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«No,» la rassicurai, «questo sembra un tipo molto per bene.»<br />
Sharpe chiamò Marilyn in cucina, poi tornò da me. «Che cosa le hai detto?»<br />
mi chiese.<br />
«Le ho detto che sei una brava persona. Era rimasta molto offesa da quel<br />
tuo scagnozzo che è stato da lei, quello che insinuava che la sua famiglia<br />
doveva essere legata alla mafia perché si chiama Tuccio.»<br />
«I miei uomini non sono scagnozzi, Judith.»<br />
Tornò Marilyn, e ci sedemmo tutti e tre in soggiorno, Nelson e io sulle<br />
poltroncine gemelle e Marilyn sul divano, quello che era di solito il nostro<br />
posto.<br />
«Bene,» esordì questa, «il mio avvocato dice che lei è a posto, perciò<br />
immagino che sia vero. Che cosa posso fare per lei?»<br />
«Per prima cosa,» disse Nelson, «mi permetta di farle delle scuse. Ho<br />
sentito che uno dei miei agenti è stato quanto meno poco gentile con lei.<br />
Non mancherò di farglielo notare.» Parlava con molta dolcezza e sincerità,<br />
e sorrise a Marilyn, che gli restituì il sorriso, raggiante. «Ora, Mrs Singer<br />
mi ha ricordato, e sono certo che lo ritroverò fra gli appunti del suo colloquio<br />
con il mio agente, che quando è uscita dallo studio del dottor Fleckstein<br />
lei ha visto un paio di persone nell'atrio. Se ne ricorda, Mrs Tuccio?»<br />
«Mi lasci pensare. Uno era un medico o un dentista. Aveva il camice<br />
bianco.»<br />
«Giovane? Vecchio? Di mezza età?» intervenni io.<br />
«Di mezza età, credo. Piuttosto robusto. Capelli grigi. Ah, sì, portava gli<br />
occhiali cerchiati in metallo!»<br />
«Sembrerebbe Goldberg,» osservò Sharpe rivolto a me. «Adesso,» disse<br />
a Marilyn, «provi a ripensare al momento in cui uscì dallo studio. Si era<br />
sentita a disagio, sola con il dottor Fleckstein. Era tardi. Lei aveva fretta di<br />
correre al supermercato e di tornare a casa. Aprì la porta e che cosa vide?<br />
Cerchi di raffigurarselo nella memoria.» Parlava con voce dolce, monotona,<br />
quasi ipnotica.<br />
«Vedo...» rispose Marilyn, incerta. «Vedo una donna dall'altra parte dell'atrio<br />
e...»<br />
«Che aspetto ha?» domandai.<br />
Sharpe mi zittì.<br />
«Vedo anche un uomo dalla parte opposta, a sinistra, che beve alla fontanella.»<br />
«Bene,» approvò Sharpe, «eccellente. Ora mi descriva la donna.»