Atti del Convegno Pro Loco di Breonio -Fumane di Valpolicella (VR ...

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magari vengono portate su in montagna e invece non si favoriscono i pascoli.Orientare la ricerca. Anche quella, la ricerca è importantissima ma se la ricerca lafanno per fare le sementi modificate geneticamente e non la fanno invece per la lottabiologica alle malattie, per delle varietà adatte ad ogni zona... La ricerca èimportantissima ma bisogna vedere come viene orientata! Ecco, dopo c'è tutto ildiscorso dei mercati, favorire i mercati locali, favorire le piccole trasformazioni.Come diceva prima Angelini, se ci sono delle regole per le grandi industrie ditrasformazione, non devono essere le stesse per le piccole industrie e se parte inzona una piccola impresetta per trasformare i prodotti locali, non devono avere delleregole uguali alle grandi industrie. Dopo, nel Manifesto di Annecy si parla dellavicinanza fra produttori e consumatori, quindi favorire questi gruppi di acquisto,eccetera. Penso di aver detto tutto molto in sintesi. Ecco vorrei sottolineare ancora,ci sono queste bellissime esperienze fatte localmente in tantissime parti dell'Italia edell'Europa. Se si riuscisse a mettersi più in rete e far sentire la nostra voce a livelloanche europeo e anche più in là, mondiale. Gli strumenti ci sono, ci sono questeorganizzazioni. Cerchiamo di utilizzarle perché a volte è importante vedere anchepiù in là e metterci insieme, come ci si mette insieme localmente, mettersi insiemeanche più globalmente. Grazie.(applausi)Plinio Pancirolli - Ancora un minuto, è nato a Madrid il Coordinamento europeo, tu cisei stato, puoi dirci appena due cose ?Francesco Benciolini - Esisteva già da circa quindici anni, la Coordination paysanneeuropéenne, coordinamento contadino europeo, e esisteva anche Via Campesina, peròa Madrid, questa estate, dopo un percorso che è durato qualche anno, si è modificatoil nome e la realtà del Coordinamento contadino europeo, Cpe. Siamo entrati a farparte, cioè si è fondato un nuovo coordinamento in pratica, dove sono entrati la Coac[Coordinadora de organizaciones de Agricultura y Ganaderia], una grande organizzazionespagnola, la Soc [Sindicato de Obreros del Campo], un'altra grande organizzazionespagnola di dipendenti agricoli, in più l'Aiab e altri gruppi, cioè si è allargato questocoordinamento perchè si vuole avere più forza, più voci. Ecco questo un po', equesto è nato a Madrid, appunto.Roberto Marchesini - Adesso parlerà Roberto Schellino nella sua esperienza sullamontagna del Piemonte, una montagna abbastanza difficile. Poi comunque, chivorrà intervenire per dire delle parole, sarà sempre una cosa importante, perché ilnostro è un convegno ma è una cosa fra di noi. Rispetteremo un po' gli orari manon è che dobbiamo per forza di cose decidere cosa e come facciamo. Importante èche ognuno di noi senta la voglia di dire quello che pensa e che si aspetta di trovareanche nelle altre realtà, perché se riusciamo a parlare fra di noi troveremo qualchesoluzione, perché per affrontare le realtà amministrative, le realtà politiche,
dobbiamo continuamente, continuamente insistere di stare assieme. Ecco più stiamoassieme e più troveremo la possibilità di fare. Ecco comunque ora do lo spazio aRoberto Schellino che dirà un po' delle nostre esperienze.Roberto Schellino [dell'Associazione di Solidarietà con la Campagna Italiana, contadino diDemonte Valle Stura - Cuneo]- Salute, io vi racconto solo due cose tanto ci conosciamo personalmente anche secon altri no, penso che parleremo molto più liberamente a tavola o in giro per ilpaese. Io non ho niente di nuovo da aggiungere e non sono un contadino cosìesperto da insegnare qualcosa agli altri contadini che son qua, però mi importarinforzare alcune delle cose che sono state dette qua perchè secondo me sono moltoimportanti e meritano appunto di essere sviluppate. Sul discorso del temaburocrazia, no, penso che ognuno di noi le sue esperienze ce le ha ed è inutileraccontare le disgrazie che porta ognuno, però, al limite, già che c'ero, vi raccontosolo un piccolo aneddoto, che parte da un pezzo di stoffa, questo che c'è qui. Unpezzo di stoffa ricuperato da una vecchia camicia. A casa noi usiamo le stofferitagliate per fare le cuffie dei vasetti di erbe aromatiche che vendiamo e le hosempre fatte tranquillamente, no? E' successo che quest'estate, in uno dei mercati èpassato un finanziere che ha cominciato a controllarmi tutto e mi diceva, questi doveli ha presi, e io gli faccio vedere i vasetti eccetera, e poi mi chiedeva tutti i materiali.Noi abbiamo detto, ma vuole sapere anche delle cuffie con le quali orno i vasetti? Sì,mi ha detto perchè è materiale che lei usa in azienda, no, ma io ho detto, questi sonomateriali che ritagliamo a casa nostra, così, facendo dei vecchi pezzi e lui mi ha detto,ma la cosa non è tanto apposto, dopodichè mi ha lasciato e io sono andato al miosindacato agricolo, gli ho chiesto un po' di cose e gli ho detto, ma io come devo farecoi materiali che uso e gli ho rifatto questo stesso esempio. La signora gentile, si èinformata e dopo un po' mi ha detto che effettivamente lei, visto che si procura questipezzettini di stoffa e questi, che so, me li aveva regalati mia nonna, le camicie noi ce lepassiamo in famiglia e quando sono un po' lise le teniam da parte e le mettiamo lìper far queste cose e mi ha detto che effettivamente io, se questo era mio, io come RobertoSchellino, privato cittadino dovrei lasciare un documento a me Schellino Roberto titolaredell'Azienda agricola Falerin, in cui cedo gratuitamente del materiale di stoffa che poi vieneutilizzato in azienda, in modo che chiunque possa verificare il mio volume di affari, no, inbase... se io faccio dieci milioni di cosi di stoffa, si presumerà che io venda dieci milionidi vasetti, non è che quindi avrò un importo minimo di fatturato in modo che lafinanza o chiunque possa attraverso questo ed altri elementi, stimare quale è il miorale volume di affari. Io a questo non ci avevo mai nemmeno pensato, da contadinobituato a riciclare quello che c'è in natura e riprodurlo in un altro modo, ad ognimodo, adesso dovrò stare attento a quanti ritagli faccio di stoffa delle camicie di mianonna, per essere, come dire, in regola con le norme burocratiche di cui MassimoAngelini giusto ci parlava. Ecco questo è un aneddoto, chissà voi se scrivessimo unlibro di questi aneddoti e chissà dove si arriverebbe, solo per dire il problema in cuinavighiamo tutti, no, ci navigo io, ci naviga chiunque, però mi sembrava
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