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«E allora lo uccidesti. Perché minacciava di ricattarti.»<br />

Fece un cenno con la testa, ma volevo che lo dicesse ad alta voce, per<br />

via della trasmittente. «Allora lo uccidesti, vero Dicky?»<br />

La mia attenzione era concentrata su di lui, perciò sentii solo distrattamente<br />

il rumore di una portiera che si apriva. Somari, pensai. Non potevano<br />

aspettare? E all'improvviso si udì una voce di donna.<br />

«Chiudi il becco, Dicky.» Dietro a lui Norma Fleckstein girava rapidamente<br />

dietro alla Mercedes. Era rimasta nascosta nell'auto per tutto quel<br />

tempo.<br />

«Norma?» mormorai. Strano, la prima cosa che notai fu il completo da<br />

sci, arancione, trapuntato. La seconda fu il piccolo coltello da cucina che<br />

teneva in mano. «C'eri anche tu?» domandai, troppo sbigottita dalla sua<br />

presenza per riuscire a fingermi indifferente.<br />

«No. Non ha niente a che fare con questa storia,» gridò Dicky.<br />

«Taci,» urlò Norma e cominciò ad avanzare lentamente verso di me, con<br />

il coltello rivolto verso il basso. «Sarà meglio che sputi tutto quello che<br />

sai,» sibilò. Ci pensai su per una frazione di secondo, poi scappai, correndo<br />

e scivolando versò il centro del parcheggio. Norma si slanciò all'inseguimento,<br />

con le lunghe gambe magre che facevano passi più lunghi dei miei,<br />

con il corpo, svelto e scattante grazie a ore e anni interi di tennis curativo,<br />

più veloce di me. Mi raggiunse vicino a un grosso bidone della spazzatura,<br />

presso l'ingresso posteriore del ristorante.<br />

«Parla,» mi intimò. Mi aveva afferrato per la manica e mi puntava il coltello<br />

al cuore. Ma dov'è la polizia, pensai freneticamente, guardandomi attorno.<br />

Ah, è vero, sanno che il giubbotto assorbirà il colpo del coltello!<br />

«Ammiro la tua lealtà familiare, Norma.»<br />

«Che cosa?»<br />

«Ho detto che ammiro la tua lealtà familiare, venire qui a proteggere tuo<br />

fratello...»<br />

«Non credere che sia così stupida,» grugnì lei. A un tratto, senza darmi il<br />

tempo di reagire, si portò alle mie spalle e mi mise il braccio sinistro attorno<br />

al collo. Con la mano destra teneva il coltello puntato alla gola.<br />

«Norma.» Dicky arrancava sulla neve verso di noi. «Norma, stellina,<br />

non...»<br />

«Taci, cretino. Hai rovinato tutto un'altra volta,» poi mi sibilò all'orecchio:<br />

«Ora mi dici tutto quello che sai.»<br />

«Allora sei stata tu a ucciderlo!» constatai a voce molto alta.<br />

«No. Non era nemmeno lì. Davvero,» piagnucolò Dicky.

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