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Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006

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mania in Unione Europea i problemi amministrativi e burocraticisi siano ampiamente ridotti e da un certo punto di vista è propriocosì. Sono, infatti, i problemi passati che quelli che animano iracconti degli intervistati: le code in questura, i documenti chemancano sempre, i permessi di soggiorno da rinnovare sempre.Eppure nei racconti di qualcuno sono proprio i problemi legatialle nuove procedure amministrative a seguito dell’ingresso dellaRomania a destare la maggiore preoccupazione. I cambiamentilegati al fatto che i cittadini rumeni presenti nel nostro Paese nonsono più “extra-comunitari”, ma, appunto comunitari se, in teoria,dovrebbero semplificare molto le pratiche amministrative legateal regolare soggiorno in Italia, in pratica, specie nei primi tempi,le hanno complicate. Questo perché l’amministrazione pubblica,spesso, non ha saputo adattarsi in tempo al nuovo statuto acquisitodai <strong>Rumeni</strong>. Basti pensare alle conseguenze sull’assistenzasanitaria: da un giorno all’altro i <strong>Rumeni</strong> hanno avuto bisognodi essere in possesso della loro tessera sanitaria rumena validaper l’estero per poter usufruire dell’assistenza sanitaria italianasenza doversi accollare tutti gli onorari. E procurarsela, per chiè in Italia con tutta la sua famiglia da molti anni, può non esserecosì automatico. Ma, sopratutto non è stato facile avere accessoalle informazioni, sapere cosa si doveva fare, e non solo per icittadini rumeni soggiornanti nel nostro Paese, ma anche per leistituzioni e i servizi preposti a fornirgliele. Perché se un ufficionon rinnova più, anzi ritira, i permessi di soggiorno ai <strong>Rumeni</strong> invirtù del loro nuovo statuto di cittadini comunitari, altri continuanoa chiederglieli per sbrigare altre pratiche. E in questa situazionesentirsi spaesati è facile. Così, nessuno degli intervistati ha maidichiarato di vedere nell’immediato i vantaggi dell’ingresso dellaRomania in Unione Europea, almeno rimanendo in Italia, anche setutti hanno, invece, sottolineato come questo ingresso rappresentiuna grossa opportunità per il loro Paese.Un’altra fonte di lamentele per gli intervistati è il lavoro o, meglio,le condizioni lavorative che sono costretti a subire. Questoemerge dai racconti delle carriere lavorative che hanno intrapresein Italia: situazioni lavorative passate e presenti più o meno29

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