sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica
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Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi<br />
mente sicuro rispetto alle EBPM nella profilassi<br />
del TEV (riduzione del 50% circa delle<br />
TVP in confronto alle EBPM) dopo interventi<br />
di chirurgia ortopedica maggiore. 20-23<br />
Le reazioni avverse fino ad ora segnalate<br />
sono rare e includono aumento delle transaminasi<br />
e reazioni allergiche cutanee.<br />
INIBITORI DELLA TROMBINA<br />
Irudina<br />
L’irudina è un farmaco ottenuto con tecnologia<br />
DNA ricombinante che riproduce<br />
la molecola ad azione anti-coagulante prodotta<br />
dalla sanguisuga (Hirudo medicinalis<br />
). Inibisce specificamente e stechiometricamente<br />
la trombina e alla dose di 15 mg<br />
× 2 al dì, s.c., si è dimostrata più efficace e<br />
ugualmente sicura rispetto all’eparina non<br />
frazionata e alle EBPM nella prevenzione<br />
del TEV dopo chirurgia ortopedica maggiore.<br />
24-26 E’ stata usata con successo nei<br />
pazienti con piastrinopenia da eparina. Ha<br />
un costo elevato. Effetti collaterali: la somministrazione<br />
di irudina determina frequentemente<br />
lo sviluppo di anticorpi antiirudina,<br />
che spesso prolungano l’emivita<br />
del farmaco. La riesposizione al farmaco<br />
raramente ha indotto reazioni allergiche tra<br />
le quali gravi forme di analfilassi. Altri rari<br />
effetti collaterali includono febbre, reazioni<br />
allergiche cutanee, nausea, ecc.<br />
Melagatran, Ximelagatran<br />
Tra le piccole molecole di sintesi in grado<br />
di inibire la trombina in modo non covalente,<br />
il melagatran 27 e la sua versione assorbibile<br />
per via orale, lo ximelagatran, 28 sono<br />
stati recentemente valutati in studi di fase II<br />
e III, anche nella profilassi del TEV postoperatorio.<br />
29,30 La loro efficacia appare essere<br />
sostanzialmente simile a quella delle<br />
EBPM, tuttavia il loro ruolo in questa specifica<br />
indicazione deve essere ancora definito.<br />
ANTICOAGULANTI ORALI<br />
Gli anticoagulanti orali, fra i quali il warfarin<br />
è quello più diffuso, sono stati impiegati<br />
nella profilassi del TEV dopo interventi<br />
chirurgici ad alto rischio, ma per la loro<br />
complessità di impiego, la latenza dell’effetto<br />
anticoagulante e il rischio di emorragie<br />
non sono stati diffusamente utilizzati in<br />
Europa. In Nord-America vengono usati nella<br />
chirurgia ortopedica maggiore, iniziando<br />
con 5 mg di warfarin la sera prima dell’intervento<br />
o la sera dopo l’intervento, e<br />
aggiustando poi la dose in modo da mantenere<br />
un valore INR tra 2.0 e 3.0.<br />
A parte il rischio emorragico, gli effetti<br />
collaterali dei cumarinici includono reazioni<br />
allergiche cutanee, alopecia, epatiti tossiche,<br />
osteopenia, e raramente necrosi cutanea.<br />
Per la loro teratogenicità sono controindicati<br />
in gravidanza.<br />
MEZZI FISICI<br />
Oltre alle misure farmacologiche, esistono<br />
mezzi fisici di profilassi antitrombotica,<br />
che agiscono essenzialmente (ma non<br />
esclusivamente) <strong>sul</strong>la stasi venosa. Hanno il<br />
vantaggio di non aumentare il rischio di<br />
emorragie postoperatorie e possono essere<br />
usati sia da soli che in associazione con<br />
mezzi farmacologici. Comprendono le calze<br />
elastiche a compressione graduata, la<br />
compressione pneumatica intermittente, e<br />
i filtri cavali. Il loro impiego trova applicazione<br />
come modalità unica di profilassi nei<br />
pazienti a rischio emorragico (pazienti neurochirurgici,<br />
pazienti con alterazioni della<br />
funzionalità emostatica, ecc) o in combinazione<br />
con mezzi farmacologici in pazienti<br />
a rischio trombotico elevato.<br />
CALZE ELASTICHE<br />
Sono disponibili per la profilassi antitrombotica<br />
calze elastiche a compressione<br />
graduata, cosiddette modulari, che determinano<br />
un pressione alla caviglia di circa<br />
18 mm/Hg, e che devono essere indossate<br />
prima dell’intervento chirurgico e mantenute<br />
per una-due settimane in maniera continuativa<br />
anche se vanno sfilate per almeno<br />
un’ora al giorno per visualizzare eventuali<br />
lesioni agli arti. Le calze elastiche possono<br />
essere utilizzate in alternativa ai mezzi farmacologici<br />
nei pazienti a rischio trombotico<br />
moderato che presentino condizioni cliniche<br />
o laboratoristiche predisponenti ad<br />
emorragie; oppure possono essere utilizzate<br />
in associazione con altre modalità di<br />
profilassi in pazienti ad alto rischio. 31-34 Le<br />
controindicazioni sono rappresentate da<br />
haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003