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muro, paesaggi montani.<br />
«Pardon,» mi scusai mentre inciampavo in uno sgabello.<br />
«Non fa niente.» Questo veniva da Brenda, drappeggiata in una lunga<br />
veste da casa rossa e seduta su una poltrona a dondolo. Non l'avevo vista.<br />
Un inizio luminoso, per la mia carriera di detective. «Gradisce un caffè?»<br />
«Sì, grazie.» Brenda scomparve in cucina e io apersi la vecchia cartella<br />
di Bob e ne trassi penna e taccuino. Mi ero seduta su una poltrona di cuoio,<br />
a mezzo metro di distanza da Dicky. Gli porsi la lettera di Ramsey, arrivata<br />
proprio quel mattino. «Queste sono le mìe credenziali.»<br />
«Grazie.» Dicky lesse la lettera lentamente, muovendo le labbra. Notai<br />
che strofinava fra le dita lo stemma in rilievo NYU. Deformazione professionale,<br />
dato che possedeva una tipografia, o controllo di autenticità?<br />
«Caspita. Molto graziosa e per di più fornita di cervello,» disse con un<br />
sorriso. Mi limitai a restituirgli il sorriso perché non sapevo che cosa rispondere.<br />
«Pensa di prendere appunti?» chiese poi guardando il taccuino, «perché,<br />
in tal caso, può scrivere che il vecchio Dicky Dunck ritiene che i giornali<br />
siano un mucchio di guano e citi pure il mio nome. Oh,» aggiunse con una<br />
lieve esitazione, «mi scusi il linguaggio!»<br />
«Va benissimo. Mi piacerebbe molto citarla, ma non lo farò.» Mi guardò<br />
incuriosito. «Vede,» gli spiegai, «vorrei che lei si sentisse libero di esprimersi<br />
il più francamente possibile e penso che le riuscirà meglio se manteniamo<br />
l'anonimato. Certo, se preferisce che venga fatto il suo nome...»<br />
«Per dirle la verità, tesoro,» diceva «tesoro» in modo assolutamente casuale,<br />
molto raffinato; abbassò un po' la voce «preferirei non vedere mai<br />
più stampato il nome dei Dunck. Tranne che sui certificati delle azioni.<br />
Giusto?» Emise due risatine stridule, ciascuna composta di tre note in scala<br />
crescente.<br />
Sorrisi di nuovo, con un certo sforzo. «Giusto,» confermai.<br />
«Voglio dire, qui attorno c'è un sacco di gente che sa che Norma è mia<br />
sorella, ma da quando i giornali hanno fatto quell'enorme pubblicità, tutti<br />
sapranno che Dicky Dunck è coinvolto in questo pasticcio. Mi dica lei che<br />
bisogno c'era di chiamare Norma 'l'ex signorina Dunck'? Cristo, la conoscono<br />
tutti come Norma Fleckstein, non è una di quelle femministe che ci<br />
tengono a presentarsi sempre con due cognomi.»<br />
Scrissi lentamente «contrario all'uso del nome Dunck» più che altro per<br />
far passare circa trenta secondi.<br />
«Il caffè è pronto,» annunciò Brenda all'improvviso. La spessa moquette