Newsday
Newsday
Newsday
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
lesbiche, animali, tutto insomma. E non mi ha mai dato fastidio. Qualche<br />
volta mi sono perfino eccitata. Ma qui è diverso. Qui faccio parte del contesto,<br />
capisci cosa intendo? Queste sono donne che potrebbero essere mie<br />
amiche; potrei esserci anch'io. Hanno dei bambini, palpano i meloni al supermarket.<br />
E io devo spiare la loro vita più intima, che mai avrebbero pensato<br />
di rendere pubblica. Non ci sono certi aspetti della tua vita, della tua<br />
immaginazione, che non vorresti far conoscere a nessuno?»<br />
«Sì.»<br />
«Allora?» Gli restituii la busta.<br />
«Judith, tu dici giustamente che le fotografie fanno parte del contesto,<br />
vero? Esaminiamolo questo contesto. Qualcuno ha ucciso Fleckstein. Io<br />
devo trovare l'assassino. Questo è il mio contesto. Posso sedermi qui e dire<br />
che era un corruttore, una grande canaglia, un essere marcio e vile, ed è verissimo.<br />
Ma questo non mi trattiene dal fare il mio lavoro, anche se ciò significa<br />
rimestare nel fango che lui stesso ha creato. Ora ti sei fatta coinvolgere<br />
anche tu in questa indagine. Qualcosa, in qualche modo, ti ha stimolato<br />
il cervello e tu hai reagito. Quindi devi scegliere. Puoi proseguire a<br />
interessarti dell'indagine fino alla sua conclusione logica, ammesso che ce<br />
ne sia una, oppure puoi dire arrivederci, grazie, non mi diverte più. Sta a te<br />
decidere. Io però non posso farlo. È il mio lavoro.»<br />
«Fammi vedere.» Nelson mi porse la busta che gli avevo restituito e io<br />
tirai fuori le fotografie, dieci o dodici in tutto. «Andiamo in sala da pranzo.<br />
Forse è più facile se le sparpaglio sul tavolo.» Disposi in fretta le fotografie<br />
sul tavolo, come per fare un solitario. «Queste tre sono della stessa persona,»<br />
osservai.<br />
«Sì,» approvò lui. Era una donna con lunghi capelli castani e lisci che le<br />
arrivavano a metà schiena, come una matricola di Bennington. Solo che<br />
doveva aver passato da un pezzo la trentina, lo si capiva dalle rughe profonde<br />
che il sorriso le disegnava ai lati del naso, quasi fino al mento. Perché<br />
rideva. In tutte e tre le fotografie sedeva nuda su una seggiola di plastica<br />
rossa con i braccioli di legno e rideva come una matta per qualcosa che<br />
sembrava divertirla moltissimo. In una delle foto teneva le braccia conserte<br />
sotto i seni minuscoli, quasi inesistenti; in un'altra aveva le mani sugli occhi,<br />
e nella terza se le appoggiava graziosamente in grembo.<br />
«Be',» commentai, «almeno questa non sembra terribilmente sfruttata.»<br />
«Forse no,» osservò Nelson, «Ma guarda qui.» Mi indicò un punto della<br />
fotografia rimasto in ombra, all'angolo del letto. Sul tappeto rosso giaceva<br />
un enorme membro maschile.