una scarsa identità comunitaria e una ridotta cultura associativa.È difficile corroborare o falsificare questa ipotesi, ma bisogna,comunque, riconoscere che questo individualismo è stato riscontratoanche nelle interviste realizzate per questa ricerca. E’, allora,opportuno provare ad andare alla scoperta delle tracce dicomunità lasciate da questo collettivo di passaporto, per vederese è vero che è solo in chiesa, e solo a certe condizioni, che lerelazioni tra connazionali si intessono o se invece esse emergonoanche con altre modalità e in altri ambiti.Come per molti collettivi di passaporto esistono alcune rivistededicate ai <strong>Rumeni</strong> in Italia, tra cui la più conosciuta è la GazetaRomanesca. Si tratta di un settimanale in lingua rumena distribuitosu tutto il territorio nazionale, che dal 2001 tiene aggiornati i<strong>Rumeni</strong> presenti sul territorio italiano sulla normativa in materiadi immigrazione, oltre a fornire loro le principali notizie provenientidalla Romania. Una parte della rivista è anche riservataagli annunci economici dei lettori. Se molti intervistati hanno dettodi leggere questo settimanale, molti meno hanno dichiarato diguardare la televisione rumena grazie alla parabola, anche sealcuni ne hanno imputato la causa alle difficoltà dovute ai vincolidei regolamenti condominiali per il posizionamento delle antenneparaboliche.Uno strumento particolarmente diffuso, anche se non necessariamentetra le persone intervistate, è quello dei forum su internet.I principali si trovano a questi indirizzi: www.romania-italia.info;www.romanilatorino.net; www.lri.it/fhome.asp.Su queste piattaforme si discute degli argomenti più svariati, daiproblemi amministrativi della presenza in Italia allo scambio diricette italiane e rumene, dai commenti sull’attualità italiana erumena ai consigli di viaggio. La partecipazione alle discussioneè abbastanza assidua e lo strumento dei forum on line sembraessere abbastanza diffusa almeno entro una certa fascia dei migrantirumeni...insomma, una piccola comunità on-line di <strong>Rumeni</strong>che si confrontano sui problemi quotidiani della loro permanenzain Italia. La comunità invisibile è, dunque, tale non perché non c’è,ma perché non si vede? È, per esempio, una comunità virtuale?62
Ma da cosa ci si accorge della presenza di un dato collettivo dipassaporto sul territorio? E cosa testimonia la sua presenza direlativamente lungo periodo? Cosa ci dicono i negozi di articoliasiatici, le macellerie mussulmane, gli alimentari africani? Perquanto riguarda il collettivo di passaporto rumeno la presenza dinegozi di prodotti tipici e di ristoranti è una novità relativamenterecente, che, tuttavia, comincia a diffondersi rapidamente, specieladdove i <strong>Rumeni</strong> sono più numerosi, come a Torino o a Roma.A <strong>Bergamo</strong> è presente un negozio di alimentari in via Broseta,non molto lontano dalla chiesa dove i <strong>Rumeni</strong> si riuniscono perassistere alle celebrazioni, un ristorante a Dalmine, nei pressidel casello autostradale e un altro punto vendita di prodotti tipicipresso la pizzeria Mare Chiaro, in via Borgo Palazzo 2, all’angolocon via Frizzoni. Questa iniziativa presso il ristorante è nata suidea di alcuni dipendenti rumeni del proprietario. L’assortimentodei prodotti va dai salumi alla carne affumicata, fino ai formaggi ealle spezie. Ancora, prodotti particolarmente richiesti sono i vini,le salsicce, i condimenti e i succhi di frutta.“Sì, ma perché...è ancora il numero. Perché tu, se pensiamo bene,se qua ci sono...metti che sono 6000 rumeni, la nostalgia dei prodottitipici, della musica anche, ci sono i ristoranti, ci sono i negoziche fanno...alimentano il mercato dei prodotti tipici. Ma è normale,questo è dato ancora dalla conseguenza del numero. Perché se quici fossero 200 persone nessuno aprirebbe un ristorante o un negozio”(int. 3).Il diffondersi di questo business segnala, oltre alla presenza direlazioni transnazionali che interconnettono Romania e Italia, ilformarsi di una rete, anche solo alimentare, tra i <strong>Rumeni</strong> presentiin Italia. E’ pur vero che alcuni di questi imprenditori lamentano lascarsa fedeltà della loro clientela. Si tratta di un business, almenosecondo le persone che sono state intervistate a <strong>Bergamo</strong>, chepresenta molte potenzialità, ma anche alcuni rischi, che fannoriferimento alla difficoltà di crearsi una clientela stabile, assiduae fedele. Del resto, tutte le persone intervistate hanno dichiarato63
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