Campini, i vigili traslocano. Adesso il centro sportivo - Il Reporter
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18 Giugno 2009<br />
<strong>il</strong> caso<br />
TARGHE&MEDAGLIE. <strong>Il</strong> prestigioso riconoscimento negli anni è toccato alle personalità più disparate<br />
La Firenze dei cittadini onorari<br />
Luca Serranò<br />
<strong>Il</strong> conferimento della cittadinanza onoraria<br />
di Firenze a Beppino Englaro, e la quasi<br />
contestuale revoca di quella a Benito Mussolini,<br />
hanno attirato l’attenzione attorno a<br />
questo antico e controverso istituto. Un riconoscimento<br />
che negli anni è toccato alle personalità<br />
più disparate, da Garibaldi a Benigni, da Gioberti<br />
al Dalai Lama, in teoria d’ispirazione bipartisan<br />
ma in realtà legato a doppio f<strong>il</strong>o alle maggioranze<br />
politiche susseguitesi in Consiglio (vedi Galeazzo<br />
Ciano nel 1936).Ciò detto, la lista dei cittadini<br />
onorari di Firenze (dal 1848 a oggi) è una sinfonia<br />
di nomi eccellenti. Quattordici premi Nobel, per<br />
esempio. Si va da W<strong>il</strong>son Woodrow a Rita Levi<br />
Montalcini, da Micha<strong>il</strong> Gorbaciov a Kofi Annan,<br />
da Nelson Mandela a Desmond Tutu. Grandi protagonisti<br />
del secolo breve che si sono distinti in<br />
larga parte per un’instancab<strong>il</strong>e ricerca della pace,<br />
e che Firenze ha voluto tra i suoi cittadini proprio<br />
alla luce di questa condivisione d’ideali. Perfetta<br />
sintesi di questo spirito libertario è la storia del<br />
professor Andrej Sacharov, premiato a Palazzo<br />
Vecchio nel 1989, pochi mesi prima di morire.<br />
Studente prodigio e presto fisico di fama, lo scienziato<br />
russo mise a punto la risposta “comunista”<br />
alla bomba nucleare americana. Accortosi delle<br />
terrib<strong>il</strong>i conseguenze della propria invenzione,<br />
Sacharov (Nobel per la pace nel 1975) si oppose<br />
alle scelte imperialiste e alla deriva autoritaria<br />
del regime sovietico, diffondendo nella comunità<br />
scientifica quei valori umanitari che all’epoca<br />
sembravano sul punto di crollare. Un cittadino di<br />
cui essere fieri, insomma, un grande del passato<br />
che siede in buona compagnia nel ritratto di gruppo<br />
dei fiorentini onorari. Peccato soltanto che in<br />
città, a differenza che altrove, manchi un regolamento<br />
specifico in materia. L’onorificenza viene<br />
Mario Monicelli<br />
concessa dalla maggioranza del consiglio comunale<br />
anche in assenza di stretti legami con Firenze,<br />
ed è proprio questo <strong>il</strong> motivo per cui da più parti<br />
si chiede con urgenza un intervento normativo.<br />
Qualche eccezione compare, tuttavia, in questa<br />
prestigiosa galleria di personaggi. E’ <strong>il</strong> caso poco<br />
conosciuto del professor Vittore Branca (premiato<br />
nel 2002), intellettuale cattolico amico di Papa<br />
Montini, cui è legato uno degli episodi più importanti<br />
della nostra resistenza. Leggenda vuole<br />
che durante l’insurrezione fosse riuscito a stampare<br />
ventim<strong>il</strong>a copie del primo giornale dell’era<br />
antifascista, collegando un’automob<strong>il</strong>e Bal<strong>il</strong>la<br />
(la corrente elettrica non c’era) ad una stampante<br />
piana. <strong>Il</strong> titolo del suo articolo di fondo recitava:<br />
“Firenze straziata ma non doma saluta <strong>il</strong> sole della<br />
libertà”. Altre storie importanti sono quella del<br />
console tedesco Gerhard Wolf, premiato da La<br />
Pira nel 1954 per aver salvato molti prigionieri<br />
ebrei, e quella di Don Giulio Facibeni, maestro<br />
di Don M<strong>il</strong>ani e fondatore della Madonnina del<br />
Grappa. Senza dimenticare studiosi come Pope<br />
Hennessy (maggior storico al mondo del rinascimento<br />
fiorentino) e Sir Harold Acton, ricordato<br />
come l’ultimo della colonia di intellettuali inglesi<br />
che a cavallo del secolo scorso si trasferirono sull’Arno.<br />
In chiusura, poi, una carrellata sui grandi<br />
italiani che compaiono nella lista dell’eccellenza<br />
fiorentina. Si parte da Garibaldi e Cavour, passando<br />
per Toscanini, Michelucci e Pertini e si finisce<br />
con Berio, Saviano e Monicelli (premiato <strong>il</strong> 12<br />
maggio scorso). Come a dire, o a volersi dire, che<br />
la storia passa ancora da qui.<br />
Tanti i nomi insigniti da questa onorificenza: da Garibaldi a Benigni,<br />
da Gioberti al Dalai Lama, passando per <strong>il</strong> regista Monicelli e Beppino Englaro,<br />
“incoronati” recentemente. Ecco le loro storie e qualche curiosità