRPEF per l’anno <strong>2011</strong> 91- Rendiconto, previsto dall’art. 44 della legge 20 maggio 1985,n. 222, relativo all’utilizzazione delle somme pervenutenell’anno 2010 all’Istituto Centrale per il Sostentamentodel Clero e alla Conferenza Episcopale Italiana in forzadegli artt. 46 e 47 della medesima legge 93CONFERENZA EPISCOPALE PUGLIESE- Verbale della riunione ordinaria (8-10 febbraio <strong>2011</strong>) 111


363- I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi.Terzo Convegno Ecclesiale Regionale(San Giovanni Rotondo, 27-30 aprile <strong>2011</strong>) - Proposizioni finali 122- Verbale della riunione ordinaria (6 giugno <strong>2011</strong>) 130- Verbale della riunione ordinaria (14 ottobre <strong>2011</strong>) 134TRIBUNALE ECCLESIASTICO REGIONALE PUGLIESE- Relazione dell’attività del Tribunale nell’anno 2010agli Eccellentissimi Vescovi della Regione Puglia(10 febbraio <strong>2011</strong>) 139- Organico del Tribunale nell’anno <strong>2011</strong> (Allegato n. 1) 147- Relazione al 31.12.2010 (Allegato n. 2) 150- <strong>Diocesi</strong> di provenienza delle 216 cause introdottenell’anno 2010 (Allegato n. 3) 151- Professioni (Allegato n. 4) 152- Durata della convivenza matrimoniale delle coppieche hanno introdotto il libello nell’anno 2010 (Allegato n. 5) 153- Statistiche sull’attività del Tribunale in particolareper la diocesi di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti.<strong>Anno</strong> 2010 155ATTI DEL VESCOVOProgetto Pastorale Diocesano e Parrocchiale <strong>2011</strong>-2012 159Omelie- Omelia per le Esequie di P. Enzo Fiore (16 marzo <strong>2011</strong>) 173- Omelia per la Messa Crismale (20 aprile <strong>2011</strong>) 175- Omelia per l’Ordinazione Presbiteraledi Don Vincenzo Saracino (25 giugno <strong>2011</strong>) 182- Omelia per l’Ordinazione Presbiteraledi Don Antonio Scaramuzzi (15 settembre <strong>2011</strong>) 185


364- Omelia per la Festa Patronale di San Michele Arcangelo(29 settembre <strong>2011</strong>) 189- Omelia per l’Ordinazione Presbiteraledi Don Francesco Granieri (7 ottobre <strong>2011</strong>) 193- Omelia per le Esequie di Carlo e Rosa Masiello(13 novembre <strong>2011</strong>) 198- Omelia per la chiusura del Primo Sinodo Pastorale Diocesano,la consegna del Libro del Sinodo, l’apertura dell’<strong>Anno</strong> Eucaristicoe l’indizione del Congresso Eucaristico Diocesano(7 dicembre <strong>2011</strong>) 200Interventi- Presentazione al Sussidio: “Alzati, la tua fede ti ha salvato”(Lc 17, 19). La grazia speciale dei sacramenti della guarigione 208- L’incontro di Gesù con Zaccheo (Lc 19, 1-10).Lectio Divina in occasione dell’Assemblea PastoraleDiocesana all’inizio dell’<strong>Anno</strong> Pastorale <strong>2011</strong>-2012(16 settembre <strong>2011</strong>) 210- “Chi dice la verità sulle cellule staminali?”.Indirizzo di saluto al Convegno “Miulli dialisi day <strong>2011</strong>”(22 ottobre <strong>2011</strong>) 215- Etica della spesa sanitaria.Intervento all’Assemblea Generale ARIS (25 novembre <strong>2011</strong>) 217Articoli- Educare. La Chiesa italiana sceglie l’educazionecome impegno e sfida prioritaria per il prossimo decennio 225- La liturgia educa alla fede 228Messaggi- Messaggio augurale in occasione della Santa Pasqua <strong>2011</strong> 232- “Rispondere all’amore si può”. Messaggio ai giovaniper la Giornata del Seminario (8 dicembre <strong>2011</strong>) 233


365- Messaggio augurale in occasione del Santo Natale <strong>2011</strong>dell’<strong>Anno</strong> Eucaristico 237Lettere- Ai Rev.di Presbiteri e Diaconi Diocesani e Religiosi(5 aprile <strong>2011</strong>) 239- Ai Rev.di Presbiteri e Diaconi Diocesani e Religiosi.A tutti i Fedeli laici della <strong>Diocesi</strong> (20 agosto <strong>2011</strong>) 240- Ai Presbiteri e Diaconi diocesani e religiosi.A tutta la Chiesa Diocesana (11 novembre <strong>2011</strong>) 241Preghiere- Preghiera dei Fidanzati 243- Preghiera alla Vergine della Luce 244- Preghiera per l’<strong>Anno</strong> Eucaristico <strong>2011</strong>-2012e il Congresso Eucaristico Diocesano(30 settembre-6 ottobre 2012) 246- Intenzioni mensili di preghieraper l’<strong>Anno</strong> Eucaristico Diocesano 2012 247Decreti- Statuto dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero 250- Decreto di promulgazione del Primo Sinodo Pastoraledella <strong>Diocesi</strong> di <strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-Acquaviva delle Fonti 264- Ridefinizione dei confini delle Parrocchie di <strong>Altamura</strong> 267- Erezione canonica e Regolamento del Museo Diocesano 271Incardinazione 288Nomine 288Conferme 295Autorizzazioni 296


366Licenze 297Idoneità all’Insegnamento della Religione Cattolica 298Convenzione 299Sinodo Diocesano 299Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese 300Onorificenze 300Ordinazioni 301Ministeri 302Ammissione agli Ordini 303ATTI DELLA CURIA- Rendiconto relativo alla erogazione delle sommederivanti dall’otto per mille dell’IRPEF per l’esercizio 2010 307- Vicario Generale 311- Rendiconto relativo alla assegnazione delle somme attribuitealla <strong>Diocesi</strong> dalla Conferenza Episcopale Italianaex art. 47 della legge 222/1985 per l’anno <strong>2011</strong> 313- Rendiconto delle Collette per le Giornate obbligatorie <strong>2011</strong> 318NECROLOGIO- In pace Domini 325DIARIO DEL VESCOVO 329INDICE 361

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