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Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006

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e basta. Prendono il lavoratore che cade, mettiamo che si è rotto unagamba, l’hanno portato a casa, ha fatto la doccia, con la gamba rotta,ha cambiato i vestiti e poi è andato al pronto soccorso dicendo che ècaduto a casa o è caduto dal motorino. Perché tante ditte sapendo checomunque succede il primo infortunio, il secondo infortunio, il terzo infortuniocomunque vengono messi sotto controllo, sotto pressione dagliorgani competenti. E la maggior parte sono stranieri quelli che vengonocostretti a dichiarare il falso. Perché quel ragazzo dice, si presenta e midice -Guarda io non capisco, mi hanno fatto malattia ma io ho la gambarotta-. Come conseguenza della gamba rotta io ho visto il ragazzo chedopo non è riuscito a camminare più.E lui chiedeva, voleva dichiarare la malattia come infortunio, non si puòperché tu hai firmato, hai dimostrato che tu sei caduto a casa, non sei cadutoal lavoro. E poi anche dopo la malattia, appena diciamo vedono cheil lavoratore cerca di recuperare le cose lo licenziano, perché la malattia,il contratto collettivo nazionale, la ditta non può licenziarti finché tu seimalato...dipende da quanto hai lavorato, sei lavorato un anno sono seimesi e così via. Se uno è in malattia per 12 mesi e poi prolunga anche lamalattia, non può, perché comunque dopo 12 mesi la legge dà il dirittodi licenziare. E così via” (int. 4).Secondo i dati della Fillea Cgil 15 , nel <strong>2006</strong> nel settore delle costruzioniin Italia ci sono stati 258 vittime di infortuni mortali eduno su sei era un lavoratore immigrato. Si noti come questo datopotrebbe essere in difetto, perché non tutti gli infortuni vengonodenunciati, soprattutto quando avvengono in condizioni di lavoroirregolari. Il <strong>2006</strong> è stato un anno nero per quanto riguarda gliinfortuni sul lavoro in questo settore: nel 2005 le morti biancheerano state 191, nel 2004 231 e nel 2003 215. L’aumento sia deilavoratori stranieri assunti in questo settore sia degli infortunigrave è preoccupante, nella misura in cui i lavoratori stranieri, solitamentemeno retribuiti e inquadrati a livelli inferiori, si trovanopiù esposti a questo rischio. L’incidenza degli incidenti mortali trai lavoratori stranieri di questo settore, infatti, tra il 2005 e il <strong>2006</strong>15www.cgil.it52

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