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e divertiti.»<br />
Gli sorrisi, un po' distratta. «È così bello qui, Clay. So che sei molto occupato<br />
e ti sono veramente grata.»<br />
«Judith, guarda che sono ben lungi dal considerarlo un sacrificio. È un<br />
vero piacere per me.» Il cameriere ci portò il vino e Claymore, dopo la cerimonia<br />
dell'assaggio, si appoggiò alla sedia e alzò il bicchiere, sorridendo.<br />
«A noi due,» brindò. Gli sono simpatica davvero, riflettei. Non sono solo<br />
la moglie di un amico, con la quale deve essere cortese. Mi considera una<br />
persona, un'amica.<br />
«A noi due,» ripetei, e inghiottii un sorso di vino troppo abbondante, che<br />
mi andò di traverso, facendomi tossire.<br />
«Rilassati Judith,» momorò Clay accarezzandosi lentamente i baffi.<br />
«Sono della tua parte, lo sai.»<br />
Allungai una mano per stringere la sua. Un uomo delizioso, pensai. «Sarà<br />
meglio che ti dica la ragione per cui ti ho chiesto questo incontro.»<br />
«Lo posso indovinare, Judith. E dire che ne sono lusingato sarebbe sempre<br />
troppo poco.»<br />
«No, non puoi indovinare. Non fare lo sbruffone.»<br />
«Sì che posso. Non dimenticare che mi pagano per essere intuitivo. E<br />
noi due ci conosciamo da molto tempo.» Alzò le sopracciglia, affettuoso,<br />
dolce, tollerante, proprio come Oscar Werner guardando Simone Signoret<br />
nella Nave dei folli. Ma quei due erano amanti, pensai sorpresa, e noi siamo<br />
amici. Fra Claymore e me c'è il più affettuoso, intimo rapporto superficiale<br />
che si possa immaginare. Siamo due persone che hanno parecchie<br />
cose in comune e che si trovano molto simpatiche. Non penserà mica<br />
che voglia darmi da fare con lui, per caso? Lo guardai: teneva le ciglia abbassate,<br />
le labbra, un po' umide, seducentemente socchiuse. Possibile? Sì,<br />
pareva proprio possibile.<br />
«Clay,» cominciai, parlando rapidamente per dissipare il reciproco imbarazzo,<br />
«si tratta di un problema legale piuttosto complicato, e dovrai<br />
davvero ricorrere a tutta la tua intuizione. Ho bisogno di un amico. O meglio,<br />
una mia amica ne ha bisogno. Posso parlarne con te?» Mi veniva voglia<br />
di aggiungere un «vecchio mio» oppure un «carissimo», ma non volli<br />
strafare.<br />
«Un problema legale piuttosto complicato,» ripeté lui. Si era raddrizzato<br />
e aveva appoggiato i gomiti sul tavolo. Sorrideva, con un sorriso professionale,<br />
ma gli ci volle qualche secondo prima di parlare. «Quando mi hai<br />
detto che era importante, ho capito subito che si trattava di un problema