Newsday
Newsday
Newsday
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
giornata a farle da portavoce? Non certo per lei, mi resi conto; era per me<br />
stessa che lo facevo. Per soddisfare la mia curiosità. Per entrare in qualche<br />
modo a far parte del caso Fleckstein, per sentirmi al centro di tutte quelle<br />
passioni, emozioni, intrighi. Meno di un'ora dopo ero già davanti all'Orsini,<br />
pronta a farmi completamente sommergere dagli eventi. Ma erano solo<br />
le dodici e un quarto, e non poteva succedere niente fino all'una, quando<br />
arrivava Clay.<br />
Passeggiai lungo Fifth Avenue. La neve, ancora gelata a Shorehaven, a<br />
Manhattan era già sciolta, cancellata dall'intenso traffico cittadino. Mi<br />
fermai a contemplare la vetrina di Valentino; esponeva camicette di seta<br />
grigia da abbinare a calzoni grigi, di lana, e a golfini grigi e rosa pesca. Il<br />
tutto morbido, fresco, lussuoso e sobrio. Quasi per sfida, Gucci aveva abbandonato<br />
i colori spenti per dedicarsi al rosso. Seta rossa, lana rossa, camoscio<br />
rosso. Rosso, per una vita brillante e colorata.<br />
«Salve,» disse una voce accanto a me. Mi voltai, pensando che fosse<br />
Claymore. Si trattava invece di uno sconosciuto, un uomo della mia età, di<br />
aspetto piacevole, comune, con gli occhi castani e un cappotto blu come<br />
quello di Bob. «Cosa compera di bello» mi chiese, con un sorriso amichevole.<br />
«E lei cosa vende?» replicai. L'espressione dell'uomo cambiò quasi impercettibilmente,<br />
solo gli occhi si velarono, come se volessero nascondere<br />
la sua personalità; quelle quattro parole mi avevano trasformata da essere<br />
umano a una perfetta cretina.<br />
«Dipende da cosa cerca lei,» mi disse con voce un po' più roca.<br />
«Veramente guardavo solo le vetrine.» Gli sorrisi. Sembrava sconcertato.<br />
«Scherzavo quando le ho chiesto cosa vende.»<br />
«Ah, scherzava! Lavora da queste parti?»<br />
«No.»<br />
«Oh! A proposito, io mi chiamo Jonathan.»<br />
«Piacere, Judith. Sa che sembriamo due personaggi usciti da un libro di<br />
lettura di prima elementare? 'Ecco Judith e Jonathan. Guarda come giocano.'»<br />
Sorrise. Non aveva più gli occhi velati. «Posso offrirle un aperitivo?»<br />
«No, grazie. Ho un appuntamento per colazione.»<br />
«Mi dà il suo numero di telefono?»<br />
«No.»<br />
«Perché?»<br />
«Sono sposata.» Assunse un'espressione scettica, per cui gli passai la