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OPEN GATE/N.1 - Faac

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ANNO V - N. 1 - Marzo 2003 - Spedizione in abbonamento postale - 70% - Bologna CMP<br />

IL PUNTO<br />

Speciale basculanti<br />

collettive<br />

LONDRA<br />

Una vecchia signora<br />

molto chic<br />

LE PORTE<br />

DELLA BELLEZZA<br />

Catherine Zeta Jones


Editoriale<br />

Il... ruggito del leone<br />

Oggi più che mai l'immagine istituzionale deve<br />

tendere a evolversi insieme all'azienda.<br />

Da questo numero Opengate ha una grafica più<br />

moderna, che coinvolge sia la testata sia l'impaginazione<br />

degli articoli.<br />

Abbiamo poi ritenuto fondamentale inserire l’icona del<br />

leone nel marchio, al posto della mano con il telecomando.<br />

Si rafforza così il concetto che l'immagine dell'azienda<br />

non è più rappresentabile soltanto da una<br />

funzione tecnica. Il leone nei pressi del cancello evoca<br />

anche la nostra volontà di essere sempre al fianco del<br />

cliente.<br />

La pubblicità incentrata su questa immagine ha contribuito<br />

nel tempo a riverberare su FAAC valori quali forza,<br />

dominio, protezione, affidabilità.<br />

Anche nella nuova campagna TV il leone riveste un ruolo<br />

determinante nella costruzione della marca. In una<br />

evoluzione della storica campagna FAAC, leone e deserto<br />

sono di nuovo protagonisti dello spot, in modo innovativo<br />

e gradevole.<br />

trimestrale<br />

di informazione<br />

Reg. Trib. Bologna N. 6300<br />

del 31/03/1999<br />

Michelangelo Manini<br />

S O M<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Giancarlo Roversi<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Marka Srl - Bologna<br />

IN REDAZIONE<br />

Stefano Odorici<br />

Giorgia Acerboni<br />

PROGETTO GRAFICO<br />

E IMPAGINAZIONE<br />

Carlo Burelli<br />

Paola Calabi<br />

EDITORE<br />

Editrice Compositori srl<br />

Anno V - n. 1 - Marzo 2003<br />

HANNO COLLABORATO<br />

Umberto Abramo<br />

Massimo Chiaretti<br />

Giorgio Favaretto<br />

Gloria Guastaroba<br />

Michelangelo Manini<br />

Massimiliano Meneghetti<br />

Margherita Moscogiuri<br />

Stefano Orsi<br />

Marco Spagnoli<br />

il punto<br />

Speciale basculanti collettive - parte terza<br />

pag. 4<br />

le porte della bellezza<br />

Catherine Zeta Jones<br />

pag. 10<br />

Gate n. ... destinazione...<br />

LONDRA: una vecchia signora molto chic<br />

pag. 21<br />

2<br />

STAMPA<br />

Compositori Industrie<br />

Grafiche


Telecomando<br />

Questa rubrica di nuova<br />

introduzione è dedicata<br />

di volta in volta ad<br />

approfondimenti su temi<br />

specifici. Si tratteranno<br />

argomenti del settore degli<br />

automatismi nel suo<br />

complesso, oppure aziendali<br />

o di prodotto. Sarà una sorta di chiave<br />

di lettura.<br />

Parliamo dunque del nuovo marchio FAAC,<br />

una evoluzione di quello al quale ci siamo<br />

abituati nel corso degli anni.<br />

Che cosa è un marchio e perché si sente l'esigenza<br />

di cambiarlo?<br />

Il carattere distintivo di un'azienda deriva<br />

dalle componenti figurative della marca, le<br />

cui forme essenziali sono il simbolo e il logotipo<br />

uniti per formare insieme il "marchio"<br />

d'azienda.<br />

Grazie al carattere, al segno e al colore, il<br />

marchio rappresenta la<br />

massima sintesi dell'immagine<br />

aziendale, ripetuta<br />

su tutti gli elementi di<br />

comunicazione.<br />

II sistema di questi segni<br />

grafici può essere oggetto<br />

di restyling per restare al<br />

passo con i tempi o per adeguarsi alla mutata<br />

realtà aziendale.<br />

Nel caso di FAAC l'operazione è avvenuta<br />

all'insegna della continuità. Si è ritenuto<br />

che dopo tanti anni l'immagine dell'azienda<br />

non fosse più rappresentabile da una funzione<br />

tecnica, quale quella della mano che<br />

apre il cancello. Il leone interpretava meglio<br />

il concetto di leadership e di sicurezza. Ecco<br />

quindi l'icona del leone, emblema di regalità<br />

e dominio, che dopo anni di pubblicità<br />

televisiva entra nel marchio sostituendo il<br />

gesto dell'apertura.<br />

M A R I O<br />

FAAC informa<br />

2003. Cambia l’immagine FAAC<br />

pag. 15<br />

Gran Premio 2003<br />

pag. 19<br />

NEWS<br />

Nuovi motoriduttori”Serie 540/541”<br />

per porte sezionali industriali<br />

pag. 13<br />

950BM - BSM<br />

automatismo per porta battente<br />

Night&Day<br />

Nuove schede elettroniche780D e 578D<br />

Restyling motoriduttori 746 e 844<br />

Profilati, accessori e guarnizioni per realizzare<br />

una porta automatica<br />

pag. 20<br />

3


IL PUNTO<br />

Speciale basculanti<br />

collettive PARTE TERZA<br />

Di Michelangelo Manini Presidente FAAC S.p.A.<br />

Concludiamo l’analisi delle nuove<br />

norme europee relative a questo tipo<br />

di serramento.<br />

Di seguito tratteremo le ultime tre<br />

categorie di pericoli meccanici che<br />

abbiamo preso in considerazione<br />

nella nostra installazione virtuale.<br />

Le abbiamo numerate da 7 a 9.<br />

I pericoli oggetto di analisi secondo<br />

buona fede sono identificati nella figura<br />

1. Si tratta di:<br />

7. Tranciamento tra estremità secondarie<br />

del telo della porta ed il<br />

telaio perimetrale fisso.<br />

8. Tranciamento nella zona di intersezione<br />

tra: braccio telescopico<br />

dell’automazione (se utilizzato),<br />

braccio(i) di bilanciamento, telo<br />

della basculante e telaio perimetrale<br />

fisso;<br />

9. (Non mostrato in figura) intrappolamento<br />

all’interno del garage,<br />

ad esempio perchè si è interrotta<br />

l’erogazione della tensione di rete<br />

quando la basculante era chiusa.<br />

7. Tranciamento tra estremità<br />

secondarie del telo della porta<br />

ed il telaio perimetrale fisso<br />

L’articolo 5.1.1.5.3 delle EN 12453<br />

ritiene che questo pericolo sia evitato<br />

quando tra l’estremità secondaria<br />

del telo ed il telaio perimetrale<br />

fisso è rilevabile una forza di max<br />

150 N statica e max 400 N dinamica.<br />

L’andamento max ammesso di<br />

questa forza nel dominio del tempo<br />

è indicato nella figura 2.<br />

In aggiunta a queste forze limitate<br />

è necessario che ci sia:<br />

- una distanza di almeno 25 mm tra<br />

estremità e telaio;<br />

- oppure l’estremità del telo della<br />

basculante ed il telaio perimetrale<br />

fisso avranno un raggio di almeno<br />

2 mm ciascuno ed un raggio<br />

combinato (somma dei due raggi)<br />

di almeno 6 mm. Ad esempio almeno<br />

2 mm + 4 mm o 3 mm + 3<br />

mm. (Vedi figura 3).<br />

Ovviamente, se collocato a meno di<br />

2,5 metri dal suolo, le stesse regole<br />

valgono anche in caso di pericolo di<br />

tranciamento tra stipite ed estremità<br />

principale del telo o tra stipite e telo.<br />

Non resta quindi che misurare le forze,<br />

per verificare che si posizionino<br />

al di sotto della curva d’impatto. Si<br />

andrà quindi a prendere lo strumento<br />

di misurazione a cella di carico già<br />

usato nell’analisi dei pericoli 1 e 2.<br />

La EN 12445 stabilisce un punto<br />

Fig. 3<br />

specifico dove queste forze vanno<br />

misurate. Il punto varia a seconda<br />

che la porta sia debordante o meno.<br />

Il comma c dell’articolo 5.1.1.6 delle<br />

EN 12453 stabilisce che un dispositivo<br />

di protezione sensibile alla<br />

pressione (costola) deve essere attivo<br />

nella limitazione delle forze in<br />

ogni punto dello spigolo protetto.<br />

Solo a 30 mm dalle estremità le forze<br />

possono essere eccedute. La costola<br />

deve comunque restare operativa<br />

anche in quella zona di “franchigia”.<br />

Ne deriva che la costola di<br />

tipo CN andrebbe collocata come<br />

indicato nelle figure 4 e 5, rispettivamente<br />

per una porta poco debordante<br />

ed una debordante.<br />

La misurazione della forza va fatta<br />

quando l’anta forma un angolo di<br />

30° con la verticale. Lo strumento di<br />

misurazione va collocato in modo<br />

Forza (newton)<br />

massimi livelli di forza ammessi<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

Fig. 1<br />

8<br />

7 7<br />

7<br />

Fig. 2<br />

400 N<br />

150 N<br />

0,75 secondi 5 secondi<br />

Tempo (secondi)<br />

4


BASCULANTE COLLETTIVA VISTA DI LATO<br />

Test di verifica delle forze riguardanti spigoli secondari della porta<br />

Fig. 4<br />

300 mm P<br />

Fig. 5<br />

30 gradi<br />

A<br />

tale da rilevare la forza in direzione<br />

perpendicolare all’anta, a 300 mm<br />

dal punto in cui l’anta incrocia il telaio<br />

perimetrale fisso (punto P).<br />

Nei disegni è indicato il caso in cui<br />

c’è il perno che scorre nella guida<br />

verticale, le cose non cambiano se<br />

manca la guida verticale, quello che<br />

conta è prendere come riferimento<br />

per la misura dei 300 mm il punto in<br />

cui l’anta incrocia il telaio perimetrale<br />

fisso.<br />

Esiste un pericolo d’impatto per<br />

una persona che staziona nella zona<br />

indicata con A nelle figure sopra.<br />

L’articolo 5.1.3 delle EN<br />

12453, sui pericoli d’impatto, richiede<br />

di limitare le forze dinamiche<br />

sviluppate dall’anta, secondo<br />

Caso della porta<br />

poco debordante<br />

Caso della porta<br />

debordante<br />

quanto stabilito nell’allegato A,<br />

quando misurate in base alla EN<br />

12445. La EN 12445 per la misurazione<br />

delle forze d’impatto per<br />

porte basculanti al punto 5.2.4<br />

prescrive in tutto due test:<br />

- per l’estremità principale (test visto<br />

ai punti 1 e 2 del numero<br />

2/2002 di Opengate);<br />

- per il pericolo di tranciatura tra le<br />

estremità secondarie dell’anta ed<br />

estremità che ad esse si oppongono<br />

(test visto in questo punto 7).<br />

Visto che la norma di test parla di<br />

forze di intrappolamento e di pericolo<br />

di tranciatura tra le estremità<br />

secondarie dell’anta ed estremità<br />

che ad esse si oppongono, sembra<br />

che non venga preso in considera-<br />

zione il suddetto pericolo d’impatto<br />

nella zona A.<br />

Per chi non accetta questa interpretazione<br />

le costole tradizionali non saranno<br />

sufficienti. Occorrerà o il funzionamento<br />

a uomo presente o il<br />

positivo superamento del test per le<br />

forze dinamiche e statiche. A tal fine<br />

si verificherà il rispetto della curva<br />

d’impatto con riferimento a tutto il<br />

telo dell’anta e non solo al bordo secondario<br />

di chiusura. Riguardo alle<br />

forze massime ammissibili nei primi<br />

0,75” bisogna fare riferimento alla<br />

tabella A.2.1 allegata alla EN 12453.<br />

In questo caso (aree piatte, meno pericolose<br />

di spigoli) la tabella ammette<br />

i 1400 N di forza dinamica in luogo<br />

dei 400 N indicati nel grafico sopra.<br />

L’analisi dei rischi potrebbe tuttavia<br />

evidenziare che è sufficiente un avvertimento<br />

sonoro-luminoso come<br />

quello di cui si parla relativamente<br />

al pericolo numero 8.<br />

8. Tranciamento nella zona di<br />

intersezione tra: braccio telescopico<br />

dell’automazione (se<br />

utilizzato), braccio(i) di bilanciamento,<br />

telo della basculante<br />

e telaio perimetrale fisso<br />

Relativamente a questi pericoli la EN<br />

12453, all’articolo 5.1.1.1, richiama<br />

la EN 12604 che a sua volta detta<br />

norme sulle caratteristiche meccanico-costruttive<br />

delle porte. Per la salvaguardia<br />

di estremità diverse dalle<br />

estremità principali (è questo il caso<br />

in esame) è ammesso il ricorso alle distanze<br />

di sicurezza. Per le porte basculanti,<br />

nell’allegato C3 alla EN<br />

12604, si ritengono rispettate le distanze<br />

di sicurezza quando tra le leve<br />

resta una distanza di 25 mm (testuale).<br />

Dal disegno riportato in detto<br />

allegato C3, di cui forniamo un’interpretazione<br />

(figura 6), parrebbe<br />

che la regola dei 25 mm valga tra<br />

bracci di bilanciamento e telaio<br />

esterno.<br />

La norma quindi non appare eccessivamente<br />

esigente. Forse ha pesato<br />

il fatto che in materia di questi<br />

bracci, l’applicazione di eventuali<br />

IL PUNTO<br />

5<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


IL PUNTO<br />

Interpretazione del testo e della figura C.3.4 dell’allegato C3 EN12604<br />

Fig. 6<br />

protezioni appare poco compatibile<br />

con l’uso ed il funzionamento dell’apparecchio<br />

(art. 20.2. norma IEC<br />

60335-1). Ricordate comunque<br />

sempre di evitare che ci siano degli<br />

spigoli taglienti.<br />

Nella nozione di leva dovrebbe rientrare<br />

anche quella di braccio telescopico.<br />

Cioè quel braccio che nelle<br />

basculanti di tipo italiano è utilizzato<br />

per la trasmissione della forza<br />

dell’automatismo. Nella figura 7 vediamo<br />

quali potrebbero essere le<br />

conseguenze dell’applicazione della<br />

regola dello spazio minimo dei 25<br />

mm tra le leve nel caso di porte con<br />

bracci di bilanciamento e bracci telescopici.<br />

Riteniamo che i 25 mm andrebbero<br />

rispettati in tutte le direzioni.<br />

La situazione si complica quando, a<br />

causa del poco spazio esistente lateralmente,<br />

occorre installare i<br />

bracci telescopici in posizione sovrapposta<br />

e non laterale ai bracci di<br />

bilanciamento.<br />

Fermo restando l’obbligo dei 25 mm<br />

tra bracci e telaio esterno (allegato<br />

C3 alla EN 12604), come si vede dalla<br />

figura 8, è in genere possibile ottenere<br />

la spaziatura di sicurezza di<br />

almeno 25 mm tra i bracci. Per far<br />

ciò, l’installatore dimensionerà più<br />

generosamente le grandezze contraddistinte<br />

con A nella figura, senza<br />

però esagerare, per evitare malfunzionamenti.<br />

Facendo come detto potrebbe generarsi<br />

una zona a dimensione variabile.<br />

In questa, una parte del corpo<br />

più grande delle dita potrebbe restare<br />

intrappolata quando la basculante<br />

si apre.<br />

Sarà cura dell’installatore, nella procedura<br />

di valutazione dei rischi da documentare<br />

nel fascicolo tecnico della<br />

particolare installazione fare un’analisi<br />

del rischio di intrappolamento.<br />

Gli elementi da prendere in considerazione<br />

dovrebbero essere:<br />

- la pesantezza del possibile danno fisico,<br />

in funzione delle parti del corpo<br />

coinvolte e delle forze in gioco;<br />

- la frequenza di esposizione di una<br />

persona al possibile danno, in<br />

funzione tra le altre della collocazione<br />

della porta in una zona di<br />

passaggio o stazionamento di<br />

persone;<br />

- la probabilità di incorrere nel danno<br />

per una persona esposta, in funzione<br />

ad esempio del fatto che costui<br />

per subire il danno debba assumere<br />

posizioni insolite o meno;<br />

- la possibilità per la persona di sottrarsi<br />

al danno, ad esempio perchè<br />

il moto relativo dei bracci è<br />

estremamente lento oppure lo<br />

schiacciamento della parte del<br />

corpo coinvolta è di entità ridotta.<br />

Si raccomanda di includere nella valutazione<br />

dei rischi anche quelli relativi<br />

all’esposizione di manutentori<br />

di porta/automazione.<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

6<br />

A= Braccio telescopico dell’automazione<br />

B= Braccio di bilanciamento della basculante<br />

Fig. 7<br />

C= albero di trasmissione della forza<br />

D= Motore<br />

In generale, tenuto conto dell’utilizzo<br />

collettivo della basculante, si<br />

ritiene molto utile rivestire le parti<br />

in questione e quelle vicine con segnali<br />

zebrati ed eventualmente applicare<br />

cartelli di pericolo ben esplicativi.<br />

Si possono utilizzare bande<br />

gialle/nere (oppure rosse e bianche)<br />

con un’inclinazione di circa 45° e dimensioni<br />

più o meno uguali tra loro.<br />

Per questa applicazione si ritiene<br />

più congruo il colore giallo-nero che<br />

per le norme internazionali significa<br />

“pericolo” per parti in movimento.


Fig. 8<br />

Anche gli eventuali cartelli di avvertimento<br />

andranno realizzati di forma<br />

triangolare con un pittogramma nero<br />

su fondo giallo, bordo nero (il giallo<br />

deve coprire almeno il 50% della<br />

superficie del cartello). Il cartello raffigurato<br />

è meramente indicativo.<br />

Di notte, queste segnalazioni debbono<br />

essere visibili.<br />

Nel caso non ci si senta ancora tranquilli,<br />

si può ricorrere ad ulteriori segnalazioni,<br />

come i sempre validi lampeggiatori<br />

e gli avvisatori acustici.<br />

Per questi ultimi fate attenzione alle<br />

norme antirumore, relativamente alle<br />

quali diamo di seguito alcuni cenni.<br />

Se il Comune non ha provveduto ad<br />

adottare il piano di suddivisione del<br />

territorio comunale in zone (cd. azzonamento<br />

acustico) i limiti massimi<br />

di esposizione al rumore negli<br />

ambienti abitativi e nell’ambiente<br />

esterno sono riportati nella tabella<br />

A (articolo 6 D.P.C.M 1/3/91).<br />

Se invece il Comune ha adottato<br />

l’azzonamento si applica la tabella B<br />

sui limiti assoluti di emissione (art. 2<br />

Dpcm 14/11/97) e la tabella C a quelli<br />

assoluti di immissione (art. 3). L’ulteriore<br />

limite da rispettare è quello<br />

differenziale che consente all’interno<br />

degli ambienti abitativi max 5 decibel<br />

in più durante il giorno e 3 decibel<br />

in più durante la notte rispetto al livello<br />

sonoro di base (articolo 4). Tale<br />

regola “incrementale”<br />

non si<br />

applica per le rumorosità<br />

prodotte<br />

da servizi e impianti<br />

fissi dell’edificio<br />

adibiti ad<br />

uso comune, limitatamente<br />

al disturbo<br />

provocato<br />

all’interno dello<br />

stesso (articolo 4<br />

terzo comma).<br />

Sono salve norme<br />

più stringenti<br />

eventualmente<br />

previste dal regolamento<br />

condominiale<br />

o dal<br />

regolamento di igiene del Comune<br />

in ossequio al Dpcm 5/12/1997.<br />

Eventualmente si può ricorrere ad<br />

una migliore insonorizzazione dell’edificio<br />

o dei locali interessati dal<br />

disturbo. Le misurazioni vanno fatte<br />

da un tecnico competente in acustica<br />

ai sensi della L. 447/95.<br />

Tornando alle norme antinfortunistiche<br />

ricordiamo che l’avvertimento<br />

sonoro è bene che parta prima<br />

dell’inizio del movimento.<br />

Quando dal posto di comando l’operatore<br />

non può assicurare l’assenza<br />

di persone esposte nelle zone di rischio,<br />

la direttiva Macchine esige<br />

espressamente che ogni messa in<br />

marcia sia preceduta da un segnale<br />

di avvertimento sonoro e/o visivo<br />

(punto 1.2.2 Allegato I). Se si dubita<br />

dell’intrinseca sicurezza delle soluzioni<br />

adottate si può fare riferimento<br />

a questa regola così come quella relativa<br />

all’arresto di emergenza (articolo<br />

1.2.4. della direttiva Macchine).<br />

Un avvertimento sonoro o visivo potrebbe<br />

essere utile nel caso in cui la<br />

basculante collettiva dia su un’area<br />

di traffico.<br />

TABELLA A Limite diurno Leq (A) Limite notturno Leq (A)<br />

Tutto il territorio nazionale 70 60<br />

Zona A<br />

(decreto ministeriale n. 1444/1968) (*)<br />

65 55<br />

Zona B<br />

(decreto ministeriale n. 1444/1968) (*)<br />

60 50<br />

Zona esclusivamente industriale 70 70<br />

(*) Zone di cui all'art. 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.<br />

Per le zone non esclusivamente industriali indicate in precedenza, oltre ai limiti massimi in assoluto per il rumore, sono<br />

stabilite anche le seguenti differenze da non superare tra il livello equivalente del rumore ambientale (cioè con il disturbo)<br />

e quello del rumore residuo (cioè senza il disturbo) (criterio differenziale): 5 dB (A) per il Leq (A) durante il periodo<br />

diurno; 3 dB (A) per il Leq (A) durante il periodo notturno. La misura deve essere effettuata nel tempo di osservazione<br />

del fenomeno acustico negli ambienti abitativi. Valori di rumore ambientale ›60 dB (A) durante il periodo diurno<br />

e ›45 dB(A) di notte non devono comunque essere considerati accettabili ai fini dell’applicabilità del limite max differenziale,<br />

restando valida l’applicabilità del criterio per livelli di rumore ambientali inferiori.<br />

TABELLA B - VALORI LIMITE ASSOLUTI DI EMISSIONE<br />

(valore max emesso da una sorgente sonora misurato in prossimità) Leq in dB(A)<br />

Classi di destinazione d’uso del territorio<br />

Tempi di riferimento<br />

DIURNO<br />

(06.00-22.00)<br />

NOTTURNO<br />

(22.00-06.00)<br />

I. aree particolarmente protette 45 35<br />

II. aree prevalentemente residenziali 50 40<br />

III. aree di tipo misto 55 45<br />

IV. aree di intensa attività umana 60 50<br />

V. aree prevalentemente industriali 65 55<br />

VI. aree esclusivamente industriali 65 65<br />

TABELLA C: VALORI LIMITE ASSOLUTI DI IMMISSIONE<br />

(valore max immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o esterno) Leq in dB(A)<br />

Classi di destinazione d’uso del territorio<br />

Tempi di riferimento<br />

DIURNO<br />

(06.00-22.00)<br />

NOTTURNO<br />

(22.00-06.00)<br />

I. aree particolarmente protette 50 40<br />

II. aree prevalentemente residenziali 55 45<br />

III. aree di tipo misto 60 50<br />

IV. aree di intensa attività umana 65 55<br />

V. aree prevalentemente industriali 70 60<br />

VI. aree esclusivamente industriali 70 70<br />

IL PUNTO<br />

7<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

IL PUNTO<br />

8<br />

In questo caso la EN 12604 prescrive<br />

l’utilizzo di dispositivi che assicurino<br />

che la porta non venga aperta<br />

senza un avvertimento a persone o<br />

veicoli nell’area trafficata. La norma<br />

ritiene sufficiente l’utilizzo di finestre<br />

di osservazione. Si potrebbe<br />

adempiere o con le suddette finestre<br />

o con un più efficace lampeggiatore<br />

dotato di lampeggio prima<br />

dell’inizio del movimento dell’anta<br />

o con l’avvertimento sonoro.<br />

9. Intrappolamento all’interno<br />

del garage<br />

Questo può verificarsi solo se la<br />

porta basculante è l’unica via di<br />

uscita, situazione piuttosto rara nel<br />

garage collettivo. Il problema si risolve<br />

se c’è una porticina di servizio<br />

apribile dall’interno oppure se la<br />

motorizzazione è sbloccabile dall’interno<br />

senza sforzi eccessivi.<br />

Se è previsto che la porta sia azionabile<br />

manualmente non dimenticate<br />

che secondo l’art. 4.4.1 della<br />

EN 12604 la forza per aprire e chiudere<br />

manualmente una porta basculante<br />

non deve eccedere:<br />

- 150 N per porte da garage in aree<br />

private<br />

- 260 N per persona per tutte le altre<br />

porte da garage.<br />

L’articolo della norma citata consente<br />

di eccedere i valori sub a) e<br />

sub b) quando si inizia il movimento<br />

ed alla fine della chiusura. La forza<br />

da misurarsi è quindi a tutti gli effetti<br />

una forza statica, come confermato<br />

dall’art. 5.1.5.3 EN 12605.<br />

Fig. 9<br />

TABELLA D<br />

Parte del corpo<br />

Spazio min. in mm<br />

Dito della mano 25<br />

Mano, polso, pugno 100<br />

Braccio 120<br />

Testa 300<br />

Per la porta motorizzata, per tener<br />

conto di attriti ed eventualmente<br />

del peso del motore sull’anta, è permesso<br />

di maggiorare i valori sub a)<br />

e sub b) fino ad un massimo del<br />

50% (art. 5.3.5 EN 12453).<br />

Secondo l’articolo 4.4.2 della EN<br />

12445 se non è prevista la possibilità<br />

di sbloccare la porta, cioè manca<br />

lo sblocco di motore e/o catenacci,<br />

per scongiurare il pericolo di intrappolamento<br />

basta che il suddetto pericolo<br />

sia correttamente specificato<br />

nel manuale di installazione e<br />

quello per l’utente finale.<br />

Altri pericoli<br />

Seguendo quanto illustrato nel numero<br />

precedente di Opengate abbiamo<br />

scongiurato il pericolo numero<br />

3. Si trattava del sollevamento di<br />

persone da parte dell’anta. Tuttavia,<br />

anche senza un sollevamento<br />

può avvenire uno schiacciamento<br />

tra telo e stipite. Tale pericolo, indipendente<br />

dal sollevamento, potrebbe<br />

interessare le dita, la mano,<br />

il braccio o anche la testa di una<br />

persona che introducesse tali organi<br />

come indicato nella figura 9.<br />

L’installatore dovrebbe immaginare<br />

la frequenza di esposizione a questo<br />

pericolo, la gravità del danno<br />

per l’eventuale persona coinvolta,<br />

la probabilità che ciò accada. Da verificare<br />

anche se la velocità e le altre<br />

condizioni della della porta sono<br />

tali per cui la persona coinvolta non<br />

possa sottrarsi al danno.<br />

Inoltre, si potrà considerare se ad<br />

anta completamente aperta tra anta<br />

e stipite esistano gli spazi minimi<br />

che evitino lo schiacciamento. La EN<br />

349 definisce tali distanze, individuate<br />

nella tabella D.<br />

Fondamentale è l’altezza della porta<br />

per determinare quale parte del corpo<br />

possa essere coinvolta e di conseguenza<br />

quali spazi potrebbe essere<br />

necessario prevedere. Non ci sono<br />

problemi se i punti di pericolo si collocano<br />

oltre i 2,5 metri di altezza.<br />

Tutte queste valutazioni sono fatte<br />

abitualmente nel corso dell’analisi<br />

dei rischi che gli installatori fanno<br />

per ottemperare alle disposizioni<br />

relative alla direttiva macchine. Se,<br />

anche in assenza di pericolo di sollevamento,<br />

l’analisi dei rischi e la<br />

misurazione degli spazi portano<br />

l’installatore a giudicare che esiste<br />

un pericolo (= rischio inaccettabile)<br />

reale di schiacciamento, egli dovrà<br />

intervenire. Si imporrà di utilizzare<br />

dispositivi di sicurezza come costole<br />

sensibili conformi alla prEN<br />

12978. In alternativa, si potrà passare<br />

alla soluzione a uomo presente,<br />

analizzata nel numero 3/2002 di<br />

Opengate.<br />

Per completezza, si segnala che nella<br />

figura 9 è mostrato un contrappeso<br />

en plein air. Questo, ai sensi<br />

dell’articolo 4.7.2 delle EN 12604,<br />

andrà protetto da una robusta copertura<br />

in tutta la sua corsa.<br />

Informazioni - test e ispezioni<br />

Anche se la porta è già esistente,<br />

per il fatto di venire automatizzata,<br />

dal combinato disposto dell'articolo<br />

4.1.3 e della nota all'articolo 4.1.1<br />

della EN 12604 sembrerebbe richiesto<br />

che in una posizione in evidenza<br />

su di essa sia indicato il numero di<br />

cicli di vita lavorativa che può fare.<br />

In pratica la porta esistente, quando<br />

viene automatizzata, viene considerata<br />

dalle norme di supporto<br />

come fosse una porta di nuova installazione.<br />

In realtà, la norma di prodotto prEN<br />

13241-1, per l’installazione su porte<br />

e cancelli esistenti prescrive diver-


PERICOLI DA CONSIDERARE IN QUESTA PORTA BASCULANTE COLLETTIVA<br />

COMANDATA A UOMO PRESENTE<br />

Fig. 10<br />

1. Impatto contro lo spigolo (o estremità) principale dell’anta;<br />

2. Schiacciamento contro lo spigolo principale dell’anta;<br />

3. Sollevamento di persone;<br />

4. Apertura di eventuali porticine di accesso pedonale, collocate sul telo;<br />

5. Movimento non intenzionale dell’anta. Tipicamente si tratta di caduta<br />

per rottura di qualche elemento di sospensione o di movimento del telo<br />

provocati dal vento;<br />

6. Schiacciamento tra telo e stipite;<br />

7. Tranciamento tra estremità secondarie del telo della porta ed il telaio<br />

perimetrale fisso;<br />

8. Tranciamento nella zona di intersezione tra braccio telescopico dell’automazione<br />

(se utilizzato), braccio(i) di bilanciamento, telo della basculante<br />

e telaio perimetrale fisso;<br />

9. (Non mostrato in figura) Intrappolamento all’interno del garage, ad<br />

esempio perché si è interrotta l’erogazione della tensione di rete quando<br />

la basculante era chiusa.<br />

samente. Secondo l’articolo 4.2.6 i<br />

requisiti ai quali ottemperare in questo<br />

caso sono solo quelli relativi a:<br />

(1) resistenza meccanica della<br />

porta (no deformazioni permanenti<br />

nel funzionamento), sono<br />

richiesti test ed ispezione;<br />

(2) protezione contro i pericoli<br />

d’inciampo;<br />

(3) protezione contro i pericoli relativi<br />

alla movimentazione<br />

motorizzata.<br />

Le misure di cui al punto (3) sono<br />

stabilite dalla EN 12453.<br />

Quindi, nel caso che stiamo esaminando<br />

di installazione su porta esistente,<br />

non è richiesto, tra gli altri,<br />

il test di durata.<br />

Siccome la norma di prodotto governa<br />

tutte le altre è da ritenersi<br />

che nella formulazione attuale<br />

questo progetto di norma prescriva<br />

il test di durata solo nel caso in cui<br />

si applichi una porta nuova.<br />

Quindi anche l’informazione relativa<br />

ai cicli di vita lavorativa non è necessaria<br />

nella nostra installazione<br />

virtuale che interessa una porta esistente.<br />

Quando la norma di prodotto sarà<br />

approvata bisognerà vedere se ci<br />

saranno diverse prescrizioni dettate<br />

dall’armonizzazione rispetto alla<br />

Direttiva Macchine.<br />

E' preferibile condurre e documentare<br />

comunque tutti gli altri principali<br />

TABELLA E<br />

test di funzionalità e ispezioni. Oltre<br />

all'attitudine al funzionamento<br />

della porta (equivalente al punto 1 di<br />

cui sopra) si tratta di verificare e documentare:<br />

il livello delle forze di<br />

azionamento manuale, le forze e velocità<br />

delle porte autochiudenti e le<br />

misure contro: lo sgancio o il deragliamento,<br />

i movimenti involontari<br />

causati dal vento, i movimenti incontrollati<br />

delle porte con funzionamento<br />

verticale anche in caso di guasto<br />

di elementi di sospensione.<br />

Dove è richiesto il test di durata,<br />

l'indicazione dei cicli dovrà essere<br />

permanente. Il ciclo è pieno (un ciclo=apertura<br />

+ chiusura). La valutazione<br />

della vita lavorativa andrebbe<br />

fatta considerando la manutenzione<br />

ordinaria che include la sostituzione<br />

di parti soggette a normale<br />

usura. Si ritiene che nella valutazione<br />

vada considerata anche la<br />

motorizzazione.<br />

Ovviamente quanto detto in questo<br />

capitolo è applicabile anche agli altri<br />

tipi di porte e cancelli motorizzati.<br />

In attesa della formulazione definitiva<br />

della norma di prodotto riportiamo<br />

nella Tabella E una sintesi relativa<br />

a test ed ispezioni.<br />

Avvertenza<br />

La porta basculante collettiva è presa<br />

in considerazione in maniera<br />

molto rigorosa dalle norme.<br />

A maggior ragione va quindi ribadito<br />

il solito avvertimento. I dispositivi<br />

di detezione della presenza che<br />

verranno utilizzati, ad esempio le<br />

costole sensibili, non potranno essere<br />

di tipo improvvisato ma dovranno<br />

aver superato i test rigorosi<br />

prescritti.<br />

L'installatore eviterà ogni preoccupazione<br />

relativamente alla rispondenza<br />

di questo materiale alle norme<br />

rivolgendosi ai fabbricanti più<br />

seri ed organizzati.<br />

Conclusioni<br />

Con questo articolo abbiamo terminato<br />

la soluzione di un caso concreto<br />

di rispondenza alle future<br />

norme per una basculante collettiva.<br />

Si è visto come la rispondenza<br />

alle norme è complessa. Notevoli<br />

semplificazioni derivano dall’adozione<br />

del sistema di comando a<br />

uomo presente. A tal proposito si<br />

ripropone nella figura 10 lo schema<br />

delle esclusioni comportate<br />

dall’adozione di tale sistema. Rispetto<br />

allo schema già pubblicato<br />

nel numero precedente di Opengate<br />

si è corretto un refuso riguardante<br />

il pericolo numero 3 che non<br />

risultava marcato graficamente.<br />

Come risultava dal testo, infatti, la<br />

soluzione a uomo presente consente<br />

di scongiurare anche il pericolo<br />

di sollevamento.<br />

TEST E ISPEZIONI DA CONDURRE RELATIVAMENTE ALLA MOTORIZZAZIONE DI PORTE<br />

Test Test e ispezioni di Ispezioni relative Test e ispezioni relativi alla Altri test di funzionalità Test e ispezioni speciali<br />

di durata resistenza meccanica all’inciampo movimentazione motorizzata ed ispezioni (superfici trasparenti e paracadute)<br />

PORTE<br />

ESISTENTI<br />

NO SÍ SÍ SÍ NO* NO*<br />

PORTE<br />

NUOVE<br />

SÍ SÍ SÍ SÍ SÍ SÍ<br />

* Non prescritti dalla prEN 13241-1, per ottemperare alla direttiva macchine è preferibile condurli.<br />

9<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


PORTE APERTE<br />

ALLA BELLEZZA<br />

10<br />

di Marco Spagnoli<br />

Il fascino<br />

irresistibile di<br />

Catherine<br />

Zeta<br />

Jones<br />

delle attrici più<br />

affascinanti del mon-<br />

E’una do. Una di quelle dalle<br />

quali non si può staccare lo<br />

sguardo appena compare sulla<br />

scena. Non è necessario che<br />

si muova in maniera felina come<br />

in Entrapment al fianco di<br />

Sean Connery o che - come in<br />

Alta Fedeltà di Stephen Frears<br />

- venga presentata come<br />

“l’oggetto del desiderio”. La<br />

trentatreenne attrice colpisce<br />

lo spettatore con il suo erotismo<br />

non disgiunto da una certa<br />

ironia.<br />

Dopo Traffic di Steven Soderbergh,<br />

dove era incinta del<br />

primo figlio Dylan, e dopo<br />

l’attrice egomaniacale de I<br />

perfetti innamorati, Catherine<br />

Zeta Jones sarà una donna divorziata<br />

di Beverly Hills. Qui<br />

tenterà di arricchirsi alle spalle<br />

degli ex mariti in Intolerable<br />

Cruelty al fianco di George<br />

Clooney per la regia dei Fratelli<br />

Coen.<br />

Adesso è sugli schermi nei<br />

panni (pochi, grazie al cielo) di<br />

una ragazza cattiva in Chicago,<br />

musical concepito da Bob<br />

Fosse. Il musical è stato portato<br />

sullo schermo dall’esordiente<br />

Rob Marshall dopo il<br />

successo delle nuove edizioni<br />

di Londra e New York. Nel cast<br />

sono presenti anche Richard<br />

Gere, Renée Zellweger, Queen<br />

Latifah e John C. Reilly. E’ già<br />

considerato il film più importante<br />

del 2003.


“Ho sempre amato ballare...”<br />

Avere di fronte Catherine Zeta Jones<br />

è un privilegio non comune,<br />

perchè il suo fascino è veramente<br />

irripetibile e stregante. Parliamo<br />

con lei del film per il quale ha ricevuto<br />

la nomination all’Oscar<br />

2003, della sua grande passione<br />

per il ballo e per la recitazione.<br />

Cosa pensa del personaggio di<br />

Velma Kelly che l’ha portata fino<br />

alla nomination?<br />

Che differenza ha trovato tra<br />

Chicago e i musical che amava<br />

da piccola?<br />

Quello che rende speciale questa<br />

storia è il suo essere pericolosa,<br />

sexy ed animata da uno humour<br />

un po’ nero. Non è leggera, né superficiale<br />

ma profonda ed intelligente.<br />

Tali qualità ne hanno determinato<br />

il successo nel corso del tempo.<br />

E' stata una sfida, ma posso dire<br />

di essere nata per quel ruolo. Velma<br />

è amara e contorta, ma - al<br />

tempo stesso - anche molto sexy.<br />

Una sensualità che emerge dalle<br />

giarrettiere, dalle calze, dalle sottovesti<br />

e, ovviamente, dal reggiseno.<br />

Del resto è sin da quando ero piccola<br />

che desideravo ballare e cantare<br />

in un musical. Sono cresciuta<br />

con l’ossessione dei film della<br />

Hollywood dei tempi d’oro.<br />

Avrei così tanto voluto vivere nel<br />

mondo di Fred Astaire e Ginger<br />

Rogers…<br />

Anche perché la trama (pur essendo<br />

stata ispirata a fatti accaduti<br />

reali nel 1926) è ancora molto attuale.<br />

Come ballerina professionista,<br />

al provino, non ha avuto problemi<br />

ad avere la parte...<br />

Forse, ho esagerato...<br />

In che senso?<br />

Beh, il giorno dopo il provino, nel<br />

quale sono andata oltre il limite<br />

del mio allenamento, non potevo<br />

praticamente fare le scale.<br />

Ma ha avuto il ruolo…<br />

Ho sempre amato ballare e questo<br />

mi ha donato una particolare ela-<br />

11<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


sticità. Mi sono divertita molto in<br />

questo film dove ho affrontato<br />

la recitazione come un altro<br />

modo per tornare a misurarmi<br />

con una disciplina che<br />

ho sempre amato.<br />

Che sensazioni ha provato<br />

quando l’ha chiamata<br />

Spielberg?<br />

Sinceramente, non ci<br />

credevo…un giorno mi<br />

guardo intorno e mi<br />

dico: “Ehi, è mai<br />

possibile che sia io<br />

davvero qui seduta<br />

insieme a<br />

Steven Spielberg<br />

e a<br />

questa testa<br />

di dinosauro?”.<br />

IDENTIKIT CATHERINE ZETA JONES<br />

✦ Il padre è gallese, la madre irlandese.<br />

✦ Ha incominciato a ballare all’età di otto anni.<br />

✦ Come cantante ha pubblicato un Cd in Gran Bretagna<br />

a metà degli anni Novanta. Il singolo For all time<br />

ha soggiornato a lungo nella top 40 inglese.<br />

✦ La regola del “25”: Catherine è nata a Swansea in<br />

Galles il 25 settembre 1969. Il marito Michael Douglas<br />

è nato il 25 settembre 1944. Tra loro ci sono 25 anni di<br />

differenza.<br />

✦ E’ diventata famosa nel 1991 in Inghilterra grazie ad<br />

una serie televisiva intitolata Darling Buds of May. Steven<br />

Spielberg l’ha notata nella serie televisiva Titanic e<br />

l’ha subito voluta nel cast de La maschera di Zorro diretto<br />

da Martin Campbell al fianco di Antonio Banderas e Sir Anthony Hopkins.<br />

✦ Gli anni Novanta l’hanno vista soprannominata “Maneater” ovvero “La mangiatrice<br />

di uomini” da parte della stampa britannica a causa della sua vita sentimentale movimentata.<br />

Lei ha sempre rifiutato sdegnata questo nomignolo ripetendo che non ne<br />

poteva più: ogni volta che prendeva il caffè con qualcuno questi diventava subito il suo<br />

nuovo fidanzato agli occhi della stampa.<br />

✦ Dopo la sua interpretazione in Chicago un Casinò di Las Vegas le ha offerto un contratto<br />

da 150.000 dollari a sera (11 milioni di dollari complessivi) per una serie di spettacoli<br />

nell’arco di tre mesi.<br />

✦ Il 1° marzo 2002 l’attrice Kim Cattrall della serie televisiva Sex and the City ha regalato,<br />

autografandola personalmente, una copia del suo nuovo libro Satisfaction: The<br />

Art Of The Female Orgasm a Catherine Zeta Jones e suo marito Michael Douglas.<br />

12<br />

Uno dei primi uomini che lei ha<br />

baciato sul grande schermo è<br />

quella leggenda vivente di Sean<br />

Connery. Cosa ha pensato in<br />

quell’occasione?<br />

Ho baciato molti uomini sullo<br />

schermo e devo dire che pochissimi<br />

avevano il suo stile e il suo<br />

fascino. Sean Connery è<br />

un attore fantastico. E’<br />

difficile dire qualcosa<br />

di qualcuno che si<br />

ammira da così<br />

tanto tempo.<br />

Quando ho avuto<br />

la possibilità<br />

di incontrarlo a<br />

Roma per discutere<br />

con lui<br />

di lavorare insieme<br />

in Entrapment<br />

ne<br />

sono rimasta<br />

molto<br />

affascinata.<br />

Anche<br />

nella<br />

realtà è un uomo seducente e<br />

questa per me è stata una vera<br />

fortuna. Non c’è niente di peggio<br />

di essere una fan di qualcuno per<br />

poi scoprire che - in realtà - costui<br />

si dimostra essere un persona terribilmente<br />

noiosa.<br />

Sean mi è stato molto vicino e io<br />

mi sono sentita onorata di tutto<br />

l’aiuto che in qualsiasi momento<br />

ha saputo offrirmi.<br />

Chi sono le sue attrici preferite?<br />

Catherine Denevue è da sempre la<br />

mia preferita. Quando l’ho conosciuta<br />

a Cannes mi sono sentita al<br />

settimo cielo.<br />

Come spiega il fatto che le attrici<br />

hanno una carriera molto più<br />

breve dei loro colleghi uomini?<br />

Questo non è vero per tutte le attrici.<br />

Che dire allora di donne come<br />

Catherine Denevue? L’ideale<br />

per il mio futuro artistico potrebbe<br />

essere qualcosa di simile al<br />

ruolo di Anne Bancroft ne Il laureato.<br />

Personalmente spero di<br />

avere una carriera luminosa come<br />

quella di Sean Connery!


NEWSNEWSNEWS<br />

NUOVI MOTORIDUTTORI “SERIE 540/541”<br />

PER PORTE SEZIONALI INDUSTRIALI<br />

FAAC ha progettato<br />

una nuova linea d’automazioni,<br />

denominata<br />

serie 540/541, per offrire<br />

una soluzione alle esigenze<br />

di movimentazione<br />

di portoni sezionali anche<br />

di grandi dimensioni<br />

in ambienti industriali e<br />

commerciali.<br />

I motoriduttori sono stati<br />

concepiti per applicazione<br />

laterale con trasmissione<br />

“diretta” sull’albero<br />

portamolle oppure<br />

“indiretta” tramite apposito<br />

rinvio a catena.<br />

Quest’ultima applicazione<br />

permette di aumentare<br />

la versatilità dell’automazione,<br />

consentendone<br />

l’uso anche con spazi laterali<br />

insufficienti oppure<br />

per portoni particolarmente<br />

pesanti.<br />

La concezione ed i materiali<br />

mostrano l’attenzione<br />

a fattori quali robustezza,<br />

sicurezza e facilità<br />

d’installazione. Il risultato<br />

è un prodotto che<br />

ha un eccezionale rapporto<br />

qualità/prezzo.<br />

Grazie alle sue peculiarità<br />

verrà sicuramente<br />

apprezzato<br />

dagli addetti ai lavori, in<br />

particolare dai tecnici<br />

addetti all’installazione e<br />

alla manutenzione.<br />

La riduzione (in bagno<br />

d’olio), è costituita da un<br />

accoppiamento tra una vite<br />

senza fine d’acciaio ed<br />

una corona di bronzo, racchiusa<br />

in un solido corpo<br />

in alluminio pressofuso.<br />

Il motoriduttore è irreversibile.<br />

L’azionamento<br />

della porta in assenza di<br />

tensione può essere effettuato<br />

manualmente, tramite<br />

dispositivo di sblocco<br />

“rapido” a cordino<br />

(disponibile di serie su<br />

tutti i modelli) oppure,<br />

nelle versioni 540/541 V,<br />

tramite l’azionamento<br />

manuale del verricello a<br />

catena. Un microinterruttore<br />

di sicurezza inibisce<br />

il funzionamento<br />

elettrico nel caso d’attivazione<br />

di uno dei due sistemi<br />

d’azionamento manuale.<br />

Il verricello a catena –<br />

indicato dagli utilizzatori<br />

quale elemento critico di<br />

queste automazioni – è di<br />

concezione innovativa,<br />

molto solido ed agevole<br />

da azionare.<br />

Una “falsamaglia”<br />

della catena in due<br />

pezzi di materiale<br />

plastico<br />

ad alta<br />

resistenza,<br />

consente<br />

di<br />

prolungare<br />

facilmente la catena.<br />

I prodotti sono forniti<br />

per installazioni ad<br />

altezze max di 5 m. Per<br />

altezze superiori sono da<br />

utilizzare gli appositi kit<br />

prolunga per mod.<br />

540/541 (con cordini di<br />

sblocco) e per mod.<br />

540/541V (con cordini e<br />

catena supplementare).<br />

Il motoriduttore è fornito<br />

con una staffa a “L” per<br />

il fissaggio a parete. Una<br />

piastra per regolazione<br />

tridimensionale (optional)<br />

permette un’alta<br />

flessibilità e facilità nel<br />

fissaggio dell’automazione.<br />

Si tratta di un optional<br />

da non trascurare a<br />

causa della scomodità di<br />

operare ad altezze piuttosto<br />

pericolose. Per la<br />

medesima ragione la presenza<br />

di una “maniglia”<br />

agevola la movimentazione<br />

del motoriduttore.<br />

Gli ingombri sono minimi,<br />

in particolare la larghezza<br />

di soli 92 mm ne permette<br />

una facile installazione<br />

anche con spazi ridotti.<br />

Nel motoriduttore è facilmente<br />

accessibile il gruppo<br />

finecorsa, sul quale<br />

operare per regolare<br />

meccanicamente le due<br />

posizioni d’apertura e<br />

chiusura.<br />

La gamma<br />

La gamma che sarà presentata<br />

al SAIE DUE è<br />

composta di due versioni:<br />

540: prevede il funzionamento<br />

“a uomo presente”.<br />

La scheda elettronica<br />

540 BT è integrata nel<br />

motoriduttore semplificando<br />

così i cablaggi elettrici.<br />

Disponibile senza e<br />

con verricello a catena.<br />

541: questa versione è<br />

nata per il funzionamento<br />

“a logiche automatiche/semiautomatiche”.<br />

I<br />

motoriduttori dispongono<br />

“a bordo” di un encoder.<br />

I due modelli (senza<br />

NEWS<br />

13<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


NEWS NEWSNEWSNEWS<br />

Caratteristiche tecniche<br />

Alimentazione (Vac 50-60Hz) 230 (+6% -10%)<br />

Motore elettrico<br />

asincrono monofase 1450 rpm<br />

Potenza max assorbita (W) 800<br />

Corrente assorbita (A) 3,5<br />

Condensatore di spunto (µF) 20<br />

Velocità di rotazione (giri/min) 25<br />

Termoprotezione avvolgimento (°C) 140<br />

Frequenza d’utilizzo (S3) 40%<br />

Numero max di cicli consecutivi 5<br />

Presa di moto Albero passante diam. 25,4mm (1”)<br />

Coppia nominale all’albero<br />

50 Nm<br />

Giri max presa di moto 24<br />

Grado di protezione<br />

IP54<br />

Temperatura ambiente<br />

-20 / +55°C<br />

Peso max del motoridutttore (kg) 14<br />

Tipo olio<br />

FAAC XD220<br />

Quantità olio (l) 0,75<br />

Caratteristiche apparecchiatura elettronica 540 BT<br />

(integrata nei modelli 540 e 540V)<br />

Tensione di alimentazione<br />

Comandi in bassa tensione<br />

Carico max motore<br />

Pulsanti apertura/chiusura<br />

Temperatura ambiente di funzionamento<br />

Due fusibili di protezione<br />

230 V ~ (+6% -10%) 50 Hz<br />

24 Vdc<br />

800 W<br />

Interbloccati<br />

- 20° C +55° C<br />

0,25 A trasformatore<br />

6,3 A motore<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

14<br />

e con verricello a catena)<br />

sono compatibili con la<br />

scheda elettronica 578D<br />

(vedi scheda caratteristiche<br />

apparecchiatura).<br />

Quest’ultima è predisposta<br />

per essere alloggiata<br />

nei contenitori FAAC attuali<br />

e va installata in posizione<br />

remota.<br />

La gamma è completata<br />

da una serie di accessori.<br />

Tra questi hanno particolare<br />

importanza i due kit<br />

di rinvio che permettono<br />

di ottenere differenti valori<br />

di velocità e coppia,<br />

scegliendo quelli ottimali<br />

per la struttura da automatizzare.<br />

I kit comprendono il pignone<br />

(Z20) per il motoriduttore,<br />

il pignone (Z30 o<br />

Z40) per l’albero della sezionale,<br />

la catena di rinvio<br />

ed un carter di copertura<br />

a protezione della<br />

trasmissione.<br />

La scheda elettronica 578 D presenta un’intuitiva e semplice programmazione a display. La scheda, in linea con<br />

l’elettronica FAAC d’ultima generazione, ha un’ampia scelta di logiche automatiche e semiautomatiche per assolvere<br />

le più disparate esigenze. Per completare l’impianto è possibile collegare qualsiasi datore d’impulso – pulsantiere<br />

o radiocomandi – e di sicurezza, quale la costa di sicurezza CN 60E.<br />

Alcune delle caratteristiche da segnalare sono le seguenti:<br />

• programmazione elettronica delle posizioni di finecorsa (in tal caso la regolazione<br />

meccanica dei finecorsa diventa una sicurezza aggiuntiva);<br />

• regolazione dei rallentamenti di finecorsa;<br />

• sicurezza elettronica antischiacciamento;<br />

• avviso di richiesta manutenzione programmata (con impostazione del numero di cicli)<br />

Tensione di alimentazione<br />

Potenza assorbita<br />

Carico max motore<br />

Carico max accessori<br />

Temperatura ambiente di funzionamento<br />

Fusibili di protezione<br />

Logiche di funzionamento<br />

Tempo di lavoro<br />

Tempo di pausa<br />

Forza di spinta<br />

Ingressi in morsettiera<br />

Uscite in morsettiera<br />

Caratteristiche apparecchiatura elettronica 578 D<br />

Connettore rapido<br />

Programmazione<br />

Funzioni programmabili modo "base"<br />

Funzioni programmabili modo "avanzato"<br />

230 V ~ (+6% -10%) 50 Hz<br />

10 W<br />

1000 W<br />

0,5 A<br />

- 20° C +55° C<br />

2<br />

Automatica / Automatica "passo passo” / Semiautomatica<br />

/ Sicurezza / Semiautomatica B / Uomo presente C /<br />

Semiautomatica "passo passo"<br />

Programmabile ( da 0 a 4 minuti)<br />

Programmabile ( da 0 a 4 minuti)<br />

Regolabile su 50 livelli<br />

Open /Open parziale /Sicurezze in apertura/Sicurezze in<br />

chiusura /Stop /Costa/Alimentazione + Terra<br />

Finecorsa apertura e chiusura /Encoder<br />

Lampeggiatore - Motore - Aliment. - Accessori 24 Vdc -<br />

Lampada spia 24 Vdc - Uscita temporizzata - Failsafe<br />

Innesto schede a 5 pin Minidec, Decoder o riceventi RP<br />

N. 3 tasti (+, -, F) e display, modo "base", o "avanzata"<br />

Logica di funzionamento - Tempo pausa - Forza di spinta<br />

- Direzione cancello<br />

Coppia allo spunto - Frenata - Failsafe - Prelampeggio -<br />

Lampada spia/Uscita temporizzata - Logica sicurezze di<br />

apertura e chiusura - Encoder (opzionale) per sicurezza<br />

elettronica antischiacciamento, gestione rallentamenti e<br />

apertura parziale in "tempo reale" - Rallentamenti -<br />

tempo apertura parziale - Tempo lavoro - Richiesta assistenza<br />

- Conta cicli


Una sfida stimolante<br />

Quando siamo stati invitati a<br />

partecipare alla gara di<br />

assegnazione dell’incarico<br />

per la nuova campagna pubblicitaria<br />

di FAAC ci siamo resi conto<br />

che si trattava di un’occasione imperdibile.<br />

Nei suoi quasi 40 anni di vita FAAC<br />

ha saputo diventare, attraverso la<br />

qualità e l’innovazione dei suoi<br />

prodotti, un formidabile numero<br />

uno. Inoltre, negli ultimi 15 anni,<br />

attraverso una pubblicità riuscita<br />

ed una brillante strategia “media”<br />

ha anche ottenuto la leadership<br />

di immagine.<br />

La sfida era resa ancora più interessante<br />

dall’opportunità che ha<br />

FAAC di allargare e rafforzare la<br />

sua leadership, nata dall’automazione<br />

dei cancelli, anche ad altri<br />

mercati di riferimento (porte, barriere,<br />

parcheggi, accessi, finestre).<br />

2003<br />

Cambia l’immagine FAAC<br />

Dal marchio alla campagna televisiva.<br />

FAAC INFORMA<br />

La filosofia<br />

La filosofia del nostro lavoro è stata:<br />

“Una storia di successo<br />

non va cambiata.<br />

Se mai, evoluta.”<br />

Gli obiettivi<br />

La nuova comunicazione dovrà<br />

capitalizzare i punti di forza di<br />

FAAC:<br />

> Leadership nella qualità ed innovazione<br />

dei prodotti.<br />

> Leadership degli uomini: capacità<br />

consulenziale, nella vendita<br />

e nell’assistenza post vendita.<br />

Lorenzo Marini e Pietro Dotti<br />

> Leadership “quantitativa”:<br />

grande diffusione del prodotto<br />

> Leadership di immagine: marchio<br />

prestigioso, campagna memorabile,<br />

presenza televisiva.<br />

Allo stesso tempo alcuni punti<br />

fondamentali della comunicazione<br />

FAAC andavano evoluti: dal<br />

“Graphic Design” (marchio e logotipo)<br />

che ne connota l’immagine,<br />

alla campagna pubblicitaria,<br />

passando magari per un nuovo<br />

look dei telecomandi.<br />

Il punto di partenza<br />

Una marca si sceglie come si sceglie<br />

un amico. Una marca, proprio<br />

15<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


Per questo, abbiamo ritenuto fondamentale<br />

capitalizzare questa<br />

icona. Non solo evolvendola ma<br />

promuovendola ad elemento chiave<br />

dell’immagine FAAC attraverso<br />

l’inserimento nel Marchio.<br />

Il nuovo graphic design<br />

Anche lo stile subisce l’invecchiamento<br />

e non si possono avere segni<br />

grafici non “aggiornati”.<br />

Niente invecchia più rapidamente<br />

delle mode.<br />

Non si tratta di fare una rivoluzione,<br />

ma solo un’evoluzione.<br />

Come diceva Picasso: “Sono necessari<br />

molti anni per diventare<br />

giovani.”<br />

FAAC INFORMA<br />

come una persona, ha un “codice<br />

genetico” unico che la distingue.<br />

Anche il DNA della marca è immutabile,<br />

cambiarlo significherebbe<br />

tradire la fiducia del consumatore.<br />

Il DNA “approach” consiste nell’identificazione<br />

di 6 aggettivi, che<br />

una volta stabiliti e condivisi, accompagneranno<br />

la marca per<br />

sempre in tutte le forme di comunicazione.<br />

FAAC è leader, sicuro, comodo, affidabile,<br />

tecnologico, internazionale.<br />

Questo dovrà dire ogni forma<br />

di comunicazione.<br />

La strategia<br />

Le ricerche di mercato ci dicono<br />

che una marca viene scelta per la<br />

competenza (FAAC da questo<br />

punto di vista può contare sull’eccellenza<br />

qualitativa, l’esperienza<br />

e l’affidabilità), per il protagonismo<br />

(qui FAAC può far valere la<br />

leadership ed un innegabile ruolo<br />

anticipatore nel suo mercato) e<br />

l’affinità col suo cliente (in termini<br />

di personalità e stile e di vicinanza<br />

psicologica).<br />

La nuova comunicazione dovrà lavorare<br />

proprio su questo ultimo<br />

fattore.<br />

La strategia di comunicazione a<br />

questo punto è disegnata.<br />

La parte preponderante della<br />

Campagna di Comunicazione<br />

2003 dovrà mirare a consolidare<br />

la marca FAAC, a crearne sempre<br />

più il “mito”. Le azioni collaterali<br />

(eventuali campagne stampa,<br />

DM, Internet, Materiale PV, Forza<br />

Vendita) avranno il compito di collegare<br />

il marchio FAAC ai “nuovi”<br />

mercati di riferimento, agli altri<br />

prodotti.<br />

La personalità di FAAC:<br />

un capitale da sfruttare<br />

In comunicazione, una gran parte<br />

della personalità di FAAC è stata<br />

costruita dalla figura del Leone.<br />

Il Leone ha dato a FAAC l’immagine<br />

di Sicurezza, Protezione, Affidabilità,<br />

Indistruttibilità, Forza,<br />

Potenza. Ha contribuito non poco<br />

a renderla leader di Immagine.<br />

Il nuovo marchio<br />

Il marchio attuale, il quadrato con<br />

la mano con telecomando arancione<br />

su campo nero, é stato disegnato<br />

per informare, per descrivere,<br />

per connotare.<br />

Spiega infatti il sistema di apertura.<br />

Vent’anni dopo la realtà è cambiata<br />

e la nuova immagine dell’azienda<br />

non è più rappresentabile da<br />

una funzione tecnica, ma dalla<br />

sua leadership.<br />

Non apriamo più solo cancelli, ma<br />

le porte del mondo.<br />

Non vendiamo più sistemi di automazione,<br />

ma sicurezza.<br />

17<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003


<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

18<br />

Il marchio, da quadrato chiuso diventa<br />

cancello aperto ed il leone,<br />

icona di regalità e dominio, sostituisce<br />

il gesto dell’apertura.<br />

Così, il blu su bianco sostituiscono<br />

i colori precedenti, spostandosi in<br />

un’area più libera, prestigiosa,<br />

rasserenante.<br />

Il nuovo logotipo<br />

La caratterizzazione del logotipo<br />

FAAC risiede nella ripetizione della<br />

lettera A che genera un suono<br />

forte e deciso.<br />

Da un punto di vista grafico invece,<br />

le quattro lettere non sono<br />

omogenee e la spinta dinamica<br />

dell’azienda deve essere rappresentata<br />

anche dal suo lettering.<br />

La forma del precedente logotipo<br />

risente del gusto grafico degli anni<br />

settanta, gli anni della sua<br />

creazione.<br />

Il redesign del logo evidenzia le<br />

caratteristiche di modernità, personalità<br />

e dinamismo.<br />

Il corpo centrale composto dalle<br />

due lettere A viene evidenziato<br />

creando profondità e movimento.<br />

Le lettere alfabetiche sono appositamente<br />

disegnate in modo da<br />

affermare unicità.<br />

Al pari delle più importanti aziende<br />

mondiali il logotipo FAAC assumerà<br />

un ruolo primario, relegando<br />

il marchio ad una funzione “decorativa”.<br />

Per questo marchio e logotipo saranno<br />

staccati e staccabili, tessere<br />

di un unico mosaico.<br />

La nuova campagna televisiva<br />

Anche nella campagna televisiva<br />

abbiamo ritenuto importante capitalizzare<br />

la figura del leone, che<br />

ha giocato un ruolo determinante<br />

nella costruzione della marca. In<br />

una sorta di evoluzione della storica<br />

campagna FAAC, Il leone e il<br />

deserto sono ancora protagonisti,<br />

ma in un modo innovativo e sorprendente.<br />

I sistemi di automazione FAAC sono<br />

così ambiti che sono i cancelli<br />

stessi a cercarli! E allora vedremo<br />

cancelli fremere, vibrare… in una<br />

voglia sfrenata di spiccare il volo.<br />

E in effetti i cancelli spiccano il volo!<br />

Essi vengono attratti da qualcosa<br />

di misterioso. In volo si uniscono<br />

ad altri cancelli, solcano<br />

cieli, mari, montagne, in stormo<br />

come gli uccelli migratori. Si susseguono<br />

scene fortemente spettacolari.<br />

Poi appaiono il deserto e<br />

Lui, il leone FAAC. Ecco spiegato<br />

qual’era la meta, l’irresistibile attrazione.<br />

Si trattava di FAAC, il<br />

suo simbolo, il leone. La scena finale,<br />

infatti, vedrà i cancelli scendere<br />

in picchiata sul deserto e<br />

porsi a fianco del loro Re.<br />

Il claim di campagna reciterà:<br />

“FAAC. I CANCELLI CI CERCANO”<br />

Questo filmato fortemente spettacolare<br />

è stato girato nel mese di<br />

febbraio in Sudafrica, nei dintorni<br />

di Capetown. Il regista prescelto,<br />

il sudafricano Jonathan Parkinson,<br />

è specializzato nelle riprese<br />

di grandi spazi e nella realizzazione<br />

di sorprendenti effetti speciali<br />

ed è famoso per aver messo la firma<br />

su grandi campagne internazionali,<br />

prima fra tutte quella di<br />

AUDI.<br />

Nell’occasione è stato realizzato<br />

anche il filmato del backstage della<br />

produzione per svelare i segreti<br />

e gli effetti speciali che stanno<br />

dietro a questo film.<br />

FAAC: la nuova firma<br />

istituzionale<br />

La nuova campagna pubblicitaria<br />

sarà anche l’occasione per lanciare<br />

la nuova firma istituzionale,<br />

quella che noi pubblicitari chiamiamo<br />

pay-off.<br />

Nasce così:<br />

“FAAC. PAROLA CHIAVE”<br />

Una perifrasi che sancisce l’unicità,<br />

l’importanza e la leadership<br />

della firma.<br />

Naturalmente, “Parola chiave” ha<br />

una duplice lettura. Da un lato significa<br />

importante, fondamentale,<br />

unica. Dall’altro ha la funzione<br />

di richiamare il concetto universale<br />

della chiave che è pronta ad<br />

aprire tutto, non solo cancelli, ma<br />

anche porte, barriere, parcheggi,<br />

accessi, finestre.


CAMPAGNA PUBBLICITARIA<br />

FAAC 2003<br />

Da Venerdì 7 marzo 2003 il nuovo spot ci accompagnerà durante i 16 Gran Premi di Formula<br />

UNO, sia nelle prove del venerdì e del sabato, sia nelle gare della domenica.<br />

Il forte investimento pubblicitario realizzato su un evento dall’altissima audience come<br />

il Campionato Mondiale di F1 sottolinea ulteriormente l’immagine di leader del nostro<br />

marchio, in un mercato in cui FAAC opera da anni i maggiori investimenti pubblicitari.<br />

FAAC INFORMA<br />

TV - RAI<br />

Campionato Mondiale di F1<br />

> SPOT 30” (prima della sigla di<br />

apertura) nelle PROVE DEL SABA-<br />

TO e nelle GARE DELLA DOMENICA<br />

FASE 1 FASE 2 FASE 3<br />

Australia 09/03 Monaco 01/06 Germania 03/08<br />

Malesia 23/03 Canada 15/06 Ungheria 24/08<br />

Brasile 06/04 Europa 29/06 Italia 14/09<br />

S. Marino 20/04 Francia 06/07 USA 28/09<br />

Spagna 04/05 G. Bretagna 20/07 Giappone 12/10<br />

Austria 18/05 / /<br />

> FLASH 5”, durante la Fase 1 e 3,<br />

nelle PROVE DEL VENERDI’ E DEL<br />

SABATO NONCHE’ NELLE GARE<br />

DELLA DOMENICA<br />

RADIORAI 1<br />

e RADIORAI 2<br />

> FORMAT DA 15”E 30”<br />

Copertura prevista:<br />

8 settimane di cui 5 settimane<br />

in primavera e 3 in autunno<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

19


<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

NEWS NEWSNEWSNEWS<br />

20<br />

Profilati, accessori e guarnizioni<br />

per realizzare una porta automatica<br />

Le serie di profilati FAAC,<br />

i loro accessori e le<br />

guarnizioni sono progettati<br />

con l’obiettivo di coordinare<br />

e integrare tutti i<br />

componenti necessari all’assemblaggio<br />

di porte<br />

automatiche.<br />

Sono gestiti in KIT tutti i<br />

profilati (estrusi in alluminio<br />

NATURALE in verghe di<br />

lunghezza 5.800 mm), gli<br />

accessori e le guarnizioni. Si<br />

semplificano così sia la<br />

compilazione dell’ordine<br />

che la gestione degli stock a<br />

magazzino.<br />

Per poter realizzare sia la<br />

porta automatica “LEGGE-<br />

RA” (serie Light) che quella<br />

“PESANTE” (serie Heavy)<br />

sono disponibili due serie di<br />

profilati. Accessori e guarnizioni<br />

sono in gran parte<br />

comuni ad entrambe.<br />

La serie Light NON è compatibile<br />

con i sistemi antipanico<br />

a sfondamento<br />

FAAC SM1200/SFM1200,<br />

ha il vetro ad infilare con riduzione<br />

a scatto con fronte<br />

piano, vetri da 6 a 10 mm<br />

con riduzione più gomme e<br />

fino 20 mm con gomme<br />

(senza riduzione). L’accoppiamento<br />

tra anta fissa e<br />

anta mobile è con “labirinto”<br />

per tenuta termica e sicurezza.<br />

950 BM - BSM automatismo<br />

per porta a battente<br />

Profilo serie Light<br />

FAAC continua l’opera di<br />

rinnovamento gamma del<br />

settore porte automatiche.<br />

Anche per questo nuovo<br />

prodotto l’obiettivo del progetto<br />

è di proporre prodotti<br />

competitivi di ottima qualità.<br />

I nuovi attuatori per porta<br />

battente FAAC si chiamano<br />

950 BM (automatismo a<br />

chiusura porta con sistema<br />

a molla) e 950 BSM (automatismo<br />

a chiusura porta<br />

con sistema motorizzato,<br />

senza molla).<br />

Questi azionatori sono monoblocchi<br />

composti da un<br />

dispositivo elettromeccanico<br />

che permette di comandare<br />

l’apertura della porta<br />

tramite un braccio di trasmissione.<br />

Possono essere<br />

installati sia sull’architrave<br />

che sulla struttura della<br />

porta stessa, in funzione del<br />

tipo di braccio articolato<br />

utilizzato.<br />

Il carter di copertura è in<br />

materiale plastico con<br />

design innovativo. E’ possibile<br />

l’installazione al suo<br />

interno del sensore di movimento/presenza.<br />

■<br />

Profilo serie Heavy<br />

La serie Heavy è compatibile<br />

con i sistemi antipanico a<br />

sfondamento FAAC<br />

SM1200/SFM1200, ha fermavetro<br />

raggiato per vetri<br />

da 10 a 14 mm e fermavetri<br />

piani per vetri da 5 a 33<br />

mm. Il montaggio è con taglio<br />

a 45° o 90°. Anche qui<br />

l’accoppiamento tra anta<br />

fissa e anta mobile è con<br />

“labirinto” per tenuta termica<br />

e sicurezza.<br />

Nuove schede elettroniche<br />

780 D e 578 D - Restyling<br />

motoriduttori 746 e 844<br />

Per l’elettronica degli automatismi<br />

746/844 sono state<br />

progettate due nuove schede,<br />

atte a soddisfare i clienti<br />

più esigenti.<br />

La prima è l’apparecchiatura<br />

780 D dotata di programmazione<br />

a display, alloggiata<br />

all’interno dei motoriduttori.<br />

La realizzazione di una nuova<br />

scheda ha consentito di<br />

apportare modifiche significative.<br />

Si va da un moderno<br />

e gradevole look dei coperchi<br />

degli automatismi, ad un<br />

miglioramento dell’affidabilità<br />

del sistema. Quest’ultima<br />

è stata conseguita tramite<br />

scelte pro-<br />

Night&Day<br />

Le nuove automazioni universali<br />

“Night & Day” permettono<br />

di azionare comodamente<br />

persiane e scuri dall’interno<br />

della propria abitazione.<br />

Eliminano tutte le scomodità<br />

date da difficoltà di<br />

accesso alle ante quali la presenza<br />

d’inferriate e zanzariere<br />

oppure la presenza di ostacoli<br />

sotto la finestra.<br />

L’installazione dell’automazione<br />

è semplice e rapida, gli<br />

ingombri ridotti e le dimensioni<br />

e la sagoma dell’automazione<br />

salvaguardano l’estetica<br />

della facciata. Le automazioni<br />

sono disponibili in colore<br />

bianco e marrone. Le configurazioni<br />

di vendita sono due:<br />

> Kit BASIC con comando “a<br />

uomo presente” tramite pulsante<br />

apre/chiude (larghezza<br />

finestra 780-1.500 mm)<br />

> Kit DE LUXE con comando<br />

“a impulso” tramite pulsantiera<br />

radio (larghezza finestra<br />

900-1.600mm)<br />

Con i “Night & day” è possibile<br />

realizzare impianti “a<br />

comando centralizzato”.<br />

gettuali quali:<br />

> Alloggiamento scheda in<br />

posizione verticale;<br />

> Trasformatore separato<br />

dal circuito stampato;<br />

> Carter di protezione contro<br />

umidità e condensa;<br />

> Ingresso cavi con guarnizione<br />

“a cellule chiuse”;<br />

> Guarnizione co-stampata<br />

sulla base del contenitore;<br />

> Coperchio fissato da quattro<br />

viti inox.<br />

Nel motoriduttore 844 sarà<br />

possibile, tramite apposito kit,<br />

alloggiare la scheda 462 DF.<br />

La seconda nuova apparecchiatura,<br />

concepita per l’installazione<br />

in posizione remota<br />

è la 578 D, anch’essa<br />

con programmazione a display.<br />

Naturalmente è alloggiabile<br />

nei contenitori mod.<br />

E-L-LM.<br />


<strong>GATE</strong> N. ...<br />

DESTINAZIONE...<br />

Di Margherita Moscogiuri<br />

Londra<br />

Una vecchia signora<br />

molto chic<br />

Fa sempre piacere affacciarsi<br />

dal Westminster<br />

Bridge all'ombra del Big<br />

Ben e della Parliament House, i<br />

simboli di Londra.<br />

Pazienza se quest'ultimo palazzo,<br />

che fu residenza reale<br />

fin dai tempi di Edoardo il<br />

Confessore fu distrutto in un<br />

incendio e ricostruito nel 1852<br />

in discutibile stile neo-gotico.<br />

La Westminster Hall si salvò<br />

dall’incendio ed è un'esperienza<br />

memorabile aggirarsi<br />

in questa immensa sala dove<br />

Riccardo II intrattenne 10.000<br />

persone nel Natale del 1398.<br />

Qui si sono svolti tutti gli episodi<br />

piu' salienti della storia<br />

inglese, compresi quelli meno<br />

festosi come il processo a<br />

Thomas Moore e Charles I.<br />

Vale assolutamente la pena di<br />

visitare anche la Tower of London,<br />

articolato palazzo-fortezza<br />

iniziato nel 1066 da Guglielmo<br />

il Conquistatore.<br />

La Torre è il più perfetto castello<br />

medievale del paese ed<br />

offre al visitatore il Museo<br />

delle Armi, gli appartamenti<br />

reali, varie cappelle con relativi<br />

defunti illustri, le caserme,<br />

le prigioni e i gioielli della<br />

Corona.<br />

I numi tutelari del posto sono<br />

una mezza dozzina di corvi<br />

con un’ala leggermente tosa-<br />

ta perchè non si allontanino<br />

troppo dalla torre, in omaggio<br />

ad una vecchia leggenda. La<br />

pratica della tosatura non è<br />

assolutamente dolorosa né<br />

dannosa per i volatili.<br />

Non mancano le famose guardie<br />

carcerarie, ossia gli “Yeomen”<br />

o “Beefeaters” nelle loro<br />

multicolori uniformi, e un<br />

bel panorama del Tamigi.<br />

La residenza cittadina della<br />

Sua Graziosa Maestà Britannica<br />

è introdotta dal Mall, un<br />

maestoso viale. Il Mall è preceduto<br />

dall'imponente statua<br />

dorata della regina Vittoria,<br />

stolidamente assisa tra figure<br />

allegoriche.<br />

21


LONDRA DA MANGIARE<br />

Per chi vuole mangiare inglese c’è<br />

Rules -35 Maiden Lane, Covent Garden-<br />

il più antico ristorante in città,<br />

specializzato in cacciagione,<br />

pies&puddings. Sempre in Covent<br />

Garden, il Porter English Restaurant<br />

si vanta di essere l’unico vero ristorante<br />

inglese a basso costo.<br />

Per i nostalgici della sempre ottima<br />

cucina italiana,<br />

Beauchamp Place<br />

in Knightsbridge<br />

offre i<br />

migliori ristoranti:<br />

San Lorenzo e<br />

Floriana.<br />

Chi vuole spendere<br />

meno restando<br />

in zona<br />

può essere sicuro<br />

dell’affabile accoglienza<br />

di Ermanno Taverna nel suo<br />

rinomato Trattoo Restaurant con vera<br />

cucina casalinga,-2 Abingdon Rd-. In<br />

alternativa ci si può spostare a Fulham<br />

dalla Famiglia, attività gestita<br />

con successo pluridecennale da Alvaro<br />

Maccioni -7 Langton St-.<br />

Se capitate a Ealing Broadway, greater<br />

London,il Portico non ha rivali per<br />

atmosfera e gastronomia italiana.<br />

"Buck House" alias Buckingham<br />

Palace è una sontuosa dimora di<br />

600 stanze, delle quali Elisabetta<br />

usufruisce modestamente di una<br />

sola dozzina, lasciando il resto<br />

adibito a prosaici uffici.<br />

I Regali Appartamenti di Stato, ai<br />

quali si accede da una elegante<br />

scalinata dominata dal Perseo del<br />

Cellini, sono aperti al pubblico<br />

quando l'augusta sovrana non è<br />

in residenza.<br />

Apsley House, la lussuosa dimora<br />

del Duca di Wellington su Hyde Park<br />

Corner è invece aperta tutto l'anno.<br />

Recentemente restaurata, è dotata<br />

di raffinati arredi nonchè di statue<br />

di Canova, porcellane austriache e<br />

tele di Velasquez,<br />

Goya,<br />

Rubens, Caravaggio.<br />

Il posto dove<br />

ci si dà convegno<br />

da tutte<br />

le parti del<br />

mondo è Piccadilly<br />

Circus,<br />

caotica piazza con al centro il<br />

famoso Eros. Qui convogliano sei<br />

strade che sono tutte degne di nota.<br />

Per esempio, proseguendo per<br />

Piccadilly Street e dopo un omaggio<br />

a Fortnum & Mason (gastronomia<br />

di alta classe, fornitori della<br />

Real Casa) si potrebbe tagliare per<br />

Burlington Arcade e passeggiare<br />

nel signorile quartiere di Mayfair.<br />

In questa zona ci si può imbattere<br />

in Savile Row, regno dell'alta sartoria,<br />

Cork Street, ridondante di<br />

gallerie d'arte, Bond Street, prestigiosa<br />

sede di Tiffany e Cartier,<br />

Boucheron e Versace. C’è anche<br />

Curzon Street, nella cui intatta atmosfera<br />

settecentesca si nascon-<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003<br />

22<br />

dono esclusivi club privati e lo Shepherd<br />

Market con la sua rete di vicoli<br />

lastricati, fiancheggiati da caffè,<br />

pub e drogherie dall'inalterata<br />

atmosfera di fiera di villaggio.<br />

Covent Garden, la prima piazza di<br />

Londra, resta una delle zone più vivaci<br />

con i suoi teatri, caffè all'aperto,<br />

bancarelle, negozi di moda e<br />

spettacoli improvvisati per strada.<br />

Circa le necessarie soste in tanto<br />

pellegrinare, i bambini saranno<br />

senz'altro entusiasti di mangiare


CANCELLI CELEBRI<br />

alla Zoo Cafeteria, collocata nel<br />

fantastico Zoo di Londra. I giovani<br />

alla moda potrebbero fare un salto<br />

a The Lexington, un pezzetto del<br />

Village di New-York in Oxford Circus.<br />

I più eccentrici dovrebbero andare<br />

al My Fair Lady, ristorante in<br />

barca che a un prezzo di 30 sterline<br />

offre un discreto menù e una piacevole<br />

gita lungo Regent's Canal.<br />

Per gli amanti delle novità Sir Terence<br />

Conran ha appena aperto il<br />

suo complesso gastronomico<br />

"Mezzo" in Soho, probabilmente<br />

il più grande ristorante in Europa,<br />

(700 posti) con un menù ricercato<br />

ma per tutte le tasche.<br />

Non si può lasciare Londra senza<br />

entrare nei famosi pub.<br />

Il "Lamb and Flag” in Covent Garden<br />

vanta 4 secoli di vita ed una<br />

vastissima selezione di bevande. Il<br />

"Prospect of Whitby" in zona London<br />

Tower è una vecchia taverna<br />

stagionata con veranda sul Tamigi,<br />

frequentata un tempo da pirati<br />

e contrabbandieri nonchè dai<br />

boia della Torre.<br />

Per chiudere poi in gloria la serata<br />

si può assistere ad un musical<br />

d'annata come "The Phantom of<br />

the Opera" o fare un tuffo nel Teatro<br />

di Shakespeare nel Globe in<br />

Southbank, fedelmente ricostruito.<br />

Per il riposo, lo Hyde Park Hotel<br />

in Knightsbridge è fra i migliori<br />

alberghi, con camere di lusso,<br />

servizio ineccepibile e cucina eccellente.<br />

E’ seguito dal Grosvenor House<br />

Hotel o dal Jolly Hotel St Ermin's,<br />

supervisionato dal gentilissimo<br />

direttore italiano.<br />

Kensington Gate<br />

imponente cancellata di Kensington<br />

Palace non ha mai at-<br />

L’<br />

tratto l’attenzione generale come<br />

quando fu coperta di fiori in memoria<br />

della principessa Diana. Il robusto<br />

recinto in ferro battuto a decorazione<br />

dorata ha comunque suscitato<br />

ammirazione anche prima di questo<br />

floreale e luttuoso effetto. Ne sono<br />

degni di nota la semplicità, l’eleganza<br />

e i simbolismi.<br />

La storia del Palazzo risale al 1689<br />

quando William III e Mary II, incoronati<br />

di fresco, comprarono Nottingham<br />

House per convertirla a residenza<br />

reale. La recinzione del palazzo<br />

corre attorno ai 26 acri ti terra per<br />

culminare nel sontuoso cancello di<br />

ingresso, alle cui sbarre si attorcigliano<br />

elegantemente rose, foglie di alloro,<br />

tralci di vite, piume e pennacchi<br />

in oro zecchino.<br />

Naturalmente ci sono<br />

il leone e l’unicorno<br />

araldici. Il leone è<br />

sempre stato simbolo<br />

di coraggio e nobiltà,<br />

quindi non sorprende<br />

che fu adottato da Riccardo,<br />

appunto “cuor<br />

di leone” fin dai tempi<br />

delle crociate. Sarebbe<br />

stato il solo a reggere il<br />

peso della English Royalty,<br />

se Giacomo I di Scozia nel<br />

1603 non gli avesse affiancato l’unicorno<br />

scozzese, al cui collo pende<br />

una corona attaccata ad una catena.<br />

Il cancello di Kensington si aprì per<br />

far entrare il corteo degli invitati al<br />

battesimo della regina Vittoria, nata<br />

in questo palazzo, e in tutte le altre<br />

ricorrenze reali finchè i monarchi si<br />

stabilirono definitivamente in Buckingham<br />

Palace. Il seicentesco cancello<br />

rimane uno dei più aggraziati e<br />

raffinati di tutta Londra.<br />

23<br />

<strong>OPEN</strong><strong>GATE</strong> NUMERO 1 MARZO 2003

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