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sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica

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58<br />

Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi<br />

boembolici clinicamente rilevanti (e non<br />

flebografici) è stata peraltro scelta una dose<br />

alta di EBPM (5000 UI/die).<br />

Il TEV si trova spesso associato alla presenza<br />

di neoplasie maligne, di cui talvolta<br />

rappresenta la prima manifestazione, sia in<br />

rapporto allo stato di ipercoagulabilità, che<br />

all’impiego di cateteri venosi centrali e<br />

all’eventuale trattamento chemio- e/o<br />

radioterapico o chirurgico. I pazienti affetti<br />

da neoplasie maligne allettati o con ridotta<br />

mobilità devono essere trattati con le<br />

stesse modalità di profilassi impiegate nei<br />

pazienti affetti da patologie mediche a<br />

rischio di TEV. Sia il warfarin in dose fissa<br />

di 1 mg al dì 11 che la dalteparina alla dose<br />

di 2500 UI SC/die 12 si sono dimostrati efficaci<br />

nella prevenzione delle TVP degli arti<br />

superiori in pazienti oncologici con catetere<br />

<strong>venoso</strong> centrale. Di fatto sono ancora<br />

da chiarire diversi punti. Nessun singolo<br />

studio pubblicato fino ad oggi ha potuto<br />

dimostrare nei pazienti medici una riduzione<br />

del TEV sintomatico e lo studio<br />

MEDENOX ha utilizzato un end-point flebografico<br />

e non clinico. Va ricordato d’altra<br />

parte che la metanalisi di Mismetti 10 ha<br />

dimostrato che alla riduzione delle TVP nei<br />

pazienti trattati con eparina si accompagnava<br />

una riduzione delle EP cliniche. Un<br />

altro punto di incertezza e di confusione<br />

fra le diverse linee guida è rappresentato<br />

dai pazienti con stroke acuto i quali vengono<br />

trattati con farmaci antipiastrinici e<br />

nei quali non è ancora chiaro il rapporto<br />

rischio-beneficio della contemporanea<br />

somministrazione di eparina che secondo<br />

alcuni dovrebbe essere riservata ai pazienti<br />

a più alto rischio e non a tutti. Va chiarito<br />

poi il problema del dosaggio di EBPM in<br />

medicina. Lo studio MEDENOX 8 ha stabilito<br />

per enoxaparina la necessità di utilizzare<br />

la dose profilattica più alta (la stessa utilizzata<br />

in chirurgia ortopedica maggiore)<br />

mentre per le altre EBPM gli studi disponibili<br />

hanno per lo più impiegato il dosaggio<br />

del rischio moderato.<br />

Se guardiamo però all’evidenza disponibile,<br />

pur in attesa di studi che possano<br />

meglio chiarire alcuni aspetti, appare oggi<br />

più che ragionevole raccomandare la profilassi<br />

farmacologica del TEV, laddove non<br />

esistano controindicazioni, come atteggiamento<br />

routinario nei pazienti medici acuti<br />

ospedalizzati, in particolare in quelli sopra<br />

i 70 anni di età e con fattori di rischio multipli.<br />

8,9<br />

Recentemente sono stati diffusi i ri<strong>sul</strong>tati<br />

preliminari dello studio ARTEMIS che ha<br />

valutato l’efficacia della profilassi con fondaparinux<br />

(2.5 mg/die per 6-14 giorni) in<br />

849 pazienti con età > 60 anni, allettamento<br />

atteso > 4 giorni e con insufficienza<br />

cardiaca (classi NYHA III/IV) o patologie<br />

polmonari acute o croniche o malattie<br />

infettive o infiammatorie acute. Anche questo<br />

studio ha avuto un end-point flebografico<br />

(dopo 6-15 giorni) e un follow-up clinico<br />

di 32 giorni. Gli eventi tromboembolici<br />

a 15 giorni erano 5.6% nel gruppo trattato<br />

contro 10.5% nel gruppo placebo con<br />

un OR di 0.49. Anche le EP fatali erano<br />

ridotte significativamente. Scarse le complicanze<br />

emorragiche. E’ ancora da valutare<br />

il rapporto costo/beneficio dell’uso di<br />

fondaparinux nei confronti delle EBPM in<br />

questi pazienti.<br />

Un elemento infine ancora in corso di<br />

valutazione è l’utilità della profilassi prolungata<br />

in questi pazienti medici.<br />

Raccomandazioni<br />

In pazienti con infarto miocardico<br />

acuto che non ricevano EBD<br />

o EBPM per il trattamento della<br />

trombosi coronarica, uno di questi<br />

due farmaci dovrebbe<br />

comunque essere somministrato<br />

a dosi profilattiche per la prevenzione<br />

del TEV (grado 1A).<br />

In pazienti con stroke ischemico<br />

acuto associato a paralisi di<br />

un arto inferiore, oltre all’aspirina<br />

può essere somministrata<br />

eparina non frazionata in dose<br />

non superiore a 5000 U ogni 12<br />

ore. In caso di controindicazione<br />

sono indicate la CPI o le calze<br />

elastiche (grado 1C).<br />

In pazienti internistici anziani<br />

allettati, specie se affetti da<br />

insufficienza cardiaca, infezioni<br />

haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003

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