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Numero 03 - Pet4You

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PET<br />

4<br />

YOU<br />

DOSSIER<br />

Di fronte allo scaffale<br />

quale cibo scegliere<br />

per i nostri amici?<br />

COPIA OMAGGIO<br />

V I V E R E C O N I N O S T R I A M I C I A N I M A L I<br />

anno I - n° 3 - ottobre 2009<br />

Scavando tra le<br />

macerie in Abruzzo<br />

Sanno odore?<br />

Un motivo c’è!<br />

Cappottini utili<br />

e indispensabili<br />

Shampoo<br />

LA SCELTA DEL<br />

CUCCIOLO<br />

ALL’INTERNO IL CALENDARIO<br />

STACCABILE 2009 CON LE<br />

VOSTRE FOTO<br />

Un’utilissima guida<br />

ragionata passo per passo


EDITORIALE<br />

Ottobre 2009<br />

Cari lettori<br />

C O L L A R I<br />

DI RAZZA<br />

QUALITY LEASHES<br />

La Cinopelca s.r.l. - Via L. Cosentino, 1<br />

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Anche l’estate 2009, quella che tutti o quasi ricorderemo<br />

come “l’estate della crisi”, è andata in archivio,<br />

lasciando a noi, poveri mortali, l’impegno di ricominciare<br />

un’altra stagione di lavoro, di impegni personali e<br />

professionali, di vita. Senza dimenticare mai le piccole<br />

e grandi attenzioni che dovremo, con grande piacere,<br />

riservare, ai nostri piccoli amici quattrozampe.<br />

E’ per questo che anche in questo numero di <strong>Pet4You</strong><br />

troverete spunti di riflessione interessanti su alcune<br />

delle problematiche tipiche della stagione fredda ormai<br />

alle porte.<br />

Si parlerà di cappottini e del loro utilizzo, con un occhio<br />

alla praticità e, perché no?, uno alla moda, giusto per<br />

soddisfare le necessità di Fido e il nostro piacere di “essere<br />

sempre a posto”, anche quando siamo a passeggio<br />

con lui.<br />

Un articolo sarà interamente dedicato al “presunto”,<br />

ma in qualche caso reale, cattivo odore dei nostri amici<br />

quattrozampe. Cercheremo di capirne le cause, per<br />

stare meglio noi ma soprattutto per evitargli sofferenze<br />

inutili e risolvergli tanti piccoli e grandi problemi.<br />

Particolarmente “emozionale”, credo, per tanti lettori,<br />

l’articolo che andrà a proporre alcune riflessioni sul<br />

delicato momento della scelta del cucciolo: il tentativo<br />

della redazione è stato quello di provare a mettere<br />

ordine tra le tante cose che si devono sapere in quel<br />

momento particolare, un momento, quello della scelta<br />

del nostro nuovo amico, che è spesso decisivo per la<br />

felicità nostra e dei nostri amici quattrozampe.<br />

Non ci siamo fatti mancare in questo numero nemmeno<br />

il solito dossier, questa volta quanto mai provocatorio,<br />

sulla questione del cibo da acquistare per i nostri Micio<br />

e Bau: la speranza è di aprire una discussione ampia,<br />

positiva ma soprattutto propositiva, perché la questione<br />

merita a mio avviso tutte le nostre migliori attenzioni.<br />

Non ci potevamo dimenticare, in questo numero, e<br />

come potevamo, dei terremotati dell’Abruzzo, e in particolare<br />

dei problemi di tanti, uomini e animali, travolti da<br />

un destino cinico e spietato che si è accanito e continua<br />

ad accanirsi contro una terra tanto bella quanto sfortunata.<br />

Ne abbiamo parlato con il presidente di una delle<br />

numerose associazioni presenti sui luoghi del disastro<br />

con unità cinofile di soccorso. A fronte di testimonianze<br />

fortissime e drammatiche, la speranza, laggiù, non ha<br />

mai smesso di far credere a tutti che un domani diverso,<br />

e migliore, è possibile.<br />

E con questo augurio agli Abruzzesi, e a tutti noi, non mi<br />

resta che augurarvi buona vita e buona lettura!!!<br />

Roberto Canazza


è ora di<br />

metterlo in<br />

forma<br />

ACCESSORI E ABBIGLIAMENTO<br />

06 Cappottini utili e indispensabili<br />

IGIENE E CURA<br />

10 Sanno odore? Un motivo c’è sempre!<br />

48 Ingenya: cosmesi professionale<br />

COMPORTAMENTO<br />

17 La scelta del cucciolo<br />

STORIE<br />

30 Tra le macerie<br />

dell’Abruzzo terremotato<br />

SOMMARIO<br />

06<br />

studioprint - Vicenza<br />

DOSSIER<br />

38 Di fronte allo scaffale...<br />

quale cibo scegliere<br />

per il nostro amico a quattrozampe<br />

SPAZIO LETTORI<br />

25 Rubrica dedicata ai lettori<br />

POSTER<br />

26 Calendario staccabile<br />

con le vostre foto migliori<br />

ZONA RELAX<br />

28 Giochi e buon umore<br />

NEL PROSSIMO NUMERO<br />

50 Anticipazioni di alcuni articoli<br />

10<br />

17<br />

30<br />

Amì Dog è il cibo tutto naturale, salutare e<br />

ipoallergenico da usare tutti i giorni. Conquista<br />

subito il tuo cane, è ultra digeribile e perfettamente<br />

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PET 4 YOU ottobre 2009 5


capo d’abbigliamento, per cani soprattutto, ma oggi molte<br />

linee sono dedicate anche ad altri animali da compagnia,<br />

il gatto innanzitutto, ha sfondato, convincendo molti proprietari<br />

di animali da compagnia a farne largo uso.<br />

Una delle ragioni di fondo risiede nella psicologia del proprietario<br />

del piccolo animale: per lui il proprio cane se non<br />

è paragonabile ad un figlio poco ci manca, e tutto si deve<br />

poter fare per elevare quanto più possibile la qualità di<br />

vita dei nostri piccoli amici.<br />

Il cappottino dunque è anche un piccolo gesto d’amicizia e<br />

di affetto, una dimostrazione che tutto il possibile si vuol<br />

fare per accontentare i nostri amici a quattro zampe.<br />

Il veterinario? Il cappottino importante per evitare<br />

guai ai nostri piccoli amici<br />

Cappottini utili<br />

e indispensabili…<br />

per tutte le taglie<br />

Storia del cappottino made in USA<br />

I primi sono stati visti addosso ai barboncini bianchi delle<br />

dive di Hollywood dei primi Anni ’40, e qualcuno deve aver<br />

pensato a quanto potessero sentirsi inadeguate quelle povere<br />

bestiole conciate in quel modo così estroso.<br />

Probabilmente doveva essere stato proprio così. Di più.<br />

Perché la moda del cagnolino da passeggio con il suo cappottino<br />

in tinta con…l’abito della sua padrona…una volta<br />

oltrepassato i set cinematografici di mezza America è stato<br />

esportato in tutta l’alta società americana e nella cara<br />

vecchia Europa, facendo bella mostra di sé in tutte le occasioni<br />

importanti, in tutte le feste e le iniziative vip di<br />

mezzo mondo.<br />

Il cane, un figlio per il suo padrone<br />

Un vezzo, sentenziò allora qualcuno tra i benpensanti e<br />

primi animalisti della storia, un vezzo che, non servendo a<br />

nulla se non a far bella la padrona, avrebbe avuto vita breve.<br />

La storia ha invece clamorosamente smentito i peggiori<br />

detrattori del cappottino, perché questo particolare<br />

A ben vedere ci sono ragioni ben più scientifiche che giustificano,<br />

ed anzi, consigliano vivamente l’uso del cappottino<br />

per il nostro amico a quattro zampe, soprattutto per<br />

quei cani che vivono nelle grandi città, il cosiddetto cane<br />

metropolitano. Vivendo costantemente in appartamenti<br />

con temperature che non scendono mai sotto i 22°, gli<br />

animali cosiddetti metropolitani hanno bisogno più di altri<br />

di essere protetti tutte quelle volte che il loro padrone<br />

decide di portarli fuori, soprattutto nel periodo autunnale<br />

e invernale. E’ qui che i nostri amici animali ci ringraziano,<br />

perché anche loro sentono lo sbalzo termico tra il caldo tepore<br />

dell’appartamento e la temperatura rigida e umida,<br />

e di quel cappottino premurosamente messo addosso dai<br />

loro padroni, potendo, ringrazierebbero assai.<br />

Piu’ pulito, piu’ toelettato, piu’ coperto quando<br />

deve uscire<br />

Ma c’è un altro buon motivo, per il quale il veterinario di fiducia<br />

approverebbe a occhi chiusi, di far indossare al nostro<br />

amico a quattro zampe un cappottino: la toelettatura,<br />

anzi, per essere precisi, le frequenti toelettature cui sottoponiamo<br />

i nostri piccoli amici.<br />

Per una questione di igiene, ci diciamo spesso, senza<br />

completare la frase, cioè l’igiene di casa e non del povero<br />

quattrozampe, costretto ad essere bello profumato anche<br />

quando non ne avrebbe nessuna voglia e bisogno.<br />

E infatti è proprio qui che può essere utile l’utilizzo di un<br />

cappottino: rastrellato a dovere evita di riempire la nostra<br />

casa di peli ma nel contempo perde<br />

parte di quella difesa naturale rappresentata<br />

proprio dal suo pelo naturale.<br />

E quando esce di casa ha<br />

freddo come e più di noi, e allora il<br />

cappottino è davvero provvidenziale.<br />

Cappottini ieri e oggi<br />

Per fortuna anche per i cappottini di passi avanti se ne<br />

sono fatti tanti, e tutti molto importanti. Dai cappottini di<br />

Il cappottino dunque è anche<br />

un piccolo gesto d’amicizia<br />

e di affetto<br />

ieri a quelli di oggi sembra essere passato un secolo, in<br />

tutti i sensi: sono più vestibili, meno grossolani nel taglio,<br />

nella scelta dei colori e dei tessuti. Ecco, potremmo partire<br />

dai tessuti, che oggi sono veramente il top che il mercato<br />

può offrire.<br />

Tessuti di nuova generazione<br />

Tessuti tutti di nuova generazione, s’intende, e i cappottini<br />

ne hanno beneficiato subito in morbidezza, vestibilità ed<br />

eleganza. Non era difficile migliorare il passato, tuttavia si<br />

è fatto tutto molto bene.<br />

Ieri i tessuti erano davvero sbagliati,<br />

troppo rigidi e soprattutto troppo<br />

elettrostatici, una caratteristica che<br />

risultava e risulta peraltro particolarmente<br />

fastidiosa ai nostri amici a quattro zampe. Oggi<br />

i cappottini per cane sono morbidi e avvolgenti perché la<br />

scelta è caduta su tessuti di qualità quali lane morbide,<br />

tessuti misto lana, pile, ottimo perché capace di coniugare<br />

insieme tepore e leggerezza, e ovviamente il cotone, uno<br />

dei tessuti più apprezzati perché tessuto naturale. Tessuti<br />

6<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 7


QUESTO È SOLO<br />

UN ASSAGGIO<br />

DEI CAPPOTTINI CREATI<br />

PER IL PROSSIMO INVERNO...<br />

C’È SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCALTA!<br />

New Collection<br />

Fall Winter<br />

09/10<br />

di qualità, gli stessi utilizzati per la preparazione di capi di<br />

abbigliamento ad uso umano.<br />

Vestibilita’ ed eleganza al top. Studio sartoriale di<br />

primissima qualita’<br />

L’altro grande salto di qualità nella confezione di cappottini<br />

per cani è rappresentato dal lavoro prezioso degli studi<br />

di progettisti e di designer, che pensano davvero ad<br />

un capo su misura. C’è tutto un iter da seguire nella realizzazione<br />

di un nuovo modello di cappottino. Si parte da<br />

un’idea di massima, si prepara un<br />

cartamodello, si passa poi ai prototipi,<br />

ai campioni, si ricercano i tessuti<br />

migliori a disposizione, e infine<br />

si realizza il cappottino per il nostro<br />

amico. Il risultato è una maggior vestibilità,<br />

raggiunta anche grazie ad un lavoro d’equipe che<br />

metta insieme conoscenze della struttura fisica dell’animale<br />

e abilità nella progettazione di capi d’abbigliamento.<br />

Cani e gatti in carne ed ossa vengono utilizzati come<br />

modelli per poter definire, per quel modello di cappottino,<br />

misure, taglie, drop e soprattutto la miglior vestibilità<br />

possibile. Vestibilità che nel nostro caso vuol dire non un<br />

cappottino per il nostro cane, era il caso dei cappottini di<br />

una volta, che risultavano mal fatti già sul catalogo, al cane-modello<br />

veniva sistemato un cappottino che stringeva<br />

e tirava da ogni parte, ma il cappottino giusto per il nostro<br />

amico a quattro zampe. Una piccola grande rivoluzione anche<br />

questa.<br />

Cappottini per tutte le razze, le taglie e i gusti<br />

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Oggi i cataloghi presentano<br />

soluzioni per tutte le razze, per tutte le possibili<br />

taglie di quella razza. Ogni collezione di cappottini, poi,<br />

è fatta di diversi modelli. Ci sono cappotti con cintura, con<br />

bottoni, con maniche e senza maniche, per una questione<br />

i gatti amano il cotone e ripudiano<br />

il sintetico, soprattutto se l’utilizzo<br />

del maglioncino è direttamente<br />

sulla cute<br />

di gusto, di stile e di assortimento, che non guastano mai,<br />

ma anche per una questione di vestibilità, per ogni taglia<br />

e ad ogni età. Insomma il capo d’abbigliamento giusto per<br />

ciascuno dei nostri piccoli amici.<br />

Cappottini solo per cani? No, ci mancherebbe!<br />

Cappottini solo per cani? No di certo, perché anche i gatti,<br />

o meglio alcuni tipi di gatti, necessitano per alcuni periodi<br />

della loro vita, di un cappottino, meglio di un maglioncino,<br />

più morbido e più sinuoso ancora per modellarsi meglio<br />

al corpo e al modo di vivere del gatto<br />

in generale. Gatti tosati da poco,<br />

gatti “nudi”, come vengono chiamate<br />

alcune razze di moda oggi, hanno<br />

bisogno di un maglioncino per mantenere<br />

costante la temperatura corporea.<br />

Unica raccomandazione mai scegliere maglioncini<br />

in tessuto sintetico: i gatti amano il cotone e ripudiano il<br />

sintetico, soprattutto se l’utilizzo del maglioncino è direttamente<br />

sulla cute.<br />

La tendenza: cappottini morbidi ma anche impermeabili<br />

L’ultima tendenza della moda è quella di abbinare un cappottino<br />

ad un inserto impermeabile, un cappuccio, o di<br />

proporre semplicemente un impermeabile: soprattutto nei<br />

periodi più freddi e piovosi dell’anno può essere la soluzione<br />

ideale per evitare al nostro amico a quattro zampe<br />

di bagnarsi e di prendersi un raffreddore o peggio una gastroenterite.<br />

Bassotti e cani di piccola taglia sono i soggetti<br />

più a rischio, ma anche per queste situazioni la produzione<br />

oggi ha la soluzione, un tempo neppure pensata<br />

oggi studiata e analizzata anche nei minimi dettagli.<br />

Tutto per il nostro amico carissimo…con tutte le coccole<br />

che ci fa, pensare a lui ogni tanto è davvero il minimo.<br />

La Redazione<br />

Parola d’ordine: vestibilità.<br />

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di vestire il cane.<br />

Neppure il temporale improvviso<br />

vi impedirà di proteggerlo in modo<br />

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La seconda cosa da fare, seguendo e ricordando un detto<br />

popolare ancora molto in auge, è di risolvere i problemi<br />

uno alla volta partendo dall’inizio. E l’inizio per noi è proprio<br />

ciò che di più naturale possiede un quattrozampe: il<br />

suo odore.<br />

L’odore naturale<br />

Va detto prima di tutto che a differenza degli umani, che<br />

nel corso dell’evoluzione hanno squalificato progressivamente<br />

l’utilizzo in termini istruttivi dell’olfatto, gli animali<br />

hanno invece continuato e continuano a utilizzare questo<br />

senso come un linguaggio muto e invisibile ma ricchissimo<br />

di informazioni e significati. Riassunto: cani, gatti e associati<br />

usano eccome l’odore e il proprio olfatto per continuare<br />

a ricevere informazioni sulla realtà, meglio e di più<br />

di qualsiasi altro organo.<br />

Lo testimoniano i dati matematici delle superfici olfattive<br />

nell’uomo e nel gatto per esempio a confronto: mentre<br />

nell’uomo la superficie olfattiva è ridotta a circa 5 cm quadrati,<br />

nel gatto si arriva a quasi 20 cm quadrati.<br />

La funzione dell’odore nei cani e nei gatti<br />

SANNO ODORE?<br />

Un motivo c’è…sempre!!!<br />

Dicono che il mio cane puzza troppo per andare<br />

in ascensore: dai blog l’allarme per l’odore del<br />

pelo e della cute di cani e gatti<br />

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: “I condomini del<br />

mio stabile dicono che il mio cane puzza e…che non deve<br />

più prendere l’ascensore, perché le persone che ci salgono<br />

dopo sentono una puzza insopportabile. Premetto che<br />

cerco di tenere il cane pulito ma chiaramente è un cane e<br />

non posso…cospargerlo di profumi!!!<br />

Qualche volta qualcuno minaccia che<br />

c’è un regolamento secondo il quale<br />

se tutta l’assemblea è d’accordo possono<br />

costringermi a non tenere più il<br />

cane in quel condominio. Qualcuno<br />

ne sa qualcosa?”<br />

Chissà a quanti di noi sarà capitato di ricevere consigli,<br />

suggerimenti e perché no, lamentele a proposito dell’odore<br />

del nostro quattrozampe. E chissà quante volte abbiamo<br />

cercato una difesa, anche negando l’evidenza di un<br />

odore, quello del nostro Fido, che c’è ed è decisamente diverso<br />

da quello di noi umani.<br />

tutti noi abbiamo un odore particolare,<br />

chi più chi meno accentuato, e la<br />

stessa cosa vale per i nostri amici cani<br />

Del resto tutti noi abbiamo un odore particolare, chi più<br />

chi meno accentuato, e la stessa cosa vale per i nostri<br />

amici cani. Con l’eccezione che i cani non vivono in condominio,<br />

non comandano e non possono impedire a qualche<br />

umano, che lo meriterebbe, di salire in ascensore perché<br />

le sue ascelle è un po’ che non hanno provato l’ebbrezza<br />

dell’acqua e di un po’ di deodorante.<br />

A qualcuno, a qualche umano intendo, farebbe bene la lettura<br />

di uno dei classici della narrativa internazionale, Animal<br />

Farm ovvero La fattoria degli<br />

Il codice d’odore di cani e gatti<br />

animali: giusto per avere altri punti<br />

di vista diversi da quelli consueti,<br />

punti di vista diversi da quelli di<br />

noi bipedi.<br />

Di fronte all’odore, e talvolta al maleodore, dei nostri amici,<br />

una cosa da fare innanzitutto: mai disperarsi e mai perdere<br />

la calma. C’è una soluzione a tutto, e l’odore o il maleodore<br />

di un quattrozampe non è tragedia che non possa<br />

lasciarci stupefatti e senza parole.<br />

Gli odori naturali dei cani e dei gatti provengono principalmente<br />

dalla zona intorno alle orecchie, dalle zampe e<br />

dall’ano. Cani e gatti producono naturalmente delle secrezioni<br />

la cui funzione è quella di consentire la produzione<br />

di odori per le altre specie animali con le quali vengono<br />

a contatto, per il singolo riconoscimento da parte di altri<br />

cani e per l’uso come marcatura del territorio.<br />

In un contesto aperto normalmente i gatti non sterilizzati<br />

tendono a fissare un confine territoriale di propria pertinenza,<br />

lungo il quale appongono la propria firma anche<br />

con graffiature sui tronchi degli alberi o con spruzzi di urina<br />

che vengono apposti su superfici verticali ad un’altezza<br />

non simbolica ma specifica: quella del naso degli altri<br />

gatti. Curioso! Nei gatti che invece vivono comunemente,<br />

e spesso molto comodamente, nelle nostre case, perfino<br />

l’uso corretto o meno della lettiera ci dice qualcosa: non è<br />

da escludere che se il gatto lascia in lettiera i propri escrementi<br />

senza coprirli stia dichiarando che forse la sabbia è<br />

di tipo troppo profumato o che è stato usato nel pulirla un<br />

detergente troppo aromatico. Quale sia la condizione, lo<br />

stile e l’ambiente di vita l’olfatto risulta essere estremamente<br />

importante per comunicare<br />

con il resto del mondo, con gli altri<br />

viventi.<br />

Ano, orecchie e zampe i luoghi<br />

di maggior produzione di<br />

odori nei cani<br />

Per quanto riguarda in particolare i cani va detto che<br />

anch’essi producono naturalmente delle secrezioni la cui<br />

funzione è quella di consentire la produzione di odori per<br />

cani, gatti e associati usano l’odore<br />

e il proprio olfatto per continuare a<br />

ricevere informazioni sulla realtà,<br />

meglio e di più di qualsiasi altro organo<br />

le specie animali, per il singolo riconoscimento da parte<br />

di altri cani e per l’uso come marcatura del territorio. I<br />

cani, come sappiamo, non producono il sudore per la termoregolazione,<br />

tuttavia essi hanno ghiandole sudoripare,<br />

le ghiandole apocrine, associate ad ogni follicolo pilifero,<br />

che con ogni probabilità producono un singolo odore che<br />

è un segnale riconoscibile da parte degli altri cani.<br />

I cani poi hanno ghiandole sudoripare sui polpastrelli delle<br />

loro zampe e sui loro nasi. Quando queste ghiandole<br />

sono attive lasciano il naso e i polpastrelli delle zampe<br />

leggermente umide e aiutano la pelle a mantenere le sue<br />

caratteristiche funzionali. Ghiandole<br />

apocrine si trovano nel cane<br />

anche nel canale esterno dell’orecchio:<br />

sono le ghiandole ceruminose.<br />

Ma vicino all’orecchio del nostro<br />

cane vi sono anche numerose<br />

ghiandole sebacee. Per questo<br />

non è raro che il veterinario fiuti le orecchie del cane per<br />

individuare eventuali problemi con infezioni batteriche o<br />

fungine: quando si infettano le orecchie possono emanare<br />

un forte odore sgradevole.<br />

10<br />

PET 4 YOU ottobre 2009<br />

11


ATTENTI A QUEI DUE<br />

Ora il cane è messo male esteticamente e non sembra giustamente<br />

troppo felice, anche se quando gli butto la palla<br />

gioca senza problemi. Ma il pelo è brutto, lo perde, sa un<br />

odore allucinante e non sappiamo cosa fare.”<br />

È allarme dermatiti per cani e gatti. cenni di fisiopatologia<br />

cutanea<br />

Il duro dal cuore morbido<br />

e il delicato dalle grandi proprietà<br />

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lo shampoo base ideale perchè deterge a<br />

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all’azione sinergica di tea tree oil, avena,<br />

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favorisce la normalizzazione della cute<br />

grassa, dà sollievo al cane contro il prurito<br />

ed è valido aiuto alle cure dermatologiche<br />

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Ma i cani, come tutti i carnivori, sono in possesso di due<br />

borse anali dette ghiandole odorose, lì apposta con la funzione<br />

di produrre una secrezione sottile e pastosa di colore<br />

giallo e grigio dall’odore forte di ammuffito. Segnali e<br />

fonti di comunicazione che, senza la parola, fanno come e<br />

di più.<br />

L’odore, quasi sempre sintomo di uno squilibrio, di<br />

una pelle che “funziona” male<br />

Ma un odore acido e persistente, soprattutto se non abituale,<br />

può essere spesso il segnale di qualche squilibrio<br />

del nostro amico. E allora, prima di prendersela con i condomini,<br />

con i quali invece è sempre<br />

bene mantenere, fin dove è possibile,<br />

buoni rapporti, sarebbe meglio far vedere<br />

l’amico cane da un veterinario,<br />

un esperto capace di indicarci il problema<br />

e insieme la sua soluzione.<br />

Il ricorso al veterinario si rende necessario soprattutto se<br />

il cane, dopo essere stato lavato e spazzolato per bene,<br />

emana ancora un cattivo odore. L’animale potrebbe soffrire<br />

di seborrea, di un’infezione ad un orecchio, essere affetto<br />

da ostruzione delle ghiandole perianali o soffrire di<br />

qualche altra patologia che si manifesta appunto con un<br />

pèrsistente e insopportabile maleodore.<br />

Rappresentativo dei tanti piccoli e grandi problemi che<br />

possono capitare in un’amicizia con un quattrozampe è il<br />

messaggio di un blogger qualche mese fa.<br />

“Buongiorno a tutti, ho un grave problema con il mio cane<br />

di razza pastore tedesco. E’ da circa 8 mesi che cerchiamo<br />

un rimedio ma niente. In pratica il cane si gratta in continuazione,<br />

lateralmente sui fianchi, adesso perde anche<br />

il pelo, ed emana un odore tipo marcio molto fastidioso.<br />

prima di prendersela con i<br />

condomini, sarebbe meglio far<br />

vedere il cane da un veterinario<br />

Di fronte alle preoccupazioni di questo blogger credo che<br />

la cosa migliore da fare sia provare a cominciare da capo,<br />

a partire da alcuni, essenziali, rudimenti di fisiopatologia<br />

cutanea. Innanzitutto: la cute del cane presenta un epitelio<br />

squamoso cheratinizzato composto da tre a cinque<br />

strati cellulari vivi, proiettati a dar luogo allo strato corneo.<br />

Quest’ultimo è composto da migliaia di cellule morte<br />

stipate in trenta e più strati esterni che rappresentano<br />

una vera e propria barriera contro i diversi agenti, fisici<br />

chimici e microbiologici, a cui la cute è esposta. La funzione-barriera<br />

di questo strato di pelle morta evita tra l’altro<br />

la dispersione d’acqua transepidermica ed è mantenuta<br />

dal continuo ricambio cellulare cutaneo: in circa ventidue<br />

giorni le cellule dello strato basale migrano verso l’alto,<br />

sintetizzano e immagazzinano cheratine, perdono il nucleo<br />

e gli organuli citoplasmatici, e una volta raggiunto il<br />

corneo si ricoprono di una struttura che le rende molto resistenti<br />

e impermeabili. Dallo strato corneo si disperderanno<br />

nell’ambiente come cellule morte. In condizioni fisiologiche<br />

normali gli eventi proliferativi sono in equilibrio<br />

con quelli desquamativi, dovendo tradurre in forma più<br />

chiara le cellule che muoiono fanno sempre pari e patta<br />

con quelle che nascono, ma quando si hanno delle anomalie<br />

nei processi di sintesi e di ricambio cellulare, si sviluppano<br />

malattie esfolliative seborroiche.<br />

La presenza di detriti cherato seborroici, quella che comunemente<br />

noi mortali chiamiamo forfora, in eccesso su<br />

cute e mantello, assieme alla presenza<br />

di flogosi cutanea favoriscono l’insorgenza<br />

di infezioni opportunistiche secondarie<br />

per le modificazioni avvenute<br />

nell’habitat di superficie: il pH più<br />

alcalino, l’aumento di grassi, di umidità<br />

e della temperatura, promuovono un’eccessiva proliferazione<br />

dei microrganismi presenti ed una conseguente infezione.<br />

Cani, tra gli animali più colpiti da malattie allergiche<br />

Occorre qui ricordare innanzitutto un primato, anche se<br />

non particolarmente esaltante: il cane rappresenta in assoluto<br />

la specie animale più colpita da infezioni batteriche<br />

cutanee, le piodermiti, a causa dei molteplici fattori predisponesti<br />

a cui è soggetto: sia anatomo-fisiologici, come<br />

la presenza di uno strato corneo sottile e poco compatto o<br />

un pH cutaneo particolarmente alcalino, che patologici, è<br />

il caso delle malattie parassitarie, allergiche, endocrine e<br />

immunologiche.<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 13


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Perchè le dermatiti<br />

Un aspetto importante della cura del nostro cane è assicurarsi<br />

che la cute e il mantello di Fido siano sani. La quantità<br />

di cure e il tempo da dedicarvi possono variare a seil<br />

cane rappresenta in assoluto<br />

la specie animale più colpita da<br />

infezioni batteriche cutanee<br />

Ma che cos’è esattamente una dermatite? Una dermatite<br />

è un’infiammazione della pelle, molto diffusa nei cani<br />

e nei gatti. La dermatite nel cane e nel gatto si può manifestare<br />

con arrossamento, prurito, croste, piaghe, seborrea<br />

e infiammazione, con conseguente rischio di infezioni.<br />

L’infiammazione costituisce infatti il terreno ideale per<br />

lo sviluppo delle infezioni da germi, streptococchi e stafilococchi<br />

soprattutto, delle infestazioni<br />

parassitarie, rogna sarcoptica in<br />

particolare, e di quelle micotiche. E’ lo<br />

stato infiammatorio a costituire il terreno<br />

ideale per lo sviluppo delle infezioni:<br />

in pratica i germi, normalmente<br />

già presenti in loco, approfittando dell’infiammazione si riproducono<br />

in modo abnorme. L’infezione è quindi l’effetto<br />

e non la causa del problema. Si parte con il prurito, che<br />

se dall’occhio distratto non viene quasi nemmeno notato,<br />

risulta essere per chi prova ad interessarsi con costanza<br />

della salute del suo cane, un segno clinico importante per<br />

procedere in un’analisi più approfondita del problema. I<br />

proprietari attenti si mettono subito in apprensione, e talvolta<br />

in agitazione, ma fanno bene, perché non solo il cane<br />

può essere malato ma la malattia del cane rischia di essere<br />

trasmissibile anche all’uomo. In genere le cause più frequenti<br />

del prurito sono le malattie parassitarie ed allergiche<br />

ma talvolta anche altre malattie possono essere causa<br />

di prurito. Tra le dermatiti più comuni anche la dermatite<br />

da pulci, una comune malattia cutanea pruriginosa che<br />

si manifesta in seguito a fenomeni di ipersensibilità verso<br />

le punture delle pulci. Spesso il prurito porta il cane ad<br />

autotraumatizzarsi, con esiti a volte anche molto gravi che<br />

ci fanno correre veloce veloce dal veterinario. Dalla dermatite<br />

da pulci alla rogna sarcoptica il passo è abbastanza<br />

breve. Trasmessa dagli acari, le sue lesioni si manifestano<br />

quando insorgono reazioni di ipersensibilità verso<br />

l’acaro e le sue secrezioni che inducono il nostro amico<br />

a quattro zampe ad autotraumatismi per l’intenso prurito,<br />

per l’intervento di piogeni, batteri che producono pus,<br />

ma soprattutto per l’infiammazione che nel derma distrugge<br />

i follicoli piliferi e le ghiandole. E non va dimenticata<br />

neppure l’otite esterna. Molto frequente nel cane, le cause<br />

della sua diffusione sono la penetrazione di graminacee<br />

e malattie del padiglione auricolare o<br />

dell’orecchio medio. Dagli esiti a volte<br />

tragici è invece la leishmaniosi, malattia<br />

parassitaria che colpisce prevalentemente<br />

il cane e gli animali selvatici<br />

ma occasionalmente anche l’uomo.<br />

Il parassita responsabile della malattia è un protozoo appartenente<br />

alla specie Leishmania. Una volta nel sangue<br />

la Leishmania raggiunge i linfonodi e da qui si diffonde<br />

nell’organismo, colpendo indifferentemente maschi e femmine.<br />

A tuttoggi non è stato ancora individuato alcun metodo<br />

valido per proteggere i cani da questa subdola malattia.<br />

Ma vi sono casi in cui i parassiti proprio non c’entrano.<br />

Si chiamano infezioni cutanee di origine batterica.<br />

Si parla di piodermiti se vi è accompagnata la produzione<br />

di pus. Parlando di infezioni batteriche della cute, le<br />

piodermiti rappresentano una delle cause più frequenti di<br />

malattie cutanee nella specie canina, al secondo posto subito<br />

dietro l’allergia da pulci.<br />

Per cute e mantello sani e puliti: spazzolare e lavare<br />

regolarmente i nostri amici quattrozampe…<br />

Dentifricio Spray di Armonie Naturali è la soluzione più pratica ed efficace per mantenere sempre<br />

perfetta la dentatura del cane. In un colpo solo, tre grandi risultati: protegge lo smalto, proviene le placche<br />

ed elimina l’alito cattivo. Basta spruzzare una volta al giorno, senza spazzolare né risciacquare.<br />

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…E prodotti “giusti” per pelo e pelle di cani e gatti<br />

conda della razza e del tipo di cane. L’importante è che<br />

comunque i controlli siano una routine quasi quotidiana.<br />

Un mantello sano sarà morbido e relativamente soffice,<br />

anche nelle razze a pelo corto o arricciato. Dovrebbe essere<br />

brillante ma non grasso, e naturalmente non dovrebbe<br />

emanare cattivo odore. Se invece avrete<br />

poca cura del vostro amico a quattro<br />

zampe vi ritroverete presto, anzi, si ritroverà<br />

presto con un pelo secco e fragile,<br />

con peli morti non ancora rimossi<br />

e magari con un aspetto generale del mantello unto o impolverato.<br />

Per evitarvi di ritrovare Fido in queste condizioni<br />

dovrete abituarvi a spazzolare frequentemente il mantello<br />

del vostro cane.<br />

E’ importante soprattutto per le razze a pelo lungo, per<br />

quei cani con un mantello molto fitto ma anche per quelle<br />

razze di cani con pelo molto corto, pelo lungo o corto<br />

i peli morti ci sono comunque. Spazzolare è in ogni caso<br />

un’operazione da compiere con attenzione. Bisogna avere<br />

gli strumenti adatti, che nel nostro caso dovranno essere<br />

due tipi di spazzola, una a setole larghe per la parte esterna,<br />

un’altra a setole più strette per una cura più minuziosa<br />

e per la zona del muso. Di solito il caratteristico odore<br />

forte del nostro cane è causato da un accumulo di batteri<br />

e di unto sul pelo. Bene, una bella lavata eliminerà questi<br />

accumuli!!!<br />

…Una dieta sana ed equilibrata…<br />

Come per le operazioni del lavaggio di Fido, anche per<br />

quanto riguarda l’alimentazione del nostro quattrozampe<br />

ci siamo già dilungati nel numero scorso di <strong>Pet4You</strong>.<br />

Qui solo alcuni rimandi, per sottolineare ancora una volta<br />

di più l’idea che un bel mantello e una cute sana dipendono<br />

molto dall’alimentazione. Questo perché il mantello è<br />

costituito principalmente da proteine, e il pelo del nostro<br />

cane sarà tanto più in salute quanto migliore sarà la sua<br />

dieta. I cibi ricchi di acidi grassi sono particolarmente indicati<br />

per un pelo sano e brillante. Se il tuo cane mostra segni<br />

di problemi al pelo o alla pelle, un’alimentazione non<br />

adeguata potrebbe esserne la causa. Assicuriamoci per<br />

questo di raccogliere le migliori informazioni alimentari<br />

dal veterinario di fiducia.<br />

L’infezione è quindi l’effetto<br />

e non la causa del problema<br />

Un capitolo a parte sarebbe da aprire sui prodotti per la<br />

pulizia del mantello e della cute del nostro amico. Ci torneremo<br />

nei prossimi numeri di <strong>Pet4You</strong>, qui solo alcune informazioni<br />

base per metterci tutti nelle condizioni di capire<br />

meglio la scelta migliore per il nostro quattrozampe. Ci<br />

basti dire che sono molti gli ingredienti presenti in un prodotto<br />

cosmetico per animali d’affezione, shampoo compreso.<br />

Ci sono emulsionanti, solventi, antischiuma e antiossidanti,<br />

ciascuno con una specifica funzione, ci sono<br />

sostanze funzionali, di solito sostanze di origine vegetale<br />

che conferiscono al prodotto una specifica azione richiesta<br />

al prodotto stesso. Se per esempio al nostro amico serve<br />

uno shampoo igienizzante perché reduce da zone particolarmente<br />

sporche o perché si è procurato piccole abrasioni,<br />

escoriazioni dovute a problemi dermatologici, piccole<br />

zuffe con altri cani o altri traumi, allora la sostanza naturale<br />

presente nello shampoo potrebbe essere<br />

tea tree oil, olio di timo, di lavanda,<br />

propoli ma anche olio essenziale di<br />

pompelmo. Per cani invece con cute particolarmente<br />

grassa o per soggetti con<br />

problemi dermatologici quali seborrea umida la soluzione<br />

potrebbe essere la presenza nel prodotto di argilla: assorbe<br />

l’acqua e le sostanze oleose asciugando la pelle. Ma ci<br />

sono shampoo ad azione nutriente, ammorbidente, rinfrescante,<br />

deodorante e anche capaci di allontanare i parassiti:<br />

per quest’ultimo le sostanze naturali che non possono<br />

mancare dovrebbero essere olio di geranio, di citronella,<br />

di neem ma anche il solito tuttofare tea tree oil.<br />

Se avete un cane con la cute arrossata o da rinforzare non<br />

ci sono problemi, perché le sostanze naturali sono in grado<br />

di risolvere quasi ogni problema: camomilla e tiglio per<br />

le pelli arrossate, cheratina per ridare al pelo più forza e<br />

salute. La natura, come sempre, è capace di offrire sempre<br />

la risposta giusta al…quattrozampe giusto!!!<br />

Lo “Staphylococcus intermedius”, uno dei<br />

principali responsabili della piodermite<br />

La Redazione<br />

La scelta del cucciolo?<br />

Bisogna fare le cose per bene, una<br />

mano sul cuore e una sulla testa<br />

Vorrei tanto avere un cane!!!<br />

“Il bambino non ricordava esattamente da quanto<br />

tempo desiderasse la compagnia di un cane.<br />

Gli sembrava che fosse da sempre. Aveva dieci<br />

anni appena compiuti ed era figlio unico. Quando<br />

si svegliava al mattino e lentamente emergeva<br />

dal mondo misterioso del sogno, a volte allungava<br />

la mano verso il tappeto cercando un corpo peloso<br />

da accarezzare. Ma non c’era mai. Poi entrava<br />

sua madre, e puntuale come un orologio svizzero<br />

e apriva gli scuretti della finestra.<br />

- Buongiorno Nicola. Coraggio amore, è l’ora di<br />

alzarsi – diceva. A fatica il ragazzino si tirava su a<br />

sedere mentre la mamma preparava i vestiti della<br />

giornata. Come sarebbe stato bello se un cane<br />

fosse saltato sul letto, allegro e festante, a leccargli<br />

il viso.<br />

- Mamma, na hai parlato con papà? Per il cucciolo<br />

dico… - esclamò Nicola quella mattina.<br />

Si aspettava già la solita risposta: - Non ancora,<br />

vedremo… - quindi ci volle qualche secondo perché<br />

la voce della mamma con il suo contenuto gli<br />

arrivasse al cervello.<br />

- Sì, Chicco, ne abbiamo discusso ieri sera. –<br />

Nicola sentì il cuore accelerare come a tempo di<br />

rock. Spalancò gli occhi nocciola e la bocca si<br />

schiuse rivelando il filo metallico dell’apparecchio<br />

che cercava di riportare un incisivo, storto dal pollice<br />

che si succhiava, al suo posto naturale.<br />

- Eh allora…!?! – mormorò.<br />

- Sì, Nicola, la risposta è sì! Dato che lo desideri<br />

tanto avrai il tuo cucciolo.”<br />

Mi è sembrata cosa carina rileggere, insieme ai nostri lettori,<br />

l’avvio di questo racconto di Daniela Castellani dal titolo<br />

Un Amico per sempre: in poche parole la capacità di<br />

descrivere le gioie, le emozioni, l’attesa per un amico atteso<br />

davvero da tempo. Nicola nel romanzo, tutti o quasi<br />

i bimbi nel mondo desiderano presto o tardi di incontrare<br />

un amico vero, magari a quattro zampe.<br />

Questo il racconto, questi i sogni di tanti nostri ragazzi.<br />

La realtà è un pochino più complessa, tante sono infatti le<br />

cose cui pensare quando arriva il momento della scelta,<br />

della scelta di portare un cucciolo in casa. Niente di drammatico<br />

s’intende, ma non c’è dubbio che ci sono alcune<br />

cose che meritano attenzione e cura per fare in modo che<br />

il nostro nuovo amico stia bene con noi e noi con lui, insomma<br />

che la famiglia si allarghi senza problemi anzi…<br />

La prima scelta s’impone: cane o gatto?<br />

Una prima scelta deve richiamare tutta quanta la nostra<br />

attenzione: quale animale accogliere in casa? Di solito,<br />

perché percentualmente funziona così, la domanda classica<br />

è: prendiamo un cane o un gatto?<br />

Diciamo subito che un cucciolo di gatto sarà di sicuro<br />

meno impegnativo di un cagnolino, perché il gatto è di solito<br />

molto sedentario, abitudinario, capace di adattarsi<br />

bene in appartamento e senza nemmeno sporcare troppo:<br />

il gatto è un animale che ama vivere nella pulizia, è un maniaco<br />

della pulizia intima e dei suoi ambienti di vita.<br />

Un cane avrà invece bisogno sempre di qualcuno che lo<br />

assista e lo segua anzi, sarà lui stesso a cercare le vostre<br />

attenzioni. Un cucciolo di cane avrà bisogno di cammina-<br />

16<br />

PET 4 YOU ottobre 2009<br />

17


e tutti i giorni e di solito si dimostra più esuberante e intraprendente<br />

del suo coetaneo gatto. Se un consiglio disinteressato<br />

si può dare è quello di<br />

scegliere quell’animale che si adatta<br />

con più facilità allo stile di vita<br />

di chi lo seguirà per tutta la vita: è<br />

l’unico modo per avere speranze<br />

certe di garantirci, ma soprattutto<br />

garantirgli, un futuro sereno.<br />

Perchè adottare o acquistare un cucciolo? Le<br />

motivazioni degli amici a due zampe<br />

tutti o quasi i bimbi nel mondo<br />

desiderano presto o tardi di incontrare<br />

un amico vero, magari a quattro zampe<br />

Cosa significa avere un cane?<br />

Certo, la prima domanda che ci si deve porre, la domanda<br />

delle domande sulla quale impostare tutto il resto del ragionamento,<br />

non può che essere questa: perché voglio un<br />

cane, per quale motivo sento l’esigenza di avere un cane?<br />

Perché non dei pesciolini rossi? Anche perché, non ce ne<br />

vogliano i pesciolini rossi, sono davvero due cose diversissime<br />

tra loro.<br />

Un cane non è un pesciolino rosso, il cane ha bisogno di<br />

affetto, pazienza, tempo libero, non è una macchina da<br />

parcheggiare sotto casa e chi s’è visto s’è visto. No! il cane<br />

significa spesso andare a spasso con la pioggia, il caldo, il<br />

freddo, con la bronchite e il mal di gola e magari qualche<br />

linea di febbre, perché le sue cose lui le deve fare due, anche<br />

tre volte al giorno.<br />

E poi il cane non ama stare da solo o peggio in gabbia,<br />

non ha ferie e non va in vacanza se non ce lo portate voi,<br />

non ha sabati per riposare e domeniche in cui staccare la<br />

spina, anche lui ha bisogno di una dieta equilibrata, eccetera<br />

eccetera eccetera.<br />

Il cane di solito ha anche tanti peli, alcuni dei quali perde<br />

regolarmente durante l’arco della giornata e dell’anno,<br />

e per chi ancora non lo sapesse i cani hanno il loro odore<br />

particolare, diverso dal nostro umano perché diverso è il<br />

ph della pelle, cioè non maleodorano, solo hanno odori diversi<br />

dai nostri.<br />

Signori: questo è il cane, anche tutto questo vuol dire avere<br />

un cane, e se ritenete di avere una quindicina d’anni da<br />

“investire” in un’amicizia impegnativa e gratificante come<br />

questa il matrimonio è pressoché cosa fatta.<br />

Ma quale razza preferisco?<br />

Quasi. Sì perché i problemi, gli impegni e in particolare le<br />

scelte non sono finite, anzi.<br />

Una volta stabilito che è un cane l’oggetto della vostra<br />

amicizia si tratta di capire quale cane, cioè quale razza<br />

preferisco.<br />

Domanda dalla risposta difficile ma non impossibile. Ogni<br />

cane ha caratteristiche morfologiche e caratteriali sue e<br />

anche noi siamo tutti diversi uno dall’altro: abbiamo stili<br />

di vita, tempi, attività lavorativa, nucleo familiare diversissimi<br />

e solo scegliendo il cane che più si addice al nostro<br />

tipo di esistenza possiamo sperare di essere felici con il<br />

nostro nuovo amico, e lui con noi.<br />

L’unico avvertimento o consiglio o chiamatelo come volete<br />

che ci possiamo dare reciprocamente<br />

è che prima di prendere qualsiasi<br />

decisione si parli, ci si consulti, ci si<br />

informi, si chieda a chi ne sa di più,<br />

insomma si faccia tutto il possibile<br />

per non sbagliare scelta.<br />

Voglio il cane della carta igienica!<br />

Va di moda il cane della carta igienica? Benissimo, proviamo<br />

a pensare ad un cucciolo della serie Retriever, benissimo,<br />

ma pensiamo subito che il nostro cucciolo potenziale<br />

nuovo amico, pur a suo agio in tante situazioni, resta quello<br />

che è sempre stato, quello che sono stati i Retriever:<br />

cani da lavoro!<br />

Vado dal tal dei tali perchè ha venduto un<br />

bell’alano!<br />

Tra gli altri problemi da affrontare c’è anche quello dell’allevamento.<br />

Prima di tutto è bene recarsi da un<br />

allevatore che allevi al massimo un<br />

paio di razze, anche se il massimo<br />

sarebbe trovare un allevatore amante<br />

di una razza in particolare e ancor<br />

meglio se riconosciuto dall’ENCI.<br />

Poi è fondamentale vedere come vivono i suoi cani: da lì<br />

capirete tante cose. Meglio evitare allevamenti con troppi<br />

soggetti e che fanno troppi cuccioli in un anno: il rischio è<br />

di trovarsi a scegliere tra soggetti di media o bassa qualità.<br />

Un allevatore amatoriale serio è per noi colui che possiede<br />

al massimo una decina di esemplari che vivono a stretto<br />

contatto con lui, in casa ed in giardino, che non fa monte e<br />

cucciolate a ripetizione, preservando così le sue fattrici da<br />

stress e debilitazioni dovute ai parti, un allevatore che se<br />

ne frega dei guadagni ma che invece crede in un continuo<br />

miglioramento e selezione della razza da tutti i difetti noti<br />

ed occulti, che conosce le linee di sangue e fa monte con<br />

cognizione di causa ed effetto.<br />

Ecco, questo sarebbe il nostro allevatore ideale, andremo<br />

da lui, disti dalla nostra abitazione anche diversi chilometri,<br />

e ci faremo consigliare ma senza mai farci prendere<br />

dalla fretta, per tutti cattivissima consigliera. C’è un<br />

piccolo grande segreto che ci può aiutare a capire se il nostro<br />

allevatore è serio allevatore e contemporaneamente<br />

amante degli animali: bisogna preoccuparsi di vedere se<br />

in giro nell’allevamento ci sono cani anziani e in che maniera<br />

vivono e vengono trattati. Questo è un buon modo<br />

meglio scegliere quell’animale che si<br />

adatta con più facilità allo stile di vita<br />

di chi lo seguirà per tutta la vita<br />

per capire che tipo di allevatore è il vostro, se ama veramente<br />

i suoi cani o se questa sua “passione” nasconde, diciamo<br />

così, finalità esclusivamente economiche e di lucro.<br />

Ma quale scelgo?<br />

Superato anche lo scoglio dell’allevatore il problema è…<br />

quale scelgo? Soprattutto quando le cucciolate sono numerose<br />

e sono tutti…bellissimi paffuttini simpatici?<br />

Intanto va osservata la cucciolata nel suo insieme. E’ importante<br />

osservare le condizioni fisiche della madre: non<br />

è necessario che questa sia bene in carne, è invece importante<br />

che abbia evidenti segni di lattazione, ciò sta a significare<br />

che i cuccioli sono ben nutriti.<br />

Non è invece una garanzia di bellezza e forza futura il fatto<br />

che il cucciolo sia più grande dei suoi fratellini: crescendo<br />

può cambiare. E poi la sola osservazione del cucciolo e<br />

della madre non basta, perché alla formazione del futuro<br />

amico a quattro zampe intervengono altri importanti fattori:<br />

la vita uterina, le prime relazioni con la madre, i propri<br />

simili e le altre specie animali, l’ambiente in cui vive. E potremmo<br />

tranquillamente continuare per un bel po’.<br />

Cane bello = cane sano, vaccinato e in regola?<br />

Proprio cosi’!<br />

Avete individuato un allevatore che vi sembra un allevatore<br />

serio e appassionato? Mettetelo alla prova allora, sono<br />

tante le cose da chiedergli per assicurarvi che il vostro<br />

Fido sia a posto con tutto.<br />

Innanzitutto la possibilità di vedere<br />

la cucciolata, in particolare la<br />

possibilità di vedere i genitori della<br />

cucciolata. E poi verificare che il cucciolo<br />

sia stato vaccinato, sverminato,<br />

svezzato e provvisto di microchip.<br />

Ancora. Il cucciolo deve essere accompagnato dal Certificato<br />

di sana e buona costituzione rilasciato dal veterinario<br />

18<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 19


L’aspetto<br />

Innanzitutto l’aspetto. Quali sono le caratteristiche di<br />

queInnanzitutto l’aspetto. Quali sono le caratteristiche di<br />

questa silhouette che tanto vi attira da tenere in considerazione?<br />

Innanzitutto controllate il suo pelo. Un pelo abbondante<br />

implica inevitabilmente dei problemi di cura. Se<br />

non avete il coraggio, o il tempo o la voglia d’usare regolarmente<br />

spazzole e pettini, rendetevi conto che solo un<br />

cane a pelo corto potrà evitarvi questo impegno. Siete un<br />

maniaco della pulizia? Sappiate allora che esiste il cane<br />

che non perde pelo e non è neppure tanto raro. I cani che<br />

vengono regolarmente tosati (barboncini) o toelettati per<br />

depilazione (terrier e schnauzer) non perdono pelo. I disagi<br />

nella manutenzione (spazzolatura) sono limitati ma<br />

in contropartita questi cani devono essere seguiti da un<br />

buon toelettatore.<br />

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con i prodotti di Armonie Naturali<br />

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curante e dal Libretto Sanitario personale, dove saranno<br />

annotate tutte le profilassi effettuate fino al momento della<br />

sua cessione, fino a quando non sarà ufficialmente il vostro<br />

nuovo amico quattrozampe.<br />

Verificate inoltre che la nascita della cucciolata sia stata<br />

denunciata all’ENCI.<br />

Ma i controlli e le verifiche non sono tutte qui. I genitori<br />

della cucciolata devono aver fatto almeno i controlli sulla<br />

Displasia dell’Anca, Displasia del Gomito e sulle Oculopatie<br />

Ereditarie con relativi certificati.<br />

Preoccupatevi infine di sapere che i cuccioli non sono cuccioli<br />

d’importazione: alimentare la tratta significherebbe<br />

anche alimentare le peggiori condizioni possibili per tanti<br />

cuccioli costretti a sopportare di tutto prima di arrivare<br />

in Italia.<br />

Non saprei da dove<br />

cominciare!!!<br />

A questo punto comincia un’altra<br />

storia, probabilmente la parte più<br />

bella ed emozionante della storia,<br />

quella dei primi momenti insieme,<br />

delle prime coccole e dei primi comandi al nostro nuovo<br />

amico. Ma questa è davvero un’altra storia, riserveremo in<br />

un prossimo numero di <strong>Pet4You</strong> un articolo completamente<br />

dedicato a questa prima fase della conoscenza tra piccoli<br />

d’uomo e cuccioli di cane.<br />

Cucciolo: caratteristiche generali per la scelta<br />

ideale<br />

Ogni cucciolo è dunque diverso da tutti gli altri, lo abbiamo<br />

già detto ma lo ripeteremo volentieri all’infinito, per<br />

questo la scelta si presenta particolarmente difficile. Purtuttavia<br />

alcune regole d’oro per valutare il prossimo amico<br />

a quattro zampe si possono facilmente elencare.<br />

prima di prendere qualsiasi<br />

decisione si parli, ci si consulti,<br />

ci si informi, si chieda a chi ne sa<br />

di più, insomma si faccia tutto il<br />

possibile per non sbagliare scelta<br />

La taglia<br />

Si sente spesso dire “i cani grandi per la campagna, i cani<br />

piccoli per la città”. Ciò non impedirà ad un gigante del<br />

tipo Leonberger di poter vivere felicemente in un ambiente<br />

cittadino. Evidentemente la grandezza di un tale cane, se<br />

il suo padrone vuole portarlo dappertutto, può creargli dei<br />

problemi. In questo caso il problema è rappresentato dallo<br />

stile di vita del padrone, cioè dal tempo che egli è disposto<br />

a dedicare al suo amico a quattro zampe.<br />

Le cifre che indicano solo il volume non hanno significato<br />

se non tengono conto del livello d’attività del cane e del<br />

suo tipo di carattere. Una taglia grande insieme ad un temperamento<br />

dominante possono rappresentare un problema<br />

per un padrone che non possieda un forte carisma. Un<br />

cane di taglia media appare spesso pieno di energia: non è<br />

il connubio ideale per un padrone discreto e casalingo.<br />

L’acquisto<br />

Di solito il cucciolo è acquistato presso<br />

il suo produttore ovvero l’allevatore.<br />

Che sia un professionista o un<br />

privato non importa, importa che sia<br />

uno specialista.<br />

Ma vi sono altri canali da prendere in<br />

considerazione. Per esempio i rivenditori che operano con<br />

trasparenza (soprattutto per quel che riguarda l’origine<br />

dei cuccioli) e serietà (i controlli veterinari ne sono un ottimo<br />

riscontro). E’ bene ricordare tuttavia che la nuova normativa<br />

vieta la vendita di cuccioli prima del compimento<br />

del terzo mese di età.<br />

L’allevamento di un cucciolo<br />

L’allevamento di un cucciolo avviene di regola in campagna,<br />

lontano dal rumore, dalla circolazione delle auto, dalla<br />

folla e dagli appartamenti.<br />

E’ meglio acquistarlo tra la nona e la quindicesima settimana<br />

di vita: dopo i quattro mesi le sue capacità di adattarsi<br />

ad un quadro di vita diverso da quelli che già conosce<br />

(per esempio la campagna) si riducono e di molto. Evitate<br />

perciò di acquistare un cucciolo appena svezzato come<br />

pure un cuccioline di quattro o cinque mesi: fatelo solo se<br />

il nuovo ambiente è simile a quello che lui ha conosciuto<br />

fino ad allora.<br />

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Distribuito da Camon S.p.A. - Albaredo d’Adige (VR)<br />

www.armonienaturali.net<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 21


“tribù” rischia di allargarsi a dismisura.<br />

Le femmine in calore poi hanno perdite di sangue, che<br />

quando l’animale vive in appartamento sono una bella<br />

scocciatura.<br />

Femmine a rischio gravidanze vere e gravidanze isteriche,<br />

periodo durante il quale il vostro amico a quattro zampe<br />

si comporta esattamente come se stesse per avere dei<br />

cuccioli: irrequiete, aggressive, cercano di costruirsi una<br />

tana e addirittura producono latte. E’<br />

in questi periodi che aumentano le<br />

possibilità di tumori mammari.<br />

Cuccioli da adottare: la storia<br />

di Gina<br />

Ma non ci sono solo gli allevamenti, come non ci sono solo<br />

cani di razza con tanto di…pedigree da sventolare sotto<br />

il naso di amici sospettosi e snob. Le storie e le vite degli<br />

amici a quattrozampe assomigliano molto a quelle degli<br />

umani. Ci sono cani e gatti fortunati, ci sono cani e gatti<br />

ognuno dei due sessi ha vantaggi<br />

e svantaggi, un po’ come succede<br />

per la nostra razza, quella umana<br />

meno fortunati che tuttavia spesso trovano amici su due<br />

zampe decisi ad aiutarli e a riempirli di attenzioni e di coccole.<br />

Ci sono allevamenti, ci sono canili e gattili comunali e non,<br />

dove è sempre possibile adottare un nuovo amico. Procedure<br />

complesse? No, niente di più facile. Basta recarsi<br />

presso uno dei numerosissimi canili o gattili presenti sul<br />

territorio e scegliere il nostro nuovo amico per la vita.<br />

Adottare un animale abbandonato<br />

non costa nulla, ma non per questo<br />

è un gesto da fare con leggerezza.<br />

Chiunque decida di far uscire un<br />

cane da un canile o un gatto da un<br />

gattile, che siano cuccioli o adulti, decide di prendersi una<br />

responsabilità nei confronti di un essere vivente per tutta<br />

la vita. Questa decisione ha un lato unico e fantastico della<br />

medaglia: ci aspettano anni e anni di fedeltà assoluta e<br />

di affetto sincero.<br />

I nostri canili ospitano migliaia di cani di tutte le taglie e<br />

di tutte le età, la maggior parte splendidi e unici esempla-<br />

I prezzi<br />

Sempre molto variabili: allevare un cane di razza costa<br />

molto caro. Spesso le differenze di prezzo dipendono da<br />

dove è situato l’allevamento e dalla popolarità della razza.<br />

Non sempre però il prezzo elevato è garanzia di buon allevamento.<br />

Cucciolo sì ma… maschio o femmina?<br />

Ed eccoci ad una delle domande “classiche”<br />

del percorso di acquisto: maschio o femmina?<br />

Bene, diciamo subito che ognuno dei due sessi ha vantaggi<br />

e svantaggi, un po’ come succede per la nostra razza,<br />

quella umana. Per quanto riguarda i cani va detto che per<br />

chi è alle prime esperienze la femmina è la soluzione migliore<br />

semplicemente perché più facilmente gestibile.<br />

Maschio<br />

Spesso chi sceglie un cane di razza tende a preferire un<br />

maschio perché più maestoso e appariscente, evitando<br />

imprudentemente di valutare alcuni aspetti problematici<br />

del cane maschio.<br />

Il maschio è innanzitutto più dominante della femmina, è<br />

più portato ad una scalata gerarchica che, se non controllata<br />

dal padrone, porterebbe il cane al comando del branco,<br />

cioè la nostra famiglia, con tutte le spiacevoli conseguenze<br />

che ne potrebbero derivare, è il caso del cane che<br />

ringhia quando gli si comanda di scendere dal divano.<br />

Sia detto però con chiarezza: i cani dominanti non sono da<br />

ogni cane ha una sua precisa<br />

personalità, un carattere<br />

diversodagli altri<br />

demonizzare, sono solo cani che, soprattutto se maschi,<br />

hanno bisogno di un padrone fermo, coerente e con una<br />

certa esperienza.<br />

Altro particolare da sottolineare: i maschi non vanno quasi<br />

mai d’accordo con altri cani dello stesso sesso, se non<br />

quelli del branco, cioè quelli con i quali è vissuto da sempre<br />

in famiglia o con i quali c’è reciproca<br />

conoscenza, il cane della vicina magari<br />

coetaneo.<br />

Non è finita. Uno dei problemi di un<br />

cane maschio, soprattutto se nella vita<br />

si è accoppiato almeno una volta, è rappresentato dalle<br />

femmine in calore nelle vicinanze della nostra abitazione.<br />

La tendenza a fuggire, a mangiare molto poco e ad essere<br />

litigiosi con gli altri maschi sono tutte conseguenze di una<br />

naturale tendenza all’accoppiamento che vanno ben soppesate<br />

quando ci si decide per un maschio.<br />

Femmina<br />

Le femmine sono abitualmente più ubbidienti e docili dei<br />

maschi e più facilmente gestibili con gli altri cani, anche<br />

dello stesso sesso.<br />

Ovvio che, per il discorso fatto prima per i maschi, tutto dipende,<br />

perché se scelgo una femmina di una razza molto<br />

dominante sarà sicuramente più dominante di un maschio<br />

di una razza tendenzialmente sottomessa.<br />

Nelle femmine c’è il problema dei calori, di solito due<br />

all’anno per una ventina di giorni, periodo nel quale sarà<br />

necessario prestare la massima attenzione ai numerosi<br />

maschi che si apposteranno sotto casa o vi seguiranno<br />

durante le passeggiate: un solo attimo di distrazione e la<br />

22<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 23


i di “meticci” dalle incerte origini ma dal sicuro desiderio<br />

di stare con noi. I cani dei canili sono affidati già tatuati o<br />

microchippati, con il loro libretto sanitario e con le regolari<br />

vaccinazioni. Di solito cani e gatti sono già sterilizzati o castrati.<br />

Prima di uscire con il nuovo amico l’invito è di firmare<br />

un modulo nel quale ci si impegna a curarlo nel modo<br />

migliore e ad offrirgli tutta l’assistenza necessaria di cui un<br />

quattrozampe ha bisogno nel corso della sua vita.<br />

Poche raccomandazioni, qualche firma da apporre, alcuni<br />

documenti da conservare … e il gioco è fatto, un nuovo<br />

amico è con noi, un amico sfortunato ha trovato casa.<br />

Qualche incombenza in cambio di un mare d’affetto…incondizionato!!!<br />

Ne sono testimoni tutti quelli che l’hanno provato di persona,<br />

lo testimoniano ogni giorno di più le tante storie belle<br />

di amicizie che sbocciano all’improvviso grazie ad un sorriso,<br />

ad una leccata amorevole, ad una zampetta alzata quasi<br />

per istinto verso una mano tesa.<br />

E’ la stessa Gina a raccontarci l’emozione di essere diven-<br />

tata l’amica di una persona speciale, mamma, come la<br />

chiama lei, che con amore e pazienza, tanta pazienza, è diventata<br />

a poco a poco davvero la mamma di tanti piccoli<br />

amici.<br />

“Ciao! Io sono Gina, almeno è così che mi chiama<br />

la mia padrona, e sono un incrocio tra un rotweiler<br />

e un Labrador. La mia padrona, in un periodo un<br />

po’ brutto della sua vita, era l’estate del 2005, ha<br />

fatto un giro al Canile di Legnano per portare dei<br />

croccantini e delle scatolette di pappa. Lì mi ha<br />

incontrato…ed è stato subito amore!!!<br />

Quando sono arrivata a casa ho trovato una sorellona<br />

vecchiotta e malmostosa, Sheila, una bastardina<br />

di 14 anni piccola ma cattivissima, che fatica<br />

conquistare il suo cuore, e Piccolo Mao, un gattino<br />

bonsai tutto nero. E’ stata tanto dura!<br />

Ho fatto disastri inauditi, distruggevo la spazzatura<br />

e la spargevo per casa e per il giardino, ho fatto<br />

un buco nel muro appena imbiancato…e ho mangiato<br />

quasi tutte le scarpe, borse, mutande e reggiseni<br />

della mamma.<br />

Alla fine mi ha portato a scuola, e mi ha fatto<br />

bene, perché oltre a quelle quattro regole di educazione<br />

da imparare ho socializzato, ho migliorato<br />

il mio rapporto con le persone. Mi ci voleva<br />

proprio. Alla fine della scuola sono arrivate tante<br />

soddisfazioni: è stata vittoria nel campionato sociale<br />

di agilità e di obbedienza della scuola!<br />

Qui abbiamo trovato Gel, un cucciolo di Border<br />

Collie con due occhi azzurri fantastici al punto<br />

che mamma se ne è innamorata e la famiglia…<br />

allargata! Ho trovato un altro fratello inseparabile<br />

con cui continuare a fare disastri ma ormai mamma<br />

non ci sgrida più, quando trova i megabuchi<br />

in giardino o la brandina sfondata o le piante fuori<br />

dai vasi…si mette a ridere…siamo troppo buffe e<br />

proprio una bella famiglia pelosa! Un bacio a tutti<br />

dai miei 35 kg di tenerezza.”<br />

La Redazione<br />

SPAZIO<br />

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LETTORI<br />

PACHO<br />

BIMBE<br />

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È online<br />

il nuovo sito<br />

<strong>Pet4You</strong>.it<br />

SPIZZY<br />

ISOTTA<br />

24<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 25


BART & MARIO<br />

OTTOBRE<br />

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM<br />

40 1 2 3 4<br />

41 5 6 7 8 9 10 11<br />

42 12 13 14 15 16 17 18<br />

43 19 20 21 22 23 24 25<br />

44 26 27 28 29 30 31<br />

NOVEMBRE<br />

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM<br />

44 1<br />

45 2 3 4 5 6 7 8<br />

46 9 10 11 12 13 14 15<br />

47 16 17 18 19 20 21 22<br />

48 23 24 25 26 27 28 29<br />

49 30<br />

• 1.11. Tutti i Santi<br />

4<br />

WWW. PET YOU .IT<br />

2009<br />

DICEMBRE<br />

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM<br />

49 1 2 3 4 5 6<br />

50 7 8 9 10 11 12 13<br />

51 14 15 16 17 18 19 20<br />

52 21 22 23 24 25 26 27<br />

53 28 29 30 31<br />

• 8.12. Immacolata Concezione<br />

• 25.12. Natale<br />

• 26.12. S. Stefano


Studioprint<br />

ZONA RELAX<br />

© by Parole Crociate.net, 2009<br />

Autore: MiNiX<br />

ORIZZONTALI<br />

1 Se ne fanno sigarette. 7 General Motors. 9 Un nostro alter ego... in Internet.<br />

10 Li indossano i frati. 11 Giorno... tedesco. 12 Formaggio greco. 13 Li<br />

guidava Attila. 14 Si fa con i numeri. 15 Scritta che compare su molti CD. 16<br />

L’andatura dei cani da caccia all’inseguimento delle prede. 17 I limiti... dei<br />

gatti. 18 Non deve mancare nella dieta dei nostri pet. 20 Come un cane... di<br />

pezza. 21 Iniziali di Celentano. 22 La coda... del canis familiaris. 24 Lo si rende<br />

al merito. 25 Lavoratrice indefessa. 27 Dalmata... meno amata. 28 Parassiti<br />

della famiglia degli aracnidi. 29 Il verso del cane. 30 Il nome della scrittrice<br />

Nin. 31 Un James interpretato da Sean Connery. 32 Il nome della Dalla Chiesa.<br />

34 Cattive poeticamente. 35 La Comunità Europea (sigla).<br />

36 Il nome di Arafat. 38 Testa... di Alano. 39 Lo è il pet.<br />

BREVETTATO!<br />

VERTICALI<br />

1 Identifica il pet. 2 È sconsigliabile nutrire i pet con essi.<br />

3 Un’abitudine da dare ai nostri pet già da cuccioli.<br />

4 Seconda e terza di gatto. 5 Quello che abbaia... non morde!<br />

6 Cremona (sigla). 7 Donna che dà da mangiare ai felini randagi.<br />

8 Il verso di Felix. 10 Lo è il fiuto. 12 Colpisce il cuoio capelluto.<br />

14 Molto cari. 16 Jimmy, asso del tennis del passato. 18 Venditrice di ortensie<br />

e gerani. 19 Otturare, ostruire. 23 Una razza di Cocker.<br />

26 Divinità con tre volti. 27 Il cantante Powter. 28 È utile per portare il pet... a<br />

fare shopping. 30 L’imbarcazione che conteneva anche due cani e due gatti.<br />

33 Il guaito del cane. 36 Yes/No. 37 Prima e quarta di Siamese.<br />

Studioprint<br />

baRRieR<br />

il divisorio su misura per tutte le auto<br />

e per tutti gli automobilisti<br />

Ivan Annibali<br />

Ivan Annibali<br />

Barrier è il nuovo divisorio brevettato con tre<br />

vantaggi unici.<br />

Uno: si applica con un innovativo sistema<br />

ai poggiatesta posteriori. Niente più buchi<br />

che rovinano l’abitacolo.<br />

due: quando non serve, si piega<br />

rapidamente su se stesso e scompare<br />

dietro al sedile.<br />

tre: si smonta in pochi istanti e si adatta,<br />

con la stessa facilità, a tutte le auto.<br />

Un’auto passando per una strada di<br />

campagna investe un pollo. L’autista<br />

si guarda intorno e non vedendo<br />

nessuno pensa di farselo allo spiedo.<br />

Ferma la macchina, scende dall’auto,<br />

si avvicina pian piano al pollo e sta<br />

per chinarsi a raccoglierlo quando<br />

compare alle sue spalle il contadino:<br />

- E mo’ che me dici... che lo porti<br />

all’ospedale?<br />

All’ angolo di un quartiere<br />

residenziale c’ è un gruppo di<br />

cani randagi ...ad un certo punto<br />

fa capolino un cane di razza<br />

che esclama “MIAOO”. I cani<br />

randagi si guardano perplessi<br />

…e uno di loro chiede: “Ma che<br />

ha detto?!”…e un altro risponde:<br />

“ Non farci caso, ha studiato le<br />

lingue!”<br />

SOLUZIONE<br />

barrier. il miglior modo per viaggiare<br />

col cane in sicurezza<br />

Camon S.p.A. - Albaredo d’Adige (VR)<br />

www.camon.it


tragedia. Si scava giorno e notte tra le macerie, prima a<br />

mani nude, poi, quando ormai non ci sono più speranze di<br />

vita, con le braccia meccaniche delle gru. Tra quanti hanno<br />

risposto subito presente all’appello della solidarietà e<br />

dell’aiuto anche tante unità cinofile giunte da tutta Italia<br />

per dare una mano, una zampa, nella speranza che possa<br />

servire ad arrivare in tempo, a salvare qualcuno ancora<br />

sotto le macerie.<br />

L’istinto naturale del cane alla caccia orientato<br />

verso la … caccia al disperso.<br />

Tra le macerie<br />

dell’Abruzzo terremotato…<br />

storie di amici a quattro zampe<br />

Alle 3.32 di una notte come tante in Italia dormono<br />

tutti o quasi. Anche in Abruzzo la notte sta passando<br />

serena, nonostante nelle ultime settimane qualche<br />

scossa in più rispetto al solito era stata avvertita<br />

distintamente da tutta la popolazione. Ma tutti o<br />

quasi, riprendendo il detto popolare “can che abbaia<br />

non dorme” fanno finta di niente. Solo qualche<br />

solitario appassionato sismografo lancia un<br />

allarme serio e documentato, il tempo di censurarlo,<br />

e denunciarlo per provocato allarme, e tutto<br />

rientra.<br />

Alle 3.32 di una notte come tante<br />

in Italia, dormono tutti o quasi.<br />

Ah, avessimo dato ascolto alle<br />

voci degli animali!<br />

Solo loro, i due e i quattrozampe amici<br />

dell’uomo lanciano grida disperate, quasi ad avvertire<br />

dell’imminente tragedia. Ma … niente, nessuno li prende<br />

sul serio neppure questa volta. Eppure la storia del mondo<br />

la storia del mondo e dell’uomo è<br />

piena zeppa di strani comportamenti<br />

di alcuni animali nei momenti che<br />

hanno preceduto i grandi cataclismi<br />

e dell’uomo è piena zeppa di strani comportamenti di alcuni<br />

animali nei momenti che hanno preceduto i grandi cataclismi<br />

della storia.<br />

Ascoltandoli si sarebbero potute salvare centinaia di vite<br />

umane anche questa volta.<br />

E non c’era neppure bisogno di scomodare la storia millenaria,<br />

bastava prendere nota degli strani comportamenti<br />

di tanti animali nelle ore e addirittura nei giorni immediatamente<br />

precedenti l’ultimo catastrofico terremoto in<br />

Cina. Rospi che invadono le strade, zebre che nello zoo<br />

prendono a sbattere la testa contro la porta della gabbia,<br />

elefanti, tigri, leoni e serpenti, e tanti cani che si muovono<br />

dai loro rifugi per cercare a tutti i costi<br />

una via di fuga.<br />

Probabilmente, con l’udito più sottile<br />

del nostro, i cani percepiscono gli<br />

ultrasuoni, sentono i movimenti profondi<br />

del suolo che stanno preparandosi<br />

a muoversi in maniera gravosa,<br />

oppure, il movimento dei metalli nel suolo crea campi elettrici<br />

particolari, oppure fa variare il campo magnetico terrestre<br />

che gli animali percepiscono.<br />

Il terremoto in Abruzzo: cronaca<br />

di un dramma nazionale<br />

Alle 3.32 di una notte come tante in<br />

Italia dormono tutti o quasi. In pochi<br />

secondi una scossa di 6,3 gradi della scala Richter scatena<br />

l’inferno in molte città e paesini dell’Abruzzo. E’ il terrore<br />

a L’Aquila, stravolta e ridotta ad un cumulo di macerie,<br />

è il terrore a Onna, dove in piedi è rimasto solo l’orgoglio<br />

di una gente, gli Abruzzesi, che hanno subito pensato a ricostruire<br />

senza mai abbandonare, se non per cause di forza<br />

maggiore, il loro paese, la loro terra, le loro cose. Centinaia<br />

i morti, tantissimi recuperati<br />

sotto le macerie, un numero indefinito<br />

di feriti più o meno gravi, come<br />

altrettanto senza fine è quello di chi<br />

non avrà per chissà quanto tempo la<br />

possibilità e la gioia di tornare nella<br />

sua casa. Un attimo dopo la conta dei morti, le polemiche.<br />

Prima però, per fortuna, l’appello alla solidarietà accolto<br />

da un mare di volontari, di gente comune, pronta a<br />

dare il suo piccolo contributo a chi soffre un dramma, una<br />

Tra quanti hanno risposto subito<br />

presente all’appello della solidarietà e<br />

dell’aiuto anche tante unità cinofile<br />

Non esistono preferenze particolari,<br />

anzi spesso rivelano grandi qualità<br />

per il lavoro i cani meticci<br />

Del resto tutto l’addestramento per diventare unità cinofila<br />

è orientato alla ricerca di persone disperse utilizzando<br />

l’istinto naturale alla caccia dei cani. Per loro, per i nostri<br />

amici a quattro zampe, l’addestramento è certamente<br />

un’attività molto piacevole e stimolante. L’importante è allenarli<br />

fin da piccoli a cercare il figurante che, una volta<br />

trovato, li premierà con del cibo prelibato. Sia che si operi<br />

con il metodo americano, sia che si scelgano altre metodiche<br />

d’addestramento, l’obiettivo resta sempre lo stesso:<br />

grazie alle innate capacità di ricerca che solo i cani<br />

possiedono, provare a salvare vite umane. Certo, ci vuole<br />

allenamento, tanto allenamento settimanale per consolidare<br />

il comportamento del cane e per mettere a punto<br />

l’affiatamento e l’intesa che consentono ad un uomo e ad<br />

un cane di trovare un linguaggio comune per lavorare insieme<br />

con successo. Spesso si dice con una battuta che il<br />

cane assomiglia al suo padrone e viceversa. Le unità cinofile<br />

non distinguono tra razza e razza canina. Non esistono<br />

preferenze particolari, anzi spesso rivelano grandi qualità<br />

per il lavoro i cani meticci. Alcuni dei cani di unità cinofile<br />

provengono da storie di abbandono, questo a dimostrazione<br />

del fatto che spesso per fare<br />

del bene non contano i certificati ed<br />

il blasone ma sono altri i fattori che<br />

fanno di un cane normale un cane<br />

speciale. Oltre ad un buon carattere<br />

sono necessarie alcune caratteristiche<br />

di base come scelta olfattive di prima qualità e la capacità<br />

di lavorare nei boschi o in terreni accidentati per intere<br />

giornate. Il resto viene dall’allenamento e dall’intesa<br />

con il compagno a due zampe.<br />

…in Abruzzo angeli a quattro zampe!<br />

Questi “angeli a quattro zampe”<br />

hanno dato un contributo essenziale<br />

alla salvezza di tante vite umane, ed<br />

al ritrovamento dei corpi di tanti cari<br />

dispersi. Le unità cinofile impiegate<br />

in Abruzzo provenivano dalla Lombardia,<br />

dal Lazio, dalla Toscana, dal Veneto e da diverse altre<br />

regioni e sono state organizzate soprattutto dall’UCIS,<br />

l’organizzazione che raccoglie i diversi gruppi istituzionali<br />

e di volontari sparsi sul territorio nazionale.<br />

30<br />

PET 4 YOU ottobre 2009<br />

31


Ogni unità era composta da un cane e dal suo conduttore<br />

e le razze che sono state utilizzate sono state per lo più<br />

pastori tedeschi, labrador e golden retriever, collie e pastori<br />

del Belgio.<br />

Ma lo abbiamo già detto, non serve nessun pedigree, ed<br />

anzi gli ex trovatelli adottati in un canile<br />

o recuperati nel corso di operazioni<br />

contro il traffico di cuccioli sono bravi<br />

quanto i cani di razza.<br />

In Abruzzo anche le unità cinofile<br />

dell’Associazione Le orme di Askan. Intervista al<br />

suo Presidente Maurizio Teofili<br />

le razze che sono state utilizzate<br />

sono state per lo più<br />

pastori tedeschi<br />

zione Civile. La nostra sede è a Roma, nella bellissima pineta<br />

di Castelfusano, ma abbiamo una sezione anche a<br />

Narni. Siamo in tutto 22 soci, 15 unità cinofile e 6 persone<br />

che si occupano di logistica.<br />

Il nostro impiego è soprattutto nella ricerca di persone<br />

disperse in superficie e nella ricerca<br />

di persone disperse tra le macerie,<br />

come nell’ultimo tragico evento sismico<br />

d’Abruzzo. L’associazione è iscritta<br />

presso diversi enti quali, tra gli altri,<br />

la Regione Lazio, il Dipartimento della<br />

Protezione Civile, il Comune di Roma e l’UCIS.<br />

Terremoto in Abruzzo: i primi momenti<br />

D. Il fatto di avere la sede a Roma è stato probabilmente<br />

una delle ragioni della vostra presenza sui luoghi del recente<br />

terremoto de L’Aquila.<br />

R. Sicuramente. Pensi che già alle 4.30, quindi poco meno<br />

di un’ora dalla scossa più forte, siamo stati allertati dalla<br />

sala operativa della Regione Lazio, alle 6 abbiamo avuto<br />

l’ok per la partenza e alle 8, minuto più minuto meno, eravamo<br />

a L’Aquila.<br />

D. In quanti eravate a L’Aquila?<br />

R. Quattro unità cinofile più due persone a supporto.<br />

D. E avete cominciato subito a lavorare?<br />

R. Sì, appena arrivati a L’Aquila siamo stati intercettati dai<br />

vigili del fuoco per due interventi difficili, il ritrovamento di<br />

due cadaveri, l’inizio di una lunga serie.<br />

D. E siete rimasti sempre a L’Aquila?<br />

R. No, anzi. Quasi subito ci siamo trasferiti a Onna, il paese<br />

raccontato dalle cronache di giornali e televisioni come<br />

il paese scomparso. Confermo perché ci sono stato di persona<br />

e ho potuto vedere: un disastro! A Onna abbiamo re-<br />

Associazione Le orme di Askan: chi siamo?<br />

D. Tra i tanti volontari che si sono precipitati sui luoghi del<br />

terremoto anche unità cinofile dell’associazione Le orme<br />

di Askan, la cui esatta denominazione è Gruppo Cinofilo da<br />

Soccorso Le Orme di Askan. Per avere l’identikit completo,<br />

dopo uno stretto giro di telefonate, abbiamo intercettato<br />

telefonicamente il suo presidente, Maurizio Teofili, che cortesemente<br />

ci ha raccontato l’esperienza in terra d’Abruzzo<br />

non prima di averci raccontato qualcosa della sua associazione.<br />

Presidente, innanzitutto: perché questa associazione,<br />

chi ha avuto l’idea e soprattutto come operate?<br />

R. Diciamo che la nostra associazione è nata dalla volontà<br />

di nove amici volontari della Protezione Civile che amavano<br />

e continuano ad amare i cani e che ad un certo punto<br />

hanno pensato possibile portare il loro aiuto là dove c’è<br />

bisogno. Qualche anno fa, 15 per l’esattezza, abbiamo deciso<br />

di staccarci dal gruppo cinofilo del Nucleo Operativo<br />

Airone per costituire appunto l’Associazione Le Orme<br />

di Askan, un modo per operare al meglio dedicandoci con<br />

maggior specializzazione come unità cinofile della Protecuperato<br />

cadaveri, cadaveri e ancora cadaveri. E’ stata durissima,<br />

un po’ perché psicologicamente non è il massimo<br />

l’estrazione di cadaveri dalle macerie, un po’ perché siamo<br />

arrivati quando avevano appena smesso di scavare a<br />

mani nude i primi soccorritori, i parenti delle tante vittime<br />

del piccolo paesino abruzzese. Sono momenti difficili, ma<br />

mi rendo conto, dicendo “difficili”, di dire una bugia e di<br />

usare un eufemismo. Era difficile per noi, figuriamoci per<br />

quanti, scavando a mani nude nelle macerie nutrivano la<br />

speranza di trovare vivo qualche parente o amico caro.<br />

L’organizzazione dei soccorsi<br />

D. Le prime impressioni, umane ma<br />

anche organizzative, di quello che avevate<br />

sotto gli occhi.<br />

R. Allora: umanamente, mi ripeto,<br />

il senso di desolazione, abbandono e impotenza era<br />

nell’aria, si percepiva, c’era terrore negli occhi della gente,<br />

c’era imbarazzo negli occhi della gente, c’era lo sguardo<br />

vuoto di chi, svegliato di soprassalto in piena notte da un<br />

forte boato continua a domandarsi che è successo. Umanamente<br />

l’impressione che ho avuto è stata questa.<br />

Poi, se devo dare una lettura da tecnico, da uomo della<br />

Protezione Civile, devo dire che mi sono sentito molto<br />

bene, ci siamo sentiti molto bene, nel senso che abbiamo<br />

capito da subito che l’organizzazione funzionava al meglio,<br />

che c’era la voglia di fare e di fare bene, il meglio possibile<br />

nonostante la drammaticità dei primi momenti.<br />

D. Possiamo dire allora organizzazione perfetta?<br />

R. Diciamo che sono state decisamente<br />

più le note positive rispetto a quelle<br />

negative, anche se qualche problemino<br />

è venuto a galla, soprattutto per<br />

quel che riguarda le sinergie tra noi<br />

volontari e i Vigili del Fuoco. Noi siamo<br />

Quasi subito ci siamo trasferiti a<br />

Onna, il paese raccontato dalle<br />

cronache di giornali e televisioni<br />

come il paese scomparso<br />

tuttavia sarebbe bene che ci si<br />

fidasse di più dei volontari che<br />

spesso prestano la loro opera<br />

con grande professionalità<br />

dei volontari ed anche per questo siamo coadiuvanti, collaboratori<br />

dei Vigili del Fuoco cui sono demandate tutte le<br />

decisioni di tipo organizzativo, tuttavia…<br />

D. Tuttavia?<br />

R. Tuttavia sarebbe bene che ci si fidasse di più dei volontari<br />

che spesso prestano la loro opera con grande professionalità.<br />

Il nostro caso, il caso delle unità cinofile, è stato<br />

emblematico. Noi conosciamo bene i nostri cani, li conosciamo<br />

da sempre e per questo possiamo valutare se una<br />

certa scelta, una certa azione, una certa decisione può essere<br />

un impegno che i nostri cani sono<br />

in grado di affrontare. Per questo la<br />

nostra parola, la nostra professionalità,<br />

limitata certo alle nostre precise<br />

competenze, dovrebbe essere anche<br />

la parola che conta. Invece talvolta capita<br />

che, intorno al fatto di prendere o<br />

no una certa decisione, si perda troppo tempo. Detto questo<br />

credo che anche l’esperienza del terremoto in Abruzzo<br />

sia stata un’esperienza importante anche per affinare<br />

meglio la collaborazione tra i tanti, volontari e non, che rischiano<br />

la vita ogni secondo per portare a casa un risultato<br />

positivo, una vita salvata, un uomo ritrovato. Molto positiva<br />

è stata, per esempio, l’esperienza con un gruppo di<br />

Vigili del Fuoco speleologi di Trieste: la collaborazione è<br />

stata intensa e molto proficua.<br />

Storie<br />

D. Chissà quante storie avrebbe da raccontare dopo<br />

un’esperienza breve ma intensa come<br />

questa!<br />

R. Tante, tantissime di disperazione,<br />

altre di speranza e di vittoria, tante di<br />

come la vita in quei momenti è davvero<br />

appesa ad un filo e come per ogni<br />

32<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 33


se di ricerca di persone sotto le<br />

macerie è in grado di lavorare al<br />

meglio per la squadra in macerie<br />

reali. Bisogna fare in modo che il<br />

cane non si trovi in una situazione<br />

che lui non conosce e che quindi non sappia come superare<br />

e si concentri su questa novità, la concentrazione sulla<br />

ricerca deve rimanere al massimo. Per questo le unità<br />

cinofile della nostra associazione girano mezza Italia per<br />

operare in zone il più possibile diverse tra loro ed incontrare<br />

altri volontari con le loro esperienze: perché è evidentemente<br />

diverso lavorare tra le macerie a terra oppure<br />

al quarto piano di una casa pericolante.<br />

D. Ma come si allena un cane di un’unità cinofila, come li<br />

addestrate?<br />

R. Intanto diciamo che non ci sono segreti particolari. Il<br />

nostro addestramento è tutto basato su un concetto che<br />

è utilizzato da tutti o quasi: l’idea è di fare in modo che i<br />

nostri cani abbiamo voglia di giocare e divertirsi con noi.<br />

La cosa più difficile da affrontare è insegnare ai conduttori<br />

il giusto modo di giocare col proprio cane. Una volta raggiunto<br />

questo obiettivo aggiungiamo un po’ di esperienza<br />

per eliminare qualche difetto qua e là e il gioco è fatto. Vovolontario<br />

che presti soccorso in<br />

zone così difficili perdere la vita è<br />

un attimo.<br />

Ricordo a L’Aquila una scena che<br />

può spiegare il senso di precarietà<br />

nel quale tutti quelli che erano là vivevano tutti i giorni.<br />

Dopo un primo giro di interventi, nel corso delle prime<br />

ore della mattina siamo chiamati ad intervenire tra i resti<br />

di un edificio di quattro piani che si è completamente accartocciato<br />

su se stesso. Sono rimasti su solo i muri perimetrali,<br />

tutto il resto è un cumulo immenso di macerie.<br />

Proprio mentre siamo sotto lo scheletro della casa l’ennesima<br />

scossa di assestamento ci fa sussultare, ma soprattutto<br />

dà un ultimo scossone a quel che resta dell’edificio,<br />

sussulto che poteva costarci caro perché come oggetti volanti<br />

non identificati si staccano dalla struttura dilaniata<br />

dell’edificio le uniche cose ancora appese per miracolo<br />

alle pareti: i termosifoni. Fortuna vuole che non sia successo<br />

niente a nessuno, fortuna vuole che io sia qui oggi<br />

al telefono a raccontarlo a lei.<br />

Le unità cinofili in Abruzzo<br />

D. Senta Teofili, mi spiega un pò come operavano le unità<br />

cinofile in Abruzzo e più in generale che tipo di attività è<br />

quella delle unità cinofile in situazioni del genere?<br />

R. Beh, intanto voglio ricordare che eravamo davvero in<br />

tanti in Abruzzo. Unità cinofile sono arrivate dalla Lombardia,<br />

dal Piemonte, dall’Emilia Romagna e ovviamente da<br />

Roma e dal Lazio. Mi sembra di poter dire un contributo<br />

sostanzioso e che in molte situazioni è stato decisivo per<br />

salvare vite umane o perlomeno per riconsegnare ai propri<br />

cari i corpi di chi non ce l’ha fatta.<br />

Detto questo non occorrono molte parole per spiegare<br />

l’attività delle unità cinofile in situazioni di evento sismico.<br />

I cani e i loro addestratori lavorano in aree di ricerca molto<br />

circoscritte, un cumulo di macerie, per quanto vasto, è<br />

proprio mentre siamo sotto lo<br />

scheletro della casa l’ennesima scossa<br />

di assestamento ci fa sussultare<br />

facilmente identificabile. L’attività più importante dei cani<br />

è di avvertire della presenza di persone ancora vive sotto<br />

le macerie quando per esempio, e capita spesso, queste<br />

stesse persone, per vari motivi, non sono in grado di<br />

comunicare la loro posizione e le loro condizioni. In questi<br />

casi l’olfatto dei nostri amici a quattrozampe è la nostra<br />

arma vincente.<br />

D. Ma quali caratteristiche deve avere un cane di un’unità<br />

cinofila attivo in una situazione come quella del terremoto<br />

abruzzese?<br />

R. Secondo me due devono essere le caratteristiche che<br />

fanno di un cane un buon soggetto da unità cinofila. La<br />

prima è di non avere paura a lavorare tra le macerie di un<br />

edificio, perché con la paura il cane perde la concentrazione,<br />

comincia a respirare affannosamente dalla bocca e<br />

non più dal naso.<br />

L’altra caratteristica fondamentale è legata all’addestramento<br />

costante e su molti campi macerie. Diciamo che se<br />

un cane ha fatto esperienze diver-<br />

glio sottolineare che i nostri conduttori hanno conoscenze<br />

approfondite di psicologia canina, delle tecniche di addestramento<br />

e di cinologia, ma soprattutto hanno un buon<br />

rapporto col proprio cane che tradotto vuol dire innanzitutto<br />

ottima capacità di relazionarsi con lui.<br />

D. . Ma per allenare i cani ad interventi tra le macerie di<br />

un’abitazione distrutta da un terremoto? Intendo: per cercare<br />

le persone sotto le macerie?<br />

R. Nel caso di persone vive l’addestramento è semplice: si<br />

utilizzano persone vive appositamente nascoste tra le macerie.<br />

Nel caso della ricerca e del ritrovamento di persone<br />

decedute la simulazione si fa di solito con denti umani<br />

estratti dal dentista o con resti putrefatti di maiale, brutto<br />

dirlo forse, ma dal punto di vista degli odori che il nostro<br />

cane percepisce, questo è l’odore di animale più vicino ad<br />

un cadavere. Noi comunque non eseguiamo quest’ultimo<br />

tipo di addestramento.<br />

D. Quali razze canine in particolare utilizzate?<br />

R. Tutte, senza distinzione alcuna. Non importa che siano<br />

pastori tedeschi o labrador o golden o meticci. L’importante<br />

è un’altra cosa: che abbiano sviluppato al meglio le<br />

caratteristiche che abbiamo ricordato<br />

più sopra, il coraggio e il fatto di aver<br />

già avuto esperienze di soccorso. Questo<br />

conta, il resto, come direbbe un<br />

noto personaggio ben interpretato da<br />

Robert De Niro, sono chiacchiere e distintivo,<br />

solo chiacchiere e distintivo.<br />

Brutta esperienza, forse la più brutta<br />

per noi soccorritori, soprattutto<br />

per noi unità cinofile restare<br />

freddi e calcolatori è l’unico<br />

modo per continuare a lavorare<br />

D. Di tutte le esperienze che lei e la sua squadra ha fatto<br />

in Abruzzo, ce n’è una particolare che ricorda per qualche<br />

motivo?<br />

R. Certamente sì, ricordo con dolore l’esperienza vissuta<br />

a L’Aquila qualche ora dopo il nostro arrivo. Due ragazze<br />

erano intrappolate tra le macerie mentre ai lati del cumulo<br />

di calcinacci erano sopraggiunti da poco i genitori, un<br />

papà e una mamma in preda all’ansia di fare tutto il possibile<br />

per le loro figlie. Soprattutto il papà stava vivendo<br />

il momento più brutto della sua vita: qualche attimo dopo<br />

la “grande scossa” delle 3 e 32 aveva ricevuto la chiamata<br />

della figlia, che lo aveva avvisato dell’accaduto ma che<br />

lo aveva anche rincuorato: si sarebbe messa sotto il letto<br />

in attesa degli aiuti e della fine dell’incubo. E’ lì che l’abbiamo<br />

trovata, senza vita, alla ricerca di un rifugio che la<br />

salvasse dalla morte. Sono questi i momenti più brutti per<br />

noi, non soltanto per il dramma in sé ma anche perché<br />

queste emozioni quasi ci impediscono di operare.<br />

D. Perché?<br />

R. Perché per noi soccorritori, soprattutto per noi unità cinofile<br />

restare freddi e calcolatori è l’unico modo per continuare<br />

a lavorare. Il fatto è che i cani si accorgono quasi<br />

subito se il loro “compagno” è tranquillo o se ci sono problemi:<br />

l’odore, il nostro odore, tra gli umani particolare irrilevante,<br />

per i cani diventa un vero campanello d’allarme.<br />

E se si accorgono di qualche problema, di qualche variazione<br />

d’umore smettono di interessarsi del “gioco”, della<br />

ricerca e concentrano invece tutte<br />

le attenzioni sul suo compagno. Risultato:<br />

le ricerche ne risentono. Ed è un<br />

peccato.<br />

D. L’ultima cosa Teofili: mi racconta<br />

qualcosa del suo cane?<br />

R. Amon? Ah, Amon è un bellissimo pastore tedesco grigione,<br />

ha due anni e mezzo e non perché in questo momento<br />

parla il cuore di papà ma è veramente bello, bello,<br />

bello. Siamo una coppia fissa da quando aveva due mesi<br />

ed abbiamo alle spalle tante ore di addestramento.<br />

Siamo una bella coppia, io credo di essere un padrone<br />

serio ma sereno, lui ha già tanta esperienza a dispetto<br />

della giovane età. E anche in occasione del terremoto<br />

d’Abruzzo ha dimostrato ancora una volta di essere un<br />

buon cane da soccorso.<br />

34<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 35


E’ stata istituita anche un’unità di crisi veterinaria coordinata<br />

dall’istituto zooprofilattico di Teramo e i risultati si<br />

sono visti subito.<br />

Tanti cani randagi di nuova generazione sono stati consegnati<br />

alle loro famiglie, tante famiglie hanno deciso di consegnare<br />

il loro amico a quattro zampe al canile de L’Aquila<br />

con la promessa di andarselo a riprendere quanto prima:<br />

ogni soluzione è buona per risolvere, uno alla volta, i tanti<br />

problemi che questo terremoto ha creato.<br />

La vita va avanti, nonostante il terremoto.<br />

Piace chiudere questo “pezzo” sul terremoto d’Abruzzo e<br />

le sue storie a due e a quattro zampe con qualche passaggio<br />

di un commento di Michela Kuan, Responsabile Settore<br />

Vivisezione LAV, che tra i tanti mi è sembrato quello più<br />

capace di fotografare e fare sintesi di questa brutta storia.<br />

Dice Michela, testimone oculare della tragedia in terra<br />

d’Abruzzo:<br />

Tutta la magia<br />

Degli oCChi blu<br />

Studioprint<br />

L’altro terremoto: il dolore di cani e gatti sopravvissuti<br />

al terremoto in cerca dei loro padroni.<br />

Storie di uomini e animali nell’inferno di un dopoterremoto<br />

tra i più drammatici per il nostro paese: l’Abruzzo colpito<br />

al cuore piange sulle sue vittime, sui resti di quella che<br />

era una terra piena di chiese, castelli e monumenti, ma anche<br />

sulle storie di cani e gatti sopravvissuti ai loro padroni<br />

e che adesso vagano ancora tra le macerie della loro casa<br />

in cerca del loro amico, del loro padrone.<br />

Abbaiano disperati tra i calcinacci dei vicoli, si aggirano<br />

sperduti su montagne di detriti. Hanno sete, fame, non<br />

hanno più un padrone e rischiano di diventare aggressivi:<br />

nel dramma del terremoto c’è anche una grave emergenza<br />

veterinaria.<br />

Ne ha saputo qualcosa Virgola. Era rimasto solo su un terrazzo<br />

perché il proprietario quella notte si trovava a Roma<br />

per lavoro. I Vigili del Fuoco sono riusciti ad arrivare sul<br />

terrazzo e ad affrontare con successo un bel barboncino<br />

nero, bello ma molto agitato e ringhiante per una situazione<br />

per lui difficilissima.<br />

Con calma, con l’esperienza, è stato preso e consegnato al<br />

suo legittimo proprietario.<br />

“Non è facile descrivere con le parole i colori del<br />

terremoto e delle vite che sono sopravvissute, perché<br />

quello che ho visto non è il bianco e nero delle<br />

macerie e del fango che ha avvolto tutto, ma i<br />

colori di chi sopravvive e vede ogni giorno il sole<br />

scorrere sulla nostra terra. (…) in un territorio dove<br />

animali e uomini sono accomunati anche dalla<br />

sensazione di vertigine della deprivazione e della<br />

paura, ho percepito la forza della vita, ho visto<br />

cani recuperati rotolarsi sotto il piacere del sole e<br />

persone che fanno la fila per aiutare il prossimo,<br />

uomo o animale che sia.<br />

Ho visto le cataste di cibo, coperte e ogni altro<br />

genere di supporto mandato dalla gente che voleva<br />

essere d’aiuto, persone che lavorano senza<br />

sosta per cercare di risolvere le mille emergenze,<br />

perché ancora di emergenza si tratta, volontari<br />

segnati sul viso dalle settimane passate in piedi<br />

a soccorrere qualsiasi specie, dalla tartaruga al<br />

cane.<br />

E come sfondo centinaia di richieste di animali<br />

smarriti o di animali ritrovati che probabilmente<br />

non hanno più un padrone. (…) In un mondo che<br />

ogni mattina ribadisce nei suoi titoli sui giornali la<br />

cattiveria e la stupidità della nostra specie, devo<br />

ringraziare L’Aquila per avermi regalato il sorriso<br />

che nasce dalla possibilità di credere nelle infinite<br />

possibilità dell’uomo che sa ancora combattere<br />

per le cause più nobili, nell’aiuto al prossimo e nel<br />

silenzioso sostegno che racchiude tutti i colori.”<br />

Grazie Michela, mi hai, ci hai tolto le parole di bocca.<br />

La Redazione<br />

ma anche degli occhi gialli,<br />

nocciola, neri, verdi...<br />

Gli occhi dei nostri animali sono il loro mezzo principale per<br />

comunicare con noi. E con il mondo.<br />

Eye Wipes è la salvietta detergente, pratica e sicura, che ti<br />

aiuta a tenere i loro occhi sempre puliti e protetti, con<br />

una sola passata.<br />

Animali belli, sani, educati.<br />

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36<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 37


DI FRONTE ALLO SCAFFALE…<br />

quale cibo scegliere per i<br />

nostri amici a quattro zampe?<br />

Come sosteneva il filosofo Feuerbach “…Siamo<br />

quello che mangiamo…”<br />

Noi tutti, tutti i viventi della terra intendo, siamo, e sempre<br />

di più, quello che mangiamo. Lo ha detto quasi 200 anni fa<br />

il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, acerrimo nemico del<br />

maestro Hegel, cui raramente riusciva a portar via qualche<br />

allievo universitario in più per le sue lezioni. Nonostante<br />

arguzie e colpi di genio, frequenti nel nostro, nonostante<br />

una spiccata capacità di sintesi testimoniata proprio dalla<br />

freddura di cui sopra. La massima poi è tanto più interessante<br />

solo a pensare quanto la sua validità si estende,<br />

e si è sempre estesa, a tutto il creato, uomini e animali, appunto,<br />

anche gli animali, sempre più nell’occhio del ciclone<br />

quando si tratta di affrontare il problema alimentazione.<br />

Nei numeri precedenti di <strong>Pet4You</strong>…snack e alimentazione<br />

casereccia o industriale<br />

Nei due numeri precedenti ci siamo occupati di snack e<br />

dell’alternativa tra alimentazione casereccia o industriale,<br />

insomma diciamo che abbiamo cominciato a tastare il<br />

terreno intorno al cuore del problema. Cuore del problema<br />

che, per il 50% dei possessori di animali d’affezione<br />

in Italia, può facilmente essere rappresentato dall’immagine<br />

di un uomo fermo davanti ad una pila molto ordinata<br />

di prodotti industriali per cani e gatti con nella testa<br />

un’unica domanda: e adesso, che prodotto acquisto? Quale<br />

sarà la scatoletta o il sacco delle crocchette migliore per<br />

il mio Bau e la mia Miao? La domanda è quantomeno suggestiva,<br />

la risposta a dir poco complicata, non perché da<br />

queste pagine non si voglia scontentare nessuno e si usi<br />

perciò l’arma ambigua ma efficace del cerchiobottismo,<br />

quanto perché le riflessioni da fare intorno alla questione<br />

sono riflessioni numerose e complesse.<br />

I numeri del mercato degli animali in Italia<br />

Il mercato degli animali, in Italia come pure nel resto del<br />

mondo, è in forte espansione, e con l’aumentare di questo<br />

fatturato aumenta proporzionalmente anche il suo indotto,<br />

fatto innanzitutto di alimenti per cani, gatti e affini.<br />

E se la percentuale di penetrazione del mercato dei mangimi<br />

nel nostro paese è oggi al 30%, non vi è dubbio che<br />

questo dato percentuale sarà, nei prossimi anni, destinato<br />

a continue correzioni verso l’alto. I numeri, in crescita,<br />

sono già oggi molto significativi. Sono quasi 8 milioni<br />

e mezzo le famiglie che possiedono animali d’affezione,<br />

animali d’affezione che sono stimati nell’ordine di circa 30<br />

milioni di esemplari, di cui quasi 6 milioni di cani e quasi<br />

7 milioni di gatti che nel nostro paese hanno un proprietario.<br />

I numeri parlano chiaro anche quando dicono di un’incremento<br />

annuo del mercato del pet compreso tra il 5 e<br />

l’8%. A dominare la scena degli amici a quattrozampe in<br />

Italia è dunque il gatto, grazie soprattutto alle minori esigenze<br />

di cure e presenza umana rispetto al cane.<br />

Da notare come, contrariamente a mercati come quello<br />

americano e inglese, dove la penetrazione del pet food<br />

ha raggiunto quasi il 90%, da noi la percentuale si ferma,<br />

come abbiamo detto, al 30%, un mercato dunque ancora<br />

molto lontano dalla saturazione. Ma il trend è in decisa<br />

crescita e, come detto, lo sarà di sicuro per i prossimi<br />

anni, per una serie di ragioni tra le quali vanno inserite la<br />

destrutturazione, anche nel nostro paese, dei nuclei familiari,<br />

con la conseguente creazione di famiglie fatte di single<br />

e anziani tendenzialmente più favorevoli a tenere con<br />

sé amici quattrozampe, e il progressivo passaggio all’utilizzo<br />

di preparati alimentari pronti per praticità ed economia<br />

di tempo, nonostante i recenti scandali che si sono<br />

susseguiti proprio nel settore alimentare, prima a proposito<br />

di alimenti destinati alla nutrizione umana, poi per<br />

quella animale.<br />

Alimentazione del cane e del gatto<br />

Un passo indietro prima di cominciare a ragionare, come<br />

faremo tra poco, di fronte ad uno<br />

crocchette killer, che sarebbero passate<br />

sotto silenzio, e l’avrebbero anche<br />

questa volta fatta franca<br />

scaffale di colorati e ben disposti<br />

prodotti alimentari per cani e gatti,<br />

per cercare di capire quale potrebbe<br />

essere la scelta giusta per Bau e<br />

Miao.<br />

Un passo indietro che ci aiuta a ricordare alcuni importanti<br />

concetti di nutrizione animale, con particolare riferimento<br />

agli ospiti più comuni presenti nelle nostre case: i cani<br />

e i gatti. Perché per elaborare una dieta corretta è necessario<br />

conoscere i principi alimentari e la loro disponibilità,<br />

ovvero come agiscono nell’organismo e in quali alimenti<br />

si trovano. Parlare di principio alimentare vuol dire parlare<br />

di tutto ciò che è contenuto nell’alimento e offre un aiuto<br />

sostanzioso alla sopravvivenza, perché capace di fornire<br />

energia, stimolare il metabolismo, trasportare le sostanze<br />

necessarie attraverso il corpo ed espellere quelle in eccesso.<br />

Sei i principi alimentari essenziali: acqua, proteine, lipidi,<br />

carboidrati, vitamine e sali minerali.<br />

I gatti. Predatore carnivoro e solitario in natura, il gatto ha<br />

una dentatura adatta a tagliare e a lacerare piuttosto che<br />

a masticare il cibo, cibo che assume con una certa sobrietà,<br />

quasi mai andando a rischiare l’obesità.<br />

L’energia il gatto la trova soprattutto nelle proteine, nei<br />

carboidrati e nei lipidi. Per un gatto<br />

sedentario adulto sono sufficienti<br />

210 kcal al giorno, per il gattino, il<br />

gatto anziano, la gatta che partorisce<br />

e allatta ne servono almeno 240.<br />

Il gatto che mangia l’alimento umido<br />

delle scatolette ha bisogno di poche quantità d’acqua, perché<br />

già le scatolette sono almeno al 70% composte d’acqua.<br />

Diverso il caso di un gatto nutrito con crocchette e<br />

cibo secco: lì serve un piccolo calcolo per fornire il giusto<br />

38<br />

PET 4 YOU ottobre 2009<br />

39


umani, fino a diventare del tutto dipendenti dall’uomo per<br />

quel che riguarda l’alimentazione e il nutrimento. Spetta<br />

dunque a noi padroni sfamarli, facendo attenzione a fornire<br />

loro i principi nutritivi indispensabili a una vita sana.<br />

Non bisognerebbe mai dimenticare una cosa: loro, i cani,<br />

non sono noi, non sono umani a quattro zampe, sono<br />

un’altra realtà con diversità anatomiche e fisiologiche, i<br />

cani per esempio non masticano il cibo ma lo ingoiano<br />

come pure la loro digestione è lentissima, quasi 5 ore.<br />

Nel loro regime di vita non può mancare una sana attività<br />

fisica come pure è importante che gli alimenti che si usano<br />

per preparare la loro ciotola siano alimenti freschi. Il<br />

cane, soprattutto il cane, è ciò che gli diamo da mangiare,<br />

il cane, soprattutto il cane, ha bisogno che la ciotola diventi<br />

per lui un modo privilegiato di instaurare un rapporto<br />

speciale con il suo padrone.<br />

Per capire se un cane è ben nutrito basta verificare tre<br />

cose: il pelo lucido, gli occhi brillanti e il tartufo bagnato e<br />

lucente. La carne è la base della sua dieta: carne di manzo,<br />

pollo, tacchino, vitello e maiale, ma anche il pesce è un<br />

ottimo elemento alternativo.<br />

Il cane trova proteine nelle uova, soprattutto il tuorlo,<br />

mentre, a differenza del gatto, i cereali gli forniscono un<br />

importante apporto energetico e di fibra, riso soprattutto.<br />

Lievito di birra, farina ossea, olio di fegato di merluzzo e<br />

gli integratori di vitamine e di sali minerali vanno inseriti<br />

solo in alcuni specifici momenti della sua dieta.<br />

40<br />

apporto d’acqua.<br />

Proteine. Fondamentali perché i “mattoni” dell’organismo,<br />

dei ventidue aminoacidi in cui vengono scisse al gatto<br />

manca la possibilità di sintetizzarne<br />

alcune, la taurina innanzitutto,<br />

che non deve mai mancare nella sua<br />

dieta.<br />

Al gatto poi sono sufficienti il 5% di<br />

carboidrati, mentre i lipidi sono facilmente<br />

digeribili e molto graditi dal nostro micino: in una<br />

dieta bilanciata un 10% di lipidi è sufficiente per un gatto<br />

adulto, ma la percentuale deve raggiungere il 15-17% nel<br />

caso di gatti anziani, cuccioli e gatta con prole. Attenzione<br />

ai sali minerali: nel gatto una loro errata somministrazione<br />

può rivelarsi nociva e causa di molti squilibri. Per le vitamine<br />

vale il discorso fatto per le proteine: ve ne sono alcune<br />

che il gatto non riesce a sintetizzare, vitamina A e niacina<br />

per esempio, e che deve perciò andarsi a trovare negli<br />

alimenti di origine animale.<br />

I cani. Dall’antico ma nobile e soprattutto utilissimo ruolo<br />

di spazzino delle antiche società umane, il cane è diventato<br />

amico dell’uomo, assimilando alcune caratteristiche<br />

fondamentali anche a livello alimentare, da carnivoro in<br />

senso stretto il cane è diventato onnivoro, capace cioè di<br />

sfamarsi di sostanze sia animali che vegetali.<br />

Entrati nelle nostre case, i cani hanno condiviso, e continuano<br />

sempre più pare a condividere, lo stile di vita degli<br />

per elaborare una dieta corretta è<br />

necessario conoscere i principi<br />

alimentari e la loro disponibilità<br />

Alimentazione o nutrizione: non e’ la stessa cosa!!!<br />

Ancora due o tre cose importanti.<br />

La prima: la nutrizione veterinaria è una disciplina che negli<br />

ultimi anni ha fatto passi da gigante,<br />

ha scoperto i nutrimenti essenziali<br />

di cui necessitano i nostri<br />

amici quattrozampe, ha individuato<br />

con precisione le dosi giuste per ogni<br />

tipologia di soggetto in modo tale da<br />

garantire al meglio la salute del nostro animale. Nuovi alimenti,<br />

nuove formulazioni, non solo per alimentare ma per<br />

nutrire, per mantenere nel nostro una vita sana ma anche<br />

capace di prevenire alcuni rischi di malattie.<br />

Dalla semplice sopravvivenza, fornire all’animale il minimo<br />

perché resti in vita, siamo dunque passati all’alimentazione,<br />

che permette di avere un animale più bello, più attivo,<br />

più sano, per arrivare al concetto di nutrizione, che significa<br />

soprattutto conoscenza sempre più approfondita del<br />

funzionamento dell’organismo e studio dei benefici per la<br />

salute apportati dalla natura. Ecco perché oggi è possibile<br />

formulare gli alimenti in funzione di fabbisogni per identificati,<br />

di carenze ben note contro cui è necessario lottare.<br />

Solo recentemente gli scienziati, e con loro le grandi marche<br />

di alimenti industriali riconoscono che non possono<br />

essere nutriti allo stesso modo cuccioli, adulti in età matura,<br />

taglie piccole e taglie medie insieme.<br />

La seconda riflessione: attenzione comunque a due rischi<br />

Exclusion Mediterraneo, il gusto della tradizione<br />

Exclusion Mediterraneo contiene i migliori ingredienti<br />

della tradizione mediterranea, quali<br />

olio di oliva, pomodoro, melograno, piselli e<br />

cicoria. Utilizza le carni bianche del pollo e<br />

pesce per la loro elevata digeribilità, il gra-<br />

noturco e il riso, entrambe di produzione nazionale,<br />

come fonti di carboidrati.<br />

Disponibili anche nella versione<br />

Small Breed e Medium Breed formula<br />

Beneficio intestinale – cicoria, fibra di pisello,<br />

polpa di barbabietola, yucca<br />

migliora la digestione, la qualità delle feci, bilanciando<br />

la flora batteria intestinale<br />

Condroitin Solfato e Glucosamina<br />

stimola la produzione di nuova cartilagine e protegge<br />

dal danno articolare<br />

Salute del pelo - olio di semi di lino e olio<br />

di oliva<br />

migliora la lucentezza e la salute del pelo, riducendone<br />

la forfora<br />

Carne di pollo disidratata<br />

utilizza esclusivamente carne di pollo disidratata<br />

(o pesce disidratato) che fornisce un apporto<br />

proteico superiore rispetto alla carne fresca a<br />

parità di quantità (o pesce fresco)<br />

Frutta e vegetali – licopene dei pomodori e<br />

bioflavonoidi del melograno<br />

aiuta a combattere il danno ossidativo cellulare.<br />

Minerali chelati – zinco, manganese e rame<br />

migliora l’assorbimento intestinale dei minerali, il<br />

sistema immunitario e il metabolismo dell’animale.<br />

Linea monoproteica di tradizione mediterranea *<br />

*unica fonte proteica animale


Leggere bene l’etichetta!!!<br />

spesso non calcolati dal consumatore distratto.<br />

Il primo: dimenticare l’idea che, dal momento che noi siamo<br />

fatti in un certo modo e funzioniamo in un certo modo,<br />

tutti devono essere fatti e funzionare come noi. Per non incorrere<br />

in errori per quel che riguarda<br />

l’alimentazione e la nutrizione di<br />

Micio e Bau dobbiamo convincerci<br />

di avere di fronte esattamente quello<br />

che abbiamo, cani e gatti costruiti<br />

pensati e alimentati diversamente<br />

da noi.<br />

Al bando dunque la voglia matta di “antropoformizzare” la<br />

realtà solo perché noi siamo fatti e funzioniamo in un certo<br />

modo.<br />

Secondo rischio: trattare cani e gatti indipendentemente<br />

dalle loro individualità e dalla loro razza. Cani e gatti sono<br />

diversi da noi ma cani e gatti sono molto diversi tra loro.<br />

Un esempio legato proprio al cibo: mentre per il cane l’alimentazione<br />

è un regolatore del comportamento, nel senso<br />

che lo stesso alimento nella stessa ciotola alla stessa ora<br />

e nello stesso posto è una garanzia di equilibrio psicologico,<br />

per il gatto l’alimentazione deve essere libera per poter<br />

fare addirittura parecchi pasti al giorno, un po’ come il<br />

cacciatore individuale gatto si comporta in natura, piccole<br />

prede frequentemente.<br />

trattare cani e gatti<br />

indipendentemente dalle loro<br />

individualità e dalla loro razza<br />

La domanda delle domande: di fronte allo scaffale<br />

quale alimento scelgo?<br />

E siamo alla domanda delle domande, ad una di quelle domande<br />

cui vorresti rispondere una<br />

sola volta nella vita e definitivamente<br />

e invece ti capita di riformularla mille<br />

volte, sempre incerto tra l’idea di<br />

fare bene o meno quando si decide di<br />

scegliere il prodotto tale piuttosto del<br />

prodotto talaltro.<br />

Siamo sempre di fronte allo scaffale, ci restiamo per un po’<br />

di tempo, non perché ci siamo improvvisamente inebetiti<br />

ma perché nella nostra testa tornano e ritornano le stesse<br />

domande: quale scatoletta è da preferire?<br />

Quale, tra i pacchi di crocchette che ho davanti, rappresenta<br />

un ottimo affare per me padrone e soprattutto per<br />

lui, Micio o Bau che sia?<br />

Abbiamo analizzato ciò che serve ai nostri amici per alimentarsi<br />

e nutrirsi a dovere e per bene: adesso proviamo<br />

a capire l’offerta del mercato.<br />

Attenzione però! Non siamo soli e nemmeno tanto sprovveduti,<br />

perché ci sono alcuni elementi che subito possono<br />

farci ragionare per il meglio da dare ai nostri piccoli<br />

amici.<br />

Le prime cose che ci colpiscono di una scatoletta per cani<br />

o gatti che sia sono il suo colore, la sua eleganza, il suo<br />

nome ad effetto, il suo lancio pubblicitario che magari abbiamo<br />

visto ripetutamente alla tele, insomma quello che<br />

per la lingua inglese si traduce in un paio di vocaboli al<br />

massimo: comunicazione e packaging. Bene, se vogliamo<br />

davvero bene al nostro amico quattrozampe facciamo<br />

subito una bella cosa: dimentichiamoci di tutto questo,<br />

packaging compreso. Non è, non sono le cose più<br />

importanti, l’unica cosa che merita la nostra massima attenzione,<br />

ma massima proprio, è solo l’etichetta, la vera<br />

carta d’identità di ogni confezione di alimenti per animali.<br />

Sull’etichetta, oltre al nome ovviamente di fantasia del<br />

prodotto, ci sono tante informazioni utili per i consumatori,<br />

meglio per noi che decidiamo di far mangiare quella<br />

scatoletta al nostro amico. Oltre al nome commerciale, il<br />

nome del prodotto con cui i prodotto stesso è riconosciuto<br />

dal mercato dei consumatori, esiste la denominazione,<br />

che dipende dalla composizione dell’alimento. Se la composizione<br />

della scatoletta è in grado di soddisfare i fabbisogni<br />

nutritivi dell’animale senza bisogno di altre aggiunte<br />

alimentari, viene denominato “mangime completo”, è il<br />

caso delle crocchette o delle zuppe complete, altrimenti la<br />

sua denominazione sarà quella di “mangime complementare”,<br />

è di solito il caso del riso soffiato, delle paste e dei<br />

biscotti. Importante è la destinazione, cioè la specie animale<br />

di destinazione e la sua fase di vita: cane o gatto ma<br />

anche cucciolo adulto o animale anziano. E’ un elemento<br />

importante perché già sappiamo quanto l’alimentazione<br />

sia destinata a variare in considerazione di questi elementi<br />

legati alla razza, al sesso, all’età, ecc.<br />

Molto importante è la “sezione”<br />

dell’etichetta dedicata ai componenti:<br />

sono le materie prime con<br />

cui viene prodotto l’alimento. Esse<br />

vengono solitamente indicate per<br />

categorie, cereali carni e derivati o<br />

sostanze minerali, ed elencate in ordine decrescente, dal<br />

componente con più alta a quello con più bassa percentuale<br />

di presenza nell’alimento.<br />

I tenori analitici invece sono i valori di analisi chimica<br />

dell’alimento riportati in percentuale: va detto subito che<br />

i valori riportati si riferiscono al prodotto intero compreso,<br />

è il caso delle scatolette di mangime umido, dell’acqua.<br />

Tra i valori di riferimento ci sono anche l’umidità, la percentuale<br />

di acqua contenuta nell’alimento, le proteine, i<br />

grassi, la fibra, la quantità delle parti di sostegno di cui<br />

sono composte le materie prime cioè quella parte di carboidrati<br />

non compresa tra zuccheri, amidi, ecc., e le ceneri<br />

grezze, quanto rimane del campione dopo incenerimento<br />

ad altissima temperatura, circa 400° C.<br />

Vi è poi l’eventuale integrazione, per intenderci l’aggiunta<br />

di vitamine e minerali all’alimento al fine di integrare<br />

il naturale contenuto delle materie prime e di ottimizzare<br />

l’etichetta, la vera carta d’identità<br />

di ogni confezione di alimenti<br />

per animali<br />

gli apporti all’animale. Di solito le vitamine e i minerali dichiarati<br />

sono vitamina A, vitamina D, vitamina E, rame.<br />

Da non sottovalutare, anzi, le istruzioni per l’uso, che sono<br />

proprio le modalità di somministrazione dell’alimento.<br />

C’è poi, ci deve essere poi, su ogni<br />

scatola o sacchetto di croccantini, la<br />

data di conservazione minima, quella<br />

che è comunemente conosciuta<br />

come data di scadenza. E’ obbligatorio<br />

indicare anche la data di produzione<br />

del prodotto stesso. L’ultima notazione sull’etichetta<br />

è la ragione sociale e la sede dell’azienda. Nel caso di<br />

prodotto italiano deve essere indicato il numero di autorizzazione<br />

ministeriale della ditta produttrice, nel caso di<br />

produttore straniero è sufficiente che ci sia la dizione “prodotto<br />

in Cee, per conto di…”<br />

Sufficiente questo per garantire al nostro amico animale<br />

una qualità di cibo, e di vita, soddisfacente? Diciamo che<br />

quello che noi proprietari possiamo fare lo abbiamo fatto.<br />

Ma che tutto questo sia sufficiente non sembra proprio. Ci<br />

sono tante cose che bisognerebbe sapere ancora prima di<br />

avere in tasca qualche certezza. Diciamo che leggere attentamente<br />

l’etichetta è un modo intelligente per approcciarsi<br />

seriamente al problema. Perché nella ciotola del nostro<br />

amico quattrozampe ci sono sicuramente tutte quelle<br />

cose che abbiamo trovato indicate nell’etichetta, ma probabilmente<br />

anche dell’altro.<br />

42<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 43


Cosa c’e’ nella ciotola?<br />

Perché l’etichetta non dice tutto. Non basta infatti sapere<br />

e controllare la percentuale di proteine, grassi e fibre presenti<br />

in una scatoletta di cibo per cani, perché quelle indicate<br />

sono le percentuali grezze, non indicano cioè quanto<br />

salutari o nutrizionali siano gli ingredienti per l’animale,<br />

che in fondo è ciò che ci interesserebbe in assoluto di più.<br />

Per esempio, una scarpa di cuoio ha molte proteine ma<br />

la sua biodisponibilità è bassa, cioè l’organismo del cane<br />

non la può assorbire. Ma bisogna stare attenti anche ai cosiddetti<br />

sottoprodotti, parti di animali non incluse nella<br />

carne, alcuni di scarso valore nutrizionale. Si tratta anche<br />

di zoccoli, piume, becchi, peli, ecc.<br />

Ancora. Carne identificata come tacchino, pollo, agnello<br />

è rappresentata dal muscolo con relativo grasso e pelle,<br />

molto simile ai tagli che mangiamo noi. Invece le farine<br />

come quelle di pollo e agnello possono essere preparate<br />

con prodotti della macellazione, il cosiddetto quarto quarto,<br />

che include la testa, le zampe, le interiora, i polmoni,<br />

la milza, i reni, il cervello, il fegato, lo stomaco, il naso, il<br />

sangue e l’intestino. C’è dunque un’evidente e sostanziale<br />

differenza a livello nutrizionale che si tratti di farina di pollo<br />

derivata da carne o da sottoprodotti. Un consiglio per<br />

scegliere bene e velocemente? Eccolo: quanto più è evanescente<br />

l’etichetta e vaga la descrizione degli ingredienti,<br />

tanto più diventa lecito da parte del consumatore coltivare<br />

il dubbio sulla reale qualità del mangime.<br />

Scatoletta sospetta o crocchetta colorata e addittivata?<br />

no, grazie davvero!!!<br />

Bisognerebbe essere tutti davvero molto molto molto più<br />

attenti e scrupolosi, come per la nostra così per la loro alimentazione.<br />

Attenzione dunque alle scatolette, attenzione<br />

alle crocchette e al cibo secco! Perché gli ingredienti<br />

dei cibi umidi, secchi e semi-umidi sono simili, sebbene<br />

le proporzioni di proteine, grassi e fibre possono variare,<br />

sebbene la percentuale di acqua presente può variare.<br />

Per esempio, sia nei cibi umidi sia nei cibi secchi in scatola<br />

gli ingredienti sono quasi sempre macinati e miscelati<br />

con gli additivi. Già, gli additivi, i coloranti, gli emulsionanti,<br />

gli antiossidanti, quelle sostanze naturali e sintetiche<br />

utilizzate dall’industria alimentare animale, oltre che umana,<br />

che si aggiungono, come dice il Decreto Ministeriale<br />

n. 209 del 27/02/1996, per favorire la conservazione o<br />

per renderli più appetibili, migliorandone aspetto, sapore,<br />

odore e consistenza. Quasi tutti i mangimi commerciali<br />

del resto contengono conservanti: servono a garantire che<br />

gli alimenti secchi abbiamo lunga validità, per poter essere<br />

consumati dopo il trasporto o dopo un lungo periodo di<br />

giacenza in magazzino.<br />

Uomini e animali si ritrovano insieme uniti nel destino di<br />

assumere, con il cibo, le stesse sostanze, naturali o sintetiche,<br />

che nulla aggiungono alla bontà e alla validità degli<br />

alimenti da consumare.<br />

Coloranti sintetici. Prima di rispondere alla domanda se al<br />

gatto o al cane frega qualcosa se i suoi croccantini sono<br />

colorati o meno basta procedere ad un paio di buone<br />

esemplificazioni per renderci presto conto della perfetta<br />

inutilità di renderci la vita pericolosa utilizzando coloranti.<br />

Oltre all’avvertenza generica ma sempre valida di diffidare<br />

di colori troppo forti e sgargianti, lì gatta spesso ci cova!,<br />

vale la pena di ricordare che, per esempio, l’E120 Rosso,<br />

una volta era di origine naturale mentre oggi è prodotto artificialmente.<br />

Altro colorante tra i tanti da evitare è l’E131.<br />

A base di cloro, si fissa nella tiroide causando potenzialmente<br />

gravi disturbi a livello ormonale ma è anche sospettato<br />

per numerosi casi di cancro allo stomaco e alla prostata.<br />

Dunque? Dunque non deve fregare a nessuno se i<br />

croccantini non sono colorati, sgargianti e alla moda. A<br />

meno che il colorato non interessi ai “padroncini”, e allora<br />

la cosa è ben più seria e grave.<br />

Capitolo conservanti. Anche qui attenzione, perché i grassi,<br />

negli alimenti per animali da compagnia, contengono<br />

conservanti sintetici o naturali e cioè: l’etossi-diidro-trimetilchinolina,<br />

l’idrossianisolo butilato e l’idrossitoluene butilato.<br />

Questi conservanti sono largamente impiegati non<br />

solo per preservare i grassi ma anche per stabilizzare l’intero<br />

prodotto. E infine gli stabilizzanti.<br />

I polifosfati per esempio, fosfati<br />

polimerici indicati in etichetta come<br />

stabilizzanti o con la loro criptica sigla<br />

E450 a, b, c oppure E450, E451,<br />

ostacolano la corretta assimilazione<br />

dei minerali, soprattutto del calcio<br />

e del ferro, dagli alimenti. Il pericolo maggiore in questo<br />

caso è la calcificazione dei tessuti molli, come i reni.<br />

Possono causare disturbi muscolari e sono sospetti di provocare<br />

rachitismo, in particolare durante la fase di crescita.<br />

uomo di scienza, il papà della teoria<br />

della selezione naturale. Chi possiede<br />

un animale spesso è, o si schiera,<br />

dalla parte degli animali, spesso<br />

rinuncia a mangiare carne, comincia<br />

ad interessarsi ad altre bestiole che<br />

non gli appartengono. Il suo sentire si amplifica. Eppure,<br />

attentissimi, a volte maniacalmente, a quello che mettiamo<br />

nel nostro piatto, finiamo coll’occuparci poco o niente<br />

di quello che è contenuto nella loro ciotola. Siamo sinceranon<br />

deve fregare a nessuno se<br />

i croccantini non sono colorati,<br />

sgargianti e alla moda<br />

Per una nuova cultura dell’alimentazione<br />

C’è un bel passaggio di uno dei saggi che recentemente<br />

ha, in un certo modo, scosso il mondo del pet, Fido non<br />

si fida, autori Stefano Apuzzo e Edgar Helmut Meyer, dal<br />

quale abbiamo tratto qua e là qualche altra importante riflessione,<br />

che sintetizza un modo responsabile di fare concretamente<br />

cultura del pet. Ve lo lasciamo alla riflessione<br />

personale, perché davvero tanti e importanti sono gli<br />

spunti in esso contenuti. ”Il mio scopo è dimostrare che<br />

non vi è alcuna differenza fondamentale tra l’uomo e i<br />

mammiferi superiori per quanto concerne le loro facoltà<br />

mentali”. Questa frase non è l’ultima massima di un animalista<br />

convinto; la disse Darwin,<br />

44<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 45


A chi toccA<br />

rimboccAre<br />

le coperte? Doggy by Camon.<br />

Viziatevi di sogni sempre più belli<br />

mente affezionati al nostro animale, ma quanti di noi hanno<br />

letto con attenzione le etichette della pappa per cani e<br />

gatti, attirati dalla dicitura ‘‘mangime completo’’, ‘‘integrato’’,<br />

e, soprattutto, subito pronto? Chi accudisce un cane<br />

o un gatto, spesso vive in un appartamento di pochi metri<br />

quadrati, è un padrone calato nella realtà odierna, che ha<br />

mille impegni e dedica al suo amico animale scampoli di<br />

tempo. Per un cane o gatto che vive in città e che lo aspetta<br />

ansioso, il momento della pappa è uno dei più felici della<br />

giornata. È troppo chiedere che sia appagante e, soprattutto,<br />

sano? Sapevate, per esempio, che non può esistere<br />

un mangime completo, o che per venire incontro alle esigenze<br />

degli uomini e della catena alimentare i cani non<br />

mangiano come i loro antenati ma un po’ troppi carboidrati?<br />

E che farine alimentari di dubbia provenienza, additivi<br />

killer, insaporitori sospetti, fanno parte di bocconcini<br />

e crocchette che il mercato ha pensato più per noi padroni,<br />

per le nostre esigenze di facilità d’uso e preparazione,<br />

che per loro? (…) La civiltà passa anche dall’atteggiamento<br />

che assumiamo verso cani e gatti: “l’uomo deve mostrare<br />

bontà verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso<br />

di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini”, scrisse<br />

Kant in Lezioni di etica. (…) Chi ama e rispetta i propri<br />

animali ha il diritto di sapere ed il dovere di porre rimedio<br />

a usi e consumi dannosi. Questo lavoro di ricerca, indagine<br />

e sintesi nasce perché anche i nostri animali, come noi,<br />

sono quello che mangiano, e hanno diritto a essere gratificati<br />

da cibi che non li avvelenino.”<br />

Il nostro rivenditore di fiducia<br />

Una cosa, alla fine di questa difficile navigazione tra molti<br />

dubbi e altrettante preoccupazioni: non è detto e scritto<br />

da nessuna parte che un prodotto estero, magari particolarmente<br />

reclamizzato, sia migliore dello stesso prodotto<br />

messo in commercio da un’azienda italiana ancora poco<br />

conosciuta forse perché ha deciso di investire meno in<br />

pubblicità e più in contenuti e qualità. E comunque, se il<br />

dubbio s’insinua ancora, se la difficoltà a scegliere con serenità<br />

e sicurezza ci invita a chiedere aiuto per un consiglio<br />

e una riflessione a due voci…non abbiamo paura, il<br />

nostro rivenditore di fiducia sarà sempre lì pronto a darci<br />

una mano, a consigliarci per il meglio. E se anche la consulenza<br />

ci costerà alla fine qualche moneta da un euro in più<br />

per la spesa…benedetta consulenza! E benedetto il nostro<br />

rivenditore di fiducia, la salute del nostro amico quattrozampe<br />

passa sicuro anche da lui.<br />

La Redazione<br />

StudioPrint<br />

È online<br />

46<br />

il nuovo sito<br />

<strong>Pet4You</strong>.it<br />

Porta nella camera dei bimbi il segno<br />

di un’amicizia meravigliosa. Il lettino è<br />

pratico, comodo e lavabile. L’attaccapanni,<br />

perfettamente abbinato, è eccellente per<br />

riporre senza sforzo i suoi cappottini e<br />

accessori.<br />

Doggy by Camon.<br />

Adesso sì che possiamo sognare.<br />

www.camon.it<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 47


REDAZIONALE INGENYA<br />

Shampoo che rispondono ad<br />

ogni esigenza con il Tea Tree Oil.<br />

Contro lo sporco, l’odore, i problemi dermatologici<br />

Da anni Ingenya si prende cura dei nostri amici a<br />

quattro zampe, creando cosmetici sicuri ed efficaci<br />

nel pieno rispetto delle esigenze fisiologiche<br />

dell’animale.<br />

Con la nuova linea, Ingenya, si è avvicinata<br />

maggiormente alle specifiche richieste della<br />

cute e del pelo del cane, cercando di risolverne<br />

i problemi mantenendone il normale equilibrio, il<br />

tutto con uno studio approfondito delle varie alterazioni<br />

che possono colpire il manto dell’animale<br />

e cercando rimedi specifici<br />

e mirati grazie all’utilizzo di<br />

tutte le risorse che Madre natura<br />

e la moderna scienza cosmetica<br />

mettono generosamente a<br />

disposizione.<br />

È proprio studiando le quotidiane<br />

e frequenti problematiche<br />

del cane, che sono nati tre shampoo altamente<br />

specifici: lo shampoo Igienizzante, il Dermatologico<br />

per cute grassa e il Dermatologico Antiforfora<br />

per cute secca.<br />

rimedi specifici e mirati grazie<br />

all’utilizzo di tutte le risorse che<br />

Madre natura e la moderna scienza<br />

cosmetica mettono a disposizione<br />

SHAMPOO IGIENIZZANTE: deterge, igienizza, deodora<br />

e combatte i parassiti.<br />

Quante volte ci capita di portare a spasso nel parco Fido,<br />

e quante volte il suo istinto giocoso lo porta a rotolarsi regolarmente<br />

tra lo sporco, escrementi dei suoi simili compresi?<br />

Oppure, lasciato libero di correre lungo l’argine del<br />

fiume decide per un tuffo nell’acqua dei nostri non proprio<br />

pulitissimi corsi d’acqua? O ancora, sorpresi insieme<br />

da un acquazzone, non gli resta addosso per un pezzo<br />

quella puzza da bagnato nonostante i<br />

nostri sforzi di un’asciugatura perfetta?<br />

Un capitolo a parte meritano i cani<br />

da caccia, che al ritorno dalla battuta<br />

sono tutti infangati, o peggio graffiati<br />

dai rovi nei quali sono incappati a<br />

causa delle sfrenate ed eccitanti corse<br />

all’impazzata alla ricerca della preda.<br />

Senza parlare dell’annoso problema dei cani infestati<br />

da pulci e zecche.Per tutti questi problemi nasce lo shampoo<br />

Igienizzante, un prodotto che mira proprio a detergere<br />

in profondità e a igienizzare il manto del cane, in modo<br />

naturale e sicuro senza ricorrere a disinfettanti aggressivi<br />

ma ottenendo eccellenti risultati sfruttando le proprietà di<br />

alcuni principi attivi naturali. Il cane risulterà pulito anche<br />

grazie ad un alto potere detergente delle sostanze igienizzanti<br />

presenti come il Tea Tree Oil e la Propoli, che agiranno<br />

contro batteri, miceti e contro gli altri microrganismi<br />

che dallo sporco del parco, dall’acqua del fiume o dal fango<br />

della caccia si sono trasferiti sul suo mantello. L’igiene<br />

si estenderà anche ai piccoli graffi lasciati dai rovi o dalle<br />

baruffe con altri cani. Il Tea tree oil inoltre agisce naturalmente<br />

contro zecche, pulci e acari, i quali inalando il principio<br />

attivo del tea tree oil, sono destinati a morte certa. È<br />

quindi perfetto contro questi parassiti e per igienizzarne<br />

le punture. Un’altra dote fondamentale di questo shampoo<br />

è quella di deodorare. La Menta e la Salvia riescono<br />

a neutralizzare l’odore spiacevole del cane molto sporco<br />

o del cane che per problemi metabolici o alimentari ha un<br />

manto particolarmente odoroso. Inoltre la Menta e il Tea<br />

Tree sono in grado di regalare una piacevole azione rinfrescante<br />

che induce il cane a non grattarsi e a non provocarsi<br />

quegli autotraumatismi su zone della cute alterate<br />

da piccole ferite o da punture di insetti. Infine lo Shampoo<br />

Igienizzante aiuta la cute a mantenere il suo normale<br />

equilibrio fisiologico grazie ad agenti nutrienti, idratanti<br />

e lenitivi.<br />

SHAMPOO DEMATOLOGICO PER CUTE GRASSA:<br />

asciuga, igienizza, deodora e ripara.<br />

Quanti combattono giornalmente con l’odore del proprio<br />

bulldog, carlino, o shar pei!!! Questo perché questi cani<br />

hanno la cute molto grassa di suo ed in più questo eccesso<br />

di sebo si immagazzina tra le pieghe della pelle creando<br />

un ambiente umido ideale per la proliferazione batterica,<br />

una delle cause principali di odori sgradevoli talvolta<br />

nauseabondi. E quanti di noi sono alle prese con cani con<br />

problemi dermatologici che provocano dei processi essudativi<br />

(e quindi pelle umida bagnata), o putole, o piccole<br />

escoriazioni, micosi con alopecia, eczemi, eritemi, foruncolosi,<br />

seborrea umida… Questa tipologia di cani ha bisogno<br />

di azioni specifiche e mirate: prima di tutto bisogna<br />

asciugare la pelle, poi bisogna eliminare i microrganismi<br />

che banchettano con la pelle dell’animale, e quindi aiutare<br />

la pelle a ritrovare il suo normale equilibrio fisiologico. Per<br />

questo Ingenya ha creato uno shampoo in grado di fare<br />

tutto questo. L’Argilla assorbe il sebo in eccesso ed eventuali<br />

essudati, lasciando la pelle pulita e asciutta. Inoltre<br />

combatte attivamente contro i microrganismi patogeni<br />

(batteri e funghi) che colonizzano la cute grazie all’azione<br />

efficace del Tea Tree Oil. Abbiamo detto che un’altra caratteristica<br />

di questi cani è un forte odore talvolta di marcio,<br />

ma grazie al forte potere deodorante della Menta e<br />

dell’Eucalipto anche questo problema viene combattuto e<br />

vinto. Inoltre, sempre Menta e Eucalipto regalano una piacevole<br />

azione rinfrescante che non fa sentire al cane la voglia<br />

di grattarsi. Infatti sulle zone alterate si stimola un<br />

intenso prurito e più il cane si gratta più si provoca autotraumatismi<br />

che vanno a peggiorare la situazione. Infine<br />

grazie a sostanze strutturali come le proteine della seta e<br />

del grano aiuta la cute a ritrovare il suo normale equilibrio<br />

fisiologico grazie anche ad agenti stimolanti, cicatrizzanti e<br />

lenitivi come il Miele. Questo shampoo si può usare quando<br />

i suddetti problemi dermatologici sono ancora nella<br />

fase iniziale o sospetti, o come proseguimento, nel lungo<br />

periodo, di cure topiche veterinarie mirate e specifiche.<br />

SHAMPOO DEMATOLOGICO ANTIFORFORA PER CUTE<br />

SECCA: deterge, nutre, lenisce e combatte la forfora.<br />

Quante volte accarezzando il cane ci troviamo con il divano<br />

pieno di scagliette di pelle, oppure con il suo bel manto<br />

nero a pois bianchi? Ingenya risponde anche a questi problemi<br />

con uno shampoo Antiforfora per cute secca. Infatti la<br />

forfora o seborrea secca si crea in coincidenza di una cute<br />

secca a causa di un problema nel turn over cellulare dell’epidermide.<br />

La causa primaria della forfora è da ricercare altrove,<br />

(ambiente, temperatura, alimentazione, genetica le cause<br />

scatenanti), ma con questo shampoo possiamo dare una<br />

buona mano a contenere il problema. Lo shampoo contiene<br />

noccioli di oliva macinati che creano una leggera e dolce<br />

azione scrub che serve proprio ad una pulizia meccanica della<br />

cute capace di “grattar via” quelle scaglie di cellule morte<br />

in eccesso. Il Tea Tree oil ha poi riconosciute proprietà antiforfora.<br />

In più, per ammorbidire una cute molto secca è stato<br />

inserito l’olio di oliva: emolliente e seborestitutivo, è perfetto<br />

per il trattamento di pelli delicate o sensibili, secche,<br />

disidratate, screpolate, devitalizzate. Le proteine della soia<br />

infine sono estremamente idratanti e nutrienti e aiutano nella<br />

riparazione del manto. Questo shampoo può essere usato<br />

anche per cani anziani con cute molto secca. Ingenya quindi<br />

risponde alle reali e specifiche caratteristiche dei problemi<br />

trattati, analizza i problemi e ne trova rimedio. Ingenya,<br />

shampoo specifici per ogni esigenza.<br />

48<br />

PET 4 YOU ottobre 2009 49


PET4YOU<br />

Nel prossimo numero di Dicembre:<br />

• INTERVISTA A CLAUDIO BAGLIONI!<br />

• REGALI SOTTO L’ALBERO ANCHE PER FIDO<br />

• PERCHÈ IL GATTO NON SI COMPORTA DA CANE?<br />

• CURIOSITÀ<br />

... e molto di più<br />

Come ricevere la rivista PET4YOU direttamente a casa tua?<br />

Hai perso l’ultimo PET4YOU? Il tuo negoziante di fiducia ha esaurito le copie a sua<br />

disposizione? Non preoccuparti completando la cartolina sottostante e inviandola alla<br />

Redazione, potrai ricevere PET4YOU direttamente a casa tua. Il servizio è, in questo<br />

momento, gratuito ed è sponsorizzato dagli inserzionisti della rivista. Ti è richiesto<br />

solamente di comprovare d’aver effettuato un acquisto, di uno qualsiasi dei prodotti<br />

delle ditte Sponsor presenti all’interno della rivista.<br />

da inviare a: PET4YOU - Via Cosentino, 1 - 37041 Albaredo d’Adige (VR)<br />

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PET4YOU<br />

La prima rivista Free Press in Italia che<br />

si occupa di “migliorare la qualità di vita<br />

tra uomo e animale domestico”<br />

Pubblicazione periodica<br />

Copia omaggio<br />

Anno I - <strong>Numero</strong> 3<br />

Ottobre 2009<br />

Editore<br />

Camon S.p.a.<br />

Direttore responsabile<br />

Stefano Marina<br />

Direttore editoriale<br />

Roberto Canazza<br />

Coordinamento editoriale<br />

Maurizio Menegolli<br />

Hanno collaborato:<br />

Roberto Canazza, Alice Canazza,<br />

Gisella Musu, Annalisa Veronese,<br />

Franca Novello, Mirco Giuriato,<br />

Mario Cavestro<br />

Redazione<br />

PET4YOU<br />

Via Cosentino 1<br />

37041 Albaredo d’Adige – VR<br />

redazione@pet4you.it<br />

Ufficio Pubblicità<br />

pubblicita@pet4you.it<br />

Fotografie e immagini:<br />

Camon, Corbis, Shutterstok,<br />

Istockphoto, Prograf<br />

Registrazione della testata<br />

Trib. di Verona RGVG 519 del 2009<br />

Stampa<br />

Prograf S.r.l.<br />

Via Garofoli 3<strong>03</strong><br />

S. Giovanni Lupatoto - VR<br />

On-line<br />

www.pet4you.it<br />

Progetto Grafico e Realizzazione<br />

Prograf Communication<br />

Via Garofoli 3<strong>03</strong><br />

S. Giovanni Lupatoto - VR<br />

prograf@prograf.it<br />

TIPO DI PRODOTTO ACQUISTATO: ..................................................................................<br />

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stato eventualmente possibile recuperarne<br />

preventivamente la fonte.<br />

PET 4 YOU luglio 2009 51


Dalle foreste<br />

più inaccessibili<br />

la più agevole<br />

Delle pulizie<br />

confezione<br />

salva<br />

freschezza<br />

le salviette detergenti Ylang Ylang di amici e felici sono la soluzione più comoda<br />

ed efficace per la pulizia del pelo del cane e del gatto. ideali in ogni situazione<br />

- dopo una passeggiata, dopo i giochi, dopo una giornata particolarmente calda -<br />

puliscono e rinfrescano il manto dell’animale.<br />

la loro delicatissima essenza, ricavata dalle piante di Ylang Ylang delle profonde<br />

foreste pluviali, è ottimamente tollerata dall’animale e apprezzata da chi vive con lui.<br />

Basta una passata per far tornare il pelo<br />

pulito, lucido e profumato.<br />

Articolo distribuito da Camon S.p.A.<br />

Albaredo d’Adige (VR) - www.amicifelici.it

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