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denti e andare avanti; non potevo cambiare idea e svignarmela.<br />
Arrivati di sopra, entrammo nella stanza in cui i familiari ricevevano i<br />
conoscenti. Un centinaio di persone, metà delle quali vagamente conosciute,<br />
facce che avevo già visto a Shorehaven, al supermarket, dal panettiere,<br />
ai giardini, alle riunioni scolastiche erano lì. In un angolo, su un divano di<br />
pelle beige, sedeva Norma Fleckstein, circondata da uomini e donne con la<br />
faccia atteggiata a un'espressione triste. Non potei vedere i suoi occhi perché<br />
portava gli occhiali da sole, ma non mi sembrò che stesse piangendo.<br />
Mentre mi avvicinavo la sentii dire: «Grazie,» e poi: «Ancora non riesco a<br />
rendermene conto.»<br />
«Quella è la moglie,» bisbigliai a Scotty, «vuoi dirle qualcosa?»<br />
«No,» mi rispose lei bruscamente. Pareva fissare le lunghe gambe sottili<br />
di Norma, coperte dalle calze lucide e nere. «Cioè,» aggiunse subito, «non<br />
la conosco affatto. Non credo che sia il caso.»<br />
«Va bene,» mi rassegnai, un po' delusa. Avevo pensato di mettere alla<br />
prova il mio coraggio andando dritta da Norma a porgerle le mie condoglianze.<br />
Scotty mi toccò lievemente il braccio. «Ecco Brenda Dunck,» mormorò.<br />
Seguii il suo sguardo verso un altro divano in pelle, dalla parte opposta<br />
della stanza, vicino a un attaccapanni.<br />
Dunque quella era Brenda, la moglie di Dicky Dunck. La conoscevo o,<br />
quanto meno, l'avevo vista una mezza dozzina di volte. Apparteneva al<br />
club dove andavo di tanto in tanto a nuotare quando mi sentivo decisamente<br />
rammollita. Era piccola di statura, non più di uno e cinquanta, sottile ma<br />
molto ben fatta, con bellissimi capelli neri pettinati con un nodo sulla nuca.<br />
Di faccia non era graziosa, aveva occhi piccoli e scialbi e carnagione spenta.<br />
Però il naso decisamente ricurvo e il mento quadrato conferivano al viso<br />
un certo carattere. Al momento, tuttavia, aveva un aspetto affranto, con<br />
gli occhi iniettati di sangue e due macchie rosse sugli zigomi, più scure del<br />
rossetto sulle guance.<br />
«Sono tanto addolorata, Brenda,» le disse Scotty tendendole la mano.<br />
«Scotty, sei stata gentile a venire. Ti ringrazio tanto.» Sembrava che al<br />
nostro arrivo si fosse rianimata un po'. Forse Scotty le piaceva e la sua presenza<br />
le era di conforto. Forse riteneva inaccettabile la scena isterica e un<br />
po' esagerato lo scoppio di pianto.<br />
«Tu conosci Judith Singer, vero Brenda?»<br />
«Sì, certo. Grazie per essere venuta.» Evidentemente non aveva idea di<br />
chi fossi, ma, siccome ero al seguito di Scotty Hughes, dovevo essere una