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SENZA LA MIA AUTO - Amici della Bicicletta di Verona

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iniziative<strong>LA</strong> SETTIMANA EUROPEA DEL<strong>LA</strong> MOBILITÀ SOSTENIBILE: DAL 15 AL 22 SETTEMBREUn’altra mobilità è possibile<strong>di</strong> Marco PassigatoMobility manager Università <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> e Consigliere nazionale FiabLa Settimana Europea <strong>della</strong> Mobilità Sostenibile dal 15 al 22settembre e la Giornata Europea Senz’auto del 22 settembresono nate nel 1999, quando mancavano 100 giorni al nuovomillennio e l’Europa ha volle porre un momento <strong>di</strong> riflessione suquale sarebbe stata la mobilità ideale del terzo millennio.I temi <strong>della</strong> limitatezza delle risorse energetiche fossili, dell’inquinamentourbano e dei cambiamenti climatici come effettodell’aumento in atmosfera <strong>della</strong> concentrazione <strong>della</strong> CO2 (anidridecarbonica) erano alle porte e pertanto l’Europa già allorasuggeriva <strong>di</strong> contenere l’uso smodato dell’auto e <strong>di</strong> favorire lapedonalità e il maggior utilizzo <strong>della</strong> bicicletta e dei mezzi publici. In questo decennio in Europa Olanda, Germania, Svizzera,Austria hanno sempre più investito sulle tramvie urbane, sullabici, sulla pedonalità.Piste ciclabili e zone 30 sono ormai molto <strong>di</strong>ffuse e ora, soprattuttoin Germania ed in Svizzera, nelle zone centrali e anchenelle periferie residenziali si stanno attivando le zone 20.In Italia stiamo ancora a guardare. Si sono mosse soltanto Bolzano,Mestre, le città dell’Emilia e alcune del Piemonte; anchein Lombar<strong>di</strong>a ci sono interventi interessanti che rappresentanoun deciso segnale <strong>di</strong> cambiamento, ma ci sono ancora sia alnord sia soprattutto al sud luoghi nei quali l’uso dell’auto è ancorae soprattutto uno “status simbol” ed uno stile <strong>di</strong> vita.In questo contesto la FIAB Nazionale si sta muovendo da anniper promuovere nell’ambito <strong>della</strong> Settimana Europea <strong>della</strong> MobilitàSostenibile la sensibilizzazione ad un maggior uso <strong>della</strong>bici e al<strong>di</strong>ritto dei ciclisti <strong>di</strong> circolare in sicurezza.In queste iniziative rientra la campagna “chi sceglie la bici meritaun premio”, ideata anni fa dalla nostra associazione veronesee poi <strong>di</strong>ventata campagna nazionale. In molte città sono le amministrazionicomunali che adottano iniziative concrete comela chiusura al traffico <strong>di</strong> una parte <strong>della</strong> città o una campagna<strong>di</strong> comunicazione a favore dell’uso del bus o <strong>della</strong> bici.Purtroppo <strong>Verona</strong> in questo contesto non ha mai brillato peraver messo in atto iniziative degne <strong>di</strong> attenzione: vedremo peril 2010, ma alla data <strong>di</strong> redazione <strong>di</strong> questa pubblicazione nonsono state comunicate alla citta<strong>di</strong>nanza iniziative particolarisul tema.Ottimo esempio <strong>di</strong> segnaletica orizzontale a Lubiana4Tabella comparativa dei passaggi al 22 settembreUn cioccolatino ed un sorriso saranno ilnostro regalo ai ciclisti urbaniPremia il ciclista e non solo<strong>di</strong> Paolo FabbriAnche quest’anno il 22 settembre, giornata europea intitolata“In città senza la mia auto”, ripeteremo, per il sestoanno consecutivo, “Premia il ciclista”. È un’operazioneper noi piuttosto costosa che vuole <strong>di</strong>mostrare, mancandonealtri, almeno il nostro riconoscimento a chi si muove inbicicletta nella nostra città. Dalle 7.30 alle 10 presi<strong>di</strong>eremoi 12 varchi <strong>di</strong> ingresso alla città antica (ve<strong>di</strong> elenco in tabella),accogliendo gli amici a pedali con l’omaggio <strong>di</strong> uncioccolatino. E <strong>di</strong> un saluto. Perché i ciclisti sono simpaticie cor<strong>di</strong>ali e al mattino, nel caos del tragitto casa-lavoro, incre<strong>di</strong>bilmenteriescono pure a sorridere.Questa iniziativa come negli anni passati sarà anche l’occasioneper contare i ciclisti <strong>di</strong> passaggio.Si tratta dell’unica fonte atten<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> dati - comparabili annoper anno - al momento <strong>di</strong>sponibile, mancando altre iniziativepiù o meno ufficiali <strong>di</strong> rilevazione <strong>della</strong> ciclabilità.Va sottolineato che i dati raccolti si riferiscono in praticasolo ai ciclisti che si spostano verso la città antica e solonel breve arco <strong>di</strong> tempo considerato: mancano i tanti chesi muovono nei quartieri, verso la stazione e l’università…Noi, purtroppo, non siamo in grado <strong>di</strong> organizzare un censimentopiù esteso.Quest’anno, comunque, se avremo abbastanza volontari(senza volontari non riusciremmo a fare nulla! se sei <strong>di</strong>sponibilea dare una mano telefona in sede o scrivi a info@amici<strong>della</strong>bicicletta.it) cercheremo anche <strong>di</strong> svolgere unanostra indagine su chi sono e su quali itinerari si muovonoi ciclisti urbani veronesi.Per questo, se ce la faremo, saremo presenti ai varchi perdue giorni consecutivi: il 22 settembre per <strong>di</strong>stribuire, conil cioccolatino e il nostro giornale, anche un modulo chepotrà essere restituito compilato il giorno successivo.I dati raccolti ci serviranno anche ad in<strong>di</strong>viduare le prioritàcon le quali chiedere provve<strong>di</strong>menti a favore dei ciclisti suipunti critici degli itinerari più “pedalati”.


<strong>di</strong> Paolo FabbrisicurezzaIN ATTESA DEL<strong>LA</strong> MARCATURA PROMESSA, CE LE CONTINUANO A RUBARE!Niente ferie per i ladri <strong>di</strong> bicicletteNon danno tregua i ladri <strong>di</strong> biciclette! La sensazione,anzi, è che il fenomeno vada peggiorando.Questa percezione del furto come <strong>di</strong> un fenomeno <strong>di</strong>ffusocontro il quale si è impotenti, si traduce in un dannoper la nostra comunità perché scoraggia molti veronesiad usare la bicicletta per muoversi in città.Si traduce in una generalizzata riduzione <strong>della</strong> sicurezzadei ciclisti: molti si rassegnano ad usare biciclette pocosicure e scadenti (con conseguenze anche sulla percezionesociale del “ciclista urbano”).Consumandosi sempre ai danni <strong>di</strong> quella stessa minoranza<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni che si ostinano a scegliere la biciclettacome mezzo <strong>di</strong> trasporto quoti<strong>di</strong>ano, si traduce in unasorta <strong>di</strong> persecuzione che rende ancora più insopportabileil sentimento <strong>di</strong> impotenza.Pone notevoli problemi anche ai riven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> bicicletteche denunciano un’incidenza negativa sia sulla quantitàche sulla qualità del venduto: sono molti coloro che,dopo aver subito più furti, rinunciano definitivamente aquesto mezzo <strong>di</strong> trasporto; coloro che insistono nell’usa-Rastrelliera inadeguata, lucchetto pureIn questa lotta il Comune può fare molto:- Sensibilizzando le forze <strong>di</strong> Polizia.- In<strong>di</strong>viduando i punti neri del furto in città.- Moltiplicando i parcheggi con rastrelliere <strong>di</strong> qualità.Pretendendo in stazione Porta Nuova la realizzazione <strong>di</strong>un parcheggio custo<strong>di</strong>to adeguato alle esigenze <strong>della</strong> città.Aderendo alla nostra proposta <strong>di</strong> marcare le biciclettecon il co<strong>di</strong>ce fiscale del proprietario (come avviene a Mestre,Padova, Vicenza…).L’incisione del co<strong>di</strong>ce fiscale, lungi dall’essere il rime<strong>di</strong>odefinitivo contro i ladri, sembra tuttavia molto utile comeulteriore deterrente e per aiutare le forze <strong>di</strong> polizia - senzail bisogno <strong>di</strong> costituire banche dati ad hoc - a risalire aiproprietari <strong>della</strong> biciclette ritrovate o trovate in situazionisospette: pratica questa oggi quasi impossibile.Prima delle elezioni regionali abbiamo avuto un incontropositivo con l’Amministrazione Comunale e con l’alloraassessore regionale Giorgetti.Confi<strong>di</strong>amo che presto questa marcatura - il costo dell’attrezzaturanecessaria è <strong>di</strong> poche migliaia <strong>di</strong> euro! - <strong>di</strong>ventiuna realtà anche a <strong>Verona</strong>.Rastrelliera <strong>di</strong> qualità, lucchetto inadeguatore la bicicletta molto spesso si riducono ad acquistarel’usato nelle speranza <strong>di</strong> non attirare i ladri; chi sceglie ilnuovo investe poco e si rivolge sempre più spesso ai centricommerciali e alla loro offerta <strong>di</strong> biciclette <strong>di</strong> qualitàinferiore.Dai furti noi possiamo tentare <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderci utilizzandochiusure sicure (non si risparmia sulla chiusura!).Legando sempre telaio e ruota <strong>della</strong> bici a strutture fisse(pali, rastrelliere…). Denunciando SEMPRE il furto subitoe allegando una foto <strong>della</strong> nostra bici che ci aiutieventualmente a <strong>di</strong>mostrarne la proprietà.7Viaggi Garol<strong>di</strong>ni S.n.c.Via dell’Oreficeria, 3536100 VicenzaTel. +39/0444/348.222-56.15.93Fax +39/0444/348.136e-mail: info@garol<strong>di</strong>ni.itDal 1969 noleggio autobus con capienzatra 16 e 54 posti con conducenteA <strong>di</strong>sposizione delle nostra clientela:1 rimorchio centinato <strong>di</strong> 2000 kg2 rimorchi furgonati portabici (capienza 40/46 biciclette)


<strong>di</strong> Michele Marcolongosicurezza stradale<strong>LA</strong> PROVINCIA STENTA A PROGETTARE PASSAGGI AGEVO<strong>LA</strong>TI PER I CICLISTIRotatorie a misura <strong>di</strong> automobilistaI pregiu<strong>di</strong>zi sulla mobilità ciclabile sononumerosi. Fino ad oggi abbiamo parlatoper lo più <strong>di</strong> quelli dei politici, che spessosi avventurano in considerazioni e ragionamentiavventati se non proprio imbarazzanti,del tipo: “Non si può andare alavorare in bici perché si arriva tutti sudati”.Ma ora, grazie ad un’interrogazionedel consigliere provinciale GiuseppeCampagnari (Sinistra Ecologia e Libertà),abbiamo anche al punto <strong>di</strong> vista dei tecnici.Nel novembre 2009 Campagnari hachiesto alla Provincia che cosa intendessefare per affrontare il problema dell’attraversamentodelle rotatorie da parte <strong>di</strong> ciclistie pedoni, argomento molto sentitotra gli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong>.Nel marzo 2010 (ben cinque mesi dopo!)ha ricevuto questa risposta da parte <strong>della</strong><strong>di</strong>rigente dell’Area Programmazione eSviluppo del territorio, ingegner ElisabettaPellegrini.“Le strade provinciali sono per lo più <strong>di</strong>tipo extraurbano e la normativa non riportaobblighi per i percorsi <strong>di</strong>retti e nonprescrive obbligatoriamente nemmenoil marciapiede e gli attraversamenti pedonali”esor<strong>di</strong>sce l’ingegnere. “E poichéla Provincia realizza e gestisce stradeextraurbane, sulle stesse in molti casi èsconsigliabile l’uso <strong>della</strong> bicicletta per ilvolume <strong>di</strong> traffico e la velocità <strong>di</strong> per-E adesso dove an<strong>di</strong>amo?Rotatoria senza attraversamento ciclabilecorrenza dei mezzi motore” prosegue piùavanti nel testo. Per poi concludere: “Pertantonon si ritiene utile intervenire sututte le rotatorie <strong>di</strong> propria percorrenzain<strong>di</strong>scriminatamente, ma piuttosto valutare<strong>di</strong> volta in volta, in fase <strong>di</strong> progettazione,le caratteristiche dell’infrastrutturasu cui intervenire, come si è fatto sinoad oggi”.Una risposta e una linea <strong>di</strong> ragionamentoche fa a a pugni col peculiare tipo <strong>di</strong>sviluppo urbano veronese e veneto, basatosulla città <strong>di</strong>ffusa e sulla campagnaurbanizzata, che i pianificatori pubblicidovrebbero conoscere bene, come notaanche Campagnari: “Qui in Veneto nonc’è soluzione <strong>di</strong> continuità, trovi gruppi8<strong>di</strong> case uno <strong>di</strong>etro l’altro, dappertutto”.Case e capannoni, capannoni e case: unosviluppo che fino ad oggi ha risparmiatoin parte soltanto la bassa veronese, chenon a caso è stata coscritta e costretta adospitare il Motorcity.“ In sostanza – prosegue Campagnari – laProvincia ci sta <strong>di</strong>cendo che la mobilitàautomobilistica accontenta la maggiorparte <strong>della</strong> popolazione e per i ciclisti sipenserà <strong>di</strong> volta in volta”.Nel testo si elencano infatti gli interventi“mirati” attuati dall’amministrazioneprovinciale “in corrispondenza dei centriabitati o in presenza <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> ciclistirilevabili”: viene citata la rotatoria sullaStrada provinciale 7 “Padovana” all’altezza<strong>di</strong> Veronella, dotata <strong>di</strong> percorso ciclabileprotetta “in quanto si tratta <strong>di</strong> unarotatoria urbana”, specifica la <strong>di</strong>rigente.E inoltre: la rotatoria <strong>di</strong> Albaredo D’A<strong>di</strong>geall’incrocio tra la Sp18 e la Sp19 (altra rotatoriaurbana); la rotatoria <strong>di</strong> San PietroIncariano, dove è stata data “continuitàalla pista ciclabile comunale intercettata”.Oppure la rotatoria <strong>di</strong> Negrar, tra la Sp12e la Sp34, in prossimità del Ponte Saga,“poiché si trova in ambito semiurbano”.Nel frattempo, però numerose nuoverotatorie sono state costruite: la notadell’ufficio tecnico provinciale cita quellasulla Sp5 <strong>Verona</strong>-Lago; sulla Sp10 <strong>della</strong>Val D’Illasi; sulla Sp12 dell’Aquilio; sullaSp38 “Porcilana”; sulla Sp29 detta “delPozzo dell’Amore”. Inoltre, restano ancora“scoperte” tutte le rotatorie segnalaterecentemente dagli AdB nel loro dossier,presentato anche alla stampa citta<strong>di</strong>na:la rotatoria <strong>di</strong> Pescantina; quella <strong>di</strong> Sega<strong>di</strong> Cavaion; la rotatoria <strong>di</strong> Piovezzano, <strong>di</strong>San Michele Extra a <strong>Verona</strong>; <strong>di</strong> Santa Maria<strong>di</strong> Negrar, e via <strong>di</strong>cendo.


<strong>di</strong> Marco Tosisicurezza stradaleUNO SPLENDIDO TERRITORIO VERONESE POCO ADATTO AI CICLISTITunnel, rotonde e bretelline in ValpolicellaLa Valpolicella soffre <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong>collegamenti con trasporto pubblicoefficienti e continui con la città. Finoa qualche decennio fa in Valpolicella vierano <strong>di</strong>verse stazioni ferroviarie sullatratta <strong>Verona</strong>-Caprino: Parona, Negrar,Pedemonte, San Floriano, San Pietro,Sant’Ambrogio.Dopo la soppressione del tronco ferroviarioAffi-Garda nel 1956, anche la tratta<strong>Verona</strong>-Caprino fu soppressa nel 1959.Oggi sarebbe una stupenda metropolitanaleggera <strong>di</strong> superficie in grado <strong>di</strong> trasportareper 45 km migliaia <strong>di</strong> personeda <strong>Verona</strong> al lago <strong>di</strong> Garda passando perla Valpolicella. Essa svolgerebbe un importanteservizio anche per l’ospedale<strong>di</strong> B.go Trento (la ferrovia passava in viaMameli), oggetto oggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficili piani <strong>di</strong>mobilità del personale e degli utenti.Più recentemente sulla linea ferroviariadel Brennero furono soppresse le stazioni<strong>di</strong> Pescantina e Parona.Sopprimere queste linee e queste stazionianziché implementarle e ammodernarleè stato un errore che la Valpolicellae <strong>Verona</strong> pagano oggi con volumi <strong>di</strong>traffico automobilistico e inquinamentoenormi, perché nel frattempo la popolazioneresidente in Valpolicella è fortementeaumentata: Pescantina è passatadai 7711 abitanti del 1971 ai 15773 del2001, nello stesso trentennio Negrar èpassata da 8633 a 16184.L’incremento demografico si è accompagnatoa una sistematica devastazionedel territorio che ha ad<strong>di</strong>rittura preso ilValpolicella vista dal CastellonAttraversamento pedonale sull’aiuola9nome <strong>di</strong> “negrarizzazione” (cfr. «Negrarizzazione.Speculazione e<strong>di</strong>lizia, agoniadelle colline e fuga <strong>della</strong> bellezza» Ed.QuiE<strong>di</strong>t, scritto da Gabriele Fedrigo, attentostu<strong>di</strong>oso del fenomeno).Attualmente alcune amministrazionistanno pensando a nuove strade per “<strong>di</strong>minuire”il problema del traffico, come itunnel tra Negrar e San Pietro, tra Fumanee Valgatara, le bretelle per collegarsial traforo delle Torricelle, le bretelline trauna strada e un’altra e la tangenziale peril cementificio: come non rendersi contoche nuove strade creeranno altro trafficoanziché <strong>di</strong>minuirlo!Occorrono piuttosto scelte a tutela <strong>di</strong> unterritorio pregiato e particolare che haun’indubbia vocazione agricola e turistica.Occorre scegliere sistemi <strong>di</strong> trasportopubblico, come la tramvia e il SistemaFerroviario Metropolitano <strong>di</strong> Superficie,in grado <strong>di</strong> trasportare comodamentemigliaia <strong>di</strong> persone.Occorre vincolare il territorio bloccandol’espansione e<strong>di</strong>lizia.Occorre rendersi conto che nuovi attrattori<strong>di</strong> traffico (come l’Aquardensa Santa Lucia <strong>di</strong> Pescantina, che avrà400.000 ingressi annui) e nuovi inse<strong>di</strong>amentiindustriali (come il cementificio <strong>di</strong>Fumane) avranno un fortissimo impattosulla viabilità locale. Occorre favorire lamobilità ciclistica, che è capace <strong>di</strong> ridurrei volumi <strong>di</strong> traffico del 30%. Mancaalla Valpolicella un collegamento ciclabilecon <strong>Verona</strong>, mancano percorsi casascuolasicuri.A chiedere maggiore ciclabilità, con gliAdB, vi è anche l’associazione , promotrice<strong>di</strong> iniziative per migliorare la mobilitàin bicicletta dei bambini e dei ragazzi, delComune <strong>di</strong> Sant’Ambrogio.L’iniziativa “E se ci andassi in bici” <strong>di</strong>chiaraAlberto Marconi, socio dell’associazione,che ne è l’ideatore, è partitadalla constatazione che pochi ragazzi simuovono per il paese o vanno a scuolacon la bicicletta, anche per brevi <strong>di</strong>stanze,ma vengono accompagnati in auto oprendono il pulmino.La motivazione: gli spostamenti in bicianche all’interno dei paesi non sono sicuri.In questa fase ci siamo concentratisulle infrastrutture stradali in progettonel Comune <strong>di</strong> Sant’Ambrogio al fine <strong>di</strong>verificare con l’amministrazione comunalese esse siano rispettose <strong>della</strong> mobilitàin bici o creino ulteriori ostacoli”.La ciclabilità è una necessità riba<strong>di</strong>ta anchedal consiglio dei ragazzi dell’IstitutoComprensivo Aschieri <strong>di</strong> San Pietro, chechiede un collegamento ciclabile conSant’Ambrogio.Gli interventi viabilistici, come testimoniala rotonda <strong>di</strong> Bure, possono costituireun vantaggio per gli automobilisti, macreare nuovi pericoli e ostacoli per pedoni,biciclette, carrozzine e carrozzelle, senon prevedono adeguati sistemi <strong>di</strong> protezionedegli utenti deboli <strong>della</strong> strada.Di rotatorie in Valpolicella ne sono previsteuna decina: se non adeguate, esserischiano davvero <strong>di</strong> compromettere lamobilità ciclistica e pedonale.


(im)mobilitàPAR<strong>LA</strong> F<strong>LA</strong>VIO MURAROLLI , MOBILITY MANAGER DELL’AZIENDA OSPEDALIERA3500 posti auto per l’Ospedale: ecco perchè<strong>di</strong> Michele MarcolongoBici e bus sono tutt’al più complementarima non sostitutivi al mezzo motorizzatoprivato. Si basa su questo assuntola decisione dell’azienda ospedaliera<strong>di</strong> procedere a spianare parte delle exCaserme Riva <strong>di</strong> Villasanta e Forte Procoloper destinarle, rispettivamente, aparcheggio <strong>di</strong>pendenti (700 posti, giàin funzione) e a parcheggio visitatori(mille posti, ancora da ricavare).Forte ProcoloOspedale <strong>di</strong> Borgo Trento in costruzioneLa misura è parte integrante del piano<strong>della</strong> mobilità degli ospedali, come cispiega il Mobility manager dell’Aziendaospedaliera universitaria integrataFlavio Murarolli: “Calcolare quanti postiauto serviranno dopo l’ampliamentodell’ospedale non è affatto facile - esor-10<strong>di</strong>sce l’architetto - noi ci siamo basatisugli standard urbanistici correnti chein<strong>di</strong>cano un posto auto ogni 10 metricubi circa.Considerando che l’ampliamento constanon solo del nuovo Polo chirurgico,ma anche del nuovo Ospedale<strong>della</strong> Donna e del Bambino (al posto<strong>della</strong> vecchia maternità) e dell’Ospedaledell’Anziano (in luogo dell’attualegeriatrico) abbiamo fatto una stima<strong>di</strong> 3.500 posti auto totali. E per nongravare troppo sugli enti locali abbiamomesso a <strong>di</strong>sposizione queste dueex caserme che abbiamo avuto primain concessione e che tra poco acquisiremodefinitivamente”. All’Aziendaospedaliera non sembrano preoccuparetroppo i vincoli monumentali e paesaggisticiche gravano sulle due aree:“Il fatto che intervenga un ente pubblicodovrebbe dare sufficienti garanzie <strong>di</strong>rispetto dei vincoli e che si interverràsoltanto in funzione delle necessità enon con una logica speculatoria – aggiungeMurarolli –, inoltre consentirà<strong>di</strong> recuperare in larghissima misuraun’area <strong>di</strong> pregio come Forte Procolo”.Ma ve<strong>di</strong>amo nel dettaglio il piano,che secondo le intenzioni dell’Aziendaospedaliera mira a migliorare la vivibilitàall’interno del nosocomio: “I450 posti che ora sono sparsi per tuttol’ospedale verranno concentrati nellasola area del Pronto Soccorso, che avràl’accesso da Lunga<strong>di</strong>ge Attiraglio. La<strong>di</strong>slocazione è pensata per in fare inmodo che in casi <strong>di</strong> emergenza si entriin auto; si depositi il paziente e poi siesca a parcheggiare per poi rientrare apie<strong>di</strong>” appunta.Ma la vivibilità all’esterno? I mezzi alternativi,quali bus e bici avranno unruolo del tutto ancillare: “L’ospedale ègià collegato a Riva <strong>di</strong> Villasanta conun bus navetta che non è altro che lavecchia linea H che faceva la spola tra idue ospedali, peraltro pochissimo usata:appena 4-5 utenti a viaggio. Per ForteProcolo abbiamo invece pensato aduna passerella ciclopedonale sull’A<strong>di</strong>ge,che si collega al percorso progettatodalla Seconda Circoscrizione, chedal quartiere Navigatori arriva fino aCastelvecchio e all’Arsenale”. Semprein tema <strong>di</strong> bicicletta, prosegue Murarolli,“al parcheggio Sud <strong>di</strong> Villasantasono state posizionate delle rastrelliere.All’inizio erano solo 100 posti bicima in breve tempo sono raddoppiati a200”.L’intermodalità è dunque segnata: arrivoda casa in auto e faccio l’ultimomiglio in bici o in bus. Se può essere<strong>di</strong> consolazione, secondo il mobilitymanager avrà una ricaduta positiva ilparcheggio scambiatore previsto a Cà<strong>di</strong> Cozzi (“collegato al filobus e nonal traforo”, precisa), dal momento cheuna considerevole fetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti(ad<strong>di</strong>rittura il 30-40%) abitano nellaparte Nord-Ovest <strong>della</strong> città e <strong>della</strong>provincia, Negrar, Arbizzano e via <strong>di</strong>cendo.L’Opinione degli AdBIl <strong>di</strong>battito infuria ormai da moltimesi, durante i quali gli AdB e le altreassociazioni ambientaliste hannoavuto più volte occasione <strong>di</strong> illustrarepubblicamente la loro posizione:1) la situazione <strong>di</strong> “emergenza” nongiustifica la cementificazione <strong>di</strong> areevincolate. Se la programmazione nonha funzionato prima <strong>di</strong> decidere <strong>di</strong>lasciare al suo posto l’ospedale, orasi devono sviluppare, attraverso unadeguato sistema <strong>di</strong> incentivi e <strong>di</strong>sincentivi,tutte le forme <strong>di</strong> mobilità.2) Le decisioni calate dall’alto non ciconvincono.Ogni scelta dovrebbe essere sostenutada dati convincenti.3) La mobilità alternativa dovrebbevenire presa in seria considerazioneperché contribuisce alla salute delterritorio e dei citta<strong>di</strong>ni.


urbanisticaA MI<strong>LA</strong>NO UNA INTERESSANTE MOSTRA SULLE CITTÀ SOSTENIBILI EUROPEEGreen life: costruire città sostenibili è possibile<strong>di</strong> Susanna Morgante e Andrea LauriaDipartimento <strong>di</strong> Prevenzione ULSS 20Dal 5 febbraio al 28 marzo si è tenutaalla Triennale <strong>di</strong> Milano una mostra sullecittà sostenibili. Riportiamo alcuniesempi che riguardano la ciclabilità e ilcontenimento del numero delle auto.Come si muove il nord Europa? Ecco alcuniesempi <strong>di</strong> politiche globali in areeurbane che si sono date come obiettivolo sviluppo <strong>della</strong> mobilità lenta.È interessante notare come alcuni deiparametri <strong>di</strong> uso comune in molte partidel nord Europa sono ancora quasi deltutto assenti negli obiettivi progettualidell’urbanistica in Italia.Friburgo Il quartiere <strong>di</strong> Vauban ospita5.000 abitanti (2.000 appartamenti, 40cooperative <strong>di</strong> proprietari, area complessiva38 ettari). Oltre al contenimentodei consumi e al coinvolgimento degliutenti nella progettazione, è stata postaparticolare attenzione allo sviluppo delverde pubblico (gestito dai residenti) eal contenimento delle auto, che vengonoparcheggiate alla periferia del quartiere.Grazie al trasporto pubblico e alcar sharing il 40% delle famiglie ha scelto<strong>di</strong> vivere senza un’auto propria. Unabuona <strong>di</strong>stribuzione dei servizi riduce ilbisogno <strong>di</strong> spostarsi dal quartiere: asilinido, scuole, mercato e centro socialesono tutti raggiungibili a pie<strong>di</strong>.Molte strade e aree pubbliche sono de<strong>di</strong>cateal gioco dei bambini.Anche a Riesefeld (320 ettari, 4200 appartamenti,11.000 abitanti) è stata datala priorità a pedoni e ciclisti, vige in tuttala zona il limite <strong>di</strong> 30 km/h e nelle“play street” i bambini che giocano hannola precedenza.Friburgo - il quartiere VaubanVienna Bike City è un complesso e<strong>di</strong>lizio<strong>di</strong> 99 appartamenti. È stata datala priorità alla bicicletta: nel quartierehanno trovato posto una officina per leriparazioni, spazi per il parcheggio sicuro,gran<strong>di</strong> ascensori ed il numero <strong>di</strong> parcheggiauto è la metà degli standard abituali.Il numero <strong>di</strong> richieste ha condottola municipalità a progettare una secondaBike City con 250 appartamenti. Semprea Vienna è stato realizzato l’AutofreieMustersiedlung, un complesso <strong>di</strong> 244appartamenti per inquilini che si sonoimpegnati per iscritto a non possederel’auto.Lo spazio sottratto alle auto è de<strong>di</strong>catoa strutture comuni: officine per ripararele bici, giar<strong>di</strong>ni, sauna, spazi gioco perbambini e un centro per i giovani.Amburgo - Hafen CityAmburgo Hafen City è un progetto urbanisticoper la riqualificazione <strong>di</strong> un quartiere<strong>di</strong> 155 ettari nelle aree <strong>di</strong>smesse delporto. Il recupero, iniziato nel 2002, haportato ad Hafen City circa 1400 persone,che dovrebbero <strong>di</strong>ventare 12.000entro il prossimo decennio. Il quartiereprevede un utilizzo misto (residenziale,lavorativo, per servizi e luoghi <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento)ed è stato progettato a misura<strong>di</strong> pedoni e <strong>di</strong> ciclisti, con una fitta rete<strong>di</strong> percorsi de<strong>di</strong>cati e un forte potenziamentodel trasporto pubblico (bus, naviad idrogeno, una linea metro sotterraneae una superficiale).Stoccolma La città ha ottenuto il riconoscimento<strong>di</strong> “Capitale verde europea2010”: il 68% <strong>di</strong> tutto il suo territorio èverde, vi sono 760 chilometri <strong>di</strong> piste ciclabilied è in programma il loro raddoppioentro il 2020. Nel centro oltre l’80%degli uffici favorisce l’uso <strong>della</strong> biciclettacon incentivi e altre facilitazioni, mentrenelle zone residenziali il limite <strong>di</strong> velocitàva dai 30 ai 50 km/h. Da alcuni anninel centro vi è un pedaggio <strong>di</strong> ingressoper le auto.11Zurigo - trasporto sull’acquaZurigo Mehr als wohnen (Più che abitare)è un nuovo eco-quartiere per vivere,lavorare e passare il tempo libero: 460appartamenti, 3 centri per anziani nonautosufficienti, 150-200 posti <strong>di</strong> lavoro,scuola. Oltre a forme alternative <strong>di</strong> coabitazione(co-housing) è dato spazioalla ciclabilità con 1340 parcheggi perbiciclette e solo 147 per le auto. Il progettosarà realizzato entro il 2015.Amsterdam è “la città dei ciclisti”, conoltre 400 km <strong>di</strong> piste e 7 biciclette ogni10 abitanti. Una delle più importantiespansioni urbane in corso è il quartiereZuidas, che occuperà 2.5 km quadratidestinati ad uso residenziale (20 milapersone) e lavorativo (50 mila).È previsto l’interramento <strong>di</strong> molte infrastrutture<strong>di</strong> trasporto per incrementarela vivibilità degli spazi in superficie.Il sistema prevede una forte rete <strong>di</strong> trasporto“dolce” e l’intermodalità con labicicletta: l’obiettivo è quello del 50% <strong>di</strong>trasporti con mezzi pubblici e del 20%con la bicicletta.A Copenhagen la rete ciclabile si estendeper 349 chilometri, quasi 8 metriogni 10 abitanti. Il quartiere <strong>di</strong> Nordhavn(una zona portuale <strong>di</strong> 300 ettari, ora<strong>di</strong>smessa) verrà riqualificato e il trafficosarà per un terzo ciclabile, per un terzomotorizzato e un terzo utilizzerà il trasportopubblico.


associazioniGITA AL <strong>LA</strong>ZZARETTO PER <strong>LA</strong> GIORNATA DI PRIMAVERALa Fiab e il FAI insieme per il recupero dei monumenti<strong>di</strong> Gabriella FormilliLa nostra collaborazione col FAI, Fondo Ambiente Italiano, èiniziata quest’anno con la partecipazione alla 18° Giornata <strong>di</strong>Primavera.Il FAI, fondazione nazionale per la tutela, conservazione e gestionedei beni <strong>di</strong> interesse storico, artistico e naturalistico,cura ogni anno l’apertura e la visita <strong>di</strong> un monumento poconoto o normalmente non aperto al pubblico.Il 28 marzo abbiamo così organizzato una biciclettata il cuitema era “le vecchie Dogane a <strong>Verona</strong>”. Abbiamo visitato laFabbrica <strong>della</strong> Dogana, ai Filippini, ora sede <strong>della</strong> Soprintendenzaper i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici.L’e<strong>di</strong>ficio fu realizzato in solo anno(1745-1746) su progetto<strong>di</strong> Alessandro Pompei e si articola intorno ad un ampio cortilerettangolare ornato da un imponente colonnato a due piani.E’ un’opera gran<strong>di</strong>osa e la più importante del Settecentoveronese. Abbiamo visitato anche il laboratorio <strong>di</strong> restauro,dove opere <strong>di</strong> grande interesse vengono “curate” dagli specialisti,che quel giorno ci hanno spiegato le varie tecnicheapplicate.Poi ci siamo spostati in riva all’A<strong>di</strong>ge, ove era stato costruitonel 1792 un molo fluviale e un retrostante magazzino (<strong>di</strong>struttoda un bombardamento nel 1945).Era la “Dogana d’Acqua”, ora sede del Canoa Club. Abbiamopoi completato la nostra mattinata culturale con una biciclettataal Parco A<strong>di</strong>ge Sud, ove si trova un’altra “Corte Dogana”,risalente al 1100 circa, così chiamata perché ha ospitato ladogana delle merci trasportate sull’ A<strong>di</strong>ge dal me<strong>di</strong>oevo finoalla costruzione <strong>di</strong> quella citta<strong>di</strong>na.Ora rimane solo una chiesetta romanica. Proseguendo, abbiamoraggiunto il vicino Lazzaretto, tempietto rotondo <strong>di</strong>scuola sanmicheliana, costruito tra il 1549 e il 1625, giusto intempo per la grande peste del 1630 <strong>di</strong> manzoniana memoria.L’itinerario ci è stato suggerito dalla nostra socia architettoAnna Braioni, esperta <strong>di</strong> architettura del paesaggio, autore <strong>di</strong>numerosi stu<strong>di</strong> sul territorio veronese.Anna ci ha accompagnato nella biciclettata e con le sue spiegazioniapprofon<strong>di</strong>te e chiare, ha saputo coinvolgerci tutti.Ha partecipato alla bicicletta anche la prof.ssa AnnamariaConforti, Capo Delegazione FAI, che <strong>di</strong>alogando con Anna hastimolato un <strong>di</strong>battito interessante e vivace.Ringraziamo le nostre due “Anne” per averci donato l’occasione<strong>di</strong> apprezzare una parte <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> così bella e fruibile mapurtroppo <strong>di</strong>menticata.12Vecchia stampa del LazzarettoL’Arch. Braioni illustra il Lazzaretto ai partecipntiContinuiamo la nostra collaborazione col FAIaiutando nella raccolta delle firme per segnalareil Lazzaretto come “Luogo del Cuore”, iniziativa <strong>di</strong> cuici ha parlato la professoressa Conforti.Il Lazzaretto, afferma la professoressa, se pur ferito datante ingiurie, con il nitore <strong>di</strong> quella sua architetturacircolare <strong>di</strong>venta una sorta <strong>di</strong> miraggio:un’apparizione magica immersa nell’incantevolepaesaggio dell’ansa dell’A<strong>di</strong>ge e nella splen<strong>di</strong>davegetazione delle sue rive.Ebbene, proprio per la posizione defilata (peraltrofacilmente raggiungibile), ben pochi veronesiconoscono quest’opera, il cui valore architettonico,storico e ambientale è degno del massimo rispetto.Si potrà firmare in sede, negli orari <strong>di</strong> apertura, pertutto settembre o durante le biciclettate.Si può firmare anche su www.iluoghidelcuore.it


<strong>di</strong> Donatella Miotto1970: Io sono piccola e le filovie sonoil lavoro del mio papà, capodepositodell’Apt. Le filovie sono quelle cheportano in provincia, rosse, lunghe,e con quelle tiracche che ricordavanole bretelle degli zii. Quando c’erano itemporali, i rami più alti degli albericadevano sui fili e interrompevanola linea. Allora, anche <strong>di</strong> notte, papàdoveva correre sul posto con la suasquadra. Qualche anno dopo i filisono spariti dalle strade e anche lebretelle dei signori panzuti sono statemesse in naftalina.2010: Milioni <strong>di</strong> euro hanno viaggiatofra Roma e <strong>Verona</strong>, a bordo <strong>della</strong>progettata filovia, per ben tre volte.Il finanziamento <strong>di</strong> 128 milioni <strong>di</strong>euro, pronto per il vecchio progetto<strong>di</strong> metro-tramvia che si interfacciavacon il sistema ferroviario, come ènoto è stato perso. Concesso a favoredel progetto filovia per un ammontareridotto a 86 milioni, è stato primacancellato a fronte del mancato avviomobilitàIL NUOVO FILOBUS RISCHIA DI PEGGIORARE IL TRASPORTO PUBBLICO URBANOLa filovia: con i fili e senza masseFilovia degli anni in bianco e nerodell’opera e infine nuovamente accordatograzie all’ insistente <strong>di</strong>plomazialeghista. Chi spera che la città delfuturo si orienti a una mobilità sostenibilesarà stato contento: che siatramvia o filovia, pensavamo, va tuttobene purché si faccia anche a <strong>Verona</strong>qualcosa che somiglia a un trasportopubblico <strong>di</strong> massa. Immaginavamoinfatti ingenuamente che i nuovi, potentimezzi, (ancorché con le antiche“tiracche”, <strong>di</strong> cui si spogliano per indossareun bell’ inquinante motore<strong>di</strong>esel, in centro storico), si sarebberoaggiunti ai normali autobus urbani:più corse, più scelta, più velocità.Macché, sarebbe stato troppo bello!”Il nuovo sistema filoviario prevedel’eliminazione delle tratte delle lineesu gomma che sono in sovrapposizionealle tratte del nuovo sistema”spiega la relazione tecnica redatta daSisplan, azienda specializzata nellapianificazione dei sistemi <strong>di</strong> trasportoalla quale l’Amt ha commissionatouno stu<strong>di</strong>o. Ciò significa che le lineeche ora collegano <strong>di</strong>rettamente quartierie centro saranno tagliate in corrispondenzadell’inizio delle tratte filoviarie,con una per<strong>di</strong>ta complessiva <strong>di</strong>circa un terzo <strong>di</strong> chilometri <strong>di</strong> percorrenza.Per <strong>di</strong>rne una, la linea 21 potrebbeessere eliminata dall’ospedale<strong>di</strong> borgo Roma a Ca’ <strong>di</strong> Cozzi. Resterebberoi due monconi periferici, perquesta e per tutte le altre linee che sisovrappongono al nuovo sistema. Unpo’ come quelle code <strong>di</strong> lucertola che,staccate dal corpo <strong>della</strong> poverina daun monello, continuano a muoversida sole. Insomma, chi dalla periferiavorrà raggiungere il centro dovràprendere il bus, fare poche fermate,scendere, attendere l’arrivo <strong>della</strong> filoviae finalmente risalire per giungerealla meta. “Una notevole penalità perl’utenza che attualmente <strong>di</strong>spone <strong>di</strong>servizi <strong>di</strong>retti verso il centro” ammettelo stesso stu<strong>di</strong>o Sisplan. D’altra partela scomo<strong>di</strong>tà è evidente: pensiamoa questi scambi nei giorni <strong>di</strong> maltempo.Pensiamo ai genitori con bambinie passeggini. Pensiamo agli anziani.Si risparmierà tempo, almeno? No.13Vecchio filobus anni ‘70Prima <strong>di</strong> tutto perché i nuovi mezzinon godranno <strong>di</strong> corsia preferenziale,con<strong>di</strong>videndo gran parte dei percorsicon le auto private: la filovia viaggeràa una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 17 km/ora, controgli 11 - 12 km/ora dei bus attuali (lenostre biciclette resteranno concorrenziali!).Per l’utenza dei quartieriperiferici, penalizzata dai tempi <strong>di</strong>attesa e <strong>di</strong> trasbordo da un mezzoall’altro, spesso il tempo <strong>di</strong> percorrenzacomplessivo peggiorerà. Ma molto<strong>di</strong>penderà da come sarà organizzatoil servizio: nell’ ipotesi migliore si risparmierannome<strong>di</strong>amente 1,4 minuti(cioè 84 secon<strong>di</strong>, wow!) rispetto alservizio o<strong>di</strong>erno. Nell’ipotesi peggioreci sarà invece un ritardo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 1,2minuti; ma per chi utilizzerà anchei mezzi extraurbani il ritardo me<strong>di</strong>oPanorama <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> da Castel San Pietro


mobilitàPedali<strong>di</strong>versiDue modelli <strong>di</strong> filobus moderniarriva a 6 minuti e oltre. Si parla<strong>di</strong> ipotesi perché la domanda ancoraaperta che determinerà i tempi effettivi<strong>di</strong> viaggio è: dove tagliare la lineadel bus tra<strong>di</strong>zionale per trasbordaregli utenti sulla filovia?Le ipotesi allo stu<strong>di</strong>o sono due:1) l’attestamento ai no<strong>di</strong> periferici:(per es. per chi viene da nord a PonteCrencano, per chi viene da est al capolinea<strong>di</strong> via Dolomiti); in tal caso siallungheranno i tempi <strong>di</strong> viaggio, penalizzandol’utenza, ma il maggior numero<strong>di</strong> km-bus tagliati consentirebbeun maggior risparmio <strong>di</strong> gestione.Un interno spazioso2) l’attestamento ai no<strong>di</strong> <strong>di</strong> interscambiopiù centrali, coincidenti conservizi a più alta frequenza (per es. danord l’ospedale Maggiore, da est PortaVescovo); questa scelta ottimizza itempi dei viaggiatori ma, consentendouna parziale sovrapposizione dellelinee, costa decisamente <strong>di</strong> più.Per chi proviene dai quartieri e dai comunia sud del centro citta<strong>di</strong>no poi,nessuna delle due soluzioni darebberisultati accettabili, non arrivando aservire l’area dei poli scolastici gravitantiin zona Citta<strong>della</strong> che ora possonocontare su un servizio <strong>di</strong>retto.Anche a causa <strong>di</strong> questo “nodo”, lostu<strong>di</strong>o conclude che “il nuovo sistemaè in grado <strong>di</strong> assorbire l’utenza(...) eccetto che nell’ora <strong>di</strong> punta deigiorni scolastici dove il servizio previstoè insufficiente”.Il filobus può infatti accogliere a bordonon più <strong>di</strong> 140 persone, contro le200 circa <strong>di</strong> una normale tramvia.Insomma, non solo non si risparmiatempo, ma ci sono problemi <strong>di</strong> capienza:dalle 7 alle 8 non ci si sta.L’obiettivo <strong>di</strong> spostare quote consistenti<strong>di</strong> passeggeri dal mezzo <strong>di</strong> trasportoprivato a quello pubblico nonè raggiungibile con questi mezzi.Bel risultato, non c’è che <strong>di</strong>re, per unmoderno trasporto pubblico <strong>di</strong> massa,che costerà ai veronesi 78,5 milioni<strong>di</strong> euro, che dovranno aggiungersiagli 86 <strong>di</strong> finanziamento statale(senza contare il recente aumento delcosto <strong>di</strong> biglietti e abbonamenti).Sarà anche per tutto questo che nontutti hanno esultato alla notizia delrinnovo del finanziamento <strong>di</strong> un progettoche, rispondendo alla politicadel fare, rischia <strong>di</strong> esser fatto granmale.Non resta ora che sperare in un politica<strong>di</strong> “riduzione del danno”, che evitiil taglio pressoché totale dei nostricari vecchi autobus.E che contenga possibilmente anchel’inevitabile, cospicuo taglio dei posti<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> chi questi bus li guida.Un autobus doppio14<strong>di</strong> Andrea BisighinSenzafrettaImmolarele intemperanze <strong>di</strong> un tempoalla carezza del ventoin ogni momento…nella canicola estivasotto la pioggia cattivaSquarciare nuovi orizzontidove si occultanoinfuocati tramontiSpingere fortesul tuo pedaleed evadere dalla noia mortale<strong>di</strong> una vitapretesanormaleFar da gregario al temponel suo centellinareInesorabile e lentoRavvivare i sognidei bambini <strong>di</strong> ierinella consapevolezza<strong>della</strong> forza dei propri pensieriAndare in biciclettaSenza più nessuna fretta


<strong>di</strong> Li<strong>di</strong>a MerlinCoor<strong>di</strong>natrice <strong>della</strong> commissione <strong>di</strong> educazione alla mobilità sostenibileLa Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> da tantissimi anni promuovel’educazione alla sicurezza stradale nelle scuole.Tra le attività più recenti una riguarda “la patente delbuon pedone e del buon ciclista”.In genere in ogni scuola aderiscono a questa iniziativasolo alcune classi, invece nell’Istituto Comprensivo Levi<strong>di</strong> Ca<strong>di</strong>david - Palazzina l’educazione alla sicurezzastradale è stata attuata come progetto formativo pertutto l’Istituto in tutte la classi delle scuole elementarie nelle prime me<strong>di</strong>e, per un totale <strong>di</strong> 38 classi con circa700 alunni.scuolaL’ESPERIENZA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “PRIMO LEVI”La patente del ciclistaLa patente consegnataUna lezione teoricaNel periodo da febbraio a maggio 2010 i tecnici delnucleo <strong>di</strong> educazione stradale <strong>della</strong> Polizia Municipalehanno insegnato ai bambini/e e ai ragazzi/e <strong>di</strong> tutte leclassi le regole del pedone e a quelli delle classi quarte,quinte e prime me<strong>di</strong>e anche le regole del ciclista.Per conseguire la patente del ciclista, valida per treanni, in ogni classe sono state programmate due ore<strong>di</strong> teoria con i vigili, il test sui segnali stradali e la conoscenza<strong>della</strong> bicicletta, ed infine la prova pratica <strong>di</strong>abilità nei cortili delle scuole. La partecipazione <strong>di</strong> tuttele classi dell’Istituto si è realizzata in quanto da anniè attiva la Commissione per l’educazione alla mobilitàsostenibile formata da insegnanti che lavorano insiemeai genitori, al Dirigente Scolastico, all’Ecosportellodel Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>, alla Polizia Municipale, all’Ulss20 e alla Quinta Circoscrizione: essa lavora per favoriregli spostamenti autonomi nel quartiere a pie<strong>di</strong> o in biciclettadei bambini/e e dei ragazzi/e.L’obiettivo educativo è rendere la strada una quoti<strong>di</strong>anarisorsa per crescere e non solo un pericolo daevitare.I risultati che nel tempo si sono ottenuti sono il fruttodel forte coinvolgimento personale dei partecipanti,che costituiscono una rete efficace <strong>di</strong> lavoro.È significativo riscontrare che se sul territorio e nellescuole il tema è sentito, le attività che vengono propostetrovano un ottimo terreno <strong>di</strong> crescita.Esercitazione pratica15


agendaGite e appuntamenti d’autunnoNota: per gli orari <strong>di</strong> partenza e altri particolari telefonare in sede Tel./Fax: 045 8004443la settimana precedente o consultare il sito internet www.amici<strong>della</strong>bicicletta.it<strong>Bicicletta</strong>taSabato 18 settembreDonatella MiottoPedalata ciclosoficaInformazioni in sede.CicloescursioneSolo soci55 km •••°°Sabato 25 settembreSolo sociGiulietta Tambara e Tiziano De TogniNella foresta <strong>della</strong> CarpanetaUna giornata a Mantova visitando la foresta<strong>della</strong> Carpaneta. Pranzo al sacco.Partenza da Isola <strong>della</strong> Scala - Piazza Martiriore 8.30 e rientro ore 17.Informazioni in sede.Ciclomanifestazione120 km •••°°Sabato 2 e domenica 3 ottobre Solo sociBeccaletto RobertoDal Tiziano al GiorgioneCiclomanifestazione promossa dalleAssociazioni Fiab del Veneto nelle PrealpiBellunesi tra Pieve <strong>di</strong> Cadore e CastelfrancoVeneto. Posti limitati. Informazioni in sede.Cicloescursione70 km ••°°°Domenica 10 ottobreSolo sociAlberto Bottacini e Bruno MurariNella terra <strong>della</strong> melaDa Zevio a Perzacco e Belfiore visitandoluoghi storici e chiedendo agliamministratori la realizzazione <strong>della</strong> pistaciclabile sull’argine dell’A<strong>di</strong>ge.Partenza dalla sede ore 9 e rientro ore 18.Pranzo al sacco. Informazioni in sede.Cicloescursione35 km ••°°°Domenica 10 ottobrePer tuttiMarco PassigatoEnerGita, visita al campo eolico AGSM<strong>di</strong> Casoni <strong>di</strong> RomagnaUna bellissima <strong>di</strong>scesa in bici dai crinalidell’apennino Bolognese dopo aver visitato16 gran<strong>di</strong> pale eoliche. Inziativa incollaborazione con Università ed AGSMBici+Bus, pranzo al sacco, iscrizione in sedePartenza ore 7,30 e rientro ore 19,30IniziativaVenerdì 15 ottobrePer tuttiCiclista illuminato – Pedali nella notteIniziativa degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong><strong>di</strong> <strong>Verona</strong> per promuovere la visibilità deiciclisti. Informazioni in sede.CicloescursioneSeconda festa <strong>di</strong>40 km ••°°°Domenica 17 ottobreSolo sociElisa Casarotti e Luciano ZamperiniSu e giù per la Val <strong>di</strong> FiemmeUna dolce e lenta pedalata lungo il torrenteAvisio e sulla pista <strong>della</strong> Marcialonga.Faranno da cornice bellissime montagne.Pranzo al sacco. Posti limitati.Partenza ore 7,30 e rientro ore 19,30.Iscrizioni dal 20 settembre.IniziativaSabato 23 e domenica 24 ottobre Per tuttiFesta RuotaliberaVe<strong>di</strong> spazio sottostanteSpeciale mtb60 km ••••°Domenica 31 ottobreSolo sociAlessandro TroianiDalla città al Monte Santa ViolaEscursione fra contrade e paesi <strong>della</strong> BassaLessinia.Pranzo al sacco.Partenza ore 9 dalla sede e rientro ore 17.Obbligo del casco.Informazioni in sede.Cicloescursione60 km ••°°°Domenica 7 novembre Solo sociGuido DossoAn<strong>di</strong>amo a reciolarTra colline e vigneti immersi nella fantasticatavolozza dei colori autunnali.Pranzo al sacco.Partenza dalla sede ore 8,30 e ritorno ore16,30.Brevi tratti <strong>di</strong> sterrato.Informazioni in sede.Il 23 e il 24 ci sarà la Seconda festa <strong>di</strong> Ruotalibera. Come lo scorso anno saremo ospitidel Circolo ArciMontorio che ci ospiterà nei locali <strong>della</strong> sua sede in via dei Peschi, 6a pochi passi dal laghetto Squarà e dalla Chiesa Vecchia.Il programma <strong>di</strong> quest’anno sarà ancora più ricco dello scorso anno, prevedendo, oltre al buon cibo, escursioniin bicicletta, rigorosamente senza cambio, caccia al tesoro, animazione per i ragazzi, visita guidata ai fossi<strong>di</strong> Montorio, proiezione <strong>di</strong> filmati e <strong>di</strong>apositive e spettacolo serale.Sarà l’occasione per ritrovare vecchi amici <strong>di</strong> pedalate e parlare <strong>di</strong> quelle future.Ecco il programma <strong>di</strong> massima:Sabato 23 ottobreore 16,00 apertura festaore 16,30 incontro con il presidentee con gli ospitiore 17,30 proiezione filmati e <strong>di</strong>apositiveore 19,00 apertura cucinaore 21,00 spettacoloDomenica 24 ottobreore 10,00 inizio pedalataore 12,00 apertura cucinaore 14,30 visita guidata ai fossiore 15,00 caccia al tesoro in biciore 16,00 proiezione filmati e <strong>di</strong>apositiveore 17,00 racconti in biciclettaore 19,00 apertura cucinaore 21,00 animazioneIl programma potrà subire variazioni nei prossimi giorni.Per vedere il programma definitivo visita il sito www.amici<strong>della</strong>bicicletta.it o vai in sede negli orari <strong>di</strong> apertura.16


cibo da viaggioUNA BEVANDA NATURALE RICCA DI MINERALI, DISSETANTE E CORROBORANTEIl succo <strong>di</strong> mela: ideale per gli sforzi<strong>di</strong> Paolo Pigozzi - Me<strong>di</strong>coLe giornate si accorciano, ma si possono fare ancorabelle gite. Cosa mettere in borraccia?Proviamo il succo <strong>di</strong> mela.Il succo <strong>della</strong> mela è davvero un concentrato delle proprietàsalutari <strong>di</strong> questo frutto.La ricchezza <strong>di</strong> minerali (è abbondante il potassio, importanteper il lavoro muscolare, ma non mancano ferro,calcio e fosforo) fa del succo <strong>di</strong> mela una bevanda<strong>di</strong>ssetante e corroborante, particolarmente adatta a ristorarel’organismo durante e dopo sforzi fisici oppurein seguito a sudorazioni abbondanti.Esistono in commercio ottimi succhi <strong>di</strong> mela <strong>di</strong> produzionebiologica. In questi prodotti la concentrazione <strong>di</strong>zuccheri si aggira intorno al 10%.Per la preparazione <strong>di</strong> una borraccia da bere durantela pedalata (dove dunque le esigenze <strong>di</strong> reidratazionedell’organismo devono essere sod<strong>di</strong>sfatte con la massimarapi<strong>di</strong>tà), occorre tener presente che la concentrazioneottimale <strong>di</strong> zuccheri in una bevanda per gli sportivinon dovrebbe superare il 4-5%.Concentrazioni superiori ne rallentano infatti l’assorbimento.Come fare, dunque?Semplice: basta riempire metà borraccia con ottimosucco <strong>di</strong> mela e l’altra metà con acqua (del sindaco, miraccomando!)PROPRIETÀ BENEFICHEIl succo <strong>di</strong> mela è una bevanda perfetta da offrire aibambini: il suo sapore gradevolissimo permette <strong>di</strong>proporre una bibita sana e dalle caratteristiche nutrizionalielevate, che può senz’altro sostituire con vantaggiole bevande gasate, troppo ricche <strong>di</strong> saccarosioe <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi e povere, al contrario, <strong>di</strong> minerali. Il succo<strong>di</strong> mela è utile anche agli adulti che ne apprezzeranno,oltre all’aroma e al sapore, anche le proprietà <strong>di</strong>uretiche,la capacità <strong>di</strong> eliminare gli aci<strong>di</strong> urici e <strong>di</strong> depurarel’organismo da tutte le scorie tossiche.17


iniziative FiabLa Bicistaffetta FIAB 2010 sulla Ciclovia dei BorboniBari - Napoli coast to coast<strong>di</strong> Massimo MuzzolonLa FIAB la chiama Bicistaffetta, ma qui <strong>di</strong>atleti che si danno il cambio passandosiil testimone non ce ne sono. Si pedalatutti insieme dal primo all’ultimo chilometroe se qualcuno lascia il gruppo èsolo perché ha finito le ferie o le energie.Quin<strong>di</strong> il termine va inteso nell’accezioneoriginaria, quella delle staffette cheun tempo, a pie<strong>di</strong> o a cavallo, portavanoor<strong>di</strong>ni e messaggi. E infatti proprioquesto è l’obiettivo dei ciclo-staffettisti:far conoscere a citta<strong>di</strong>ni e amministratoridei territori attraversati le potenzialitàdel turismo in bicicletta. Viaggiano cavalcandodestrieri d’acciaio per promuovereBicitalia, la rete <strong>di</strong> percorsi ciclabilinazionali ideata dalla FIAB.Quest’anno la Bicistaffetta ha percorsola Ciclovia dei Borboni, cioè l’itinerario10 <strong>di</strong> Bicitalia che, per antichi tracciatie vie secondarie, collega l’Adriatico alTirreno da Bari a Napoli. La carovanadei cicloturisti ha pedalato con bagaglial seguito dal 12 al 16 giugno lungol’itinerario minuziosamente descritto,corredato <strong>di</strong> altimetrie e cartografie, inun’apposita cartoguida scaricabile dalportale turistico <strong>della</strong> Regione Pugliawww.viaggiareinpuglia.it (home pagesezione cicloturismo). L’intero percorso,<strong>di</strong> cui sono <strong>di</strong>sponibili anche le tracceGPS, è stato in<strong>di</strong>viduato nell’ambito delprogetto <strong>di</strong> cooperazione internazionaleCYRONMED (Cycle Route Network ofthe Me<strong>di</strong>terranean) promosso e coor<strong>di</strong>natodall’Assessorato ai Trasporti <strong>della</strong>Regione Puglia. Al progetto ha collaboratoanche la FIAB che ha prestatoSCHEDA TECNICATappa 1: Bari - Castel del Monte (km 70)<strong>di</strong>slivello in salita m 640Cicloturisti in filaTappa 2: Castel del Monte - Melfi (km 88)<strong>di</strong>slivello in salita m 1270Tappa 3: Melfi - Caposele (km 78)<strong>di</strong>slivello in salita m 1400Tappa 4: Caposele - Avellino (km 69)<strong>di</strong>slivello in salita m 1170Tappa 5: Avellino - Napoli (km 70)<strong>di</strong>slivello in salita m 540La foto <strong>di</strong> gruppo dei partecipantiil supporto tecnico specialistico. Ora siattende che le amministrazioni locali installinol’apposita segnaletica turistica e<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione.L’itinerario <strong>di</strong> circa 360 km, che i ciclostaffettistihanno percorso in 5 giorni,corrisponde al miglior percorso stradaleoggi esistente per andare da Bari a Napoliin bicicletta e tocca <strong>di</strong>verse località<strong>di</strong> grande fascino e <strong>di</strong> notevole interessestorico e artistico. Lasciando il capoluogopugliese ci si <strong>di</strong>rige, tra uliveti evecchie masserie, verso Bitetto e Ruvo <strong>di</strong>Puglia, famosi per le loro cattedrali romaniche.Si attraversa l’assolata regionedell’Alta Murgia - oggi Parco Nazionale -e si raggiunge Castel del Monte, posto suun’altura che domina un vasto panorama.Da qui si prosegue con un continuoalternarsi <strong>di</strong> lunghe salite e veloci <strong>di</strong>sceseverso la Basilicata più profonda attraver-sando le storiche città <strong>di</strong> Venosa, Melfi,Rionero in Vulture, Atella, Ruvo delMonte. All’ingresso nella verde Irpinia sisupera lo spartiacque appenninico sullaSella <strong>di</strong> Conza e ci si addentra nei territoricolpiti dal terremoto del 1980 passandoda Teora, Lioni e Montemarano,il paese <strong>della</strong> tarantella, per arrivare nelcapoluogo Avellino. Si affrontano quin<strong>di</strong>gli ultimi rilievi dell’intera Ciclovia perraggiungere Forino, Lauro e l’antichissimacittà <strong>di</strong> Nola posta nella fertile pianaa nord del Vesuvio. I chilometri finalisono i più problematici per il traffico e ilcaos che già preannunciano la metropolicampana. Attraverso Marigliano e Pomiglianod’Arco si fa ingresso in città per laPorta Capuana fino ad arrivare in facciaal Golfo <strong>di</strong> Napoli.Inutile <strong>di</strong>re - a questo punto - che anchechi scrive ha fatto parte <strong>della</strong> variegatacomitiva dei 54 sciagurati, esponenti deigruppi FIAB <strong>di</strong> tutta Italia, che sotto unsole cocente ha percorso l’ex Regno delleDue Sicilie coast to coast. Guidati daibaresi Emanuele Venezia e Lello Sforza,che hanno curato il percorso nei minimidettagli il primo e l’organizzazione ei rapporti con le amministrazioni il secondo,e generosamente assistiti da altricomponenti <strong>di</strong> Ruotalibera Bari, avremmoanche potuto proseguire a oltranzase non ci fosse stato <strong>di</strong> mezzo il mare afermarci. Ma una volta giunti a Napolici attendeva un’altra avventura <strong>di</strong> cuila Bicistaffetta è stata solo il prologo:l’intramontabile Cicloraduno nazionaleFIAB a Paestum e nel Parco Nazionaledel Cilento.18


iniziative Fiab17-20 giugno 2010 - 23° CICLORADUNO NAZIONALE FIAB TRA NATURA MITI E SAPORINel Parco nazionale del Cilento e Vallo <strong>di</strong> Diano<strong>di</strong> Laura CostantiniIn salita gruppo sfilacciatoSosta sotto la pioggiaGruppo multicoloreQuando seppi che quest’anno il Cicloradunonazionale FIAB si sarebbe tenutonel Cilento, decisi subito che vi avreipartecipato perché desideravo tornare, a<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciott’anni dal cicloraduno <strong>di</strong>Agropoli, a pedalare in quelle meraviglioseterre.Ma poi, al momento dell’iscrizione, ebbiun attimo, (molto breve, a <strong>di</strong>re il vero!) <strong>di</strong>esitazione, nel pensare all’attraversamentoin bici <strong>di</strong> quei paesi, probabilmentecongestionati dal traffico automobilistico.Forse è stato per “acclimatarci” conciò che gli amici mestrini, nella primamattinata <strong>di</strong> mercoledì 16 giugno, giorno<strong>della</strong> nostra (mi riferisco a noi veronesi)partenza, ci hanno fatto fare un attraversamento,con la bici a mano, <strong>della</strong> tangenziale,all’imbocco del casello <strong>di</strong> Padovaest, dove ci aspettavano. Per fortunala ban<strong>di</strong>era <strong>della</strong> FIAB, così fieramentesventolata, ci ha permesso <strong>di</strong> arrivare sanie salvi alla meta (il pullman con il relativocarrello portabici) e d’iniziare il lungoviaggio fino ad Agropoli.Nella mattinata <strong>di</strong> giovedì visitiamo l’areaarcheologica <strong>di</strong> Paestum, accompagnatidal signor Angelo, una guida turisticache, con una passione ed una competenzadavvero invi<strong>di</strong>abili, ci avvince nel raccontarcidegli antichi abitanti <strong>di</strong> queste terre,che lasciarono preziose testimonianze delloro passaggio: i templi greci, così meravigliosamenteconservati.Avremo successivamente modo <strong>di</strong> ammirarliin ogni momento <strong>della</strong> giornata:maestosamente sfolgoranti in pieno giorno,rosseggianti al crepuscolo, illuminatidall’argentata luce lunare. Il giovedì pomeriggio,dopo l’arrivo dei valorosi partecipanti(le temperature intorno ai 45°li hanno messi a dura prova!) alla bicistaffettalungo la via dei Borboni, da Baria Napoli, s’inaugura ufficialmente il 23°Cicloraduno nazionale FIAB,alla presenzadelle autorità e degli organizzatori: sonoil presidente ed i soci volontari dell’associazioneCycling Salerno, coa<strong>di</strong>uvati daiCiclover<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli e da altre associazionicampane, che ci accompagneranno inqueste giornate alla scoperta del parconazionale del Cilento e Vallo <strong>di</strong> Diano,un territorio protetto <strong>di</strong> 181.048 ettari.19Giusto il tempo <strong>di</strong> salutare i vecchi amici,provenienti da ogni parte d’Italia ed anchequalcuno dall’estero e poi via, in sellaalle nostre amate bici, percorrendo itinerari<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa lunghezza e <strong>di</strong>fficoltà, lungoil litorale e nell’entroterra, su stradeasfaltate e su sterrati, pronti a stringerenuove amicizie, a con<strong>di</strong>videre la passioneper il cicloturismo e gli ideali <strong>della</strong> FIAB.Il percorso facile ci porterà all’oasi dunaleed alla baia <strong>di</strong> Trentova.Sostiamo in una pineta: ci spiegano chenegli scorsi anni è stata ripulita perchéera <strong>di</strong>venuta una <strong>di</strong>scarica a cielo apertoed un parcheggio per raggiungere velocementeil mare. Sulla spiaggia limitrofaviene costantemente monitorato il passaggiodelle tartarughe caretta caretta,provenienti dal Mar Egeo, durante la deposizionedelle uova.Giunti ad Agropoli, lungo il porticciolo ciattende un ristoro e poi si riparte: quandoincrociamo quelli del percorso me<strong>di</strong>o,lungo la litoranea, mentre si stanno <strong>di</strong>rigendoverso il luogo del rinfresco, conil sorriso sulle labbra <strong>di</strong>ciamo loro che ilbuffet è in realtà già terminato, ma nessunoprobabilmemte ci crede e ricambianotutti il sorriso.Solo uno pare crederci e sogghigna: chissà,forse è un veterano dei cicloraduni esa che, a volte, inconvenienti <strong>di</strong> questo


genere possono accadere! Il venerdì mattinac’è un continuo via vai, <strong>di</strong> fronte aimaestosi templi, per caricare le bici suipullman. Quando l’autista che trasporta ilgruppo che farà il giro impegnativo, chesi snoda tra la valle del Calore ed i MontiAlburni, sente quale sarà l’itinerario chepercorreremo in bici, ci conforta <strong>di</strong>cendoche per lui era stato duro, a suo tempo,farlo col bus, figuriamoci in bici!Ma noi, indomiti argonauti, non ci lasciamointimorire dalle sue parole perché giàconosciamo le altimetrie che ci aspettano,dopo averle attentamente lette sull’opuscoloche ci era stato consegnato il primogiorno, all’accoglienza dei partecipanti.Ed eventualmente, per chi proprio nonce la facesse, c’è la possibilità <strong>di</strong> salire sulpulmino che fa da servizio scopa e che,nei momenti più afosi <strong>della</strong> giornata, cirifornisce prontamente <strong>di</strong> acqua. A proposito:per quasi l’intero percorso l’autistaci <strong>di</strong>letta con una musica così soaveche qualcuno tra noi commenta che, inrealtà, essa serva a “pungolare” gli ultimiche arrancano un po’ sulle salite, stimolandolia pedalare più svelti, per ritrovarefinalmente la quiete del paesaggio. Ma seconosciamo bene le altimetrie, ciò che invececi stupirà sarà l’improvviso apparire,dopo una curva, <strong>di</strong> un borgo arroccato,la passeggiata su e giù per le vie del paese,salutando gli abitanti che ci accolgono,un po’ stupiti, con un sorriso sull’uscio <strong>di</strong>Bici, cibi e storiainiziative Fiabcasa, oppure un tratto <strong>di</strong> strada in <strong>di</strong>scesache, dopo una delle numerose salite, sisnoda in mezzo ad una ricca vegetazioneme<strong>di</strong>terranea, regalandoci un’ombra rinfrescante.Quando ormai, verso le prime ore delpomeriggio il caldo e la stanchezza comincianoa farsi sentire, ecco improvvisamenteapparire intere colline ricoperte daginestre in fiore, che ci fanno <strong>di</strong>menticaretutto il resto!È davvero emozionante pedalare in mezzoa queste macchie <strong>di</strong> un giallo intenso,che <strong>di</strong>ffondono un profumo inebriante! Eche <strong>di</strong>re poi dei solerti abitanti <strong>di</strong> Roscignoche, dalla bimba alla signora anzianadel paese si pro<strong>di</strong>gano a rifocillare noiciclisti un po’ stanchi, molto sudati, maimmensamente felici!Il sabato mattina la maggior parte deipartecipanti decide <strong>di</strong> percorrere la stradacostiera, passando per il delizioso paese<strong>di</strong> Acciaroli, così caro ad Hemingway, pergiungere fino a Pioppi, sede del museodel mare e <strong>della</strong> <strong>di</strong>eta me<strong>di</strong>terranea dove,prima del pranzo, molti <strong>di</strong> noi ne approfitterannoper un bel tuffo nel mare, facendosicullare tra le onde <strong>di</strong> questa limpideacque del Cilento.Ed eccoci finalmente giunti alla tanto attesacena <strong>di</strong> gala: si tiene nella splen<strong>di</strong>dacornice del castello <strong>di</strong> Agropoli, situatosulla sommità del paese, sovrastanteil porticciolo. La serata, oltre ad offrire20Appiedati nel borgo anticoi genuini sapori <strong>della</strong> cucina cilentana,viene allietata dalle note <strong>di</strong> un simpaticogruppo che canta, balla e suona musicapopolare: in un batter d’occhio, molti <strong>di</strong>noi sono già in pista a ballare tarantelle,scatenandosi in movimenti frenetici finoa tarda notte.E domenica, ultimo giorno <strong>di</strong> questo cicloraduno,la dea Hera ci proteggerà, permettendoci<strong>di</strong> arrivare quasi in tempo adun caseificio dove si produce la famosamozzarella <strong>di</strong> bufala campana, prima chesi scateni un improvviso acquazzone. E lìci attende una piacevolissima sorpresa:degli esperti pizzaioli, giunti appositamenteda Napoli, sforneranno in continuazioneda due forni a legna delle saporitissimepizze che, unite ai vari arancini,delizieranno il palato <strong>di</strong> noi, ahimè, sempreaffamati ciclisti!E, per concludere, un piccolo suggerimentoviene dato dalla nostra mitica e caraNelda, che ha recentemente superatoquattro ventenni e continua imperterritaa fare programmi con la sua affezionatabici: ”…i percorsi facili erano troppo brevie davvero troppo facili: l’anno prossimo,al cicloraduno <strong>di</strong> Torino, meglio sceglieresolo quelli me<strong>di</strong>!”.Forse <strong>di</strong> questo cicloraduno ci si ricorderàanche <strong>di</strong> qualche intoppo nell’organizzazione(i pullman che l’ultima sera tardavanoad arrivare, sia per prendere cheper portare i partecipanti nei rispettivialberghi) ma, come <strong>di</strong>sse, salutandomi,una cara amica napoletana conosciuta inquest’occasione: ”Quando noi meri<strong>di</strong>onalicombiniamo qualche pasticcio, alla finesappiamo sempre come farci perdonare!”Grazie, cari amici campani, per averci fattoconoscere ed apprezzare questa vostrameravigliosa terra, attraverso il lento incedere<strong>della</strong> bicicletta!


<strong>di</strong> Luigia PignattiiniziativeTORNA ANCHE QUEST’ANNO IL TOCATÌ E GLI ADB SARANNO PRESENTIUna caccia al tesoro in biciclettaVenerdì 24 settembre a partire dalle 20.30 si svolgerà nel centrostorico <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> l’annuale Caccia al Tesoro in <strong>Bicicletta</strong> organizzatadagli AdB e aperta a tutti coloro che vogliono ritrovareil gusto <strong>di</strong> giocare e scoprire le tracce per arrivare al Tesoro:risolvendo enigmi, rebus, indovinelli, giochi <strong>di</strong> parole, <strong>di</strong>segnando,inventando, cantando ecc. e soprattutto spostandosi soloin bici partendo da Piazza Erbe e girovagando per il bellissimocentro <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>.La Caccia è allestita all’interno dell’ottavo TOCATÌ, il festival <strong>di</strong>tre giorni de<strong>di</strong>cato ai giochi tra<strong>di</strong>zionali e <strong>di</strong> strada, promossoe organizzato dall’AGA (Associazione Giochi Antichi) <strong>di</strong> <strong>Verona</strong>,manifestazione che richiama ormai ogni anno 250.000 personenella nostra città.Le iscrizioni si raccolgono nella sede degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong>(non è necessario essere soci) telefonando o andandoci <strong>di</strong>persona a partire da lunedì 13 settembre nei giorni e orari <strong>di</strong>apertura.Attenzione: non si accettano iscrizioni alla Caccia via postaelettronica (e-mail).La Caccia è aperta alle sole persone adulte, <strong>di</strong> età superiore ai 18anni. Le squadre saranno 8, composte <strong>di</strong> 12 persone ciascuna,per un totale <strong>di</strong> 96 partecipanti. Ci si può iscrivere in squadreintere o anche singolarmente. Le iscrizioni <strong>di</strong> solito durano finoal momento <strong>di</strong> partire, infatti l’anno scorso una squadra interanon è arrivata in tempo ed è stata sostituita con personepresentatesi la sera stessa <strong>della</strong> caccia. Di solito le richieste <strong>di</strong>iscrizione superano i posti a <strong>di</strong>sposizione, ma l’organizzazione<strong>della</strong> Caccia è tale che per il momento non possiamo aumentareil numero dei partecipanti.21I partecipanti <strong>della</strong> passata e<strong>di</strong>zionePer giocare deve essere rispettato un regolamento <strong>di</strong>stribuitoa tutte le squadre (per esempio si deve essere leali, non si puòfumare durante tutta la Caccia ecc.), oltre a rispettare le regoledel co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> strada.Quest’anno 2010 lo sfondo <strong>della</strong> Caccia trarrà ispirazione daigiochi tra<strong>di</strong>zionali e da Gianni Rodari, in quanto ricorre il 90°anno dalla nascita e il 30° dalla sua scomparsa.Il <strong>di</strong>vertimento <strong>della</strong> Caccia non è tanto il Tesoro in sé, bensì ilpiacere <strong>di</strong> partecipare al gioco, <strong>di</strong> organizzarsi all’interno <strong>della</strong>squadra per cercare <strong>di</strong> essere più veloce delle altre a superare le<strong>di</strong>verse prove. Si mette alla prova la propria apertura mentale, lapropria capacità <strong>di</strong> spaziare da una <strong>di</strong>sciplina all’altra, la propriafantasia, immaginazione e creatività ma anche la capacità <strong>di</strong>socializzare e collaborare con gli altri <strong>della</strong> squadra.Il gioco sottostà alle regole stabilite dalle organizzatrici: in caso<strong>di</strong> controversie sono loro che, senza possibilità <strong>di</strong> sindacare, giu<strong>di</strong>canoe decidono.Allora, vi aspettiamo il 24 settembre alle 20.30 in Piazza Erbee… buona Cacciainbici a tutti!Alessia, Antonella, Laura, Li<strong>di</strong>a, Luigia & C.Info a partire da lunedì 6 Settembre• sul sito www.amici<strong>della</strong>bicicletta.it• presso la sede negli orari <strong>di</strong> apertura.Il tavolo <strong>della</strong> giuria


<strong>di</strong> Alessandro Battocchiaracconti <strong>di</strong> viaggioDA SAN BONIFACIO ALL’O<strong>LA</strong>NDA IN BICI PIÙ BUS PIÙ BATTELLOPedalata sulle acqueL’idea <strong>di</strong> proporre al nostro gruppo laciclovacanza olandese mi è venuta inseguito ad una precedente esperienzafatta con mia moglie giusto nel 1999.Una vacanza ideale per un’associazionecome la nostra: l’alloggio sul battello (inquesto caso due, dato i 52 partecipanti)incuriosiva molti soci (come si mangia,chissà le stanze…) ed è stato proprioquesto a creare poi un’atmosfera unica.I molti dubbi si sono sciolti una voltaarrivati al porto <strong>di</strong> Amsterdam dove cihanno accolto il sole e il sorriso delle duenostre guide: Barbara e Rith.Bici in sosta e ban<strong>di</strong>era al ventoAbbiamo percorso 1300 km <strong>di</strong> bus, contappa in Germania per un pernottamentoa Heidelberg, ma il viaggio è stato piuttostopiacevole dato il simpatico servizio<strong>di</strong> “bordo”: caramelle, bibite, brioches e…come non ricordare il caffè dell’autista?(ancora oggi c’è chi lo richiede!).Giunti al molo abbiamo scaricato le nostreamate bici ed effettuato un brevegiretto per i quartieri limitrofi al centro,respirando già la “ciclabilità” olandese.Il percorso da noi programmato avevacome punto <strong>di</strong> partenza Amsterdamper poi proseguire alla volta <strong>di</strong> Haarlem,Leiden, Delft, Rotterdam, Kinder<strong>di</strong>jk,Nieuwpoort e nuovamente ritorno aAmsterdam, con tappe <strong>di</strong> circa 40/50 kmgiornalieri.Il tempo è stato veramente buono: soloFoto <strong>di</strong> gruppo davanti ai tulipanidue mezz’orette <strong>di</strong> pioggerellina, tantoda inaugurare le mantelline acquistateproprio per il temuto tempaccio olandese.Alcuni temerari hanno voluto ripetereil “battesimo” nelle fresche acque delMare del Nord quando siamo giunti sullacosta in sella alle nostre biciclette.È <strong>di</strong>fficile in poche righe descrivere tuttoquello che abbiamo visto, per non parlarepoi delle piste ciclabili e <strong>della</strong> culturaolandese legata alla bici.Il gruppo è stato fantastico, nel rispettodelle regole e nella simpatia, e ciò ha resopiacevoli le giornate trascorse assieme.Una nota <strong>di</strong> merito va alle nostre guideBarbara e Rith che oltre all’accompagnamentolungo l’itinerario ci regalavano,nel dopo cena, un’ulteriore visita dellecitta<strong>di</strong>ne dove attraccavano i battelli.Tanti i ringraziamenti ricevuti e questoricompensa le tante preoccupazioni cheabitualmente gli organizzatori tengonoTrasporto delle bici sui barconi22in “testa”quando programmano una vacanzacome questa.Unica nota negativa l’infortunio accadutoa Silvestro caduto al termine <strong>di</strong> unaescursione , procurandosi la frattura <strong>della</strong>spalla, fortunatamente avvenuta a fineviaggio. Bravissimo nonostante il doloread affrontare il viaggio <strong>di</strong> ritorno.Un saluto a tutti gli amici che hanno volutocon<strong>di</strong>videre con noi questa ciclovacanza.Grazie a mia moglie Renata che mi seguesempre in queste avventure e mi supportacon il suo aiuto e il suo sorriso.E che <strong>di</strong>re del piccolo Marco?Nonostante i suoi sei anni ha affrontatoquesto viaggio in modo fantastico: maiun lamento, mai un pianto, anzi!Con la sua simpatia e il suo sorriso è <strong>di</strong>ventatola mascotte del gruppo.Grazie ancora a tutti per avermi permesso<strong>di</strong> realizzare questo sogno.


<strong>di</strong> Luciano ZamperiniSulla via del Grossglocknerracconti <strong>di</strong> viaggioDAL BRENNERO A BRESSANONE PASSANDO DAL GROSSGLOCKNERIn Para<strong>di</strong>so c’è ancora tanta neveUn saluto all’amico treno23Nella mia incosciente sicurezza non homai dubitato <strong>della</strong> buona sorte.Ma una fortuna come questa… E’ andata!E <strong>di</strong> lusso! Non una goccia <strong>di</strong> pioggiao foratura e nessun errore <strong>di</strong> percorsononostante la mia scarsa propensione aconsultare la cartografia.In questo manipolo, casuale e forse irripetibilecome l’aggregazione delle nuvole,ciascuno si è dato spontaneamente uncompito: Franco a “tirare”, Giovanna, aglialloggi, Antonietta e Paola ai carboidrati,nel senso <strong>di</strong> gustose meren<strong>di</strong>ne, Leoneagli zuccheri, ma solo del tipo Golia.Mimmo alla carburazione… attingendoai Monopoli <strong>di</strong> Stato. Altrettanto attivi,al loro primo viaggio, Antonio, grimpeur<strong>di</strong> razza e Flavio, incontenibile <strong>di</strong> frontead un piatto <strong>di</strong> spaghetti.A me, infine, l’onere <strong>di</strong> guidare i compagnie costretto ad inventarmi, ma solo senecessario e per il loro benessere, tuttociò che potesse essermi sfuggito o sconosciuto.Partiamo: il cielo è terso e trasparente el’insolito privilegio <strong>di</strong> iniziare con la lunga<strong>di</strong>scesa del Brennero ci mette addossouna tal entusiasmo da allontanare il pensierodegli oltre 5000 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivelloche ci attendono.Rapidamente scen<strong>di</strong>amo su Innsbruckattraversando un paesaggio segnatodall’inconfon<strong>di</strong>bile profumo dei boschi edalle cupole a cipolla delle chiese.Lungo l’Inn la ciclabile infila paesinicome perle e, a Jenbach , ci inoltriamonelle verde Zillertal in leggero falsopianoa salire. In questo paesaggio lindo e sereno,da scampagnata domenicale, ci accompagnaper qualche tratto anche unosbuffante trenino a vapore.La mattina scorre via così, dolce e leggeracome la nostra andatura.Numerosi gli incontri: sguar<strong>di</strong> incrociatiper un attimo e subito perduti con unrapido saluto: Grüss Gott! Antonio, traduttoreeclettico, è pronto, a modo suo,a ricambiare: “ a’ssorreta”.A Zell am Ziller inizia la prima impegnativasalita: il Gerlospass.Fa molto caldo ed il peso dei bagagli sifa sentire: anche Flavio sale bene nonostanteabbia con sé, oltre all’in<strong>di</strong>spensabile,anche tanti chili in più… “perché -precisa - non si sa mai”.Oltre un parapetto, una cascata espandeintorno una frescura ristoratrice,una tentazione alla quale cedo volentieri:mi fermo per ascoltarne il fragorema anche nell’illusione <strong>di</strong> poter, inqualche modo, catturarne l’energia. La<strong>di</strong>scesa ci regala un panorama unico:laggiù <strong>di</strong> fronte a noi le sontuose cascate<strong>di</strong> Krimmel ed alla nostra sinistra laPinzgau, verde e sonnolenta, che percorriamotra boschi e prati fioriti lasciandociandare verso quei monti ancora innevatisui quali il pensiero ci deposita già e senzaalcuna fatica.Ci siamo: dopo un giorno <strong>di</strong> riposo spesopedalando in allegria attorno allo ZellerSee, un tranquillo lago alpino, ora ci accingiamoad attraversare gli Alti Tauri salendoverso il Grossglockner fino ai 2504metri <strong>della</strong> “Hochtor”.Poco prima del passo, pedaliamo tra duealte muraglie <strong>di</strong> neve.Tutto intorno a noi è <strong>di</strong> un tal biancocan<strong>di</strong>do da sembrare il Para<strong>di</strong>so. Con incantatostupore ed in silenzio ammiriamoquesto scenario e la gioia <strong>della</strong> conquistafa subito sparire dai nostri volti ogni segno<strong>di</strong> questa in<strong>di</strong>cibile fatica.Adesso “il più è fatto”. Ma Paola si affrettaa cancellare i cinque bollini in<strong>di</strong>cantile <strong>di</strong>fficoltà… forse un po’ troppo presto:durante l’interminabile risalita lungo laDrava verso Dobbiaco comincia infatti adaffiorare la fatica non smaltita ed alloranon resta che concederci un meritato riposo,circondati dalla fragranza amica erigenerante, dei boschi <strong>della</strong> val <strong>di</strong> Casies.È l’ultima sera: Antonio, il grimpeur, si ritirapresto ma, prima <strong>di</strong> cedere al sonno,lo sento sospirare sod<strong>di</strong>sfatto: “Domanitappa per velocisti”.


Approvato il nuovo testosulla sicurezza stradalenotizie in pistaLe strade bianche nondevono cambiare coloreLa ciclopista del soleavanza<strong>di</strong> Donatella Miotto <strong>di</strong> Donatella Miotto <strong>di</strong> Bepo MerlinSi è recentemente concluso l’iter parlamentareche ha portato all’approvazionedelle “<strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong>sicurezza stradale”.Fra le novità introdotte, l’obbligo perchi circola in bici da mezz’ora dopoil tramonto del sole a mezz’ora primadell’alba, <strong>di</strong> indossare il giubbetto o lebretelle catarifrangenti fuori dai centriabitati e nelle gallerie.Anche se l’estensione dell’obbligo allegallerie urbane ci sembra eccessiva,si tratta <strong>di</strong> una notizia tutto sommatopositiva: noi <strong>della</strong> Fiab abbiamo semprecercato un’ “alta visibilità”, nonsolo sui me<strong>di</strong>a ma anche sulle strade,perchè la visibilità offre maggiore sicurezza.Quin<strong>di</strong> anche quest’anno partirà, ancorpiù decisa, la nostra campagnainformativa: la sera del 15 ottobre saremoin pista per illuminare i ciclistipiù ombrosi con i nostri volantini e inostri gadget. Cerchiamo volontari.Inforrmazioni in sede.Brin<strong>di</strong>amo con un buon Valpolicelladoc: la Soprintendenza ha espressoparere negativo sul progetto<strong>di</strong> asfaltatura delle strade bianchevarato dal Comune <strong>di</strong> San Pietro inCariano. La realizzazione <strong>di</strong> tale progettoavrebbe ra<strong>di</strong>calmente mutatol’aspetto <strong>di</strong> alcune zone preziosesia dal punto <strong>di</strong> vista ambientaleche architettonico, incoraggiando iltraffico automobilistico in un’areache meriterebbe una ben <strong>di</strong>versa valorizzazione.Per questi motivi la nostra associazione,insieme a WWF, Legambiente,Il Carpino e Italia Nostra aveva presentatoun esposto alla Soprintendenzala quale suggerisce <strong>di</strong> stabilizzareil manto stradale utilizzandopavimentazioni che “riducano al minimole alterazioni cromatiche materichee percettive volte a restituireun’ immagine <strong>di</strong> viabilità campestreanaloga all’esistente e a conservare itratti salienti del paesaggio agrario”.La mappa, un ponte in legno e il taglio del nastro con il presidente MiozziVenerdì 16 luglio alle ore 12 sotto il forte<strong>di</strong> Rivoli Veronese c’eravamo in pochi,oltre alle autorità e ai funzionari <strong>della</strong>Provincia. C’era il sole, in compenso, arichiamare al meglio il nome <strong>della</strong> ciclopistache si sta componendo pian piano ea sciogliere il presidente Miozzi in giaccae in bici. Noi che non siamo contenti maiavremo modo <strong>di</strong> esporre le nostre osservazioniagli interessati negli incontri cheavremo quanto prima.Ora, però, è il momento <strong>della</strong> sod<strong>di</strong>sfazionee dei complimenti, quelli che assiemea Luisa Tosi e Beppe Abbate (delegazioneminima ma rappresentativa)ho espresso al presidente Miozzi, all’assessoreDe Beni, all’ex assessore Bassi, aisindaci <strong>della</strong> zona ai <strong>di</strong>rigenti e funzionariprovinciali e ai rappresentanti <strong>della</strong>Hidro Dolomiti Enel <strong>di</strong> Trento. Il trattoinaugurato va dalla centrale Enel <strong>di</strong> Bussolengoalla località Canale <strong>di</strong> Rivoli.Bello paesaggisticamente e con soluzionitecniche all’avanguar<strong>di</strong>a come le duepasserelle in legno e acciaio che scavalcanole strade provinciali, ha il pregio, peri cicloturisti, <strong>di</strong> passare per il centro <strong>di</strong>Rivoli e potrà contribuire a valorizzare lastorica località.Ci sono dei tratti con pendenze importanti,è vero, ma al mondo non esiste solo la pianurapadana. Ora siamo in attesa dell’ultimosforzo, quello che porterà a congiungereil tratto Veronese con quello Trentino.Faremo tutto il possibile per spingere laProvincia a completare l’opera.24


normativeACCOLTO IL RICORSO DEGLI ADB VERONESI: <strong>LA</strong> PARO<strong>LA</strong> AL<strong>LA</strong> CORTE COSTITUZIONALERestituiti i punti patente ai ciclisti ma non è finita<strong>di</strong> Renzo Segala Avvocato e socio AdBUn altro passo avanti è stato fatto inor<strong>di</strong>ne alla problematica <strong>della</strong> decurtazionedei punti patente ai ciclisti cheviolano norme del Co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> Stradaintrodotta nel pacchetto sicurezza delluglio dello scorso anno.Dopo i primi ricorsi che abbiamo fattocon la stessa tempestività con la qualela Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> avevaapplicato in<strong>di</strong>scriminatamente la norma,il Comune <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> aveva fattoun primo passo in<strong>di</strong>etro interpretandol’art. 219 del CdS in maniera più restrittiva.In pratica veniva riconosciuto chele sanzioni accessorie (detrazione punti)dovevano applicarsi solamente nelcaso <strong>di</strong> infrazioni che comportassero lasospensione, il ritiro e la revoca <strong>della</strong>patente e non già la sola decurtazionedei punti.Venivano così restituiti i punti patentetolti a tre nostri associati sorpresi inbici in controsenso lungo Via Cesiolo.Restava però ancora in sospeso l’altroaspetto, a nostro avviso ancora piùimportante, circa la legittimità <strong>della</strong>parte restante <strong>della</strong> norma, quella<strong>della</strong> revoca dei punti ai ciclisti cheinfrangevano quelle norme comportantisospensione, ritiro e revoca <strong>della</strong>patente, che i Vigili Urbani veronesipuntualmente applicavano.A seguito <strong>di</strong> un ricorso presentato perconto <strong>di</strong> Roberta C., nostra associata,il Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pace <strong>di</strong> <strong>Verona</strong> ha accoltoanche le altre obiezioni sollevate circal’illegittimità costituzionale dell’interanorma e ha inviato gli atti alla Cortecostituzionale. Atten<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> orala pronuncia <strong>della</strong> Corte circa la legittimitàcostituzionale dell’articolo 219del co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> strada ritenuto dalGiu<strong>di</strong>ce in contrasto con gli articoli 3(uguaglianza), 24 (<strong>di</strong>ritto alla <strong>di</strong>fesa) e97 (imparzialità dell’amministrazionepubblica). In attesa del verdetto, cheMontecitorioci auguriamo accolga la tesi fortementesostenuta da FIAB circa l’illegittimitàcostituzionale <strong>della</strong> decurtazionedei punti patente ai ciclisti, vorrei ringraziaretutti i soci che ci hanno sostenutoin questa giusta battaglia e che cihanno permesso, forse primi in Italia,<strong>di</strong> porre la questione avanti la CorteCostituzionale.<strong>LA</strong> POSIZIONE DEL<strong>LA</strong> FIAB SUL CASCO PROVOCA CRITICHE E PROTESTE, SBAGLIATECasco o non casco noi siamo per la sicurezza<strong>di</strong> Bepo Merlin Direttore FIABLe cronache estive hanno dato ampiorisalto alla legge <strong>di</strong> approvazione delNuovo Co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> Strada e l’hannofatto in maniera confusa e sbagliata.Come già abbiamo scritto, grazie ancheal nostro intervento in CommissioneTrasporti <strong>della</strong> Camera, la norma cheprevedeva l’obbligatorietà del casco pertutti i ciclisti non è passata.Il Senato, approvando la legge in viadefinitiva, non poteva che approvarlanello stesso testo inviato dalla Camera.Il casco, quin<strong>di</strong>, non è obbligatorionemmeno fino ai 14 anni, come erroneamentescritto da molti giornali.La cosa ha fatto inorri<strong>di</strong>re molti traquelli che non la pensano come noi.I ciclisti sportivi sono tra questi e cihanno accusato <strong>di</strong> incoscienza.Niente <strong>di</strong> più falso. Sappiamo per esperienzache i ciclisti sono più sicuri dovesono più numerosi, per almeno due mo-tivi: primo perché hanno più peso neiconfronti delle Amministrazioni localie ottengono misure favorevoli alla ciclabilità,secondo perché <strong>di</strong>ventano piùvisibili e rispettati da parte dei conducenti<strong>di</strong> veicoli a motore.Secondo questa logica, che noi riteniamogiusta, l’obbligo del casco per salvaredelle vite umane (cosa vera) ne sacrificavamolte <strong>di</strong> più.È assodato, infatti, che l’uso quoti<strong>di</strong>anoPalazzi legislativi25e moderato <strong>della</strong> bicicletta salva moltepersone dagli effetti delle malattiecar<strong>di</strong>ache, del <strong>di</strong>abete, dell’obesità ingenere e (ultima ricerca americana) <strong>della</strong>menopausa.Troppi vantaggi che si perderebberoscoraggiando l’uso <strong>della</strong> bicicletta,come l’obbligatorietà del casco avrebbefinito per fare.L’obbligatorietà del casco non è un tabùassoluto ma non è nemmeno l’unica misuraper la sicurezza dei ciclisti.Anzi, non è neppure la misura prioritaria.I ciclisti sportivi indossano sempreil casco?Fanno bene e anche noi faremo bene adabituarci. Una piccola <strong>di</strong>fferenza fra glisportivi e noi, però c’è. È simile a quellache c’è tra i piloti <strong>di</strong> formula uno e gliautisti normali.I piloti <strong>di</strong> formula uno portano il casco,gli altri no.Eppure anche qualche automobilistanormale potrebbe salvarsi con il casco.


Il 19 giugno, sotto una pioggia battente ed insensibile al nostroentusiasmo, in piazza Brà abbiamo presentato la nostraseconda e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> APERITI-BUS.Scopo <strong>di</strong> questa manifestazione promuovere una civile convivenzatra tutte le <strong>di</strong>fferenze che, ogni giorno, transitano e siaggrovigliano dentro ed anche intorno all’autobus.Quin<strong>di</strong> non solo razza, religione, età, ceti sociali, ma ancheautobus, traffico e biciclette.In un contesto nel quale autobus e biciclette rappresentanole due uniche alternative alla congestione e all’inquinamento.Razionalizzazione e rilancio del trasporto pubblico locale, assiemealla promozione dell’uso <strong>della</strong> bicicletta in città sonoinfatti i due presupposti chiave per arrivare ad una mobilitàche sia davvero sostenibile.Ma perché essi si realizzino e crescano non occorre solo lavolontà e la determinazione degli amministratori locali (cosache troppo spesso manca).Serve anche che gli autobus, le biciclette e anche tutti gli altriimparino a convivere nel reciproco rispetto.Magari pure con il comune obiettivo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare, per il futuro,una città migliore.Per questo avevamo fortemente voluto la presenza degli amici<strong>della</strong> bicicletta nella nostra manifestazione. Perchè anche traautisti dell’autobus e ciclisti è tempo che si inizi un costruttivoiniziativePER UNA VERONA MIGLIORE E GENTILE CHE APPREZZI TUTTE LE DIFFERENZEAperiti-bus e <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> insieme<strong>di</strong> Alvise Fretti (1), Viviana Riveda (2), Chiara Stella (3)confronto, con il sogno <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una strategia comune,un pacchetto <strong>di</strong> richieste e <strong>di</strong> proposte da presentare insiemeper una <strong>Verona</strong> vivibile, più serena e, appunto, gentile.Con questo spirito la Rete Madri Insieme per una <strong>Verona</strong>Civile, in ricordo <strong>di</strong> Nicola Tommasoli, l’associazione culturaleIl Capolinea e l’associazione culturale Mimesis, in praticagli organizzatori <strong>di</strong> APERITI-BUS, stanno ora pensando ad unapropria partecipazione alla settimana <strong>della</strong> mobilità sostenibileche riterrà a settembre.Considerando che non ci è possibile ripetere la manifestazione(ci viene concessa solo una volta all’anno) stiamo elaborandoil progetto <strong>di</strong> uno spettacolo itinerante, su un percorso stabilitoo <strong>di</strong>rettamente sugli autobus <strong>di</strong> linea, nel corso del qualecontinueremo a proporre la nostra musica, le nostre foto e lenostre poesie all’utenza veronese.Questo per contribuire ad un’iniziativa, quella <strong>della</strong> Settimana<strong>della</strong> Mobilità Sostenibile, <strong>della</strong> quale con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo gli obiettivie anche per insistere a mostrare all’utenza veronese il voltoumano <strong>di</strong> questa nostra categoria (gli autoferrotranvieri) chetroppo spesso viene interpretata secondo stereotipi e clichéche non ci fanno giustizia.(1) Presidente Ass. Culturale Il Capolinea (autista ATV)(2) Associazione Culturale Mimesis(3) Rete Madri insieme per una <strong>Verona</strong> Civilein ricordo <strong>di</strong> Nicola Tommasoli26


ROVIGOA cura degli <strong>Amici</strong><strong>della</strong>bici FIAB <strong>di</strong> RovigoL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE QUASI AL COMPLETO RICEVE I MANIFESTANTIS.I.N.D.A.C.O! Anche a Rovigo<strong>di</strong> Luca Dall’AraSabato 12 Giugno si è svolta a Rovigola manifestazione S.i.n.d.a.c.o! (scampanelliamoil nostro <strong>di</strong>ritto alla cilclabilità,ostrega!) Alla manifestazionei hanno aderitoaltre Associazioni ambientaliste (ItaliaNostra, Legambiente, Salvadanaio per iBoschi, Uisp e Wwf) e circa 100 persone.E’ stata una vera e propria bici-manifestazioneper l’ambiente, per una città ciclabilepossibile in una realtà me<strong>di</strong>o-piccolaancora non irrime<strong>di</strong>abilmente compromessadal traffico e dal cemento.E’ stata un’occasione per “contarsi”, metterea punto una piattaforma <strong>di</strong> richiestecon altre Associazioni, incontrare gli amministratorie guadagnare visibilità sullastampa locale che ha dato ampio risaltoalla manifestazione e ai problemi <strong>della</strong> ciclabilitàche ha sollevato.Nel pomeriggio i partecipanti alla manifestazionisono stati ricevuti formalmentenella sala consiliare del Municipio dalSindaco, dagli assessori e da <strong>di</strong>versi consigliericomunali.Sono state esposte le richieste dell’Associazioneche, sinteticamente, sono riassumibilinel:- facile accesso delle biciclette al centrostorico da quartieri e frazioni.Un momento <strong>della</strong> manifestazione- adeguamento e messa in sicurezza dellepiste ciclabili esistenti.- messa in sicurezza delle zone critiche<strong>della</strong> viabilità per ciclisti e pedoni.- collegamento delle piste ciclabiliesistenti.- progettazione <strong>di</strong> percorsi ciclopedonalisicuri nei tragitti attorno alle scuole.- completamento <strong>della</strong> pista A<strong>di</strong>ge-Po erealizzazione <strong>della</strong> destra A<strong>di</strong>ge(Alpe-Garda-Mare).- rastrelliere antifurto coperte per ilricovero delle biciclette nelle principalizone <strong>della</strong> città.- promozione e finanziamento delprogetto “Pie<strong>di</strong>bus” per i percorsicasa-scuola.- ufficio <strong>della</strong> mobilità ciclopedonale eConsulta per la mobilità sostenibile.- valorizzazione del parco Langer eprevisione <strong>di</strong> un vero parco citta<strong>di</strong>no.L’Amministrazione comunale si è impegnataa istituire la Consulta per la mobilitàsostenibile e verificare alcune proposteper l’accesso delle biciclette al centro oggiquasi impossibile senza infrangere <strong>di</strong>vietie sensi unici.Successivamente, con un giro in biciclettagli amministratori hanno potuto constatarele criticità <strong>della</strong> viabilità e <strong>della</strong> sicurezzaciclopedonale citta<strong>di</strong>na.L’appuntamento è ora per i primi <strong>di</strong> settembrequando sarà convocata la nuovaConsulta.I problemi però continuano a sommarsiperché il nuovo progetto per la stazioneFs non sod<strong>di</strong>sfa le richieste dell’Associazione(parcheggio bici, collegamentodelle piste, ecc.) e un recentissimo graveincidente (bambina su pista cicabile) in unpunto critico segnalato sta scaldando glianimi.BREVE AVVENTURA A DUE PEDA<strong>LA</strong>TE DA CASA- Treno + bici da Rovigo a Padova, o quasi<strong>di</strong> Antonio GambatoQuando mi devo recare in una città vicina, per una parte <strong>della</strong>giornata, mi porto la bici sul treno, quella <strong>di</strong> tutti i giornidotata <strong>di</strong> antifurto spontaneo; ruggine sparsa, spugna <strong>della</strong>sella in bellavista, schiocco ad ogni giro <strong>di</strong> pedale, posso cosìsbrigare le faccende ed osservare la città sprecando pocheenergie. E così ho fatto anche il 2 luglio scorso per recarmia Padova.Giornata calda, 32 gra<strong>di</strong>, treno in orario, carico la bici sull’ultimacarrozza mi siedo lì vicino. Lo scompartimento è sporcoma l’aria con<strong>di</strong>zionata è a palla.Dopo la fermata interme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Montegrotto il convoglio procedelentamente, come per dei lavori in corso sui binari, l’ariacon<strong>di</strong>zionata si spegne un paio <strong>di</strong> volte ma si riprende entrambe.Poi il treno si ferma ma non siamo entrati nell’abitato<strong>di</strong> Padova, forse un semaforo rosso, l’aria con<strong>di</strong>zionatatermina il suo sibilo facendo piombare lo scompartimentonel silenzio, tanto da poter u<strong>di</strong>re la capotreno oltre la porta<strong>di</strong>alogare al telefono con il macchinista sul fatto che il trenoaveva delle <strong>di</strong>fficoltà meccaniche o elettriche. Qualcuno va27a bussare facendola comparire con una preoccupante conferma,il treno era morto lì alla stazione <strong>di</strong> Abano. Dopo unmomento <strong>di</strong> smarrimento qualcuno propone <strong>di</strong> trasferirci sultreno che ci segue, ma non è così vicino e bisognerebbe camminarelungo la massicciata, tutti hanno un appuntamento,chi con l’aereo, chi con una mostra a Venezia, chi con unesame a Padova. La temperatura sale tra i viaggiatori e sullelamiere delle vetture, tanto da convincere la gente a scendereper cercare ristoro presso la stazione. In un momento <strong>di</strong>silenzio, non scelto, <strong>di</strong>chiaro: “ Beh, visto che ho la bici, ioproseguo con lei ”. Stacco dal gancio la bici e scendo dallavettura tra la sorpresa e, scommetto, anche un po’ d’invi<strong>di</strong>adei presenti. Passo attraverso la stazione piena dei viaggiatorilamentosi sul fatto che non c’era un bar e neanche un postodove bere, salgo in bici, percorro il breve viale davanti allastazione e prendo a destra lungo la strada “romana aponense”fornita <strong>di</strong> pista ciclabile, dopo un po’ c’è una breve salitache porta sul ponte che oltrepassa i binari, mi giro e vedopiccolo piccolo il treno sotto il sole immobilizzato davantialla stazioncina.


PADOVAA cura degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> <strong>di</strong> PadovaCINQUE ANNI DI IMPEGNO E DI SODDISFAZIONI PER IL GRUPPO SCUO<strong>LA</strong> DEGLI ADBLa bicicletta entra a scuola<strong>di</strong> Luigino VendraminSei mesi <strong>di</strong> lezioni, un gruppo affiatato <strong>di</strong> soci, settecentocinquantaalunni, circa 40 classi e il doppio <strong>di</strong> insegnanti delle <strong>di</strong>rezioni<strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> Albignasego e Ponte San Nicolò. Sono questialcuni numeri che spiegano l’impegno profuso dagli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong><strong>Bicicletta</strong> <strong>di</strong> Padova per il progetto “Educazione motoria con labicicletta” che si è concluso nel maggio scorso. I numeri perònon <strong>di</strong>cono la sod<strong>di</strong>sfazione che hanno provato gli organizzatorinel vedere realizzato un progetto educativo che da cinque anniraccoglie l’entusiasmo degli alunni e degli insegnanti coinvolti.Col passare delle e<strong>di</strong>zioni il gruppo scuola degli Adb si è apertoanche ad altre collaborazioni, con le associazioni FCI – PantherBoys <strong>di</strong> Padova e scuola <strong>di</strong> BMX; con la polizia municipale e conla protezione civile dei due comuni.Anche le amministrazioni comunali hanno aderito in manieraattiva all’iniziativa tanto da regalare ad ogni alunno un caschettoprotettivo. L’obiettivo generale del progetto è stato quello <strong>di</strong>avvicinare i bambini al mondo <strong>della</strong> bicicletta fornendo loro nozioni<strong>di</strong> educazione motoria, <strong>di</strong> sicurezza stradale e <strong>di</strong> tecnicheciclistiche. Tale obiettivo è stato poi declinato in maniera <strong>di</strong>versaa seconda dell’età degli alunni.Alle classi terze durante gli interventi in classe è stato proiettatoun filmato sulla storia <strong>della</strong> bicicletta e poi si è parlato su comesi pedala nel rispetto del co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> strada. Alle classi quarteè stato proiettato un video sulla corretta posizione che si deveassumere quando si corre in bicicletta nei percorsi fuoristradae sono stati spiegati i principali articoli del co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> strada.Alle classi quinte è stato proposto prima un filmato sullabicicletta come strumento <strong>di</strong> educazione ambientale e poi ungioco dove gli alunni dovevano mimare la segnaletica stradalespecifica per la bicicletta.Una volta ultimata la parte teorica, gli alunni si sono cimentaticon la prova pratica, che si è svolta in un’area grande quantoun campo da calcio, messa a <strong>di</strong>sposizione dalle amministrazionicomunali. Gli alunni arrivavano al campo dalle scuole con le lorobiciclette scortati dalla polizia comunale e dalla protezione civile.I ragazzi singolarmente potevano affrontare quattro percorsi:tre finalizzati all’educazione motoria e uno pensato per l’educazionestradale. Ad ogni alunno veniva consegnato un cartellino“ciclo patente”, dove i giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> gara potevano togliere i puntia seconda delle infrazioni commesse. L’esperienza è stata moltopositiva tanto che il gruppo scuola degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong>ha già in cantiere nuove idee per il prossimo anno scolastico.prossimi appuntamentiDomenica 5 Settembre:Girovagando attorno ai castelli<strong>di</strong> Giulietta e RomeoDomenica 12 Settembre:Alla festa dell’uva <strong>di</strong> Vo’Sabato 18 settembre:Percorso in bicicletta e visite guidate gratuitead alcuni parchi citta<strong>di</strong>ni.Domenica 19 Settembre:Con “gusto” in bici Padova.Nell’ambito <strong>della</strong> Settimana europea <strong>della</strong> mobilità2010, a tutti i partecipanti omaggi e assaggi <strong>di</strong> prodottidel territorio da parte <strong>di</strong> Col<strong>di</strong>retti ed entratagratuita a Expobici2010Venerdì 8 - Domenica 10 Ottobre:BarcolaBike 2010Per approfon<strong>di</strong>re questi appuntamenti e vedere tuttoil programma consultare il sitowww.amici-<strong>della</strong>-bicicletta-pd.it e www.padovanet.it28AvvisoNel corso del Direttivo svoltosi il 13 luglio u.s.,è stata approvata la delibera relativa ai compensi peril servizio <strong>di</strong> marchiatura delle bici.Tale delibera riafferma ancora una volta che, prima <strong>di</strong> tutto,noi soci siamo volontari e che quin<strong>di</strong> l’eventualeretribuzione delle nostre mansioni per l’associazione,deve essere corrisposta in presenza <strong>di</strong> un impegnoparticolarmente importante (ve<strong>di</strong> ad esempio l’approntamento<strong>di</strong> stand o percorsi per i bimbi).La delibera pertanto prevede che chi è impegnato perla marchiatura per una volta nell’arco <strong>di</strong> un mese,non ha <strong>di</strong>ritto ad alcun rimborso.Eventuali casi particolari dovranno esseredeliberati dal Direttivo.Per maggiori chiarimenti potete contattarmi ocontattare <strong>di</strong>rettamente Luigino.Massimo


PADOVAA cura degli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> <strong>di</strong> PadovaGOLOSA BIKE, L’ESCURSIONE PIÙ GOLOSA DEL<strong>LA</strong> PROVINCIA DI PADOVABici, cibi e vini sui Colli<strong>di</strong> Diego GalloDomenica 30 maggio sui Colli Euganei siè svolta la sesta e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Golosa Bike.Quando <strong>di</strong>ciamo che questa è l’escursionein bicicletta più golosa <strong>della</strong> provincianon mentiamo, lo è davvero e i circa 100partecipanti provenienti dalle province<strong>di</strong> Padova, Rovigo, Ferrara, Venezia nehanno avuto la prova. La ricetta è semplice:un percorso <strong>di</strong> circa 50 km su pistee strade secondarie pianeggianti, 5 sostegastronomiche guidate, alcune spiegazionisul territorio e allegria assicurata.Buon appetito presidente!La manifestazione è organizzata dagli<strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> <strong>di</strong> Padova in occasione<strong>di</strong> cantine aperte, manifestazionepromossa dalla Strada del Vino dei ColliEuganei con la collaborazione <strong>della</strong> ProLoco <strong>di</strong> Due Carrare. Alla partenza l’organizzazioneha fornito a tutti i partecipantiuna tracolla con un calice <strong>di</strong> vetro,la mappa del percorso e alcune brochuresul territorio dei Colli Euganei.La giornata è iniziata presso l’Enoteca deivini doc dei Colli Euganei a MontegrottoTerme con una colazione energetica abase <strong>di</strong> torta “La Feluca” e con il MoscatoFior d’Arancio. La seconda tappa delviaggio è stata la Corte Vigo, un angolosconosciuto del Parco dei Colli Euganei,vicino a Valsanzibio, dove la guida de-Una delle tappe <strong>di</strong> Golosa Bikegli <strong>Amici</strong> <strong>della</strong> <strong>Bicicletta</strong> ha mostrato lepeculiarità dei luoghi ed ha spiegato ilforte legame storico che unisce l’uomo aquesti luoghi. Proseguendo per le stradepedecollinari meno frequentate ma dotate<strong>di</strong> valore storico è stato possibile comprenderecome gli e<strong>di</strong>fici più importantidei colli hanno un rapporto privilegiatocon le antiche strade che si esprime attraversoprospettive scenografiche stu<strong>di</strong>atedagli architetti rinascimentali persorprendere il visitatore.Al Frantoio Colli del Poeta, quasi allametà del percorso, quando la fame superavala fatica, il titolare ci aspettava conuna pasta a base <strong>di</strong> olio extra vergine <strong>di</strong>oliva dei Colli Euganei, pomodorini eolive, accompagnata dal Cabernet franc.A seguire c’è stata una spiegazione <strong>della</strong>lavorazione dell’olio e una degustazioneprofessionale <strong>di</strong> olio extra vergine.Rifocillati e molto motivati gli enogastronautisu due ruote si sono <strong>di</strong>retti versoBattaglia Terme, lungo l’antico canale,oggi pista ciclabile, che unisce Monselicea Padova. Alle 13.30 il gruppo ha<strong>di</strong>rottato verso l’azienda agricola Salvan<strong>di</strong> Due Carrare, dove l’accoglienza è <strong>di</strong>famiglia. Ospite per l’occasione c’era MicheleLittamè agricoltore che producel’oca in onto con i bisi <strong>di</strong> Baone, un piatto<strong>di</strong>venuto presi<strong>di</strong>o slow food. All’ombradell’antica cantina, i golosi ciclisti aquesto punto hanno estratto il calice dal-29la loro tracolla ed hanno brindato in unmomento <strong>di</strong> convivialità d’altri tempi. Lapartenza in questo caso è stata più sofferta,ma la meta successiva valeva la faticadel tornare in sella, infatti ad attendereil gruppo c’era la famiglia Dal Martellotitolari <strong>della</strong> cantina Mincana presso laVilla Dolfin.Qui è stata organizzata una sosta dolcenel verde del parco a<strong>di</strong>acente la bellissimavilla veneziana: Friularo passito ecioccolato puro sono state le particolaritàgastronomiche da scoprire. Il dolceha dato la carica necessaria per affrontarelo sprint finale verso il caffè, che è statoofferto dalla Pro Loco <strong>di</strong> Due Carrarepresso l’ex abbazia <strong>di</strong> Santo Stefano.Questa chiesa me<strong>di</strong>oevale costruita interamentecon la trachite scura dei colli èstata una piacevole sorpresa per molti.Un po’ affaticati ma sicuramente sod<strong>di</strong>sfattii ciclisti sono tornati alle 17.30 alpunto <strong>di</strong> partenza portandosi a casa leemozioni <strong>di</strong> chi gusta con gli occhi e conil palato un territorio tra i più significatividel Veneto.AVVISOTutti i soci che non ricevonole e-mail dell’associazione,sono pregati <strong>di</strong> mandareil proprio in<strong>di</strong>rizzo e-mail a:info@amici-<strong>della</strong>-bicicletta-pd.it


VICENZAA cura <strong>di</strong> Tuttinbici FIAB Vicenza www.tuttinbici.itNON CAPIVO PERCHÉ IL NONNO <strong>LA</strong>SCIASSE QUEL<strong>LA</strong> MERAVIGLIA APPESA LÀ, IN SO<strong>LA</strong>IOLa bici del Nonno<strong>di</strong> Mario BoschettiBici d’altri tempiQuando ero bambino, andavo spesso acasa dei miei nonni materni.Li ricordo molto bene, la nonna piccola,con i capelli raccolti a crocchia- “nel cocon”, iperattiva e severa, il nonno alto,sorridente e gentile. Ricordo la loro casa,piccola, con le stanze basse, e le scalestrette e ripide che portavano fino al solaio,dove tra poche cose <strong>di</strong>smesse, una biciclettastava appesa alla trave <strong>di</strong> mezzo.Tutta nera e lucida come nuova, mi sembravabellissima e gigantesca. Non capivoperché il nonno lasciasse quella meravigliaappesa là, in solaio.Non capivo perché lui, che in bici potevaandarci non la usasse mai.L’ho intuito solo molti anni dopo quandolui non c’era più; per lui la bicicletta eratroppo veloce, preferiva camminare, il suoritmo naturale era quello del passo, quello<strong>della</strong> pedalata era stato per tanti anni ilmodo con cui andare al lavoro e non quello<strong>della</strong> sua vita, perpetuarlo ancora sarebbestata una forzatura.Da allora sono passati almeno cinquantaanni, quella bicicletta ora sarebbe un pezzoda collezione e il ritmo lento <strong>della</strong> pedalatadel nonno un intralciante anacronismo,su strade sempre più larghe ma che<strong>di</strong>ventano sempre più strette man manoche le auto aumentano <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionecon l’ego dei proprietari. Dove esistono,le piste ciclabili sono messe in <strong>di</strong>scussioneperché sottraggono spazio, rallentanoil traffico, impe<strong>di</strong>scono la sosta, e dovenon esistono i ciclisti sono accusati <strong>di</strong> esserepericolosi <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nati, e non ultimo <strong>di</strong>sentirsi superiori perché non inquinano. Inrete nascono blog e gruppi per lapidareverbalmente quegli amministratori che simacchiano <strong>della</strong> orrenda colpa <strong>di</strong> limitarevelocità e traffico, e altri che incitanoa o<strong>di</strong>are i ciclisti. Quando poi, un paio <strong>di</strong>volte all’anno, per eccesso <strong>di</strong> inquinamento,viene bloccato il traffico l’automobilistame<strong>di</strong>o tra mille mugugni si piega allagravosa penitenza per autoassolversi daogni peccato e ritornare, il giorno dopo,alle consuete abitu<strong>di</strong>ni.Molti credono che i ciclisti vivano fuoridal tempo e dalla realtà e che il ciclismosia solo uno sport, legato alla velocità edalla beata incoscienza giovanile o alla maniacalesportività <strong>di</strong> adulti poco cresciuti.Non capiscono che la bicicletta non è soloun attrezzo sportivo, è anche una filosofia,una scelta, è andare controcorrente, èostinarsi a credere che comodo e velocenon sono sinonimi <strong>di</strong> buono e bello. L’autoè spesso una necessità, un mezzo chela società impone anche alla stragrandemaggioranza <strong>di</strong> noi ciclisti, un costoso comodogiocattolo del quale non possiamoo non vogliamo liberarci ma è anche unlaccio che ci lega a ritmi ed abitu<strong>di</strong>ni cheUn nonno e la sua bici30danneggiano noi stessi e i nostri figli, uningombro che ci con<strong>di</strong>ziona e ci obbliga.La bicicletta è qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso, non èsolo un mezzo, è un modo, è la soluzioneche ci consente <strong>di</strong> spostarci vivendo il movimentocon tutto il nostro corpo, viaggiandoin bici si può godere <strong>di</strong> dettagli <strong>di</strong>paesaggio, architettura, storia, gente, chesolo la raffinata lentezza del pedalareconcede, è la nostra via <strong>di</strong> fuga da ritmi<strong>di</strong> vita troppo frenetici. Andare in bici favibrare il corpo, lo si sente vivo nel ritmo<strong>della</strong> pedalata e nel respiro che cambiacon il cambiare <strong>della</strong> strada, nel vento checi frena o ci sospinge, nell’affanno <strong>della</strong>salita e nella gioia <strong>della</strong> <strong>di</strong>scesa.Viaggiare in bici è ritornare a sensazionipassate ad atmosfere antiche, a quando ilviaggio era una seria avventura da viverecon il corpo e con la mente. Viaggiare inbicicletta <strong>di</strong>venta immergersi nella realtàattraversata, apprezzandone le dolcezze ele asprezze, i piaceri e le fatiche, le meravigliepiccole e nascoste come le mete piùfamose e note.Io amo andare in bici perché quando pedaloil mondo gira più lentamente.Ogni volta che vedo un adulto inbicicletta penso che per la razza umanaci sia ancora speranza.(Herbert George Wells)


VICENZAA cura <strong>di</strong> Tuttinbici FIAB Vicenza www.tuttinbici.itUNA VACANZA IN TERRA D’AFRICA “PAESAGGIO ALIENO DI COLLINE RUGGINOSE”Vento <strong>di</strong> Tunisia<strong>di</strong> Mario BoschettiEra come se il vento ce l’avesse con noi. Adogni pedalata corrispondeva una raffica,e la strada continuava a salire, in modoaccettabile in con<strong>di</strong>zioni normali, ma…sembrava una male<strong>di</strong>zione, quando si impennavaquel ventaccio ne approfittavaper rinforzare, quasi a respingerci.Come ogni strada che sale, anche quellaogni tanto scendeva ma il momento <strong>di</strong>riposo era solo illusorio perché anche la<strong>di</strong>scesa costava fatica, quando non bisognavapedalare era necessaria la massimaconcentrazione per reggere la bici controle raffiche laterali e, i bagagli certo nonaiutavano, amplificavano l’effetto velaed allora eravamo costretti a correre <strong>di</strong>sbieco, con le bici coricate come in unaperenne curva destrorsa, come una barcache vada <strong>di</strong> bolina. Il vento puliva l’aria e ilpaesaggio intorno a noi era limpido comeun cristallo, la cresta che la strada percorrevacadeva su una piana costellata <strong>di</strong>dossi sassosi che via via si appiattivano inpiccole dune color terracotta e rosa, punteggiate<strong>di</strong> macchioline <strong>di</strong> verde scuro, etra quelle spiccavano le case isolate, piccolipunti bianchi nella pianura nocciola.Dall’altro lato si apriva un paesaggio alieno<strong>di</strong> colline rugginose, gole riarse e profonde,scavate nei millenni da chissà qualiantichi torrenti che ne avevano scoperto loscheletro <strong>di</strong> rocce biancastre.Ogni tanto nelle gole più strette e riparate,un piccolo orto, un giar<strong>di</strong>no nascosto everde <strong>di</strong> olivi e palme, <strong>di</strong> erba me<strong>di</strong>ca tenerae rada, ristretto tra muri a secco e rocce,appariva improvviso e dopo pochi metriscompariva, come un miraggio, come inghiottitodalla gola che lo proteggeva.E il vento soffiava, ma via via la sua forza,che pur non <strong>di</strong>minuiva, perdeva importanza,la fatica era sempre meno avvertita, labici che ci permetteva <strong>di</strong> attraversare quelpaesaggio sembrava <strong>di</strong>ventare più leggera,pareva andare da sola, e la mente, gli occhisi perdevano nel paesaggio, nel cielo azzurroe limpido, nel vento implacabile maallegro, vivo, sonoro compagno <strong>di</strong> giochi ,al quale abbandonarsi accettandone i capriccie gli scherzi, gli sberleffi e le improvvisemomentanee fughe.Era un gioco a rimpiattino lungo le scar-pate, era gettarsi al momento giusto nella<strong>di</strong>scesa per sfruttare l’abbrivio per l’imme<strong>di</strong>atasuccessiva salita, era cogliere ognisua piccola <strong>di</strong>sattenzione per beffarlo efarci sospingere per qualche metro ancora.Fino a quell’ultima salita, a quella curva edalla <strong>di</strong>scesa verso sud-est, da dove, pago<strong>di</strong> giochi ci ha lasciato scivolare leggeri eveloci, accompagnandoci nella stessa <strong>di</strong>rezione,come un amico che con una manosulla spalla, sod<strong>di</strong>sfatto del gioco ci accompagnila sera, verso casa.Immagini <strong>di</strong> “piste tunisine”Tuttinbici Vicenza parteciperà attivamente alla SettimanaEuropea <strong>della</strong> Mobilità Sostenibile.Al mattino <strong>di</strong> giovedì 16 settembre sarà presente in unapiazza <strong>di</strong> Vicenza e <strong>di</strong>stribuirà i cioccolatini FIAB per lacampagna “Chi sceglie la bici merita un premio”, sottolineandocosì l’importanza <strong>di</strong> “coccolare” i ciclisti chesono una risorsa per la nostra città.Infatti chi va in bici non inquina, non occupa spazio pubblicoe svolge una funzione <strong>di</strong> “moderatore del traffico”naturale.Al termine <strong>della</strong> Settimana Europea, la sera <strong>di</strong> mercoledìCiclisti coccolati e illuminati3122 settembre, i volontari <strong>di</strong> Tuttinbici saranno <strong>di</strong> nuovoin piazza per sensibilizzare i ciclisti all’uso dei fanalie dei giubbini riflettenti, obbligatori da questa estate <strong>di</strong>sera al <strong>di</strong> fuori dei centri abitati.Verrà consegnato un opuscolo con l’elenco degli accessoriobbligatori e chi circolerà senza fanali verrà invitatoa sistemare la propria bicicletta.In occasione <strong>di</strong> questi due appuntamenti chi lo desiderapotrà chiedere la targa <strong>di</strong> Tuttinbici “la bici non inquina”e il giubbino rifrangente con il logo FIAB e lo slogan“In bici per l’ambiente”.


el canton del BepoLa bicicletta sulle strade è pericolosa<strong>di</strong> Bepo MerlinMio padre era un uomo meraviglioso.D’accordo, anche i vostri lo erano o lo sono,ma in questo frangente mi serve proprioparlare <strong>di</strong> mio padre. Dunque era un buonpadre e da lui ho ricevuto gli insegnamentifondamentali. Ad esempio mi <strong>di</strong>ceva:quando hai un problema e non sai comerisolverlo, sie<strong>di</strong>ti e pensa. Non ci crederetema è quello che mi sforzo <strong>di</strong> fare quasisempre.Era anche un buon uomo e <strong>di</strong> buon senso,ma intriso <strong>di</strong> ragionamento. Era anche curiosoe attento. Lui faceva il camionista peruna <strong>di</strong>tta <strong>di</strong> carburanti. Ahi! Ed era ancheappassionato del suo lavoro, che lo impegnavaalmeno 15 o 16 ore al giorno. Oltread amare la guida degli automezzi, adoravaanche viaggiare e incontrare persone <strong>di</strong>versein luoghi <strong>di</strong>versi con cui chiacchierare.Ecco a chi assomiglio. Ma non mi ha trasmessosolo il gusto <strong>della</strong> chiacchiera. Ricordola passione che metteva nel descrivermii luoghi che vedeva nei suoi lunghie lenti viaggi. Beh, facciamola corta. Miopadre mi <strong>di</strong>ceva sempre che le biciclette,sulle strade, sono pericolose.Ancora oggi moltissime persone la pensanocosì e spesso si tratta <strong>di</strong> persone <strong>di</strong> buonsenso. Chiaro segno <strong>di</strong> cattiva informazionee <strong>di</strong> scarsa formazione sociale.Ma se una commissione del Cnel (ComitatoNazionale dell’Economia e del Lavoro)afferma che è da irresponsabili invitare icitta<strong>di</strong>ni ad andare in bicicletta perché nonc’è sicurezza sulle strade, vuol <strong>di</strong>re che ilcambiamento <strong>di</strong> mentalità è <strong>di</strong> là da venire.Chi vivrà vedrà (o non vedrà).Alimenti biologiciVia Cornelio Nepote, 4(angolo Via Montorio)37131 <strong>Verona</strong> - Tel. 045 971249Per una spesa <strong>di</strong> almeno 15 euroSCONTO ai soci del 5%Paolo e Fabrizio: <strong>Verona</strong> - Via Ca’ <strong>di</strong> Cozzi, 10/A - Tel. 0458302389www.traguardovolante.comLuca e Pasquale: <strong>Verona</strong> - Via Sabotino, 1/C - Tel. 0458342500www.tvs-bikes.com

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