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scarica la seconda parte del libro .pdf - Diabete.it

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LA CURA DEL DIABETE<br />

A. SULFANILUREE IPOGLICEMIZZANTI<br />

(ES. CLORPROPAMIDE, GLIBENCLAMIDE, GLICLAZIDE, GLIMEPERIDE, GLIPIZIDE, GLIQUIDONE,<br />

TOLBUTAMIDE, ECC.).<br />

Il meccanismo d’azione principale è uguale per tutte le sulfaniluree.<br />

Esse agiscono stimo<strong>la</strong>ndo le cellule che producono insulina a produrne<br />

in quant<strong>it</strong>à maggiore. La presenza di cellule beta producenti insulina<br />

è dunque necessaria perché le sulfaniluree possano agire. Nel diabete<br />

tipo 1 (insulino-dipendente), le sulfaniluree sono inattive, perché<br />

le cellule che producono insulina sono assenti o sono presenti in troppo<br />

picco<strong>la</strong> quant<strong>it</strong>à.<br />

Le diverse sulfaniluree si differenziano per <strong>la</strong> durata e l’intens<strong>it</strong>à<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> loro azione. Spetta al medico decidere quel<strong>la</strong> di cui ciascun diabetico<br />

ha bisogno. Talune sulfaniluree hanno un’azione breve (qualche<br />

ora), altre un’azione più prolungata (fino a 60 ore).<br />

Le sulfaniluree non sost<strong>it</strong>uiscono <strong>la</strong> dieta, ma <strong>la</strong> integrano. E’ un<br />

grave errore pensare che il loro uso permetta eccessi alimentari.<br />

Gli effetti col<strong>la</strong>terali sono rari ma non impossibili: i più frequenti<br />

sono disturbi gastrointestinali, perd<strong>it</strong>a <strong>del</strong>l’appet<strong>it</strong>o, arrossamento<br />

cutaneo, prur<strong>it</strong>o.<br />

Quando le sulfaniluree vengono somministrate a dosi troppo elevate,<br />

possono causare ipoglicemie, talvolta anche gravi e prolungate. La<br />

stessa cosa può accadere se vengono ASSOCIATE AD ALTRE<br />

SOSTANZE CHE NE POTENZIANO L’AZIONE. Fra queste c<strong>it</strong>iamo<br />

l’alcol, i sulfamidici, l’acido acetilsalicilico ecc. Naturalmente solo<br />

una dose elevata di queste sostanze comporta un serio rischio di ipoglicemia:<br />

non è certo il caso di un bicchiere di vino o una compressa<br />

di aspirina. E’ comunque importante segna<strong>la</strong>re al medico ogni effetto<br />

col<strong>la</strong>terale.<br />

Con <strong>la</strong> Clorpropamide, in alcune persone l’ingestione di alcol provoca<br />

il cosiddetto “effetto antabuse”, che consiste in vampate di rossore<br />

al volto e lieve cefalea. Questi disturbi sono sempre di breve durata<br />

e non sono mai pericolosi ma, se intensi, possono essere fastidiosi<br />

tanto da indurre all’abbandono <strong>del</strong>l’alcol (talvolta può essere un vantaggio!)<br />

o <strong>del</strong> farmaco.<br />

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