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parlare di alcune cose.» La stretta di Norma si allentò. Ma a un tratto l'attenzione<br />

di Sharpe si distolse da noi per fissarsi più lontano, alla nostra sinistra.<br />

Nelson raddrizzò le spalle e puntò la pistola verso quella zona. «Mrs<br />

Dunck! Brenda! Non lo faccia!» gridò con voce roca per la paura.<br />

«Dove?» gracchiò Dicky.<br />

«Cosa?» stridette Norma e si voltò di scatto. In quell'istante mi liberai<br />

dalla stretta e mi gettai a terra. In pochi secondi ebbi attorno a me cinque<br />

paia di piedi. Uno dei poliziotti, ma non era Sharpe, torse il polso di Norma<br />

e afferrò il coltello prima che cadesse.<br />

«Lei ha il diritto di non parlare,» incominciò una voce monotona.<br />

«Norma, il poliziotto ha detto Brenda. Dov'è Brenda, Norma?» gridò<br />

Dicky.<br />

«Cretino. Ci ha giocati.»<br />

«Lei ha diritto a un avvocato e nel caso in cui non sia in grado di affrontare<br />

la spesa...»<br />

Rimasi nella neve, singhiozzando. Sharpe si inginocchiò e mi prese fra<br />

le braccia. Non sentii nulla, isolata nel giubbotto, fino a quando si mise ad<br />

accarezzarmi i capelli. Un altro sbirro, in giacca di cuoio, si avvicinò e mi<br />

tenne la mano.<br />

«Sto per vomitare,» dissi io.<br />

L'altro poliziotto mi aiutò a rimettermi in piedi. Sharpe mi rimase vicino.<br />

«Va tutto bene ora, tutto bene.»<br />

Mi trascinai fino a una Cadillac rosa per appoggiarmi. Nelson mi seguì.<br />

«Non puoi lasciarmi in pace un minuto? Sto per sentirmi male.»<br />

«Fai pure,» disse lui dolcemente, «sono qui io, con te.»<br />

«Non posso nemmeno rigettare da sola? Per l'amor di Dio...»<br />

«Non ha importanza Judith.»<br />

«Sì che ne ha, devo vomitare, capisci? Perché non sei venuto prima?»<br />

«Non lo so. È successo così in fretta.»<br />

«Ma siete dei poliziotti. Avreste dovuto...»<br />

«Lo so, lo so. Oh, Gesù...» Sembrava sul punto di piangere.<br />

«Adesso sto bene, Nelson.» Mi asciugai le lacrime con le dita intirizzite.<br />

«Aspettami,» mi pregò lui. Si avvicinò a Norma e a Dicky. «Possiamo<br />

scambiare due parole?» propose. Lo seguii, ma a un paio di metri di distanza.<br />

Un altro sbirro si materializzò vicino a me da un punto imprecisato<br />

e mi porse un fazzoletto.<br />

«Non è colpa sua, davvero,» diceva Dicky.<br />

«Taci,» sbottò Norma. Gettò un'occhiata sprezzante a Sharpe. «Voglio il

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