Atti del Convegno Pro Loco di Breonio -Fumane di Valpolicella (VR ...

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Consumatori, vengono a chiedere a me le persone per le biologiche. Ecco quindicredo vada fatta soprattutto un'informazione perchè la gente l'aspetta.(applausi, applausi)Plinio Pancirolli - Adesso, la parola a Leonardo Ceradini della Pro Loco di Molina.Adesso chiederei se può dirci due cose anche la signora Lucia Caregnato degliArtigiani di Verona perché crediamo che anche la battaglia dei piccoli artigiani possaessere solidale con la battaglia dei piccoli contadini.Leonardo Ceradini [Pro Loco di Molina, Comune di Fumane, Verona] -Io mi chiamo Leonardo Ceradini , chi è del posto sa che veniamo tutti da Molinaanche se non ci abitiamo più in molti, da parecchio tempo. Tanti saluti dal presidentee dal vicepresidente, dal Gigi e dal Pier che sono ad Assisi per conto della Pro Loco,in quanto, come dire, la Pro Loco di Molina ha prodotto materiale per un'iniziativaed è entrata a ar parte di 8 finalisti per un premio alle Pro Loco dove hannopartecipato un certo numero di Pro Loco venete che quest'anno sono state 7 perfornire l'olio della lampada della basilica, insomma, e detto questo però, non milimito ai saluti, vorrei portare anche un contributo. Sono entrato nel direttivo dellaPro Loco di Molina da circa un anno, neanche, e ci sono entrato e dall'assemblea dellevotazioni è emerso che non solo siamo in grande difficoltà ma riusciamo anche adessere molto divisi fra noi, riusciamo anche ad essere molto.. tutti contro tutti comespesso succede quando non si sa individuare una via di uscita. L'unica via d'uscita èsempre quella che fa riferimento, lo dicevo prima all'amico di San Michele all'Adige,sempre nella Provincia di Trento, fa riferimento a Trento, tanto è vero che, mezzoVeneto fa anche, come dire, della montagna nobile , non solo quella proletaria doveci troviamo qui, ma Cortina per dirla, l'Altopiano di Asiago, anche quelli di Lamonmangiano i fagioli a Lamon e vogliono andare a scoreggiare a Trento,no, fanno ireferendum, tutti vogliono fare i referendum perché vogliono passare con Trentoperchè lì c'è il ragionamento del sostegno dei contributi e di quant'altro. Io potreistare qui a parlare un mese, sulla questione dei problemi della montagna e deitentativi di soluzione. Naturalmente, visto che è previsto anche il pranzo, cerco diessere anche più sintetico e allora dirò cosa stiamo facendo, le iniziative che abbiamointrapreso come Pro Loco di Molina. Abbiamo organizzato un convegno, questaestate il 5 di luglio, abbiamo utilizzato anche un professore dell'università di Trentodi economia montana, il professor Nardi, non so se qualcuno lo ha sentito nominare,per appunto approfondire un po' i temi. Abbiamo coinvolto la Comunità Montana,abbiamo coinvolto le autorità, chi è che parlava prima delle autorità che sonolatitanti, sono riuscite a litigare anche queste perchè abbiamo invitato uno invecedell'altro oppure gli abbiamo dato più importanza e quello meno, ma questo derivadal fatto che in Italia abbiamo, vado un po' a spanne, qualcuno mi potrò contraddirema non è molto importante, abbiamo il 60% del territorio che è montano dove ciabita però il 10% dell'elettorato. Per cui non c'è da girarci molto intorno perchèabbiamo un bel dire di contare ma se per mettere insieme 30 persone, come dire
abbiamo razziato tutta l'Italia del Nord, e non è andata molto meglio nel convegnoche abbiamo fatto a Molina dove c'erano, come dire, anche le autorità ma perriempire la sala ho messo sotto la mia organizzazione che ha fornito come dire, ilmateriale umano. Tanto per dire. Comunque è stato un bel convegno, prezioso. Ilprofessor Nardi è partito da una considerazione o si parte, o non si parte, dallacultura locale, da quello che c'è. Per cui già qui abbiamo messo le basi che c'èqualcosa di prezioso anche dove sembra che non ci sia nulla. Da lì sono nate alcunealtre iniziative, adesso io ho lasciato lì alcuni depliant di un corso per apicultori che èpartito ai primi di ottobre, abbiamo tenuto la terza lezione adesso, andiamo avanti,poi dirò qualcosa ma credo che si possa pensare allo sviluppo di un'attività contadinain montagna se si riesce a coniugare o se si riesce a far girare un volano, che siacomposto di ambiente che è un bene rinnovabile, di cultura, di turismo che siacompatibile, perchè non possiamo pensare di andare a Rimini e di una agricoltura edi una produzione che sia anche questa compatibile e che dia una possibilità direddito. Io assieme alla Pro Loco abbiamo organizzato questo corso di apicolturaperchè riteniamo... Ecco, Molina per chi non la conosce è un paese che sta qui sotto, èpoco distante a chilometri molto distante come dire a.. Io sono venuto a piantare lepiantine alla festa degli alberi quando andavo a scuola a Molina, quando siamotornati dai piani, dove si può dire siamo tutti scesi di corsa perché i numeridetestavano, ecco mio padre portava il pane da Molina a Breonio e adesso il fornonon c'è più. Comunque detto questo, cerchiamo delle produzioni a Molina, comedire, Molina ha una sua notorietà perché è titolare di un Parco delle Cascate che unavolta faceva funzionare un numero molto alto di mulini, oggi è visitata da 80.000persone all'anno, 80.000 persone sono un volano che può generare una serie di altreattività. Si sono provate tante esperienze, viti e compagnia bella, si sono trovatedifficoltà, ecco io non vorrei davvero tirarla lunga ma alcuni problemi vanno posti,l'eccessivo frazionamento dei terreni, tutti piccoli pezzi, il grande posto di fareagricoltura e la difficoltà, come dire di fare alcune produzioni. Abbiamo come ProLoco scelto l'ape perché per produrre il miele basta un piccolo appezzamento e bastaun piccolo investimento per partire e riteniamo che il miele sia anche un prodottoche rappresenta bene un territorio, però la risposta, come dire, lo facciamo a Molina,abbiamo, la maggioranza dei partecipanti che vengono dalla pianura. Questo la dicelunga anche su quanto, come si dice, sia difficile, coinvolgere, la maggioranza è così,però ci sono ventiquattro persone che partecipano assiduamente per cui c'è lapossibilità che qualcosa parta e qualcosa nasca. Credo che sia un'impresa moltodifficile, ma va fatta anche testimonianza, va fatto quello che si può, io, i miei sonoandati verso la pianura quando, come dire, si è vuotata veramente la montagna,adesso che io sto cercando di tornare per fare quello che posso, per dare una mano,come ho detto non è semplice e però si cerca di fare quello che si può: le difficoltàsono tante. Io credo, concludendo, che l'agricoltura in montagna avrà un suosviluppo perchè legata anche alla salvaguardia dell'ambiente, condivido tutte le coseche sono state dette, no, la presenza. Non è, non sono i cento forestali, i cento operaiforestali che lavorano nella Provincia di Verona che tengono bene il territorio, fanno
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