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San Giovanni - Medicina clinica e termale

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MEDICINA CLINICA E TERMALEF. CANTALAMESSAC. NASUTIE. GRANDIEffetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>”sulla funzionalità epaticadel ratto ipercolesterolemicoThe effects of “<strong>San</strong><strong>Giovanni</strong>” water on thehepatic function ofhypercholesterolaemicratsParole chiave:IpercolesterolemiaAcqua SulfureaAcidi biliariColeresiCalcoli biliariKey Words:HypercholesterolaemiaSulphureous waterBiliary acidsCholeresisGallstonesRIASSUNTOTra le diverse patologie che interessano la funzionalità epatica, l’ipercolesterolemiaè di notevole interesse per la stretta correlazione che ha conl’arteriosclerosi e l’infarto miocardio.L’assunzione ad libitum, di acqua sulfurea denominata “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” induce,nei ratti alimentati con dieta ipercolesterolemica, un minore innalzamentodei livelli plasmatici del colesterolo, dei fosfolipidi e degli acidi biliaried un aumento della coleresi e del metabolismo del colesterolo.Il trattamento, stimolando la produzione di una bile più diluita e ricca disostanze solubilizzanti il colesterolo, può ostacolare l’organicizzazione deicomponenti biliari che rappresenta il primo stadio nello sviluppo dei calcolibiliari.SUMMARYAmong the various pathologies of hepatic function, hypercholesterolaemia is ofconsiderable interest because of its close correlation with arteriosclerosis and myocardialinfarction. Ad libitum consumption of “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulphureouswater induces in rats fed a hypercholesterolemic diet, a lower elevation of bloodcholesterol levels, of phospholipids and of biliary acids, and an increase in choleresisand in cholesterol metabolism.This treatment, by stimulating production of a more diluted bile that is rich in substancesthat solubilize cholesterol, can block the organization of biliary components,the first stage of gallstone formation.UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAMERINODipartimento di Scienze Farmacologichee <strong>Medicina</strong> SperimentaleDirettore: Prof. M. MassiINTRODUZIONELa letteratura idrologica, leapplicazioni clinico-terapeutichee la pratica <strong>termale</strong> riservanoalle acque termali un ruolodi primo piano nel trattamentodi alcune malattie del fegato edelle vie biliari, sia acute sia croniche.Lo studio degli effetti terapeuticia livello epatico delle acqueminerali è reso difficile daglistretti rapporti anatomici, fisiologicie patologici che la ghiandolaepatica ha sia con il tubodigerente sia con il metabolismoorganico, con funzionitalora comuni e sinergiche espesso inscindibili.Tali rapporti rendono difficilenon solo stabilire quale sia lasede specifica dell’azione terapeutica,ma anche l’interpretazionedei meccanismi attraversoi quali agiscono molte acqueminerali.I rapporti che il fegato ha congli altri apparati devono esseresempre tenuti presenti dalmedico <strong>termale</strong> per saperequando, dove e come va prescrittauna cura idro<strong>termale</strong>.In questi ultimi anni nella letteraturadell’idrologia medicasi registra un notevole interessealla legittimazione scientificadelle proprietà coleretiche,colagoghe e colecisticocinetichedi molte acque minerali,sia sulla base di elevate casistichecliniche, sia attraverso ladimostrazione sperimentale.L’impiego terapeutico dellamaggior parte delle acque cheEffetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulla funzionalità epatica del ratto ipercolesterolemicoF. Cantalamessa, C. Nasuti, E. Grandi - Med. Clin. Term. n. 52: 441-452, 2003441


MEDICINA CLINICA E TERMALEsono ritenute capaci o che sonoproclamate di agire sul fegato esulle vie biliari, si appoggia, purtroppo,su nozioni empirichee vaghe, e/o su risultati ottenuticon protocolli sperimentalinon perfettamente definiti.Tra le diverse acque termali èoramai acquisito che le acquebicarbonate hanno un effetto siacoleretico che colagogo, mentrequelle cloruro-sodiche e solfatocalcichepresentano un’azionecolagoga escretrice, e quelle solfatocalciche-magnesiache posseggonooltre all’azione colagogaanche quella colecistocinetica(1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12).SCOPO DELLO STUDIOScopo della ricerca è stato quellodi studiare gli effetti di untrattamento idropinico conacqua <strong>termale</strong> sulfurea salso-solfato-bicarbonatocalcica sullafunzionalità epatica dell’animaleda esperimento, reso ipercolesterolemicoattraverso un’alimentazionericca di colesterolo.Tool farmacologico del nostrostudio è l’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>”,captata nel bacino imbrifero diAcquasanta Terme (AP).Dal punto di vista chimico-fisicotale acqua è da considerarsi ipo<strong>termale</strong>(temperatura alla sorgentedi 26,5 °C), con un pH =6,43, un residuo fisso a 180°C di5232 mg/l ed un grado solfidrimetricodi 24,8 mg / l.La sua composizione ionicarisulta essere: Cl - = 1650 mg/l;Na + = 793 mg/l; HCO 3- = 714mg / l; SO 4- - = 1287 mg/l; Ca ++= 485 mg/l; S - - = 24,8 mg / l, daessere classificata, secondoMarotta e Sica (13) come acquaclorurato-sodica-bicarbonatosolfatocalcica sulfurea, conquantità ponderali di ferro e dioligoelementi quali F - , Sr ++ , Li + ,Br - , As ++ .I dati analitici evidenzianoquindi una composizione tipicaper le acque solfuree, costituitein prevalenza, oltre che da solfuri,anche da sali alcalino ealcalino terrosi e ricche di oligoelementi.MATERIALI EMETODIAnimaliPer tutti gli esperimenti sonostati utilizzati 100 ratti maschi,di ceppo CD, in perfette condizionidi salute ed esenti daparassiti, forniti dalla CharlesRiver, Calco, LC.Le condizioni di stabulazioneerano quelle dettate dal D.L. n.116 del 27 gennaio 1992 e chesono quelle abituali del nostrostabulario.In particolare gli animali sonostati stabulati a temperatura (21±1°C) ed umidità (50 ± 10 %)costanti, ciclo giorno-notte programmato(07-19 luce artificiale;19 - 07 buio).Quando esigenze sperimentalinon richiedevano diversamente,i ratti in gruppi di cinque,erano tenuti in gabbie di Makrolon,delle dimensioni di59 x 38 x 20 cm, con il fondo inrete metallica di acciaio inossidabile.Come richiesto dal protocollosperimentale l’abbeveraggioavveniva o con acqua inesame o con acqua di fonte.Composizione della dieta ipercolesterolemicapurificata per ratti e topiDP1014 (ALTROMIN–RIEPER,Bz):Drakettproteina 150 g/kg; Caseina50 g / kg; Saccarosio 440g/kg; Cellulosa 40 g/kg; Olio dicocco 200 g/kg; Miscela minerale52 g/kg; oligoelementi 8 g/kg; miscela vitaminica 20 g/kg;Colesterolo 20 g/kg, Acido colicosale sodico 20 g/kg.Composizione della dieta standardG.L.P. (MUCEDOLA, Mi):Umidità 11,12%, Proteina greggia16,74%; Grassi greggi2,00%; Fibra grezza 7,17%,Ceneri gregge 6,33%.Composizione dell’acqua di controlloL’acqua usata come controllo èstata quella dell’acquedottolocale avente la seguente composizione:Residuo fisso 230mg/l; Cl - 5,9 mg/l; Na + 58 mg/ l; HCO 3- 120 mg/l; SO4 - - 64,8mg/l; Ca ++ 64,8 mg/l.Composizione dell’acqua <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>La composizione chimica completadell’acqua <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> èriportata in tabella 1.Trattamento degli animaliSettanta animali sono stati alimentaticon una miscela didieta ipercolesterolemica edieta standard per animali dalaboratorio, nel rapporto 9:1per indurre in loro uno stato diipercolesterolemia. Trenta rattiricevevano, nelle stesse condizioni,dieta standard per animalida laboratorio e costituivanoil gruppo di controllo.L’assegnazione degli animali aigruppi dei trattati o a quelli deicontrolli è stata fatta medianteprocedimento di randomizzazione.Gli animali sono stati suddivisiin tre gruppi e trattati secondo442Effetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulla funzionalità epatica del ratto ipercolesterolemicoF. Cantalamessa, C. Nasuti, E. Grandi - Med. Clin. Term. n. 52: 441-452, 2003


MEDICINA CLINICA E TERMALEGruppo N. Alimentazione TrattamentoAnimaliper 120 giorniCC 30 Dieta standard G.L.P Acqua comuneTC 35 Dieta ipercolesterolemica Acqua comuneTT 35 Dieta ipercolesterolemica Acqua sulfurea“<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>”il seguente schema:Sulla base di questo schemadopo 120 giorni di trattamentosi sono avuti a disposizione: ungruppo di 30 ratti di controllo(Gruppo CC), alimentati condieta standard ed abbeveraticon acqua comune e due gruppidi 35 animali ciascuno, resiipercolesterolemici mediante ladieta (gruppi TT e TC).I ratti ipercolesterolemici delgruppo TT sono stati trattati,per tutta la durata dell’esperimento,con acqua sulfurea “<strong>San</strong><strong>Giovanni</strong>”, mentre quelli delgruppo TC sono stati trattatisempre con acqua comune.Durante tutto il periodo di trattamento,gli animali sono statistabulati come di norma, etenuti quotidianamente sottoosservazione al fine di verificarnele condizioni generali, l’atteggiamentocomportamentalee l’eventuale incidenza di segnitossici o di effetti letali.Gli animali sono stati pesati,dopo un digiuno di 16 ore,prima dell’esperimento e periodicamenteper determinare laloro curva di accrescimentoponderale.Preparazione degli animali perla determinazione dell’attivitàcolereticaDopo 120 giorni di trattamento10 ratti di ogni gruppo,digiuni da 18 ore, sono statianestetizzati con uretano etilico(1,25 mg/kg i.p.) e sottopostia laparotomia per la cateterizzazionedel coledoco con uncatetere PE 10. La bile è stataraccolta in provettine di plasticaogni 30 minuti ed il volumeaccuratamente misurato conmicrosiringa con un’accuratezzadi 0,01 ml. Ogni 30 minutiagli animali era somministratoi.p. un volume di soluzionefisiologica, pari al volume dibile secreta nei trenta minutiprecedenti. La raccolta dellaTabella 1. COMPOSIZIONE CHIMICA DELL’ACQUA SAN GIOVANNIParametri Unità di misura RisultatipH unità pH 6,43Temperatura alla sorgente °C 25,5Conducibilità alla sorgente mS/cm 6870Potenziale (REDOX) alla sorgente mV -240Residuo fisso a 180° mg/l 5232Ossidabilità (O 2 ) " 12,7Durezza °F 208Ione idocarbonico mg/l 714Ione cloruro " 1650Ione solfato " 1287Ione ammonio " 2,76Ione nitrico " 10,7Ione nitroso " < 0,03Ione Iodio " 0,22Ione fluoro " 1,6Grado solfidrometrico " 24,8Cianuri (ione cianuro) " < 0,001Fenoli totali (C 6 H 5 OH) " < 0,005Ione sodio " 793Ione potassio " 50,9Ione calcio " 485Ione magnesio " 209Ione ferro disciolto " 0,038Ione stronzio " 13,1Ione litio " 0,537Ione arsenico " 0,002Ione bario " 0,034Borati (H 3 BO 3 ) " 34,1Effetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulla funzionalità epatica del ratto ipercolesterolemicoF. Cantalamessa, C. Nasuti, E. Grandi - Med. Clin. Term. n. 52: 441-452, 2003443


MEDICINA CLINICA E TERMALEbile è stata protratta per 180minuti. Gli animali sono statitenuti a temperatura costanteper tutta la durata dell’esperimento.Per ciascun gruppo labile raccolta durante le tre ore,da ogni animale, è stata riunitain un unico campione.I campioni sono stati conservatia -80 °C fino al momento dell’analisi.Prelievi di sangueSempre alla fine del trattamentodieci animali di ciascungruppo anestetizzati con CO 2sono stati sottoposti, attraversopuntura cardiaca a un prelievodi 5 ml di sangue. I campionidi siero sono stati conservati a -80 °C fino al momento dell’analisi.Determinazione dei parametribiochimiciTutti i parametri biochimiciematici, biliari sono stati determinatiricorrendo a metodi standardimpiegati nell’analisi chimico-<strong>clinica</strong>.I parametri determinati a livelloematico sono stati: Colesterolo;Bilirubina, totale, diretta ed indiretta;Fosfolipidi; Acidi biliari.Nella bile sono stati determinati:Colesterolo; Fosfolipidi;Acidi biliari ed elettroliti.ANALISI STATISTICADi ogni gruppo di dati sonostate calcolate le medie, ledeviazioni standard e i relativierrori standard.La valutazione statistica è stataeseguita con il Newman-Keultest.Due medie sono state consideratestatisticamente diverseper P < 0,05.RISULTATIOsservazioni generaliAndamento ponderaleNel graf. n.1 viene riportato l’incrementoponderale degli animaliappartenenti ai tre gruppisottoposti ai diversi trattamenti.Il peso iniziale di tutti i ratti eradi 105 ± 5 gr. Gli animali di controllodel gruppo CC, nei 120giorni di osservazione, hannoavuto un accrescimento corporeoregolare e costante neltempo, arrivando alla fine tuttiin buone condizioni ponderalie morfologiche.L’accrescimento corporeo deiratti dei gruppi TC e TT, alimentaticon dieta ipercolesterolemica,è risultato essere inferiore(p


MEDICINACLINICA E TERMALEFigura 1. INCREMENTO PONDERALE DEI RATTI IPERCOLESTEROLEMICI E DI CONTROLLOCC = ratti di controllo; TC = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua comune; TT = ratti ipercolesterolemici trattaticon acqua sulfurea; c = p < 0,05 verso TT.biliari (p


MEDICINA CLINICA E TERMALETabella 2. PARAMETRI PLASMATICI IN RATTI IPERCOLESTEROLEMICI ED IN RATTI DI CONTROLLOGruppoN.rattiColesterolotot.(mg/100ml)Bilirubinatot.(mg/100ml)Bilirubinadiretta(mg/100ml)Bilirubinaindiretta(mg/100ml)Fosfolipidi(mg/100ml)Ac.biliari(umol/l)CC10mediaesds67,133,8412,160,130,010,020,020,010,020,110,010,0294,134,3713,820,080,020,05TC10mediaesds319,75 bd28,4089,980,19 b0,010,040,040,010,020,15 b0,010,03163,87 bc10,1031,870,32 b0,050,19TT10mediaesds198,00 b18,8059,750,18 a0,010,030,030,010,020,15 a0,000,01126,6 a7,9425,110,26 a0,020,05Tabella 3. BILE E METABOLITI BILIARI IN RATTI IPERCOLESTEROLEMICI E IN RATTI DI CONTROLLOGruppoN.rattiBile(ul/100 gr/ 3 h)Colesterolo(mg/100ml)Fosfolipidi(mg/100ml)Ac.biliari(umol/l)CC10mediaesds470,942,1133,115,801,906,00536,7030,8097,4123,681,936,11TC10mediaesds659,6 b23,373,922,22 a0,812,59627,89 ac19,2060,7338,34 b2,407,60TT10mediaesds807,7 b55,1174,419,750,652,06546,507,2022,7140,60 b1,605,08CC = ratti di controllo; TC = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua comune; TT = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua solfureaa = p < 0,05 verso CC; b = p < 0,01 verso CC; c = p < 0,05 verso TT; d = p < 0,01 verso TT“<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” del gruppo TT leconcentrazione del colesterolo edei fosfolipidi biliari risultanoessere più basse rispettivamentedel 11,1% e del 12,9% di quelleriscontrate nei ratti sempre ipercolesterolemici,ma trattati conacqua comune del gruppo TC. Iltrattamento, in questi animaliriduce il livello di colesterolobiliare e annulla l’aumento deifosfolipidi biliari indotto dalladieta ipercolesterolemica.Il trattamento invece ha effettiopposti sui livelli degli acidibiliari secreti nella bile dagliepatociti dei ratti ipercolesterolemici.Negli animali del gruppoTT si registrano infatti concentrazionidi acidi biliari superiorinon solo a quelli dei rattidi controllo (p


MEDICINACLINICA E TERMALEtre le concentrazioni di Ca ++sono più elevate (p < 0,05).L’unico parametro che vienealterato in modo statisticamentesignificativo dal trattamentocon acqua sulfurea, è la concentrazionedei bicarbonatibiliari che nei ratti ipercolesterolemicitrattati con acqua sulfurearisulta essere statisticamentepiù elevata di quella registratanei ratti sempre ipercolesterolemicima trattati conacqua comune (p


MEDICINA CLINICA E TERMALETabella 4. ELETTROLITI BILIARI DETERMINATI IN RATTI IPERCOLESTEROLEMICI E IN RATTI DI CONTROLLOGruppoN.rattiK +(mEq/l)Na +(mEq/l)Cl -(mEq/l)Ca ++(mEq/l)Mg ++(mEq/l)Fosfati(mg/100ml)HCO3 -(mEq/l)CC10mediaesds5,620,140,45173,302,979,3891,302,758,713,850,341,072,080,100,330,840,040,1318,671,083,40TC10mediaesds4,62 b0,110,32161,89 b1,294,11100,001,354,275,54 b0,230,681,51 b0,050,151,000,080,2419,28 c0,732,31TT10mediaesds4,82 b0,080,26163,75 a1,605,0698,250,491,505,87 b0,220,691,52 b0,070,240,890,060,1923,15 a0,541,73CC = ratti di controllo; TC = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua comune; TT = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua solfureaa = p < 0,05 verso CC; b = p < 0,01 verso CC; c = p < 0,05 verso TTlazione che ha con l’arteriosclerosie l’infarto miocardico.Il fegato in tale patologia svolgeun ruolo fondamentale sianel metabolismo dei lipidi esogeniassunti con la dieta, chenella sintesi di quelli endogeni.Tale organo dosa la concentrazioneematica del colesteroloesterificato attraverso il metabolismodelle lipoproteine. Infatti,l’esterificazione del colesteroloavviene in circolo grazie adun enzima prodotto dal fegato,la lecitina-colesterolo-acil-transferasi(LCAT), che catalizza iltrasferimento di un acido grassodalla lecitina al gruppo ossidrilicodel colesterolo. Buonaparte del colesterolo viene trasformatanella ghiandola epaticain acidi biliari, mentre larestante parte viene escreta conle feci come tale o come coprostanolo.Per abbassare i livelli del colesterolooltre la dieta, la terapiafarmacologica e la correzioneregistrata in questi ratti è attribuibileagli acidi neutri e agliacidi grassi presenti nella dieta,che agendo sulla mucosa intestinalestimolano da un lato riflessinervosi e dall’altro la formazione,a livello intestinale, disostanze ormonali secretinosimilie colecistochinino-simili,che una volta riassorbite raggiungonoil fegato dove stimolanoi processi metabolicicoinvolti nella secrezione biliare(19).La più alta concentrazione deibicarbonati biliari nei ratti ipercolesterolemicidel gruppo TTpuò essere alla base della maggioreattività coleretica evidenziatanegli stessi animali. A livellobiliare è stato riscontrato chei bicarbonati, aumentando l’osmolaritàdel fluido canalicolare,giocano un ruolo importantenella formazione del flussobiliare (20,21,22,23).Il trattamento, con acqua sulfurea“<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>”, nei ratti alideglialtri fattori di rischio cardiovascolare,l’approccio crenoterapico,con acque ricche disali, è stato oggetto di numerosistudi (14,15,16,17,18).Nel nostro modello sperimentalel’alimentazione, ad libitum,per 120 giorni, con dieta nonbilanciata, contenente il 2% dicolesterolo, provoca nel rattoun minore accrescimento corporeoe alterazioni morfologichee comportamentali correlatealla durata del trattamento.L’alimentazione con tale dietainduce un aumento significativodelle concentrazioni delcolesterolo, dei fosfolipidi edegli acidi biliari, sia plasmaticiche biliari. L’aumento deilivelli plasmatici, è la conseguenzadel tipo di alimentazione,mentre l’innalzamento deitassi biliari è dovuto allamaggiore attività metabolicaindotta dagli elevati quantitatividi colesterolo presenti incircolo. La maggiore coleresi448Effetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulla funzionalità epatica del ratto ipercolesterolemicoF. Cantalamessa, C. Nasuti, E. Grandi - Med. Clin. Term. n. 52: 441-452, 2003


MEDICINACLINICA E TERMALEmentati con dieta ipercolesterolemica(gruppo TT) induceun minore innalzamento deilivelli plasmatici non solo delcolesterolo ma anche dei fosfolipidie degli acidi biliari. Talirisultati vanno interpretatisulla base degli effetti registratia livello biliare.Come già ricordato in questianimali, del gruppo TT, infattiè stata evidenziata una coleresisuperiore non solo ai ratti dicontrollo (gruppo CC), maanche rispetto agli stessi rattiipercolesterolemici che ricevevano,nello stesso periodo enelle identiche condizioni sperimentali,acqua comune(gruppo TC).L’analisi dei dati ottenuti nelladeterminazione dei parametribiliari rileva che i ratti delgruppo TT presentano concentrazionidi colesterolo e difosfolipidi biliari più basse diquelle registrate nei ratti delgruppo TC, con valori che siavvicinano a quelli dei ratti delgruppo di controllo CC. Il trattamentocon acqua sulfureaquindi apparentemente riportaverso i valori normali le concentrazionidei due componentibiliari alterate dal tipo didieta. È da tener presente peròche le determinazioni di talimetaboliti sono state effettuatesulla bile raccolta complessivamentenelle tre ore e, comesopra riportato, i ratti del gruppoTT hanno secreto il 22,4%di bile in più rispetto a quellidel gruppo TC. Di conseguenzale minori concentrazioni dicolesterolo e di fosfolipidi biliaririscontrate nel primo gruppopotrebbero essere un effettodovuto al maggior volume dibile prodotta e quindi ad unproblema di diluizione e nonad un minore versamento dimetaboliti nella bile.Le quantità totali di colesteroloe di fosfolipidi, complessivamentesecrete con la bile dairatti dei due gruppi riportatenella tabella n. 5, calcolate sullabase del prodotto tra il volumecumulativo di bile raccolta nelletre ore e le concentrazioni determinate,indicano infatti che iltrattamento con acqua sulfureaessenzialmente induce un effettocoleretico “non completo maparziale acquoso” (19), versoquesti due metaboliti.Diverso è il discorso per quandoriguarda la più alta concentrazionedi acidi biliari presentenella bile raccolta nelle treore dai ratti del gruppo TT, perquesti metaboliti il trattamentocon acqua sulfurea stimola laloro secrezione nella bile.Èstato riscontrato che la velocitàdi metabolizzazione delcolesterolo in acidi biliari è for-Tabella 5. BILE E METABOLITI BILIARI ELIMINATI COMPLESSIVAMENTE DA RATTI IPERCOLESTEROLEMICI E DA RATTI DI CONTROLLOGruppoN.rattiBile(µl/100 gr/3 h)Colesterolo(µg/100 gr/3h)Fosfolipidi(mg/100 gr/3h)Ac.biliari(umol/100 gr/3h)CC10mediaesds470,843,7138,074,411,737,02,190,220,7111,101,404,30TC10mediaesds659,6 ac23,474,0146,6 a6,420,14,14 a0,210,6925,5 ac1,304,36TT10mediaesds807,8 b35,1111,0159,5 a7,423,34,41 a0,250,8032,8 a1,103,60CC = ratti di controllo; TC = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua comune; TT = ratti ipercolesterolemici trattati con acqua solfureaa = p < 0,05 verso CC; b = p < 0,01 verso CC; c = p < 0,05 verso TTEffetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulla funzionalità epatica del ratto ipercolesterolemicoF. Cantalamessa, C. Nasuti, E. Grandi - Med. Clin. Term. n. 52: 441-452, 2003449


MEDICINA CLINICA E TERMALEtemente aumentata nei soggettisottoposti a dieta ipercolesterolemica(24). In culture di epatocitidi ratti sottoposti a regimearricchito in colesterolo oquando le stesse cellule sonoincubate con lipoproteine, laproduzione di acidi biliari, èparallela alle variazioni dellasintesi del colesterolo (25).In questi modelli vi sarebbe unaumento della velocità di trasformazionedel colesterolo inacidi biliari che richiederebbeun maggior apporto di colesterololibero al fegato (26,27).La più bassa colesterolemiariscontrata nei ratti del gruppoTT può essere spiegata attraversoquesto meccanismo indottodal trattamento con acquasulfurea.Toussaint e collaboratori (16,17)hanno dimostrato chiari ed inequivocabilieffetti delle acque termalisolfato calciche magnesiachesul metabolismo delle lipoproteinenel ratto ipercolesterolemico.Una riduzione delle LDL plasmaticheattraverso un aumentodell’eliminazione di acidi biliariè stata evidenziata anche peracque ricche di sali (19). Gliacidi biliari sono quindi sintetizzatidagli epatociti a partire dalcolesterolo. La loro funzione,come è noto, è quella di solubilizzareil colesterolo e gli altrilipidi nella bile e nel lume intestinale.Nell’intestino i sali biliarisono necessari per emulsionare igrassi alimentari e consentirnel’assorbimento. Solitamente gliacidi biliari vengono riassorbitinel circolo enteroepatico fino al97%, per essere riciclati e solamenteuna piccola percentualeviene escreta con le feci.Un’insufficiente quantità di salibiliari causa la precipitazionedel colesterolo nella bile e laconseguente formazione di calcolia livello biliare.I calcoli biliari per circa l’80%di solito sono misti, cioè formatida colesterolo, da sali biliari,pigmenti biliari, e sali di calcioecc.Una delle cause che portanoalla precipitazione di uno o piùcostituenti biliari, può essererappresentata da un’alimentazioneinadeguata, oltre che dauno stato infiammatorio o infettivodelle vie biliari, da un’alterazionemetabolica della stessabile, per dismetabolismi ormonali,per diatesi ereditarie e perstati patologici dell’epatocita.Nella bile i sali biliari sono glielementi stabilizzanti. La bile èuna soluzione micellare di colesterolo,lecitina e sali biliari, laquale, o per un eccesso di colesteroloo per difetto di sali biliari,nella genesi del calcolo, si trasformada un sistema monobasico(quello liquido micellare) inun sistema difasico (con unaparte solida o calcolo e una liquidao bile residua) e della lecitina.L’origine di un calcolo può esserequindi sintetizzata in tretappe:1) formazione di bile anormaleda parte del fegato o delle viebiliari o di entrambi, conforte aumento del numero dimicelle e saturazione del fluidobiliare con germi di cristallidi colesterolo;2) precipitazione di microcristallidi colesterolo;3) agglomerazione di questi,fino alla formazione del calcolomacroscopico. L’aumentataproduzione di acidi biliarida noi riscontrata nella bile diratti ipercolesterolemici sottopostia trattamento con acquasulfurea “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>”, insiemealla maggiore quantità dibile escreta, costituiscono unottimo presupposto nella prevenzionee nella cura dellacalcolosi biliare sia intraepaticache colecistica.In conclusione, l’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>”stimolando la produzionedi bile più diluita e quindimeno concentrata e ricca disostanze solubilizzanti il colesterolo,come gli acidi biliari, puòfavorire il mantenimento delsistema monobasico biliare eostacolare la precipitazione deicomponenti biliari e impedirein tal modo l’organicizzazionedel precipitato che rappresentail primo stadio che porta allosviluppo dei calcoli biliari.450Effetti dell’acqua “<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>” sulla funzionalità epatica del ratto ipercolesterolemicoF. Cantalamessa, C. Nasuti, E. Grandi - Med. Clin. Term. n. 52: 441-452, 2003


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