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donna poliziotto, più alta di lui di parecchi centimetri, snella, con ampie<br />
spalle e una imponente e perfetta pettinatura all'africana. Portava una pistola<br />
al fianco destro. Se avessi avuto qualche proposito illegale e l'avessi<br />
notata per caso, avrei cambiato immediatamente i miei piani per ritirarmi<br />
in un convento di clausura e passare il resto della mia vita dedita alle opere<br />
pie. Appariva decisamente formidabile.<br />
«Mrs Singer, questa è l'agente Jackson.» Ecco perché si era annunciato<br />
con nome e cognome. «Possiamo entrare?»<br />
«Sì, certo.» Spalancai la porta. L'auto della polizia se ne stava andando.<br />
«Salve,» dissi all'agente Jackson.<br />
«Salve,» mi rispose lei con una vocina sorprendentemente cinguettante,<br />
per una donna dall'aspetto così energico. «Mi hanno chiesto di restare a tenerle<br />
compagnia per un po'.» Parlava come Jacqueline Kennedy. Ci sorridemmo.<br />
«Posso dare un'occhiata in giro?»<br />
«Certo,» le risposi. La Jackson girò la testa da una parte all'altra, come<br />
per sintonizzare il suo radar personale con le correnti d'aria di casa mia.<br />
«Oh, non ho avuto tempo di fare i letti, questa mattina!» la avvisai in tono<br />
di scusa.<br />
«Nemmeno io,» mi assicurò, ma questa era senz'altro una formula di<br />
cortesia, da parte sua; un letto disfatto, in casa Jackson, avrebbe senz'altro<br />
avuto il buon senso di rifarsi da solo. «Lei ha due bambini, vero? Dove sono?»<br />
Mi diressi verso la scala e guardai giù. Kate e Joey, in attesa sull'ultimo<br />
gradino, mi fissarono incuriositi. Feci loro cenno di salire e li presentai a<br />
Sharpe e alla Jackson. Kate rimase a bocca aperta e il suo sguardo vagò dal<br />
distintivo della poliziotta alla sua lucida fondina nera. Joey guardò Sharpe<br />
e chiese: «Ancora tu?»<br />
«Sì. La tua mamma sta aiutando la polizia.»<br />
«Bel lavoro,» commentò Joey. Prima che sprofondassi per la vergogna,<br />
la Jackson chiese ai bambini di accompagnarla a fare il giro della casa. Kate<br />
si offrì come guida e la precedette, voltandosi ogni tanto a guardarla con<br />
reverente ammirazione e Joey si accodò a loro emettendo pernacchiette<br />
dalle labbra semiaperte. Sapevo benissimo che mio figlio non era immune<br />
dalla spiacevole malagrazia tipica dell'età prescolare, ma era un fatto che la<br />
presenza di Sharpe sembrava fare salire a galla il suo lato peggiore. Possibile<br />
che una specie di sesto senso edipico lo avvertisse che Sharpe rappresentava<br />
una minaccia? O erano solo bravate di un bambino di quattro anni<br />
davanti a uno sbirro?