Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006
Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006 Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006
arde e quelle rumene, per stimolare il dialogo tra le istituzionie lo scambio delle conoscenze. La prima iniziativa prevista è ungemellaggio tra la città di Bergamo e Brasov, città rumena dellaTransilvania. Brasov, infatti, una città di 322mila abitanti a 166 kmda Bucarest, sembra avere molti punti in comune con Bergamo:entrambe le città si trovano sul medesimo parallelo, il 45°, e sembranosomigliarsi, perché anche la città di Brasov presenta unaparte in collina ed è circondata dalle montagne. L’associazioneDacia, infine, è particolarmente impegnata nelle promozione diuna corretta immagine dell’immigrazione rumena, attraverso undiscorso che al tempo stesso prende le distanze dagli episodi dicronaca nera a cui spesso viene dato rilievo dalla stampa e dallevicissitudini del popolo rom e sottolinea come gli Italiani sianostati per primi un popolo di emigranti e come essi stessi abbianovissuto sulla propria pelle la stigmatizzazione e l’accusa di esseredei criminali. Questa posizione, più in generale, è la stessa assuntadalla Lega dei Rumeni in Italia.“Ma guarda, i primi anni non pensavo neanche che esistessero tuttequeste difficoltà, perché io sono arrivata per una via diversa, quindinon avevo mai saputo tutti questi problemi che avevano gli altri. Circa4 anni fa mi è successo di scoprire che qua a Bergamo c’era ancheuna chiesa, a Longuelo, dove fanno le funzioni ortodosse. Sono andataa messa e parlando così ho conosciuto che ci sono delle realtàdiverse e molto difficili. Gente che viveva nella clandestinità, genteonesta che andava a lavorare, sfruttati tra l’altro, diversi siamo riuscitiad aiutarli. Allora è anta in me una cosa forte, io sono statafortunata, facciamo...faccio in modo di aiutarli. Siccome comunquenell’industria dove lavoro io avevo diversi contatti sono riuscita adaiutare qualcuno ad essere inserito sul lavoro, poi ho conosciuto laLega dei Romeni. La Lega dei Romeni, praticamente mi sono iscritta,prima soltanto sul forum, partecipavo alle discussioni, e dopo misono fatta una cultura su queste cose qua, facendo delle ricerche,leggi sui documenti da fare, come fare, dove andare e cose del genere.I colleghi della Lega mi hanno notata, mi hanno proposto didiventare membro della Lega dei Rumeni, ho accettato e in un anno,66
in un percorso di poco tempo praticamente sono finita in consigliodirettivo. Sono portavoce della Lega. Anche perché sono un po’ portataai contatti con le persone, poi va beh, non ho neanche difficoltàad esprimermi o a parlare. Poi è successo questo...è stato per mecome un trampolino di lancio quando...con Bergamondo, a marzo,sono stata invitata a fare la testimonial all’inaugurazione. E poi lagente ha cominciato a conoscermi di più e ho detto, adesso è oradi fare un’associazione. Poi ho capito che qua a Bergamo non c’èneanche un’associazione rumena e con il mio amico dottor Baratto,che lavora alla Provincia di Milano, dicevamo come la chiamiamo?Meglio di Dacia non esiste. Perché Dacia è proprio il punto di partenza,l’unione tra i Romani e i Daci è nata così. È un’associazione socioculturale,con accento più sulla cultura, sul promuovere la culturasia romena che italiana, da ambo le parti. Tra l’altro stiamo...italianoe rumeno, stiamo insieme tutti e due. Cerchiamo...il progetto piùgrande che abbiamo è quello di fare un gemellaggio di Bergamo conla mia città di origine, Brasov, che è talmente...assomiglia talmentecon Bergamo che da quando sono qua devo dire la verità che non miè mancata molto la mia città, perché ci sono tantissime somiglianze.Adesso dovremo vedere, perché vorrei chiedere al primo cittadinodi Bergamo di ricevermi in udienza per questo, avevo già mandatotutta la documentazione, adesso spero che mi sia dato l’ok da partedi Bergamo. Poi cominciamo le trattative di là, però è da qui che devoavere l’ok, è inutile andare a parlare di là se non ho l’ok di qui. Poiva beh, siamo...abbiamo in mente di fare tante attività, ma culturali.Diciamo che sul sociale adesso ormai...non è che non c’è più tantoda fare, c’è ancora da fare perché...più che altro nel senso di dareun’educazione, più che altro per le persone che sono arrivate da pocoin Italia. Il percorso non è facile, io sono stata fortunata perché hoavuto un marito, un famiglia bergamasca, non ho avuto problemi diinserimento, non ho mai sentito cose di razzismo o cose del genere,forse anche perché essendo moglie di un italiano bergamasco forseè stato un biglietto da visita. Sicuramente mi ha aiutato questo, maso di persone che conosco che non hanno avuto la mia fortuna masono altrettanto inserite, forse hanno anche attività in proprio, sonoriusciti ad integrarsi discretamente. Dicevo, è ancora molto da fare67
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in un percorso di poco tempo praticamente sono finita in consigliodirettivo. Sono portavoce della Lega. Anche perché sono un po’ portataai contatti con le persone, poi va beh, non ho neanche difficoltàad esprimermi o a parlare. Poi è successo questo...è stato per mecome un trampolino di lancio quando...con <strong>Bergamo</strong>ndo, a marzo,sono stata invitata a fare la testimonial all’inaugurazione. E poi lagente ha cominciato a conoscermi di più e ho detto, adesso è oradi fare un’associazione. Poi ho capito che qua a <strong>Bergamo</strong> non c’èneanche un’associazione rumena e con il mio amico dottor Baratto,che lavora alla Provincia di Milano, dicevamo come la chiamiamo?Meglio di Dacia non esiste. Perché Dacia è proprio il punto di partenza,l’unione tra i Romani e i Daci è nata così. È un’associazione socioculturale,con accento più sulla cultura, sul promuovere la culturasia romena che italiana, da ambo le parti. Tra l’altro stiamo...italianoe rumeno, stiamo insieme tutti e due. Cerchiamo...il progetto piùgrande che abbiamo è quello di fare un gemellaggio di <strong>Bergamo</strong> conla mia città di origine, Brasov, che è talmente...assomiglia talmentecon <strong>Bergamo</strong> che da quando sono qua devo dire la verità che non miè mancata molto la mia città, perché ci sono tantissime somiglianze.Adesso dovremo vedere, perché vorrei chiedere al primo cittadinodi <strong>Bergamo</strong> di ricevermi in udienza per questo, avevo già mandatotutta la documentazione, adesso spero che mi sia dato l’ok da partedi <strong>Bergamo</strong>. Poi cominciamo le trattative di là, però è da qui che devoavere l’ok, è inutile andare a parlare di là se non ho l’ok di qui. Poiva beh, siamo...abbiamo in mente di fare tante attività, ma culturali.Diciamo che sul sociale adesso ormai...non è che non c’è più tantoda fare, c’è ancora da fare perché...più che altro nel senso di dareun’educazione, più che altro per le persone che sono arrivate da pocoin Italia. Il percorso non è facile, io sono stata fortunata perché hoavuto un marito, un famiglia bergamasca, non ho avuto problemi diinserimento, non ho mai sentito cose di razzismo o cose del genere,forse anche perché essendo moglie di un italiano bergamasco forseè stato un biglietto da visita. Sicuramente mi ha aiutato questo, maso di persone che conosco che non hanno avuto la mia fortuna masono altrettanto inserite, forse hanno anche attività in proprio, sonoriusciti ad integrarsi discretamente. Dicevo, è ancora molto da fare67