Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006
Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006 Rumeni a Bergamo - Rapporto Immigrazione 2006
per quanto riguarda l’immigrazione rumena, la quota di donneche ha lasciato il proprio Paese è di poco inferiore a quella degliuomini. Si ricorderà come, analizzando i dati elaborati dall’IstitutoNazionale di Statistica della Romania, era emerso che già nel 1990,anno in cui l’incidenza dei ricongiungimenti familiari può essereconsiderata nulla, le donne che lasciavano il Paese erano addiritturaleggermente più numerose degli uomini. Ancora prima che ledonne provenienti dall’Ucraina, sono state le Rumene ad entrarenel mercato di cura italiano, come colf a ore o assistenti familiaridi tipo convivente. Queste donne, spesso, lasciavano marito e figlia casa per recarsi in Italia a lavorare e inviare nel Paese d’originela maggior parte dei soldi guadagnati, per poter in questo modomigliorare le condizioni di vita e le possibilità economiche dei proprifamiliari. Questo è un elemento ulteriore che rende i processimigratori che coinvolgono cittadini rumeni estremamente mobili ecircolari (P. Cingolani, F. Piperno, 2005), nel senso che prevedonopercorsi di andata e ritorno relativamente brevi e rinnovabili neltempo. Si noti a margine come, la facilità di movimento legataall’assenza di visto, ha permesso alle donne rumene di riuscirefar fronte ai problemi legati alla loro assenza all’interno del nucleofamiliare. Alcuni elementi importanti emergono, poi, dalla letturadei dati circa i ricongiungimenti familiari. Come è stato illustratoprecedentemente, tra i Rumeni i ricongiungimenti diventano numerosispecie a partire dalla regolarizzazione del 2002, che haaumentato tra i migranti rumeni il numero dei regolari e, di conseguenza,degli aventi diritto ad un ricongiungimento familiare. Essirimangono, tuttavia, inferiori a quelli registrati entro altri collettividi passaporto come, per esempio, l’Albania. A questo propositopuò essere importante osservare i dati messi a disposizione dalServizio Elaborazioni Statistiche dell’Ufficio Italiano dei Cambi 8circa le rimesse degli immigrati.Tali dati non riguardano solo i trasferimenti bancari, ma, a partiredal 2004, anche quelli raccolti da intermediari diversi dallebanche, come i “money transfer”. In Lombardia i dati, indicati8Ufficio Italiano dei Cambi-Servizio Elaborazioni Statistiche:www.bancaditalia.it12
in migliaia di euro, indicano che le rimesse a carico dei migrantiRumeni passano da 46.126 a 95.847 nel 2006, portando la Romaniaal secondo posto della classifica dei Paesi di destinazione perentità delle rimesse ricevute da parte di migranti in Lombardia.La Romania risulta seconda solo alle Filippine e ha visto un incrementopercentuale delle rimesse inviate del 107%. Il volumedelle rimesse segnala, da un lato, come l’esigenza di guadagnareper sostenere la propria famiglia nel Paese di origine sia uno deiprincipali motori dell’immigrazione rumena in Italia e, dall’altro,come, proprio per questo i progetti migratori dei cittadini rumenisiano segnatamente più mobili, intensi e centrati su un obiettivodi quelli relativi ad altri collettivi di passaporto. L’incidenza dellerimesse è, infatti, maggiore tra i nuclei familiari non ricongiuntidi cui uno dei membri e/o alcuni dei figli rimangono nel Paesed’origine.È, tuttavia, opportuno tener conto anche di un altro fenomeno, checoinvolge i cittadini rumeni nel nostro Paese: quello delle coppiemiste. A partire dai dati relativi agli alunni figli di coppie miste conpadre italiano e madre straniera in Lombardia 9 , è possibile rilevarecome la Romania si posizioni al settimo posto nella regione.La posizione non troppo alta in classifica si ridefinisce se consideriamoche al primo posto troviamo il Brasile e a seguire, traquest’ultimo e la Romania, ci sono solo Paesi europei occidentali(Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito). La Romaniarisulta, quindi, il primo Paese dell’Europa Centro-Orientale pernumero di alunni presenti in Lombardia con padre italiano e madrestraniera e il secondo, dopo l’Albania, se si considerano glialunni con padre straniero e madre italiana.Quest’ultimo punto, che apparentemente sembra in controtendenzecon gli altri elementi descritti, sottolinea come i cittadinirumeni, presenti da tempo in Italia, siano lungi dall’essere coinvoltida dinamiche univoche. Le forme di mobilità sono molteplicied è importante, quando si riflette sulle migrazioni e, nello specifico,su quella rumena, del trasnazionalismo perché relazioni9Rilevazione alunni stranieri in Lombardia a.s. 2003/2004. FondazioneISMU e Ufficio Scolastico regionale per la Lombardia.13
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in migliaia di euro, indicano che le rimesse a carico dei migranti<strong>Rumeni</strong> passano da 46.126 a 95.847 nel <strong>2006</strong>, portando la Romaniaal secondo posto della classifica dei Paesi di destinazione perentità delle rimesse ricevute da parte di migranti in Lombardia.La Romania risulta seconda solo alle Filippine e ha visto un incrementopercentuale delle rimesse inviate del 107%. Il volumedelle rimesse segnala, da un lato, come l’esigenza di guadagnareper sostenere la propria famiglia nel Paese di origine sia uno deiprincipali motori dell’immigrazione rumena in Italia e, dall’altro,come, proprio per questo i progetti migratori dei cittadini rumenisiano segnatamente più mobili, intensi e centrati su un obiettivodi quelli relativi ad altri collettivi di passaporto. L’incidenza dellerimesse è, infatti, maggiore tra i nuclei familiari non ricongiuntidi cui uno dei membri e/o alcuni dei figli rimangono nel Paesed’origine.È, tuttavia, opportuno tener conto anche di un altro fenomeno, checoinvolge i cittadini rumeni nel nostro Paese: quello delle coppiemiste. A partire dai dati relativi agli alunni figli di coppie miste conpadre italiano e madre straniera in Lombardia 9 , è possibile rilevarecome la Romania si posizioni al settimo posto nella regione.La posizione non troppo alta in classifica si ridefinisce se consideriamoche al primo posto troviamo il Brasile e a seguire, traquest’ultimo e la Romania, ci sono solo Paesi europei occidentali(Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito). La Romaniarisulta, quindi, il primo Paese dell’Europa Centro-Orientale pernumero di alunni presenti in Lombardia con padre italiano e madrestraniera e il secondo, dopo l’Albania, se si considerano glialunni con padre straniero e madre italiana.Quest’ultimo punto, che apparentemente sembra in controtendenzecon gli altri elementi descritti, sottolinea come i cittadinirumeni, presenti da tempo in Italia, siano lungi dall’essere coinvoltida dinamiche univoche. Le forme di mobilità sono molteplicied è importante, quando si riflette sulle migrazioni e, nello specifico,su quella rumena, del trasnazionalismo perché relazioni9Rilevazione alunni stranieri in Lombardia a.s. 2003/2004. FondazioneISMU e Ufficio Scolastico regionale per la Lombardia.13