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IL PUNTO<br />
Speciale basculanti<br />
collettive PARTE TERZA<br />
Di Michelangelo Manini Presidente FAAC S.p.A.<br />
Concludiamo l’analisi delle nuove<br />
norme europee relative a questo tipo<br />
di serramento.<br />
Di seguito tratteremo le ultime tre<br />
categorie di pericoli meccanici che<br />
abbiamo preso in considerazione<br />
nella nostra installazione virtuale.<br />
Le abbiamo numerate da 7 a 9.<br />
I pericoli oggetto di analisi secondo<br />
buona fede sono identificati nella figura<br />
1. Si tratta di:<br />
7. Tranciamento tra estremità secondarie<br />
del telo della porta ed il<br />
telaio perimetrale fisso.<br />
8. Tranciamento nella zona di intersezione<br />
tra: braccio telescopico<br />
dell’automazione (se utilizzato),<br />
braccio(i) di bilanciamento, telo<br />
della basculante e telaio perimetrale<br />
fisso;<br />
9. (Non mostrato in figura) intrappolamento<br />
all’interno del garage,<br />
ad esempio perchè si è interrotta<br />
l’erogazione della tensione di rete<br />
quando la basculante era chiusa.<br />
7. Tranciamento tra estremità<br />
secondarie del telo della porta<br />
ed il telaio perimetrale fisso<br />
L’articolo 5.1.1.5.3 delle EN 12453<br />
ritiene che questo pericolo sia evitato<br />
quando tra l’estremità secondaria<br />
del telo ed il telaio perimetrale<br />
fisso è rilevabile una forza di max<br />
150 N statica e max 400 N dinamica.<br />
L’andamento max ammesso di<br />
questa forza nel dominio del tempo<br />
è indicato nella figura 2.<br />
In aggiunta a queste forze limitate<br />
è necessario che ci sia:<br />
- una distanza di almeno 25 mm tra<br />
estremità e telaio;<br />
- oppure l’estremità del telo della<br />
basculante ed il telaio perimetrale<br />
fisso avranno un raggio di almeno<br />
2 mm ciascuno ed un raggio<br />
combinato (somma dei due raggi)<br />
di almeno 6 mm. Ad esempio almeno<br />
2 mm + 4 mm o 3 mm + 3<br />
mm. (Vedi figura 3).<br />
Ovviamente, se collocato a meno di<br />
2,5 metri dal suolo, le stesse regole<br />
valgono anche in caso di pericolo di<br />
tranciamento tra stipite ed estremità<br />
principale del telo o tra stipite e telo.<br />
Non resta quindi che misurare le forze,<br />
per verificare che si posizionino<br />
al di sotto della curva d’impatto. Si<br />
andrà quindi a prendere lo strumento<br />
di misurazione a cella di carico già<br />
usato nell’analisi dei pericoli 1 e 2.<br />
La EN 12445 stabilisce un punto<br />
Fig. 3<br />
specifico dove queste forze vanno<br />
misurate. Il punto varia a seconda<br />
che la porta sia debordante o meno.<br />
Il comma c dell’articolo 5.1.1.6 delle<br />
EN 12453 stabilisce che un dispositivo<br />
di protezione sensibile alla<br />
pressione (costola) deve essere attivo<br />
nella limitazione delle forze in<br />
ogni punto dello spigolo protetto.<br />
Solo a 30 mm dalle estremità le forze<br />
possono essere eccedute. La costola<br />
deve comunque restare operativa<br />
anche in quella zona di “franchigia”.<br />
Ne deriva che la costola di<br />
tipo CN andrebbe collocata come<br />
indicato nelle figure 4 e 5, rispettivamente<br />
per una porta poco debordante<br />
ed una debordante.<br />
La misurazione della forza va fatta<br />
quando l’anta forma un angolo di<br />
30° con la verticale. Lo strumento di<br />
misurazione va collocato in modo<br />
Forza (newton)<br />
massimi livelli di forza ammessi<br />
<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />
Fig. 1<br />
8<br />
7 7<br />
7<br />
Fig. 2<br />
400 N<br />
150 N<br />
0,75 secondi 5 secondi<br />
Tempo (secondi)<br />
4