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Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006

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è aumentata del 16%. La distribuzione geografica degli incidentimostra come sia soprattutto il Nord ad esserne coinvolto: è laLombardia a registrare il maggior numero di casi.Per quanto riguarda poi l’incidenza degli infortuni sul lavoro tra i<strong>Rumeni</strong> occupati nel settore delle costruzioni, un recente rapportopubblicato dall’Inail evidenzia come nel <strong>2006</strong> 30 cittadini rumenisiano morti sul lavoro. Nel 2005 erano stati in 29 a perdere la vitae nel 2005 35. Più di 11.000 <strong>Rumeni</strong>, poi, solo nel <strong>2006</strong> sono staticoinvolti in infortuni denunciati all’Inail: con il 21,3% la Romania ècapofila nella lista delle nazionalità dei lavoratori morti sul lavoroe con il 9.7% è terza per quanto riguarda gli infortuni non mortali,preceduta da Marocco e Albania. Se ci si concentra sul datorelativo ai soli infortuni denunciati nel settore delle costruzioni,ci si accorge che se ai Marocchini capitano più frequentementeinfortuni che ai lavoratori rumeni, ma questi ultimi sono piùspesso coinvolti in incidenti mortali. L’Inail ipotizza che, per leloro presunte competenze tecniche sia probabile che ai lavoratorirumeni vengano affidati compiti più complessi e, di conseguenza,pericolosi (Inail, 2007). Anche senza contare tutti gli incidenti nondenunciati per paura o perché l’infortunato lavora in nero 30 cittadinirumeni nel <strong>2006</strong> hanno perso la vita in un Paese dove si eranorecati per lavorare: si tratta di un dato che preoccupa, perchépotrebbe essere più alto e perché è direttamente proporzionaleall’incidenza del lavoro nero. Se la presenza dei lavoratori rumeninel settore della costruzioni è importante, allora, la riflessionesulle loro condizioni lavorative non può e non deve fermarsi allaconstatazione che essi sono presumibilmente meglio inseriti neltessuto lavorativo e sociale delle loro connazionali. Questo perchédata l’elevata incidenza delle morti bianche e le caratteristiche intrinsechedi questo settore, oltre che alla presenza relativamenteimportante del lavoro nero nei cantieri italiani, questi lavoratorisono particolarmente esposti a dei rischi, tra cui il più grave èquello degli infortuni sul lavoro, specie quelli che non vengonodenunciati o che avvengono in condizioni lavorative irregolari. Edè importante che la riflessione sull’immigrazione rumena nontralasci queste questioni, perché il dibattito e la denuncia pubblica53

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