india speciale le porte della bellezza le porte della bellezza - Faac
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ANNO VII - N. 3 - Ottobre 2005 - Poste italiane SpA - Sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, comma 1, DCB BOLOGNA<br />
SPECIALE<br />
40 anni di FAAC<br />
e 10 anni<br />
dei Professionals<br />
LE PORTE<br />
DELLA BELLEZZA<br />
Bryce Dallas Howard<br />
INDIA<br />
Nuova Delhi, Jaipur e Agra<br />
tra sogno e realtà
Editoria<strong>le</strong><br />
Un’interessante<br />
correlazione<br />
FAAC ha confrontato gli andamenti del<strong>le</strong> vendite del settore<br />
apricancelli con la spesa del<strong>le</strong> famiglie italiane. La ricerca è<br />
basata su numeri indice. Consiste nel paragonare per gli anni<br />
dal 1997 al 2003 gli indici del<strong>le</strong> vendite in Italia di un panel di imprese<br />
del settore apricancelli e quelli dell’andamento - per tipo di<br />
spesa - dei consumi <strong>della</strong> popolazione italiana 1 . Lo scopo è di trovare<br />
in quali casi è risultato più forte il <strong>le</strong>game tra gli andamenti degli<br />
CATEGORIE DI CONSUMO<br />
trimestra<strong>le</strong><br />
di informazione<br />
Reg. Trib. Bologna N. 6900<br />
del 31/03/1999<br />
CORRELAZIONE<br />
S O M<br />
Prezzo di copertina A 1,00<br />
Abbonamento A 2,50<br />
COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE<br />
CON GLI APRICANCELLI<br />
Vestiario e calzature 0,991<br />
Cristal<strong>le</strong>ria, vasellami, utensili casa 0,982<br />
Mobili e riparazioni 0,969<br />
Manutenzione dell’abitazione 0,959<br />
Beni e servizi per la manutenzione casa 0,949<br />
Utensili e attrezzature casa giardino 0,939<br />
E<strong>le</strong>ttrodomestici e riparazioni 0,923<br />
Acquisto di mezzi di trasporto 0,92<br />
Alimentari e bevande non alcoliche 0,876<br />
Sanità 0,815<br />
Biancheria e tessili per la casa 0,641<br />
2<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Giancarlo Roversi<br />
COORDINAMENTO EDITORIALE<br />
Marka Srl - Bologna<br />
IN REDAZIONE<br />
Stefano Odorici<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
E IMPAGINAZIONE<br />
Carlo Burelli<br />
Paola Calabi<br />
EDITORE<br />
Editrice Compositori srl<br />
STAMPA<br />
Compositori Industrie<br />
Grafiche<br />
Anno VII - n. 3 - Ottobre 2005<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Giorgio Favaretto<br />
Gloria Guastaroba<br />
Michelangelo Manini<br />
Massimiliano Meneghetti<br />
Massimo Mola<br />
Stefano Orsi<br />
Marco Spagnoli<br />
i professionisti dell’automazione<br />
40 anni di FAAC e 10 anni<br />
dei Professionals<br />
pag. 4<br />
FAAC informa<br />
Doppia sicurezza<br />
con FAAC Home Shield<br />
pag. 8
indici, utilizzando il noto coefficiente di Pearson. Più alto è il coefficiente<br />
di Pearson, più ri<strong>le</strong>vante è la correlazione.<br />
La correlazione tra il fatturato dei settori è massima quando il<br />
coefficiente è pari a uno.<br />
Come si evince dalla tabella, a sorpresa, il settore che mostra di<br />
essersi mosso in termini di vendite negli ultimi anni più in linea<br />
con quello degli apricancelli è l’abbigliamento. Risulta meno<br />
correlato quello degli e<strong>le</strong>ttrodomestici e riparazioni in genera<strong>le</strong>,<br />
un ambito che è cresciuto molto di più di tutti gli altri.<br />
Non stupisce il forte <strong>le</strong>game del<strong>le</strong> vendite degli apricancelli con i<br />
casalinghi (cristal<strong>le</strong>ria, vasellame, utensili casa).<br />
Uno dei metodi più utilizzati per prevedere l’andamento di un<br />
settore economico è di individuare <strong>le</strong>gami con altre categorie di<br />
consumo maggiormente studiate dagli istituti di ricerca. Seguendo<br />
i consuntivi e <strong>le</strong> previsioni formulate per l’abbigliamento e i<br />
casalinghi sarebbe dunque possibi<strong>le</strong> affinare <strong>le</strong> analisi e <strong>le</strong> stime<br />
di vendita relative al settore apricancelli! Ad esempio, per l’anno<br />
2004 l’Istat consuntiva in Italia una sostanzia<strong>le</strong> stabilità per gli<br />
acquisti di abbigliamento ed una crescita di oltre il 5% per quelli<br />
di casalinghi. Seguendo la teoria prima esposta si potrebbe preconizzare<br />
per il 2004 una crescita in Italia di qualche punto percentua<strong>le</strong><br />
per gli acquisti di apricancelli.<br />
1 Questi ultimi desunti dalla Relazione Genera<strong>le</strong> sulla Situazione economica del Paese - 2003, presentata<br />
nell’apri<strong>le</strong> 2004.<br />
M A R I O<br />
il punto<br />
Norme sulla sicurezza degli apricancelli.<br />
Dispositivi di protezione, persiane, adeguamento<br />
PARTE PRIMA<br />
pag. 9<br />
NEWS<br />
Motoriduttori per <strong>porte</strong> sezionali industriali<br />
pag. 18<br />
<strong>le</strong> <strong>porte</strong> <strong>della</strong> bel<strong>le</strong>zza<br />
Bryce Dallas Howard<br />
pag. 20<br />
Gate n. ... destinazione...<br />
India. Nuova Delhi, Jaipur e Agra tra sogno e realtà<br />
pag. 22<br />
Automazioni per cancelli residenziali<br />
DOMOLINE B7<br />
pag. 19<br />
3
I PROFESSIONISTI<br />
40 anni di FAAC e 10 anni dei Professionals<br />
Storia<br />
Il Club FAAC Professionals<br />
nasce a Luglio 1995 sulla<br />
base di considerazioni di<br />
marketing strategico da<br />
parte di FAAC.<br />
Lo sviluppo del mercato del<strong>le</strong><br />
automazioni negli anni<br />
’90 era stato così intenso da<br />
porre l’Italia al primo posto<br />
nel mondo per numero di<br />
impianti, tecnologia dei<br />
prodotti e numero di marche<br />
attive sul territorio.<br />
Qualsiasi concorrente si<br />
proponeva sul mercato con<br />
propri concessionari, installatori<br />
autorizzati, installatori<br />
di fiducia, specialisti e<br />
tutto quanto la fantasia<br />
umana consentiva; a questi<br />
poi si aggiungevano singoli<br />
artigiani, installatori generici,<br />
e altri ancora. In ta<strong>le</strong><br />
contesto era inevitabi<strong>le</strong> che<br />
il consumatore fina<strong>le</strong> si trovasse<br />
in difficoltà a riconoscere<br />
i veri professionisti.<br />
La FAAC, da sempre <strong>le</strong>ader<br />
di mercato, era ben consapevo<strong>le</strong><br />
di aver raggiunto<br />
quella posizione soprattutto<br />
grazie alla qualità, al servizio,<br />
alla sicurezza di livello<br />
superiore che venivano offerti<br />
dalla propria rete di<br />
specialisti.<br />
Nacque quindi il progetto<br />
Professionals che ora coinvolge<br />
un centinaio di aziende<br />
specializzate e distribuite su<br />
tutto il territorio naziona<strong>le</strong>.<br />
Oggi i Professionals rappresentano<br />
una realtà molto<br />
importante del mercato<br />
Italiano e ognuno di essi<br />
è un <strong>le</strong>ader indiscusso<br />
nella propria area di competenza.<br />
Tra <strong>le</strong> caratteristiche che<br />
contraddistinguono i Professionals<br />
c’è l’esperienza<br />
ultraventenna<strong>le</strong> in ambito<br />
automazione degli accessi.<br />
Essi hanno un rapporto di<br />
esclusiva con FAAC e fanno<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
4<br />
Le interviste<br />
Intervista a Fabrizio Gavioli, titolare<br />
del CENTRO MATIC di<br />
Mantova.<br />
Sig. Gavioli, perché un cliente<br />
dovrebbe rivolgersi a un installatore<br />
di apricancelli professionista<br />
anziché a un occasiona<strong>le</strong>?<br />
Un installatore professionista è<br />
in grado di offrire un servizio<br />
che va ben oltre la semplice installazione<br />
dell’impianto.<br />
L’esperienza e l’e<strong>le</strong>vata specializzazione<br />
nel settore automazioni<br />
permettono di offrire al<br />
cliente un servizio di consu<strong>le</strong>nza<br />
e progettazione personalizzata<br />
per la soluzione più idonea<br />
al<strong>le</strong> proprie esigenze.<br />
L’installatore professionista<br />
inoltre opera secondo <strong>le</strong> nuove<br />
norme di sicurezza dettate dalla<br />
Comunità Europea (EN<br />
12453 – EN 12445) che fanno<br />
capo alla direttiva macchine<br />
(98/37/CE) e che definiscono<br />
responsabilità precise per costruttori,<br />
installatori, proprietari<br />
o gestori degli impianti.<br />
Un altro aspetto che dovrebbe<br />
convincere un cliente a desistere<br />
dall’affidarsi ad un installatore<br />
occasiona<strong>le</strong> è la gestione<br />
del post-vendita.<br />
Un professionista offre un servizio<br />
sia di assistenza program-<br />
mata, tramite contratti di manutenzione<br />
che su richiesta.<br />
Gli interventi su richiesta vengono<br />
evasi in breve tempo grazie a<br />
persona<strong>le</strong> tecnico preposto a ta<strong>le</strong><br />
funzione e ai ricambi che sono<br />
sempre disponibili sui furgoni<br />
dedicati all’assistenza tecnica.<br />
Non ultimo, un professionista è<br />
normalmente strutturato con<br />
un’adeguata sede dove è sempre<br />
disponibi<strong>le</strong> del persona<strong>le</strong><br />
per dare direttamente o te<strong>le</strong>fonicamente<br />
informazioni ai<br />
clienti, un magazzino prodotti<br />
sempre fornito e un laboratorio<br />
per effettuare <strong>le</strong> riparazioni degli<br />
operatori e del materia<strong>le</strong><br />
e<strong>le</strong>ttronico in tempi ridotti.<br />
Intervista a Mauro Rapa, Direttore<br />
Commercia<strong>le</strong> <strong>della</strong> DAGO<br />
ELETTRONICA di Fano (PU),<br />
membro del Comitato Ristretto<br />
e Presidente del Circolo FAAC<br />
Professionals.<br />
Sig. Rapa, Lei è molto coinvolto<br />
nel progetto Professionals,<br />
da diversi anni infatti fa<br />
parte del Comitato Ristretto<br />
del Club ed è il Presidente<br />
fondatore del Circolo, perché<br />
tutto questo impegno?<br />
Innanzitutto colgo l’occasione<br />
per complimentarmi con FAAC<br />
che porta molto bene i suoi primi<br />
40 anni e poi, certo di rappresentare<br />
tutti i Professionals<br />
e tutti i Soci del Circolo, vorrei<br />
rivolgere un grazie di cuore alla<br />
proprietà, ai dirigenti e a tutti i<br />
dipendenti di questa gloriosa<br />
Azienda di cui tanto ci onoriamo<br />
di essere Partner.<br />
Per rispondere alla Vostra domanda<br />
partirei proprio dall’essere<br />
partner di una ditta importante<br />
nonché <strong>le</strong>ader mondia<strong>le</strong><br />
del settore. FAAC è un marchio<br />
fondamenta<strong>le</strong> per <strong>le</strong> nostre<br />
aziende pertanto far parte degli<br />
organismi che la stessa ha<br />
creato per la nostra crescita<br />
penso sia un dovere di tutti e,<br />
se vo<strong>le</strong>te, per me è anche un<br />
grande piacere.<br />
Va sottolineato che festeggiamo<br />
quest’anno anche i 10 anni<br />
del progetto Professionals che<br />
nel tempo ci ha consentito di<br />
dare vita al Circolo. Stare insieme,<br />
discutere di prob<strong>le</strong>matiche<br />
comuni e ragionare in una ottica<br />
rivolta al futuro penso siano<br />
azioni fondamentali per un imprenditore<br />
che ha a cuore la<br />
propria azienda, ecco il perché<br />
di questo mio impegno supportato<br />
anche da una grande adesione<br />
e collaborazione da parte<br />
di molti altri col<strong>le</strong>ghi che ringrazio<br />
vivamente.<br />
A Suo avviso quali vantaggi<br />
concreti esistono per una<br />
azienda nell’entrare a far<br />
parte di una organizzazione<br />
come i FAAC Professionals?<br />
I vantaggi stanno nel saper cogliere<br />
<strong>le</strong> opportunità che derivano<br />
dall’appartenere ad un<br />
gruppo di Professionisti se<strong>le</strong>zionati.<br />
Il Progetto Professionals, ancora<br />
più o meno definito, pur tra<br />
alti e bassi, ha infatti il grande<br />
merito di aver evidenziato che<br />
nel mercato esistono del<strong>le</strong> eccel<strong>le</strong>nze.<br />
Oggi più che mai, conoscere e<br />
saper fare il proprio lavoro con<br />
competenza e professionalità è<br />
decisivo ed è per questo che il<br />
progetto ha valore.<br />
Far parte poi di una organizzazione<br />
distribuita capillarmente<br />
su tutto il territorio naziona<strong>le</strong>,<br />
ci rafforza maggiormente e dà<br />
un gran senso di globalità al<br />
nostro essere. Siamo cioè un<br />
patrimonio per noi stessi e naturalmente<br />
per FAAC.<br />
Come vede lo sviluppo di<br />
questo progetto nel prossimo<br />
futuro?<br />
Dopo 10 anni spero che FAAC<br />
intenda potenziare il progetto<br />
Professionals aggiornadolo in<br />
funzione del<strong>le</strong> nuove e reali esigenze<br />
del mercato.<br />
Se come detto la professionalità<br />
è un punto di forza, se FAAC<br />
ci crede, se noi tutti ci crediamo<br />
penso che <strong>le</strong> azioni da fare saranno<br />
poche ma precise.<br />
Sono nate nuove opportunità e<br />
FAAC <strong>le</strong> ha cavalcate. I Controlli<br />
Accessi, <strong>le</strong> Porte Automati-
DELL’AUTOMAZIONE<br />
parte del Sistema Qualità<br />
FAAC (ISO 9001). Sono aggiornati<br />
in tempo rea<strong>le</strong> sul<strong>le</strong><br />
novità e/o modifiche sul<br />
prodotto.<br />
L’organizzazione e competenza<br />
tecnica di altissimo<br />
livello dei Professionals<br />
permette loro di trattare<br />
tutti i prodotti <strong>della</strong> gamma<br />
FAAC, per la vendita,<br />
l’installazione e il servizio<br />
di assistenza.<br />
Le convention<br />
Apartire dal 1998 ogni<br />
anno FAAC organizza<br />
del<strong>le</strong> Convention con i propri<br />
Professionals in varie località<br />
sia italiane che estere,<br />
ponendo estrema attenzione<br />
alla scelta dei luoghi<br />
per coniugare al meglio<br />
1998<br />
RAGUSA (Sicilia)<br />
1999<br />
MONTECATINI (Pistoia)<br />
2000<br />
DUBLINO (Irlanda)<br />
2001<br />
SIMERI (Calabria)<br />
l’impegno di lavoro a momenti<br />
di relax e di divertimento.<br />
Nei momenti dedicati al lavoro,<br />
l’Azienda e i Professionals<br />
si incontrano e si<br />
2002<br />
OSTUNI (Puglia)<br />
2003<br />
ARBATAX (Sardegna)<br />
2004<br />
NAPOLI (Campania)<br />
2005<br />
CRETA (Grecia)<br />
confrontano per mettere a<br />
punto <strong>le</strong> strategie più efficaci<br />
atte a soddisfare <strong>le</strong> esigenze<br />
di un mercato sempre<br />
più competitivo.<br />
Mentre nei momenti di<br />
svago l’atmosfera rilassante<br />
favorisce la socializzazione,<br />
la comunicazione e<br />
stimola i rapporti interpersonali.<br />
Lo scambio di esperienze<br />
tra <strong>le</strong> aziende del gruppo<br />
Professionals, porta a nuove<br />
idee che sono il carburante<br />
e la spinta propulsiva<br />
a fare sempre meglio.<br />
che, i Parcheggi ed i Sistemi Integrati<br />
hanno affiancato il cancello<br />
<strong>della</strong> “Signora Maria” ovvero<br />
il nostro core business.<br />
Su queste opportunità si gioca<br />
la nuova sfida.<br />
Il Progetto Professionals, nel<br />
prossimo futuro, deve avere, secondo<br />
me, i seguenti obiettivi:<br />
- Rafforzare ed aumentare il<br />
rapporto organizzativo e collaborativo<br />
tra FAAC e i Professionals.<br />
- Ribadire e far emergere, zona<br />
per zona, la competenza<br />
professiona<strong>le</strong> tecnica e commercia<strong>le</strong><br />
di chi partecipa al<br />
Progetto.<br />
- Favorire gli investimenti dei<br />
Professionals per consentire<br />
loro di restare e/o diventare<br />
Leader di zona, nei settori<br />
sopra indicati.<br />
- Puntare alla qualità che passa<br />
attraverso l’applicazione<br />
del<strong>le</strong> NORME di sicurezza in<br />
vigore, essendo i Professionals<br />
tra i pochi se non gli<br />
unici, in grado di applicar<strong>le</strong><br />
con serietà e professionalità,<br />
grazie anche al prodotto<br />
FAAC.<br />
- Consentire ai Professionals di<br />
restare <strong>le</strong>ader indiscussi su<br />
quello che, comunque, è e rimane<br />
il core business di ciascuno<br />
di noi, grazie all’esperienza<br />
ed al valore tecnico<br />
acquisiti nel tempo.<br />
Qui si inserisce anche l’azione<br />
del Circolo che ha il compito di<br />
accrescere il valore dei Soci con<br />
azioni mirate, sia per formare<br />
gli stessi che per far emergere<br />
la forza commercia<strong>le</strong> e distributiva<br />
del gruppo.<br />
Grazie per l’opportunità che mi<br />
avete dato, tanti Auguri a<br />
FAAC e a tutti quelli che lavorano<br />
con e per FAAC.<br />
Intervista a Luciano Pallante,<br />
titolare <strong>della</strong> EFFE ROMA SER-<br />
VICE ONE di Roma.<br />
Sig. Pallante, la Sua è indubbiamente<br />
un’azienda di successo<br />
che in particolare negli<br />
ultimi cinque anni ha avuto<br />
uno sviluppo notevo<strong>le</strong>. Considerando<br />
che il progresso è<br />
avvenuto principalmente nel<br />
settore apricancelli, in un<br />
mercato molto “affollato” di<br />
installatori di ogni tipo, ci<br />
può spiegare qual è stata la<br />
formula utilizzata?<br />
Non esiste una ricetta esportabi<strong>le</strong><br />
fatta di rego<strong>le</strong> certe e codificate.<br />
I fattori che concorrono<br />
al successo di una azienda sono<br />
vari e diversificati ed una attenta<br />
<strong>le</strong>ttura del mercato diviene<br />
indispensabi<strong>le</strong> perché questi<br />
possano essere tarati sui cambiamenti<br />
di politica commercia<strong>le</strong><br />
ed economica del settore di<br />
competenza. Effe Roma Service<br />
One, grazie ad un organico attentamente<br />
se<strong>le</strong>zionato e adeguatamente<br />
istruito, cerca ogni<br />
giorno con impegno e serietà di<br />
mettere a frutto un’esperienza<br />
specifica ormai ventenna<strong>le</strong> e<br />
quindi un forte radicamento sul<br />
territorio. Soprattutto è risultata<br />
decisiva la scelta senza compromessi<br />
di identificarsi con<br />
FAAC, sia in termini di prodotto,<br />
essendo noi monomarca,<br />
sia in termini di immagine sposandone<br />
il linguaggio, la cultura,<br />
la vocazione alla qualità e<br />
non ultimo il modo di proporsi<br />
al mercato qua<strong>le</strong> riferimento<br />
territoria<strong>le</strong>.<br />
Fra questi fattori quali ritiene<br />
siano stati più importanti?<br />
- Notorietà di marchio<br />
- Qualità del prodotto<br />
- Ampiezza di gamma<br />
- Professionalità/competenza<br />
- Qualità del servizio<br />
- Organizzazione<br />
Non credo si possa fare una<br />
classifica di valori. Il peso di<br />
ognuno dei fattori citati appare<br />
equiva<strong>le</strong>nte ed indispensabi<strong>le</strong><br />
per ottenere il giusto rispetto e<br />
credito del cliente, la cui soddisfazione<br />
è il vero segreto del<br />
successo. Tuttavia una nota<br />
particolare va spesa per la notorietà<br />
del marchio FAAC che<br />
indubbiamente crea una domanda<br />
significativa senza la<br />
qua<strong>le</strong> sarebbe diffici<strong>le</strong> fare programmi<br />
e orientare investimenti<br />
aziendali di sviluppo del settore<br />
automazione <strong>porte</strong> e cancelli,<br />
controllo accessi, ecc.<br />
Come vede il mercato dei<br />
cancelli automatici nel futuro<br />
prossimo?<br />
Con ottimismo, serenità e buone<br />
prospettive se si pensa ad<br />
aziende organizzate e dedicate<br />
al settore al 100% <strong>della</strong> loro<br />
forza lavoro e che siano in grado<br />
di trasferire al cliente fina<strong>le</strong><br />
il valore e la dignità tecnologica<br />
di questo mercato. Sono<br />
molto meno ottimista invece<br />
per quel che riguarda strutture<br />
poco specializzate, con una<br />
forte diversificazione del<strong>le</strong> attività<br />
al loro interno, al punto<br />
che nei panni di FAAC avrei forti<br />
dubbi sul<strong>le</strong> loro prospettive di<br />
sopravvivenza oltre che sul loro<br />
significato come clienti.<br />
Non vede un mercato sempre<br />
più banalizzato?<br />
Come dicevo poco fa, sicuramente<br />
no, anche grazie al presumibi<strong>le</strong><br />
impegno profuso dal<strong>le</strong><br />
aziende professionalmente dedicate<br />
che a questo lavoro hanno<br />
affidato il proprio futuro, a<br />
meno che queste non siamo<br />
animate da uno spirito auto<strong>le</strong>sionista.<br />
D’altro canto però c’è<br />
chi, vedi grossisti di materia<strong>le</strong><br />
e<strong>le</strong>ttrico, ha un interesse economico<br />
e commercia<strong>le</strong> particolare.<br />
A mio modo di vedere essi<br />
sono troppo sensibili alla ven-<br />
5<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
I PROFESSIONISTI<br />
La strategia<br />
dei Professionals<br />
obiettivo principa<strong>le</strong> dei<br />
L’ Professionals è di creare<br />
il maggior numero possibi<strong>le</strong><br />
di clienti soddisfatti.<br />
Per ottenere questo il metodo<br />
migliore è di mettere in<br />
campo <strong>le</strong> proprie caratteristiche<br />
distintive e la grande<br />
esperienza maturata in svariati<br />
lustri di attività.<br />
Effettuare l’automazione di<br />
un cancello e in genera<strong>le</strong> di<br />
una chiusura non è poi così<br />
bana<strong>le</strong> come potrebbe<br />
sembrare.<br />
Pur utilizzando la stessa<br />
marca di automatismi, fra<br />
un impianto ed un altro ci<br />
possono essere differenze<br />
abissali in termini di<br />
funzionalità,<br />
estetica,<br />
sicurezza,<br />
affidabilità,<br />
servizio post-vendita.<br />
L’automazione vista<br />
dai Professionals<br />
ANALISI PREVENTIVA<br />
Verifica dello stato del cancello e<br />
del<strong>le</strong> esigenze del Cliente<br />
<br />
PROGETTAZIONE IMPIANTO<br />
Scelta dell’automazione più idonea<br />
e dei sistemi di comando, sicurezza<br />
e segnalazione più adeguati.<br />
Eventuali modifiche alla<br />
struttura se necessarie.<br />
<br />
ELABORAZIONE OFFERTA<br />
Con tutti gli e<strong>le</strong>menti esposti in<br />
modo chiaro e senza asterischi.<br />
<br />
INSTALLAZIONE“CHIAVI IN MANO”<br />
Nel pieno rispetto del<strong>le</strong> normative<br />
di sicurezza e comprensiva<br />
di opere murarie-fabbrili ed impianto<br />
e<strong>le</strong>ttrico.<br />
<br />
COLLAUDO<br />
Avviamento dell’impianto, verifiche-controlli-tarature.<br />
Eventua<strong>le</strong> misurazione <strong>della</strong> curva<br />
di impatto in ottemperanza<br />
al<strong>le</strong> normative di sicurezza.<br />
<br />
DOCUMENTAZIONE<br />
Elaborazione fascicolo tecnico<br />
(per archivio azienda installatrice).<br />
Dichiarazione di conformità.<br />
Istruzioni d’uso per il cliente.<br />
<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
6<br />
Le interviste - continua da pag. 5<br />
dita del prodotto e non abbastanza<br />
al significato di chiusura<br />
motorizzata automatica intesa<br />
come macchina comp<strong>le</strong>ssa e<br />
per questo soggetta a normative<br />
per la sicurezza d’uso.<br />
Si arriverà al “fai da te”?<br />
Già adesso alcuni concorrenti<br />
di FAAC stanno operando in<br />
quella direzione.<br />
Probabilmente no, sia per motivi<br />
tecnici che giuridici malgrado<br />
esista una spinta in questo senso<br />
da parte dei distributori. A<br />
riprova di ciò, noi di Effe Roma<br />
Service One vediamo e interveniamo<br />
spesso su inopportuni<br />
tentativi di bricolage che nella<br />
quasi totalità dei casi non determinano<br />
risultati accettabili.<br />
Quindi a Suo avviso il mercato<br />
ritornerà ad essere in mano<br />
ad aziende specializzate?<br />
Per noi è un sentito auspicio anche<br />
se ci rendiamo conto che<br />
molto dipenderà dal<strong>le</strong> scelte di<br />
FAAC che essendo l’unica azienda<br />
ad investire pesantemente in<br />
pubblicità e comunicazione potrebbe<br />
influenzare il mercato in<br />
un senso o nell’altro. Tuttavia,<br />
anche <strong>le</strong> aziende specializzate<br />
avranno <strong>le</strong> loro responsabilità<br />
dovendo dimostrare sul campo<br />
al cliente che esiste una differenza<br />
oggettiva di qualità, forma<strong>le</strong><br />
e di sostanza, tra un impianto<br />
realizzato da un tecnico<br />
occasiona<strong>le</strong> o generico e una<br />
chiusura motorizzata, cioè una<br />
Macchina, dotata di tutti i requisiti<br />
tecnici, prestazionali e di<br />
sicurezza, “costruita” da un<br />
team specializzato.<br />
Intervista a Sergio Ragosta, titolare<br />
<strong>della</strong> MARSA SICUREZZA<br />
di Somma Vesuviana (Napoli).<br />
Sig. Ragosta, nella Sua azienda<br />
la vendita dei Sistemi di<br />
Controllo Accessi è sempre<br />
più importante.<br />
Per Lei installare <strong>le</strong>ttori biometrici<br />
per i varchi pedonali o<br />
il te<strong>le</strong>pass con <strong>le</strong>ttura automatica<br />
del<strong>le</strong> targhe per i varchi<br />
veicolari è diventata quasi<br />
un’attività di routine.<br />
Possiamo trasferire qualche<br />
“ricetta” ai Col<strong>le</strong>ghi?<br />
Il consiglio che posso dare ai<br />
miei col<strong>le</strong>ghi è: INNOVAZIONE.<br />
Bisogna cioè cogliere prima degli<br />
altri l’occasione per proporsi<br />
ai potenziali clienti con prodotti<br />
nuovi ad alta tecnologia, come i<br />
sistemi per il controllo accessi.<br />
La ns. società ha saputo proporre<br />
dal semplice controllo<br />
<strong>della</strong> porta ai più comp<strong>le</strong>ssi sistemi<br />
veicolari con i Te<strong>le</strong>pass<br />
AT 8 e i Reader Plate per la <strong>le</strong>ttura<br />
automatica del<strong>le</strong> targhe.<br />
Oggi i sistemi FAAC, installati<br />
personalmente dal mio socio<br />
Angelo Bove e dalla squadra<br />
parcheggi, controllano aree militari,<br />
private, industriali e comp<strong>le</strong>ssi<br />
ospedalieri. In particolare,<br />
nel 2° Policlinico di Napoli il<br />
sistema Reader Plate controlla<br />
circa 12.000 auto con relativo<br />
persona<strong>le</strong>.<br />
La collaborazione fra mio fratello<br />
Antonio, esperto di informatica<br />
e lo staff <strong>della</strong> FAAC<br />
Parking ci ha permesso di soddisfare<br />
tutte <strong>le</strong> esigenze dei ns.<br />
clienti con reciproca soddisfazione.<br />
In questo contesto è stata fondamenta<strong>le</strong><br />
la ns. esperienza<br />
ventenna<strong>le</strong> nel settore sicurezza<br />
unita all’affidabilità e all’innovazione<br />
dei prodotti FAAC,<br />
come l’ultima proposta relativa<br />
all’antifurto senza fili “HOME<br />
SHIELD” che ha riscontrato un<br />
notevo<strong>le</strong> successo.<br />
In conclusione, la gamma prodotti<br />
in ambito sicurezza si sta<br />
ampliando sempre più e questo<br />
è un segno positivo per noi installatori<br />
professionisti.<br />
Un tempo ci limitavamo ad<br />
aprire e chiudere un cancello<br />
con il semplice te<strong>le</strong>comando,<br />
oggi possiamo far sapere al ns.<br />
cliente CHI, COME e QUANDO è<br />
transitato da quel cancello.<br />
Intervista a Franco Oliva e Graziano<br />
Micheli titolari <strong>della</strong> OLMI<br />
di San Donato Milanese (MI).<br />
Sig. Micheli nella Sua azienda<br />
l’attenzione al<strong>le</strong> normative di<br />
sicurezza UNI-EN 12445 e<br />
UNI-EN 12453 è sempre stata<br />
e<strong>le</strong>vatissima, ce ne può spiegare<br />
i motivi?<br />
La cultura <strong>della</strong> sicurezza nel<br />
mercato Italiano del<strong>le</strong> automazioni<br />
per <strong>porte</strong> e cancelli deve<br />
necessariamente crescere, è<br />
importante che ognuno di noi<br />
che opera nel settore contribuisca<br />
nel sensibilizzare il mercato<br />
e <strong>le</strong> istituzioni affinché si generi<br />
un’attenzione sempre più diffusa<br />
agli aspetti che interessano<br />
la sicurezza degli automatismi.<br />
OLMI da sempre opera con questo<br />
obiettivo, crediamo che l’evoluzione<br />
dei prodotti insieme<br />
al nostro impegno <strong>porte</strong>ranno<br />
la sicurezza degli automatismi<br />
a livelli tali da assicurare la<br />
tranquillità degli utilizzatori e di<br />
tutti noi che abbiamo scelto di<br />
fare questo mestiere.<br />
Come vede il futuro dei cancelli<br />
automatici?<br />
Siamo “attori protagonisti” e<br />
come tali dobbiamo comportarci,<br />
il futuro dei cancelli automatici<br />
dovrà sfruttare <strong>le</strong> tecnologie<br />
che <strong>le</strong> varie aziende produttrici<br />
come FAAC ci metteranno<br />
a disposizione e che, insieme al<br />
nostro impegno, produrranno<br />
fatturato e impianti sicuri.<br />
Sig. Oliva la OLMI ha iniziato<br />
a trattare i sistemi i parcheggio<br />
assieme alla FAAC nell’ormai<br />
lontano 1993. Ci fu anche<br />
un notevo<strong>le</strong> contributo da<br />
parte Vostra per lo sviluppo<br />
del prodotto. Oggi il Vs. parco
DELL’AUTOMAZIONE<br />
PAGAMENTO<br />
Prezzo competitivo<br />
(pagabi<strong>le</strong> anche in comode rate<br />
mensili a tasso 0).<br />
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- CANCELLI SCORREVOLI<br />
- PORTE BASCULANTI<br />
- PORTE SEZIONALI<br />
- PORTE A LIBRO<br />
- SERRANDE<br />
AVVOLGIBILI<br />
- PERSIANE<br />
FORNITURA<br />
ED INSTALLAZIONE DI:<br />
- BARRIERE AUTOMATICHE<br />
- PORTE AUTOMATICHE<br />
SCORREVOLI<br />
- PORTE AUTOMATICHE<br />
A BATTENTI<br />
- CONTROLLO ACCESSI<br />
PEDONALI<br />
- CONTROLLO ACCESSI<br />
VEICOLARI<br />
- SISTEMI DI PARCHEGGIO<br />
CON CASSA AUTOMATICA<br />
- DISSUASORI DI TRAFFICO<br />
- SISTEMI DI ALLARME<br />
Assistenza tecnica su tutte<br />
<strong>le</strong> marche.<br />
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Fornitura di cancelli, <strong>porte</strong><br />
basculanti, <strong>porte</strong> sezionali.<br />
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il territorio naziona<strong>le</strong><br />
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capillarmente su tutto<br />
il territorio naziona<strong>le</strong> e<br />
ne garantiscono la copertura<br />
tota<strong>le</strong>.<br />
Ogni regione, ogni città ha<br />
il suo Professionista disponibi<strong>le</strong><br />
in qualsiasi momento<br />
e per ogni esigenza.<br />
I riferimenti sono sul sito<br />
www.faac.it<br />
installato ha raggiunto il centinaio<br />
di impianti distribuiti<br />
su tutto il territorio naziona<strong>le</strong>.<br />
Ci può spiegare il segreto<br />
di tutto questo successo?<br />
Abbiamo creduto nel prodotto,<br />
affrontato il mercato con entusiasmo,<br />
creato un Team affiatato,<br />
i risultati non si sono fatti<br />
attendere. La visibilità di OLMI<br />
sul territorio naziona<strong>le</strong> ha oggi<br />
raggiunto un livello di riguardo,<br />
la soddisfazione di Clienti pubblici<br />
e privati è ta<strong>le</strong> da generare<br />
richieste di forniture che spaziano<br />
dai sistemi di parcheggio<br />
ai sistemi di ri<strong>le</strong>vazione presenze<br />
e controllo accessi. Il successo<br />
è quindi frutto dell’impegno<br />
e del<strong>le</strong> sinergie attivate. Con il<br />
marchio FAAC siamo certi di<br />
poter proseguire nel nostro<br />
cammino di crescita e ottenere<br />
risultati sempre più importanti.<br />
Intervista a Rodolfo Romboli,<br />
titolare <strong>della</strong> REAC di La Spezia.<br />
Dr. Romboli, recentemente<br />
FAAC ha ampliato notevolmente<br />
l’offerta entrando in<br />
settori diversi da quello tradiziona<strong>le</strong>:<br />
apripersiane, dissuasori<br />
di traffico, sistemi di allarme.<br />
Ritiene che questa sia<br />
la strada giusta per favorire<br />
lo sviluppo del<strong>le</strong> aziende Professionals?<br />
Ritengo che <strong>le</strong> aziende Professionals,<br />
nella maggior parte,<br />
abbiano appena attraversato o<br />
stiano attraversando il guado<br />
che <strong>le</strong> porta da essere “artigiane”<br />
ad essere imprenditrici.<br />
Se ciò è vero, il vecchio detto:<br />
"io faccio “il mio”, intendendo<br />
con questo: "faccio quello che<br />
per tradizione ed esperienza so<br />
fare", non va più bene in quanto<br />
l’aumentare dei competitori<br />
e dei sistemi di competizione riduce<br />
i margini operativi e i fatturati.<br />
Contemporaneamente: <strong>le</strong> nuove<br />
tecnologie, il benessere economico<br />
che - nonostante <strong>le</strong><br />
Cassandre imperanti - ritengo<br />
diffuso e la propensione alla<br />
spesa di noi tutti aprono nuove<br />
opportunità di lavoro che non<br />
possiamo perdere.<br />
Indubbiamente, l’adeguarsi<br />
continuamente comporta fatica:<br />
"gli esami non finiscono<br />
mai".<br />
Se quanto detto sopra corrisponde<br />
a verità è indubbio che<br />
<strong>le</strong> nuove opportunità che ci<br />
vengono offerte possono essere<br />
al<strong>le</strong>ttanti.<br />
Attenzione però, da oculato<br />
imprenditore non posso comprare<br />
senza guardarmi attorno.<br />
Quindi, nel momento in cui<br />
scelgo di trattare un prodotto<br />
questo deve offrirmi dei vantaggi:<br />
immagine, documentazione,<br />
esclusiva (quantomeno<br />
forma<strong>le</strong>), qualità, affidabilità,<br />
supporto tecnico, prezzo.<br />
In conclusione, ritengo che<br />
quella intrapresa da FAAC sia<br />
la strada giusta, alla qua<strong>le</strong> arriderà<br />
il successo in funzione dei<br />
plus che ho citato.<br />
Intervista a Davide Faccia,<br />
titolare <strong>della</strong> SISTEL di Reggio<br />
Emilia.<br />
Sig. Faccia, la Sua lunghissima<br />
esperienza in ambito<br />
FAAC Le permetterebbe di<br />
esprimere opinioni su qualsiasi<br />
argomento concernente<br />
l’automazione. In questa occasione<br />
vorremmo però concentrare<br />
l’attenzione sul mercato<br />
del<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche.<br />
Ci può spiegare come è riuscito<br />
ad ottenere tanto successo<br />
in questo settore?<br />
Il nostro impegno nel settore<br />
del<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche risa<strong>le</strong><br />
a molti anni fa, quando automatizzare<br />
una porta di ingresso<br />
era una cosa particolare e poco<br />
diffusa.<br />
L’esigenza di una porta automatica<br />
era poco sentita fino a<br />
quando sono nati e hanno preso<br />
piede i supermercati. Con<br />
essi la motorizzazione dell’ingresso<br />
pedona<strong>le</strong> è diventato un<br />
servizio indispensabi<strong>le</strong> alla<br />
clientela.<br />
La nostra azienda operava da<br />
anni nel settore del<strong>le</strong> automazioni<br />
per cancelli e quindi il passaggio<br />
al<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche è<br />
stato natura<strong>le</strong>. In realtà, credo<br />
che ci sia un motivo più profondo<br />
e nascosto, innato nella mia<br />
persona. Ho sempre sentito il fascino<br />
di una porta che si<strong>le</strong>nziosamente<br />
e velocemente si apre,<br />
ti accoglie e ti introduce in un<br />
mondo nuovo… Si tratta di poesia<br />
e sentimentalismo? Può essere!<br />
Ma perché non dovrebbe?<br />
Le ragioni di un successo?<br />
Quel<strong>le</strong> di sempre: qualità, lavoro<br />
duro e serietà.<br />
Una porta automatica nasce<br />
per lavorare ininterrottamente<br />
e non può fermarsi perché il<br />
disagio e il danno che arrecherebbe<br />
è grande. È per questo<br />
che abbiamo scelto FAAC come<br />
partner, perché ne abbiamo<br />
sperimentato la qualità e la robustezza<br />
<strong>della</strong> meccanica, l’affidabilità<br />
<strong>della</strong> e<strong>le</strong>ttronica e del<br />
motore. Mi creda, parlo per<br />
esperienza e non per fare pubblicità.<br />
Ovviamente non basta la qualità<br />
del prodotto, bisogna installarlo<br />
in modo corretto: il lavoro<br />
dei nostri tecnici installatori è<br />
prezioso!<br />
Tutti i clienti vanno serviti ma<br />
quelli del<strong>le</strong> <strong>porte</strong> automatiche<br />
in modo particolare. Bisogna<br />
garantire loro un’assistenza<br />
tecnica qualificata e sol<strong>le</strong>cita,<br />
in modo che la porta automatica<br />
dia il meglio di sé. ■<br />
7<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
FAAC INFORMA<br />
Doppia sicurezza<br />
con FAAC Home Shield<br />
Grazie ad un accordo di collaborazione<br />
tra FAAC S.p.A. e SAI, primaria<br />
assicurazione italiana facente<br />
parte del Gruppo Fondiaria, in tutti<br />
i kit del nuovo sistema di allarme<br />
senza fili FAAC Home Shield sarà<br />
compresa nel prezzo anche una polizza<br />
assicurativa furto e incendio.<br />
Tutti i beni che si trovano all’interno<br />
dei locali degli assicurati<br />
godranno per 1 anno <strong>della</strong> copertura<br />
contro furto, incendio, ricorso<br />
terzi da incendio o acqua condotta<br />
(i guasti cagionati da rottura<br />
di impianti idrici, igienici e riscaldamento).<br />
Con la polizza SAI CASA per FAAC<br />
tutti i possessori del sistema di allarme<br />
senza fili Home Shield potranno<br />
quindi usufruire di una<br />
doppia garanzia di protezione e<br />
sicurezza.<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
8
Norme sulla sicurezza<br />
degli apricancelli<br />
IL PUNTO<br />
Questo “Punto” è dedicato al<strong>le</strong><br />
norme sulla sicurezza degli apricancelli.<br />
È diviso in due sezioni. Nella sezione<br />
uno - intitolata Altre norme<br />
armonizzate - si parla del<strong>le</strong><br />
nuove norme armonizzate sui<br />
dispositivi sensibili di protezione<br />
e sul<strong>le</strong> persiane a battente motorizzate<br />
1 . Nella sezione due - Adeguamento<br />
per gli apricancelli<br />
vecchi nei luoghi di lavoro -<br />
tratteremo del<strong>le</strong> recenti disposizioni<br />
per l’adeguamento del<strong>le</strong> attrezzature<br />
sui luoghi di lavoro,<br />
che può interessare gli apricancelli/apriporta.<br />
1. ALTRE NORME ARMONIZZATE<br />
1.1. I dispositivi sensibili di<br />
protezione<br />
Dopo lo standard di prodotto EN<br />
13241-1:2003 nella Gazzetta ufficia<strong>le</strong><br />
dell'Unione europea è stata<br />
pubblicata una seconda norma<br />
armonizzata che riguarda gli<br />
apricancelli. Si tratta <strong>della</strong> EN<br />
12978:2003 ed è relativa alla Direttiva<br />
Macchine.<br />
1 Questa parte continuerà nel prossimo numero di Opengate.<br />
1.1.2. La Direttiva Macchine<br />
Essendo stati pubblicati gli<br />
estremi <strong>della</strong> norma nella Gazzetta<br />
Ufficia<strong>le</strong> dell'Unione, i dispositivi<br />
sensibili di protezione<br />
che rispetteranno la EN<br />
12978:2003 godranno <strong>della</strong> presunzione<br />
di conformità al<strong>le</strong><br />
prescrizioni <strong>della</strong> Direttiva Macchine.<br />
I tipici dispositivi sensibili<br />
di protezione che rientrano<br />
nella EN 12978:2003 sono: <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>,<br />
<strong>le</strong> costo<strong>le</strong>, i tappeti<br />
sensibili, i sensori a ultrasuoni,<br />
tutti destinati a ri<strong>le</strong>vare la presenza<br />
di persone a piedi.<br />
Secondo la Direttiva Macchine i<br />
dispositivi sensibili di protezio-<br />
Di Michelangelo Manini Presidente FAAC S.p.A.<br />
PARTE PRIMA<br />
Dispositivi di protezione, persiane,<br />
adeguamento<br />
9<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
C 95/2 IT Gazzetta Ufficia<strong>le</strong> dell’Unione europea 20.4.2004<br />
IL PUNTO<br />
Comunicazione <strong>della</strong> Commissione nel quadro dell’applicazione <strong>della</strong> direttiva 98/37/CE del<br />
Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998, relativa al<strong>le</strong> macchine (1) modificata dalla<br />
direttiva 98/79/CE (2)<br />
(2004/C 95/2)<br />
(Testo ri<strong>le</strong>vante ai fini del SEE)<br />
(Pubblicazione dei titoli e dei riferimenti del<strong>le</strong> norme armonizzate europee nell’ambito <strong>della</strong> direttiva)<br />
OEN (1)<br />
Riferimento<br />
Titolo <strong>della</strong> norma armonizzata<br />
Prima pubblicazione<br />
(GU) ( 2 )<br />
CEN EN 12978:2003<br />
Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa –<br />
Dispositivi di sicurezza per <strong>porte</strong> motorizzate – Requisiti e<br />
metodi di prova<br />
Questa è la prima<br />
pubblicazione<br />
( 2 ) Data a partire dalla qua<strong>le</strong> l’impiego di ta<strong>le</strong> norma garantisce la presunzione di conformità ai requisiti essenziali di cui essa tratta.<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
10<br />
ne devono avere <strong>le</strong> seguenti caratteristiche:<br />
I. devono essere di costruzione<br />
robusta,<br />
II. non devono provocare rischi<br />
supp<strong>le</strong>mentari,<br />
III.non devono essere facilmente<br />
elusi o resi inefficaci,<br />
IV. devono essere situati ad una<br />
distanza sufficiente dalla zona<br />
pericolosa,<br />
V. non devono limitare più del necessario<br />
l'osservazione del ciclo<br />
di lavoro,<br />
VI.devono permettere gli interventi<br />
indispensabili per l'installazione<br />
e/o la sostituzione degli<br />
attrezzi nonché per i lavori di<br />
manutenzione, limitando però<br />
l'accesso soltanto al settore in<br />
cui deve essere effettuato il lavoro<br />
e se possibi<strong>le</strong>, senza<br />
smontare la protezione o il dispositivo<br />
di protezione.<br />
Inoltre, sempre secondo la Direttiva<br />
Macchine devono essere concepiti<br />
ed inseriti nel sistema di<br />
comando in modo che:<br />
1. La messa in moto degli e<strong>le</strong>menti<br />
mobili (<strong>della</strong> macchina)<br />
non sia possibi<strong>le</strong> fintantoché<br />
l'operatore può raggiungerli,<br />
2. La persona esposta non possa<br />
accedere agli e<strong>le</strong>menti mobili<br />
(<strong>della</strong> macchina) in movimento,<br />
3. La loro regolazione richieda un<br />
intervento volontario, ad<br />
esempio l'uso di un attrezzo, di<br />
una chiave, ecc.,<br />
4. La mancanza o il mancato funzionamento<br />
(avaria) di uno dei<br />
loro e<strong>le</strong>menti impedisca l'avviamento<br />
o provochi l'arresto degli<br />
e<strong>le</strong>menti mobili (<strong>della</strong> macchina).<br />
Con la EN 12978:2003 ora esiste<br />
un riferimento certo per la concezione<br />
di dispositivi sensibili di<br />
protezione che godano <strong>della</strong><br />
presunzione del rispetto del<strong>le</strong><br />
caratteristiche richieste dalla Direttiva<br />
Macchine.<br />
In questa norma grande peso viene<br />
dato alla comp<strong>le</strong>tezza del<strong>le</strong><br />
istruzioni che accompagnano il<br />
dispositivo sensibi<strong>le</strong> di protezione.<br />
Oltre al<strong>le</strong> procedure d'installazione,<br />
di uso da parte dell'utente<br />
fina<strong>le</strong> e manutenzione, esse dovranno<br />
dettagliare tutte <strong>le</strong> sue caratteristiche<br />
tecniche, per consentire<br />
al fabbricante <strong>della</strong> macchina<br />
di scegliere il dispositivo giusto.<br />
Per sua espressa previsione, lo<br />
standard in oggetto si applica solo<br />
ai dispositivi di protezione fabbricati<br />
dopo la data di pubblicazione<br />
degli estremi <strong>della</strong> norma.<br />
Lo standard si applica sia ai dispositivi<br />
integrati nella porta motorizzata<br />
che a quelli messi sul<br />
mercato separatamente.<br />
1.1.3. Lo schema funziona<strong>le</strong> di<br />
una fotocellula<br />
Nella Figura A trovate lo schema<br />
a blocchi di una fotocellula (Dispositivo<br />
di Detezione <strong>della</strong> Presenza)<br />
secondo la nuova norma.<br />
Lo schema serve per capire <strong>le</strong> interazioni<br />
tra la fotocellula e i circuiti<br />
dei sistemi di controllo correlati.<br />
Il Sensore è generalmente un<br />
sensore a infrarossi che individua<br />
un oggetto opaco che si interpone<br />
tra un trasmettitore e un ricevitore.<br />
La Funzione di Comando/Controllo<br />
del Dispositivo di Detezione<br />
<strong>della</strong> Presenza:<br />
- monitorizza il Sensore e il Dispositivo<br />
di Commutazione del<br />
Segna<strong>le</strong> in Uscita,<br />
- riceve ed elabora l’informazione<br />
dal Sensore e dà i segnali al<br />
Dispositivo di Commutazione<br />
del Segna<strong>le</strong> in Uscita.<br />
Il Dispositivo di Commutazione<br />
del Segna<strong>le</strong> in Uscita è un contatto<br />
che si apre quando il Sensore<br />
viene attivato. Possono esserci<br />
più di un DCSU.<br />
I Segnali di Controllo sono di solito<br />
utilizzati in un dispositivo di<br />
sicurezza in categoria 2 2 . Normalmente<br />
questi segnali servono al<br />
Dispositivo di Detezione <strong>della</strong><br />
2 Un dispositivo in Categoria 2 secondo <strong>le</strong> EN 12978 aziona l’autocontrollo dei guasti solo quando il<br />
cancello ha raggiunto una del<strong>le</strong> due posizioni terminali del suo movimento, cioè esso è tutto aperto o<br />
tutto chiuso.
Presenza per inviare al Sistema di<br />
Controllo <strong>della</strong> Porta una condizione<br />
di blocco quando il Dispositivo<br />
di Detezione <strong>della</strong> Presenza è<br />
in avaria (failure). Nella sostanza<br />
si tratta di un segna<strong>le</strong> per che impedisce<br />
l’avviamento <strong>della</strong> macchina<br />
o la ferma.<br />
L’E<strong>le</strong>mento di comando Primario<br />
<strong>della</strong> Macchina è tipicamente<br />
un contattore 3 .<br />
recchiatura e<strong>le</strong>ttronica di comando<br />
del cancello?<br />
La risposta è che in questo caso la<br />
funzione di una fotocellula di protezione<br />
anche conforme al<strong>le</strong> EN<br />
12978 può essere vanificata.<br />
Per evitare questa situazione di<br />
pericolo la norma impone qualche<br />
autocontrollo/ridondanza sui circuiti<br />
ri<strong>le</strong>vanti per la sicurezza dell’apparecchiatura<br />
e<strong>le</strong>ttronica di<br />
prescrive che <strong>le</strong> parti dei controlli<br />
<strong>della</strong> porta che sono anche parte<br />
di un dispositivo di sicurezza soddisfino<br />
la categoria di sicurezza<br />
prescritta per i dispositivi di sicurezza<br />
in caso di guasto 6 .<br />
In genera<strong>le</strong>, essendo ammessa per<br />
i dispositivi sensibili di protezione<br />
la categoria 2 - che comporta un<br />
autocontrollo solo in occasione di<br />
una del<strong>le</strong> due fasi terminali del<br />
IL PUNTO<br />
SCHEMA A BLOCCHI DI UN DISPOSITIVO ELETTROSENSIBILE DI PROTEZIONE<br />
EN 12978:2003<br />
1.1.4. Il “nodo” apparecchiatura<br />
e<strong>le</strong>ttronica<br />
Dalla Figura A si nota che il Dispositivo<br />
di Commutazione del Segna<strong>le</strong><br />
di Uscita del dispositivo di<br />
protezione non agisce direttamente<br />
sul circuito di potenza del<br />
motore del cancello ma ci sono<br />
del<strong>le</strong> interfacce tra dispositivo di<br />
protezione e motore.<br />
Cosa succede se, ad esempio, si<br />
incollano i contatti del relè di potenza<br />
che comanda il motore e<br />
manca un adeguato controllo/ridondanza<br />
dei circuiti dell’appa-<br />
comando?<br />
Nella nota 1 all’articolo 4.1 del<strong>le</strong><br />
EN 12978 si dice di considerare i<br />
requisiti <strong>della</strong> categoria di sicurezza<br />
4 dei dispositivi sensibili di<br />
protezione assieme al sistema di<br />
controllo <strong>della</strong> porta. L’affermazione<br />
è sibillina ma <strong>porte</strong>rebbe a pensare<br />
che si richieda che la circuiteria<br />
del sistema di controllo <strong>della</strong><br />
porta debba essere coerente con la<br />
categoria di sicurezza dei dispositivi<br />
sensibili di protezione col<strong>le</strong>gati.<br />
Decisivo sembra l’articolo 5.2.5<br />
del<strong>le</strong> EN 12453 5 . Questo articolo<br />
cancello e senza ridondanza dei<br />
componenti - non ne deriva una<br />
grande complicazione per i circuiti<br />
dell’apparecchiatura e<strong>le</strong>ttronica.<br />
1.2. Gli operatori<br />
tipo Night & Day<br />
Anche per gli operatori tipo<br />
Night & Day, cioè <strong>le</strong> automazioni<br />
per persiane a battente è stato<br />
pubblicato nella Gazzetta Ufficia<strong>le</strong><br />
dell'Unione europea lo standard<br />
di prodotto. Si tratta <strong>della</strong><br />
norma EN 13659:2004 - Chiusure<br />
oscuranti - Requisiti prestazionali<br />
3 Nella figura si vede la bobina di comando.<br />
4 Le categorie di sicurezza sono dei livelli di prestazione in base ai quali vengono classificati apparati e circuiti a seconda di come rispondono in caso di guasti<br />
o avarie, sono codificate dalla EN 954-1. La categoria di sicurezza deve essere indicata nel<strong>le</strong> istruzioni.<br />
5 L’articolo 4.3.4 <strong>della</strong> norma di prodotto EN 13241-1:2003 impone il rispetto <strong>della</strong> norma EN 60204-1 attraverso lo specifico richiamo all’articolo 5.2.2 del<strong>le</strong><br />
norme EN 12453:2000. Articolo che a sua volta stabilisce il rispetto dell’articolo 5.2.5 del<strong>le</strong> medesime EN 12453.<br />
6 Coerente con questa <strong>le</strong>ttura è anche la proposta di revisione <strong>della</strong> EN 12453, la qua<strong>le</strong> stabilisce che in caso di guasto singolo il motore non deve essere più<br />
operabi<strong>le</strong> (o se lo è deve rispettare la curva d’impatto).<br />
Fig. A<br />
11<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
IL PUNTO<br />
compresa la sicurezza. Essa è armonizzata<br />
sia per la Direttiva<br />
Prodotti da Costruzione che per<br />
la Direttiva Macchine.<br />
La Direttiva<br />
Prodotti da Costruzione<br />
Per marchiare CE <strong>le</strong> persiane a<br />
battente (motorizzate o no) in base<br />
alla Direttiva Prodotti da Costruzione,<br />
bisogna che esse superino<br />
la Prova del Tipo Inizia<strong>le</strong>.<br />
Questa prova per <strong>le</strong> persiane è<br />
condotta dal fabbricante e consiste<br />
nell’applicare al serramento<br />
2-1996, n. 29 -”Criteri generali<br />
per la verifica di sicurezza del<strong>le</strong><br />
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.<br />
Dall’applicazione del<strong>le</strong> formu<strong>le</strong><br />
dell’Al<strong>le</strong>gato B <strong>della</strong> norma EN<br />
13659:2004 potrebbe per esempio<br />
derivare che una persiana collocata<br />
in una casa di campagna in<br />
Emilia Romagna debba essere ta<strong>le</strong><br />
per cui sopporti una pressione<br />
di non deformazione e non deterioramento<br />
del funzionamento<br />
di almeno 80 N/metro quadro<br />
ed una pressione di non rottura<br />
ni trovate prima moltiplicate per<br />
l’area <strong>della</strong> persiana.<br />
Il test deve essere condotto sia<br />
dal lato esterno che dal lato interno<br />
<strong>della</strong> persiana.<br />
Si vedano <strong>le</strong> Figura 1 e 1.1 e la Tabella<br />
1. Va notato che il carico deve<br />
gravare sul<strong>le</strong> ante mobili.<br />
I risultati <strong>della</strong> PTI vanno registrati<br />
e conservati per 5 anni.<br />
Le persiane sono divise in 7 classi di<br />
resistenza al vento - si veda la Figura<br />
2. La classe zero corrisponde a<br />
performance non richiesta (o non<br />
misurata) o a un prodotto che non<br />
C 263/2 IT Gazzetta Ufficia<strong>le</strong> dell’Unione europea 26.10.2004<br />
Comunicazione <strong>della</strong> Commissione nell’ambito dell’attuazione <strong>della</strong> direttiva 89/106/CEE del<br />
Consiglio relativa al ravvicinamento del<strong>le</strong> disposizioni <strong>le</strong>gislative, regolamentari e amministrative<br />
degli Stati membri concernenti i prodotti da costruzione<br />
(2004/C 263/02)<br />
(Testo ri<strong>le</strong>vante ai fini del SEE)<br />
(Pubblicazione dei titoli e dei riferimenti del<strong>le</strong> norme armonizzate in forza <strong>della</strong> direttiva)<br />
OEN (1)<br />
Riferimento<br />
CEN EN 13659:2004<br />
Titolo <strong>della</strong> norma armonizzata<br />
Chiusure oscuranti – Requisiti prestazionali<br />
compresa la sicurezza<br />
Data di entrata in<br />
vigore <strong>della</strong><br />
norma in quanto<br />
norma europea<br />
armonizzata<br />
Data di scadenza<br />
del periodo di<br />
coesistenza ( 2 )<br />
1.4.2005 1.4.2006<br />
( 2 ) La data in cui ha fine il periodo di coesistenza è la stessa a partire dalla qua<strong>le</strong> la presunzione di conformità deve essere basata sul<strong>le</strong> specifiche<br />
tecniche armonizzate (norme armonizzate oppure benestare tecnici armonizzati). Essa coincide con la data di ritiro del<strong>le</strong> specifiche tecniche<br />
nazionali in contrasto con quel<strong>le</strong> armonizzate.<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
12<br />
carichi che simulano l’effetto di<br />
tiro e spinta del vento.<br />
In pratica si richiede che il serramento<br />
sopporti la forza del vento.<br />
Per determinare tali carichi, la<br />
norma EN 13659:2004 prevede<br />
nel suo Al<strong>le</strong>gato B del<strong>le</strong> formu<strong>le</strong><br />
che tengono conto <strong>della</strong> velocità<br />
del vento secondo <strong>le</strong> mappe nazionali<br />
usate normalmente per <strong>le</strong><br />
costruzioni.<br />
Per sapere la mappa di tali velocità<br />
del vento nel<strong>le</strong> varie zone in<br />
Italia si può fare riferimento al<br />
Decreto del Ministero dei Lavori<br />
Pubblici del 16/01/1996 in G.U. 5-<br />
di almeno 120 N/metro quadro.<br />
Nella PTI (Prova del Tipo Inizia<strong>le</strong>,<br />
effettuata su di un campione rappresentativo)<br />
la persiana sotto il<br />
carico di non deformazione e non<br />
deterioramento del funzionamento<br />
calcolato non deve deformarsi<br />
o deteriorarsi in modo ta<strong>le</strong> da non<br />
funzionare più bene. Sempre nella<br />
PTI, con un carico sempre simulante<br />
il vento e superiore del 50% del<br />
precedente, la persiana non deve<br />
rompersi nè uscire dai dispositivi<br />
di fissaggio o bloccaggio.<br />
Il carico <strong>della</strong> PTI è una forza (F)<br />
ed è ovviamente pari al<strong>le</strong> pressio-<br />
soddisfa i requisiti <strong>della</strong> classe 1.<br />
Nell’esempio <strong>della</strong> persiana di una<br />
casa di campagna in Emilia Romagna<br />
alla qua<strong>le</strong> abbiamo accennato<br />
prima sarebbe necessaria almeno<br />
una performance in classe 3.<br />
Per marchiare CE in base alla DPC<br />
bisogna instaurare anche il Controllo<br />
di Produzione di Fabbrica<br />
attraverso un insieme di procedure<br />
che garantisca che la produzione<br />
corrente abbia la performance<br />
di resistenza al vento relativa alla<br />
classe, performance già misurata<br />
nella PTI. La classe va dichiarata<br />
nella Dichiarazione di Conformità<br />
CLASSI DI RESISTENZA AL VENTO 0 1 2 3 4 5 6<br />
Pressione CLASSIdi DI non RESISTENZA deformazione AL e non VENTO deterioramento - FIGURA(in 2 Newton su metri quadri)
alla DPC nonchè nel<strong>le</strong> istruzioni.<br />
La trattazione sulla Direttiva<br />
Macchine relativamente al<strong>le</strong> persiane<br />
motorizzate sarà pubblicata<br />
nel prossimo numero di Opengate.<br />
2. ADEGUAMENTO<br />
PER GLI APRICANCELLI VECCHI<br />
NEI LUOGHI DI LAVORO<br />
La <strong>le</strong>gge 18 apri<strong>le</strong> 2005, n.62 -<br />
Disposizioni per l'adempimento di<br />
obblighi derivanti dall'appartenenza<br />
dell'Italia al<strong>le</strong> Comunità europee<br />
- Legge comunitaria 2004<br />
- prescrive degli adeguamenti a<br />
requisiti minimi di sicurezza che<br />
possono interessare i vecchi apricancelli.<br />
La <strong>le</strong>gge modifica il decreto<br />
<strong>le</strong>gislativo 626/94.<br />
Di seguito riportiamo sia l’articolo<br />
<strong>della</strong> <strong>le</strong>gge sia i nostri commenti<br />
(questi ultimi in corsivo).<br />
Art. 29. (Modifiche al decreto <strong>le</strong>gislativo<br />
19 settembre 1994, n.<br />
626, in materia di sicurezza dei<br />
lavoratori, in esecuzione <strong>della</strong><br />
sentenza <strong>della</strong> Corte di giustizia<br />
del<strong>le</strong> Comunità europee del 10<br />
apri<strong>le</strong> 2003, nella causa C-65/01)<br />
1. All'articolo 36 del decreto <strong>le</strong>gislativo<br />
19 settembre 1994, n.<br />
626, sono aggiunti, in fine, i seguenti<br />
commi:<br />
"8-quinquies. Il datore di lavoro<br />
adegua ai requisiti di cui al paragrafo<br />
2-bis dell'al<strong>le</strong>gato XV <strong>le</strong> attrezzature<br />
di lavoro già messe a disposizione<br />
dei lavoratori alla data del 31 dicembre<br />
1996 e non soggette a norme<br />
nazionali di attuazione di direttive<br />
comunitarie concernenti requisiti<br />
di sicurezza di carattere costruttivo.<br />
Commento<br />
L’adeguamento tecnico imposto<br />
riguarda <strong>le</strong> attrezzature di lavoro.<br />
Queste sono definite all’articolo<br />
34 del d.lgs. 626/1994:<br />
“Agli effetti del<strong>le</strong> disposizioni di cui<br />
al presente titolo si intendono per:<br />
a) attrezzatura di lavoro: qualsiasi<br />
SIMULAZIONE CARICO<br />
DEL VENTO<br />
IL PUNTO<br />
SIMULAZIONE CARICO DEL VENTO<br />
COLLOCAZIONE DEI PESI SULLA FACCIA ESTERNA<br />
DELLA PERSIANA A BATTENTE<br />
Fig. 1.1<br />
SIMULAZIONE CARICO DEL VENTO<br />
Tabella 1<br />
Fig. 1<br />
13<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
IL PUNTO<br />
14<br />
8-sexies. Fino a quando non siano<br />
comp<strong>le</strong>tati gli adeguamenti richiesti<br />
per dare attuazione al<strong>le</strong> disposizioni<br />
del comma 8-quinquies,<br />
il datore di lavoro adotta misure<br />
alternative che garantiscano un<br />
livello di sicurezza equiva<strong>le</strong>nte.<br />
Commento<br />
Come vedremo dopo, il datore di<br />
lavoro ha tempo fino al 12 nomacchina,<br />
apparecchio, utensi<strong>le</strong><br />
od impianto destinato ad essere<br />
usato durante il lavoro;<br />
b) uso di una attrezzatura di lavoro:<br />
qualsiasi operazione lavorativa<br />
connessa ad una attrezzatura di<br />
lavoro, qua<strong>le</strong> la messa in servizio<br />
o fuori servizio, l'impiego, il trasporto,<br />
la riparazione, la trasformazione,<br />
la manutenzione, la pulizia,<br />
lo smontaggio;“<br />
Bisogna quindi porsi due quesiti:<br />
1. L’apricancello/apriporta è<br />
un’attrezzatura di lavoro?<br />
2. Può l’apricancello/apriporta<br />
dirsi, prima del 31/12/96, soggetto<br />
a norme nazionali di attuazione<br />
di direttive comunitarie<br />
concernenti requisiti di sicurezza<br />
di carattere costruttivo?<br />
Per rispondere al primo quesito si<br />
deve dire che l’apricancello è certamente<br />
una macchina. Se ta<strong>le</strong><br />
macchina è collocata in un luogo<br />
dove si svolgono attività nel<strong>le</strong> quali<br />
sono addetti lavoratori subordinati<br />
7 e se è impiegata in un qualsiasi<br />
modo da un lavoratore rientra<br />
nel novero del<strong>le</strong> attrezzature di lavoro<br />
8 . Solo in casi particolari quindi<br />
si potrà dimostrare che l’apricancello<br />
è sempre sottratto all’impiego<br />
da parte di una qualsiasi figura<br />
assimilabi<strong>le</strong> al lavoratore.<br />
Per quanto concerne il secondo<br />
quesito, bisogna ritenere la definizione<br />
di norma data dalla <strong>le</strong>gge<br />
317/86: “una specifica tecnica, approvata<br />
da un organismo riconosciuto<br />
e abilitato ad emanare atti di<br />
normalizzazione, la cui osservanza<br />
non sia obbligatoria e che appartenga<br />
ad una del<strong>le</strong> seguenti categorie:<br />
norma internaziona<strong>le</strong>, norma<br />
europea, norma naziona<strong>le</strong>. Sono<br />
norme internazionali, europee o nazionali,<br />
<strong>le</strong> norme adottate e messe<br />
a disposizione del pubblico rispettivamente<br />
da un’organizzazione internaziona<strong>le</strong><br />
di normalizzazione, da<br />
un organismo europeo di normalizzazione<br />
o da un organismo naziona<strong>le</strong><br />
di normalizzazione”. Non pare<br />
che all’epoca considerata esistesse-<br />
ro norme nazionali di attuazione di<br />
direttive comunitarie concernenti<br />
requisiti di sicurezza di carattere<br />
costruttivo per gli apricancelli.<br />
In pratica, imponendo un adeguamento<br />
al<strong>le</strong> macchine già in servizio<br />
alla data del 21 settembre<br />
1996, si rivoluziona l’impostazione<br />
data fino ad ora in Italia. Le macchine<br />
in servizio alla predetta data<br />
nel nostro Paese erano finora erano<br />
fatte salve 9 , purchè rispondenti<br />
al<strong>le</strong> norme previgenti l’entrata in<br />
vigore <strong>della</strong> direttiva macchine 10 .<br />
Il mutamento d’impostazione deriva<br />
dalla SENTENZA DELLA CORTE<br />
DI GIUSTIZIA EUROPEA C-65/01,<br />
che ha condannato l’Italia per trasposizione<br />
incomp<strong>le</strong>ta <strong>della</strong> Direttiva<br />
relativa ai requisiti minimi di<br />
sicurezza e di salute per l'uso del<strong>le</strong><br />
attrezzature di lavoro da parte dei<br />
lavoratori durante il lavoro -<br />
89/655/CEE - cioè quella Direttiva<br />
che ha generato la Legge 626.<br />
Infatti l'art. 4, n. 1, <strong>le</strong>tt. a) e b),<br />
<strong>della</strong> Direttiva 89/655 dispone che:<br />
“Fatto salvo l'articolo 3, il datore<br />
di lavoro deve procurarsi e/o usare:<br />
omissis...<br />
b) attrezzature di lavoro [che], già<br />
messe a disposizione dei lavoratori<br />
nell'impresa e/o nello stabilimento<br />
alla data del 31 dicembre<br />
1992, soddisfino, al più tardi quattro<br />
anni dopo ta<strong>le</strong> data, i requisiti<br />
minimi previsti nell'al<strong>le</strong>gato I”.<br />
vembre 2005 per adeguare <strong>le</strong> attrezzature.<br />
Nel frattempo però gli<br />
apricancelli non possono essere<br />
pericolosi. Per apricancelli davvero<br />
pericolosi la soluzione temporanea<br />
fino all’adeguamento<br />
potrebbe essere renderne possibi<strong>le</strong><br />
l’azionamento solo mediante<br />
un comando a uomo presente ad<br />
azione volontaria e protetto da<br />
chiave, attivabi<strong>le</strong> esclusivamente<br />
avendo bene in vista il cancello in<br />
tutta la sua estensione - l'operatore<br />
deve essere in grado di accertarsi<br />
dell'assenza di persone<br />
nel<strong>le</strong> zone pericolose senza essere<br />
lui stesso in una zona pericolosa<br />
- più l’applicazione di un arresto<br />
di emergenza con azione prioritaria<br />
su ogni altro comando.<br />
8-septies. Le modifiche apportate<br />
al<strong>le</strong> macchine definite all'articolo<br />
1, comma 2, del regolamento di<br />
cui al decreto del Presidente <strong>della</strong><br />
Repubblica 24 luglio 1996, n. 459,<br />
a seguito dell'applicazione del<strong>le</strong><br />
disposizioni del comma 8-quinquies,<br />
non configurano immissione<br />
sul mercato ai sensi dell'articolo<br />
1, comma 3, secondo periodo,<br />
del predetto regolamento".<br />
Commento<br />
La Direttiva Macchine considera<br />
immessa sul mercato la macchina<br />
che ha subìto modifiche costruttive<br />
non rientranti nella ordinaria<br />
e straordinaria manutenzione.<br />
Ricordiamo che affinchè sia possibi<strong>le</strong><br />
l’immissione sul mercato bisogna<br />
- prima - redigere la dichiarazione<br />
CE di conformità<br />
dell’installatore e apporre la<br />
marchiatura CE. Con il presente<br />
comma 8-septies specificamente<br />
si esenta dalla procedura per la<br />
dichiarazione di conformità e<br />
7 Secondo la Cassazione pena<strong>le</strong> 2/4/1998 la normativa antinfortunistica si applica anche al lavoro svolto<br />
nell’ambito di un rapporto di portierato privato.<br />
8 Anche il socio lavoratore è contemporaneamente oggetto e destinatario del<strong>le</strong> norme infortunistiche,<br />
quindi anche se è l’unico ad azionare l’apricancello deve applicare <strong>le</strong> norme antinfortunistiche per sè.<br />
9 Il D.lgs 359/99 ha imposto tuttavia l’adeguamento del<strong>le</strong> attrezzature di lavoro mobili (ad esempio i<br />
carrelli e<strong>le</strong>vatori) e di quel<strong>le</strong> adibite al sol<strong>le</strong>vamento di carichi già messe a disposizione dei lavoratori<br />
alla data del 5/12/98.<br />
10 Cfr: circolare del Ministero del Lavoro numero 1067 del 1999.
ADEGUAMENTO SECONDO L’ALLEGATO XV D.LGS. 626/94<br />
Prescrizione 2-bis.1: - La persona esposta deve avere il tempo e/o i mezzi di sottrarsi<br />
rapidamente ad eventuali rischi causati dalla messa in moto e/o dall'arresto dell'attrezzatura<br />
di lavoro.<br />
Soluzione: - Se non c’è il comando a uomo presente in vista, qualsiasi messa in moto<br />
deve essere preceduta automaticamente da un segna<strong>le</strong> d'avvertimento sonoro e/o visivo<br />
(2 lampeggiatori gialli con prelampeggio LA). Applicare su entrambi i lati del cancello il<br />
cartello CA contenente una chiara segnalazione di pericolo.<br />
Fig. A.1.1<br />
Prescrizione 2-bis.2: - La rimessa in<br />
moto di un'attrezzatura dopo un arresto,<br />
indipendentemente dalla sua origine, e il<br />
comando di una modifica ri<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong><br />
condizioni di funzionamento di un'attrezzatura<br />
(velocità, pressione, eccetera)<br />
devono poter essere effettuati soltanto<br />
mediante un'azione volontaria su un<br />
organo di comando concepito a ta<strong>le</strong> fine,<br />
salvo che la rimessa in moto o la modifica<br />
ri<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong> condizioni di funzionamento<br />
dell'attrezzatura non presenti<br />
alcun pericolo per il lavoratore esposto.<br />
Soluzione: - Cambiare eventuali logiche<br />
e sistemi di comando che determinano il<br />
ripristino in maniera non volontaria del<br />
moto dopo un arresto. Ad esempio:<br />
1) sostituire la logica automatica con la<br />
semiautomatica;<br />
2) predisporre per l’inversione immediata:<br />
<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> di sicurezza in chiusura e<br />
apertura e <strong>le</strong> coste di sicurezza;<br />
3) si ritiene che i ral<strong>le</strong>ntamenti del moto<br />
del cancello in prossimità del<strong>le</strong> posizioni<br />
di finecorsa non presentino alcun pericolo<br />
per il lavoratore esposto;<br />
4) eliminare eventuali comandi che<br />
potrebbero essere considerati non<br />
volontari, come fotocellu<strong>le</strong> o pedane<br />
predisposti per azionare l’apertura del<br />
cancello;<br />
5) sostituire eventuali te<strong>le</strong>comandi che<br />
determinano l’apertura del cancello<br />
senza una vista sufficiente del medesimo.<br />
IL PUNTO<br />
Prescrizione 2-bis.3: L'ordine di arresto dell'attrezzatura di lavoro deve essere prioritario<br />
rispetto agli ordini di messa in moto. Ottenuto l'arresto dell'attrezzatura di lavoro,<br />
o dei suoi e<strong>le</strong>menti pericolosi, l'alimentazione degli azionatori deve essere interrotta.<br />
Soluzione: inserire nel<strong>le</strong> posizioni dove possono servire - ben visibili ma non pericolose -<br />
un fungo rosso su fondo giallo per l’arresto di emergenza (AE). Va corredato con un cartello<br />
ben <strong>le</strong>ggibi<strong>le</strong> (CA2) che ne definisce la funzione. Esso deve intervenire direttamente<br />
sul contattore del motore. Verificare che al ripristino dell’alimentazione e<strong>le</strong>ttrica non si<br />
verifichi automaticamente un riavvio del cancello, se ciò accade sostituire l’apparecchiatura<br />
e<strong>le</strong>ttronica con una che non provochi ta<strong>le</strong> effetto.<br />
Fig. A.1.2<br />
Prescrizione 2-bis.4: Se gli e<strong>le</strong>menti<br />
mobili di un'attrezzatura di lavoro presentano<br />
rischi di contatto meccanico<br />
che possono causare incidenti, essi devono<br />
essere dotati di protezioni o di sistemi<br />
protettivi che:<br />
a) devono essere di costruzione robusta;<br />
b) non devono provocare rischi supp<strong>le</strong>mentari;<br />
c) non devono essere facilmente elusi o<br />
resi inefficaci;<br />
d) devono essere situati ad una sufficiente<br />
distanza dalla zona pericolosa;<br />
e) non devono limitare piu' del necessario<br />
l'osservazione del ciclo di lavoro".<br />
Soluzione:<br />
1) applicare i ripari (RI) sul cancello, sui<br />
rullini di guida e sul muretto di recinzione,<br />
verificare che ci sia un riparo per il<br />
pignone del motoriduttore;<br />
2) applicare 4 coppie di fotocellu<strong>le</strong> = 4<br />
raggi (FO) come detezione di presenza -<br />
presenza rappresentata dal paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedo<br />
di test (PT) nella zona di pericolo<br />
(ZP) - approccio <strong>della</strong> persona paral<strong>le</strong>lo<br />
alla barriera di fotocellu<strong>le</strong>;<br />
3) se non si ama la soluzione del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong><br />
si possono applicare <strong>le</strong> costo<strong>le</strong><br />
mobili (CM) o, qualora la valutazione dei<br />
rischi lo permetta, diverse costo<strong>le</strong> fisse di<br />
grosso spessore sui muretti di recinzione.<br />
15<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
IL PUNTO<br />
16<br />
dalla marchiatura CE l’adeguamento<br />
degli apricancelli vecchi,<br />
trattando detto adeguamento come<br />
una semplice manutenzione.<br />
2. All'al<strong>le</strong>gato XV del decreto <strong>le</strong>gislativo<br />
19 settembre 1994, n.<br />
626, dopo il paragrafo 2 è aggiunto<br />
il seguente:<br />
"2-bis. Ulteriori prescrizioni minime<br />
di carattere genera<strong>le</strong> per <strong>le</strong><br />
attrezzature di lavoro.<br />
2-bis.1 La persona esposta deve<br />
avere il tempo e/o i mezzi di sottrarsi<br />
rapidamente ad eventuali<br />
rischi causati dalla messa in moto<br />
e/o dall'arresto dell'attrezzatura<br />
di lavoro.<br />
2-bis.2 La rimessa in moto di<br />
un'attrezzatura dopo un arresto,<br />
indipendentemente dalla sua origine,<br />
e il comando di una modifica<br />
ri<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong> condizioni di<br />
funzionamento di un'attrezzatura<br />
(velocità, pressione, eccetera) devono<br />
poter essere effettuati soltanto<br />
mediante un'azione volontaria<br />
su un organo di comando<br />
concepito a ta<strong>le</strong> fine, salvo che la<br />
rimessa in moto o la modifica ri<strong>le</strong>vante<br />
del<strong>le</strong> condizioni di funzionamento<br />
dell'attrezzatura non<br />
presenti alcun pericolo per il lavoratore<br />
esposto.<br />
2-bis.3 L'ordine di arresto dell'attrezzatura<br />
di lavoro deve essere<br />
prioritario rispetto agli ordini<br />
di messa in moto. Ottenuto l'arresto<br />
dell'attrezzatura di lavoro, o<br />
dei suoi e<strong>le</strong>menti pericolosi, l'alimentazione<br />
degli azionatori deve<br />
essere interrotta.<br />
2-bis.4 Se gli e<strong>le</strong>menti mobili di<br />
un'attrezzatura di lavoro presentano<br />
rischi di contatto meccanico<br />
che possono causare incidenti, essi<br />
devono essere dotati di protezioni<br />
o di sistemi protettivi che:<br />
a) devono essere di costruzione<br />
robusta;<br />
b) non devono provocare rischi<br />
supp<strong>le</strong>mentari;<br />
c) non devono essere facilmente<br />
elusi o resi inefficaci;<br />
d) devono essere situati ad una<br />
sufficiente distanza dalla zona<br />
pericolosa;<br />
e) non devono limitare più del necessario<br />
l'osservazione del ciclo<br />
di lavoro".<br />
Commento<br />
Questo comma dice concretamente<br />
cosa bisogna fare per portare<br />
a termine l’adeguamento. Il<br />
comma riporta <strong>le</strong> prescrizioni minime<br />
imposte dall’al<strong>le</strong>gato I <strong>della</strong><br />
già citata direttiva 89/655 sulla<br />
sicurezza dei lavoratori.<br />
Le protezioni e i sistemi protettivi<br />
- nell’origina<strong>le</strong> ing<strong>le</strong>se<br />
“guards or devices”- includono: i<br />
ripari fisici, fissi e mobili e gli altri<br />
dispositivi di protezione come<br />
quelli sensibili (fotocellu<strong>le</strong>, costo<strong>le</strong>),<br />
i comandi a due mani e i dispositivi<br />
di bloccaggio automatico<br />
dell’accesso alla zona pericolosa.<br />
Per <strong>le</strong> soluzioni di adeguamento<br />
si vedano <strong>le</strong> figure A.1.1 e A.1.2.<br />
Va sottolineato che questi sono i<br />
requisiti minimi.<br />
Nel collocamento del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong><br />
come ci si deve comportare in<br />
termini di loro distanza di sicurezza<br />
dal cancello e dal piano di calpestio<br />
nonchè di loro risoluzione?<br />
Ci si può ispirare al<strong>le</strong> distanze del<br />
test prescritto dall’articolo<br />
7.3.2.1 del<strong>le</strong> norme volontarie<br />
UNI EN12445 per il caso di soluzione<br />
con dispositivo di detezione<br />
di presenza non installato sull’anta<br />
mobi<strong>le</strong> e che impedisca<br />
l’impatto con l’ostacolo (fotocellu<strong>le</strong>).<br />
In particolare l'installatore deve:<br />
1) individuare la zona di pericolo,<br />
proiettando idealmente al<br />
suolo il volume che contiene l’anta<br />
mobi<strong>le</strong> in qualsiasi posizione<br />
da questa assunta durante il movimento,<br />
incrementando ta<strong>le</strong><br />
area di una distanza di sicurezza<br />
di 200 mm in ogni direzione; 2)<br />
posizionare <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> in modo<br />
ta<strong>le</strong> che muovendo il paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedo<br />
di test, collocato sul suolo<br />
ed in posizione vertica<strong>le</strong>, questo<br />
sia sempre ri<strong>le</strong>vato quando è nella<br />
zona di pericolo.<br />
Nel caso presentato sono sufficienti<br />
quattro coppie di fotocellu<strong>le</strong>,<br />
opportunamente posizionate,<br />
per soddisfare <strong>le</strong> disposizioni di<br />
sicurezza.<br />
L’apricancello è infatti una macchina<br />
dal<strong>le</strong> parti mobili decisamente<br />
<strong>le</strong>nte, non dovendo rispondere, in<br />
genere a prob<strong>le</strong>mi di produttività.<br />
Va osservato che il paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedo<br />
di test ha almeno tre facce rif<strong>le</strong>ttenti.<br />
Può essere quindi prudente<br />
applicare <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> evitando<br />
di mettere dallo stesso lato<br />
trasmettitori e ricevitori del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>.<br />
Infine, notiamo che manca un<br />
comma che riguardi <strong>le</strong> sanzioni. Si<br />
deve valutare tuttavia il seguente<br />
articolo del Codice Pena<strong>le</strong>:<br />
“Art 437 C.P.- Rimozione od<br />
omissione dolosa di caute<strong>le</strong> contro<br />
infortuni sul lavoro.<br />
Chiunque omette di collocare<br />
impianti, apparecchi o segnali destinati<br />
a prevenire disastri o infortuni<br />
sul lavoro, ovvero li rimuove<br />
o li danneggia, è punito con la reclusione<br />
da sei mesi a cinque anni.<br />
Se dal fatto deriva un disastro<br />
o un infortunio, la pena è <strong>della</strong> reclusione<br />
da tre a dieci anni.”<br />
Il dolo (e<strong>le</strong>mento psicologico) risiede<br />
nella consapevo<strong>le</strong>zza del<br />
pericolo di infortunio,<br />
nonostante la qua<strong>le</strong> non si adempie<br />
all’obbligo giuridico.<br />
3. Il datore di lavoro adegua <strong>le</strong> attrezzature<br />
ai sensi del comma 8-<br />
quinquies dell'articolo 36 del decreto<br />
<strong>le</strong>gislativo 19 settembre<br />
1994, n. 626, introdotto dal comma<br />
1 del presente articolo, entro<br />
sei mesi dalla data di entrata in<br />
vigore <strong>della</strong> presente <strong>le</strong>gge.<br />
Commento<br />
La Legge è entrata in vigore il 12<br />
maggio 2005 (quindici giorni dalla<br />
pubblicazione in G.U.). Pertanto<br />
il termine per l’adeguamento<br />
è il 12 novembre 2005.
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Se l’installazione di un sistema di allarme a volte diventa una odissea, affidati<br />
alla lunga esperienza di FAAC nella progettazione di apparecchi ad alto<br />
contenuto tecnologico per il massimo di comfort e sicurezza.<br />
Home Shield è il sistema di allarme senza fili fornito in un kit di base<br />
pronto per l’installazione che può essere corredato da una serie comp<strong>le</strong>ta<br />
di accessori per soddisfare <strong>le</strong> più sofisticate esigenze degli utenti.<br />
Una <strong>specia<strong>le</strong></strong> polizza SAI Casa per FAAC contro furto e incendio<br />
è compresa nel prezzo garantendo doppia protezione e<br />
sicurezza.<br />
Allora, cosa aspetti? Entra nel mondo FAAC.<br />
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Nessun blackout o falso allarme<br />
•<br />
Trasmissione via radio in doppia frequenza<br />
Installazione “senza rompere i muri”<br />
Combinatore te<strong>le</strong>fonico integrato<br />
Autonomia dell’impianto 3 anni con<br />
preavviso dell’esaurimento batteria<br />
• Semplicità d’uso grazie alla tastiera con<br />
display, in dotazione<br />
•<br />
di batterie<br />
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Componenti già “pre-configurati” e comp<strong>le</strong>ti<br />
Una linea te<strong>le</strong>fonica dedicata agli<br />
installatori per l’assistenza tecnica<br />
PAROLA CHIAVE<br />
FAAC S.p.A. Via Benini, 1 • 40069 Zola Predosa - (Bologna) Italy • Tel. +39 051 61724
Motoriduttori per <strong>porte</strong> sezionali industriali<br />
NEWS NEWSNEWSNEWS<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
18<br />
In virtù del successo dei<br />
motoriduttori 540 e 541 -<br />
sempre più apprezzati dal<br />
mercato per <strong>le</strong> qualità mostrate<br />
di robustezza e affidabilità<br />
- FAAC ha già approntato<br />
un aggiornamento <strong>della</strong><br />
gamma del<strong>le</strong> automazioni<br />
per <strong>porte</strong> sezionali, anche<br />
per rispondere a richieste<br />
pervenute dal mercato ed in<br />
particolare da diversi costruttori<br />
di <strong>porte</strong> industriali.<br />
La prima importante novità<br />
riguarda l’introduzione in<br />
gamma di nuovi modelli denominati<br />
540 BPR con scheda<br />
e<strong>le</strong>ttronica integrata.<br />
I nuovi motoriduttori 540<br />
BPR - che mantengono l’apprezzata<br />
meccanica 540/1 -<br />
presentano a bordo una<br />
scheda estremamente essenzia<strong>le</strong><br />
che dispone sia di<br />
logiche “a uomo presente”<br />
(C “ a contatto mantenuto”,<br />
B “a impulso”, B/C apertura<br />
“a impulso” e chiusura “a<br />
contatto mantenuto”) sia di<br />
logiche SEMIAUTOMATICA E<br />
AUTOMATICA.<br />
I motoriduttori hanno la possibilità<br />
di essere gestiti tramite<br />
radiocomando: ad esempio,<br />
utilizzando una ricevente<br />
RP2 sul connettore rapido<br />
<strong>della</strong> scheda è possibi<strong>le</strong> comandare<br />
l’apertura e la chiusura<br />
(anche con pulsanti diversi<br />
<strong>della</strong> trasmittente).<br />
La scheda consente inoltre di<br />
col<strong>le</strong>gare del<strong>le</strong> sicurezze (costa<br />
di sicurezza o fotocellu<strong>le</strong>).<br />
È chiaro che questi modelli<br />
rappresentano una soluzione<br />
idea<strong>le</strong> per installazioni rapide,<br />
evitando fastidiosi col<strong>le</strong>gamenti<br />
e<strong>le</strong>ttrici con schede<br />
e<strong>le</strong>ttroniche “remote”, offrendo<br />
funzionalità di buon livello<br />
ad un prezzo estremamente<br />
conveniente.<br />
Per soddisfare richieste di<br />
applicazioni particolarmente<br />
gravose in termini di coppia<br />
e/o di frequenze di utilizzo,<br />
da Maggio sono già<br />
disponibili i nuovi motoriduttori<br />
541 Trifase.<br />
Questi motoriduttori esteticamente<br />
uguali ai modelli<br />
monofase utilizzano una<br />
meccanica adeguata alla<br />
coppia superiore di questi<br />
modelli. In particolare sono<br />
stati eseguiti interventi importanti<br />
sulla trasmissione<br />
(vite senza fine e cuscinetti)<br />
riuscendo a mantenere il<br />
medesimo grado di compattezza,<br />
con dimensioni d’ingombro<br />
di 420x250x92 mm,<br />
peculiarità distintiva di queste<br />
automazioni.<br />
Per l’ingombro dei te<strong>le</strong>ruttori<br />
necessari per gestire il<br />
motore trifase è ovvio che <strong>le</strong><br />
versioni con scheda<br />
a bordo (disponibili nel<br />
540 monofase) non sono<br />
realizzabili.<br />
Caratteristiche apparecchiatura e<strong>le</strong>ttronica 540 BPR<br />
(integrata nel mod. 540 BPR)<br />
Tensione di alimentazione<br />
Carico max motore<br />
Carico max accessori<br />
Ingressi in morsettiera<br />
Uscite in morsettiera<br />
Connettore radio<br />
Logiche di funzioni<br />
Tempo di pausa<br />
Programmazione<br />
Temperatura ambiente<br />
di funzionamento<br />
Due fusibili di protezione<br />
Alimentazione<br />
Motore e<strong>le</strong>ttrico<br />
Potenza massima assorbita<br />
Corrente assorbita<br />
Termoprotezione<br />
avvolgimento<br />
Frequenza di utilizzo<br />
Numero max cicli consecutivi<br />
Presa di moto<br />
Velocità di rotazione<br />
presa di moto<br />
Coppia nomina<strong>le</strong><br />
alla presa di moto<br />
Giri max presa di moto<br />
Grado di protezione<br />
Temperatura ambiente<br />
Peso max del motoriduttore<br />
Tipo olio<br />
Quantità olio<br />
230 Vac (+6% -10%) 50 Hz<br />
800 W<br />
0,2 A<br />
Apertura/Chiusura/Stop/Sicurezza<br />
chiusura/Finecorsa apertura e chiusura<br />
Motore/Alimentazione accessori 24 Vdc<br />
Ricevente a scheda mono/bicana<strong>le</strong><br />
Schede di decodifica<br />
AP, EP, C, B, B/C, P<br />
Default 30”<br />
(programmabi<strong>le</strong> da 0 a 5 min.)<br />
N. 1 pulsante<br />
- 20° C +55° C<br />
0,2 A accessori autoripristinante<br />
6.3 A motore/trasformatore<br />
Caratteristiche tecniche motoriduttore 541 3PH<br />
400 Vac (+6 –10%) (50-60Hz)<br />
1450 rpm<br />
420 W<br />
1,1 A<br />
140 °C<br />
60% (S3)<br />
6<br />
diam. 25,4 mm (1'’)<br />
23 giri/min.<br />
70 Nm<br />
24<br />
IP54<br />
-20 ÷ +55 °C<br />
14 Kg<br />
FAAC OIL XD220<br />
0,9 I<br />
I motoriduttori<br />
541 Trifase dispongono<br />
a bordo di una<br />
scheda d’interfaccia per il<br />
col<strong>le</strong>gamento alla scheda<br />
e<strong>le</strong>ttronica 844 T- la medesima<br />
utilizzata per i motoriduttori<br />
844 trifase - da installare<br />
in posizione remota.<br />
L’ultima novità da segnalarVi<br />
è che la gamma dei motoriduttori<br />
540, 540 BPR, 541 e<br />
541 3PH si sono arricchite<br />
<strong>della</strong> versione “X”: i modelli<br />
contraddistinti da questa <strong>le</strong>ttera<br />
hanno il verricello a<br />
catena per l’azionamento<br />
manua<strong>le</strong> ma NON dispongono<br />
del dispositivo di sblocco<br />
rapido “a cordino”.<br />
Ricordiamo che <strong>le</strong> versioni<br />
“senza <strong>le</strong>ttera” hanno il<br />
solo dispositivo “a cordino”<br />
mentre <strong>le</strong> versioni “V”<br />
hanno sia il dispositivo di<br />
sblocco rapido “a cordino”<br />
sia il verricello a catena.<br />
Le versioni “X” sono utilizzate<br />
quando il cliente desidera<br />
avere la certezza che<br />
gli utenti non possano mai<br />
sbloccare l’automazione<br />
con un solo gesto (ad es.:<br />
con porta aperta e non bilanciata,<br />
l’azionamento<br />
dello sblocco rapido potrebbe<br />
provocare una pericolosa<br />
chiusura “spontanea”<br />
<strong>della</strong> porta). Con tali versioni<br />
l’azionamento manua<strong>le</strong> è<br />
realizzabi<strong>le</strong> solo tramite il<br />
verricello a catena. ■
NEWSNEWSNEWS<br />
Automazioni per cancelli residenziali<br />
DOMOLINE B7<br />
La gamma DOMOLINE-B è caratterizzata dall’estetica moderna,<br />
dalla facilità d’installazione e di programmazione,<br />
dall’alto grado di sicurezza per l’utente (bassa tensione<br />
e sicurezza antischiacciamento ad alta sensibilità) e dal<br />
prezzo contenuto. Per ulteriormente incrementare l’affidabilità<br />
e <strong>le</strong> prestazioni è stata oggetto di significative modifiche<br />
sia sulla meccanica degli attuatori, sia sul<strong>le</strong> schede<br />
e<strong>le</strong>ttroniche in linea con <strong>le</strong> apprezzate ed efficaci migliorie<br />
già apportate sul<strong>le</strong> unità di controllo DOMO-T. La nuova linea<br />
DOMOLINE B7, con batteria da 7,2 Ah in alimentazione<br />
diretta, affianca la DOMOLINE-T con trasformatore e sostituisce<br />
la DOMOLINE B (con batteria da 1,2 Ah).<br />
NEWS<br />
UNITÀ ELETTRONICHE<br />
MASTER B7 E<br />
SLAVE B7 - DOMOGLIDE B7<br />
➤ Il potenziamento <strong>della</strong><br />
batteria da 1,2 Ah a 7,2<br />
Ah oltre a migliorare l’affidabilità<br />
e la costanza<br />
del<strong>le</strong> prestazioni consente<br />
di disporre di una frequenza<br />
d’uso di 15<br />
cicli/ora (max 30 cicli consecutivi),<br />
come nella versione<br />
con trasformatore.<br />
➤ In caso di black out l’impianto<br />
continua a funzionare<br />
normalmente<br />
(10 gg con 5/10 cicli<br />
giornalieri).<br />
➤ Nuovo design e dimensioni<br />
del contenitore.<br />
➤ Possibilità di utilizzo di<br />
un PANNELLO SOLARE e<br />
quindi di automatizzare<br />
cancelli senza linea e<strong>le</strong>ttrica<br />
in prossimità.<br />
➤ UP-GRADE dell’e<strong>le</strong>ttronica<br />
a miglioramento dell’affidabilità<br />
ed incremento<br />
del<strong>le</strong> prestazioni :<br />
- protezione da corto circuito<br />
sull’uscita accessori<br />
- protezione da inversione<br />
polarità bus<br />
- aumentata precisione<br />
dell’encoder virtua<strong>le</strong><br />
- aumentata immunità ai<br />
disturbi del bus<br />
- apertura anta singola<br />
integrata (con riceventi<br />
bicana<strong>le</strong>)<br />
- regolazione automatica<br />
<strong>della</strong> corrente di ricarica<br />
<strong>della</strong> batteria in funzione<br />
<strong>della</strong> temperatura<br />
d’esercizio<br />
Nota: Le unità e<strong>le</strong>ttroniche<br />
di controllo DOMOLINE-T<br />
comprendono già <strong>le</strong> funzioni<br />
sopraindicate.<br />
Alla stessa stregua dell’e<strong>le</strong>ttronica<br />
per battenti, <strong>le</strong><br />
modifiche hanno interessato<br />
anche la scheda e<strong>le</strong>ttronica<br />
del DOMOGLIDE-B7<br />
che presenta una batteria<br />
da 7,2 Ah “a bordo”.<br />
PANNELLO SOLARE<br />
“DOMOSOLAR” - NEW!!!<br />
Il pannello solare, da utilizzare<br />
esclusivamente con <strong>le</strong><br />
automazioni DOMO B7,<br />
permette di alimentare<br />
un’automazione evitando<br />
onerose opere<br />
e<strong>le</strong>ttriche di predisposizione,<br />
è<br />
quindi particolarmente<br />
uti<strong>le</strong><br />
per cancelli distanti dall’abitazione<br />
o in tutti i casi dove<br />
sia difficoltoso tracciare<br />
una linea d’alimentazione<br />
in prossimità del cancello.<br />
Il pannello solare è inoltre<br />
una soluzione ecologica che<br />
“azzera” il costo di possesso<br />
dell’automazione (nessun<br />
consumo e<strong>le</strong>ttrico).<br />
Il pannello solare ha un<br />
modulo fotovoltaico 12V-<br />
24W ed è fornito comp<strong>le</strong>to di<br />
cavo di col<strong>le</strong>gamento<br />
2x1,5mmq di lunghezza 5m<br />
e di staffe ed attacchi<br />
per il fissaggio su<br />
un tubo di diametro<br />
35mm da<br />
reperire ed “ancorare”<br />
a cura dell’installatore<br />
in relazione all’applicazione.<br />
DOMOLINK<br />
L’attuatore DOMOLINK è<br />
stato oggetto di modifiche<br />
sostanziali:<br />
➤ Adozione di guarnizioni<br />
in gomma ad alta comprimibilità<br />
➤ Introduzione di una ulteriore<br />
coppia di viti di serraggio<br />
tra i due semicorpi<br />
➤ Modifica dei semicorpi<br />
per aumentare la superficie<br />
di tenuta del<strong>le</strong><br />
guarnizioni<br />
➤ Realizzazione di “scarichi”<br />
per fare defluire<br />
l’acqua.<br />
DOMOSWING<br />
Le modifiche che hanno interessato<br />
l’attuatore sono<br />
<strong>le</strong> seguenti:<br />
➤ adozione di guarnizioni<br />
in gomma ad alta comprimibilità<br />
➤ il materia<strong>le</strong> del perno<br />
anteriore di fissaggio<br />
passa da zama ad acciaio<br />
a miglioramento<br />
<strong>della</strong> tenuta ai tentativi<br />
di effrazione. ■<br />
19<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
LE PORTE<br />
DELLA BELLEZZA<br />
20<br />
Bryce<br />
Dallas<br />
Howard<br />
Bryce Dallas Howard di persona esprime lo stesso carisma<br />
che sul grande schermo. Nel film The Village - il capolavoro<br />
del regista M. Night Shyamalan - la rossa protagonista<br />
cresciuta artisticamente sulla scena teatra<strong>le</strong> newyorkese interpreta<br />
una ragazza cieca, figlia del <strong>le</strong>ader spiritua<strong>le</strong> di un villaggio<br />
perso nei boschi dell’America del Nord. Un film d’esordio<br />
comp<strong>le</strong>sso e intenso per una figlia d’arte: suo padre, infatti, è<br />
Ron Howard, mentre il suo padrino è Henry Wink<strong>le</strong>r, ovvero Fonzie<br />
<strong>della</strong> serie Happy Days.<br />
Eppure Bryce, a differenza di<br />
tante sue omologhe, non ha mai<br />
chiesto aiuto ai suoi genitori.<br />
Scelta da Shyamalan che l’aveva<br />
vista a teatro, è stata chiamata<br />
a sostituire nientedimeno che<br />
Nico<strong>le</strong> Kidman in Manderlay,<br />
nuovo film del capriccioso e genia<strong>le</strong><br />
Lars Von Trier.<br />
Che effetto <strong>le</strong> ha fatto il suo<br />
primo film?<br />
Un sogno diventato realtà. Un’esperienza<br />
diventata magica. Night<br />
è stato per me una specie di angelo<br />
che ha trasformato la mia vita in<br />
qualcosa di fantastico. Do grande<br />
valore al tempo trascorso con lui<br />
sia come regista che come amico.<br />
Di Marco Spagnoli<br />
Come è stata scelta?<br />
Recitavo a New York in Come vi<br />
pare nel ruolo di Rosalinda. Night<br />
è venuto a vedermi senza che lo<br />
sapessi e dopo tre settimane mi<br />
ha invitato a pranzo per offrirmi il<br />
ruolo senza alcun provino. È stato<br />
un miracolo.<br />
Un miracolo?<br />
Sì, certamente, perché quasi sempre<br />
nella vita di un attore si immagina<br />
che un giorno qualcuno<br />
arriverà per proporti la parte dei<br />
tuoi sogni. Purtroppo il più del<strong>le</strong><br />
volte questo non succede e io mi<br />
ritengo estremamente fortunata.<br />
Anche con Lars Von Trier ho avuto<br />
la parte grazie alla stessa commedia<br />
in cui mi ha notato Night.<br />
Momenti critici ?<br />
Per un attore il momento più diffici<strong>le</strong><br />
è quello dell’attesa. Quando<br />
<strong>le</strong>ggi la sceneggiatura e affronti<br />
la parte tutto diventa più semplice,<br />
perché è ciò per cui sei nato.<br />
Privarsi dell’uso dello sguardo<br />
per recitare equiva<strong>le</strong> ad essere<br />
un’attrice con un handicap…<br />
Per tutta la durata del<strong>le</strong> riprese<br />
mi dicevo: non vedo l’ora di girare<br />
un film in cui possa usare i miei<br />
occhi. Sarebbe tutto molto più faci<strong>le</strong>.<br />
Come attrice so come atteggiare<br />
il volto per esprimere i sentimenti<br />
del mio personaggio.<br />
Tuttavia è stata una grandissima<br />
<strong>le</strong>zione potere fare affidamento<br />
solo su quello che senti. Ho incontrato<br />
molte persone nell’Istituto<br />
Lighthouse di New York per i<br />
non vedenti. Io stessa passavo<br />
circa novanta minuti al giorno<br />
comp<strong>le</strong>tamente bendata. Vo<strong>le</strong>vo<br />
riportare l’esperienza <strong>della</strong> cecità<br />
non come un handicap. Night vo<strong>le</strong>va<br />
che il mio personaggio fosse<br />
principalmente una ragazza forte,<br />
romantica, ma anche un mezzo
dre, non starebbe facendo un<br />
grande servizio ai suoi <strong>le</strong>ttori.<br />
Il suo ruolo è quello di una donna<br />
<strong>le</strong>ader…<br />
I timori possono annichilire <strong>le</strong><br />
persone. Ivy è la dimostrazione<br />
che si riesce a non essere controllati<br />
dal<strong>le</strong> proprie paure.<br />
Una donna è un <strong>le</strong>ader migliore?<br />
Non necessariamente. Io stessa<br />
maschiaccio che - tra l’altro - fosse<br />
anche cieca.<br />
A questo si accompagna anche<br />
un uso particolare <strong>della</strong> voce…<br />
È vero: per me l’utilizzo <strong>della</strong> voce<br />
è un modo per arrivare alla vita<br />
emotiva del personaggio. Vo<strong>le</strong>vo<br />
trovare un registro più profondo<br />
per fare in modo che la sua emotività<br />
venisse radicata nel suo linguaggio.<br />
Inoltre desideravo che<br />
potesse avere anche - di quando<br />
in quando - anche un tono più<br />
giocoso.<br />
Parliamo <strong>della</strong> paura…<br />
Mi sono preparata sulla paura<br />
stando per una settimana in una<br />
sorta di campo di addestramento<br />
con gli altri attori. Eravamo nei<br />
boschi e io - ogni tanto - di notte<br />
mi alzavo per andare a fare una<br />
passeggiata bendata. Un’esperienza<br />
terrorizzante, ma - del resto<br />
- in quel periodo tutti gli attori<br />
si sono confrontati con il senso<br />
del<strong>le</strong> proprie angosce.<br />
Cosa si prova a ‘sostituire’ Nico<strong>le</strong><br />
Kidman?<br />
Nico<strong>le</strong> Kidman è insostituibi<strong>le</strong>.<br />
Manderlay è il secondo atto di<br />
una trilogia, non un sequel.<br />
È un film indipendente e quindi è<br />
abbastanza norma<strong>le</strong> che ci sia<br />
un'altra attrice.<br />
È vero: il mio ruolo è lo stesso di<br />
quello interpretato dalla Kidman<br />
ma nel contempo è comp<strong>le</strong>tamente<br />
diverso, è un'altra faccia di<br />
Grace, così come io sono diversa<br />
da <strong>le</strong>i.<br />
Non <strong>le</strong> pesa essere citata sempre<br />
come la figlia di Ron Howard?<br />
Ho lavorato per un po’ per Vanity<br />
Fair e - come ex giornalista - capisco<br />
il senso di tutto questo. Se un<br />
giornalista non menzionasse il<br />
fatto che sono la figlia di mio pa-<br />
trovo abbastanza sorprendente<br />
che Night abbia messo proprio<br />
una donna al centro del suo film.<br />
Una scelta insolita. Ad ogni modo<br />
diciamo che il genere non c’entra.<br />
Quello che conta è l’anima <strong>della</strong><br />
persona.<br />
21<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005
GATE N. ...<br />
DESTINAZIONE...<br />
Di Giancarlo Roversi<br />
Un tesoro inestimabi<strong>le</strong> creato da mil<strong>le</strong>nni di storia, di arte<br />
e di cultura dà all’India il sapore di un universo a se stante.<br />
Un universo così intriso di sacralità profonda che fa<br />
del<strong>le</strong> sue divinità e del<strong>le</strong> ce<strong>le</strong>brazioni religiose una presenza costante<br />
nella sua realtà quotidiana. L’India è un macrocosmo dove<br />
passato e presente convivono senza stridere, avvolti da un<br />
alone fragrante di <strong>le</strong>gno di sandalo o di gelsomino.<br />
OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />
22<br />
India<br />
Nuova Delhi,<br />
Jaipur e Agra<br />
tra sogno<br />
e realtà<br />
il Taj Mahal, mauso<strong>le</strong>o<br />
dichiarato dall’UNESCO<br />
patrimonio dell’umanità<br />
La Tomba di Humayun<br />
Ovunque il forestiero riceve il benvenuto<br />
con la soave parola "Namaste",<br />
il saluto pronunciato a<br />
mani giunti e a capo chino, che<br />
esprime il grande senso di ospitalità<br />
di questa terra. La straordinaria<br />
gamma di etnie, di culture, di<br />
idiomi e di paesaggi offre scenari<br />
sempre differenti e struggenti che<br />
invitano alla contemplazione. A<br />
esprimere in modo emb<strong>le</strong>matico<br />
l’armoniosa convivenza fra richiami<br />
del passato e conquiste <strong>della</strong><br />
modernità è la capita<strong>le</strong> Nuova<br />
Delhi con i suoi secolari monumenti,<br />
i superbi templi, <strong>le</strong> fortezze,<br />
i giardini e <strong>le</strong> case in sti<strong>le</strong> colonia<strong>le</strong>,<br />
fianco a fianco con i grandi<br />
centri commerciali e quartieri urbanisticamente<br />
all’avanguardia.<br />
La sua storia inizia oltre 3000 anni<br />
fa. Per sette volte Delhi ha<br />
combattuto per la propria esistenza<br />
e ogni periodo ha contribuito<br />
a lasciar<strong>le</strong> una ricca eredità<br />
cultura<strong>le</strong> e architettonica. Ma<br />
Nuova Delhi propone anche una<br />
vita notturna con bar, discoteche,<br />
spettacoli teatrali e folcloristici e<br />
altre occasioni di divertimento.<br />
Tanti sono i luoghi da visitare a<br />
Nuova Delhi. Da non perdere assolutamente<br />
il Rashtrapati Bhavan,<br />
un grandioso edificio colonia<strong>le</strong><br />
dove si fondono e<strong>le</strong>menti<br />
architettonici Moghul e occidentali.<br />
Un'altra attrazione è il vicino<br />
delizioso Giardino Moghul, che<br />
occupa 130 ettari ed è aperto al<br />
pubblico nel mese di febbraio.<br />
Di grande suggestione il Chandni<br />
Chowk, uno dei mercati più importanti<br />
<strong>della</strong> città, con a lato la moschea<br />
di Fatehpuri, fatta costruire<br />
dal<strong>le</strong> mogli di Shah Jahan, al qua<strong>le</strong><br />
si deve invece la costruzione del Jama<br />
Masjid, una del<strong>le</strong> moschee più<br />
imponenti di tutta l'India, capace<br />
di contenere fino a 20.000 fedeli.<br />
Comp<strong>le</strong>tata nel 1658, possiede tre<br />
<strong>porte</strong>, quattro torri e due minareti<br />
di 40 metri, da cui è possibi<strong>le</strong> godere<br />
una panoramica a volo d'uccello<br />
<strong>della</strong> capita<strong>le</strong>. Il monumento più<br />
imponente e maestoso di Nuova<br />
Delhi è il Forte Rosso fatto erigere<br />
dall'imperatore Shah Jehan nel<br />
1638 e racchiudente maestosi edifici,<br />
grandi saloni e la Moschea <strong>della</strong><br />
Perla. Nei giardini si svolge ogni<br />
sera lo spettacolo musica<strong>le</strong> "Son et<br />
Lumiere" in lingua ing<strong>le</strong>se.<br />
Fra <strong>le</strong> architetture più recenti da<br />
non perdere il Tempio Birla, il più<br />
grande tempio indù <strong>della</strong> capita<strong>le</strong>,<br />
eretto nel 1938, ma soprattutto<br />
il Tempio Bahai, il Taj Mahal del<br />
20° secolo, a forma di loto fra laghetti<br />
e giardini, aperto ai credenti<br />
di tutte <strong>le</strong> religioni.<br />
Jaipur<br />
Nuova Delhi è anche il punto di<br />
partenza per visitare il “Triangolo<br />
d’oro“ che racchiude alcuni tra i<br />
maggiori tesori dell’arte <strong>india</strong>na,<br />
specialmente <strong>le</strong> città di Jaipur a<br />
ovest e di Agra a est oltre a Benares<br />
(Varanasi), la città santa dell’India,<br />
con i palazzi che si affac-
I sapori... del curry<br />
La gastronomia <strong>india</strong>na è una vera festa<br />
per i gourmet che amano la cucina esotica.<br />
In ogni città, pranzi squisiti e diversi vi<br />
delizieranno il palato. Apprezzerete la ricchezza<br />
dei sapori che il curry dà ad ogni<br />
pietanza. Il curry è preparato con una mistura<br />
di decine di spezie macinate fresche,<br />
che ogni cuoco combina in ricette<br />
segrete per dare personalità ai suoi piatti.<br />
Per finire: budini, frittel<strong>le</strong> e dolci chiudono<br />
un pranzo tanto diverso dai nostri.<br />
ciano sul Gange in cima agli alti<br />
gradoni (ghat). Meta di pel<strong>le</strong>grinaggi<br />
per tutti gli indù che vengono<br />
a “lavare“ i peccati nel loro<br />
sacro fiume, Jaipur è la ce<strong>le</strong>bre<br />
"città rosa" del Rajasthan, la terra<br />
dei Maharajah e dei regni principeschi<br />
al confine col deserto<br />
Thar. Fu fondata dal re astronomo<br />
Sawai Jai Singh II e costruita in<br />
arenaria rosa secondo il Shilpa<br />
Shastra, l’antico trattato indù di<br />
architettura e scultura. Nella cultura<br />
Rajput il rosa viene associato<br />
al senso dell’ospitalità.<br />
Sul<strong>le</strong> sue mura si aprono sette<br />
<strong>porte</strong>, corrispondenti ai rioni urbani.<br />
Il suo caratteristico colore si<br />
fonde armoniosamente con quello<br />
sgargiante degli abiti del<strong>le</strong> donne,<br />
dei turbanti e dei pittoreschi bazar,<br />
che rappresentano una irresistibi<strong>le</strong><br />
tentazione per ogni turista<br />
e dove è possibi<strong>le</strong> trovare interessanti<br />
prodotti dell’artigianato <strong>india</strong>no<br />
a prezzi convenienti.<br />
Molti i monumenti da visitare: il<br />
City Palace, con i suoi superbi palazzi,<br />
corti, portali, musei e tem-<br />
La Moschea <strong>della</strong> Perla<br />
pli; il Jantar Mantar, un osservatorio<br />
astronomico settecentesco<br />
in pietra ancora utilizzato; l’Hawa<br />
Mahal, il Palazzo dei Venti<br />
(1799), simbolo di Jaipur, alto 5<br />
piani con vetrate a losanghe da<br />
cui <strong>le</strong> regine e <strong>le</strong> dame di corte<br />
potevano osservare <strong>le</strong> strade senza<br />
essere viste; la “Ghirlanda dei<br />
forti”, fra cui quelli di Amer, su<br />
una collina a 11 km da Jaipur, un<br />
mix suggestivo di architettura indù<br />
e moghul, raggiungibi<strong>le</strong> solo a<br />
dorso di e<strong>le</strong>fante. Da non perdere,<br />
durante il percorso da Nuova<br />
Delhi a Jaipur, il Sariska Game<br />
Sanctuary e il Ranthambore, riserve<br />
di tigri, pantere, <strong>le</strong>opardi,<br />
orsi, bradipi e diverse varietà di<br />
daini.<br />
Il Jantar Mantar, osservatorio astronomico<br />
Agra<br />
Agra è lo scrigno che accoglie uno<br />
dei monumenti più incantevoli del<br />
mondo, simbolo dell’India, il Taj<br />
Mahal, un sogno impresso nel marmo<br />
candido incastonato di pietre<br />
preziose. È il simbolo <strong>della</strong> bel<strong>le</strong>zza<br />
e dell'amore eterno, costruito in 22<br />
anni dai migliori artisti dell’epoca<br />
con l’impiego di 20 mila operai, per<br />
volontà di Shah Jahan, quinto imperatore<br />
Moghul, per ce<strong>le</strong>brare l’amatissima<br />
moglie, Mumtaz Mahal,<br />
morta ancora giovane nel 1631.<br />
Non esiste forse al mondo un monumento<br />
così emb<strong>le</strong>matico e<br />
sp<strong>le</strong>ndente, che conserva ancora<br />
la sua aura romantica e che assume<br />
sfumature differenti nel<strong>le</strong> diverse<br />
ore del giorno. A mezzogiorno,<br />
al crepuscolo o all’alba il<br />
Taj assume un aspetto nuovo, raccontando<br />
ogni volta una storia diversa.<br />
Soprattutto di notte, con la<br />
luna piena o nella luce rosata dell’alba<br />
o rif<strong>le</strong>sso nel<strong>le</strong> fontane del<br />
giardino il Taj Mahal è uno spettacolo<br />
incantevo<strong>le</strong>. Forse la visione<br />
più struggente è quella dalla<br />
L’Hawa Mahal, il Palazzo dei Venti<br />
piccola torre ottagona<strong>le</strong>, posta<br />
nella Fortezza oltre il fiume Jamuna,<br />
dove l’imperatore Shah Jahan<br />
visse, imprigionato, i suoi ultimi<br />
giorni fissando la tomba <strong>della</strong><br />
moglie.<br />
Agra è famosa per il suo marmo<br />
intarsiato di gemme, per gli oggetti<br />
in pel<strong>le</strong> e ottone, per i gioielli<br />
incastonati di pietre preziose e<br />
per i ricami in filo dorato. Ma anche<br />
per i suoi dolci e piatti saporiti,<br />
come il petha e il dal-moth.<br />
INFO<br />
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Tel. 011/6114355 - Fax 011/6873889 - Te<strong>le</strong>x 31/82089<br />
Foto: Loredana Ronzani<br />
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