120 Seconda sessione: Il progetto e il cantiereintroduzione <strong>di</strong> Sergio Lenci122 Mario Desideri140 Gabriele Del Mese149 Romano Paoletti150 Tavola rotonda e <strong>di</strong>battitoFrancesco Cellini, Eduardo Vittoria, Maurizio Cagnoni, Antonio Michetti158 Conferenza <strong>di</strong> Santiago Calatrava176 bellezza è VERITà. L’insegnamento <strong>di</strong> Pier Luigi Nervi nellaFacoltà <strong>di</strong> <strong>Architettura</strong> della <strong>Sapienza</strong> (1948-1962)a cura <strong>di</strong> Anna Irene Del MonacoTrascrizione delle Interviste <strong>di</strong> Lucio Valerio Barbera a:177 Luisa Anversa178 Carlo Aymonino179 Mario Manieri Elia183 Tommaso Valle184 Paolo Portoghesi e Paolo Marconi189 Robert Einau<strong>di</strong>194 Vieri Quilici ed Ettore Masi
Pier Luigi Nervi e l'architettura strutturaleANNA IRENE DEL MONACOAppunti per possibili linee <strong>di</strong> ricerca sull’opera <strong>di</strong> Pier Luigi NerviIndagine sulla fondatezza scientifica e biografica del “classicismo” <strong>di</strong> Pier Luigi NerviI saggi e i contenuti raccolti in questo volume, Pier Luigi Nervi e l’architettura strutturale,hanno stimolato l’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> alcune questioni che potrebbero <strong>di</strong>venire interessantitemi <strong>di</strong> ricerca.L’attenuata fortuna critica dell’opera <strong>di</strong> Nervi, come bene <strong>di</strong>mostrano Giorgio Muratore eLucio Valerio Barbera nei loro saggi introduttivi a questo libro, sarebbe conseguente alleposizioni <strong>di</strong> alcuni critici, soprattutto Bruno Zevi e Leonardo Benevolo, che, probabilmente,poco seppero – o vollero – interpretare il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> Nervi da qualunque militanza politicae, <strong>di</strong> conseguenza, non ebbero la necessità <strong>di</strong> doverne collocare significativamente l’operanelle loro raccolte <strong>di</strong> storia dell’architettura. Pertanto, a quasi cinquant’anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dalmomento in cui questi volumi <strong>di</strong> storia dell’architettura furono scritti, secondo la prospettivastorica attuale, gli stu<strong>di</strong> storico-critici sulla figura <strong>di</strong> Pier Luigi Nervi, architetto-ingegneredell’<strong>Architettura</strong> Moderna, potrebbero avere un campo <strong>di</strong> ricerca molto significativo daverificare ed eventualmente ridefinire, tenendo conto dell’illuminante saggio <strong>di</strong> Giulio CarloArgan del 1955 segnalato da Barbera nel suo saggio.Come ricordano Paolo Portoghesi e Paolo Marconi nella loro intervista con Barbera,l’incomprensione della critica italiana dell’architettura riguardo all’opera <strong>di</strong> Nervi sembròessere principalmente dovuta al suo intrinseco classicismo, considerato una sorta <strong>di</strong> peccatooriginale e che invece, secondo il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Portoghesi e Marconi, rappresenta forse unadelle sue più significative ere<strong>di</strong>tà.Nel saggio <strong>di</strong> Lucio Valerio Barbera 1 presentato in questo numero, la genesi dall’eclettismodelle Beaux Arts dei principi <strong>di</strong> verità costruttiva dell’architettura viene ripercorso efficacementeseguendo specialmente la vicenda americana, facendo risaltare come il profondo interesse <strong>di</strong>Nervi per l’architettura gotica e, soprattutto, per il cantiere dei gran<strong>di</strong> monumenti gotici coincidain maniera assolutamente perfetta con gli esiti – interme<strong>di</strong> – dello sviluppo della correntedelle Beax Arts nel Nuovo Mondo. Così come la sua osservazione dei comportamenti formalidelle strutture naturali lo porti naturalmente in senso proprio a basare la sua progettazionesu i principi <strong>di</strong> simmetria e <strong>di</strong> equilibrio che sentiamo essere il fondamento della classicità.Da qui si può andare molto oltre si può andare oltre: Joseph Abram nel suo saggiopubblicato nel Catalogo della <strong>Mostra</strong> <strong>di</strong> Nervi, citando le espressioni <strong>di</strong> Pier Luigi Nerviriguardanti il cemento armato “...la più bella tecnica costruttiva inventata dall’umanità...il progettista saprà trovare le più alte espressioni dell’arte...ma fuori dai co<strong>di</strong>ci preesistenti,dalle ‘forme convenzionali’ perché il cemento pretende una comprensione nuova delrapporto tra forma e materia...” conclude: “In questo le sue opere non cercano l’armonianell’antropomorfismo delle forme (colonne, capitelli, travi, braccia...) ma nella percezionecomune, collettiva, con<strong>di</strong>visa delle leggi statiche. In tal modo egli è preclassico in quantoil suo ‘umanesimo’ affonda le ra<strong>di</strong>ci nei fondamenti universali <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina arcaica”.A questo proposito uno dei temi da approfon<strong>di</strong>re sarebbe sicuramente quello delle ra<strong>di</strong>cidella concezione strutturale nerviana, saldamente fondata su un metodo che considera sia1. L.V. Barbera, 1955 a pag. 20 <strong>di</strong> questo volume70