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Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006

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sminuire la ricchezza di queste esperienze migratorie e di stereotipizzarle.Per questo motivo, di seguito riportiamo l’esperienzadi alcune donne che sono state intervistate per questa ricerca eche sono riuscite a raggiungere posizioni lavorative importanti,specie in un mercato del lavoro come quello italiano, in cui essereuna donna, ancora prima che straniera, è già abbastanza difficile.Si tratta delle loro storie di vita, ognuna con la sua peculiarità ese non si possono generalizzare, dare loro voce è importante perevidenziare come l’esperienza lavorativa delle donne rumene inItalia e a <strong>Bergamo</strong> sia densa e significativa e non debba essere innessun modo ridotta e categorizzata. La prima donna è laureatain elettronica nel suo Paese e ora lavora nell’ufficio commercialedi un azienda; la seconda si è laureata in Italia e lavora nell’ufficiorelazioni con la clientela delle Cliniche Gavazzeni; la terza è uningegnere ed è responsabile di un laboratorio presso l’azienda incui lavora.“Io ho studiato, mi sono laureata in ingegneria elettronica e appenapresa la laurea, dopo un anno, sono venuta qui. Praticamente sonoarrivata per fare 1 corso di specializzazione alla Magrini, nel ’92,perché mia madre era già qua e aveva parlato con una persona epurtroppo ora che ho ottenuto il visto sono passati 6 mesi, perché...poi quando sono arrivata è cominciata la crisi e Magrini è andata infallimento, quindi non si è fatto più niente e ho deciso di fermarmiqua per sei mesi, per quanti avevo il visto, ho lavorato come babysitter,poi dopo ho conosciuto mio marito e dopo ci siamo sposati evia...[...] Io ero ospite qua da una famiglia, lui era amico di questafamiglia, una coppia giovane, e l’ha invitato.ed è andata così. Anchese avevo detto io non mi sposo fino a 30 anni, perché appena ho finitoil liceo ho avuto il posto di lavoro già assicurato, perché i primisette che finivano con la media più alta della maturità, il liceo tiassicurava anche il posto di lavoro. Per cui sono andata a lavorarepresso l’Enel, il Ministero dell’Energia, perché il mio liceo era specificoenergetico, sono andata a lavorare presso il ministero, era unbellissimo lavoro, stipendio più alto di tutta la Romania, per cui nonè che pensavo di venire in Italia e fermarmi, io stavo bene, avevo39

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