09.07.2015 Views

La normativa comunitaria in materia di acque - Amministrazione in ...

La normativa comunitaria in materia di acque - Amministrazione in ...

La normativa comunitaria in materia di acque - Amministrazione in ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

europee f<strong>in</strong>o all’adozione della <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE che istituisce un quadro perl’azione <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>.Quest’elaborato si propone, <strong>in</strong>nanzitutto, <strong>di</strong> fornire uno stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>rettiva <strong>in</strong>questione e del suo recepimento, partendo dall’evoluzione della <strong>normativa</strong><strong>comunitaria</strong> precedente. Relativamente alla <strong>di</strong>rettiva se ne evidenzieranno i pr<strong>in</strong>cipicard<strong>in</strong>e e gli strumenti ritenuti funzionali al perseguimento degli obiettivi. Inparticolare, si porrà l’accento il ruolo della partecipazione e l’importanza delco<strong>in</strong>volgimento del pubblico durante l’iter decisionale; verrà illustrato il ruolodell’analisi economica e dei relativi strumenti soffermandosi sul pr<strong>in</strong>cipio card<strong>in</strong>e delfull cost recovery, <strong>di</strong> cui verrà ricostruita l’evoluzione nel proce<strong>di</strong>mento legislativoche ha portato all’adozione della <strong>di</strong>rettiva stessa ed il suo rapporto con la <strong>di</strong>rettivasulla responsabilità ambientale.<strong>La</strong> superficie delle terre irrigate nell’Europa meri<strong>di</strong>onale è aumentata del 20% dal 1985. Cfr.documento della Commissione europea, Direttiva quadro sulle risorse idriche, att<strong>in</strong>gi ad essa!Disponibile sul sito: http://www.europa.eu.<strong>in</strong>t/comm/environment/water/ [data ultimo accesso: 20febbraio 2009]4


1. L’evoluzione della <strong>normativa</strong> <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche<strong>La</strong> produzione delle <strong>acque</strong> rappresenta un argomento della massima importanza nella legislazioneambientale europea. A partire dagli anni ’70, <strong>in</strong>fatti, si è avuta una proliferazione frenetica <strong>di</strong><strong>di</strong>rettive e decisioni f<strong>in</strong>o ad arrivare ad un totale <strong>di</strong> 22 <strong>in</strong>terventi.Le <strong>di</strong>rettive del Consiglio europeo adottate tra il 1975 e il 1980 si sono occupate <strong>di</strong> stabilire irequisiti qualitativi delle <strong>acque</strong> <strong>in</strong> ragione dell’uso della risorsa idrica:- acqua potabile e acqua dest<strong>in</strong>ata al consumo umano 12 ;- <strong>acque</strong> m<strong>in</strong>erali 13 ;- <strong>acque</strong> <strong>di</strong> balneazione 14 ;- <strong>acque</strong> dolci idonee alla vita dei pesci 15 ;- <strong>acque</strong> dest<strong>in</strong>ate alla molluschicoltura 16 ;Le normative avevano dunque come obiettivo primario la riduzione e, successivamente,l’elim<strong>in</strong>azione dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento delle risorse idriche, possibilmente alla fonte. Una volta def<strong>in</strong>itoun ambiente idrico <strong>in</strong> base all’uso ed i relativi obiettivi <strong>di</strong> qualità, la Comunità tendeva a renderecompatibile l’utilizzazione della risorsa da parte <strong>di</strong> vari utenti, assicurando una equa ripartizionedell’acqua, <strong>in</strong> quantità corrispondente ai bisogni degli utilizzatori, e <strong>di</strong> qualità adatta alladest<strong>in</strong>azione. Gli obiettivi <strong>di</strong> qualità erano basati su parametri espressi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> concentrazionedelle sostanze <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti o <strong>di</strong> <strong>in</strong>tensità degli <strong>in</strong>cidenti ambientali. Ogni <strong>di</strong>rettiva, poi, def<strong>in</strong>iva iparametri qualitativi <strong>di</strong>fferenziati <strong>in</strong> rapporto alla categoria delle <strong>acque</strong> superficiali, <strong>in</strong><strong>di</strong>cava lafrequenza dei campionamenti, i meto<strong>di</strong> per il campionamento e l’analisi dei campioni sui qualieffettuare il controllo <strong>di</strong> qualità.L’<strong>in</strong>sieme degli atti legislativi comunitari <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>, però, andava a costituire un coacervoall’<strong>in</strong>terno del quale era <strong>di</strong>fficile orientarsi. Con l’emergere dell’esigenza <strong>di</strong> dare alla <strong>materia</strong> una12 Direttiva 80/778/CEE del Consiglio, 15 luglio 1980, sulla qualità delle <strong>acque</strong> dest<strong>in</strong>ate al consumo umano, <strong>in</strong> G.U.C.E.30 agosto 1980, n. L 229.13 Direttiva 80/777/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1980, <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> ravvic<strong>in</strong>amento della legislazione degli Statimembri sull’utilizzazione e la commercializzazione delle <strong>acque</strong> m<strong>in</strong>erali naturali, <strong>in</strong> G.U.C.E. L. 2291 del 30/8/1980.14 Direttiva 76/160/CEE del Consiglio, dell’8 <strong>di</strong>cembre 1975, concernente la qualità delle <strong>acque</strong> <strong>di</strong> balneazione, <strong>in</strong>G.U.C.E. L 31 del 5/2/1976.15 Direttiva 78/659/CEE del Consiglio, del 18 luglio 1978, sulla qualità delle <strong>acque</strong> dolci che richiedono protezione omiglioramento per essere idonee alla vita dei pesci, <strong>in</strong> G.U.C.E. n. L 222 del 14/08/1978.16 Direttiva 79/923/CEE del Consiglio, del 30 ottobre 1979, relativa ai requisiti <strong>di</strong> qualità delle <strong>acque</strong> dest<strong>in</strong>ate allamolluschicoltura, <strong>in</strong> G.U.C.E. L 281 del 10 novembre 1979.5


superficiali <strong>in</strong>terne, delle <strong>acque</strong> <strong>di</strong> transizione, delle <strong>acque</strong> costiere e sotterranee 22 soprattuttoattraverso un uso razionale e promuovendo l’<strong>in</strong>tegrazione delle normative rilevanti.Inoltre, per considerare compiutamente l’<strong>in</strong>tero ciclo delle <strong>acque</strong> si ritiene necessario superare iconf<strong>in</strong>i amm<strong>in</strong>istrativi <strong>di</strong> Prov<strong>in</strong>ce, Regioni e Stati e gestire questa risorsa attraverso unapianificazione a livello <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o idrografico 23 .Viene favorita l’azione preventiva e l’elim<strong>in</strong>azione le potenziali situazioni <strong>di</strong> rischio, si mira allariduzione delle emissioni <strong>di</strong> sostanze pericolose, f<strong>in</strong>o alla loro elim<strong>in</strong>azione, con l’ausilio <strong>di</strong> unadeguato sistema <strong>di</strong> sanzioni <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”.Il quadro normativo così del<strong>in</strong>eato è teso, evidentemente, ad agevolare un utilizzo idrico sostenibilefondato sulla protezione a lungo term<strong>in</strong>e delle risorse idriche e che contribuisca a mitigare gli effettidelle <strong>in</strong>ondazioni o della siccità.Il nuovo orientamento f<strong>in</strong>isce col valorizzare tutte le varie funzioni del bene acqua, riconoscendo,così, la coesistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse esigenze: si tutela l’aspetto sociale, legato alla protezione dellepersone dai rischi per la sicurezza e per la salute; l’aspetto economico, poiché si prevede l’accessoefficiente della popolazione e delle attività produttive alle risorse; l’aspetto ambientale, o <strong>di</strong>sostenibilità <strong>in</strong>tergenerazionale, che prevede la conservazione delle risorse e la <strong>di</strong>fesa delle lorofunzioni ecologiche.In questo senso non è più sufficiente, come accadeva <strong>in</strong> passato, soffermarsi sulla composizionechimico-fisica del corpo idrico, o sul rispetto <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>ati limiti <strong>di</strong> concentrazione <strong>di</strong> sostanze, maassoluta non deve servire da pretesto per <strong>di</strong>fferire l’adozione <strong>di</strong> misure adeguate ed efficaci, anche <strong>in</strong> rapporto aicosti, <strong>di</strong>rette a prevenire il degrado ambientale; il pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”, che sancisce l’<strong>in</strong>ternalizzazione deicosti per la tutela ambientale e l’uso <strong>di</strong> strumenti economici, considerando che è l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>atore a dover sostenere ilcosto dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento. Cfr. LA CAMERA FRANCESCO, Sviluppo sostenibile: orig<strong>in</strong>i, teoria e pratica, E<strong>di</strong>tori Riuniti, 2003,Roma, pp. 22-25. Il pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> prevenzione comporta che la comunità può porre <strong>in</strong> essere misure che siano atte aprevenire il verificarsi <strong>di</strong> eventuali eventi dannosi per l’ambiente con un evidente risvolto economico positivo <strong>in</strong>quanto è sicuramente meno costoso evitare il danno prima che si verifichi anziché ripararlo dopo che esso si è avuto.(Cfr. MEZZETTI LUCA (a cura <strong>di</strong>), Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto ambientale, Padova, CEDAM, 2001, pp 36 e ss.).22 “Acque <strong>di</strong> transizione”: i corpi idrici superficiali <strong>in</strong> prossimità della foce <strong>di</strong> un fiume, che sono parzialmente <strong>di</strong> naturasal<strong>in</strong>a a causa della loro vic<strong>in</strong>anza alle <strong>acque</strong> costiere, ma sostanzialmente <strong>in</strong>fluenzati dai flussi <strong>di</strong> acqua dolce; “<strong>acque</strong>superficiali”: le <strong>acque</strong> <strong>in</strong>terne, ad eccezione delle <strong>acque</strong> sotterranee; le <strong>acque</strong> <strong>di</strong> transizione e le <strong>acque</strong> costiere, tranneper quanto riguarda lo stato chimico, <strong>in</strong> relazione al quale sono <strong>in</strong>cluse anche le <strong>acque</strong> territoriali; “Acquesotterranee”: tutte le <strong>acque</strong> che si trovano sotto la superficie del suolo nella zona <strong>di</strong> saturazione e a contatto <strong>di</strong>rettocon il suolo o sottosuolo. – v. <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE, art. 2 “Def<strong>in</strong>izioni”, punto 6); punto1); punto 2).23 “Bac<strong>in</strong>o idrografico”: il territorio nel quale scorrono tutte le <strong>acque</strong> superficiali attraverso una serie <strong>di</strong> torrenti, fiumied eventualmente laghi per sfociare al mare <strong>in</strong> un’unica foce, a estuario o a delta – v. <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE, art. 2“Def<strong>in</strong>izioni”, punto 13). Il “Distretto idrografico” viene <strong>in</strong>vece def<strong>in</strong>ito come la pr<strong>in</strong>cipale unità per la gestione deibac<strong>in</strong>i idrografici – v. <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE, art. 2 “Def<strong>in</strong>izioni”, punto 15).8


è necessario tener conto anche della funzionalità ecologica dei corpi idrici che deve esseremantenuta e migliorata.L’obiettivo globale, da raggiungere entro il 2015, è quello <strong>di</strong> ottenere un “buono stato” <strong>di</strong> tutte le<strong>acque</strong> dell’Unione europea, attraverso piani <strong>di</strong> gestione attuati a livello <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goli bac<strong>in</strong>i idrografici 24 .Per raggiungere quest’ambizioso obiettivo, la <strong>di</strong>rettiva parte da c<strong>in</strong>que presupposti prioritari ecomplementari 25 :a) l’acqua non conosce frontiere: i gran<strong>di</strong> bac<strong>in</strong>i idrografici come il Danubio o il Reno<strong>in</strong>teressano zone geografiche che si estendono su più Paesi. Per questi bac<strong>in</strong>i la <strong>di</strong>rettivaquadro <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong> prevede che gli Stati membri <strong>in</strong>teressati pre<strong>di</strong>spongano unpiano <strong>di</strong> gestione comune, cui dovranno essere associati gli enti locali, regionali e nazionali,nonché tutti gli attori del settore, <strong>in</strong> particolare le organizzazioni non governative;b) l’acqua riguarda ognuno <strong>di</strong> noi: nelle attività quoti<strong>di</strong>ane tutti noi utilizziamo l’acqua:cittad<strong>in</strong>i, membri della società civile, autorità pubbliche a qualsiasi livello…Una migliore<strong>in</strong>formazione su come le nostre abitud<strong>in</strong>i contribuiscano ad alterare la qualità e la quantità<strong>di</strong> questa risorsa ci permette <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il nostro comportamento per utilizzare l’acqua<strong>in</strong> modo responsabile e sostenibile;c) l’acqua è una risorsa fragile: le attività antropiche (agricoltura, <strong>in</strong>dustria, uso domestico …)<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ano l’acqua. Oltre alla protezione dei fiumi, dei laghi, delle <strong>acque</strong> costiere e <strong>di</strong> altriecosistemi, la <strong>di</strong>rettiva quadro mira a preservare le <strong>acque</strong> sotterranee fissando ambiziosiobiettivi qualitativi da raggiungere entro il 2015;d) l’acqua ha un costo: essa, come l’aria che respiriamo, non può essere considerata unprodotto commerciale. Secondo l’Unione europea una corretta politica dei prezzi, basatasu un calcolo preciso dei consumi, è un ottimo <strong>in</strong>centivo per un uso razionale e sostenibile<strong>di</strong> questa preziosa risorsa. <strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva quadro chiede a tutti gli Stati membri <strong>di</strong> porre <strong>in</strong>essere una politica tariffaria fondata sul pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”, operando una chiara24 “Se <strong>in</strong> passato la sod<strong>di</strong>sfazione dei fabbisogni antropici era la variabile <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente, e la qualità dei corpi idrici unarisultante, la visione ora si ribalta: il buono stato ecologico rappresenta un obiettivo m<strong>in</strong>imo non derogabile, se non <strong>in</strong>casi molto particolari, e gli usi dell’acqua sono consentiti solo se e <strong>in</strong> quanto compatibili con tale obiettivo”. V.MASSARUTTO ANTONIO, L’acqua, Il Mul<strong>in</strong>o, 2008, p. 34.25 Cfr. COMMISSIONE EUROPEA, L’acqua la nostra ricchezza – Le politiche dell’Unione europea <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche esviluppo sostenibile, Settembre 2008.9


<strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione tra le <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> utenti. Il testo della <strong>di</strong>rettiva sancisce <strong>in</strong>oltre il <strong>di</strong>rittouniversale ad una fornitura base;e) misure <strong>in</strong>tegrate e complementari: ricapitolando, l’applicazione della <strong>di</strong>rettiva quadro atutela dell’acqua implica la partecipazione <strong>di</strong> tutti <strong>in</strong> una prospettiva europea <strong>di</strong>partenariato, e a livello delle più alte istanze dell’Unione europea. <strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva, <strong>in</strong>oltre,dev’essere decl<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> un’ottica ambientale più ampia, <strong>in</strong> modo articolato con le altrenormative che compongono l’arsenale legislativo europeo <strong>di</strong> “Ambiente 2010: il nostrofuturo, la nostra scelta” 26 .Dunque, gli Stati membri vengono chiamati ad <strong>in</strong>traprendere misure concrete per impe<strong>di</strong>re ildeterioramento dello stato <strong>di</strong> tutti i corpi idrici superficiali e sotterranei.L’obiettivo generale della <strong>di</strong>rettiva è quello <strong>di</strong> raggiungere un buono stato delle <strong>acque</strong> superficialientro il 2015 27 , avendo come riferimento parametri ed <strong>in</strong><strong>di</strong>catori ecologici, idrologici e chimicofisici.<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva risulta sicuramente ambiziosa, dal momento che essa ha posto delle scadenze moltostr<strong>in</strong>genti. Tra le più importanti si segnalano:1) entro il 2003: identificazione dei bac<strong>in</strong>i idrografici e attribuzione ai relativi <strong>di</strong>strettiidrografici; identificazione delle autorità competenti;2) entro il 2004: elaborazione <strong>di</strong> analisi per la def<strong>in</strong>izione delle caratteristiche dei <strong>di</strong>strettiidrografici e dell’impatto ambientale delle attività umane, analisi economica dell’utilizzoidrico e registro delle aree protette entro i <strong>di</strong>stretti;3) entro il 2006: armonizzazione del sistema <strong>di</strong> classificazione dello stato ecologico delle<strong>acque</strong> secondo parametri comuni all’<strong>in</strong>terno dell’Unione europea; attivazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong>rete <strong>di</strong> monitoraggio dello stato delle <strong>acque</strong> superficiali, delle <strong>acque</strong> sotterranee e dellearee protette;26 V. Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e alComitato delle Regioni, del 24 gennaio 2001, sul Sesto programma <strong>di</strong> azione per l’ambiente della Comunità europea“Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”. *COM(2001) 31 def. – Non pubblicato nella Gazzetta Ufficiale].27 “Buono stato” viene def<strong>in</strong>ito, nell’articolo 2 della <strong>di</strong>rettiva, come lo stato raggiunto da un corpo idrico qualora il suostato, tanto sotto il profilo ecologico quanto sotto quello chimico, possa essere def<strong>in</strong>ito almeno buono.10


4) entro il 2009: def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> misure che, tenendo conto dei risultati delleanalisi, permetta il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dalla <strong>di</strong>rettiva;pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>i idrografici;5) entro il 2010: def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> una politica dei prezzi che tenga conto del pr<strong>in</strong>cipio delrecupero dei costi dei servizi idrici, compresi i costi ambientali e <strong>di</strong> risorsa 28 ;6) entro il 2012: adozione <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> misure – <strong>di</strong> base e supplementari – applicabileai <strong>di</strong>stretti idrografici identificati;7) entro il 2015: attuazione delle misure necessarie per impe<strong>di</strong>re il deterioramento <strong>di</strong> tutti icorpi idrici superficiali e sotterranei, oltre che per impe<strong>di</strong>re o limitare l’immissione <strong>di</strong>sostanze <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti nelle <strong>acque</strong> sotterranee 29 ;8) 2021: term<strong>in</strong>e del secondo ciclo <strong>di</strong> gestione;9) 2027: term<strong>in</strong>e del terzo ciclo <strong>di</strong> gestione e term<strong>in</strong>e ultimo per il raggiungimento degliobiettivi.Come si legge nel documento della Commissione europea Strategic document: Common strategyon the implementation of the Water Framework <strong>di</strong>rective, le sfide necessarie per l’implementazione28 Costi ambientali: ovvero i costi legati ai danni che l’utilizzo stesso delle risorse idriche causa all’ambiente, agliecosistemi ed a coloro che usano l’ambiente (ad esempio una riduzione della qualità ecologica degli ecosistemiacquatici o la sal<strong>in</strong>izzazione e degradazione <strong>di</strong> terreni produttivi.Costi delle risorse: ovvero i costi delle mancate opportunità imposte ad altri utenti <strong>in</strong> conseguenza dello sfruttamento<strong>in</strong>tensivo delle risorse al <strong>di</strong> là del loro livello <strong>di</strong> riprist<strong>in</strong>o e ricambio naturale (ad esempio legati all’eccessiva estrazione<strong>di</strong> <strong>acque</strong> sotterranee).29 Entro il 22 giugno 2004 gli Stati membri erano tenuti a designare i bac<strong>in</strong>i idrografici e a trasmettere allaCommissione <strong>in</strong>formazioni dettagliate sulle autorità nom<strong>in</strong>ate per gestirli. Questo obbligo rispondeva all’<strong>in</strong>tento <strong>di</strong>ottenere una descrizione chiara delle <strong>di</strong>sposizioni amm<strong>in</strong>istrative poste <strong>in</strong> essere per realizzare gli ambiziosi obiettividella <strong>di</strong>rettiva. Le <strong>in</strong>formazioni sono particolarmente importanti quando i corpi idrici sono con<strong>di</strong>visi fra Stati membri<strong>di</strong>versi, ma anche per i cittad<strong>in</strong>i, gli utenti e i soggetti <strong>in</strong>teressati che devono avere una visione chiara dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong>gestione delle risorse idriche. Entro il 22 marzo 2005 ogni Stato membro era tenuto a trasmettere alla Commissioneuna relazione sui risultati <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ambientali dettagliati sull’attuale stato <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>stretto idrografico sul proprioterritorio. Questi stu<strong>di</strong>, che dovevano essere term<strong>in</strong>ati entro il 22 <strong>di</strong>cembre 2004, chiariscono le questioni daaffrontare con future misure ant<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, rappresentano un altro importante passo per ottenere una buonaqualità delle <strong>acque</strong> e servono a colmare le lacune nelle conoscenze, a identificare le priorità e a preparare un’ampiaconsultazione pubblica. <strong>La</strong> mancanza <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong> entro le scadenze previste potrebbe ostacolare seriamente i passisuccessivi per assicurare la buona qualità delle <strong>acque</strong> europee entro il 2015. Per questo motivo, <strong>in</strong>fatti, laCommissione ha avviato una procedura <strong>di</strong> <strong>in</strong>frazione davanti alla Corte europea <strong>di</strong> giustizia nei confronti dell’Italia e,successivamente, è uscita la recente sentenza n. C-85/2006 <strong>in</strong> cui la Corte <strong>di</strong> Giustizia CE ha puntualizzato che “nonavendo adottato entro il term<strong>in</strong>e prescritto, le <strong>di</strong>sposizioni legislative, regolamentari ed amm<strong>in</strong>istrative necessarie perconformarsi alla <strong>di</strong>rettiva del Parlamento europeo e del Consiglio 23 ottobre 2000, n. 60, che istituisce un quadro perl’azione <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi impostile della detta<strong>di</strong>rettiva”.11


nel contesto della <strong>di</strong>rettiva quadro sulle <strong>acque</strong> 42 . In modo generico, la partecipazione pubblica vienedef<strong>in</strong>ita come la possibilità offerta alle persone <strong>di</strong> <strong>in</strong>fluenzare gli esiti <strong>di</strong> piani e procedure: sitratta <strong>di</strong> un mezzo per migliorare le modalità decisionali, per sensibilizzare il pubblico sulletematiche ambientali e per aumentare il consenso e l’impegno rispetto a piani prestabiliti 43 . Ai f<strong>in</strong>idell’attuazione della <strong>di</strong>rettiva, la partecipazione pubblica è consigliata <strong>in</strong> tutte le fasi del processo<strong>di</strong> pianificazione, dalla def<strong>in</strong>izione dei requisiti come <strong>in</strong><strong>di</strong>cato nell’art. 5, al programma <strong>di</strong> misure,s<strong>in</strong>o alla progettazione del piano <strong>di</strong> gestione del bac<strong>in</strong>o idrografico.Sebbene nella <strong>di</strong>rettiva il term<strong>in</strong>e “partecipazione pubblica” non appaia esplicitamente, <strong>in</strong> essavengono citati tre livelli <strong>di</strong> partecipazione con un livello <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgimento crescente:1) raccolta e <strong>di</strong>ffusione delle <strong>in</strong>formazioni;2) consultazione;3) partecipazione attiva 44 .In base alla <strong>di</strong>rettiva, i primi due livelli devono essere garantiti e l’ultimo <strong>in</strong>coraggiato 45 .Occorre, <strong>in</strong>oltre, tenere presente che gli Stati membri risultano <strong>in</strong> ultima analisi responsabili delprocesso <strong>di</strong> partecipazione pubblica, <strong>in</strong> quanto <strong>di</strong>rettamente responsabili del raggiungimento degliobiettivi della <strong>di</strong>rettiva. Per poter essere effettiva, essa dovrebbe essere prevista f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio dellapianificazione dei bac<strong>in</strong>i idrografici, senza r<strong>in</strong>vii, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> consentire l’<strong>in</strong>tegrazione <strong>di</strong> idee,osservazioni e contributi delle parti <strong>in</strong>teressate lungo il percorso.Quello della partecipazione costituisce un elemento card<strong>in</strong>e non solo della <strong>di</strong>rettiva <strong>in</strong> questione, ma<strong>di</strong> tutta la più recente politica <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale 46 . A questo proposito è statoapprovato il regolamento 1367/2006/CE 47 del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 settembre2006, sull’applicazione alle Istituzioni e agli organi comunitari delle <strong>di</strong>sposizioni della Convenzione42 COMMISSIONE EUROPEA, doc. cit., p.1.43 Ivi, p. 13.44 Il tema del processo partecipativo sarà approfon<strong>di</strong>to nel capitolo riguardante la Valutazione Ambientale Strategica.45 DI DIO FULVIO, op.cit., p. 154.46 Si veda la Convenzione <strong>di</strong> Aarhus sull’accesso alle <strong>in</strong>formazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionalie l’accesso alla giustizia <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale, attuata con decisione 2005/370/CE del 17 febbraio 2005.47 Regolamento 1367/2006/CE del 6 settembre 2006, sull’applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle<strong>di</strong>sposizioni della convenzione <strong>di</strong> Aarhus sull’accesso alle <strong>in</strong>formazioni, la partecipazione del pubblico ai processidecisionali e l’accesso alla giustizia <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale, GUCE n. L 264/13 del 25/9/2006.15


<strong>di</strong> Aarhus 48 sull’accesso alle <strong>in</strong>formazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali el’accesso alla giustizia <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale.Le politiche idriche stanno sperimentando una transizione importante: laddove <strong>in</strong> passato eranocentrate sull’idea <strong>di</strong> fabbisogno e sulla realizzazione a spese pubbliche delle <strong>in</strong>frastrutture, i pr<strong>in</strong>cipicard<strong>in</strong>e ora sono la riduzione dei fattori <strong>di</strong> pressione, l’efficienza nell’uso, ilrecupero <strong>in</strong>tegrale deicosti a carico degli utilizzatori (full-cost recovery).Se al primo approccio poteva essere funzionale un modello decisionale accentrato e fondatosull’autorità pubblica, al secondo risulta essenziale un co<strong>in</strong>volgimento attivo e propositivo <strong>di</strong> tuttigli attori sociali 49 .In ogni caso, l’obbligo <strong>di</strong> assicurare i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione dei cittad<strong>in</strong>i e il co<strong>in</strong>volgimento deiportatori <strong>di</strong> <strong>in</strong>teressi nel governo allargato <strong>di</strong> un bene comune, pubblico, come l’acqua, “che non èun prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto e <strong>di</strong>feso e trattatocome tale” 50 , aprono la possibilità <strong>di</strong> sviluppare un movimento <strong>di</strong> reale <strong>in</strong>novazione delle formedella partecipazione della responsabilità <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale e associata 51 .In Italia, il tema della partecipazione è stato considerato, f<strong>in</strong>ora, <strong>in</strong> modo senz’altro <strong>in</strong>adeguato.Nella legislazione <strong>in</strong> <strong>materia</strong> che va dalla legge n. 183/1989 52 , al d.lgs. 152/1999 53 , <strong>in</strong>fatti, esso48 Convenzione sull’accesso alle <strong>in</strong>formazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso allagiustizia <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale, approvata con Decisione 2005/370/CE del Consiglio, del 17 febbraio 2005, relativa allafirma, a nome della Comunità europea, della convenzione sull’accesso alle <strong>in</strong>formazioni, la partecipazione del pubblicoal processo decisionale e l’accesso alla giustizia <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale (G.U.C.E L 124 del 17 maggio 2005, pp 1-3;G.U.C.E L 164M del 16 giugno 2006, pp 17- 19).49 In particolare, sull’importanza delle ONG nel processo partecipativo v. SCHEUER STEFAN, “<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva quadrodell’Unione europea sulla protezione delle <strong>acque</strong>: si apre una nuova era?, <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 6,2000, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, Milano, p. 1103.50 Preambolo della <strong>di</strong>rettiva, considerando 1).51 DI DIO FULVIO, “<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva quadro delle <strong>acque</strong>: un approccio ecosistemico alla pianificazione e gestione della risorsaidrica”, <strong>in</strong> Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente, fasc. 9, 2006, E<strong>di</strong>zioni Tellus, Roma, p. 498.52 <strong>La</strong> legge 183 del 1989 già 15 anni fa aveva fatto proprio il pr<strong>in</strong>cipio della pianificazione <strong>in</strong>tegrata <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o comestrumento per assicurare la governance dei sistemi idrici. Si possono riconoscere già <strong>in</strong> questa legge i pr<strong>in</strong>cipi chestanno alla base del concetto <strong>di</strong> sostenibilità: mantenimento degli equilibri ecologici, efficienza, ricerca <strong>di</strong> un equilibriofra le funzioni economiche, quelle sociali e quelle ecologiche cui il sistema idrico assolve. Il Piano <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o è lostrumento prescelto per assicurare il migliore equilibrio tra queste istanze. Esso è teoricamente onnipotente, potendoprevedere ogni tipo <strong>di</strong> prescrizione, la quale va a sovrapporsi a qualunque altro strumento <strong>di</strong> governo.53 Il d.lgs. n. 152/1999, dal canto suo, anticipa la previsione <strong>di</strong> una pianificazione costruita a partire dagli obiettivi <strong>di</strong>qualità dei corpi idrici, e a questo scopo attribuisce alle Regioni una vasta gamma <strong>di</strong> poteri, che spaziano dallaregolamentazione degli scarichi alla limitazione dei prelievi, all’imposizione <strong>di</strong> precauzioni e buone pratiche. Il Piano <strong>di</strong>tutela, per la prima volta, assegna alle Regioni la possibilità concreta <strong>di</strong> assumere decisioni che impattano <strong>in</strong> modo<strong>di</strong>fferenziato e asimmetrico sul territorio, sui settori economici e sui soggetti privati.16


aggiungere un’allocazione efficiente dalla risorsa fra <strong>di</strong>versi usi concorrenti, <strong>di</strong> sceglierecorrettamente il mix <strong>di</strong> obiettivi e strumenti 58 .All’analisi economica sono de<strong>di</strong>cati <strong>di</strong>versi richiami <strong>in</strong> alcuni articoli: <strong>in</strong> particolare negli articoli 5e 9, nell’allegato II e nell’allegato III. Vengono <strong>in</strong>trodotti due pr<strong>in</strong>cipi economici chiave.Innanzitutto, gli utenti (<strong>in</strong>dustrie, agricoltura, famiglie) dovranno sostenere <strong>in</strong>tegralmente i costi delservizio idrico ricevuto; <strong>in</strong> secondo luogo, la <strong>di</strong>rettiva richiede che gli Stati membri utilizz<strong>in</strong>ol’analisi economica nella gestione delle loro risorse idriche e per valutare i costi- efficacia e i costigenerali delle alternative durante il processo decisionale.Dunque è evidente che una delle <strong>in</strong>novazioni chiave della <strong>di</strong>rettiva è la previsione <strong>di</strong> un prezzo per iservizi idrici che dovrà riflettere pienamente il valore del servizio fornito 59 .Ai sensi della <strong>di</strong>rettiva, il recupero dei costi si riferisce a vari elementi. I prezzi che gli utentipagano dovrebbero fare riferimento ai costi operativi e <strong>di</strong> mantenimento della fornitura e deltrattamento, nonché ai costi per gli <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> <strong>in</strong>frastrutture. In realtà, la <strong>di</strong>rettiva si sp<strong>in</strong>geanche oltre, poiché richiede che i prezzi comprendano anche i costi ambientali e <strong>di</strong> risorsa 60 .Quest’ultimo rappresenta un passaggio chiave verso l’implementazione del pr<strong>in</strong>cipio economico percui sia chi produce <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento che gli utenti dovrebbero sostenere le spese per le risorse naturaliche utilizzano e per i danni procurati.I costi ambientali <strong>in</strong>cludono i danni agli ecosistemi come l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento che danneggia i pesci o lafauna dei fiumi. L’estrazione <strong>di</strong> acqua per usi antropici che ha delle ripercussioni <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong>riduzione del livello <strong>di</strong> acqua nei fiumi e nei laghi e che potrebbe danneggiare gli ecosistemi. Questicosti non compaiono attualmente nel documento <strong>di</strong> bilancio f<strong>in</strong>anziario, ma possono essere misuraticon <strong>di</strong>versi strumenti 61 .58 ZUCARO RAFFAELLA, Direttiva quadro per le <strong>acque</strong> 2000/60 – Analisi dell’impatto sul settore irriguo e della pesca, INEA– Istituto Nazionale <strong>di</strong> Economia Agraria, 2007, p. 17.59 MASSARUTTO ANTONIO, Per l’attuazione della <strong>di</strong>rettiva Europea 2000/60 <strong>in</strong> Italia – Aspetti economici e gestionali,<strong>in</strong>tervento presso:Dse, Università <strong>di</strong> Ud<strong>in</strong>e e Iefe, Università Bocconi, Milano 17 ottobre 2003.60 I costi ambientali sono def<strong>in</strong>iti come i costi dei danni che l’uso delle risorse idriche impone all’ambiente, agliecosistemi e a coloro che utilizzano l’ambiente (per esempio una riduzione della qualità ecologica degli ecosistemiacquatici, o la sal<strong>in</strong>izzazione e degrado dei suoli produttivi). i costi <strong>di</strong> risorsa sono def<strong>in</strong>iti come i costi <strong>di</strong> opportunitàche altri utilizzi sostengono, derivanti dalla <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione della risorsa al <strong>di</strong> sotto del tasso naturale <strong>di</strong> rigenerazione o <strong>di</strong>recupero (ad esempio dovuti ad un eccesso <strong>di</strong> estrazione delle <strong>acque</strong> sotterranee).61 Tra gli strumenti chiave si ricordano: la stima dei costi e dei benefici; l’analisi costi-efficacia; l’analisi costi- benefici;la valutazione dei costi e dei benefici. Cfr. PANELLA GIORGIO, Economia e politiche dell’ambiente, Carocci e<strong>di</strong>tore, 2002,Roma.18


E’ evidente che quando un corpo idrico è parzialmente o <strong>in</strong>tegralmente esaurito, il prezzo <strong>di</strong> questarisorsa sale. Coprire questi costi <strong>di</strong> risorsa è importante soprattutto per i bac<strong>in</strong>i idrici <strong>in</strong> cui la risorsaè particolarmente scarsa.Tra<strong>di</strong>zionalmente, sono le regioni me<strong>di</strong>terranee a dover far fronte a questi problemi; tuttavia ess<strong>in</strong>on sono meno sentiti nel resto dell’Europa (si pensi alla grave siccità che nel 2005 ha colpito Paes<strong>in</strong>or<strong>di</strong>ci come la Danimarca).Ciò ha portato la Commissione europea a sottol<strong>in</strong>eare che politiche <strong>di</strong> prezzo <strong>in</strong>efficaci hannocontribuito ad una cattiva gestione delle risprse idriche <strong>in</strong> molte aree. Nelle sue raccomandazioni haevidenziato la necessità <strong>di</strong> una piena implementazione della <strong>di</strong>rettiva quadro e dell’attivazione <strong>di</strong>politiche <strong>di</strong> prezzo migliori, basate sul pr<strong>in</strong>cipio “user pays” 62 , che <strong>in</strong>coraggerà un uso efficientedell’acqua e fermerà gli sprechi.Inoltre, l’implementazione completa <strong>di</strong> questi pr<strong>in</strong>cipi necessità <strong>di</strong> considerare tutte le attività cheutilizzano risorse idriche, dal momento che, se applicati solo nei confronti <strong>di</strong> alcuni settori, non negarantirebbero un uso sostenibile.<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva prevede, <strong>in</strong>oltre, che l’analisi economica contribuisca a rafforzare il lavoro degli Statimembri nella preparazione dei piani <strong>di</strong> gestione dei bac<strong>in</strong>i idrografici. Questi piani <strong>di</strong> gestione(obbligatori dal 2009), giocheranno un ruolo centrale nell’assicurare un’elevata qualità delle <strong>acque</strong>europee <strong>in</strong> vista degli obiettivi da raggiungere entro il 2015. Per i piani <strong>di</strong> gestione, gli Stati membridovranno stimare i costi <strong>di</strong> implementazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse misure attuative. Useranno queste stime peridentificare. Gli Stati membri hanno a <strong>di</strong>sposizione un’ampia scelta tra le misure da adottare perraggiungere gli obiettivi preposti. Possono lanciare nuovi progetti <strong>di</strong> <strong>in</strong>vestimento, implementarenuovi regolamenti, elaborare strumenti economici e negoziare accor<strong>di</strong> con i soggetti che <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ano.Alcune misure possono comportare <strong>in</strong>vestimenti costosi e <strong>in</strong> questi casi l’analisi costi-efficacia saràfondamentale per stabilire le alternative <strong>di</strong> utilizzo dei fon<strong>di</strong>. Anche i costi generali <strong>di</strong>implementazione potranno essere abbondantemente ridotti se gli Stati membri adotteranno questocriterio 63 .Ovviamente, gli Stati membri dovranno <strong>in</strong>tegrare l’analisi economica con analisi tecnicoscientifiche,nonché assicurare la dovuta pubblicità e partecipazione pubblica.62 Lo user pays pr<strong>in</strong>ciple prevede che gli utilizzatori sopport<strong>in</strong>o, oltre al costo <strong>di</strong> sfruttamento, anche quelli esterni; essidovrebbero fornire all’utilizzatore delle risorse un <strong>in</strong>centivo ad economizzarne l’uso.63 TORNATORE FRANCESCO, MONTICELLI MARINA, Importanza dell’analisi economica per il processo <strong>di</strong> redazione delpiano <strong>di</strong> gestione della Dir. 2000/60/CE, Autorità <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o del fiume Po, Milano, 24 ottobre 2008.19


Infatti, analizzando l’art. 5 della <strong>di</strong>rettiva <strong>in</strong> questione, si legge che il raggiungimento del buonostato per tutti i corpi idrici entro il 2015 deve avvenire attraverso l’attuazione, per ciascun <strong>di</strong>strettoidrografico o parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto idrografico <strong>in</strong>ternazionale compreso nel territorio:- dell’analisi delle caratteristiche del <strong>di</strong>stretto 64 ;- dell’esame dell’impatto delle attività umane sullo stato delle <strong>acque</strong> superficiali e sulle<strong>acque</strong> sotterranee;- dell’analisi economica dell’uso idrico 65 .Le specifiche tecniche rilevanti sono riportate negli allegati II e III della <strong>di</strong>rettiva stessa.L’analisi economica dunque assume il ruolo <strong>di</strong> “strumento <strong>di</strong> supporto alle decisioni”, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong>comunicare <strong>in</strong> modo scientifico al policy maker la soluzione “migliore”. Rappresenta anche unostrumento <strong>di</strong> supporto alla partecipazione e alla negoziazione politica consentendo ai <strong>di</strong>versistakeholders <strong>di</strong> fare emergere e confrontare i propri obiettivi e i propri metri <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio 66 .In questo senso la <strong>di</strong>rettiva rappresenta lo sforzo <strong>di</strong> superare il rapporto <strong>di</strong>cotomico tra svilupposostenibile e sviluppo economico, aprendo la strada verso l’affermazione <strong>di</strong> un concetto <strong>di</strong>sostenibilità multi<strong>di</strong>mensionale 67 , che comprende una <strong>di</strong>mensione ecologica (acqua <strong>in</strong>tesa comerisorsa naturale scarsa e vulnerabile, da trasmettere <strong>in</strong>tegra alle generazioni future); economica(acqua come risorsa economica da allocare secondo pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> efficienza); etica (acqua come beneessenziale del quale garantire l’accessibilità secondo criteri <strong>di</strong> giustizia sociale) 68 .64 Come è stato osservato, obiettivo dell’analisi delle caratteristiche del <strong>di</strong>stretto è quello <strong>di</strong> valutare gli usi della risorsaed <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare quelli che possono contribuire al rischio <strong>di</strong> non raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dalla<strong>normativa</strong>. V. ZUCARO RAFFAELLA, op.cit., p. 18.65 COMMISSIONE EUROPEA, doc. cit., pp. 8- 26.66 MASSARUTTO ANTONIO, MURARO GILBERTO, “Il ruolo dell’analisi economica nella <strong>di</strong>rettiva 2000/60”, <strong>in</strong> EconomiaPubblica – bimestrale <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione a cura del CIRIEC, fasc. 5- 6, 2006, Franco Angeli, Milano, p. 8.67 Ibidem.68 Ivi, pp 10-1520


1.3.1 Il full cost recovery pr<strong>in</strong>ciple e la sua elaborazione nel proce<strong>di</strong>mento legislativo<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva auspica il ricorso a strumenti endogeni <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento (tariffe) che consentano,secondo il pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> full cost recovery, la copertura <strong>in</strong>tegrale dei costi, <strong>in</strong>tesi sia come costi<strong>in</strong>dustriali (<strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> capitale) sia ambientali, almeno f<strong>in</strong>chè questo non vada a collidere conaltri pr<strong>in</strong>cipi e valori fondamentali (ad esempio la garanzia <strong>di</strong> accessibilità a un prezzo ragionevole).Questo pr<strong>in</strong>cipio risponde alla necessità <strong>di</strong> alleggerire gli obblighi f<strong>in</strong>anziari <strong>in</strong> capo al soggettopubblico, <strong>in</strong> un momento storico <strong>in</strong> cui l’<strong>in</strong>dustria idrica deve far fronte a <strong>in</strong>genti <strong>in</strong>vestimenti per ilraggiungimento degli standard ambientali richiesti; va peraltro rapportato alla strutturaorganizzativa del servizio idrico, che deve essere tale da poter metabolizzare il passaggio da unaf<strong>in</strong>anza derivata ed esogena a una f<strong>in</strong>anza <strong>di</strong> mercato, e deve essere messo nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>funzionare <strong>in</strong> modo efficiente, a <strong>di</strong>spetto dei “fallimenti del mercato” che lo caratterizzano.Gli aspetti più controversi riguardanti questo punto sono la presunta “mercificazione” della risorsaidrica, e la conseguente valutazione delle politiche secondo criteri meramente “commerciali”. Inrealtà, come evidenziato più volte, la <strong>di</strong>rettiva esor<strong>di</strong>sce con la seguente affermazione: “l’acqua nonè un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, <strong>di</strong>feso e trattatocome tale” 69 . Ad essa, perciò, è attribuito uno status <strong>di</strong>verso da quello dei comuni prodotticommerciali.D’altra parte, l’<strong>in</strong>tegrazione degli aspetti economici nella gestione dei bac<strong>in</strong>i idrici è stato un aspettocaratterizzante la <strong>di</strong>rettiva quadro 2000/60/CE f<strong>in</strong> dalle sue bozze <strong>in</strong>iziali. Come prima accennato, ilriferimento pr<strong>in</strong>cipale è rappresentato dall’art. 9 che <strong>in</strong>troduce il pr<strong>in</strong>cipio del full cost recovery peri servizi idrici, <strong>in</strong> relazione con il pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”. Il full cost recovery è perseguitoattraverso i prezzi che gli utenti dei servizi idrici devono pagare al provider <strong>di</strong>rettamente oattraverso qualsiasi tassa, addebito o leva fiscale gravante sul servizio, ed è sostenuta dall’utente<strong>di</strong>rettamente o <strong>in</strong><strong>di</strong>rettamente. Questo pr<strong>in</strong>cipio, <strong>in</strong> correlazione al pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”,espleta tre funzioni economiche <strong>di</strong> base: <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione, <strong>di</strong> governo, <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento.Una copertura <strong>in</strong>tegrale e corretta dei costi dei servizi idrici e il pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga” hannopotenzialmente la capacità <strong>di</strong> <strong>in</strong>formare gli utenti sui costi totali del loro consumo, oppure sui costi69 Considerando (1) della <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE21


derivanti dalle loro attività come ad esempio i costi degli sprechi o degli scarichi che deteriorano laqualità delle <strong>acque</strong> 70 .L’<strong>in</strong>troduzione del pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> full cost recovery è essenzialmente una novità nell’ambito del <strong>di</strong>rittoambientale dell’Unione europea. Questa è una delle ragioni per cui la precisa formulazione nella<strong>di</strong>rettiva è stata altamente problematica nel corso del proce<strong>di</strong>mento legislativo, ed è tuttora <strong>di</strong>fficileidentificare una corretta <strong>in</strong>terpretazione del testo corrente.Gli aspetti più <strong>di</strong>battuti riguardavano il grado <strong>di</strong> v<strong>in</strong>colatività <strong>di</strong> questo pr<strong>in</strong>cipio e la base su cuiapplicare il pr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga” 71 .Rispetto alla proposta <strong>in</strong>iziale avanzata dalla Commissione 72 , il Consiglio europeo nella CommonPosition 73 non adotta un concetto <strong>di</strong>fferenziato <strong>di</strong> costi f<strong>in</strong>anziari, ambientali e <strong>di</strong> risorsa, ma liunifica <strong>in</strong> una <strong>di</strong>sposizione generale <strong>di</strong> recupero dei costi <strong>in</strong>cludendo tutti i costi conformemente alpr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”. Inoltre, il Consiglio riduce significativamente il grado <strong>di</strong> v<strong>in</strong>colativitàdell’atto sostituendo l’espressione “dovranno assicurare” con “dovranno tenere <strong>in</strong> considerazione” ilpr<strong>in</strong>cipio “chi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a paga”. Di contro, Il Parlamento rimane fermo anche sul carattere v<strong>in</strong>colantedel pr<strong>in</strong>cipio del cost recovery (“assicurano” anziché “tengono <strong>in</strong> considerazione”), pur stabilendoun generoso orizzonte temporale (2010) 74 .Bisogna sottol<strong>in</strong>eare come il Consiglio e il Parlamento non siano riusciti ad elaborare un testocomune nell’ambito dei processi <strong>di</strong> conciliazione. Sono state fatte, pertanto, confluire le s<strong>in</strong>goleproposte nell’articolo 9 della <strong>di</strong>rettiva: la prima parte dell’articolo è vic<strong>in</strong>a all’elaborazione delConsiglio, mentre la seconda parte va nella <strong>di</strong>rezione degli emendamenti presentati dal Parlamentoeuropeo.70 Cfr. UNNERSTALL, HERWIG, “The pr<strong>in</strong>ciple of full cost recovery <strong>in</strong> the EU- Water frame work <strong>di</strong>rective – Genesis andContent”, <strong>in</strong> Journal of Environmental <strong>La</strong>w, vol. 19, n. 1, Oxford University Press, Oxford, p. 29.71 Cfr: KAIKA MARIA., PAGE BEN, “The EU Water Framework Directive: part 1. European policy- mak<strong>in</strong>g and thechang<strong>in</strong>g topography of lobby<strong>in</strong>g”, <strong>in</strong> European Environment, fasc. 6, vol. 13, European Research Press, Shipley, 2003,pp: 314- 327.72 COMMISSIONE EUROPEA, Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva del Consiglio che stabilisce un quadro per l’azione <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong><strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>, COM/97/0049 f<strong>in</strong>al SYN 97/0067, Brussels, OJ [1997] C184/20, articolo 2, paragrafo 32, lett. a).73 CONSIGLIO EUROPEO, Common Position (EC) N. 41/1999, adottata dal Consiglio il 22 ottobre 1999 (with a view tothe adoption of a Directive 1999/./EC of the European Parliament and of the Council establish<strong>in</strong>g a framework forCommunity action <strong>in</strong> the field of water policy), Brussels, OJ (1999), C343/01.74 PARLAMENTO EUROPEO, European Parliament legislative resolution on the common position adopted by theCouncil with a view to the adoption of a European Parliament and Council <strong>di</strong>rective establish<strong>in</strong>g a framework forCommunity action <strong>in</strong> the field of water policy, 9085/3/1999 –C5- 0209/1999 – 1997/0067(COD), A5-0027/2000, 16February 2000; Brussels, OJ (2000) C339/136.22


Dal momento che non sono <strong>di</strong>sponibili documenti relativi alla <strong>di</strong>scussione del Comitato <strong>di</strong>conciliazione si possono solo supporre le ragioni per cui gli attori del processo abbiano favorito unastesura piuttosto che un’altra. Come si può <strong>in</strong>tuire dal proce<strong>di</strong>mento legislativo è probabile che cipotrà essere nel concreto una sovrapposizione tra i contenuti normativi delle <strong>di</strong>verse partidell’articolo 9, e specialmente tra il primo e il secondo paragrafo.Sostanzialmente, l’art. 9 della <strong>di</strong>rettiva prevede due fasi: dal 2003 al 2010 gli Stati sono soggetti adun “obbligo affievolito”, nel senso che essi sono tenuti a “prendere <strong>in</strong> considerazione” il suddettopr<strong>in</strong>cipio, con la possibilità <strong>di</strong> arrivare ad un tasso <strong>di</strong> recupero dei costi anche significativamente al<strong>di</strong> sotto del 100%. A partire dal 2010, <strong>in</strong>vece, l’applicazione <strong>di</strong> questo pr<strong>in</strong>cipio non sarà più soft,con la conseguenza che ogni tasso <strong>di</strong> copertura non vic<strong>in</strong>o al 100% sarà <strong>in</strong> violazione dell’art. 9 (ameno che non si sia <strong>in</strong> presenza delle deroghe <strong>di</strong> cui ai paragrafi 3 e 4 dello stesso).23


1.3.2 Il full cost recovery e la <strong>di</strong>rettiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientalePer quanto riguarda la relazione tra l’articolo 9 della <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE e la <strong>di</strong>rettiva sullaresponsabilità ambientale 2004/35/CE 75 , quest’ultima non può essere considerata sostitutivadell’articolo 9. E’ piuttosto ad esso complementare non risultando <strong>in</strong> sovrapposizione ed essendoesplicitamente citato nella <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale. Lo scopo <strong>di</strong> quest’ultima è <strong>di</strong>stabilire una responsabilità per danni all’ambiente che può derivare da nuove attività, con lo scopo<strong>di</strong> riprist<strong>in</strong>are lo status orig<strong>in</strong>ario; l’articolo 9, <strong>in</strong>vece, copre i costi ambientali e <strong>di</strong> risorsa <strong>di</strong> attività<strong>in</strong> corso ma non ha come scopo la cessazione dell’attività. L'unica sovrapposizione riguarda lenuove attività dannose elencate ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 7 della <strong>di</strong>rettiva quadro sulle <strong>acque</strong>,che non obbliga al riprist<strong>in</strong>o <strong>in</strong> base alla <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale, ma fissa dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> compensazione del danno.Pertanto, tali attività non rientrano nella <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a della <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale(articolo 2, n. 1, lett. b). Allo stesso modo i servizi idrici che producono costi ambientali e <strong>di</strong> risorsanon rientrano nella <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a della <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale e le attività <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>antidevono sostenere i costi che esse causano ai servizi idrici ai sensi della <strong>di</strong>rettiva quadro sulle <strong>acque</strong>,articolo 4, paragrafo 5 (e non ai sensi della <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale).Inf<strong>in</strong>e, nel caso <strong>in</strong> cui uno Stato membro limiti la responsabilità per le attività autorizzate ai sensidell'articolo 8, paragrafo 4 (<strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale), ciò non dovrà tradursi nelpermesso <strong>di</strong> limitare anche il recupero dei costi ambientali e delle risorse dei servizi idrici, ai sensidell'articolo 9 della <strong>di</strong>rettiva quadro sulle <strong>acque</strong>.Anche se dal lato metodologico ci sarà sostanziale sovrapposizione nel determ<strong>in</strong>are costi ambientalie delle risorse da un lato, e nel determ<strong>in</strong>are i danni ambientali dall’altro, i rispettivi <strong>di</strong>battiti nonsembrano <strong>in</strong>tegrarsi costruttivamente. <strong>La</strong> questione su come determ<strong>in</strong>are le problematiche sullabio<strong>di</strong>versità prevale nella <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale, mentre sulle questionieconomiche, WATECO e i relativi gruppi <strong>di</strong> lavoro non hanno ancora determ<strong>in</strong>ato alcun possibilecollegamento con la <strong>di</strong>rettiva sulla responsabilità ambientale.1.3.3 Le politiche tariffarie75 Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale <strong>in</strong><strong>materia</strong> <strong>di</strong> prevenzione e e riparazione del danno ambientale, GU L 143 del 30.4.2004.24


Un ruolo importante viene ricoperto anche dalla questione dell’elaborazione delle politiche <strong>di</strong>tariffazione 76 . <strong>La</strong> Commissione è conv<strong>in</strong>ta che la tariffazione debba giocare un ruolo importante nelpromuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche e tuttavia la f<strong>in</strong>alità dell’equilibrioeconomico risulta <strong>di</strong> fatto scarsamente perseguita <strong>in</strong> modo completo 77 . Questo accade sia perragioni legate al timore che ciò possa tradursi <strong>in</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> competitività per le imprese utilizzatricidella risorsa (e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> possa costituire un freno allo sviluppo economico), sia per ragioni <strong>di</strong> caratteresociale. Maggiore attenzione si presta <strong>in</strong>fatti a quest’ultima f<strong>in</strong>alità, ovvero a quella tesa a garantirel’accessibilità della risorsa a tutti i cittad<strong>in</strong>i (con particolare evidenza nei Paesi meri<strong>di</strong>onali, oveperaltro i consumi idrici appaiono particolarmente elevati rispetto a livelli considerati sostenibili).Ovviamente, nel valutare le possibili strade percorribili per giungere a una più adeguata def<strong>in</strong>izionedel prezzo della risorsa idrica, idonea ad abbassare il consumo a livelli sostenibili, non si dovranno<strong>di</strong>menticare gli obiettivi sociali e <strong>di</strong> sviluppo economico, cosa che potrà essere agevolata associandoalla riduzione della domanda la riduzione delle <strong>in</strong>efficienze e/o sprechi nell’uso della risorsa stessae assegnando possibilmente all’Autorità <strong>di</strong> governo <strong>di</strong> ciascun bac<strong>in</strong>o idrico il compito <strong>di</strong>re<strong>in</strong>vestire il gettito derivante da quella parte <strong>di</strong> tariffa def<strong>in</strong>ita per f<strong>in</strong>alità ambientali <strong>in</strong> nuovetecnologie water- sav<strong>in</strong>g o per convertire produzioni non più sostenibili. In questo modo la <strong>di</strong>fesaambientale potrebbe realizzarsi con <strong>in</strong>crementi <strong>di</strong> prezzo il più contenuti possibile. Resta comunquefermo il concetto che nel perseguimento <strong>di</strong> obiettivi sociali e <strong>di</strong> equità non bisogna <strong>in</strong>coraggiare ilmantenimento <strong>di</strong> prezzi artificialmente bassi 78 .Se le risorse idriche non risultano impiegate <strong>in</strong> maniera sostenibile, <strong>in</strong>fatti, considerazioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>esociale non devono essere il pr<strong>in</strong>cipale obiettivo delle politiche <strong>di</strong> tariffazione dei servizi idrici.Anche qui, la Commissione europea riba<strong>di</strong>sce il ruolo fondamentale del co<strong>in</strong>volgimento degliutilizzatori e dei consumatori proponendo un approccio <strong>di</strong> tipo bottom-up. Tuttavia, le moderneteorie sulla comunicazione organizzativa sono andate anche oltre e hanno elaborato modelli più<strong>in</strong>novativi per la progettazione e la gestione dei processi comunicativi e partecipativi. Attualmente ilmodello più avanzato è quello cosiddetto “a stella”, il quale prevede uno scambio comunicativo non76 Cfr. GIAMPIERI MARCO, “Acqua, prezzi e ambiente”, <strong>in</strong> Economia Pubblica – Rivista bimestrale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e d’<strong>in</strong>formazionea cura del CIRIEC, fasc. 2, 2004, Franco Angeli, Milano, p. 142.77 COMMISSIONE EUROPEA, Communication from the Commission to the Council, the European Parliament and theEconomic and Social Commitee: Pric<strong>in</strong>g policies for enhanc<strong>in</strong>g the susta<strong>in</strong>ability of water resources, COM(2000)477f<strong>in</strong>al, Brussels, 26/7/2000.78 Ivi.25


alla <strong>di</strong>fesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle <strong>acque</strong>, sulla base dellecaratteristiche fisiche ed ambientali del territorio <strong>in</strong>teressato. Successivamente, la legge 36 del1994 83 , la legge Galli, scaturisce dalla necessità <strong>di</strong> <strong>in</strong>trodurre una <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a organica della gestionedelle <strong>acque</strong> improntata al pr<strong>in</strong>cipio dell’equilibrio del bilancio idrico con l’obiettivo <strong>di</strong> stabilire unrapporto sostenibile fra <strong>di</strong>sponibilità delle risorse e fabbisogni delle stesse. Viene enfatizzatal’importanza del risparmio della risorsa e la priorità dell’uso per il consumo umano rispetto agli altriusi. Altri elementi <strong>in</strong>novativi sono riscontrabili nell’obiettivo <strong>di</strong> riformulare il sistema tariffario alf<strong>in</strong>e <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziare gli <strong>in</strong>vestimenti necessari a migliorare le <strong>in</strong>frastrutture ad a fornire più elevatilivelli <strong>di</strong> servizio e nell’<strong>in</strong>tenzione <strong>di</strong> attuare una netta separazione dei compiti <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo econtrollo rispetto a quelli <strong>di</strong> gestione. Un altro <strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> <strong>in</strong>dubbia rilevanza è costituito daldecreto legislativo n.152 del 1999 84 , nato con lo scopo <strong>di</strong> compiere un vero e proprio riord<strong>in</strong>o <strong>in</strong><strong>materia</strong> <strong>di</strong> tutela delle <strong>acque</strong> dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento. Il decreto ha preso spunto dalla legge 36/1994, e nerafforza gli strumenti e le azioni. Ha ridotto la durata temporale delle concessioni e le ha ricondottealla pianificazione del bilancio idrico e alla tutela quantitativa delle <strong>acque</strong>. Più <strong>di</strong> recente, il decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante “norme <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale” 85 , si propone <strong>di</strong> recepire la<strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE e ne descrive gli obiettivi e gli strumenti da utilizzare, <strong>in</strong> primis lasud<strong>di</strong>visione del territorio nazionale <strong>in</strong> <strong>di</strong>stretti idrografici, per ognuno dei quali dev’essere istituitaun’Autorità <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o <strong>di</strong>strettuale.Queste previsioni risultano essere ancora <strong>in</strong> fase <strong>di</strong> attuazione. Inoltre, si possono evidenziare alcunipassaggi critici del recepimento, riassumibili s<strong>in</strong>teticamente nell’eccesso <strong>di</strong> delega; nel non rispettodel pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> leale collaborazione; nella non conformità con la <strong>di</strong>rettiva quadro sulle <strong>acque</strong> perquanto riguarda la def<strong>in</strong>izione dei <strong>di</strong>stretti idrografici, arbitraria e assunta senza la partecipazionedelle Regioni; nella mancata attuazione della “partecipazione pubblica”.Disposizioni correttive ed <strong>in</strong>tegrazioni sono contenute nel decreto legislativo n. 4 del 2008.Rimangono aperte alcune problematiche, che dovevano essere affrontate nel corso del proce<strong>di</strong>mento83 Legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche, Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 11 Gazzetta Ufficiale19 gennaio 1994, n. 14.84 Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152"Testo aggiornato del decreto legislativo 11 maggio 999, n. 152,recante:"Disposizioni sulla tutela delle <strong>acque</strong> dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e recepimento della <strong>di</strong>rettiva 91/271/CEE concernente iltrattamento delle <strong>acque</strong> reflue urbane e della <strong>di</strong>rettiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle <strong>acque</strong>dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole", a seguito delle <strong>di</strong>sposizioni correttive ed<strong>in</strong>tegrative <strong>di</strong> cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 258", Gazzetta Ufficiale n. 246 del 20 ottobre 2000 -Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 172.85 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale", Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 -Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 96.27


fognatura sia sprovvista <strong>di</strong> impianti centralizzati <strong>di</strong> depurazione o questi siano temporaneamenteattivi; dell’articolo 155, comma 1, primo periodo del d. lgs. 152 del 2006 nella parte <strong>in</strong> cui prevedeche la quota <strong>di</strong> tariffa riferita al servizio <strong>di</strong> depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso <strong>in</strong> cuimanch<strong>in</strong>o impianti <strong>di</strong> depurazione o questi siano temporaneamente <strong>in</strong>attivi.Con riferimento ai modelli <strong>di</strong> gestione, alcune prospettive <strong>di</strong> privatizzazione si sono aperte <strong>in</strong>seguito all’approvazione, il 6 agosto 2008, dell’articolo 23 bis della legge 133 del 2008 92 , con ilquale si fa obbligo ai comuni <strong>di</strong> privatizzare tutti i servizi pubblici locali, compresi i servizi idrici,<strong>di</strong>chiarandoli servizi <strong>di</strong> “rilevanza economica”: <strong>in</strong> altre parole l’acqua potabile <strong>di</strong>venta così un beneeconomico la cui gestione è affidata al mercato. Si tratta, dunque, <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento che potrebbeaprire la strada a forme <strong>di</strong> privatizzazione mai sperimentate nel nostro Paese, <strong>in</strong> controtendenzarispetto a quanto sta contemporaneamente accadendo <strong>in</strong> Francia, <strong>in</strong> particolare nel Comune <strong>di</strong> Parigi,dove è stato <strong>in</strong>trapreso un percorso <strong>di</strong> ripubblicizzazione dei servizi idrici. In effetti bisognasegnalare che, a partire dal 24 aprile 2010, è <strong>in</strong> corso una campagna referendaria al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> bloccareil processo <strong>di</strong> privatizzazione dei servizi idrici 93Inf<strong>in</strong>e, si segnala anche che la Commissione europea ha avviato una procedura <strong>di</strong> <strong>in</strong>frazione neiconfronti dello Stato italiano per la non conformità della Parte III del decreto 152/2006 con la<strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l'azione <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>. <strong>La</strong>procedura <strong>di</strong> <strong>in</strong>frazione si trova allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> messa <strong>in</strong> mora ex art. 226 del TCE.ConclusioniSi può dunque concludere che il tema dell’acqua è <strong>di</strong>ventato trasversale e che va oltre il problemadella sua pianificazione e gestione a livello locale: rappresenta, anzi, un vero e proprio crocevia perlo sviluppo e la sopravvivenza stessa della società e le scelte che pone sono senz’altro prioritarie.Ecco perché si <strong>in</strong>siste tanto sulla sovraord<strong>in</strong>azione dei Piani relativi alle <strong>acque</strong> rispetto a qualsiasialtro <strong>in</strong>tervento politico, normativo o gestionale e <strong>in</strong> nessun campo si potrà presc<strong>in</strong>dere dalconsiderare le esigenze <strong>di</strong> gestione della scarsità e <strong>di</strong> protezione che questa risorsa impone.92 Legge n. 133 del 6 Agosto 2008, G.U. n. 195 del 21 Agosto 2008 (suppl.ord.);Testo coord<strong>in</strong>ato G.U. n. 195 del 21Agosto 2008 (suppl.ord.)Conversione <strong>in</strong> legge, con mo<strong>di</strong>ficazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante<strong>di</strong>sposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della f<strong>in</strong>anzapubblica e la perequazione tributaria.93 I tre quesiti proposti dal comitato promotore (Forum italiano dei movimenti per l’acqua) riguardano: l’abrogazionedell’art. 23 bis del 25 giugno 2008, 112; l’abrogazione dell’art. 150 del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006;l’abrogazione del comma 1, dell’art. 154, del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006.30


In questo senso, si può <strong>di</strong>re che la <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE ha avviato un vero e proprio processo cheha già portato e porterà all’adozione <strong>di</strong> ulteriori <strong>di</strong>rettive comunitarie <strong>in</strong> <strong>materia</strong> 94 . Si è <strong>di</strong>mostratocome, nonostante abbia un’impostazione molto avanzata, basata su un concetto multi<strong>di</strong>mensionale<strong>di</strong> sostenibilità, probabilmente, emergeranno dei problemi rispetto agli obiettivi fissati e all’arcotemporale previsto per raggiungerli.Alla luce degli ultimi avvenimenti <strong>in</strong> contesto <strong>in</strong>ternazionale è rilevante evidenziare quanto è statoaffermato durante l’ultimo Water Forum <strong>di</strong> Istanbul che si è concluso il 22 marzo 2009 e che havisto deludere, tra accese proteste, le speranze <strong>di</strong> chi considera necessario configurare l’accessoall’acqua come un <strong>di</strong>ritto e non come un bisogno, seppur fondamentale. In realtà, la <strong>di</strong>fferenza trabisogno e <strong>di</strong>ritto è sostanziale. Affermare che l’acqua è un <strong>di</strong>ritto significa riconoscere che lacollettività ha la responsabilità <strong>di</strong> creare le con<strong>di</strong>zioni aff<strong>in</strong>ché questo <strong>di</strong>ritto possa essere garantito.Se <strong>in</strong>vece l’acqua viene <strong>in</strong>serita nella sfera dei bisogni, la sod<strong>di</strong>sfazione degli stessi è delegata allacapacità economica del s<strong>in</strong>golo. Nel testo f<strong>in</strong>ale elaborato <strong>in</strong> conclusione del Forum <strong>di</strong> Istanbul silegge, <strong>in</strong>fatti, che bisogna “migliorare l’accesso all’acqua e ai servizi igienico- sanitari”, sisottol<strong>in</strong>ea il carattere <strong>di</strong> “urgenza” nel combattere il problema dell’acqua, si riconosce l’importanzadell’avere “accesso” per compiere un importante “passo verso la <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione <strong>in</strong> tutto il mondo deidecessi legati alla scarsità d’acqua”. Ma la nozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso all’acqua, reclamata conforza da numerose ONG e da alcuni Paesi (tra cui la Francia, la Spagna e i Paesi dell’America<strong>La</strong>t<strong>in</strong>a), non figura.Viene confermata, dunque, a livello <strong>in</strong>ternazionale, una visione assolutamente orientata allaproduzione e allo sfruttamento economico <strong>di</strong> questa risorsa, che quasi sottovaluta la drammaticitàdelle statistiche e delle problematiche che si pongono relativamente all’acqua. Sottovalutatesembrano essere pure considerazioni <strong>di</strong> carattere più specificamente sociale ed ambientale eprobabilmente anche l’Unione europea sembra enfatizzare pr<strong>in</strong>cipalmente gli aspetti <strong>di</strong> prezzo, a<strong>di</strong>scapito <strong>in</strong>vece dei limiti naturali, ecologici e delle problematiche relative all’accesso.Dall’analisi del caso nazionale, bisogna subito sottol<strong>in</strong>eare che la situazione italiana apparepiuttosto problematica.94 V. ad esempio: Direttiva 2006/118/CE del 12 <strong>di</strong>cembre 2006 - Parlamento europeo e Consiglio - sulla protezionedelle <strong>acque</strong> sotterranee dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e dal deterioramento. Opp. Parlamento europeo e Consiglio Ue Direttiva23 ottobre 2007, n. 2007/60/Ce (G.U.C.E. 6 novembre 2007 n. L 288) relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi<strong>di</strong>31


Ancora una volta il focus della questione è rappresentato dalla carenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione e <strong>di</strong>trasparenza. Sia <strong>in</strong>fatti l’<strong>in</strong>troduzione dell’art. 23 bis, che le conseguenze della sentenza 335/2008non hanno avuto adeguata pubblicità. Mentre i me<strong>di</strong>a, <strong>in</strong>fatti, si concentrano su tutt’altre questioni, iservizi idrici <strong>in</strong> Italia vengono sp<strong>in</strong>ti verso la privatizzazione; si <strong>di</strong>chiara che parte della tariffaidrica pagata dagli utenti viene percepita su una base <strong>in</strong>costituzionale; su scala mon<strong>di</strong>ale l’acquaviene “declassata” a livello <strong>di</strong> bisogno e non viene riconosciuta come un <strong>di</strong>ritto. Tutto questo allaquasi totale <strong>in</strong>saputa della maggior parte dei cittad<strong>in</strong>i italiani.Il nostro Paese, dunque, benché non abbia grossi problemi <strong>di</strong> scarsità, <strong>in</strong>contra enormi <strong>di</strong>fficoltà nelcompletare e concepire <strong>in</strong> maniera compiuta il ciclo <strong>in</strong>tegrato dell’acqua.L’anello debole del ciclo sembra essere soprattutto quello della depurazione e a conferma <strong>di</strong> ciò è<strong>in</strong>tervenuto l’ultimo avvertimento della Commissione per il recepimento della <strong>di</strong>rettiva sultrattamento delle <strong>acque</strong> reflue urbane (<strong>di</strong>rettiva 1991/271/CEE): è fondamentale adeguare subito gliimpianti non a norma per poter dare effettività alle politiche idriche ed evitare nuove procedure <strong>di</strong><strong>in</strong>frazione.<strong>La</strong> messa a norma degli impianti <strong>di</strong> depurazione e il controllo degli scarichi è dunque un passaggiofondamentale, da cui non si può presc<strong>in</strong>dere. L’<strong>in</strong>novazione pr<strong>in</strong>cipale dovrebbe essere quella <strong>di</strong>considerare le <strong>acque</strong> reflue come parte <strong>di</strong> un sistema completo e quella <strong>di</strong> esam<strong>in</strong>are non solo iltrattamento e lo scarico, ma l’<strong>in</strong>tero processo <strong>di</strong> consumo delle risorse idriche nell’ottica <strong>di</strong> un usoefficiente dell’acqua, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> evitare il ricorso a sostanze pericolose, <strong>di</strong> riciclare le sostanzenutritive, <strong>di</strong> trattare le <strong>acque</strong> reflue a costi contenuti e <strong>di</strong> recuperare le <strong>acque</strong> trattate per usidomestici o per l’irrigazione. Così le <strong>acque</strong> reflue, <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> essere considerate sostanze daelim<strong>in</strong>are, <strong>di</strong>venterebbero una risorsa idrica da cui ottenere utili sostanze nutritive, <strong>di</strong>mostrandocome un’efficace strategia <strong>di</strong> risparmio idrico non è soltanto un rime<strong>di</strong>o <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scarsitàd’acqua, ma rappresenta una attrattiva altrettanto valida anche per quelle regioni che sono ricche <strong>di</strong>risorse idriche.Questo tema si <strong>in</strong>terseca <strong>in</strong>evitabilmente con il tema della responsabilità ambientale ma, come si èdetto, tutt’oggi le due normative (sulle politiche idriche e sulla responsabilità ambientale) sembranoagire parallelamente, creando non un alleggerimento bensì un aggravio procedurale. E’ necessario,piuttosto, <strong>in</strong>tegrare sia le azioni per evitare gli sprechi <strong>di</strong> risorse che le procedure <strong>in</strong> modocostruttivo. Purtroppo non solo l’applicazione <strong>di</strong> una reale <strong>in</strong>tegrazione sembra essere ancoralontana, ma anche la dottr<strong>in</strong>a non vi presta la dovuta attenzione.33


Manca, <strong>in</strong> conclusione, una cultura adeguata che possa far percepire le amm<strong>in</strong>istrazioni veramenteaccountable e che permetta <strong>di</strong> gestire la complessità <strong>di</strong> un tema che sembra rappresentare un vero eproprio crocevia per la società o<strong>di</strong>erna.BibliografiaAcocella Nicola, Elementi <strong>di</strong> politica economica, terza e<strong>di</strong>zione, Carocci E<strong>di</strong>tore, Roma, 2007.Antonioli Barbara, “Partenariato pubblico- privato: quando, come e perché”, <strong>in</strong> Ambiente &Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, Milano.Arabia A. G., Mühlbacher G., Zuddas P., Autonomie territoriali e tutela dell’ambiente, Milano,Giuffrè, 2001Arnaudo Luca, “Gestione giuri<strong>di</strong>ca delle <strong>acque</strong> e concorrenza nei servizi idrici”, <strong>in</strong> Mercatoconcorrenza regole, fasc. 3, 2003, Il Mul<strong>in</strong>o, Bologna.Baggiani Luciano, “Acqua. Gestione del servizio idrico: serve un’autorità <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente”, <strong>in</strong> E<strong>di</strong>liziae Territorio, n. 5, febbraio 2007, Il Sole 24 Ore, Milano.Barbaschi Nicoletta, “Quali marg<strong>in</strong>i <strong>di</strong> efficienza nella gestione delle <strong>acque</strong>?”, <strong>in</strong> Ambiente &Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoBarbaschi Nicoletta, Gerard<strong>in</strong>o Castal<strong>di</strong>, Montresori Giovanni, “Servizio idrico <strong>in</strong>tegrato: regimetariffario nazionale non ancora uniforme”, <strong>in</strong> Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore,MilanoBonoli Alessandra, Garfi Marianna, “Acqua piovana: un alleato contro la crisi idrica mon<strong>di</strong>ale”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoBorraccetti Marco, “Qualità delle <strong>acque</strong> (Nota a CGCE 12 gennaio 2006, causa C- 85/05)”, <strong>in</strong>Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente, fasc. 4, 2006, E<strong>di</strong>zioni Tellus, RomaBracchitta Loredana, Stefan<strong>in</strong>i Elisa, Tarzia Antonello, “I servizi idrici <strong>in</strong> Europa”, <strong>in</strong> Dirittopubblico comparato ed europeo, n. 2, 2007, Giappichelli E<strong>di</strong>tore, MilanoCaretti Paolo, Tarli Barbieri Giovanni, Diritto Regionale, Giappichelli e<strong>di</strong>tore, Tor<strong>in</strong>o, 2007Cerulli Irelli V<strong>in</strong>cenzo, L<strong>in</strong>eamenti del <strong>di</strong>ritto amm<strong>in</strong>istrativo, Giappichelli e<strong>di</strong>tore, Tor<strong>in</strong>oChilosi Maria, Tutela delle <strong>acque</strong> dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a degli scarichi, Il Sole 24Ore,MilanoCiafani Stefano, “Carenza <strong>di</strong> risorse: alcune possibili soluzioni per uscire dall’emergenza”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, Milano34


Ciervo Margherita, “Verso un governo pubblico, solidale e partecipato dell’acqua. Il contributo delcontratto mon<strong>di</strong>ale sull’acqua”, Atti del convegno: Watercycle International Conference on bestpractices for water susta<strong>in</strong>able management, Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si, 29- 30 Maggio 2008Cim<strong>in</strong>i Salvatore, “Prime note sull’organizzazione e sulla gestione del servizio idrico <strong>in</strong>tegrato”, <strong>in</strong>Nuove Autonomie – Rivista <strong>di</strong> Diritto Pubblico, fasc. 3, 2005, Quattrosoli, PalermoCiro Rampulla, Tronconi Livio Pietro, “Il modello <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istrazione delle <strong>acque</strong>”, <strong>in</strong> Rivistagiuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 5, 2005, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoCitroni Giulio, “<strong>La</strong> privatizzazione dei servizi idrici: sia mito che realtà”, <strong>in</strong> Istituzioni delfederalismo, fasc. 2, 2006, Maggioli e<strong>di</strong>tore, Santarcangelo <strong>di</strong> Romagna (RN).Co.Vi.Ri., Rapporto sullo stato dei servizi idrici – Stato <strong>di</strong> attuazione, <strong>in</strong>vestimenti, tariffe, Roma,Marzo 2008Cocozza Antonio, <strong>La</strong> riforma rivoluzionaria – Leadership, gruppi professionali e valorizzazionedelle risorse umane nelle Pubbliche Amm<strong>in</strong>istrazioni, Franco Angeli E<strong>di</strong>tore, Milano, 2007.Cocozza Antonio, Direzione risorse umano – Politiche e strumenti per l’organizzazione e lagestione delle relazioni <strong>di</strong> lavoro, Franco Angeli E<strong>di</strong>tore, Milano, 2007Cofferati Stefano, Cavallanti Paolo, “Che vantaggi reali comporta il telecontrollo delle reti?”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoColarullo Giordano, Petrucci Marta, “I costi ambientali e <strong>di</strong> risorsa nella <strong>di</strong>rettiva 2000/60/CE”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoComitato per la vigilanza sull’ uso delle risorse idriche, Rapporto sullo stato dei servizi idrici –Stato <strong>di</strong> attuazione, <strong>in</strong>vestimenti, tariffe, Roma, Marzo 2008Commissione Europea, Common Implementation Strategy for the water framework <strong>di</strong>rective2000/60/CE – Mov<strong>in</strong>g the next stage <strong>in</strong> the Common Implementation Strategy for the Waterframework Directive: progress and work programme for 2005 and 2006, <strong>di</strong>cembre 2004Commissione Europea, Common Implementation Strategy for the Water framework <strong>di</strong>rective2000/60/CE, Guidance document n. 1, Economics and the environment – The implementationchallenge of the Water framework <strong>di</strong>rective, 2003Commissione Europea, Common Implementation Strategy for the Water framework <strong>di</strong>rective2000/60/CE – Improv<strong>in</strong>g the comparability and quality of the Water framework <strong>di</strong>rectiveimplementatiom – Progress and work programme for 2007/2009, December 200635


Commissione Europea, Common Implementation Strategy for the Water framework <strong>di</strong>rective2000/60/CE – Carry<strong>in</strong>g forward the Common implementation Strategy for the Water Framework<strong>di</strong>rective: progress and work programme for 2003 and 2004, giugno 2003Commissione Europea, Common Implementation Strategy for the Water framework <strong>di</strong>rective –Environmental objectives under the water framework <strong>di</strong>rective, giugno 2005Commissione Europea, Common Implementation Strategy for the Water framework <strong>di</strong>rective2000/60/CE – Pr<strong>in</strong>ciples and Communication of results of the first analysis under the Waterframework <strong>di</strong>rective, giugno 2004Commissione europea, Communication from the Commission to the Council, the EuropeanParliament and the Economic and Social Committee: Pric<strong>in</strong>g policies for enhanc<strong>in</strong>g thesusta<strong>in</strong>ability of water resources, COM (2000)477 f<strong>in</strong>al, Brussels, 26/07/2000Commissione europea, Direttiva quadro sulle risorse idriche, att<strong>in</strong>gi ad essa!, <strong>di</strong>sponibile sul sito:http://www.europa.eu.<strong>in</strong>t/comm/environment/water/Commissione europea, L’acqua la nostra ricchezza – Le politiche dell’Unione europea <strong>in</strong> <strong>materia</strong><strong>di</strong> risorse idriche e sviluppo sostenibile, Settembre 2008.Commissione europea, Op<strong>in</strong>ion of the Commission pursuant to Article 251, 2, let. c) of the ECTreaty, on the European Parliament’s amendments to the Council’s common position regard<strong>in</strong>g theProposal for a European Parliament and Council Directive establish<strong>in</strong>g a framework forCommunity action <strong>in</strong> the field of water policy, (COM(97) 49 f<strong>in</strong>al, COM (97)614 f<strong>in</strong>al, COM (98)76 f<strong>in</strong>al e COM (99) 271 f<strong>in</strong>al amend<strong>in</strong>g the proposal of the Commission pursuant to art. 250, p. 2of the EC Treaty; COM (2000) 219 f<strong>in</strong>al, 1997/0067 (COD), Brussels, 5 giugno 2000Commissione Europea, Strategic document: "Common Strategy on the Implementation of the WaterFramework Directive", 2 maggio 2001Commissione Europea, Strategic Document: "Improv<strong>in</strong>g the comparability and the quality of WaterFramework Directive implementation – Progress and Work Programme 2007-2009", <strong>di</strong>cembre2006Commissione europea. Dg. Ambiente, Economics for the environment consultancy Ltd.Popolutat<strong>in</strong>g the environmental valuation reference <strong>in</strong>ventory: 40 european valuation stu<strong>di</strong>es,report f<strong>in</strong>ale commissionato dalla Direzione Generale per l’Ambiente della Commissione europea,200236


Contieri Alfredo, “Servizio idrico <strong>in</strong>tegrato: sistemi <strong>di</strong> gestione e loro evoluzione”, <strong>in</strong> Nuoveautonomie – Rivista <strong>di</strong> Diritto Pubblico, n. 1-2, 2008, Quattrosoli, PalermoCordatore, The pollute pays pr<strong>in</strong>ciple: a proper guide for environmental policy, <strong>di</strong>sponibile su:http://www.newcoalition.org/Article.cfm?artId=8241Cord<strong>in</strong>i Giovanni, “<strong>La</strong> tutela dell’ambiente idrico <strong>in</strong> Italia e nell’Unione europea”, <strong>in</strong> Rivistagiuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 5, 2005, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoCorte dei Conti, Sezione regionale <strong>di</strong> controllo per la Campania, parere n. 24/2008 nell’adunanzadel 6 novembre 2008Croci Edoardo, “<strong>La</strong> partecipazione pubblica e le politiche idriche”, <strong>in</strong>tervento tenuto nell’ambito delconvegno Partecipazione pubblica nell’attuazione della <strong>di</strong>rettiva Quadro Europea sulle <strong>acque</strong>2000/60, Milano 30 Maggio 2005Danish M<strong>in</strong>istry of Environment and Energy, European rivers and lakes – Assessment of theirenvironmental state, European Environmental Agency, Bruxelles, 1994De Castro Paulo Canelas, “Cambiamento dei para<strong>di</strong>gmi nella legislazione <strong>in</strong>ternazionale a tuteladelle <strong>acque</strong>”, <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 6, 2006, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoDe Sadeleer N., Environmental Pr<strong>in</strong>ciples, Oxford University Press, Oxord, 2002Di Dio Fulvio, “<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva quadro delle <strong>acque</strong>: un approccio ecosistemico alla pianificazione egestione della risorsa idrica”, <strong>in</strong> Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente, fasc.9, 2006, E<strong>di</strong>zioni Tellus, RomaDi Dio Fulvio, “<strong>La</strong> partecipazione pubblica nel governo delle <strong>acque</strong>: le l<strong>in</strong>ee guida per una comunestrategia europea”, <strong>in</strong> Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente, fasc. 3, 2007,E<strong>di</strong>zioni Tellus, RomaDi Lieto Anna, “Il <strong>di</strong>ritto all’acqua nel <strong>di</strong>ritto <strong>in</strong>ternazionale”, <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente,fasc. 5, 2004, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoDi Michele Annamaria, “Scarico <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento idrico”, <strong>in</strong> Rivista italiana<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico comunitario, fasc. 6, 2001, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoDrusiani Renato, “Servizi idrici: a 14 anni dalla riforma ancora troppe criticità”, <strong>in</strong> Ambiente &Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoEms E., Environmental liability <strong>in</strong> the EU – Application of the Polluter- pays pr<strong>in</strong>ciple?,<strong>di</strong>sponibile su http://www.snee.org/publikationer_show.asp?id=17937


Ferrag<strong>in</strong>a Eugenia, Acqua e sviluppo: una politica delle risorse idriche per il futuro delMe<strong>di</strong>terraneo, Il Mul<strong>in</strong>o, 2003, BolognaGalàn Serrano R., “Consideraciones sobre el marco juri<strong>di</strong>co regulador de la actuaciòn de laadm<strong>in</strong>istraciòn en la gestiòn de servicios pùblicos£, Instituto de Estu<strong>di</strong>o FiscalesGarrido A., Water markets and public pric<strong>in</strong>g polizie: clos<strong>in</strong>g the gap between economic theory andapplicable <strong>in</strong>struments, 3° sem<strong>in</strong>ar on Environmental and Resource Economics, Girona (Spagna),24-25 maggio 1999Garzia Giuseppe, “<strong>La</strong> pianificazione delle <strong>acque</strong> nel sistema dei piani regionali e locali”, <strong>in</strong> ForoAmm<strong>in</strong>istrativo C.d.S., fasc. 1, 2006, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoGiampieri Marco, “Acqua, prezzi e ambiente”, <strong>in</strong> Economia Pubblica – Rivista bimestrale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ed’<strong>in</strong>formazione a cura del CIRIEC, fasc. 2, 2004, Franco Angeli, MilanoGianna Tonelli, Serena De Angelis, Area Progetti comunitari, ecogestione e Suap, Arpat, Incertezzasulla Valutazione Ambientale Strategica, <strong>in</strong>: ARPA Rivista, n. 2 Marzo – Aprile 2006Giard<strong>in</strong>o Edoardo, “Distretti idrografici, strumenti ed <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del suolo e lottaalla desertificazione”, <strong>in</strong> Rivista amm<strong>in</strong>istrativa della Repubblica Italiana, fasc. 9, 2006, Ist. E<strong>di</strong>t.Regioni Italiane, RomaGroosman B., “Pollution Tax” <strong>in</strong>: Bouckaert B. and De Geest G, Encyclope<strong>di</strong>a of <strong>La</strong>w andEconomics, vol. II, Civil law and economics, Edward Elgar, Cheltenham, 2000House of Lords – European Union Commitee, Water framework <strong>di</strong>rective: Mak<strong>in</strong>g it work – Reportwith evidence, Authority of the House of Lords, 2007, LondonIrujo Embrid, <strong>La</strong> reforma de la ley de aguas (ley 46/99 de 13 de <strong>di</strong>ciembre), Ed. Civitas, Madrid,2000Lee Maria, EU Environmental law – challenges, change and decision mak<strong>in</strong>g, Modern stu<strong>di</strong>es <strong>in</strong>European law, Hart Publish<strong>in</strong>g, 2005, OregonLettera Francesco, “Difesa delle <strong>acque</strong>, dalle <strong>acque</strong> e subsidenza del <strong>di</strong>ritto”, <strong>di</strong>sponibile sul sito:www.gruppo183.orgLuethi Daniela, Maggi Francesco, Pelli Samuel, SOS acqua – per un futuro senza sprechi:documentazione per le amm<strong>in</strong>istrazioni pubbliche e per i gestori <strong>di</strong> <strong>acque</strong>dotti. Documento<strong>di</strong>sponibile sul sito www.wwf-si.chLugaresi Nicola, Mastragost<strong>in</strong>o Franco, <strong>La</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a giuri<strong>di</strong>ca delle risorse idriche, Maggiolie<strong>di</strong>tore, 2003, Santarcangelo <strong>di</strong> Romagna (RN)38


Magn<strong>in</strong>i Vito, Olivieri Gustavo, Diritto Antitrust, seconda e<strong>di</strong>zione, G. Giappichelli E<strong>di</strong>tore, Tor<strong>in</strong>o,2005Manzoni Ignazio, Vanz Giuseppe, Il <strong>di</strong>ritto tributario – Profili teorici e sistematici, G. Giappichellie<strong>di</strong>tore, Tor<strong>in</strong>o, 2007Mariotti Elisabetta, Iannantuoni Michele, Il nuovo <strong>di</strong>ritto ambientale: alla luce delle correzioni e<strong>in</strong>tegrazioni al D.Lgs 152/06, Maggioli e<strong>di</strong>tore, 2007, Santarcangelo <strong>di</strong> Romagna (RN)Massarutto Antonio, “I servizi pubblici tra sviluppo locale, regionalismo e liberalizzazione”, <strong>in</strong> R.Grand<strong>in</strong>etti, Massarutto A. (a cura <strong>di</strong> ), Servizi pubblici e politiche territoriali, Franco Angeli,Milano, 2003.Massarutto Antonio, “Il settore idrico <strong>in</strong> Italia”, <strong>in</strong> Eugenia Ferrag<strong>in</strong>a, a cura <strong>di</strong>, Una politica dellerisorse idriche per il futuro del Me<strong>di</strong>terraneo, il Mul<strong>in</strong>o, Bologna, 2003Massarutto Antonio, “Matrimonio ancora <strong>di</strong>fficile tra f<strong>in</strong>anza privata e “<strong>acque</strong>”, <strong>in</strong> Ambiente &Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoMassarutto Antonio, “Partecipazione al pubblico e pianificazioni del settore idrico”, documentopresentato nell’ambito del Convegno: <strong>La</strong> partecipazione pubblica nell’attuazione della <strong>di</strong>rettivaquadro europea sulle <strong>acque</strong>, Università Bocconi, Milano, 30 maggio 2005.Massarutto Antonio, Muraro Gilberto, “Il ruolo dell’analisi economica nella <strong>di</strong>rettiva 2000/60”, <strong>in</strong>Economia Pubblica – bimestrale <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione a cura del CIRIEC, fasc. 5- 6, 2006, FrancoAngeli, MilanoMassarutto Antonio, Per l’attuazione della <strong>di</strong>rettiva Europea 2000/60 <strong>in</strong> Italia – Aspetti economicie gestionali, <strong>in</strong>tervento presso:Dse, Università <strong>di</strong> Ud<strong>in</strong>e e Iefe, Università Bocconi, Milano 17ottobre 2003Mazzei Alessandro, “<strong>La</strong> f<strong>in</strong>anza da tariffa nel SII: <strong>di</strong>fficoltà e applicabilità del project f<strong>in</strong>ance”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoMazzola Mario Rosario, Bazzurro Nicola, “Quali strategie economiche da adottare contro leper<strong>di</strong>te?”, <strong>in</strong> Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoMedugno Massimo, Gabriotti Manuela, Pagliara Pierfausto, Il nuovo regime delle <strong>acque</strong> trapresente e futuro, <strong>La</strong> Tribuna, 2002, PiacenzaMelis Viviana, F<strong>in</strong>anza pubblica e project f<strong>in</strong>ance: uno stu<strong>di</strong>o su modalità ad<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> impiego :il caso del settore idrico, Tesi <strong>di</strong> Dottorato <strong>di</strong> ricerca <strong>in</strong> Economia e tecnica della f<strong>in</strong>anza <strong>di</strong> progetto(XX ciclo), Tutor: Prof. Franco Fontana, Luiss Guido Carli, Roma, 200839


Mezzetti Luca (a cura <strong>di</strong>), Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto ambientale, Padova, CEDAM, 2001Miccio Bruno, L’uso sostenibile delle risorse idriche e le nuove <strong>di</strong>sposizioni del Co<strong>di</strong>ce ambientale,<strong>di</strong>sponibile su: http://www.gruppo183.org [data ultimo accesso: 18 ottobre 2008]Miglioli Stefano, Borea Francesca, “Analisi della tariffazione applicata <strong>in</strong> Emilia Romagna traprice-cap e novità”, <strong>in</strong> Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoMonye Francis, Rabaca Joao, The European Union Water framework <strong>di</strong>rective (EU WFD) – Briefpresentation, ICLEI – Local Governments for Susta<strong>in</strong>ability, luglio 2005Oecd, Environmental Outolook to 2030 – Overviews, details and methodology of model-basedanalysis, 5 marzo 2008, Netherlands Environmental Assessment AgencyOECD, The Price of Water. Trends <strong>in</strong> OECD Countries, Paris, 1999Panella Giorgio, Economia e politiche dell’ambiente, Carocci e<strong>di</strong>tore, 2002, RomaPaolillo Pier Luigi, <strong>La</strong> misura dello spreco. Esercizi <strong>di</strong> Valutazione Ambientale Strategica dellerisorse fisiche, 2005, FrancoAngeli E<strong>di</strong>tore , RomaPaparo Tommaso, “Dall’afflusso <strong>di</strong> <strong>in</strong>vestimenti ammodernamento e qualità per i servizi idrici e irifiuti”, <strong>in</strong> Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoParlamento europeo, Report on the jo<strong>in</strong>t text approved by the Conciliation Committee for aEuropean Parliament and Council <strong>di</strong>rective establish<strong>in</strong>g a framework for Community action <strong>in</strong> thefield of water policy, C5-0347/2000 – 1997/0067(COD), A5- 0214/2000, Brussels, 29 Agosto 2000Pasqual<strong>in</strong>i Salsa Clau<strong>di</strong>a, Diritto Ambientale – Pr<strong>in</strong>cipi, Norme, Giurisprudenza, Maggioli E<strong>di</strong>tore,Santarcangelo <strong>di</strong> Romagna, 2008Pellicani Luciano, Dalla società chiusa alla società aperta, Rubbett<strong>in</strong>o, CatanzaroPepe V<strong>in</strong>cenzo, “Lo sviluppo sostenibile tra <strong>di</strong>ritto <strong>in</strong>ternazionale e <strong>di</strong>ritto <strong>in</strong>terno”, <strong>in</strong> Rivistagiuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, n. 2, 2002, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoPerotto Eleonora, Canziani Roberto, “Database management system: sviluppo <strong>in</strong> ambito SGA perun impianto <strong>di</strong> depurazione”, <strong>in</strong> Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoPetrella Riccardo, “Il servizio pubblico europeo: la risposta alla monopolizzazione delle risorse”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n. 9, aprile 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoPietilä Pekka E., Katko Tapio S., Hukka Jarmo J., “Public- Private Partnership <strong>in</strong> F<strong>in</strong>nish WaterServices”, <strong>in</strong> CESif DICE Report – Journal for <strong>in</strong>stitutional comparisons, vol. 5, n. 2, summer 2007,IFO Institute for economic Research E.V., Munich40


Pitzurra Lucia, Grossi Giuseppe, “Governance istituzionale per il servizio idrico <strong>in</strong>tegrato”, <strong>in</strong>Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoPototschnig Umberto, Ferrari Erm<strong>in</strong>io, Commentario alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche,CEDAM, 2000, PadovaPr<strong>in</strong>cipato Federica, “Aspetti <strong>in</strong>ternazionali e comunitari della fiscalità ambientale. Lecaratteristiche strutturali dei fenomeni <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti ed il loro tendenziale impatto globale”, <strong>in</strong> Rivista<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto tributario <strong>in</strong>ternazionale, fasc. 2- 3, 2004, ETI, RomaRosen Harvey A., Scienza delle f<strong>in</strong>anze, seconda e<strong>di</strong>zione, McGrew- Hill, 2007, MilanoSandri Simonetta, “L’acqua: una risorsa strategica?” <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 1,2003, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoScheggi Carlo, “<strong>La</strong> salvaguar<strong>di</strong>a delle risorse idriche dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento provocato da nitrati <strong>di</strong>orig<strong>in</strong>e agricola”, <strong>in</strong> Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente, fasc. 10, 2004,E<strong>di</strong>zioni Tellus, RomaScheuer Stefan, “<strong>La</strong> <strong>di</strong>rettiva quadro dell’Unione europea sulla protezione delle <strong>acque</strong>: si apre unanuova era?, <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 6, 2000, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoSelmi, Daniel P. “L’applicazione degli standard <strong>di</strong> qualità dell’acqua negli Stati Uniti”, <strong>in</strong> Rivistagiuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 1, 2004, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoTornatore Francesco, Monticelli Mar<strong>in</strong>a, Importanza dell’analisi economica per il processo <strong>di</strong>redazione del piano <strong>di</strong> gestione della Dir. 2000/60/CE, Autorità <strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o del fiume Po, Milano, 24ottobre 2008United Nations Economic Commission for Europe, Recommendations on Payments for ecosystemservices <strong>in</strong> <strong>in</strong>tegrated water resources management, United Nations, New York and Geneve, 2007Unnerstall, Herwig, “The pr<strong>in</strong>ciple of full cost recovery <strong>in</strong> the EU- Water frame work <strong>di</strong>rective –Genesis and Content”, <strong>in</strong> Journal of Environmental <strong>La</strong>w, vol. 19, n. 1, Oxford University Press,OxfordUrbani Paolo, “Bilancio idrico, concessioni <strong>di</strong> derivazione <strong>di</strong> acqua pubblica e ruolo delle Autorità<strong>di</strong> bac<strong>in</strong>o”, <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, 1997, Giuffrè e<strong>di</strong>tore, MilanoUrbani Paolo, “Il recepimento della <strong>di</strong>rettiva <strong>comunitaria</strong> sulle <strong>acque</strong> (2000/60): profili istituzionali<strong>di</strong> un nuovo governo delle <strong>acque</strong>”, <strong>in</strong> Rivista giuri<strong>di</strong>ca dell’ambiente, fasc. 2, 2004, Giuffrè e<strong>di</strong>tore,Milano41


Urbani Paolo, Sfide e opportunità per una politica sostenibile dell’acqua <strong>in</strong> Italia – Gli aspettiistituzionali, <strong>di</strong>sponibile su: http://www.gruppo183.org [data ultimo accesso: 18 ottobre 2008]Verdesca Daniele, “Manuale <strong>di</strong> valutazione d’impatto economico- ambientale”,Ambiente&Territorio, Maggioli E<strong>di</strong>tore, Santarcangelo <strong>di</strong> Romagna (RN), 2003WATECO (CIS Work<strong>in</strong>g group 2.6 on Water and Economics), Economics and the Environmenttheimplementation Challenge of the Water Framework Directive, Guidance Document andAnnexes, 2002, <strong>di</strong>sponibile sul sito:WISE, Water Notes on the Implementation of the Water Framework Directive - Water Note 6Monitor<strong>in</strong>g programmes: tak<strong>in</strong>g the pulse of Europe's waters, <strong>di</strong>sponibile sul sitohttp://water.europa.euZucaro Raffaella, Direttiva quadro per le <strong>acque</strong> 2000/60 – Analisi dell’impatto sul settore irriguo edella pesca, INEA – Istituto Nazionale <strong>di</strong> Economia Agraria, 2007Zuppiroli Andrea, Castal<strong>di</strong> Gerard<strong>in</strong>o, Arlati Clau<strong>di</strong>o, Luccar<strong>in</strong>i Luigi, “Tariffa: la componentesociale <strong>in</strong> una sperimentazione locale”, <strong>in</strong> Ambiente & Sicurezza, n.1, 2008, Il Sole 24 Ore, MilanoRiferimenti normativi comunitari e degli Stati MembriCommissione europea, Communication from the Commission to the Council, the EuropeanParliament and the Economic and Social Committee, Pric<strong>in</strong>g policies for enhanc<strong>in</strong>g thesusta<strong>in</strong>ability of water resources, COM(2000)477 f<strong>in</strong>al, 26/7/2000Commissione Europea, Op<strong>in</strong>ion of the Commission pursuant to Article 251, 2, let. c) of the ECTreaty, on the European Parliament’s amendments to the Council’s common position regard<strong>in</strong>g theProposal for a European Parliament and Council Directive establish<strong>in</strong>g a framework forCommunity action <strong>in</strong> the field of water policy, (COM(97) 49 f<strong>in</strong>al, COM (97)614 f<strong>in</strong>al, COM (98)76 f<strong>in</strong>al e COM (99) 271 f<strong>in</strong>al amend<strong>in</strong>g the proposal of the Commission pursuant to art. 250, p. 2of the EC Treaty; COM (2000) 219 f<strong>in</strong>al, 1997/0067 (COD), Brussels, 5 giugno 2000.Commissione Europea, Proposta al Consiglio europeo per una <strong>di</strong>rettiva che stabilisce un quadro perl’azione <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>, COM/97/0049 f<strong>in</strong>al SYN 97/0067, Brussels, OJ [1997]C184/20Commissione europea, Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva del Consiglio che stabilisce un quadro per l’azione<strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>, COM/97/0049 f<strong>in</strong>al SYN 97/0067, Brussels, OJ [1997] C184/2042


Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sullaresponsabilità ambientale <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> prevenzione e e riparazione del danno ambientale, GU L 143del 30.4.2004Direttiva 2006/118/CE del 12 <strong>di</strong>cembre 2006 del Parlamento europeo e Consiglio sulla protezionedelle <strong>acque</strong> sotterranee dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e dal deterioramento, GUCE, n. L372 del 27/12/2006Direttiva 76/160/CEE del Consiglio, dell'8 <strong>di</strong>cembre 1975, concernente la qualità delle <strong>acque</strong> <strong>di</strong>balneazione, <strong>in</strong> G.U.C.E. L 31 del 5.2.1976.Direttiva 78/659/CEE del Consiglio, del 18 luglio 1978, sulla qualità delle <strong>acque</strong> dolci cherichiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci, <strong>in</strong> G.U.C.E. n. L 222del 14/08/1978.Direttiva 79/923/CEE del Consiglio, del 30 ottobre 1979, relativa ai requisiti <strong>di</strong> qualità delle <strong>acque</strong>dest<strong>in</strong>ate alla molluschicoltura, <strong>in</strong> G.U.C.E. L 281 del 10 novembre 1979.Direttiva 80/777/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1980, <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> ravvic<strong>in</strong>amento dellalegislazione degli Stati Membri sull'utilizzazione e la commercializzazione delle <strong>acque</strong> m<strong>in</strong>eral<strong>in</strong>aturali, <strong>in</strong> G.U.C.E. n. L 229 del 30/08/1980.Direttiva 80/778/CEE Del Consiglio, 15 luglio 1980, sulla qualità delle <strong>acque</strong> dest<strong>in</strong>ate al consumoumano, <strong>in</strong> G.U.C.E. 30 agosto 1980, n. L 229.Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle <strong>acque</strong>reflue urbane, GUCE n. L 135 del 30/05/1991Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitatnaturali e sem<strong>in</strong>aturali e della flora e della fauna selvatiche, GU L 206 del 22 luglio 1992Direttiva 97/11/CE del Consiglio del 3 marzo 1997 che mo<strong>di</strong>fica la Direttiva 85/337/CEEconcernente la Valutazione d’Impatto Ambientale <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>ati progetti pubblici e privati, GU L073 del 14 marzo 1997Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle <strong>acque</strong> dest<strong>in</strong>ateal consumo umano, <strong>in</strong> G.U.C.E., n. L 330 del 05/12/1998.Parlamento europeo, European Parliament legislative resolution on the common position adopted bythe Council with a view to the adoption of a European Parliament and Council <strong>di</strong>rective establish<strong>in</strong>ga framework for Community action <strong>in</strong> the field of water policy, 9085/3/1999 – C5- 0209/1999 –1997/0067(COD), A5-0027/2000, 16 February 2000; Brussels, OJ (2000) C339/13644


Parlamento europeo, Proposta <strong>di</strong> emendamento per una <strong>di</strong>rettiva che stabilisce un quadro perl’azione <strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong>, COM(97)0049- C4-0192/07, COM (97)0614-C4-0120/98e COM(98)0076-C4-0121/98 – 7/0067(SYN), A4-0261/98, Brussels, OJ [1999] C150/388Parlamento europeo, Recommendation for the second read<strong>in</strong>g on the common position adopted bythe Council with a view to the adoption of a European Parliament and Council <strong>di</strong>rective onestablish<strong>in</strong>g a framework for Community action <strong>in</strong> the field of water policy, 9085/3/1999 – C5-0209/1999 – 1997 – 1997/0067 (COD), A5-0027/2000, PE 231.746, Brussels, 3 February 2000Parlamento Europeo, Report on the jo<strong>in</strong>t text approved by the Conciliation Committee for aEuropean Parliament and Council <strong>di</strong>rective establish<strong>in</strong>g a framework for Community action <strong>in</strong> thefield of water policy, C5-0347/2000 – 1997/0067(COD), A5- 0214/2000, Brussels, 29 Agosto 2000Parlamento europeo, Risoluzione legislativa recante il parere del Parlamento europeo sulla propostae le proposte mo<strong>di</strong>ficate <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva del Consiglio che istituiscono un quadro per la politica<strong>comunitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong> (COM(97)0049 C4- 0192/97, COM(97)0614 C4-0120/98 eCOM(98)0076 C4-0121/98 97/ 0067(SYN))(Procedura <strong>di</strong> cooperazione: prima lettura), Gazzettaufficiale n. C 150 del 28/05/1999Regolamento 1367/2006/CE del 6 settembre 2006, sull’applicazione alle istituzioni e agli organicomunitari delle <strong>di</strong>sposizioni della convenzione <strong>di</strong> Aarhus sull’accesso alle <strong>in</strong>formazioni, lapartecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale,GUCE n. L 264/13 del 25/9/2006Regolamento CE n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante <strong>di</strong>sposizioni generali suiFon<strong>di</strong> Strutturali, GUCE L 161 del 26/6/1999Sentenza CGCE del 9 aprile 1987 n. 363/85, Commissione contro Italia, confermata dalla s. del 30novembre 2006 n. 32/05. Commissione contro LussemburgoSentenza della Corte (Sesta Sezione) del 23 novembre 2006. Commissione delle Comunità europeecontro Granducato del Lussemburgo. Inadempimento <strong>di</strong> uno Stato - Direttiva 91/271/CEE -Inqu<strong>in</strong>amento e degrado ambientale - Trattamento delle <strong>acque</strong> reflue urbane. Causa C-452/05Riferimenti normativi italianiLegge 20 marzo 1865, n. 2248 (allegato F), Legge sulle opere pubbliche, <strong>in</strong> G.U 27 aprile 1865 n.RU 02248 0041745


Regio decreto 11 <strong>di</strong>cembre 1933, n.1775,Testo unico sulle <strong>acque</strong> e impianti elettrici, GazzettaUfficiale dell'8 gennaio 1934, n. 5Cassazione, SS.UU., 15 luglio 1999, n. 403Legge del 10 maggio 1976, n. 319 , Norme per la tutela delle <strong>acque</strong> dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, GazzettaUfficiale del 29 maggio 1976, n. 141Legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche, Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 11Gazzetta Ufficiale 19 gennaio 1994, n. 14Legge 18 maggio 1989, n. 183, Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della <strong>di</strong>fesa delsuolo, Gazzetta Ufficiale del 25 maggio 1989, n. 120Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152"Testo aggiornato del decreto legislativo 11 maggio 999,n. 152,recante: "Disposizioni sulla tutela delle <strong>acque</strong> dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e recepimento della <strong>di</strong>rettiva91/271/CEE concernente il trattamento delle <strong>acque</strong> reflue urbane e della <strong>di</strong>rettiva 91/676/CEErelativa alla protezione delle <strong>acque</strong> dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento provocato dai nitrati provenienti da fontiagricole", a seguito delle <strong>di</strong>sposizioni correttive ed <strong>in</strong>tegrative <strong>di</strong> cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 258", Gazzetta Ufficiale n. 246 del 20 ottobre 2000 - Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 172Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale", Gazzetta Ufficiale n. 88del 14 aprile 2006 - Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 96Decreto legislativo 9 novembre 2006, n. 284 Disposizioni correttive e <strong>in</strong>tegrative del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale G.U. n. 274 del 24 novembre2006.Legge n. 13 del 27 Febbraio 2009, Conversione <strong>in</strong> legge, con mo<strong>di</strong>ficazioni, del decreto-legge 30<strong>di</strong>cembre 2008, n. 208, recante misure straord<strong>in</strong>arie <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche e <strong>di</strong> protezionedell'ambiente, G.U. n. 49 del 28 Febbraio 2009; testo coord<strong>in</strong>ato G.U. n. 49 del 28 Febbraio 2008Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ord<strong>in</strong>amento degli entilocali", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 - Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n.162.Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Istituzione del servizio nazionale della protezione civile, <strong>in</strong>Gazzetta ufficiale n. 064 Suppl.Ord. del 17/03/1992Legge n. 133 del 6 Agosto 2008, G.U. n. 195 del 21 Agosto 2008 (suppl.ord.);Testo coord<strong>in</strong>ato G.U.n. 195 del 21 Agosto 2008 (suppl.ord.)Conversione <strong>in</strong> legge, con mo<strong>di</strong>ficazioni, del decreto-legge46


25 giugno 2008, n. 112, recante <strong>di</strong>sposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione,la competitività, la stabilizzazione della f<strong>in</strong>anza pubblica e la perequazione tributariaDecreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152, “Disposizioni sulla tutela delle <strong>acque</strong>dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e recepimento della <strong>di</strong>rettiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle <strong>acque</strong>reflue urbane e della <strong>di</strong>rettiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle <strong>acque</strong> dall'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amentoprovocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”, Gazzetta Ufficiale n. 246 del 20 ottobre 2000 -Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 172Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, “Ulteriorio <strong>di</strong>sposizioni correttive ed <strong>in</strong>tegrative deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale”, Gazzetta Ufficiale n.24 del 29 gennaio 2008 – Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 24Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152, “Norme <strong>in</strong> <strong>materia</strong> ambientale”, Gazzetta Ufficiale n.88 del 14 aprile 2006, Supplemento ord<strong>in</strong>ario n. 96Deliberazione della Giunta Prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong> Bergamo, “Avvio del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> ValutazioneAmbientale Strategica (VAS) del Piano Prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong> Settore delle risorse idriche, n. 222 del15/5/2008Deliberazione della Giunta Regionale e degli Assessori, “Art- 34 della legge regionale 28 <strong>di</strong>cembre2007, n. 26. Modalità e criteri per la realizzazione <strong>di</strong> opere pubbliche derivate da processi <strong>di</strong>partecipazione. Def<strong>in</strong>izione l<strong>in</strong>ee guida”, Bollett<strong>in</strong>o Ufficiale della Regione <strong>La</strong>zio, n. 33 – PartePrima, del 6/9/2008Legge 5 gennaio 1994, n. 36, “Disposizioni <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> risorse idriche”, Gazzetta Ufficiale n. 14del 19 Gennaio 1994- Supplemento Ord<strong>in</strong>ario n. 11Siti Webhttp://eur-lex-europa.euhttp://hispagua.cedex.eshttp://www.eea.europa.euhttp://www.expozaragoza2008.es/<strong>in</strong>dex.jspwww.amm<strong>in</strong>istrazione<strong>in</strong>camm<strong>in</strong>o.luiss.itwww.apat.gov.itwww.europa.euwww.gruppo183.org47


www.<strong>in</strong>ea.itwww.<strong>in</strong>see.frwww.<strong>in</strong>u.itwww.m<strong>in</strong>ambiente.itwww.mma.eswww.oecd.org48

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!