Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza
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generali, sul rapporto con la storia; Nervi inizia a parlare criticamente – egli <strong>di</strong>ce“scientificamente” – delle architetture contemporanee e del fatto che esse vadano conosciuteprofondamente. Per questo, quasi scusandosi, <strong>di</strong>ce “io parlerò delle mie opere perché leconosco meglio” e comincia una serie <strong>di</strong> lezioni, secondo me bellissime, <strong>di</strong> presentazionee <strong>di</strong> analisi delle sue stesse opere. Una cosa mi ha colpito: egli parla anche delle quantità <strong>di</strong>denaro che si risparmiano con una soluzione o che si spendono più con un’altra. L’operaarchitettonica è presentata anche nei suoi aspetti economici.RE: egli infatti <strong>di</strong>ceva che l’architettura non “può” essere economica, ma “deve” essereeconomica; l’architetto ha l’obbligo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are il metodo più economico ed efficace eperseguire, senza svilirla, la qualità dell’architettura. La semplificazione dei processi conducespesso a risultati semplificati e perciò anche migliori.LVB: in molte lezioni Nervi richiama la parte più complessa del suo pensiero, ma nello stessotempo la più semplice. Egli mette a fuoco il rapporto tra bellezza ed economia e <strong>di</strong>ce che ilprogetto deve essere “vero”; la bellezza segue da sola.RE: infatti un esempio che egli citava spesso, oltre al suo lavoro <strong>di</strong> cui chiaramente conoscevatutto il processo, era la Sala delle Macchine nel Conservatorio delle Arti e dei Mestieri a Parigi,una struttura elementare e bellissima, un’opera ingegneristica che nessuno ha mai pensato <strong>di</strong>realizzare con lo scopo che fosse bella. Chi l’ha progettata intendeva realizzare qualcosa chefosse soprattutto vera, reale, economica e che rispettasse le leggi della statica, quin<strong>di</strong> le leggidella natura.LVB: nei tuoi appunti è citato un verso <strong>di</strong> Keats; non ho capito se è una tua nota suscitatadall’insegnamento <strong>di</strong> Nervi o se è stato Nervi stesso a citare Keats: Beauty is truth, truthbeauty, se non sbaglio.RE: certo, debbo <strong>di</strong>re che anch’io me lo sono chiesto rileggendo le note dopo tanti anni, manon saprei <strong>di</strong>rlo… mentre oggi conosco Keats a memoria allora non lo conoscevo per niente;sarà stato senz’altro Nervi a suggerire questa equazione, riferendosi alla poesia <strong>di</strong> Keats: Labellezza è verità, la verità bellezza.LVB: questo è molto importante perché da questi tuoi appunti emerge a tutto tondo la figura<strong>di</strong> Nervi come intellettuale colto più che come ingegnere. Egli lo <strong>di</strong>ce, ad un certo punto, etu l’hai sottolineato: ”Io credo <strong>di</strong> essere una persona colta”, e poi <strong>di</strong>stende il suo pensierospecificando che cosa sia una persona colta. Per fare questo esamina alcune persone, alcunigran<strong>di</strong> progettisti e poeti del passato per definire che cosa sia la cultura. Questo è in se stessoun insegnamento importante: per essere bravi progettisti bisogna essere persone <strong>di</strong> grandecultura.RE: egli pensava che fosse essenziale conoscere, indagare ma, allo stesso tempo, temeva chegli studenti lo fraintendessero. Per Nervi conoscere e indagare significava capire, ma avevapaura che gli studenti finissero per copiare, che sarebbe stata la cosa peggiore. Dobbiamopensare e risolvere i problemi <strong>di</strong> oggi, egli <strong>di</strong>ceva, non possiamo pensare che un esempio delpassato possa essere estrapolato, portato ai giorni nostri e copiato; questo sarebbe un grossodanno.LVB: c’è una bellissima frase che tu appunti in una delle prime lezioni in cui egli <strong>di</strong>ce:“state attenti, non bisogna stu<strong>di</strong>are tanto, bisogna pensare” questo è molto bello ed è uninsegnamento molto molto interessante per i progettisti. Gli anni 1959 e 1960 sono moltofecon<strong>di</strong> per Nervi perché egli produce alcuni tra i suoi progetti più importanti, soprattuttoa Roma. Si avvicinano le Olimpia<strong>di</strong> del 1960, a Torino si prepara l’Esposizione <strong>di</strong> Italia ‘61ed è in costruzione il grande Palazzo del Lavoro. A Roma, nella seconda parte del corso, egli191