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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

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Intervista a Luisa Anversa (febbraio 2010)Lucio V. Barbera: Pier Luigi Nervi iniziò a insegnare nella Facoltà <strong>di</strong> <strong>Architettura</strong><strong>di</strong> Roma nel 1948. Luisa Anversa non fece in tempo a frequentare un intero corso<strong>di</strong> Pier Luigi Nervi perché era già alle soglie della laurea, ma ebbe la fortuna – eanche l’intuito – <strong>di</strong> chiedere a Nervi un colloquio mentre preparava il progetto perla tesi. Fu un colloquio singolare e mi piacerebbe che Luisa lo evocasse per noi.Luisa Anversa: L’occasione del colloquio fu l’elaborazione del tema progettuale per lalaurea, un teatro. Ad un certo punto decisi <strong>di</strong> coprire l’e<strong>di</strong>ficio con una volta sottile – in queglianni iniziavano i primi sondaggi su questa tipologia strutturale – e osai chiedere a Nervi <strong>di</strong>concedermi l’occasione <strong>di</strong> un colloquio per sottoporgli questo problema progettuale. Egli fusubito <strong>di</strong>sponibile e mi concesse un incontro che durò circa un’ora. Durante la prima partedel colloquio mi parlò delle volte sottili – che poi non adottai per le <strong>di</strong>fficoltà che incontraicol professor Foschini, il mio relatore – ma la cosa più interessante, per me in<strong>di</strong>menticabile,fu tutto il tempo che mi de<strong>di</strong>cò parlando del rapporto tra forma e struttura. Egli parlava congrande intensità e capacità <strong>di</strong> comunicazione, tanto che sembrava che stessimo <strong>di</strong>scutendo<strong>di</strong> un progetto vero; descriveva l’invenzione e l’intuito che doveva caratterizzare la primafase della progettazione, fondamentale anche per le fasi successive. Tutto ciò si svolgevatrasmettendo l’emozione che si ha nei momenti in cui si inventa il progetto, il momento dellacreatività, essenziale proprio nelle prime fasi. Fu un colloquio sulla complessità del progetto,sul rapporto tra la forma-struttura e le altre componenti della progettazione. In quell’occasioneNervi si rivelò un maestro capace <strong>di</strong> trasmettere l’emozione della progettazione nellesue varie fasi; tutto questo si <strong>di</strong>mostrò molto significativo per la mia vita professionale.LVB: durante le sue lezioni Nervi parlava spesso del rapporto tra l’idea strutturale el’architetto; egli affermava che il suo compito non era insegnare tutti gli elementi specificidella statica o della tecnologia, ma fare appassionare gli studenti alla statica e alla tecnologia,far comprendere che l’architetto deve sviluppare l’intuito statico, deve capire al primosguardo se una struttura è costruita in modo giusto, se tocca la verità – egli parlava moltospesso <strong>di</strong> verità – o se invece la struttura è un travisamento della realtà.LA: nella vita professionale ho avuto modo <strong>di</strong> verificare la mia capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio rispettoal problema strutturale applicata ad un progetto a cui ho partecipato, in occasione <strong>di</strong> unavisita in cantiere. Ero in compagnia del progettista e, in modo del tutto intuitivo, riscontraiuna <strong>di</strong>scordanza tra le strutture verticali e quelle orizzontali, non mi sembravano coerenti.177

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