sul tromboembolismo venoso - Supplements - Haematologica

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Linee Guida per la Diagnosi, la Profilassi e la Terapia del Tromboembolismo Venoso 15 vene (CUS). L’esplorazione estensiva delle vene (a includere le vene iliache nell’addome e le vene sottopoplitee), di per sé sempre raccomandabile, non è sempre necessaria e può essere sostituita da una modalità semplificata, che tuttavia richiede, in caso di primo esame negativo, la integrazione con informazioni aggiuntive. Prima di escludere una diagnosi di TVP prossimale è comunque necessario ricorrere a indagini aggiuntive. Di fronte al sospetto clinico e alla impossibilità di escludere una TVP distale è necessario ripetere l’esame ultrasonografico a distanza di 5-7 giorni, per diagnosticare tempestivamente una sua eventuale progressione prossimale. In caso di esami dubbi o discordanti, bisogna prendere in considerazione metodiche diagnostiche alternative. L’ultrasonografia non è accurata nei pazienti asintomatici, anche se ad alto rischio. La flebografia resta l’esame di riferimento, ma per i diversi problemi connessi con la sua esecuzione è da eseguire solo in particolari situazioni, in assenza di alternative ragionevoli, e in base ad un rapporto rischi/benefici accettabile. Indicazioni elettive alla flebografia sono: – necessità di discriminare risultati dubbi o discordanti; – diagnosi di recidiva in casi selezionati; – situazioni di particolare complessità clinica (quadri malformativi, compressioni vasali ab estrinseco, monitoraggio trombolisi). Sia la TC che la RM rappresentano una valida alternativa alla ultrasonografia per tutte le TVP (sia prossimali che distali) e costituiscono le indagini di elezione in caso di sospette trombosi isolate delle vene pelviche. Per un’ottimale utilizzazione del dosaggio dei D-dimeri nell’iter diagnostico della TVP il test deve essere applicato con i seguenti criteri: – utilizzare metodi sensibili e per i quali siano disponibili valori di cut-off specificatamente determinati in studi clinici su pazienti ambulatoriali con sospetto di TVP; –esaminare pazienti ambulatoriali che già presentino sintomi riferibili a TVP e nei quali sia già stato attentamente valutato il grado di sospetto clinico; – eseguire il test in associazione con un metodo di indagine vascolare non invasiva; – non dare peso ad un risultato negativo quando la probabilità clinica sia di grado elevato o quando l’intervallo di tempo tra insorgenza dei sintomi e controllo di laboratorio sia superiore a 7-10 giorni o trattamenti anticoagulanti siano già stati avviati da giorni. La diagnosi di TVP non può essere esclusa sulla base della sola assenza di segni e/o sintomi pertinenti. Nel raccogliere e riportare i dati relativi ai pazienti con diagnosi di TVP presunta o accertata va esplicitata la presenza di una serie di condizioni al fine di rendere possibile la definizione del rischio di malattia. Nella quantificazione del rischio trombotico al fine di esprimere la probabilità clinica di TVP vanno adottati criteri standardizzati (Tabella 2.1). La diagnosi di TVP deve essere sempre confermata da un haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003

16 Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi *Flebografia se disponibile o altre indagini disponibili incluso un controllo eco-Doppler; °tale sospetto si basa su: arto gonfio, dolore alla regione del fianco e/o glutea, gravidanza in corso. Allegato 1. 1° Flow-chart per la diagnosi di TVP in pazienti ambulatoriali sintomatici. haematologica vol. 88[supplement 18]: December 2003

Linee Guida per la Diagnosi, la Profilassi e la Terapia del Tromboembolismo Venoso 15<br />

vene (CUS).<br />

L’esplorazione estensiva delle<br />

vene (a includere le vene iliache<br />

nell’addome e le vene sottopoplitee),<br />

di per sé sempre raccomandabile,<br />

non è sempre necessaria<br />

e può essere sostituita da<br />

una modalità semplificata, che<br />

tuttavia richiede, in caso di primo<br />

esame negativo, la integrazione<br />

con informazioni aggiuntive.<br />

Prima di escludere una diagnosi<br />

di TVP prossimale è comunque<br />

necessario ricorrere a indagini<br />

aggiuntive.<br />

Di fronte al sospetto clinico e<br />

alla impossibilità di escludere<br />

una TVP distale è necessario<br />

ripetere l’esame ultrasonografico<br />

a distanza di 5-7 giorni, per<br />

diagnosticare tempestivamente<br />

una sua eventuale progressione<br />

prossimale.<br />

In caso di esami dubbi o<br />

discordanti, bisogna prendere in<br />

considerazione metodiche diagnostiche<br />

alternative.<br />

L’ultrasonografia non è accurata<br />

nei pazienti asintomatici,<br />

anche se ad alto rischio.<br />

La flebografia resta l’esame di<br />

riferimento, ma per i diversi problemi<br />

connessi con la sua esecuzione<br />

è da eseguire solo in particolari<br />

situazioni, in assenza di<br />

alternative ragionevoli, e in base<br />

ad un rapporto rischi/benefici<br />

accettabile.<br />

Indicazioni elettive alla flebografia<br />

sono:<br />

– necessità di discriminare ri<strong>sul</strong>tati<br />

dubbi o discordanti;<br />

– diagnosi di recidiva in casi<br />

selezionati;<br />

– situazioni di particolare complessità<br />

clinica (quadri malformativi,<br />

compressioni vasali ab<br />

estrinseco, monitoraggio<br />

trombolisi).<br />

Sia la TC che la RM rappresentano<br />

una valida alternativa alla<br />

ultrasonografia per tutte le TVP<br />

(sia prossimali che distali) e<br />

costituiscono le indagini di elezione<br />

in caso di sospette trombosi<br />

isolate delle vene pelviche.<br />

Per un’ottimale utilizzazione<br />

del dosaggio dei D-dimeri nell’iter<br />

diagnostico della TVP il test<br />

deve essere applicato con i<br />

seguenti criteri:<br />

– utilizzare metodi sensibili e<br />

per i quali siano disponibili<br />

valori di cut-off specificatamente<br />

determinati in studi clinici<br />

su pazienti ambulatoriali<br />

con sospetto di TVP;<br />

–esaminare pazienti ambulatoriali<br />

che già presentino sintomi<br />

riferibili a TVP e nei quali sia<br />

già stato attentamente valutato<br />

il grado di sospetto clinico;<br />

– eseguire il test in associazione<br />

con un metodo di indagine<br />

vascolare non invasiva;<br />

– non dare peso ad un ri<strong>sul</strong>tato<br />

negativo quando la probabilità<br />

clinica sia di grado elevato o<br />

quando l’intervallo di tempo<br />

tra insorgenza dei sintomi e<br />

controllo di laboratorio sia<br />

superiore a 7-10 giorni o trattamenti<br />

anticoagulanti siano<br />

già stati avviati da giorni.<br />

La diagnosi di TVP non può<br />

essere esclusa <strong>sul</strong>la base della<br />

sola assenza di segni e/o sintomi<br />

pertinenti.<br />

Nel raccogliere e riportare i<br />

dati relativi ai pazienti con diagnosi<br />

di TVP presunta o accertata<br />

va esplicitata la presenza<br />

di una serie di condizioni al fine<br />

di rendere possibile la definizione<br />

del rischio di malattia. Nella<br />

quantificazione del rischio<br />

trombotico al fine di esprimere<br />

la probabilità clinica di TVP vanno<br />

adottati criteri standardizzati<br />

(Tabella 2.1).<br />

La diagnosi di TVP deve essere<br />

sempre confermata da un<br />

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