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«Oh, sono tutte signore che abitano nell'isolato!»<br />

«E più tardi?» chiese lui, con assoluta indifferenza.<br />

Pensai freneticamente alle varie scelte che mi si offrivano. Potevo dirgli<br />

mi dispiace, ma sono occupatissima per diversi mesi. Potevo accettare di<br />

vederlo e scoprire cosa voleva. Se Brenda gli aveva parlato del nostro colloquio,<br />

gli aveva di sicuro accennato anche alle mie conoscenze nella polizia;<br />

Dicky non avrebbe osato farmi del male. Oppure... «Senta,» cominciai,<br />

«perché non ci vediamo questa sera? Dopo cena, le va?»<br />

«Certo. Alle otto, va bene?»<br />

«Be', è un po' prestino. A che ora torna a casa dal lavoro, lei?»<br />

«Cinque e mezzo, sei.»<br />

«Capisco. Mio marito invece non arriva fino alle sette .e mezzo, otto, e<br />

non avrò finito con i piatti almeno fino alle nove. Le andrebbe a quell'ora?<br />

Devo venire a casa sua?»<br />

«No,» rispose lui senza esitare, «mia moglie deve farsi nonsocosa ai capelli<br />

e non vuole ospiti, capito l'antifona? Che cosa ne dice di un bicchierino<br />

in qualche posto?»<br />

«Va bene.» Pensava davvero che potessi essere tanto stupida? Non se ne<br />

curava? Possibile che fosse così tonto? Possibile che fosse così furbo?<br />

«Ottimo. Conosce quel locale francese? La Crevette?»<br />

«Sì.»<br />

«Ci vediamo alle nove al parcheggio. Quello dalla parte della collina, sul<br />

retro, d'accordo?»<br />

«Fantastico,» replicai, «arrivederci alle nove.»<br />

Finalmente avevo deciso: era uno stupido. Ma era anche un disperato e,<br />

come un verme che cerca di sparire nel sottosuolo quando sente il terriccio<br />

franargli attorno, Dicky aveva un istinto di sopravvivenza. Primitivo, ma<br />

molto reale. Che cosa poteva fare? Prendere un altro punteruolo e farmi<br />

fuori nel parcheggio? Si rendeva certo conto che, in tal modo, non aveva<br />

più scampo? Avrei potuto quindi incontrarlo, parlargli, tenermelo buono e<br />

poi riferire tutto a Sharpe. Ma se Dicky mi conficcava il punteruolo alla<br />

base del cranio prima che avessi l'opportunità di aprire bocca, come facevo<br />

a manovrarlo fino a persuaderlo a confessare? Ripresi in mano il ricevitore<br />

e composi un numero.<br />

«Il tenente Sharpe, prego.»<br />

«È fuori. Posso esserle utile?»<br />

«Senta,» dissi rapidamente, «è molto importante. Sono Judith Singer;<br />

può riferirgli che ho appena parlato con Dicky Dunck e che lui vuole ve-

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