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Buongiorno, Notte - Studio PUNTOeVIRGOLA

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Good Morning – Midnight –I’m coming Home –Day – got tired of Me –How could I – of Him?Sunshine was a sweet place –I liked to stay –But Morn – didn’t want me – now –So – Goodnight – Day!I can look – cant I –When the East is Red?The Hills – have a way – then –That puts the Heart – abroad –You – are not so fair – Midnight –I chose – Day –But – please take a little Girl –He turned away!<strong>Buongiorno</strong> – Mezzanotte –Torno a casa –È stato il Giorno a stancarsi di me –Come avrei potuto io – di lui?La luce del sole era una casadolcissima in cui abitare –Ma – non mi ha voluto – il Mattino.Così – Buonanotte – Giorno!Me lo lascerai guardare – non è vero –L’Oriente che si colora di rosso?È allora che le colline hanno un modo di essereche fa sentire il cuore – altrove –Mezzanotte – tu non sei così bella –Io avevo scelto – il Giorno –Ma – ti prego – accetta la bambina –Che lui ha cacciato lontano da sé!Emily Dickinson (1862)2


Entrò la Storia e si sedette dalla parte del tortoBERTOLD BRECHTMoro e i suoi carcerieri per raccontare il fallimentodi una generazione e della sua utopia estrema eviolenta. Oltre la cronaca, tra dimensione inconscia e“quotidianità”, fino al rifiuto dell’ideologia e delle sceltepiù radicali.Chiara, giovane terrorista appartenente alla lottaarmata, è coinvolta nel sequestro Moro.Attraverso il suo sguardo - talvolta perso, spessoimpaurito, inconsapevolmente o consapevolmente miopesulla realtà che la circonda - prende corpo il complessomondo degli "anni di piombo", disperatamente fiduciosonell’avvento della rivoluzione e intrappolato nei ritualidella clandestinità.Di contro è chiamata a vivere la normalità delquotidiano con i suoi ritmi di sempre: un ufficio, unlavoro, dei colleghi e un ragazzo che sembra leggerla nelprofondo, più di quanto lei stessa riesca a fare.Aggrappata a quel filo di emozioni che l’ideologia ela lotta di classe recidono continuamente, si scoprirà inconflitto con i suoi compagni e sempre più a disagio nelsuo ruolo di combattente, mentre passato e presente neincrinano le certezze e il fascino dell’utopiarivoluzionaria non riesce a compensare la ferociadistruttiva di chi le vive vicino o le dorme accanto.3


CAST ARTISTICOChiaraMarianoErnestoPrimoEnzoMAYA SANSALUIGI LO CASCIOPIER GIORGIO BELLOCCHIOGIOVANNI CALCAGNOPAOLO BRIGUGLIAe conROBERTO HERLITZKA nella parte di Aldo Moro(crediti non contrattuali)4


CAST TECNICORegiaSceneggiaturaFotografiaMontaggioScenografiaCostumiSuonoProduzioneProdotto daMarco BellocchioMarco BellocchioPasquale MariFrancesca CalvelliMarco DenticiSergio BalloGaetano CaritoFilmalbatros - Rai Cinemain collaborazione con SKYMarco Bellocchio e Sergio PeloneDistribuzione01 DistributionUfficio StampaUfficio stampa01 Distribution<strong>Studio</strong> <strong>PUNTOeVIRGOLA</strong>Olivia Alighiero e Flavia Schiavitel. +39.06.39388909cell.+335.6303795; +335.6793144puntoevirgola@iol.itAnnalisa Paolicchitel.: +39.06.68470209a.paolicchi@01distribution.itdurata105 minuti(crediti non contrattuali)5


MARCO BELLOCCHIO SUL FILMil titolo“<strong>Buongiorno</strong>, notte” è un verso di Emily Dickinson che ho letto tempo fa, o forse hosolo sentito. Il titolo esatto della poesia, in realtà è “<strong>Buongiorno</strong> – Mezzanotte”, maripensando a quel verso mi è sembrato che centrasse bene il clima del film, che necogliesse la profondità. Poi è nato questo gioco di parole: BuonGIORNO/NOTTE checontiene una contraddizione e un contrasto che mi sembrano interessanti, perchéevoca quel periodo, notturno, angosciante, oscuro. Ma se oggi sia giorno non so.come la racconto questa storia?Inizialmente, nella elaborazione del soggetto, il punto di partenza era tutto esterno,come se questa tragedia, l’attentato, non fosse mai vista di fronte, ma vissutaattraverso una serie di altri personaggi coinvolti indirettamente nel fatto. Per esempioc’era l’episodio del nipote di Moro che giocava all’asilo, poi arrivava la polizia e loprelevava. Però mi sembrava che questa strada non fosse sufficiente e che miinteressava di più osservare dall’interno la vita quotidiana dei carcerieri. Questa vitaquasi di famiglia, con le sue ripetizioni, le ritualità, la “normalità”, passati i primimomenti, poteva offrirmi delle occasioni di immagini. Ma questa piattezza, loscandire tragico e sempre ripetitivo di questa storia, per me non era ancorasufficiente. A questo punto si è innestata la figura della donna, della brigatista, contutte le sue contraddizioni. Proprio attraverso di lei, il film racconta anche lapossibilità di un rapporto umano tra Moro e i suoi carcerieri ma questacontraddizione non va scambiata con uno sguardo indulgente nei confronti deiterroristi.le contraddizioni / le invenzioniLa figura della terrorista donna era assolutamente necessaria perché lacontrapposizione tra il prigioniero e i suoi carcerieri non era sufficiente, non mibastava. A me non interessa, non essendo uno storico, cercare di scoprire la verità, ioho voluto cercare all’interno di questa tragedia un movimento che non fosse soloapparente.Avevo bisogno di elementi di contraddizione, di reazione, di ribellione. E quindil’invenzione si è concentrata sul personaggio della ragazza e su un ragazzo esterno algruppo di terroristi, che non si sa bene chi sia.Mi sono detto: non posso subire così la storia, la verità storica - ammesso che ci siauna verità definitiva nella tragedia di Moro. Devo inventarmi qualcosa di nuovo di“falso” di “infedele”. Mi riconosco questa libertà e contemporaneamente riconoscoanche come sono andate a finire le cose. Queste due immagini convivono nel film. E6


poi oggi c’è anche un’esigenza civile e morale, non solo artistica, di “tradire” la storia,nel senso di non subirla fatalmente. Non è vero che la storia è così e sarà sempre così.il padrePer mia formazione e per ricerca, non simpatizzavo per le Br, e ho avuto orrore per laconclusione della vicenda, mi sembrava un’azione prima di tutto folle: ammazzareuna persona così, a freddo, significa proprio non avere un rapporto con la realtà. Ci sipuò azzuffare, scontrare, ma non si può prendere una pistola e ammazzare unapersona.Nell’immaginare il personaggio di Moro, spesso mi è venuta in mente la figura di miopadre, che è morto quando ero piccolo. Mio padre aveva qualcosa in comune conMoro – che peraltro non ho mai conosciuto, né visto – anche lui era un uomo moltotenace, un conservatore, che però aveva un’umanità profonda che ho cancellato con lasua morte.Spesso mi è stato detto: ma insomma, la figura del padre non c’è mai nei tuoi film.Già nell’Ora di religione c’è il padre, Castellitto è un padre, anche se pur semprequasi un ragazzo. In questo film rappresento per la prima volta “un padre” rispetto adei giovani, a dei “figli degeneri”.L’immagine di mio padre è entrata nel film e ha dato corpo a un personaggio che nonho mai conosciuto. Forse non è un caso la scelta di Herlitzka che è del Nord e parlasettentrionale, come mio padre.i libri / gli incontriNaturalmente per fare il film mi sono anche documentato, su materiali vari. Il libro diFlamigni, le lettere di Moro... e per quella che è stata la “cronaca” interna dellaprigionia mi è stato utile Il prigioniero della Braghetti. Lì sono descritti alcuni fattiche poi nel film ho liberamente sviluppato e ampiamente tradito. Lo spirito del film ètutt’altro. La ribellione del personaggio di Chiara, in parte reale e in parte utopistica -ognuno la intenda come gli pare - nel libro non esiste.Non ho quasi mai parlato con i brigatisti: ho avuto un unico incontro breve conLanfranco Pace quando morì Maccari e venne fuori la versione che Maccari avrebbeucciso materialmente Moro, perché Gallinari si era messo a piangere e a Moretti siera inceppato il mitra. Pace mi confermò - la notizia era già apparsa sui giornali - cheMaccari non voleva uccidere Moro, lo fece per ubbidienza, per disciplina militare, esubito dopo sparì dalle Br.il terrorismo ieri / oggiAllora c’era una passione forte per la politica. I ragionamenti – anche i più folli –arrivavano a delle conclusioni “coerenti”. C’era una sorta di “assurda coerenza” tra ilpensare di cambiare il mondo e prendere una pistola e ammazzare la gente, secondouna logica non giustificabile in alcun modo. Adesso questi, le Br di oggi, mi paionoancor più fuori dal mondo e dalla realtà e non credo che abbiano molta acqua in cuinuotare.7


Al tempo stesso, la storia oggi propone un terrorismo mondiale, in cui tutto simoltiplica, la vittima diventa migliaia di vittime.Quando ci fu l’11 settembre ero già alle prese con il progetto di questo film e ildramma mi suggerì di cercare delle strade di racconto diverse. Ho anche seguitoun’idea che provava a mettere in relazione tutti questi orfani, i figli dei poliziotti,quelli delle Torri, il nipote di Moro. Ma poi ho lasciato perdere, vedevo il rischio di unparallelismo schematico, mentale...8


MARCO BELLOCCHIOIL REGISTANasce a Piacenza nel 1939. Nel ’59 interrompe gli studi di filosofia alla Cattolica diMilano e si iscrive a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra il ’61 e il’62 realizza i cortometraggi “Abbasso lo zio”, “La colpa e la pena” e “Ginepro fattouomo” e si trasferisce poi a Londra dove frequenta la Slade School of Fine Arts. Il suolungometraggio di esordio “I pugni in tasca”, presentato a Locarno nel ’65, lo imponeall’attenzione internazionale.La sua filmografia comprende:1965 – I pugni in tasca1967 – La Cina è vicina1967 – Discutiamo, discutiamo (episodio di Amore e rabbia)1969 – Paola1969 – Viva il primo maggio rosso1971 – Nel nome del padre1972 – Sbatti il mostro in prima pagina1974 – Nessuno o tutti (poi noto come Matti da slegare) realizzato con SilvanoAgosti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli1976 – Marcia trionfale1977 – Il Gabbiano1980 – Vacanze in Val Trebbia (docu-fiction)1980 – Salto nel vuoto1982 – Gli occhi, la bocca1984 – Enrico IV1986 – Diavolo in corpo1988 – La visione del Sabba1990 – La condanna1994 – Il sogno della farfalla1996 – Il principe di Homburg1999 – La balia2002 – L’ora di religione2002 – Addio del passatoTV1978 – La macchina cinema (realizzato con S. Agosti, S. Petraglia, S. Rulli)1997 – Sogni infranti1998 – La religione della storia1999 – Sorelle, Un filo di passione, Nina2000 – L’affresco2001 – Il maestro di coro2002 – Vania9


GLI ATTORIMAYA SANSAL’ultima apparizione cinematografica di Maya Sansa è nel fortunato film La megliogioventù di Marco Tullio Giordana. La Sansa è anche protagonista del film di FiorellaInfascelli, Un bellissimo tramonto, presentato all’ultima edizione del festival diLocarno.Con Marco Bellocchio ha già lavorato in passato: è lui che la scopre e la fa esordire nelcinema nel 1988 come co-protagonista del film La balia. Nel 1999 è protagonista delfilm Terra di nessuno di Gianfranco Giagni. Nel 2001 lavora in Benzina di MonicaStambrini e in Fratelli di sangue di Nicola De Rinaldo.In televisione è protagonista di Lupo mannaro per la regia di Antonio Tibaldi.Tra i premi ricevuti: Rivelazione dell’anno - Golden Globe Award Italy '99;Rivelazione dell’anno Grolla D’oro St.Vincent '99; Italian Shooting Star 50° BerlinFilm Festival 2000; Miglior attrice protagonista al Festival di Annecy 2002.La sua formazione avviene tra l’Italia e l’Inghilterra. Inizia a studiare teatro nell’89;prima in Italia con Alessandro Fabrizi e il Teatro dei Cocci con Isabella Del Bianco eCristiano Censi. In seguito studia a Londra dove segue lo “Shakespeare Aditioncourse” al City Lit con Rodney Archer, e negli anni successivi si diploma alla GuildhallSchool of Music and Drama.LUIGI LO CASCIOLuigi Lo Cascio, appena reduce dal grande successo de La meglio gioventù di MarcoTullio Giordana, lo si vedrà presto anche in Mio cognato di Alessandro Piva.Attualmente sta girando il film di Eros Puglielli Occhi di cristallo.Lo Cascio si è diplomato nel 1992 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica SilvioD’Amico con un saggio su Amleto diretto da Orazio Costa. Ha partecipato a varispettacoli teatrali tra cui: Margherita Gautier, regia di G. Patroni Griffi, AspettandoGodot, regia di F. Tiezzi, Romeo e Giulietta, regia di G. Patroni Griffi, AgerSanguinis, regia di C. Quartucci, La sposa di Messina, regia di E. De Capitani, Lamorte di Empedocle, regia di R. Guicciardini, Gloria del Teatro Immaginario, regiadi A. Marinuzzi, La figlia dell’aria, regia di R. Guicciardini, Il figlio di Pulcinella,regia di R. Guicciardini, Amleto e Sogno di una notte d’estate, regia di Carlo Cecchi.Il suo esordio nel cinema è con I cento passi (per il quale ottiene il David diDonatello, la Grolla d’oro, il Sacher d’oro e numerosi altri premi); seguono Luce deimiei occhi di Giuseppe Piccioni, con cui vince la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia2001, e Il più bel giorno della mia vita di Cristina Comencini.PIER GIORGIO BELLOCCHIOCome attore Pier Giorgio ha esordito con Marco Bellocchio in La Balia.Prossimamente lo vedremo anche co-protagonista con Pietro Taricone e KasiaSmutniak nel film Radio West dell’esordiente Alessandro Valori (prossima uscita).In Radio West è anche produttore: infatti Pier Giorgio - come produttore - è attivo dal’93. Da quell’anno ha realizzato circa una sessantina di video clip musicali. Fondata la10


società Harvey Produzioni multimediali e diventato socio della produzioneFilmalbatros, ha prodotto Il sogno della farfalla di Marco Bellocchio (Festival diCannes). Nel 1994 ha organizzato il film a episodi De Generazione, con la regia didiversi giovani artisti italiani, (premio del pubblico al Myst Fest di Cattolica). Per laFilmalbatros ha prodotto il documentario Sogni Infranti e Il Principe di Homburg diHeirich von Kleist di Marco Bellocchio, (Festival di Cannes) e La Balia di MarcoBellocchio (Festival di Cannes) oltre ad una serie di tv movie. Nel ‘96, ha fondato lasocietà di postproduzione cinematografica e televisiva Kavac film. Nel ’99, dopo averfondato la TricShow, ha prodotto il film Roma Semi–Automatic Metal Jacket di A.J.Sikabonyi. Nel ‘99 ha fondato con Andrea Marotti la Società di Edizioni e ProduzioniMusicali Casa di Cura e, nello stesso anno, ha creato il Centro di Formazioneprofessionale Digital Desk in collaborazione con Enzimi. Per Digital Desk ha prodottoi cortometraggi Nina di Marco Bellocchio, Terrazze di Stefano Reali e Scappavamodi notte di Peter del Monte. Del 2000 è anche la produzione del cortometraggio diGiacomo Campiotti Quasi d’amore e del backstage del film di Marco Bellocchio L’oradi religione. Dopo aver prodotto nel 2001 il backstage del live tour di Irene Grandi harealizzato in qualità di produttore esecutivo Bimba di Sabina Guzzanti. Nel 2001fonda la società Digital Desk insieme ad Andrea Marotti, Alessandro Valori, FabrizioBacherini e alla Medea Coop, che poi trasforma con l’entrata di altri soci in DigitalDesk S.C.R.L. Del 2002 sono Silenzi e castelli di Alessandro Valori e Appunti per unfilm su ‘Zio Vanja’ di Marco Bellocchio.GIOVANNI CALCAGNOLa più recente interpretazione di Giovanni Calcagno è del dicembre 2002 per il DonGiovanni di Mario Martone al Teatro San Carlo di Napoli, in cui Calcagno è mimocorifeo.Calcagno si laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Catania nel 1996, dal 1996al 1998 si forma come attore presso il Centro di Ricerca Teatrale Molo 2 di Catania,diretto da G. Palumbo, dove apprende le tecniche del teatro del ‘900 di Grotowsky eStanislavskij. Di fondamentale importanza, in questo stesso periodo, è lapartecipazione ad uno stage di creazione teatrale collettiva diretto da Judith Malinadel Living Theatre. Nel settembre 2002 frequenta il corso della scuola internazionaledi cinema e teatro di Ischia, diretta da Mario Martone. Nel 1998 è tra i fondatori dellacompagnia teatrale di musici e giullari “Batarnù”, che si dedica principalmente alteatro giullaresco e di strada. Con i Batarnù cura la regia di diversi testi. Dal 1998 sioccupa di formazione presso enti, istituti, scuole, associazioni, utilizzando illinguaggio della creazione teatrale collettiva soprattutto in chiave terapeutica.Partecipa tra il 2000 e il 2002 a diversi videoclip musicali e pubblicità televisive (frale quali Nissan Primera 2002).Per il cinema è protagonista in due corti per la regia di Alessandra Pescetta: Ti ricordidi Fox? del 2000 e Homotaurilia del 2001, che partecipano a numerosi festival, fra iquali Milano film festival 2002, Anteprimannozero-Bellaria 2001, Valdarno filmfestival 2002, Circuito off 2002, Genova Film Festival.11


PAOLO BRIGUGLIAPaolo Briguglia lo ricordiamo ne I cento passi, accanto a Lo Cascio, per il ruolo delfratello di Peppino Impastato.Ha studiato all’Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, Hafrequentato due laboratori teatrali a S. Miniato: il primo condotto da Michel Azamade L'embarcadere di Besançon e il secondo da Peter Clough della Guildhall School ofMusic and Drama di Londra.L’esordio è a Teatro nel 1992 con Vigilanza Stretta di Genet, regia di UmbertoCantone. Seguono numerosi spettacoli, tra cui: Sacra rappresentazione di Abramo eIsacco (1994) e Romeo e Giulietta (1995), entrambi per la regia di Maria Cuscona,Calderon di Pier Paolo Pasolini, regia di Domenico Polidoro (1997), Il gabbiano,regia di Giancarlo Nanni (1998), L’avaro, regia di Jérome Savary (2000).Al cinema esordisce nel 1998 in The protagonist di Luca Guadagnino. Seguono: Ilmanoscritto del principe di Roberto Andò (1999); I cento passi di Marco TullioGiordana (1999); L'affresco di Marco Bellocchio (2000 - cortometraggio); State zittiper favore di Livia Giampalmo (2001); Paz di Renato De Maria (2001); Maestro dicoro di Marco Bellocchio (2001 – cortometraggio); El Alamein di Enzo Monteleone(2002).In televisione: L’inganno di Rossella Izzo (2001), Francesco di Michele Soavi (2001),Julius Caesar di Uli Edel (2002).ROBERTO HERLITZKARoberto Herlitzka, dopo essersi diplomato all'Accademia d'Arte Drammatica, hainterpretato moltissimi ruoli in teatro come al cinema e in televisione. Tra i premivinti ricordiamo: Veretium – Flaiano – Idi – Europa Fonti Fiuggi – Della CriticaEfebo D’argento - Salvo Randone “Palcocinema”.A teatro ha interpretato tra l’altro: Francesca da Rimini e Divina Commedia per laregia di O. Costa, Il Candelaio di L. Ronconi, L’Otello di G. Lavia, Misura per Misuradi L. Squarzina, La Commedia delle Parole di L. Salveti, Guardami negli Occhi di G.Proietti, Zio Vanja per la regia di G. Lavia, Vetri Rotti di M. Missiroli, Zio Vanja di P.Stein e Danza Macabra di A. Pugliese. Ha curato anche la regia di uno spettacolo:Examleto, tratto da Shakespeare.Al cinema: La Villeggiatura di Marco Leto, L’Invenzione di Morel di Emidio Greco,Pasqualino Sette Bellezze e Storia d’amore e d’anarchia di Lina Wertmüller, Scherzodel destino e <strong>Notte</strong> d’estate con profilo greco di Wertmüller, Gli occhiali d’oro diGiuliano Montaldo, Oci Ciornie di Nikita Michalkov, Secondo Ponzio Pilato di LuigiMagni, La Maschera di Fiorella Infascelli, Tracce di vita amorosa di Peter DelMonte, In nome del popolo sovrano di Luigi Magni, Marcellino pane e vino di LuigiComencini, Liberate mio figlio di Roberto Malenotti, Il sogno della farfalla di MarcoBellocchio, Marianna Ucria di Roberto Faenza, Il Corpo dell’anima di SalvatorePiscicelli, L’ultima lezione di Fabio Rosi, Il Mnemonista di Paolo Rosa, Quartetto diSalvatore Piscicelli, Au Royaume des cieux di Valeria Bruni Tedeschi, Il Ritorno diClaudio Bondi, Le intermittenze del cuore di Fabio Carpi e Alla fine della notte diPiscicelli.In televisione ha interpretato tra l’altro: L’assassino della cattedrale di Orazio Costa,Il corvo di Luigi Cortese, Il Filantropo di S. Genni, Casa di Bambola di L. Cortese,Girotondo di E. Muzii, La Piovra 7 di Luigi Perelli, Una sola debole voce di AlbertoSironi.12


CAST TECNICOPASQUALE MARI - FOTOGRAFIAAttivo in teatro e cinema sin dal 1980. Nella ventennale collaborazione con MarioMartone e la società di produzione Teatri Uniti, di cui è tra i fondatori, ha collaboratoalla lavorazione di Morte di un matematico napoletano e Amore molesto. Haesordito nella fotografia con la trasposizione in pellicola di un lavoro teatrale, Rasoi,di Mario Martone.Il primo lungometraggio come direttore della fotografia è stato Il verificatore diStefano Incerti, nel 1995, a cui sono seguiti, tra gli altri, Il bagno turco, Harem Süare(Premio Esposimetro d’Oro-G. Di Venanzo), Le fate ignoranti (Premio Sacher d’Oro2001) di Ferzan Özpetek; La ballata del lavavetri di Peter Del Monte; Jurij diStefano Gabrini, Teatro di guerra di Mario Martone; Placido Rizzotto (PremioSacher d’Oro 2000) di Pasquale Scimeca e L’uomo in più di Paolo Sorrentinopresentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Gli indesiderabili di PasqualeScimeca. Ha inoltre realizzato la fotografia dell’ancora inedito I Promessi sposi diFrancesca Archibugi.Con Marco Bellocchio la collaborazione è iniziata per la luce del Macbeth al TeatroIndia di Roma nel giugno 2000 e, dopo L’ora di religione, è proseguita per ildocumentario in alta definizione digitale Addio del passato.FRANCESCA CALVELLI - MONTAGGIODiplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia.Ha montato tra l’altro:Il sogno della farfalla (1994) di Marco Bellocchio – Festival di Cannes, Un CertainRegard;Il principe di Homburg (1996) di Marco Bellocchio – Festival di Cannes, in concorso;Del perduto amore di Michele Placido (1999) – Festival di Vnenezia, in concorso;La balia di Marco Bellocchio (1999) – Festival di Cannes , in concorso;Le parole di mio padre di Francesca Comenicini (2001) – Festival di Cannes, uncertain regard;No man’s land di Danis Tanovic (2001) – Festival di Cannes, Premio Speciale dellaGiuria, Premio Miglior sceneggiatura; Oscar al Miglior Film Straniero.L’ora di religione di Marco Bellocchio (2001);Jurij di Stefano Gabrini (2001);Un altro mondo è possibile (2001);Radio West di Alessandro Valori (2002);Fango di Dervis Zaim (2002)13


MARCO DENTICI - SCENOGRAFIAÈ nato in provincia di Messina nel 1947. Ultimati gli studi all’Istituto d’Arte diMessina, si diploma al corso di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera aMilano nel 1968/9.Fino al 1970 vive e opera a Milano svolgendo prevalentemente l’attività pittorica,alternandola a quella teatrale e televisiva.All’inizio del 1971 si stabilisce a Roma, dove intraprende l’attività cinematograficainizialmente in qualità di arredatore e quindi di scenografo. Continua ad occuparsi diteatro e saltuariamente di grafica, pubblicità, progettazione e ristrutturazioned’interni. Pubblica articoli di argomento teatrale e cinematografico. Partecipa inqualità di relatore a diverse manifestazioni riguardanti il linguaggio cinematografico,all’università di Princeton e all’università di Ferrara, tra le altre. È presente in variepubblicazioni su cinema e teatro. Oltre a numerosi premi di pittura, vintiprevalentemente nel primo periodo della sua attività artistica, e a diversi premiqualità per scenografie cinematografiche, gli sono stati assegnati il Premio SanValentino d’oro nel 1988 per il complesso della sua attività, il Ciak d’Oro nel 2000 peril film La Balia con il quale ha ottenuto la nomination per la migliore scenografia alpremio David di Donatello dello stesso anno. Nell’aprile del 2000 è stata inaugurata aMessina la sua prima mostra antologica dal titolo Prima dello schermo.Dal 1996 al 1999 ha ricoperto il ruolo di coordinatore didattico presso l’AccademiaEuropea di Effetti Speciali di Terni, diretta da Carlo Rambaldi.Il suo nome è incluso nello European Biographical Directory.Dal 1967 a oggi ha curato più di trenta scenografie teatrali, tra cui: Il miracolo diTeofilo per la regia di G. Poli (1967), Cavalleria rusticana diretto da Von Karajan(1968); Aida e Don Carlos regia di Damiani (1969); I fucili di madre Carrar, L’ultimonastro di Krapp, Giorni felici regia dello stesso Marco Dentici che ha curato anchecostumi e scenografia (1973); Io e te amore: mio ci ameremo eternamente regia diCarlo Lizzani (1984); Ventitré e venti regia di Quartucci (1996); Codice privato regiadi Francesco Maselli (2000); Macbeth regia di Marco Bellocchio (2000).Dal 1969 inizia a lavorare a numerosi spettacoli e fiction televisive tra cui: Uno dei treregia di G. Serra (1971); L’avventura di un fotografo regia di Francesco Maselli(1982); I racconti del maresciallo regia di G. Soldati (1982); Detective extralargeregia di Castellari (1990); I ragazzi del muretto regia di Deodato (1993); Uno di noiregia di Costa (1995/6); Il compagno regia di Francesco Maselli (1998); Provinciasegreta regia di F. Massaro (1999); Cuccioli regia di Paolo Poeti (2000); S. Francescoregia di Michele Soavi (2001).Dal 1975 a oggi ha curato la scenografia di una cinquantina di film tra cui: Garofanorosso di Luigi Faccini (1975); Emanuelle in America di Joe D’Amato (1976); Pari edispari (1978); Giallo napoletano (1979); Poliziotto superpiù (1980); Non ti conoscopiù amore (1980); Mi faccio la barca (1980); Chi trova un amico trova un tesoro(1981); Bello mio bellezza mia (1981); Il conte Tacchia (1982); Sing-Sing (1983),Questo e quello (1983); Sono un fenomeno paranormale (1985); I giorni delcommisario Ambrosio (1986); Rimini Rimini (1986), Night club (1988) tutti diSergio Corbucci; Delitto al ristorante cinese (1981), Rimini Rimini un anno dopo(1986) tutti di Bruno Corbucci; Colpire al cuore di Gianni Amelio (1982); Storiad’amore (1985), Codice privato (1988), Il segreto (1989), L’alba (1990), Cronache delterzo millennio (1994/5) tutti di Francesco Maselli; L’attenzione (1985), La sposaamericana (1986) entrambi di Giovanni Soldati; Un tassinaro a New York, Assoltoper aver commesso il fatto (1991); Nestore ultima corsa (1993), Incontri proibiti(1997) tutti di Alberto Sordi; I giorni di Clichy di Claude Chabrol (1989); Turné di14


Gabriele Salvatores (1989); La balia di Marco Bellocchio (1998); A.A.A. Achille diGiovanni Albanese (2000); L’ora di religione (2001); Bimba la doppia di SabinaGuzzanti (2001); Le favole di Alice di Anne Riitta Ciccone (2001); Francesco diMichele Soavi (2002); <strong>Buongiorno</strong>, <strong>Notte</strong> di Marco Bellocchio (2003); Marfinel deifratelli Frazzi (ancora inedito); Il compagno americano di barbara Barni (ancorainedito)SERGIO BALLO - COSTUMISergio Ballo, nato nel 1956, si è diplomato nel 1982 presso la Scuola del PiccoloTeatro di Milano. Dal 1984 ha lavorato come assistente costumista per diverseproduzioni cinematografiche, tra cui: L’ultima tentazione di Cristo di MartinScorsese; Cyrano de Bergerac di Jean-Paul Rappeneau; Ritratto di signora di JaneCampion; La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore.Ha realizzato i costumi per: Abissinia di Francesco Martinotti; Ambrogio di WilmaLabate; I giardini dell’Eden di Alessandro D’Alatri; La balia, L’ora di religione,Macbeth, rappresentato al Teatro India, tutti per la regia di Marco Bellocchio; Judasand Jesus di Charles Carner; I vestiti nuovi dell’imperatore di Alan Taylor eFrancesco di Michele Soavi (Fiction TV).Ballo ha vinto il David di Donatello 2000 e il Ciak d’oro 2000 per La balia; ilCapitello d’oro al SannioFilmFestival 2002 per I vestiti nuovi dell’imperatore. PerL’ora di religione ha avuto la Nomination ai Nastri d’Argento 2002.15

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