Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006
Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006 Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006
per il sociale, però è arrivato il momento di far conoscere la verafaccia della Romania in Italia. Ma anche la vera faccia dell’Italia allaRomania. Perché mi ricordo ancora il direttore de L’Eco di Bergamodiceva “Mai io prima di incontrare lei sapevo della Romania soltantodi Dracula, il comunismo, queste cose qua”. Un po’ come me chequando sono arrivata in Italia la prima volta stavo cercando dovesono i panni stessi, quelli che vedevo nei film. Perché avevo tuttaun’altra immagine dell’Italia. Bisogna cercare, siccome siamo moltosimili, anche caratterialmente, stiamo cercando di far conoscere dipiù la parte bella. [...] Stiamo cercando di fare del nostro meglio,ecco. È difficile, è difficile anche essere credibili, perché la genteè un po’ diffidente, allora devi comunque dimostrare quali sono letue intenzioni. Quando poi vengono fuori attività, progetti...Adessocon la Lega dei Rumeni...perché la Dacia come associazione è anchemembro della Lega dei Rumeni e stiamo, abbiamo dei progettiimportanti, come quello dell’Avis, cerchiamo di...dobbiamo definirequesto progetto con Avis, la sensibilizzazione dei Rumeni per donareil sangue. Devo dire che è una cosa che sta avendo molto successo,perché ormai ci sono qua...qualcuno parla di un milione, qualcunoparla di 600.000, non si sa esattamente, ma tutta questa gente lavorae vive qui. Quindi si ammala anche qui, quindi ha bisogno anchedi assistenza sanitaria, ha bisogno di tutto. Quindi se una di questepersone ha bisogno di sangue...se prendi devi dare. Partecipa e saraiaiutato. Stiamo avendo...raccogliendo dei risultati, vediamo già che lagente è interessata. Speriamo, anche perché c’è da dimostrare ancheuna parte diversa...Poi abbiamo progetti anche con delle agenzie dilavoro, appunto per l’inserimento in maniera corretta delle personenel mondo del lavoro; la costituzione italiana in lingua romena. Un’altracosa che mi risulta abbastanza difficile...sto cercando di fare uncensimento dei cittadini rumeni. Le idee sono tanti, i progetti sonotanti, fai conto che è tutto un lavoro di volontariato, la volontà c’è,speriamo di riuscire” (int. 3).In generale, proprio perché l’associazione Dacia era nata da pocoal momento delle interviste, in pochi erano a conoscenza dellasua esistenza. Eppure, nel corso di una intervista con due persone68
che tra loro si conoscevano, questo argomento è nato spontaneamente.Si è scelto di riportare questa conversazione, perché essaintroduce alcuni elementi importanti per la riflessione sull’associazionismorumeno.B: “Adesso hanno cominciato a fare anche qualche associazione che...hanno fondato un’associazione da poco, si chiama Dacia”A: “E cosa fa?”B: “Ma è appena partita questa cosa qua. Poi c’è la Lega dei Rumeni,va beh, chi ha internet può entrare, può vedere un po’ di cose. Peròqua come punto di incontro non c’è mai stato niente, non c’è maistato niente. Ci si incontrava tra di noi, le amicizie, si usciva, siandava a cena, ripeto come...”E quest’associazione che è nata può diventare un punto di riferimento...B: “Può diventare, ma è appena partita, vedremo come andrà”A: “Ma come progetto cosa hanno in mente di fare?”B: “Non è una cosa politica, queste cose qua...”A: “Ma un punto di incontro per noi?”B: “Ancora non...è appena partita, si vedrà, non conosco esattamentedi cosa...”A: “Non ho sentito...”B: “Sì perché non è stata molto pubblicizzata...sì, è stata sull’Eco diBergamo e così, però...non...devo...Perché vogliono fare un gemellaggiocon Brasov perché questa signora è di Brasov e vuole farequesto gemellaggio. E’ un’associazione culturale, non è niente dipolitico”A: “Ah, io pensavo con uno scopo di raccogliere, magari, che ne so,delle persone che si trovano in difficoltà per trovare lavoro o quellerobe lì” (int. 5).Sono due i punti che questa conversazione solleva: in primo luogo,la scarsa partecipazione, da parte della maggior parte deiRumeni, alle associazioni che nascono; in secondo luogo, le finalitàperseguite da queste associazioni. Spesso, infatti, anchese la propensione all’associazionismo è in crescita entro questo69
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che tra loro si conoscevano, questo argomento è nato spontaneamente.Si è scelto di riportare questa conversazione, perché essaintroduce alcuni elementi importanti per la riflessione sull’associazionismorumeno.B: “Adesso hanno cominciato a fare anche qualche associazione che...hanno fondato un’associazione da poco, si chiama Dacia”A: “E cosa fa?”B: “Ma è appena partita questa cosa qua. Poi c’è la Lega dei <strong>Rumeni</strong>,va beh, chi ha internet può entrare, può vedere un po’ di cose. Peròqua come punto di incontro non c’è mai stato niente, non c’è maistato niente. Ci si incontrava tra di noi, le amicizie, si usciva, siandava a cena, ripeto come...”E quest’associazione che è nata può diventare un punto di riferimento...B: “Può diventare, ma è appena partita, vedremo come andrà”A: “Ma come progetto cosa hanno in mente di fare?”B: “Non è una cosa politica, queste cose qua...”A: “Ma un punto di incontro per noi?”B: “Ancora non...è appena partita, si vedrà, non conosco esattamentedi cosa...”A: “Non ho sentito...”B: “Sì perché non è stata molto pubblicizzata...sì, è stata sull’Eco di<strong>Bergamo</strong> e così, però...non...devo...Perché vogliono fare un gemellaggiocon Brasov perché questa signora è di Brasov e vuole farequesto gemellaggio. E’ un’associazione culturale, non è niente dipolitico”A: “Ah, io pensavo con uno scopo di raccogliere, magari, che ne so,delle persone che si trovano in difficoltà per trovare lavoro o quellerobe lì” (int. 5).Sono due i punti che questa conversazione solleva: in primo luogo,la scarsa partecipazione, da parte della maggior parte dei<strong>Rumeni</strong>, alle associazioni che nascono; in secondo luogo, le finalitàperseguite da queste associazioni. Spesso, infatti, anchese la propensione all’associazionismo è in crescita entro questo69