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di carta l'umidità lasciata sul tavolo dal bicchiere, ripiegò il fazzoletto e lo<br />

gettò nel secchio della spazzatura. «Hai dei fazzoletti di carta?» mi chiese.<br />

«Di sopra, in bagno. Che genere di fotografie?»<br />

«Fotografie. Lo sai, Judith.» La sua voce aveva una punta di esasperazione.<br />

Guardò il secchio della spazzatura, accigliata.<br />

«No, non lo so, Mary Alice. Dimmi.»<br />

«Fotografie. Di donne che fanno delle cose. Che si toccano da sole, per<br />

esempio. O che usano un grosso affare.»<br />

'Affare', lo sapevo da quando avevo otto anni, era un grazioso eufemismo<br />

per dire pene. «Un grosso affare? Vuoi dire un uccello finto?»<br />

«Sì. Ho bisogno di un fazzoletto di carta.» Uscì dalla cucina con il passo<br />

pesante e strascicato di una persona obesa o mortalmente stanca e tornò<br />

poco dopo con una manciata di fazzolettini verdi.<br />

«Che genere di fotografie erano, Mary Alice?» Mi guardò senza capire.<br />

«Voglio dire, erano a colori? Sembravano fatte da un professionista?»<br />

«Non ricordo. Sì, a colori, mi pare.»<br />

«Scattate con la Polaroid? Quadrate? Stampate su cartone rigido?»<br />

«Sì,» sussurrò lei fissando il pavimento. «Devo andare adesso.»<br />

«Va bene. Ci sentiamo fra un paio di giorni. Ce l'hai il numero di Claymore?»<br />

«Sì.» La seguii nel soggiorno, dove aveva lasciato la giacca. «Ci sentiamo,»<br />

mi disse.<br />

«Senz'altro. Non dimenticare che il tempo è un elemento importante, se<br />

decidi di sottoporti al test.»<br />

«Me ne ricorderò. Ciao.» La guardai percorrere rapidamente il vialetto<br />

per raggiungere la sua Mercedes bianca. Keith ne possedeva una uguale,<br />

ma nera. Trassi un profondo respiro per isolarmi dal freddo e la inseguii.<br />

«Ancora una cosa.» Avevo alzato la voce per sovrastare il rumore del<br />

motore acceso. Mary Alice guardò diritto davanti a sé, come se non avessi<br />

parlato. «Ti ha mostrato quelle fotografie prima o dopo aver fotografato<br />

te?»<br />

«Dopo.» Ingranò la marcia e uscì rombando dal cancello aperto. Restai a<br />

guardare il fumo leggero dello scappamento che si disperdeva sui prati gelati<br />

finché mi resi conto di avere i piedi e le caviglie intirizziti. Mary Alice,<br />

a quanto pareva, si era allarmata quando le avevo chiesto se le foto erano<br />

state scattate con una Polaroid, come le sue. O aveva solo finto di stupirsi?<br />

Possibile che si fosse rifiutata di giungere all'ovvia conclusione che a M.<br />

Bruce piaceva mostrare in giro i suoi capolavori? Era stata tanto stupida,

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