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come un meccanico che esamina il motore di una nuova macchina straniera.<br />

«Non posso, non posso!» singhiozzò Mary Alice annaspando ed emettendo<br />

rochi suoni gutturali.<br />

«Mary Alice,» la interrogai io dolcemente, «ti faceva del male?»<br />

«Non molto,» sussurrò lei, guardando da un'altra parte, «e stava sempre<br />

attento a non lasciarmi dei segni che Keith poteva notare.»<br />

«E le fotografie?» incalzai. Il respiro di Mary Alice si era fatto più tranquillo,<br />

ma non riusciva ancora a guardarmi. Nancy era appoggiata comodamente<br />

alla spalliera della poltrona. Io mi curvai verso Mary Alice. «Le<br />

fotografie. Parlaci delle fotografie.»<br />

«Oh, diceva che rappresentavano momenti sacri che voleva immortalare<br />

come prova della nostra fiducia reciproca! Aveva ricevuto una Polaroid<br />

per il suo compleanno e fece qualche fotografia con quella. Diceva che le<br />

avrebbe bruciate dopo averle guardate un paio di volte.»<br />

«Perché le avrebbe bruciate, se voleva immortalare i vostri momenti sacri?»<br />

obiettò Nancy.<br />

Mary Alice ricominciò a piangere. «Non lo so Nancy. Oh, Signore Iddio,<br />

ho tanta paura! E se qualcuno le trova? Se le trova la polizia? Se le<br />

mostrano a Keith?»<br />

Era terribilmente spaventata, come un ingenuo topolino coinvolto nella<br />

campagna annuale americana per la derattizzazione. Mi sentivo male per<br />

lei. «Non gli hai mai chiesto che cosa ne avesse fatto?»<br />

«No.»<br />

«Va bene, calmati adesso. Penseremo a qualcosa.» Ma a che cosa? A<br />

una confessione in piena regola? A un suicidio? A un bell'incendio alla casa<br />

e allo studio di Fleckstein?<br />

«Non riesco a pensare a niente,» annunciò Nancy.<br />

Restammo sedute in silenzio. Guardai Nancy, che però evitava il mio<br />

sguardo. Giocherellava con i suoi lunghi capelli, li arrotolava sulla nuca<br />

poi li lasciava ricadere. Nemmeno Mary Alice aveva voglia di guardarmi.<br />

Di solito, fra amiche, ci si scambiano confidenze in forma tale da renderle<br />

accettabili, ma questo era un caso diverso ed entrambe le donne si sentivano<br />

imbarazzate: Nancy perché Mary Alice aveva reso la faccenda così<br />

penosamente personale, e quello non era certo un racconto del quale sorridere<br />

a distanza; e Mary Alice perché si era esposta una volta di più, permettendo<br />

che qualcuno, dall'esterno, ficcasse il naso nella sua vita fantastica.

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