sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica
sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica
haematologica 2003; 88:[s18] http://www.haematologica.org/free/LG_TEV.pdf Premessa Il tromboembolismo venoso (TEV) rappresenta la Cenerentola delle malattie cardiovascolari, rispetto alle ben più note forme di trombosi arteriosa che danno più regolarmente luogo a manifestazioni cliniche (es. infarto miocardico, ictus cerebrale, arteriopatie periferiche). Infatti, sia la trombosi venosa profonda che la sua più temibile complicanza — l’embolia polmonare — possono essere scarsamente evidenti dal punto di vista clinico e domandano pertanto un iter diagnostico appropriato e, prima ancora, una valutazione adeguata del contesto epidemiologico (es. fattori di rischio) in cui il paziente si situa. Queste considerazioni valgono soprattutto per il paziente in medicina, dal momento che il rischio di TEV del paziente chirurgico è più delimitato in termini di tempo e meglio definito, sia per quanto concerne la profilassi che le procedure diagnostiche. Particolarmente benvenute, pertanto, queste Linee Guida per la Diagnosi, la Pro- filassi e la Terapia del Tromboembolismo Venoso, preparate dalla Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (SISET). Desidero ringraziare per l’impegno dedicato a questo difficile compito il Gruppo di Lavoro — coordinato con competenza ed entusiasmo dal Prof. Domenico Prisco — ed il Comitato Editoriale della SISET, entrambi coadiuvati dalla Segreteria Organizzativa (N.L. Congressi s.r.l. di Roma). La collaborazione sempre efficace della redazione di Haematologica ha infine permesso alla nostra Società di dare visibilità a tale realizzazione attraverso questo elegante supplemento. A tutti i lettori l’augurio di trarre da queste righe utile sostegno al lavoro quotidiano. Maria Benedetta Donati Presidente SISET haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003
Linee Guida SISET per la Diagnosi, la Profilassi e la Terapia del Tromboembolismo Venoso haematologica 2003; 88: http://www.haematologica.org/free/LG_TEV.pdf METODOLOGIA DI LAVORO DEL GRUPPO DI STUDIO E GRADI DI RACCOMANDAZIONE PER GLI AGENTI ANTITROMBOTICI Queste linee guida cercano di fornire un utile strumento di consultazione per il medico. Nelle intenzioni del Gruppo di studio che le ha elaborate esse dovrebbero essere caratterizzate da: • fondamento sull’evidenza; • apertura alle acquisizioni più recenti; • propositività; • applicabilità nella realtà italiana; La metodologia impiegata nella preparazione dei gradi di raccomandazione si è ispirata sostanzialmente a quella utilizzata dalla Consensus Conference dell’American College of Chest Physicians (ACCP) del 2001 1 (Tabella 1.1). La forza metodologica degli studi è stata graduata in tre categorie : 1) trial randomizzati, idealmente riassunti in una metanalisi, che mostrino risultati concordanti; 2) trial randomizzati con risultati discordanti; 3) studi osservazionali. La classificazione convenzionale dell’evidenza si fonda su criteri matematico-statistici, assegnando la “forza” dell’evidenza, nell’ordine, a: metanalisi, studi sperimentali randomizzati controllati, analisi retrospettive, follow-up prospettico, studi trasversali di popolazione, reviews, evidenza aneddotica. Ciò è corretto per quanto riguarda gli studi di natura rigorosamente clinica, soprattutto se focalizzati su valutazioni obiettive di esito, in particolare per gli studi di tipo terapeutico. Il Gruppo di studio ha considerato i lavori pubblicati sull’argomento utilizzando fondamentalmente la ricerca MEDLINE. Sono stati considerati peraltro anche studi non ancora pubblicati ma solo comunicati a Convegni Internazionali laddove introducessero novità significative e fossero giudicati di qualità adeguata. I membri del Gruppo di studio coinvolti nella preparazione di queste linee guida si sono posti come obiettivo che esse fossero propositive, cioè capaci di suggerire interventi nell’interesse presumibilmente del maggior numero di soggetti, secondo scenari concreti, proporzionati al rapporto fra le risorse necessarie e quelle rese disponibili dalla collettività per la tutela di ciascun soggetto. L’algoritmo di formazione delle linee guida è stato composto di principio dai seguenti momenti: identificazione del problema; analisi e parcellizzazione del problema per aree omogenee; identificazione degli esperti per ciascuna area di lavoro; identificazione degli scenari, degli elementi e degli obiettivi per ciascuna area di lavoro; definizione delle modalità operative e dei tempi di elaborazione; stesura della prima bozza con verifica di validità scientifica, rilevanza clinica, analisi della letteratura; consenso sugli elementi fondamentali; stesura della seconda bozza; commenti, verifiche e revisioni da riferimenti esterni; stesura della bozza finale delle linee guida; diffusione. Ciascun esperto aveva accesso in prima fase esclusivamente alla propria area di haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003
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haematologica 2003; 88:[s18]<br />
http://www.haematologica.org/free/LG_TEV.pdf<br />
Premessa<br />
Il <strong>tromboembolismo</strong> <strong>venoso</strong> (TEV) rappresenta<br />
la Cenerentola delle malattie<br />
cardiovascolari, rispetto alle ben più<br />
note forme di trombosi arteriosa che danno<br />
più regolarmente luogo a manifestazioni<br />
cliniche (es. infarto miocardico, ictus<br />
cerebrale, arteriopatie periferiche). Infatti,<br />
sia la trombosi venosa profonda che la sua<br />
più temibile complicanza — l’embolia polmonare<br />
— possono essere scarsamente<br />
evidenti dal punto di vista clinico e<br />
domandano pertanto un iter diagnostico<br />
appropriato e, prima ancora, una valutazione<br />
adeguata del contesto epidemiologico<br />
(es. fattori di rischio) in cui il paziente<br />
si situa. Queste considerazioni valgono<br />
soprattutto per il paziente in medicina, dal<br />
momento che il rischio di TEV del paziente<br />
chirurgico è più delimitato in termini di<br />
tempo e meglio definito, sia per quanto<br />
concerne la profilassi che le procedure diagnostiche.<br />
Particolarmente benvenute, pertanto,<br />
queste Linee Guida per la Diagnosi, la Pro-<br />
filassi e la Terapia del Tromboembolismo<br />
Venoso, preparate dalla Società Italiana per<br />
lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi<br />
(SISET).<br />
Desidero ringraziare per l’impegno dedicato<br />
a questo difficile compito il Gruppo di<br />
Lavoro — coordinato con competenza ed<br />
entusiasmo dal Prof. Domenico Prisco —<br />
ed il Comitato Editoriale della SISET,<br />
entrambi coadiuvati dalla Segreteria Organizzativa<br />
(N.L. Congressi s.r.l. di Roma).<br />
La collaborazione sempre efficace della<br />
redazione di <strong>Haematologica</strong> ha infine permesso<br />
alla nostra Società di dare visibilità<br />
a tale realizzazione attraverso questo elegante<br />
supplemento.<br />
A tutti i lettori l’augurio di trarre da queste<br />
righe utile sostegno al lavoro quotidiano.<br />
Maria Benedetta Donati<br />
Presidente SISET<br />
haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003