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sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica

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Linee Guida per la Diagnosi, la Profilassi e la Terapia del Tromboembolismo Venoso 45<br />

con eparina sottocutanea, e pari al 7% in<br />

quelli non trattati con anticoagulanti.<br />

La CPI, da sola o associata all’eparina sottocutanea<br />

è ri<strong>sul</strong>tata discretamente efficace<br />

nello studio di Satiani e collaboratori,<br />

che su una casistica osservazionale di 148<br />

pazienti hanno riscontrato all’esame eco-<br />

Doppler una incidenza di TVP pari al 5%. 134<br />

Ri<strong>sul</strong>tati meno brillanti sono invece riportati<br />

da Velmahos e collaboratori su una<br />

popolazione di 200 pazienti ad alto<br />

rischio: 135 un protocollo che prevedeva la<br />

somministrazione di EBD e CPI, da soli o in<br />

combinazione, non ha impedito di prevenire<br />

una TVP nel 13% dei casi (screening<br />

seriato con eco-Doppler).<br />

Piuttosto controverso l’impiego dei filtri<br />

cavali a scopo profilattico. Rogers et al.<br />

riportano una bassa percentuale di EP e<br />

un’alta frequenza di pervietà a distanza con<br />

un protocollo che prevede di inserire un filtro<br />

nei pazienti politraumatizzati ad alto<br />

rischio. 136 Spain et al. riportano soddisfacenti<br />

ri<strong>sul</strong>tati con un protocollo che prevede<br />

l’utilizzazione della CPI nella maggior<br />

parte di casi e l’inserimento del filtro cavale<br />

in casi eccezionali. 137<br />

In conclusione, appare evidente nei<br />

pazienti traumatizzati una discrepanza tra<br />

l’altissima frequenza di TVP evidenziate<br />

con la flebografia e una frequenza relativamente<br />

contenuta di eventi clinici. Per<br />

quanto riguarda il tipo di profilassi antitrombotica<br />

consigliabile nei pazienti a<br />

rischio, l’EBD ri<strong>sul</strong>ta poco efficace. Attualmente<br />

sono da prendere in considerazione<br />

la compressione pneumatica intermittente<br />

e l’eparina a basso peso molecolare,<br />

ma ulteriori studi sono necessari per definire<br />

meglio il problema, ed è auspicabile<br />

soprattutto un maggior numero di trials<br />

prospettici controllati.<br />

Raccomandazioni<br />

Ogni ospedale dovrebbe avere<br />

un protocollo scritto riguardante<br />

la prevenzione delle complicanze<br />

tromboemboliche, specialmente<br />

per i pazienti ad alto<br />

rischio.<br />

La profilassi del TEV con aspirina<br />

è sconsigliata, in quanto<br />

esistono misure alternative di<br />

profilassi più efficaci (grado 1<br />

A).<br />

In tutti i pazienti che ricevono<br />

un’anestesia o un’analgesia spinale<br />

o peridurale i farmaci anticoagulanti<br />

devono essere usati<br />

con cautela, e comunque non<br />

devono essere somministrati<br />

nelle ore immediatamente prima<br />

o dopo l’inserimento o il disinserimento<br />

del catetere (grado 1<br />

C+)<br />

Chirurgia generale, ginecologica e urologica<br />

(Le caratteristiche delle varie<br />

classi di rischio tromboembolico<br />

sono esposte nella Tabella 5.3,<br />

le classi di rischio emorragico<br />

sono riportate nella Tabella<br />

5.5).<br />

1. Pazienti a basso rischio<br />

tromboembolico<br />

Nessuna profilassi specifica<br />

a parte la mobilizzazione<br />

precoce (grado 1 C)<br />

2a) Pazienti a rischio tromboembolico<br />

moderato,<br />

rischio emorragico normale<br />

Eparina calcica 5000 U ogni<br />

12 ore o<br />

Reviparina 1750 u ogni 24<br />

ore o<br />

Enoxaparina 2000 U ogni 24<br />

ore o<br />

Dalteparina 2500 U ogni 24<br />

ore o<br />

Nadroparina 2850 U ogni 24<br />

ore<br />

(prima somministrazione: 2-3<br />

ore<br />

prima dell’intervento)<br />

(grado 1 A contro nessuna<br />

profilassi)<br />

2b) Pazienti a rischio tromboembolico<br />

moderato, rischio<br />

emorragico ELEVATO<br />

haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003

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