Newsday
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caffè.<br />
Considerai la possibilità di una reazione da gattina affettuosa: avrei potuto<br />
andare da lui, sedermi sulle sue ginocchia e strofinare il naso contro il<br />
suo. «C'è una piega inaspettata nel caso Fleckstein. Sto cercando di capirci<br />
qualcosa.»<br />
Bob picchiò entrambi i pugni sul tavolo. «Bambini,» disse con voce<br />
fredda e controllata, «perché non andate fuori a giocare.»<br />
«È buio, papà,» gli rammentò Kate.<br />
«E freddo,» aggiunse Joey.<br />
«Allora andate giù a vedere la televisione. Subito. Svelti.» Uscirono imbronciati<br />
dalla sala da pranzo, dopo averci lanciato un'occhiata sospettosa<br />
prima di girare l'angolo dell'anticamera.<br />
«Allora, che cos'è questa storia?» mi interrogò Bob, «credevo fosse finita,<br />
una buona volta.»<br />
«Finita?» mi stupii, «l'indagine Fleckstein?»<br />
«Credevo avessi chiuso con questa faccenda.»<br />
«Dici sul serio? Come ti è venuta questa idea?»<br />
«Be', da un paio di giorni non ne parlavi più, per cui supponevo...»<br />
«Permettimi di dirti una cosa,» interloquii con calma e precisione, «da<br />
un paio di giorni; sempre che ti riesca di ricordare eventi così lontani, non<br />
ci sei mai. Cioè, scusami, sei stato a casa per alcuni brevi periodi di tempo,<br />
ma esclusivamente come presenza fisica. Non parli. Non vuoi ascoltare<br />
quello che ho da dirti. Poi te ne vai in ufficio dove l'unico contatto che<br />
posso avere con te avviene attraverso quella tua segretaria mezzo scema<br />
che mi riferisce i tuoi messaggi e mi comunica che sei in riunione, mentre<br />
invece, probabilmente, le gironzoli intorno e incolli l'orecchio al ricevitore<br />
per sentire come accolgo le notizie sulla tua luminosa, vitale carriera di<br />
uomo d'affari. Quindi non venire a dirmi...» La mia voce si perse nel nulla.<br />
La mia collera contro Bob si trasformò in una nebbia leggera, che presto<br />
svanì. C'ero arrivata! Il caso Fleckstein. Ora sì che la cosa aveva un senso.<br />
«Se credi che non abbia nulla di meglio da fare che ascoltare le tue conversazioni<br />
con la mia segretaria, che, tra parentesi, è una bravissima persona,<br />
sei proprio matta.»<br />
Mi alzai e lanciai uno sguardo in cucina. «Scusami, devo fare una telefonata.»<br />
Trovai la borsa sopra la lavastoviglie, ci frugai dentro e rintracciai<br />
il pezzettino di carta su cui Nelson aveva scritto il suo numero di telefono.<br />
«Omicidi, detective Dugan,» rispose un'orribile voce nasale.<br />
«Il tenente Sharpe, prego.»